Sfoglia il Catalogo feltrinelli037
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7301-7320 di 10000 Articoli:
-
«Certi giorni di marciapiede e di attesa...». Storia dello squadrismo fiorentino
In questo mio sesto libro di argomento ""squadrista"""" ho preferito dare spazio, più che nei precedenti, alle testimonianze dei protagonisti. Quindi, la parte del leone la fanno l'essenziale memorialistica fiorentina (Umberto Banchelli, Bruno Frullini e Mario Piazzesi) e i più importanti giornali """"figli"""" dello squadrismo (Sassaiola Fiorentina di Amerigo Dumini, Il Selvaggio di Mino Maccari e Il Bargello diretto - anche se solo per un periodo e tuttavia il più significativo - da Alessandro Pavolini). Naturalmente non mancano altri contribuiti quali, per esempio, quelli di Curzio Malaparte """"conquistatore dello Stato"""", Sebastiano Versari """"fascista autonomo"""" e Ardengo Soffici """"intellettuale di riferimento"""". Questo, sia per offrire una versione più """"bilanciata"""" rispetto a quella corrente, che per ricostruire un """"atmosfera"""" simile a quello vissuto da chi c'era. Il quadro d'insieme che viene fuori conferma la felice intuizione di Salvatore Lupo, per il quale il primo fascismo fiorentino fu anche «una straordinaria fucina di intellettuali in camicia nera» e non solo esercizio di manesche attività a opera di sbandati e violenti per vocazione."" -
Siam fatti così! La storia di Gino, ardito della Muti
Appoggiato al muro, un ragazzo sui sedici-diciassette anni si difendeva come poteva da quattro coetanei che lo tempestavano di pugni e calci: «abbiamo pazientato anche troppo con i fascisti come te - urlavano - torna nelle fogne dalle quali sei partito e non farti più vedere, né qui né a scuola». Gino rivisse, in un baleno, la scena di quel 10 settembre del 1943, quando era toccato a lui conoscere la violenza e la prepotenza di quelli che erano, e sempre sarebbero stati, suoi nemici. Non esitò un attimo e, come Maciste aveva fatto quel giorno, intervenne. Aveva più di cinquant’anni ma il lavoro di officina gli aveva permesso di conservare un fisico robusto e una buona forza muscolare. E poi - pensò - è mio dovere intervenire comunque, anche se mi reggessi a malapena in piedi, come aveva fatto Dario quel giorno. Bastarono due cazzotti a quello che stava addosso al ragazzo, per rendere più prudenti gli aggressori, che poi la sirena di una volante in arrivo convinse a una fuga precipitosa. Aiutò la vittima dell’aggressione ad alzarsi, e notò - quasi come un segno del destino - la camicia strappata, come la sua giacca in quell’ormai lontano giorno di settembre. -
Solo per amore. 17 racconti in bianco e nero
La voce dei diciassette personaggi protagonisti delle interviste conduce il lettore nell'intimità della vita senese dove il tessuto cittadino va di pari passo con quello delle contrade nelle quali queste persone quotidianamente portano il loro contributo migliorando e mantenendolo al passo con i tempi, pur rispettando la tradizione. La particolarità di questo libro consiste tutta nella semplicità dei loro racconti. Attraverso le loro parole ci viene offerto uno spaccato di vita senese che rende la città del Palio unica e inimitabile in ogni parte del mondo. -
Viaggio nell'isola rossa. Madagascar
Questo libro fotografico è stato realizzato e ideato per far conoscere e amare un popolo e una terra lontana. -
Pier Pettinaio nella Siena duecentesca. Biografia ragionata in cerca di tracce nella Siena di otto secoli fa
