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Deir el-Medina: nascita, sviluppo e declino di un villaggio di artigiani nell'antico Egitto
Il saggio tratta della storia del sito di Deir el-Medina, che ospitava la comunità operaia addetta alla costruzione delle sepolture regali nella Valle dei Re, dalla fondazione al suo declino (XVI-XI sec. a.C.). Il rinvenimento, in un pozzo del villaggio, di numerose iscrizioni di nomi, affiliazioni familiari, retribuzioni e mansioni, accanto ad altri documenti ritrovati nelle case e nella necropoli, hanno reso questa piccola ma duratura comunità di artigiani uno dei casi d'eccellenza nelle ricerche sul Vicino Oriente antico ed Egitto. Se ne riescono infatti a ricostruire la storia sociale, economica e artistica, in fervido collegamento con quella culturale e religiosa, sullo sfondo dei grandi mutamenti di un periodo assolutamente unico nella vicenda dell'Egitto antico, quale fu il Nuovo Regno. Tuttavia, al di fuori della cerchia degli specialisti, di questo villaggio si è scritto pochissimo. Motivo che ha spinto l'autore a stilare questa vera e propria ""biografia"""", attraverso le diverse fasi di crescita e declino dell'abitato, donando la parola a tempietti e sepolture, incisioni, decorazioni e arredi domestici, che ci narrano con forza la vita e il quotidiano di questa comunità."" -
Dialogo con Roberto Ferrucci. L'atelier della scrittura
"Credo che oggi la scrittura debba smettere di provare a essere aderente all'immagine in movimento, ma, al contrario, debba ritrovare la sua essenza, e in questa essenza, un ruolo determinante ce l'hanno la lentezza, le pause, il respiro. Quindi immagini come supporto, certo, ma poi la scrittura deve rispettare se stessa e, soprattutto, i suoi tempi. Solo così sarà possibile essere alternativi al linguaggio invincibile delle serie televisive. Il romanzo deve sapere portare altrove il lettore e deve farlo senza strizzatine d'occhio, senza imitare altre forme certo più immediate, ma comunque improponibili nella scrittura. E allora deve assumere ancora più forza, a mio avviso, la scrittura evocativa, quella che riesce a far vivere al lettore quelle emozioni (e commozioni) che solo la parola scritta può provocare. Un'impresa forse titanica, oggi, e apparentemente fuori luogo e tempo, eppure necessaria"""". Una collana di dialoghi. Con scrittori e storici, disposti a svelarsi. Nel racconto. Per stare-nelle-cose, attraversandole, piuttosto che a fronte di esse. Opere, storie di storia, storie nella storia, testimonianze." -
Seneca. Un filosofo al potere
Questo saggio, di taglio volutamente divulgativo, permette di incontrare Seneca non solo come filosofo e politico, ma anche come uomo chiamato a fare i conti con se stesso e la propria coscienza, costantemente alla ricerca di un difficile equilibrio interiore, in un'altalena tra contrapposti stati d'animo. Nella narrazione di vicende pubbliche e private, emerge un'immagine di Seneca assai diversa da quella che la tradizione, spesso tendenziosa, ha consacrato, nella sua imperturbabile serenità e inarrestabile progressione sulla via della sapienza. Seneca, spogliato degli allori, lontano dai clamori della vita mondana, estromesso per sua volontà dal rutilante mondo della buona società romana, è un uomo messo a nudo e assalito dai fantasmi di un passato che non si cancella e dalle nebbie di un futuro indecifrabile. L'autore dedica anche un intero capitolo a quello che a buon diritto può essere ritenuto il mistero più grande nella vita di Seneca: l'incontro con Paolo di Tarso, che egli immagina realmente avvenuto, anche alla luce della copia di un epistolario giunta fino a noi (sulla cui autenticità vi sono tuttavia ancora pareri discordi). -
La palingenesi di Roma Antica (da Livio a Machiavelli)
