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Basabanchi rèpete
Trieste 1969. Da quindici anni la città è tornata all'Italia. Il benessere del dopoguerra è palpabile ma non nel monastero di via Biasoletto: la Madre Superiora infatti, per rilanciare l'istituto religioso, si è cimentata nell'impresa di far affrescare le antiche pareti del convento al noto pittore Duccio da Sgonico. È stato un passo azzardato: il costo dei materiali e il compenso dell'artista portano il convento sull'orlo del fallimento. Le suore, disperate, cercheranno allora una soluzione accettando di diventare protagoniste di un'opera cinematografica del regista jugoslavo Borut Rasnici. È l'inizio di nuove avventure per le Sorelle della Beata Pinza che, pur protette come sempre da Santa Tecla, si troveranno coinvolte negli inganni della Guerra Fredda. -
Daniela Mazzucato. La regina dell'operetta
Veneziana di nascita e triestina d'elezione, Daniela Mazzucato è un'artista che ha legato il proprio nome al Festival dell'Operetta e ai grandi spettacoli degli anni d'oro del Teatro Verdi. La sua carriera, iniziata precocemente sul palcoscenico della Fenice e tuttora in corso, è però una storia incredibile di dedizione al proprio lavoro, di debutti e incontri importanti, non ultimo quello con il compagno di una vita Max René Cosotti, in un repertorio eclettico che spazia dal barocco alla musica contemporanea, con frequenti incursioni nel musical, nel teatro di prosa, nell'operetta di cui è, a ragione, considerata regina. Rino Alessi ripercorre le tappe più importanti di un'attività che non ha avuto soste, grazie anche alle testimonianze di colleghi come Elio Pandolfi e Gino Landi, Donato Renzetti e Alfonso Antoniozzi, Paolo Longo e Nicoletta Curiel. Ne esce il ritratto di un'artista che ha avuto il dono di nascere cantante e attrice e, osserva Pandolfi, continua a esserlo con naturalezza, nonostante il tempo che passa. E Sandro Cappelletto aggiunge: ""Sono questi il riconoscimento e la gratitudine più profondi ai quali può ambire e che possiamo esprimere a una cantante""""."" -
Monfalcone 1918-2018: cent'anni di storia
Dal podestà Eugenio Valentinis al sindaco Anna Maria Cisint, passando per la nascita del cantiere navale, la città devastata dalla Prima guerra mondiale, la Monfalcone contesa del secondo dopoguerra, gli oceanici scioperi dei cantierini, il rapporto di amore e odio tra i monfalconesi e la grande fabbrica. E poi le più significative vicende politiche: la prima giunta di sinistra con il sindaco Gianni Maiani; il primo sindaco eletto con il sistema maggioritario, Adriano Persi; l'avvento della prima giunta di destra. In questo libro Roberto Covaz ci conduce in un viaggio di oltre un secolo tra cronaca e storia, tra fatti epocali e curiosità. E offre una galleria di tanti personaggi ripescati dall'oblio ai quali è dedicata una meritata memoria. I primi cent'anni di Monfalcone italiana racchiusi in 256 pagine. Un affresco per raccontare una città chiamata un tempo ""dei cantieri"""" e divenuta ora """"del cantiere"""" e delle morti da amianto. Una città stravolta dagli effetti della globalizzazione, che detiene il record regionale di residenti stranieri (22 per cento)."" -
Lacroma, l'isola maledetta degli asburgo
Scritto dall'arciduchessa Stefania del Belgio, moglie sfortunata dell'erede al trono Rodolfo, morto a Mayerling in tragiche circostanze mai del tutto chiarite, molto probabilmente non è mai arrivato nelle librerie, ma è stato usato da Stefania per omaggi ad amici e parenti. Infatti è stato edito nel 1892 da Adolph W. Kunast, Imperialregio Libraio di Camera e di Corte. Accanto al testo ci sono 23 disegni del pittore di camera dell'Imperialregia Marina Anton Perco che illustrano le bellezze dell'isola situata proprio difronte a Ragusa (oggi Dubrovnik). Scrive Dario Fertilio nella prefazione: ""C'è, nelle descrizioni dei luoghi notevoli di Lacroma, nella rievocazione quasi fiabesca degli avvenimenti storici che vi sono accaduti, nelle pennellate sentimentali sui tramonti, le albe, le rocce, la moltitudine delle piante, gli abbandoni spirituali e poetici dell'arciduca Massimiliano, qualcosa di inconfondibile. E cioè il vero gusto del viaggiare nello spazio e nel tempo, inteso come arte di perdersi... Un viaggio all'isola, fuori dalle facili raffigurazioni ad uso dei turisti, dovrebbe essere compiuto sulla scorta di una simile guida. Inattuale, e, proprio per questo, così intrigante"""". Nadia Pastorcich nella postfazione