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I sette rimbalzi del destino. Giorgio Perlasca fra le stelle di David
5218 ebrei ungheresi salvati da morte certa in uno dei campi di sterminio dell'Europa dell'est. Pochi se si pensa ai sei milioni di vittime ebraiche del nazismo; molti se questi uomini strappati a un destino di indicibili sofferenze devono la loro salvezza a uno solo: Giorgio Perlasca. Coraggio e ingegno le doti di questo ""giusto"""" il cui nome è rimasto a lungo ignoto, uno tra i molti eroi oscuri che non si sottrassero al loro dovere morale quando gli eventi imposero anche agli """"uomini comuni"""" l'obbligo di fare qualcosa contro la barbarie e il terrore. Età di lettura: da 9 anni."" -
Antonio Beni. 1866-1941 pittore architetto. Ediz. illustrata
"Il restauro di alcuni dipinti della chiesa parrocchiale di Scorzè avvenuto nel 2004 è stata l'occasione per far uscire dall'anonimato storico-critico Antonio Beni (1866-1941) e ha consentito di conoscere l'artista nella sua complessa personalità ed attività artistica, che comprende numerose opere, eseguite in varie pratiche artistiche, dalle pitture murali in tecnica mista e ad affresco ai dipinti da cavalletto in tela e tavola, ma soprattutto distinguendosi nei disegni sia di figura sia di architettura, per i quali aveva dimostrato una profonda predilezione nell'esecuzione. Numerosissime sono le opere da lui eseguite nel territorio veneto tra la fine dell'800 e nel primo '900. Era stato fra gli artisti che avevano partecipato alla ricostruzione delle chiese danneggiate durante la Prima guerra. Questo volume è la testimonianza della mostra allestita a Scorzè, dove il Beni ha operato ed è sepolto, ed integra gli studi precedenti con la presentazione di nuove opere - tutte provenienti da collezioni private - tra disegni e dipinti, oltre ad importanti documenti e ad un aggiornamento bibliografico, costruendo così un catalogo ancora più completo dell'artista"""". (Gabriella Delfini Filippi)." -
Mater amabilis, mater admirabilis. Immagini della Vergine col Bambino dal XIV al XX secolo
L'Associazione culturale Eventi Artistici Treviso, in collaborazione con il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Treviso, ha intrapreso un progetto espositivo che ha per tema la ""Madonna col Bambino"""", con opere eseguite dal XIV secolo al XX secolo. Il progetto dell'esposizione ha il preciso scopo di ripercorrere in modo riassuntivo, ma estremamente dettagliato, un viaggio nel tempo dell'espressione artistica di circa seicento anni, attraverso il cambiamento tecnico, manifatturiero e devozionale che ha caratterizzato questo tema. Il progetto della mostra prevede l'esposizione di circa una cinquantina di opere, per la gran parte inedite, di cui la metà proviene da collezioni private, una parte giunge da parrocchie della diocesi di Treviso conservate all'interno delle sacrestie o delle canoniche e che quindi normalmente sono inaccessibili al pubblico. Propone inoltre, un percorso tematico legato alla città di Treviso. In esso infatti sono stati censiti affreschi e rilievi presenti sulle facciate e nei sottoportici del centro storico."" -
Paesaggire. Ediz. illustrata
"Toni Trevisan apre al pubblico con questo volume il grande parco della sua fantasia di pittore, e ci invita a scoprire e condividere il suo paesaggio interiore, il suo mondo intensamente vegetale e segretamente umano rivelati attraverso la pittura. 'Paesaggire' sintetizza il profilo estetico dell'artista, ma anche morale, perché i moderni """"vedutisti"""" come lui sono i primi ecologisti. Paesaggire, parola cara al nostro Andrea Zanzotto, sa di spazi radiosi, di rugiade e nevicate nonché di alberi fioriti, ma oggi è carica di luce e di colori che vibrano all'interno della nuda struttura militare e creano un contrasto molto affascinante. Negli ambulacri di cemento armato del Forte Mezzacapo di Zelarino (VE) si infiltra, per dirla con Umberto Eco, la """"memoria vegetale"""" attraverso una galleria di immagini, cioè della lingua figurativa onnipresente ormai - nel bene e nel male - nella nostra esperienza quotidiana. E a proposito di parola, come non rievocare quello che ha scritto il narratore tedesco Ernst Junger? 'Ogni parola era un albero che si ergeva sulle radici di migliaia di immagini, nella luce che scomponeva la mente in un fascio di luci'."""" (Ivo Prandin)." -