Guglielmo Ferrero fu autore di numerosi libri, veri gioielli di bellezza letteraria e di intuizione etico-politica, molti dei quali oggi ingiustamente dimenticati. Uno di questi è senz'altro ""Palingenesi di Roma"""", pubblicato nel 1924 con la collaborazione del giovane figlio Leo, mai più ristampato da allora. Si tratta di un sintetico, intelligente e affascinante affresco della letteratura storiografica latina, ma anche uno studio sul suo periodico rinnovamento (la """"palingenesi"""", appunto) nei secoli della tarda antichità, del Rinascimento e della modernità, sino a lambire la Rivoluzione Francese e l'età contemporanea. Il messaggio umanistico di """"Palingenesi di Roma"""" è al tempo stesso speranza e mònito a non abbassare la guardia di fronte all'onnipotenza dello Stato e del potere a-morali. Completano il testo due brevi e dense appendici, interessanti testimonianze dei dibattiti - anche aspri - che vivacizzavano il mondo culturale italiano agli inizi degli anni Venti. I saggi introduttivi di Lorenzo Petrosillo propongono un'ipotesi interpretativa del testo e illustrano le forti tensioni dialettiche vissute da Guglielmo Ferrero nell'elaborazione delle sue concezioni storiografiche."" -
La saggezza dell'Antico Egitto
Una letteratura che si compone di massime di vita quotidiana, scritti che indagano le sfumature più intime e recondite dell'essenza umana, secondo principi di pazienza, bontà, pietà, giustizia, etica professionale, ma anche fermezza e autorità. Moniti sulla moderazione da tenere nella vita sociale, senza dar spazio a presunzione e superbia. Norme di galateo, a tavola come nei luoghi in cui è necessario attendere il proprio turno. Consigli per mantenere l'armonia con coniugi e familiari. Perfino i regnanti lasciano i propri insegnamenti, colmi di amarezza e struggente malinconia, per avvisare i successori delle difficoltà che implica la sovranità. Di grande intensità il dialogo tra un aspirante suicida e la propria anima.Nei testi geroglifici selezionati nel presente lavoro troviamo, in perfetta armonia, la voce del cuore così come il calcolo ragionato e cristallino della geometria pura del ragionamento, l'empatica comprensione delle debolezze umane e la consapevolezza della caducità delle cose terrene, accanto alla certezza di una vita eterna in un aldilà che sarà conseguente a quella che è stata la propria condotta. -
Un uomo normale, di buona memoria. Introduzione a Primo Levi
La collana ""Le opere e i giorni"""" nasce con l'intento di ripercorrere l'opera omnia di scrittori di varie epoche, su base cronologica e tematica, intrecciandone scritti e vita. I testi sono concepiti con intento divulgativo, hanno una struttura semplice, con un andamento che permette di procedere agevolmente nella biografia così come nella produzione letteraria dei protagonisti. L'approccio risulta più assimilabile al romanzo breve che al saggio: gli scrittori divengono così protagonisti, sullo sfondo delle vicende storiche e personali. Nella narrazione, si includono citazioni dai testi e da interviste e si riportano testimonianze, che permettano di scoprire l'uomo non meno dello scrittore. Questo primo volume è dedicato alla figura di Primo Levi ed è incentrato sui concetti chiave di testimone e superstite. Questi temi vengono associati alla memoria, fallace e umana, e al perimetro della finzione narrativa, perché raccontare è - sempre, per usare le parole di Levi - """"una medicina sicura""""."" -
Alessandro Magno e pensiero strategico moderno
Un saggio critico di teoria strategica, uno studio storico comparato e tre monografie di Storia militare insieme. Lo spunto, l'osservazione di una divergenza tra la concezione militare di Alessandro Magno e un principio cardine della teoria strategica moderna, teorizzato prevalentemente da Carl von Clausewitz e Antoine Henri de Jomini. Quello della concentrazione dello sforzo bellico esclusivamente sull'annientamento delle forze armate nemiche come certezza di vittoria. L'autore compara quindi l'operato di Alessandro Magno e alcuni casi di Storia moderna che rappresentarono un'evidente applicazione di tale principio: la campagna di Napoleone Bonaparte in Russia, nel 1812, e l'invasione dell'Unione Sovietica da parte di Hitler nel 1941. Queste ultime terminarono in un tragico fallimento, a differenza di quanto accaduto invece alla spedizione di Alessandro Magno. Il saggio vuole dimostrare dunque come lo studio e l'analisi delle strategie e delle tattiche adottate da Alessandro Magno, ma anche delle basi politico-culturali delle sue imprese e dei suoi atteggiamenti verso i popoli conquistati, possano rappresentare un valido aiuto nell'integrazione del pensiero strategico moderno. -