Pier Pettinaio, simpatico personaggio della Siena duecentesca, fu artigiano e mercante di pettini. Ma, volando sull'onda travolgente della nuovissima spiritualità suscitata da Francesco d'Assisi con i suoi giullari di Dio, percorse fervidamente le vie della solidarietà e della perfezione, tanto che due settimane dopo la morte fu acclamato santo. Attraversare con lui i mille fermenti innovativi di quello straordinario 1200 che cambiarono per sempre Siena, l'Italia e il mondo intero, è avventura affascinante. Così come indagare sugli interrogativi che aleggiano sulla sua vita. Visse davvero quegli incredibili 109 anni? Dove nacque? Quali tracce lasciò nelle carte della Repubblica? Ebbe o non ebbe figli? Quali furono i suoi fatti molto maravigliosi, cioè i miracoli? E Sapìa che ne parla nostalgica con Dante nella Commedia, le Laudi che si cantavano in suo onore appena qualche anno dopo la sua morte, fino alle opere pittoriche che lo glorificano nei più insigni luoghi religiosi e civili della Siena di oggi. Ovunque scaturiscono sorprese e qualche inaspettato inedito. -
Scanzano dei Marsi
Scanzano è uno dei borghi più suggestivi della Marsica occidentale, un piccolo gioiello di case in pietra che si allineano lungo l'unica strada che corre sul crinale, circondato da un passaggio incontaminato di boschi e montagne. È anche un paese ricco di storia, con importanti resti di epoca antica e medievale, oltre a palazzi nobili del XVIII e XIX secolo che esibiscono pregevoli facciate lungo il corso. Il presente volume è il frutto di accurate indagini svolte negli ultimi anni da un gruppo di studiosi scanzanesi, in archivio e sul campo, allo scopo di ricostruire la storia del paese e di documentare le numerose testimonianze archeologiche e storico-artistiche del suo territorio. -
Due storie per un cammino
Due storie. Una ambientata nel sud della Francia, una nel sud dell'Italia. Due storie come due fiumi diversi e che scorrono in luoghi lontani tra loro, ma che confluiranno nella medesima foce: quella di un cammino verso la speranza, verso la luce e verso il bisogno di ritrovare se stessi e il proprio spirito. Due storie molto diverse ma accomunate da tante particolarità di vita, la prima di completa fantasia dell'autore, la seconda tratta da una storia vera. Due storie dove è possibile anche trovare pagine liberamente tratte da diari di valorosi medici volontari in territori di guerra, l'Afghanistan, e quelle autentiche di un papà disperato, ma pronto a reagire al destino che ha colpito suo figlio, la sua creatura, colpevole di essere caduto in una delle tante trappole che la vita spietatamente e cinicamente predispone sul cammino di ognuno di noi. -
Guida magica di Siena. Leggende e misteri per ragazzi intraprendenti
Ancora una volta la città di Siena si è aperta per offrire storie per giovani lettori, quei racconti senza tempo che si narravano al fuoco dei caminetti. Qui si può sognare ad occhi aperti con il folletto di San Domenico o con la fanciulla della casa-torre, rabbrividire con la suora fantasma di Camporegio o con il diavolo che diventò ragno a San Giovanni. Farsi portare lontano dalla pozione magica di via della Sapienza o perdersi alla ricerca della dispettosa Diana, il fiume fantasma che nessuno ha mai visto. Conoscere le fonti magiche Fontebranda o il guaritore del Palazzo del Magnifico, volare con gli uomini fatati di Provenzano, arrivare sospettosi alle strane fonti di Follonica, sognare con la fiaba del sarto e dell'angelo, scendere nel pozzo delle streghe o magari incontrare l'indovina di via del Rialto, per finalmente fermarsi e riposare nella valle incantata di Porta Giustizia. Una lunga notte dove ha fatto la casa la strega delle fonti del Casato, per poi sentire la grassa risata del fantasma burlone dell'Orto Botanico, aspettare l'alba aggrappati alla collina di Montaperti, mentre i cavalieri danzano illuminati dall'ultima luna. Così i corvi dell'inverno lasceranno sempre posto alle urlanti rondini. Età di lettura: da 8 anni. -
Patologia generale. Controtrattato medico sentimentale