Nando Coletti dal 1930 al 1960. Catalogo della mostra (Treviso, 19 dicembre 2015-28 marzo 2016). Ediz. illustrata
L'Associazione Eventi Artistici Treviso - E.A.T. - promuove iniziative, eventi e manifestazioni a scopo culturale, mostre d'arte, pubblicazioni, riunioni di studio, con l'intento di riqualificare l'immagine di artisti talvolta dimenticati o sconosciuti ai più, e nel mentre diffonde l'arte, la cultura e la conoscenza dei beni del territorio. Questa pubblicazione, catalogo della mostra tenutasi al Civico Museo di Ca' da Noal - Ca' Robegan a Treviso dal 19 dicembre 2015 al 28 marzo 2016, è un omaggio al pittore Trevigiano Nando Coletti (1907-1979) con 116 opere, inedite, provenienti da collezioni private, che vanno dal 1930 al 1960, raffiguranti vedute del paesaggio veneto. -
I caduti di Santa Maria di Campagna nella prima e seconda guerra mondiale
Il volume, in ricordo di Agostino Poles, Sergente Maggiore caduto in Russia nel 1942 sulle rive del Don, è edito in occasione della fine dei lavori di ricollocazione e restauro del monumento ai Caduti delle due guerre e di ripristino del Parco della Rimembranza di Santa Maria di Campagna, Cessalto, Treviso. Franca Gottardi ricostruisce i dati anagrafici dei soldati della Grande Guerra che il Monumento celebra. Vi è descritto il sacrificio del Colonnello Francesco Rossi, 43° Comandante del Reggimento Piemonte Reale Cavalleria, il quale con i suoi Cavalieri perse eroicamente la vita a Santa Maria di Campagna la notte del 9 novembre 1917. Giorgio Fossaluzza interpreta un avvincente dipinto della ""Battaglia di Campagna"""" del 1918 di Achille Beltrame, celebre illustratore della Domenica del Corriere. Il significato dell'iniziativa di valorizzazione del Monumento ai Caduti si trova ben riassunto dalle parole dei promotori, Graziano e Teresa Moretto: """"Abbiamo sentito di dover obbedire ai sentimenti e ai valori della nobiltà del ricordo e della gratitudine. Essi hanno alimentato la speranza nel corso della nostra vita dedita al lavoro e continuano ad alimentarla con l'avanzare dell'età""""."" -
L' oratorio di Sant'Urbano in Pianzano di Godega e i suoi affreschi del Duecento. Ediz. illustrata
Susanna Maset illustra le fasi del restauro conservativo dell'oratorio di Sant'Urbano, in Pianzano di Godega di Sant'Urbano TV, Giorgio Fossaluzza ne descrive la vicenda storica svoltasi nel Campardo, territorio tra Conegliano e i fiumi Meschio e Livenza. La ricerca documentaria rivela le complesse vicende di cui fu teatro nel basso Medioevo, il passaggio dalla diocesi di Céneda al Patriarcato di Aquileia nel 1074, al Patriarcato di Grado nel 1180, poi di Venezia, mettendo in luce un quadro di conflittualità fra più interessi: il Comune di Treviso, la signoria da Camino, le nobili famiglie da Coderta e da Prata. Le pitture murali tardo duecentesche recuperate, pur frammentarie, permettono allo studioso di ricostruire l'intero programma iconografico e gli consentono di inserirle a pieno titolo nell'esiguo catalogo della pittura murale del secondo Duecento dell'Alto Trevigiano, accanto al noto palinsesto di San Pietro di Feletto, agli affreschi di San Giorgio di Manzana di Formeniga, all'Ultima cena di Mattarella a Cappella Maggiore. Si aggiunge, pertanto, in Sant'Urbano una nuova voce tra le rare manifestazioni pittoriche della linea ""più occidentale"""" delle periferie venete."" -
Quando la carità si fa servizio. Le suore maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori da 150 anni a Noale
