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La scelta di Lea. Lea Garofalo. La ribellione di una donna della 'ndrangheta
Una storia di ribellione e coraggio. Accade a Milano: protagonista Lea Garofalo, sequestrata, uccisa e ridotta in cenere dai suoi familiari nel 2009 per aver rotto con una cultura criminale di violenza omertosa. Con lei la figlia, Denise Cosco, che ottiene giustizia ma è costretta a vivere, ventenne, sotto protezione dopo aver denunciato suo padre Carlo, gli zii, il fidanzato e altri due imputati. Sullo sfondo di questo dramma sconvolgente, che si dipana tra la Calabria e la Lombardia, si stagliano omicidi insoluti, traffici di stupefacenti e il profilo di una 'ndrangheta padrona di interi territori. Una storia da incubo, di cui la narrazione asciutta che l'autrice ci trasmette dall'interno del processo diventa documento eccezionale, denuncia insostenibile. Introduzione di Nando dalla Chiesa. -
Abbiamo vinto noi. Storia di Ignazio Cutrò l'imprenditore che ha detto no alla mafia
Ignazio Cutrò fino al 1999 è semplicemente questo: un imprenditore siciliano che vive una vita tranquilla con la sua famiglia. Nell'ottobre di quell'anno però gli incendiano il primo mezzo, una pala meccanica. Da quel giorno sarà un susseguirsi di minacce e attentati, circa venti, che lo porteranno nel 2006 ad avere una scorta e nel 2008 dritto dentro al programma speciale per la protezione dei testimoni di giustizia, insieme a tutta la sua famiglia. Non ha mai pagato un solo euro alla mafia, ha denunciato tutto e subito. Non ha cambiato identità e nemmeno paese e continua a fare l'imprenditore combattendo per i suoi diritti e per quelli di tutti i testimoni di giustizia. Questo libro è un messaggio di vittoria: contro la mafia si può vincere grazie allo Stato e nonostante lo Stato. Non servono eroi, ma solo persone perbene che fanno con dignità il proprio dovere. -
Come nuvole nere. Vittime innocenti
Una Campania inquieta e violenta. Questo libro ne racconta la storia contemporanea attraverso gli occhi e la memoria di chi ne è stato travolto: giornalisti, magistrati, poliziotti, guardie carcerarie e semplici cittadini, prima vittime di fatti tragici, poi infangati o dimenticati. Storie di vittime innocenti della camorra, del terrorismo, del dovere. Storie di uomini coraggiosi. Di familiari lasciati soli che ne hanno raccolto il testimone trasformando il dolore in impegno civile. I racconti compongono così un mosaico di resistenza civile, diverso dalla cronaca e dalla storiografia ufficiale. Restituiscono uno spaccato di un'Italia ferita ma che reagisce, consapevole, coraggiosa e responsabile. Un'Italia rimasta per anni ai margini ma con la piccola presunzione di far diventare le sue testimonianze storia nazionale. Un libro crudo e partecipe, che narra la quotidianità della violenza e canta la normalità delle sue vittime, sottraendole sia all'oblio sia alla retorica del martirio. Prefazione di Paolo Siani. -
A sinistra! Un futuro possibile
Che cosa significa oggi dichiararsi o sentirsi di sinistra? Esistono cose di sinistra? Quali valori, quali principi ideali, quali battaglie accomunano partiti, associazioni, movimenti, cittadini che si identificano con questa parola? Ha ancora senso una prospettiva di sinistra nella società contemporanea? E in che modo essere di sinistra si differenzia dal passato? Un dialogo tra protagonisti di primo piano che disegnano percorsi e progetti ""di sinistra"""". Gli autori del testo: Rodotà, Ovadia, Maraini, Landini, Giarrusso, Civati, Mannoia, Vendola, Campanella, Vauro."" -
C'erano bei cani ma molto seri. Storia di mio fratello Giovanni ucciso per aver scritto troppo