L'anno è il 1977, il protagonista voce-narrante è un giovane sensibile ed irrequieto, diviso fra campagna e città, fra l'ambiente familiare di una media borghesia di possidenti terrieri e di fiorentini dalle aspirazioni mondane, e la frequentazione delle bettole del paese. Studia, con passione e tenacia, Medicina e frequenta l'ultimo anno della facoltà all'Università di Siena. La sua storia privata, segnata da un amore ossessivo e tormentato per una ragazza di Milano e dall'amicizia con un giovane legato agli ambienti dell'eversione, si intreccia con la storia del nostro Paese, in un momento cruciale in cui la crisi della società sembra avviarsi a conclusioni catastrofiche; 'un'operazione chirurgica' del nucleo anti-terrorismo disinnescherà la mina, anche se la patologia della malattia ideologica non verrà del tutto svelata e sconfitta. Molti personaggi che popolano il romanzo, studenti e contadini, baroni universitari e personale del Pronto Soccorso, sovversivi e uomini d'ordine. Al centro, una bella figura femminile, piena di contrasti, capace di tradimento ed amore, di superare un passato inquieto senza sconfessare, senza dimenticare. L'amore del protagonista, da malattia, da patologia, si trasformerà accanto a lei in forza vitale perché egli conclude, quello con lei ""non è stato l'incontro della mia vita, è stato l'incontro con la mia vita""""."" -
Verso la luce
Catalogo delle opere esposte alla mostra personale di Riccardo Manganelli a Siena, agosto 2021. -
Momo e il mostro della pinacoteca di Siena. Ediz. a colori
Età di lettura: da 6 anni. -
La giarrettiera. Una graphic novel a Siena
Siena, seconda metà degli anni '70: i rioni e i contradaioli si preparano alla consueta sfida sul Campo. A sconvolgere il rituale crescendo paliesco, ecco che in via dei Rossi si consuma l'assassinio della signora Irene Bologni, nota in città e non solo per il suo aspetto di splendida quarantenne, figlia di uno dei più famosi notai cittadini. -
Democrazia senza partiti
"Questo scritto è una difesa appassionata di una dignità che la politica non può abbandonare, e che trova il suo alimento in grandi idealità, in passioni profonde, in opportunità concrete perché la persona riesca a esprimersi pienamente come cittadino"""". Nella sua presentazione al volume Stefano Rodotà riassume così il messaggio che Adriano Olivetti lanciava ai partiti e alla società italiana nel 1949. Democrazia senza partiti non è un manifesto di antipolitica, ma un richiamo a un'identità autentica tra politica, tecnica e valori spirituali. Si tratta, come dice lo stesso Olivetti in queste pagine, di restituire alla politica una dimensione veramente collettiva e umana: """"Non chiedete nulla, ma unicamente che la libertà che lo Stato e i partiti vi riconoscono a parole - quella di scegliervi i vostri rappresentanti - non sia una mistificazione. Il mandato politico, nella sua vera essenza, è soltanto un atto di fiducia degli uomini in un uomo"""". Presentazione di Stefano Rodotà." -
L' avvento della meritocrazia
Anno 2033: la Meritocrazia è al potere. La nuova classe dirigente governa grazie a riforme economiche e sociali ispirate al principio dell'uguaglianza delle opportunità e dell'intelligenza misurata scientificamente. Ma anziché produrre un sistema democratico maggiormente realizzato, il risultato è una nuova società di casta in cui la grande maggioranza è umiliata ancora più sottilmente. E per questo, infine, si rivolta. Con quest'opera di fanta-sociologia Michael Young inventava nel 1958 la parola ""meritocrazia"""", in irriverente opposizione a un'esaltazione ideologica del principio del merito, proiettando così nel futuro, con esiti inaspettati e sinistri, una delle tendenze più invocate del nostro tempo."" -
Noi sogniamo il silenzio
"Le radici dell'uomo sono nella natura e nel paesaggio. Vale quindi la pena affrontare un'apparente perdita di rendimento economico per evitare un opprimente e inesorabile distacco e per aumentare gli spazi destinati ai servizi sociali e culturali, sia nella progettazione urbanistica sia nei bilanci dello Stato e dei privati. Gli architetti, gli ingegneri, gli amministratori devono perciò persuadersi a essere al servizio della civiltà, che si riconosce dall'adeguatezza dei suoi spazi.""""" -
In nome della ragione. Cosa ci rende umani?