La Carità è il carisma fondamentale della Congregazione delle Suore Dorotee di Vicenza, secondo l'insegnamento del santo fondatore, il vescovo Giovanni Antonio Farina, definito uomo di carità. Essa si esprime attraverso il servizio, incondizionato e gratuito e comprende tutte le attribuzioni dell'amore verso il prossimo: la preghiera al Signore che può tutto e senza il cui aiuto non possiamo nulla, il donare il proprio tempo agli altri, il silenzio per ascoltare, dare aiuto e conforto in tutte le avversità, nelle malattie, nelle situazioni difficili della vita. Tutto questo fa parte dello spirito di vita delle Suore Dorotee di Vicenza che lo hanno dimostrato e lo dimostrano ancora generosamente mentre si compiono i 150 anni della loro presenza a Noale, sia in Ospedale sia nella Scuola Materna. -
Antonio Beni (1866-1941)
In Antonio Beni, pittore e architetto, è presente la concezione di un mestiere ancora antico, di bottega artigianale, dove il disegno è il primo passo per la pianificazione di un'opera. Proprio negli anni in cui egli operava era in atto la trasformazione delle regole che per tanti secoli avevano determinato certezze: l'artista, il committente, l'ambiente operativo somma di tradizioni, le memorie, le tecniche. Oggi, si può affermare con certezza che il mestiere dell'architetto si è disperso in mille specializzazioni, soprattutto burocratiche, tra regolamenti edilizi e nuove costruzioni che sembrano oggetti di design che durano il tempo di una stagione. Nell'epoca dell' ""incessante"""", dominata dalle immagini che spesso determinano le scelte più banali, sono sempre più rare le vere architetture contraddistinte dalla ricerca di un significato che possa qualificare un luogo e attorno ad esso la collettività si possa riconoscere. Il volume, a cura del prof. Raffaello Padovan, valorizza compiutamente la figura di questo artista ed è utile a sensibilizzare l'attenzione verso quelle sue opere che necessitano di urgente restauro conservativo. (Federico Burbello)"" -
Gianni Trevisan. Opera omnia, 1962-2016. Ediz. illustrata
Gianni Trevisan è nato a Mirano nel 1940. Autodidatta, fin da giovane si dedica alla pittura e all'incisione ottenendo consensi di critica e di pubblico. Continuatore della grande tradizione veneta nel campo dell'incisione. Ha collaborato con Tono Zancanaro, Augusto Murer, Rafael Alberti, Renato Guttuso, Armando Pizzinato, Gabriele Mucchi, Gina Roma, Ernesto Treccani e altri. Questo volume costituisce il catalogo ragionato organizzato cronologicamente della sua produzione grafica, ormai quasi cinquantennale. Lo studio dell'intero corpus grafico ha permesso l'aggiornamento e l'ampliamento della prima stesura eseguita in occasione della pubblicazione del catalogo della mostra ""Omaggio a Gianni Trevisan 1962-1999"""" tenutasi presso la Villa Toffolo di Scorzè nel 1999. Sono stati selezionati inoltre alcuni degli scritti critici di quanti hanno dedicato la loro attenzione all'opera del maestro che arricchiscono la conoscenza della sua personalità; emerge così la coerenza di una vita dedita al perseguimento e alla continuità della grande tradizione veneta dell'incisione attraverso l'utilizzo e la sperimentazione di tutte le tecniche di stampa."" -
Da 35 anni sulla bocca di tutti. Rio San Martino, il radicchio, la festa
L'associazione ""Amici del radicchio"""" di Rio San Martino, (VE) collabora assieme alla Pro Loco di Scorzè (VE) per far conoscere le eccellenze gastronomiche del proprio territorio con un impegno che raggiunge il ragguardevole traguardo dei 35 anni speso a promuovere il sempre più apprezzato Radicchio Rosso di Treviso IGP, sia precoce che tardivo. L'opuscolo celebrativo a firma di Nicola Bergamo sulla Festa del Radicchio di Rio San Martino, edizione 2016, con il gioco di parole """"da 35 anni sulla bocca di tutti"""" indica una missione e una soddisfazione: la missione di offrire attraverso preparatissimi stand gastronomici un prodotto della terra eccezionale; la soddisfazione di aver sempre colto, nelle trentacinque edizioni della festa, spunti, opportunità, proposte, innovazioni. In altre parole, la soddisfazione di aver sempre messo a fuoco lo spirito del proprio tempo per progettare una festa dalle caratteristiche uniche."" -
Chiesa parrocchiale della Natività della Beata Vergine in Santa Maria di Campagna. Celebrazione eucaristica per la dedicazione della chiesa e la consacrazione dell'altare presieduta dal vescovo C...