"C'erano bei cani, ma molto seri. Un giorno legarono un cane in cortile, e stette lì forse per due giorni. Il cane ululava, si lamentava, era straziante. Ci dissero di non avvicinarci, aveva la rabbia. Poi lo abbatterono a fucilate..."""" Nel 1971 il giornalista Giovanni Spampinato rievocò quell'episodio della sua infanzia. Si trattò di un inconsapevole presagio: un anno dopo fu ucciso a colpi di pistola a Ragusa. Giovanni indagava su un delitto ma non solo: aveva scoperto che la """"pista nera"""" di Piazza Fontana arrivava fin lì, nella città """"babba"""" per antonomasia, senza mafia né criminalità. Sul quotidiano L'Ora aveva scritto: una traccia porta al Palazzo di Giustizia. Tutti sapevano, ma l'unico a rivelarlo era stato lui. Il fratello Alberto, anch'egli giornalista, a distanza di quarant'anni continua a cercare la verità sull'omicidio e sui mandanti e oggi dà voce ai tanti cronisti zittiti allo stesso modo. E nel raccontare la sua famiglia e una terra tormentata, la Sicilia, ricostruisce anche la recente storia sociale e culturale del nostro Paese, trasformando così un dramma privato in una metafora sull'informazione e sul significato della memoria. Una vicenda che appartiene a noi tutti." -
Appartiene al popolo. Come restituire la sovranità ai cittadini
Oggi, al crescere della disuguaglianza, cresce l'astensione dal voto. Sono sempre più numerosi gli elettori che non partecipano, non decidono, sono lasciati ai margini. E di questo si parla pochissimo. La politica deve rompere uno schema pericoloso per se stessa, per le istituzioni democratiche e per la stessa rappresentanza (sempre meno rappresentativa). Gli esclusi vanno recuperati nel dibattito pubblico e nella relazione politica ed elettorale. È necessario intervenire su tutte le forme di partecipazione, a cominciare dai partiti, che devono tornare a essere il mezzo per concorrere alla determinazione della politica nazionale, per proseguire con le leggi elettorali, che devono consentire agli elettori di scegliere i propri rappresentanti, fino a coinvolgere gli istituti di partecipazione diretta, da potenziare e rendere più effettivi. In questo modo i cittadini potranno tornare a esercitare davvero la sovranità, che, come afferma l'articolo 1 della Costituzione, appartiene al popolo. -
Quando l'Unità era un grande giornale
C'è stato un lungo periodo, più di mezzo secolo, in cui l'Unità era un grande giornale. Prima come organo del maggiore partito comunista dell'Occidente. Poi, più recentemente e per pochi anni, come quotidiano di opinione coraggioso, sostenuto con qualche imbarazzo dagli eredi politici di quello stesso partito. Ibio Paolucci ne racconta la storia dagli anni Cinquanta, quelli della guerra fredda, fino alla fine del Novecento. Lo fa attraverso le sue testimonianze, i suoi racconti, i grandi protagonisti del passato, gli articoli scritti su questioni cruciali nei momenti cruciali. Ne esce l'eco ancora viva di un'epopea fatta di asprezze e di speranze, di una lotta politica nutrita di ideologie, interessi di classe e grandi orizzonti culturali. E anche l'eco di una drammatica difesa delle istituzioni, nella quale l'autore svolse, facendo il suo mestiere di giornalista, un ruolo di rilievo, senza alcuna ambiguità di fronte all'offensiva del terrorismo. È un libro importante per ricordare, per sapere. E per capire una storia che appare lontana ma che è profondamente radicata nella vicenda repubblicana. -
Il parlamento. Biografia non autorizzata. Misteri, segreti, bugie, trucchi e tradimenti
Che cosa c'entra la partita Inter-Sassuolo con la caduta del governo di Enrico Letta? L'incontro tra Matteo Renzi e l'ex Cavaliere nel gennaio 2014 segna davvero il tramonto della Seconda Repubblica? Chi sono i 101 ""franchi tiratori"""" che nel 2013 tradiscono Romano Prodi nel voto per il Quirinale? E Silvio Berlusconi nel 2011 è davvero estromesso da un complotto di Angela Merkel? Gli accadimenti nei palazzi del potere paiono insondabili, se non li si vive dall'interno e in diretta, come fa da vent'anni l'autore di questa biografia non autorizzata del Parlamento italiano. Testimone dei retroscena, Giovanni Innamorati ci guida lungo i corridoi di Camera e Senato, ci spiega il perché delle mancate o cattive riforme degli ultimi vent'anni, ci racconta le reali dinamiche delle segrete stanze romane, le alleanze e i tradimenti, le manovre e i ribaltoni che hanno determinato i momenti più caldi della Seconda Repubblica. E raccoglie così un'antologia irripetibile, tra mille curiosità, della grandezza e della miseria del potere. Dove personaggi noti e meno noti, talvolta nobili, spesso indegni delle Istituzioni, si muovono con esiti e obiettivi inaspettati."" -
