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Déjà vu. Laboratori di etnopsichiatria critica
Il volume raccoglie i risultati dei laboratori tematici sulla psicopatologia delle migrazioni per disegnare un rinnovamento dell'etnopsichiatria, in tempo reale e progressivo. Questi saggi hanno ""già visto"""" e indagato le principali linee problematiche (antropologiche, psicologiche e sociali) tracciate dall'alterità culturale viaggiante sulla scia delle migrazioni internazionali di massa. Da oltre un trentennio gli autori considerano questo incessante movimento planetario di popoli quale fenomeno decisivo, strutturale e dinamico, per la storia globale di lungo periodo. Si consegna ai lettori un'attività di ricerca, intensa e ancora in corso, disseminata in molteplici contesti editoriali e operativi, dove ha cercato di proporsi come istanza creativa, soprattutto nelle sfere disciplinari della psicologia e della psichiatria, a fronte dei problemi, dilemmi e contraddizioni sollevati da relazioni interculturali ineludibili oltre che, spesso, conflittuali. La tensione critica contenuta in questo volume tenta di trasmettere l'effetto di """"perturbazione cognitiva"""" che costituisce la qualità profonda dell'etnopsichiatria generale congegnata da Georges Devereux e sviluppata da Tobie Nathan."" -
Quando gli spiriti incontrano i medici. Sette storie per guarire
La società si mondializza; pazienti dalle molteplici identità e lingue hanno ognuno un rapporto particolare con le malattie e la morte. Che fare quando le risorse mediche messe in campo esauriscono la loro efficacia e gli operatori della salute non riescono a comprendere né ad aiutare pazienti provenienti da altre culture? Gli autori, attraverso sette storie, ci mostrano come superare i malintesi e le incomprensioni che si tessono tra curanti e pazienti e non rendono possibili le cure. Con un dispositivo innovativo, quello della mediazione etnoclinica, esplorano la faccia nascosta della malattia, quella che si narra nell'intimità familiare. Unendo le conoscenze scientifiche dei medici e i saperi profani dei sapienti rendono possibile la mobilizzazione di risorse nuove per affrontare la malattia. Gli autori in quanto medici riconoscono di essere stati addestrati a curare malattie, ma non malati reali, irrevocabilmente umani. Stregoneria, maledizioni, forze invisibili sono invitate a entrare nell'ospedale... è così che gli spiriti incontrano i medici. -
Cose degli altri mondi. Saperi e pratiche del divenire umani
Le speranze che si aprono, di fronte alle rovine di una civiltà che si trova oggi nel pieno di un'epocale crisi di presenza, non sono né di salvezza trascendente, né di ritorno all'egemonia di un tempo, bensì di apertura coraggiosa al valore profondo delle altre culture, dei loro mondi possibili, dei loro modi di costruire gli umani e di lavorare la realtà. L'incontro spiazzante con saperi e pratiche sviluppati da esseri umani che rispondono ad altre logiche e altri dèi offre dunque l'occasione per mettere in discussione le nostre certezze, interrogando da fuori il nostro stile di vita e di pensiero. Attraverso ricognizioni penetranti che toccano i temi del sacro, degli effetti del tecno-capitalismo sulle nostre esistenze, della varietà dei processi antropopoietici e della portata soggettivante di un pensiero eccentrico, gli autori sfidano i luoghi comuni sull'inevitabile scontro tra culture, proponendo di superare il binomio concettuale pace/guerra in direzione di un conflitto generativo che, conservando la ricchezza delle differenze, tenda a mettere in comune i saperi molteplici dell'umano senza cadere nella stretta genocida dell'universalismo astratto. -
Antropologia medica. Forme e movimento nel corpo umano