Non è posto per avere sogni
Otto scrittori incontrano alcune donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale. Siedono accanto, si guardano negli occhi, camminano vicini, si scambiano piccoli gesti reciproci. In questi momenti si raccolgono parole, si ripercorrono luoghi, si incontrano vite. Nascono così, questi racconti. Sono attualmente circa 70.000 le vittime dello sfruttamento della prostituzione in strada nel nostro Paese. Un uomo su tre è cliente di prostituzione. Il progetto, nato dall'incontro tra Associazione Itinerari Narrativi Contemporanei e Associazione Lule Onlus ha lo scopo di testimoniare e raccontare l'esistenza di un fenomeno, entro il quale migliaia di donne sono imprigionate, costrette a vendere il proprio corpo per poche decine di euro, come vere schiave, private del diritto fondamentale di disporre liberamente della propria persona. Completano la raccolta schede di approfondimento sulla tratta e lo sfruttamento e le testimonianze di alcuni operatori di Lule Onlus, che da oltre 20 anni, è presente con le sue unità mobili lungo le strade e ha costruito dei percorsi di emancipazione per queste donne. -
Le boie panatere
La piccola Chiletta, vezzeggiativo di Rachele, abbandona la sua infanzia al canto di una civetta. Sul carro dei buoi col vestito buono, lascia dietro di sé l'incanto del pane che lievita nel forno comune, abbandona le foglie di vite per ventaglio, e sbiadisce. Diventa grigia come l'edificio del Cottolengo, ""enorme stomaco di pietra ulcerosa"""", che la inghiotte in una spettrale Torino di fine anni '30.Lì la Chiletta sarebbe ineluttabilmente sola, sempre più piccola, arida e scura, proprio come una boia panatera, uno di quegli scarafaggi che fanno strabuzzare alla zia Delfina l'unico occhio sano. Se non fosse per una piccola mano che, nell'aria gelida dell'interminabile fila verso il refettorio, si insinua nella sua, e da allora non la lascia più. È Angela, la sua vicina di branda nel dormitorio, l'amica dalla voce di ragnatela che, giorno dopo giorno, le salva la vita.E poi, c'è un sottile filo di luce, aggrappato alla sua pelle come aura flebile, che ancora la lega con ostinazione alla sua vita precedente, quella che odorava di erba calpestata e cantava un frinire di cicale. È il sentimento profondo per il Nassin, """"quattordici anni appena compiuti""""."" -
Come grani di melagrana
L'Abruzzo dei pastori tra la prima e la seconda guerra mondiale. Solo quaranta case arroccate sulla roccia degli Appennini come quaranta grani di melagrana. Appartenute agli umili della terra, colpiti della follia del male perpetuato dai soldati tedeschi in ritirata lungo la linea Gustav allo sbarco degli Alleati. Tutto passa nella memoria del vecchio Caramuele, colui che è rimasto per ultimo senza morire. Il suo ""era un cuore che aveva sopportato tanto, avrebbe dovuto fermarsi quando accadde ciò che accadde. E invece batteva ancora, tra quaranta grani di case deserte, tra quaranta croste di cose immote."""" Lui resta, in attesa tra le pietre di un paese fantasma, a correggere, immaginando, parte di ciò che non è avvenuto nella propria vita. Un romanzo che apre squarci nel tempo interiore del protagonista, e forse nel nostro, e che insieme vi fa scorrere la grande Storia, ombreggiata tra mito e fiaba. E lì appaiono uomini e donne che esistono in relazione agli oggetti usati nel proprio quotidiano, simbolo essenziale del loro essere al mondo, oggetti che perdurano sotto la polvere degli anni per essere ritrovati nella memoria, accanto alle ragioni arcane dei sentimenti."" -
La donna di rugiada