Sulle ginocchia. Pio La Torre, una storia
Nella lunga storia della lotta alla mafia e dei rapporti tra mafia e Stato c'è uno spartiacque. È la legge Rognoni-La Torre, che ha istituito il reato di associazione mafiosa e introdotto il sequestro e la confisca dei beni mafiosi. Una rivoluzione pagata con la vita dal suo ispiratore, Pio La Torre, coraggioso e carismatico deputato comunista, una vita dedicata alla giustizia sociale e alla lotta alla mafia, fin dalla prima battaglia: quella vinta da bambino per il diritto di andare a scuola. Di questo dirigente politico sempre in prima fila, dal movimento contadino che gli costò il carcere fino all'impegno nella commissione parlamentare antimafia, e poi alla grande battaglia per la pace contro i missili a Comiso, si è però scritto poco. Il suo nome viene poco ricordato perfino durante i ""campi"""" sui beni confiscati, oggi luoghi simbolici di una volontà di riscatto civile. Questo libro vuole contribuire a ridare di lui la giusta memoria. E lo fa attraverso un testimone d'eccezione, il figlio Franco. Una memoria insieme commovente e asciutta, che racconta un leader politico con gli occhi del bambino e dell'adolescente ma anche con la consapevolezza di chi oggi è dirigente dell'associazione Libera. La completa una preziosa selezione degli scritti del dirigente comunista. Alcuni rari, ma tutti riferimento importante per chi voglia conoscere un pezzo fondamentale della storia della lotta alla mafia."" -
L'onere della prova. Stragi di mafia e politica: una questione aperta
È stata la più importante relazione di maggioranza nella storia della Commissione parlamentare antimafia. Sotto una prosa asciutta e implacabile le alleanze politiche di Cosa Nostra vengono squadernate davanti al Paese senza prudenze e diplomatismi verbali. È una lettura impressionante ancora oggi. Siamo nella legislatura breve del 1992-1994. Di fronte alla Commissione presieduta da Luciano Violante sta un'Italia sconvolta dagli avvenimenti iniziati con la caduta del Muro, i moti di speranza del referendum Segni e la disperazione delle stragi di mafia, gli arresti in serie di Tangentopoli e l'avviso di garanzia a Giulio Andreotti. In quel clima nasce, e solo in quel clima poteva nascere, una relazione come quella di cui il lettore trova qui i passi più importanti, con tutte le annotazioni storiche del caso. Davide Mattiello, deputato di punta della Commissione antimafia, ha voluto riproporla e farne un documento da non dimenticare, che possa ispirare ancora oggi le scelte del Parlamento. Un promemoria ""per chi voglia guidare l'Italia il più lontano possibile dal suo peggior presente""""."" -
Generazione Rosarno
Ecco la vera frontiera della lotta alle mafie, dove cadono in pezzi i luoghi comuni. Si può nascere in una famiglia di 'ndrangheta eppure scegliere una strada alternativa e rigettare la violenza? Si può amare un padre in carcere e riuscire lo stesso a prenderne le distanze, immaginando per sé un destino diverso, di libertà e di rispetto vero? Sì, raccontano le emozionanti pagine di ""Generazione Rosarno"""", viaggio di speranza e meraviglia in quella parte di Calabria che i clan più potenti considerano da sempre loro regno incontrastato. Vive e pulsa in questo libro una scuola superiore in cui vengono abbattuti antichi e nuovi pregiudizi e privilegi, dove non esistono figli di boss né figli di collaboratori o di testimoni di giustizia, dove mille ragazzi e ragazze si ritrovano ogni mattina tutti uguali, senza dover sopportare il peso delle storie personali. Dove una leggerezza gentile e sconosciuta è capace di generare nuova cultura. Una scuola che è un autentico fortino piantato in una periferia geografica e sociale, da cui insegna le opportunità e le promesse del mondo. Si chiama Rosarno ma diventa alla fine simbolo di tutto il Sud: Rosarno come Reggio Calabria, come Napoli, come Palermo."" -
Tutti gli uomini del generale. La storia inedita della lotta al terrorismo