Parlare del corpo, del nostro corpo umano significa, oggi, tratteggiare un meraviglioso meccanismo. Il compito dei ricercatori è quello di imparare a muoversi in esso. Il corpo diviene il teatro di ogni avvenimento. Ogni avvenimento viene costretto nella logica di causa ed effetto propria della meccanica. In tal modo e, sempre più velocemente, il corpo è divenuto l'unica dimensione dell'esistenza. Il corpo diviene quindi nelle nostre mani uno strumento. Tale strumento ha perso, in tale modo, la partitura con cui fu composto e di conseguenza anche la musica che avrebbe dovuto o potuto suonare. La scienza spirituale, rinnovata in forme moderne, può indicare, a chi lo vuole vedere, che invece la partitura è lì, disegnata sui rapporti tra forme e movimenti delle forme. Ogni movimento genera una forma e le forme originano da movimenti giunti allo stato di quiete. I movimenti a loro volta sono espressione di esseri, alcuni sono conosciuti dalla Scienza dello spirito, come operanti da un dimensione dove la materia non ha accesso. Esseri quindi spirituali a cui la nostra vita è intessuta e la nostra origine è comune alla loro. Tutta questa conoscenza può da noi essere compresa. -
Minniti e il suo mondo
Questo opuscolo nasce dalla volontà di prendere posizione contro il sistema delle frontiere, un sistema che va affermando la sua brutale centralità nel nostro presente storico, proiettandosi nel tempo e nello spazio. I meccanismi di con?ne, infatti, non sono ormai localizzati unicamente nelle zone di cerniera tra gli Stati ma costituiscono uno strumento di governo più ampio, che agisce in una molteplicità di luoghi. -
Non siete soli. Scritti da «il Giornale dei genitori» (1958-1968)
«il Giornale dei genitori», ha impegnato Ada Marchesini Gobetti per dodici anni. ""Non siete soli"""" si proponeva come una raccolta di «consigli ai genitori per l'educazione dei figli», ed intendeva fornire alle nuove generazioni di genitori cresciute nel clima del """"miracolo economico"""" strumenti per imparare a «sapersi muovere coi figli». In questa """"sua"""" rivista, Ada condivide tale ambizione con molte importanti figure della cultura degli anni Cinquanta e Sessanta che vi collaborarono, ma anche e soprattutto con una nuova generazione di giovani - studiosi, scrittori, militanti - che convergono su un'idea dell'educazione come fatto sociale e umano d'interesse universale, non riducibile alle tecniche, anche quando, sui diversi temi in discussione, interroga il sapere degli """"specialisti"""". Angela Arceri nello scritto introduttivo """"L'educazione secondo Ada"""", ci segnala che le linee essenziali della concezione educativa di Ada affondano nella sua più tenera infanzia e le ritrova anche nel suo «Diario partigiano» pubblicato nel 1956. La postfazione di Goffredo Fofi, che fu tra i protagonisti di quell'impresa, definisce un «capolavoro pedagogico» questi scritti di Ada."" -
L' olandese il carabiniere e il convitato di pietra
Rompere l'assordante silenzio sull'insediamento mafioso nel Nord Italia è l'obiettivo dell'autore che con questo racconto ci ricorda che questa è un'emergenza da porre in primo piano rispetto a tutte le altre. La presenza criminale oltre a deteriorare i rapporti di solidarietà tra le persone devasta tutto il tessuto sociale. Sullo schermo, grande e piccolo, la criminalità è motivo conduttore di film polizieschi, gialli ed altro ancora, i capimafia e le loro gesta hanno ampio spazio e grande risalto. Questo non succede per le persone che subiscono il fenomeno della criminalità, il loro vissuto non interessa, il silenzio per loro da assordante diventa atroce. ""Una storia quasi vera"""" quella che ci racconta Poletti, ambientata in un paese dell'alto lago di Como, di cui il protagonista è Orazio, un Maggiore dei Carabinieri in pensione. Non un eroe ma una normalissima persona che viene coinvolta, e si fa coinvolgere, in un'avventura che non avrà una completa soluzione proprio perché il racconto è """"una storia quasi vera"""". L'autore ci invita a riflettere sulla grave situazione che si è venuta a creare."" -
Le lettere del lunedì
Le lettere del lunedì di Argeo sono le riflessioni del percorso di vita dell'autore. Apparentemente caotiche, con tratti a volte comici che l'autore definirebbe ""spiritosi"""", le lettere, passionali e suggestive, contengono tracce autobiografiche e sono di una spiazzante autenticità. Senza acqua non solo non possiamo esistere ma non abbiamo senso, come lei giriamo fra cielo e terra. Non è vero che chi tace acconsente, e scientificamente provato che chi tace non dice niente."" -
Il primo ghetto ovvero l'esemplarità veneziana