Promosso da Graziano e Teresa Moretto, il volume fa inizialmente memoria della Dedicazione della chiesa e Consacrazione dell'altare della parrocchiale di Santa Maria di Campagna (TV), officiata dal vescovo di Vittorio Veneto C. Pizziolo, il 26 aprile 2015. La seconda parte del volume, introdotta dalle immagini di G. Porcellato, ospita più interventi sull'adeguamento dello spazio liturgico, sui lavori eseguiti nella nuova chiesa e sui contenuti ispiratori riguardo il progetto del nuovo altare e ambone di Alberto Fiorin, al quale si devono i caratterizzanti interventi scultorei. Segue una vasta addenda storica e artistica in cui Giorgio Fossaluzza ricostruisce i contesti di vita religiosa e sociale nei quali il vescovo Zaffonato annuncia la necessità di una nuova chiesa (1946), il vescovo Carraro benedice e posa la prima pietra (1956), il successore Luciani la apre al culto alla vigilia del Concilio Vaticano II. Particolare riguardo è dato al progetto architettonico di L. Candiani, alla costruzione della chiesa documentata dal reportage fotografico di F. Minesso, all'ampia documentazione dell'antica chiesa distrutta, al catalogo delle opere d'arte superstiti rinvenute nell'occasione. -
Un' opera che ritorna. La visione di san Luigi Gonzaga e di san Gaetano Thiene
Il restauro di un dipinto d'altare rivelatosi databile alla fine del Settecento offre l'occasione per ricostruire i collegamenti culturali e artistici di un'area periferica della terraferma veneta affatto trascurata dalla storiografia, quella tra Oderzo e Motta di Livenza, collegata soprattutto a Venezia anche nella giurisdizione ecclesiastica. Offre altresì il modo di ricostruire, con un esempio concreto, le vicende conservative del patrimonio artistico degli edifici di culto periferici: il temporaneo ricovero centralizzato presso il Museo diocesano di Vittorio Veneto, l'opportunità di elaborare progetti di restituzione ai luoghi di originaria provenienza. L'iconografia dell'opera in oggetto consente di affrontare comparativamente, attingendo alle fonti agiografiche più remote e recenti, la tematica della ""visione"""" che è connessa al Natale per san Gaetano Thiene e al voto per san Luigi Gonzaga, Il volume è completato dalla relazione di restauro. Infine, i versi di Giovanni Costantini rendono preziosa la pubblicazione nell'affrontare con il linguaggio poetico i temi teologici e devozionali che l'opera pittorica presenta, rendendola attuale."" -
Egisto Lancerotto nelle Collezioni private. 1847-1916 nel centenario della morte
Gli studi sull'opera del pittore di Noale, Egisto Lancerotto in occasione del centenario della morte, hanno portato ad una individuazione sempre maggiore delle caratteristiche peculiari del suo stile, delle sue intenzioni, dei suoi obiettivi. Ne è seguita una conoscenza più approfondita dell'artista che ha consentito di formulare un giudizio più preciso e aderente alla questione specifica dei dipinti da lui realizzati. L'indagine effettuata con passione e competenza da Luisa Turchi è il frutto maturo di molti anni di ricerche personali, ma anche di tanto impegno attestato dagli studiosi che l'hanno preceduta, da Giacomo Dal Maistro a Luigi Comacchio e Antonio Stangherlin, da Guido Perocco e Toni Toniato a Lucio Scardino, da Giuseppe Maria Pilo fino a Monica Pregnolato. Essi ci offrono un profilo che oramai ci appare a tutto tondo nello scenario ricco di vita della pittura veneta dell'Ottocento per cui possiamo oggi annoverare l'artista di Noale a tutti gli effetti come uno dei protagonisti della ""scuola del vero"""", di quella generazione di pittori, nati attorno alla metà degli anni quaranta, che hanno rinnovato in chiave popolare la pittura veneta del XIX secolo."" -