Chi sono gli uomini che hanno combattuto in prima fila il terrorismo negli anni di piombo? Chi sono gli uomini che agli ordini del generale Carlo Alberto dalla Chiesa hanno indagato, rischiato, vissuto come clandestini, servito il Paese e la democrazia, per essere dimenticati dopo l'uccisione del loro comandante passato a combattere la mafia? Questo libro racconta per la prima volta la lotta al terrorismo attraverso la voce dei protagonisti che sostennero il peso di un impegno senza limiti. Ne nasce una storia sincera, per molti aspetti nuova, che smonta sospetti e ricostruzioni fantasiose e restituisce il senso di una grande e generosa esperienza collettiva. Che rivela la strategia di contrasto e il lavoro investigativo, i contesti ostili e le scelte più difficili, ricordando anche i rischi e i sacrifici personali. Vivono in questa testimonianza appassionante la memoria di una stagione insanguinata, l'amarezza per le calunnie subite in silenzio, l'orgoglio di uomini consapevoli di avere difeso vittoriosamente lo Stato che li ha dimenticati, animati dalla stessa certezza: che lo rifarebbero. -
Il sindaco gentile. Gli appalti, la camorra e un uomo onesto. La storia di Marcello Torre
"La storia della camorra è disordinata, anarchica. Eppure c'è una data, l'11 dicembre del 1980, che fa da spartiacque per i clan come per l'Italia civile. Quel mattino venne ucciso a Pagani, in provincia di Salerno, il sindaco gentiluomo Marcello Torre. Democristiano indipendente, avvocato anche di camorristi, Torre si stava opponendo, da pubblico amministratore, a uno dei più grandiosi progetti di conquista criminale del Novecento: le mani della camorra sui lavori della ricostruzione dopo il terremoto che nemmeno venti giorni prima aveva squassato l'lrpinia. Per questo venne eliminato brutalmente su ordine di Raffaele Cutolo. In fretta, di corsa. Colpito per educare tutti gli altri amministratori che avessero voluto imitarlo. I clan campani arricchiti dal traffico di stupefacenti erano avviati al salto di qualità: far nascere la camorra-impresa, entrare nel settore legale e da lì rovesciare i rapporti con le istituzioni. Sulla memoria di Torre cadde un silenzio di imbarazzo e di vendetta. Specialmente a Pagani. La sua famiglia che chiedeva giustizia fu a lungo isolata. Si arrivò perfino, caso assolutamente unico, a intitolargli una piazza e a revocare l'intitolazione il giorno dopo. II libro ricostruisce quei fatti apparentemente lontani, ma che ancora bruciano nella carne viva del Paese."""" (Nando dalla Chiesa)." -
Il giovedì di Augusto. Milano 1990-2014
"Non chiamatelo salotto: la definizione più azzeccata delle mie serate è piccola area ludico resistenziale. Ludica perché, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, visto il tenore degli invitati, un ping pong, un calciobalilla, un pianoforte, un juke box sono lì apposta per gli ospiti. E resistenziale, dato che fin dalla nascita, nel 1990, il Giovedì voleva essere un baluardo per sfuggire al grigiore esterno."""" (Augusto Bianchi)." -
I ragazzi di Regalpetra. Storie di mafia nel paese di Leonardo Sciascia
Questa, più che una storia di mafia, è la storia di un gruppo di ragazzi, cresciuti nella Sicilia degli anni Ottanta, compagni di gioco sullo stesso campetto di terra battuta, che si allontanano fino a diventare nemici. ""I ragazzi di Regalpetra"""" racconta la lunga guerra di mafia che agli inizi degli anni Novanta insanguinò una parte della Sicilia. E il conflitto, che vedeva amici di un tempo gli uni contro gli altri, esplose anche nei luoghi di Leonardo Sciascia, il grande scrittore che proprio sessant'anni fa fece letteratura delle cronache del suo paese con """"Le parrocchie di Regalpetra"""". Riconnettendosi idealmente a quelle cronache paesane, Gaetano Savatteri ricostruisce come il seme della violenza sia germogliato. Un libro-verità, con nomi e cognomi, vittime e carnefici, di uno scontro che provocò decine di morti. """"Una delle più interessanti storie di mafia che abbia letto"""", come scrive nella sua prefazione lo storico Salvatore Lupo, autore di studi fondamentali su Cosa Nostra. Savatteri aveva conosciuto quei ragazzi, diventati adulti e mafiosi. È andato a cercarli nelle tane da pentiti dove vivono nascosti o nelle galere dove scontano ergastoli. Per tentare di capire come siano potuti diventare avversari, seminando lutti e dolori che alla fine hanno devastato le vite di tutti."" -