Molto si è detto, e molto inchiostro si è versato, a proposito del ""Ghetto di Venezia"""", senza essere giunti, fino ad oggi, a un punto fermo. Ma se il nome ha avuto fortuna, la sua origine rimane un vero mistero, in genere con una connotazione negativa. La sola certezza acclarata è che il termine ghetto è apparso ufficialmente nel 1516, data in cui la Città dei Dogi ha elargito agli ebrei, dopo lunghe trattative, la concessione di una carta rinnovabile, che li autorizzava a creare un sistema di prestito e che garantiva anche un diritto di residenza. Si è allora designato con il termine Ghetto il quartiere - situato nel sestiere di Cannaregio - in cui gli ebrei furono autorizzati a soggiornare. Questa indagine ripercorre la storia della Serenissima e della sua capitale Venezia, una città che fu, sottolinea l'autrice, cosmopolita come Costantinopoli e Alessandria."" -
Revolution in our lifetime. Conversazione con Loren Goldner sul lungo Sessantotto
Questo libro ricostruisce il processo di politicizzazione di un giovane militante della Nuova Sinistra rivoluzionaria statunitense negli anni Sessanta, un attivista che nel '68 partecipò all'organizzazione studentesca che all'interno del campus di Berkeley (epicentro del nuovo movimento studentesco degli Stati Uniti) diede vita alle occupazioni e alle manifestazioni in opposizione all'impegno militare americano nel Sud-Est asiatico. A Berkeley era presente un ampio spettro di gruppi radicali che non esisteva in nessuno degli altri centri urbani di primaria importanza. Il libro descrive e discute le connessioni che si crearono tra le lotte studentesche e quelle delle molteplici componenti sociali che si espressero in quegli anni, fino alla nascita delle principali organizzazioni della Nuova Sinistra. Il libro nasce da una conversazione e mantiene un approccio dialogico e riflessivo. A distanza di cinquant'anni è più che mai necessario liberarsi del Sessantotto come evento memorabile e provare ad analizzare i fattori che lo hanno fatto nascere e alimentato, cogliendo i legami con ciò che lo ha preparato e le istanze forti che ne hanno fatto un punto, problematico, di non ritorno. -
Ita Wegman e la forza terapeutica del Goetheanum
Ita Wegman (1876-1943) fu medico e figura centrale della medicina antroposofica, fondò cliniche, centri terapeutici e pedagogici. La clinica da lei creata ad Arlesheim in collaborazione con Rudolf Steiner, di cui fu una stretta collaboratrice, è tuttora attiva. Partecipò intensamente alla vita sociale e ai problemi politici del suo tempo comprendendo precocemente la natura del fascismo e del nazionalsocialismo e prendendo da subito una posizione di assoluta e concreta opposizione. Nell'anamnesi i medici con le loro domande cercano per lo più solo i traumi e le carenze, i fardelli del passato, per comprendere nella sua evoluzione la patologia del presente. Raramente l'attenzione del medico si rivolge alla ""vita non vissuta"""" e quindi al futuro, al quale viene dato poco o nessuno spazio. L'affrontare un tema di questo tipo in una visita medica - ammesso che vi sia un simile colloquio - ha spesso come conseguenza l'invio a uno psicoterapeuta. Non era così per Ita Wegman, che comprendeva come medico l'aspetto umano, un aspetto di cui fa parte anche il futuro individuale. Di lei si disse che era una persona con grandi capacità terapeutiche """"Agiva attraverso l'esempio, non le teorie""""."" -
Il segreto del principe. La perla mancante all'Ermitage
Quella che ci narra Ernesto Solari è una storia che inizia da un misterioso dipinto di cui gli viene richiesta una attribuzione di paternità; la curiosità di scoprirne la provenienza si tramuta in una interesse ossessivo, quasi morboso, che si sposta anche nella ricerca della sua possibile destinazione. L'opera è stata ""dimenticata"""" in Italia da alcuni rappresentanti della corte dello Zar Nicola II, perchè? Cosa ha determinato questo """"abbandono""""? L'incontro con il quadro non può essere una pura casualità. Cominciano così ad intrecciarsi vicende ricche di misteri e colpi di scena che si svolgono a largo raggio e in uno spazio-tempo dilatati. Il racconto potrebbe essere un giallo storico, un viaggio nell'arte, un'incontro con personaggi dell'occulto o della scapigliatura lombarda... ma leggendolo ci si rende conto che diventa molto altro ancora. Le storia raccontata si trasforma quindi nella metafora di un cammino, di una ricerca soprattutto di sé, che riguarda quindi ogni individuo."" -