EcoHouse
"EcoHouse"""". Ristrutturazione di una palazzina del 1959 nel centro di Treviso. In un'Italia dove il terreno è un bene di valore, la strada è quella del recupero e del restauro dei beni esistenti, sapendoli """"rivitalizzare"""" e rendendoli belli al contempo. Un valore etico che si oppone alla voglia di oggi di spettacolarizzare un fabbricato ad ogni costo... Un nuovo edificio con gli obiettivi dell'alta qualità e della soddisfazione delle esigenze di oggi con particolare attenzione all'ambiente." -
Guerrino Bonaldo, intorno al Sile. Acqueforti, dipinti, disegni. Catalogo della mostra (Badoere, 3-18 settembre 2017). Ediz. a colori
Il catalogo della mostra di Guerrino Bonaldo presenta opere di paesaggio scelte tra i più affascinanti soggetti ambientati nel fiume Sile. Acqueforti, dipinti e disegni preparatori esposti nella chiesetta di Sant'Antonio nella magnifica cornice della Rotonda di Badoere, Morgano. Il catalogo si affida al saggio di Raffaello Padovan che introduce alla vicenda artistica di Bonaldo. Interprete della natura e del paesaggio egli si inserisce a pieno titolo nella tradizione veneta dei grandi maestri incisori, Giovanni Barbisan in particolare, ma la sua visione spazia libera nella poetica più autentica poiché il segno delle sue incisioni guarda alla ""novità"""" di Rembrandt e la sua pittura alla luminosa stagione veneziana del XX secolo. Profondamente legato alla sua terra Bonaldo, uomo schivo e riservato, dà voce alla propria interiorità e, memore degli esempi e degli studi veneziani, riesce a infondere alle sue visioni una luce vigorosa in un'atmosfera intimamente pacata di solitaria riflessione."" -
Aldo Brunello. 1910-1988. Ediz. illustrata
Aldo Brunello ha compreso sin da giovane che nella luce e nel colore si possono trovare l'amore e la serenità dell'anima. Bisogna saper cercare e cogliere quel linguaggio silenzioso che a volte esprime la tavolozza dei colori, scrigno segreto di emozioni e di passioni. In Brunello il colore, steso sempre in modo armonico, definisce nelle sue forme un paesaggio, un viale, un tramonto, la campagna veneta ricca e assolata. Lo sguardo scivola senza forzature. Nelle sue opere non c'è spazio per un complesso impianto scenografico, ma si colgono calde e avvolgenti tonalità dove un tramonto, o il volto pensoso e triste di un viandante, diventano gli unici protagonisti di un mondo dove tutto sembra affievolirsi in un cercato e desiderato oblio. Gli insegnamenti di Moro, di Apollonio e di Ciardi sono stati sicuramente per lui fonte di apprendimento, ma l'istinto pittorico di questo artista è manifesto, frutto di una innata sensibilità vera e autentica. Le colline silenziose, lo scorrere lento del Sile, i tramonti accesi dai colori dell'arancio e del rosso, la laguna con i suoi pescatori, raccontano una storia che viene da lontano e tutto si manifesta in una pittura semplice, istintiva. -
Sagra del peperone. 50 artisti per Zero Branco