L' affaire Briatore
Star della Formula Uno, manager di fama internazionale, creatore di club per miliardari e personaggio da copertina: è lui, Flavio Briatore. l'inimitabile ""boss"""" della trasmissione """"The Apprentice"""", L'uomo che gli italiani vorrebbero come maestro di vita. II perché è presto detto: Briatore, figlio di maestri elementari della profonda provincia cuneese, con un semplice diploma di geometra in tasca, è diventato multimiliardario, e oggi gira il mondo a bordo del suo jet privato. Simbolo vivente che """"se vuoi, puoi"""" - come recita il suo motto - e che il successo e la bella vita sono alla portata di tutti. Chi era Flavio Briatore prima di diventare il signor Billionaire?"" -
Noi, i ragazzi del Biscione
"In mezzo a quei ragazzi, che senza saperlo stavano costruendo il più grande impero televisivo della storia italiana, c'ero anche io. Con i miei sogni, le mie aspettative, e una buona dose di incoscienza.""""" -
Ho incontrato Caino. Pentiti. Storie e tormenti di vite confiscate alle mafie
Tormenti di vite in fuga. In queste pagine parlano pentiti eccellenti di mafia, un tempo protagonisti di stragi efferate, estorsioni, traffico di armi, droga e rifiuti tossici. Sei collaboratori di giustizia uno fra tutti Gaspare Spatuzza, l'uomo d'onore che ha dato il massimo impulso alle indagini sulla trattativa Stato-mafia che restituiscono squarci di grande storia italiana criminale, insieme alla testimonianza personale. E mentre la loro narrazione ambisce a farsi anche rinascita spirituale, la voce ricorda: dalla giovanile attrazione irresistibile per il potere fino all'attuale paura di vendetta, per aver rotto uno scellerato patto di sangue con le più spietate cosche di Cosa nostra e 'ndrangheta. Uomini e donne sui cui volti don Cozzi riconosce i tratti di Caino e che incontra in carceri di massima sicurezza o in località segrete, nascosti da nuove identità. Ma senza alcuna promessa di perdono a buon mercato, nella convinzione che la misericordia si incroci necessariamente con la restituzione di giustizia ad Abele per il male sofferto. E nella certezza che il bene più prezioso da confiscare alle mafie siano i loro stessi affiliati. -
Con parole semplici. Leggi, etica e cittadinanza: la comunicazione responsabile
Chi di noi non ha mai provato l'impulso di mandare a quel paese l'avvocato, il medico, l'informatico che snocciolano il loro linguaggio tecnico e burocratico, mentre noi, persi in un universo parallelo, capiamo meno di niente? È sul fronte legale che il problema si manifesta in maniera evidente. Le leggi spesso sono incomprensibili. E le sentenze anche. Sono pronunciate ""in nome del popolo italiano"""", ma scritte in modo tale che i comuni cittadini non siano messi in grado di decifrarle. È proprio necessario? O possono invece esistere linguaggi che coniughino precisione e partecipazione? La sfida messa in campo dal libro è proprio questa: condividere contenuti e conoscenza. Come? Utilizzando un linguaggio chiaro e una comunicazione responsabile. Laicità dello Stato, tasse, lavoro, diritti dei consumatori, pari opportunità, nozze gay, maternità, affido, diritto all'oblio telematico e alla privacy, consenso informato, multe: questi e tanti altri i temi che ci coinvolgono ogni giorno e che qui vengono affrontati con la pubblicazione di tante sentenze e la loro """"traduzione"""" a fronte. A dimostrazione che un mutamento di rotta è possibile, e perché per tutti noi è fondamentale sapere come l'interpretazione delle leggi e delle sentenze possa migliorare la nostra vita quotidiana."" -
Il cacciatore di stelle e altre fiabe. Ediz. a colori
Storie di streghe e di principesse, di animali e di bambini. ""Siamo diventate narratrici di favole grazie ai nostri nipotini. Perché per un bambino niente è più bello che ascoltare la voce di chi lo ama prima di addormentarsi."""" Età di lettura: da 7 anni.""