Monteserico è il luogo più silenzioso che conosco; spesso il rumore del vento è assordante, si ascoltano i battiti del proprio cuore e l'intensità del proprio respiro. E Gianrocco Guerriero, romanzando la permanenza di Lyda Borrelli a Monteserico, non solo ha offerto pagine di fantasia alimentate dalla leggenda che tutti conoscono; principalmente ha costruito e restituito al luogo del silenzio un altro pezzo della sua storia. Un'altra donna, Carmela, rappresenta il candore, l'ingenuità, la forza e l'intelligenza delle donne lucane dell'epoca, mai fuori le righe, silenziosa ma presente, non protagonista ma quasi co-protagonista. Un romanzo storico, dunque; una storia divenuta leggenda erudita per la qualità espressiva della protagonista, la Divina del film muto italiano: brava, bellissima, donna, moglie e madre. Per tali carnali presenze, Monteserico è l'unico castello che non ha bisogno di un fantasma. -
Cantava l'anno. Mezzo secolo di storia attraverso la musica
Primo dicembre 1955, a Montgomery, Alabama: Rosa Louise Parks viene arrestata perché, mentre torna a casa, si è rifiutata di cedere il suo posto sull'autobus ad un bianco. È la miccia che accende una lunga stagione di speranze e di lotte per il cambiamento, una stagione che vedrà protagonisti leaders neri e bianchi, come Martin Luther King e Malcom X, i fratelli John e Bob Kennedy, una stagione che troverà eco nella musica di quegli anni. ""A change is gonna come"""" (Un cambiamento sta per arrivare), canterà qualche anno più tardi Sam Cooke. Partito nel 1955 da quell'autobus dell'Alabama, il cambiamento si farà visibile alle elezioni presidenziali del 2008, quando Barack Obama dichiara ai propri sostenitori: """"It's been a long time coming, but tonight,... change has come to America"""": in queste parole e nella storia personale di Obama, il seme gettato dalla canzone di Sam Cooke."" -
Deserti privati. Concorso letterario «Porta Coeli». Acerenza 2012
"Deserti privati"""" è una esperienza di viaggio o di stasi, di rifugio o di fuga , di confessione o ribellione. È tuttavia soprattutto una opportunità di autoanalisi utile a guardare negli occhi lo scomodo inquilino che alberga in noi e che troppo spesso altera la nostra linea di orizzonte riducendo il senso dell'esistenza a mera percezione degli eventi che accadono. E l'inquilino è sovente silente perché la solitudine, quasi sempre, parla solo a se stessa. È l'opportunità di capire quanto il nostro deserto sia un deserto imposto e quanto invece, paradossalmente, da noi stessi minuziosamente costruito per essere anestetizzati dalla vita. Capita poi che anche i deserti, anche quelli più inospitali, se raccontati con onestà, rivelino una sorprendente vocazione ad emozionare." -
Il santuario di S. Maria Mater Gratiae in Genzano di Lucania
Nel 2001 in occasione della Mostra di oggetti e paramenti sacri della parrocchia Maria SS. Delle Grazie, il parroco don Gaetano Corbo rivolse un appello ai genzanesi di buona volontà perché si adoperassero a ricercare, approfondire e documentare il culto della Madonna a Genzano di Lucania. Il presente volume è la risposta di un gruppo di persone qualificate. Con questo libro si vuole dare risalto alla Chiesa della Madonna delle Grazie come Santuario, cioè come luogo scelto, secondo la tradizione popolare, dalla Vergine stessa e fatto proprio dal popolo di Genzano che vi ha costruito un tempio per custodire nel tempo la Sacra Immagine, tramandare la memoria storica del suo ritrovamento nel 1621 a Capodacqua e manifestare la filiale devozione dei genzanesi verso la Madre di Dio. -
Agostino d'Ippona. Lettera 130 a Proba
La preghiera presuppone la tenera esperienza della presenza di Dio nella nostra vita, la consapevolezza che il Male è accovacciato alla porta della nostra casa e il fiducioso abbandono nella misericordia di Dio. Egli è pronto ad accogliere il nostro gemito di dolore, quando gli chiediamo aiuto perché ci liberi dal male. Agostino spiega a Proba che ""frigus charitatis silentium cordi est, flagrantia charitatis, clamor cordis est."""" Se non c'è amore nel nostro cuore c'è il deserto interiore. Qui l'accezione del deserto rimanda alla terra che bagnata dal sangue di Abele non da più frutto. Anche la vita dello spirito è mortificata, anche pregare è difficile. Dove però c'è il profumo dell'amore il cuore esprime la sua incontenibile gioia; allora il desiderio di una profonda relazione con Dio e con i fratelli si fa preghiera e dono."" -