La crisi di una teoria rivoluzionaria
Marx e Engels avevano assegnato alla classe operaia lo storico compito di rovesciare il sistema capitalistico e porre le basi per la nascita del comunismo, ma basta osservare il comportamento che essa ha avuto dalla rivoluzione francese del 1789 alle guerre napoleoniche, nella prima e seconda guerra mondiale del secolo scorso, nella disgregazione dell'Urss e di tutti i paesi dell'Est europeo, nella frantumazione della Jugoslavia, nell'aggressione all'Iraq nel 1991, alla Libia, alla Siria e via dicendo per capire come le strategie per arrivare al comunismo vadano riviste. Michele Castaldo continua il lavoro iniziato con ""Marx e il torto delle cose"""", ci ricorda che bisogna comprendere, e distinguere, quella che è """"la forza della ragione"""" dalla """"ragione della forza"""", non smette di sottolineare l'impersonalità delle classi, anche quando si sentono protagoniste dei destini della storia e ci invita a porre attenzione sul modo di produzione capitalista, o meglio sul moto-modo, perché è da li che bisogna partire, abbandonando quindi la posizione di lustrascarpe dell'attuale modo di produzione destinato all'implosione."" -
Prendiamoci la città. Una storia così non dovrebbe finire mai
A Milano, dopo le lotte in fabbrica del 68/69, Lotta Continua sostiene e promuove le rivendicazioni sociali sul territorio con un'attenzione particolare er i bisogni e i problemi della vita quotidiana (un'assoluta novità per quei tempi). Nasce la parola d'ordine ""Prendiamoci la città"""". Il tema del diritto alla casa e dell'""""equo canone"""", ieri come oggi, è centrale. Lotta Continua intraprende forme di lotta incisive per dare delle risposte concrete ai """"senza casa"""" e ai """"baraccati"""" confinati nella periferia, così agli inizi del '71 viene organizzata l'occupazione delle case popolari di via Mac Mahon. Seguiranno quelle di Via Tibaldi, gli occupanti dopo essere stati sgomberati, ripareranno alla facoltà di Architettura e anche qui verranno presi di mira dalla polizia, troveranno la solidarietà dei docenti e degli studenti dell'università. Le forze politiche organizzate che si fecero carico delle occupazioni citate furono principalmente Lotta Continua e Sinistra Proletaria; nel testo appaiono alcune interviste dei partecipanti. Il libro chiude ricordando l'esperienza milanese dei """"circoli giovanili""""."" -
Il taxi di Leonardo
È il 2 maggio, Leonardo torna a Milano dopo 500 anni in licenza premio dall'Aldilà. Lo ""storico"""" taxista Renato Saracino, estimatore di Milano e dei suoi luoghi accompagna Leonardo in questa rivisitazione della sua amata città adottiva. Leonardo ritroverà i luoghi che ha conosciuto nella sua passata permanenza a Milano e vedrà i capolavori che la città custodisce, valorizza ed esibisce al mondo. Gli stimolanti dialoghi fra i due protagonisti forniranno notizie inedite e curiose sulla città e sulle opere del Maestro, ma anche singolari riflessioni sulla vita."" -
Leonardo neoplatonico. Gli arcani occultati
Una rilettura delle opere di Leonardo in chiave simbolica e kabbalistica. Leonardo stesso propone al giudizio dell'osservatore il suo metodo sacro-artistico-scientifico, attraverso la forza del colore e la struttura geometrica invisibile ed esoterica della sua intera composizione pittorica, senza limitarsi all'""esperienza"""" o alla sola indagine degli aspetti sensibili. Non si può, infatti, negare che i suoi dipinti sottendano significati nascosti e che non considerarli condurrebbe a fornire di Leonardo un'immagine parziale o falsata. Con riferimento a precedenti studi Ernesto Solari ha creato accostamenti con il significato simbolico della numerologia (per un richiamo al pensiero Pitagorico); al Vangelo di Giovanni (per un esplicito riferimento al rapporto Ebraico/Kabbalistico e Cristiano) e alla tradizionale iconografia dei Tarocchi per una più facile comprensione del rapporto sacro-pagano. In questa ottica il libro completa la propria struttura archetipica, con la lettura di quasi tutte le opere del maestro e arricchendosi anche di contenuti sia di carattere simbolico, che artistico e storico."" -