Le conquiste della tecnica e una certa meccanizzazione dell'esistenza hanno condotto a esaltare la tecnologia come esempio di razionalità perfetta, oggettiva e priva di errore. Ma la ragione della macchina è diversa dalla ragione umana, e pensare che il progresso tecnologico non riguardi anche la sfera spirituale significa aver capito ben poco della ricchezza presente nell'animo di ogni individuo. Soltanto in nome di una ragione liberata da questo equivoco è possibile riappropriarsi della fonte stessa di tale ricchezza: l'amore, l'unico elemento in grado di ricomporre la frattura che ha separato ragione ed emozione e di restituire senso a una tecnologia altrimenti senza scopo e significato. Ed è proprio questa la sfida nella quale, secondo Mumford, si gioca il destino dell'uomo moderno e in definitiva della nostra specie. -
Ivrea. Guida alla città di Adriano Olivetti
Quattro itinerari d'autore con mappe, immagini d'epoca, documenti d'archivio, schede tecniche degli edifici. E poi ancora racconti, personaggi, aneddoti: tutto quello che serve per scoprire Adriano Olivetti e la sua città. E sentire le pietre cantare. -
Dall'America: lettere ai familiari (1925-26)
Nell'estate del 1925, a ventiquattro anni, Adriano Olivetti si imbarca per gli Stati Uniti con l'obiettivo di studiare l'organizzazione delle fabbriche americane e di perfezionare l'inglese. Nei cinque mesi del suo soggiorno scrive spesso ai genitori e ai fratelli, raccontando le sue impressioni in lettere affettuose, riflessive e brillanti. Nella corrispondenza con il padre Camillo, che più di tutti l'aveva spinto a partire, emergono per la prima volta le divergenze di vedute sulla gestione dell'azienda di famiglia, ma proprio in questo viaggio il giovane Adriano si convince ad accettare il suo ruolo di futura guida della Olivetti. Una scelta che matura tra la scoperta ammirata dell'efficienza del modello americano e il sentimento di profonda indignazione suscitato dall'incontro con l'America del ""dio denaro""""."" -
La letteratura al tempo di Adriano Olivetti
Un capitolo importante nella storia della letteratura italiana; un mondo di relazioni, influenze e suggestioni artistiche da conoscere ed esplorare; i protagonisti di una prolifica e controversa stagione letteraria a confronto con le sfide e le domande suscitate dall'esperienza olivettiana: la letteratura al tempo di Adriano Olivetti. -
La prima radice
Il nostro tempo ha negato la tensione di ogni uomo verso qualcosa di più grande, e forse di irraggiungibile, sostituendola con una cultura degradata e ristretta dove i diritti universali sono privi di concretezza e la libertà è intesa come semplice cancellazione di qualsiasi dovere. Ancora più dei diritti, sono invece proprio i doveri, verso se stessi e verso gli altri, ad ancorare l'uomo alla realtà e alla società in cui vive, evitando il rischio di sentirsi sradicati e in balia degli eventi. Secondo Simone Weil, voce inascoltata e profetica del XX secolo, interessarsi davvero del destino dell'uomo significa, quindi, prima di tutto aggrapparsi saldamente e rimanere fedeli alle proprie radici. Potrebbe sembrare un banale richiamo alle tradizioni; invece non è così, perché le radici dell'uomo hanno origine oltre la sfera temporale, nell'eterno e umanissimo desiderio di verità e di bene.