50 Edizioni di ""Sagra del peperone di Zero Branco"""". Una festa che ha affidato di volta in volta, fin dagli esordi del 1967, l'immagine di copertina ad artisti del territorio, alcuni dei quali si sono poi affermati come protagonisti della pittura veneta di quel periodo, ora raccolti tutti in un volume che ne presenta le opere in modo unitario in un excucursus di tendenze e personalità artistiche. Una inventio, quella zerotina, che si affida in primis all'arte, rivelatasi quale portatrice di novità e fermento culturale in una regione che ha saputo ritagliarsi una propria fisionomia identitaria di territorio nella """"kulturgeographie"""". L'uso innovatore """"di un linguaggio di estrema sintesi, formale ed espressiva, di volta in volta affidato ad un artista locale, divenne il veicolo principale di una nuova immagine (e di una nuova stagione) - come ha scritto Bepi Ulmanella, testimone e artefice di quel periodo storico - instaurando un linguaggio nuovo tra artisti e Comunità locale"""". Comunità che per catarsi ritrova se stessa, """"nel colore e nel paesaggio veneto"""" che i maestri veneti hanno reso immortali in tutto il mondo e che ancora ci stupiscono per la loro bellezza."" -
Nomi, Soranomi e Famiglie a Rio San Martino
Capita, talvolta, di avere la percezione che la grande clessidra faccia fluire velocemente la sabbia contenuta al suo interno, sintomo che il tempo a disposizione sta per terminare. In un certo senso, il tempo che ha accompagnato, senza modificarli, usi e costumi, sta mutando e ha già in gran parte modificato irreversibilmente ciò che abbiamo conosciuto e pensato come immutabile. Così è stato per i soranòmi a Rio San Martino, conosciuti da sempre, rinnovati nel continuo evolvere del dialetto veneto, un comune denominatore imprescindibile per laccettazione stessa nella comunità. Una fucina di termini, inalterati e contemporaneamente vivi, antichi e nuovi, come dei microrganismi che si rigenerano con forme mutevoli in una perenne metamorfosi. Il volume è frutto di un intensa ricerca, analizzando documenti spesso di difficile interpretazione dove si intrecciano termini latini, italiani e veneti e dove l'origine etimologica di alcuni nomi/soprannomi, che potrebbe peraltro non essere condivisa in ogni sua parte, segue le regole filologiche dell'evoluzione della lingua nei suoi complicati meccanismi fonetici e semantici che variamente si sono susseguiti nel corso del tempo.""""|Libri"" -
Lettere inedite di Giovanni Battista Cavalcaselle all'abate Pietro Mugna 1869-1878. Dalle informative feltrine all'edizione italiana della «New History of Painting»
Lo storico dell'arte Giovanni Battista Cavalcaselle scrisse per molti anni all'abate vicentino Pietro Mugna, impegnato in un progetto ambizioso e condiviso: un'edizione italiana della New History of Painting, basata sull'edizione tedesca curata da Max Jordan, precedente fatica di Cavalcaselle e del suo amico inglese Joseph Archer Crowe. Le lettere, inedite, sono state raccolte e trascritte in questo libro, che indaga il contesto storico, politico, letterario, editoriale nel quale agiscono, dibattono e lavorano. In esso compaiono i nomi di Cesare Cantù, Pietro Nobile, Pietro Selvatico, Franz Kugler, Jacob Burckhardt, Giacomo Zanella, Alessandro Rossi, Imbro Tkalac e Felice Le Monnier. Pietro Mugna, un misconosciuto erudito vicentino con trascorsi a Vienna, risulta ora ben collocato nei dibattiti accademici d'ambito mitteleuropeo: gli studi danteschi di Karl Witte, le novità scientifiche di Emil Ruth e Joseph Ennemoser, le posizioni politiche di Karl Joseph Anton Mittermeier sull'Italia. Arricchiscono il volume le introduzioni di Klaus Kempf, direttore di dipartimento alla Biblioteca Nazionale Bavarese, e di Corrado Viola, docente di Letteratura Italiana all'Università di Verona.