Étoile nord africaine e main d'oeuvre immigrè. Due esperienze di organizzazione degli immigrati in Francia tra le due guerre
Negli anni '20/30 dello scorso secolo, dopo il primo conflitto mondiale, in Francia erano presenti una gran massa di lavoratori immigrati e di rifugiati politici, un fenomeno che ha similitudini con l'attuale situazione in Europa. In questo contesto i comunisti promossero due organizzazioni di immigrati, l'ENA e la MOI, di cui qui si ricostruisce la storia. Queste esperienze ebbero entrambe degli sbocchi signi?cativi: infatti un ?lo rosso lega il lavoro dell'ENA tra i lavoratori algerini in Francia alla guerra di liberazione anticoloniale guidata dal FLN dal 1954 al 1962 in Algeria; e quanto alla MOI, fu a partire da essa che durante la Resistenza al nazifascimo, si formarono gli FTP-MOI, parte integrante dei Franc Tireurs Partisans, i GAP francesi. Quest'ultimi, nella Parigi occupata furono i soli a tenere testa ai nazisti, sviluppando una delle esperienze storicamente più signi?cative di guerriglia urbana. In appendice, visto il ruolo determinante dell'Internazionale Comunista nella promozione sia della MOI che dell'ENA, sono presenti approfondimenti sul dibattito che ha attraversato tra le due guerre questo organismo attorno alla ""Questione d'Oriente""""."" -
Gira, gira bicocchin... (rist. anast.)
"Gira, gira bicocchin..."""", è una ristampa anastatica del volume pubblicato nel 1991 in tiratura limitata per volontà di Maria Tagini, vedova di Dino Gabiazzi, circolato solo tra estimatori e mai approdato nelle librerie e nelle biblioteche. Dino Gabiazzi (Milano 1913-1989) arrivò ai livelli più alti della poesia, accanto al Porta e al Tessa e, forse come loro, fece scuola. Vinse per tre volte di seguito i Premi Sant Ambroeus, il Premio Larius, il Carlo Porta, il Manzoni d'oro, arrivando a sedici primi premi, vinti consecutivamente. Gabiazzi era un poeta milanese con una poesia raffinata e un dialetto armonioso, schietto, dimenticato, elegante, che arriva direttamente al cuore, e riempie l'anima." -
Venga con noi. Dagli attentati del '69 a piazza Fontana
Aprile 1969, Clara Mazzanti viene prelevata dalla sua casa, portata all'Ufficio Politico della Questura di Milano e interrogata dal Commissario Calabresi e dalla sua squadra. Novembre 1969, viene arrestata e rinchiusa nel carcere milanese di San Vittore con il suo compagno, Giuseppe Norscia. L'illusione che si fosse trattato di un equivoco si dissolve velocemente. Viene processata per strage come possibile esecutrice di uno degli attentati dinamitardi avvenuti nel 1969. Il processo vede incriminati, Norscia, gli anarchici Tito Pulsinelli, Paolo Braschi, Paolo Faccioli e Angelo Pietro Della Savia; Giangiacomo Feltrinelli e la moglie Sibilla Melega sono accusati di falsa testimonianza. I personaggi sono tanti, il giudice Antonio Amati, Antonino Scopelliti, pubblico ministero, Enzo Tortora e tanti altri. Nella sezione femminile del carcere di San Vittore Clara prende gradualmente coscienza delle dinamiche e della condizione delle detenute, documentando un'epoca che precede le prime vere cronache sulle donne carcerate e ci rende partecipi, oltre che del suo calvario, di uno spaccato della società e dei costumi dell'Italia degli anni '50 e '60. -
Quelli erano i tempi. Ricordi e considerazioni di un brigatista rosso
L'autore ripercorre, sul filo della memoria e dell'esperienza vissuta in prima persona, una storia che lo ha visto protagonista nelle lotte contro lo sfruttamento, in quelle per la casa, contro il carcere ... e tante altre ancora. Questa non è, né vuole essere, una ricostruzione storica della vicenda delle Brigate Rosse e del contesto sociopolitico in cui si è dispiegata. Non è neppure una biografia, la scrittura individuale di una vita. È il racconto di un'esperienza rivoluzionaria che Mau ha condiviso con molte e molti altri in quegli anni, un'impegno che ancora oggi vede questo compagno sempre in prima fila, indomito come allora.