I giusti di tutta le terra
Il romanzo è ambientato nell'area dell'Alto Bradano in Basilicata nel periodo di transizione dal Regno di Napoli all'unità d'Italia. Il giovanissimo autore cerca di indagare le ragioni delle difficili scelte che si consumarono in quel contesto. I deboli infatti si orientavano verso scelte funzionali a garantire maggiore sicurezza, gli opportunisti preferivano lasciarsi orientare dalla convenienza, i politici dalla ricerca del consenso ma solo i saggi cercavano di orientarsi a ciò che è giusto. Non è sempre vero che ""Chi nasce quadro non può morire tondo"""". Chi nasce quadro mentre matura nella saggezza smussa gradualmente i suoi spigoli e raggiunge la perfezione formale del cerchio. Chi, essendo nato quadro non muore tondo, è lo stolto che si è adattato a convivere con i suoi spigoli evitando di levigarli con la saggezza."" -
Il marchese delle due lune
Nelle terre a meridione di Cristo non c'è posto solo per la rassegnazione attaccata alla pelle come una lebbra: è capitato di alzare la testa e di mettere tutto a ferro e a fuoco. È il caso della Repubblica Napoletana del 1799, intreccio di intellettualità, aristocrazia illuminata e furore di popolo. Di quella indimenticata stagione viene tracciato un caustico profilo in questo romanzo storico, dove si mescolano dramma e ironia, sensualità e rigore documentale; dove si sovrappone la condotta reale del marchese Filippo Marini alla vicenda in parte inventata del suo attendente, Bartolomeo Apicella. -
Il vecchio e la luna
Un racconto avvincente basato sulla tecnica narrativa dell'analessi e dei richiami storico-teologici dei momenti più problematici ed esaltanti della storia della Chiesa. Una rivisitazione della vita di un uomo che ha contribuito a ridefinire l'essenza dell'uomo di ogni tempo ea riqualificare in dignità la vita dell'uomo contemporaneo. Una rilettura nuova e snella che nasce da un intreccio tra Storia e leggenda, tra eventi reali e dinamiche immaginarie. Un romanzo da leggere e da meditare. -
Scirocco. Segni di folate e altri segreti. Con DVD
La giovane e leggendaria regina di Saba, Macheda, è dall'autore immaginata in terra lucana a compiere il suo avventuroso cammino per incontrare il saggio Salomone. 21 componimenti in prosa poetica, punteggiati da icastici Haiku, scandiscono gli umori e le emozioni di questo viaggio iniziatico. Ed epifanico risulterà questo percorso di crisi e mutamento, in cui, innanzi tutto, Macheda incontrerà i turbamenti del proprio essere femmina. Il femminile, in un gioco di specchi, è rappresentato nella trasfigurazione donna/terra, nel senso della sensualità, della fertilità, del pericolo e della seduzione, sospinti dalle folate di vento di Scirocco, a significare, in una sola parola, il Desiderio. Ad accompagnare il racconto, un caleidoscopio di immagini: 21 tavole rilanciano, in assonanze cromopatiche, i versi in pittura. Il cortometraggio, infine, modula in immagini-movimento l'andamento rapsodico di questo viaggio, seguendo la nostra immaginaria Macheda lucana attraverso luoghi mitici, che si fanno stazione estatica: dai paesaggi dal chiarore arido dei calanchi (MT), al castello di Monteserico (PZ). -
Libero nell'abisso
"Libero nell'abisso"""", primo lavoro dello scrittore Giampaolo Lomuto, è una silloge di otto racconti che danzano ad un ritmo poetico tentando di traslitterare il """"nulla interiore"""", quel """"nulla"""" che nell'opera viene musicato e figurato in suggestioni linguistiche. Attraverso una poetica filosofia i personaggi di questa """"scrittura corale"""" tendono, a più voci, a dilacerare il tessuto ingannevole dell'esistenza (il """"velo di Maya""""), oltrepassandolo, disfatti nell'abisso, ma liberi."