racconta tutte le disgrazie e le morti avvenute dal 1023 al 2007: """"Lacroma è una vera e propria meta turistica per gli appassionati di racconti noir e per i più curiosi, che non temono la presenza di qualche spiritello. Oggi, il castello ospita l'Accademia Croata delle Arti e delle Scienze e il Museo di Scienze Naturali, mentre il complesso del famoso monastero Benedettino si può visitare. Avvolti nella tranquillità - non passano auto - è possibile anche passeggiare per l'isola; nuotare nel """"Mar Morto"""", un piccolo lago salato, alimentato da caverne sotterranee; vivere in simbiosi con la natura nella spiaggia naturistica, o incontrare i pavoni, pronti ad accogliere i turisti e accompagnarli in giro per l'isola. E se Miramare non vi basta, a Lacroma potete immergervi nel museo-parco botanico, voluto da Massimiliano, che racchiude centinaia di tipi di piante e fiori esotici. Forse lì, il paradiso è rimasto""""."" -
Ritratto di Lili Trieste, 1916
Doberdò, San Martino del Carso, il Monte San Michele: nel 1916 la Grande Guerra infuria nelle trincee sul fronte dell'Isonzo, sconvolgendo la vita di migliaia di soldati. Fra questi c'è il sottotenente András Nagy, un giovane pittore di Budapest richiamato nell'esercito austro-ungarico, che subisce l'amputazione della mano destra e sembra condannato a dover rinunciare all'arte per sempre. Ricoverato all'Ospedale civico di Trieste, András trascorre la convalescenza in preda alla rabbia per la sua nuova condizione, finché un incontro inaspettato sembra cambiare il suo destino: durante una passeggiata nel Giardino pubblico, il giovane vede l'affascinante Elisabetta - detta Lili - seduta su una panchina mentre legge a voce alta ""Anna Karenina"""" a un'altra donna. András adora Tolstoj e chiede se può restare ad ascoltare. Lili si fida di quel soldato che le ricorda i cugini impegnati sul fronte russo e qualche giorno dopo lo zio della ragazza lo invita a casa. La vivace famiglia di Lili, in parte austriaca e in parte istriana di Pirano, aiuterà quel sottoufficiale ungherese che si trova solo e ferito in una città sconosciuta e, pian piano, il talento del giovane artista si risveglia... Quasi vent'anni dopo, una strana lettera della direzione del Civico Museo Revoltella richiamerà a Trieste il pittore ungherese ormai affermato. Cosa vorranno? András è curioso, sale sul treno e durante il viaggio ritorna con la mente a quegli anni """"terribili e meravigliosi"""" della sua giovinezza."" -
Rodolfo e le donne
Un viaggio nell'universo femminile che ha segnato la breve vita di Rodolfo d'Asburgo, dalla tenera età alla sua fine. Il principe ereditario aveva poca considerazione della donna, che nel migliore dei casi etichettava come amante o facile preda sessuale. La causa principale di questa scelta è stato quasi certamente il comportamento che la madre ha avuto nei suoi confronti. Come scrive l'autore, ""Elisabetta era una madre incompleta. Non riuscì ad avere la meglio sulla strapotente suocera per detenere il controllo sui figli... Una crisi matrimoniale e il labile stato fisico e psichico dell'imperatrice, che la portò ad allontanarsi dalla famiglia, fecero il resto... e così Rodolfo crebbe praticamente senza madre"""". Gisella, la sorella maggiore, era invece l'inseparabile compagna di giochi. Un legame solido, sincero, che sarebbe durato tutta la vita. Anche in nonna Sofia Rodolfo trovò una figura affidabile, sempre presente, autorevole ma affettuosa. Ligia al dovere, Sofia si adoperò instancabilmente per preparare il tanto atteso nipote al suo futuro ruolo di imperatore. La sorella minore, Maria Valeria, unica fortunata beneficiaria di un amore materno che Rodolfo aveva così tanto agognato per sé, fu invece bersaglio di tutte le insicurezze e gelosie del fratello. Infine la moglie Stefania nella quale l'erede al trono aveva riposto le uniche speranze di una vita familiare serena, di un focolare di affetti e sincera complicità: un sogno infranto da diversità caratteriali e da visioni del mondo diametralmente opposte. E poi c'è la giovanissima Mary Vetsera, che non aveva alcuna possibilità di realizzare il suo sogno d'amore, ma che ostinatamente continuava a crederci. Tra questi famosi personaggi fa capolino anche il vivace universo di donne normali - balie, tate, istitutrici, prostitute - che hanno dato a Rodolfo quel po' di amore e comprensione umana che gli hanno consentito di sopravvivere. Da non dimenticare il ruolo avuto dall'amica-amante Mitzi Caspar, una escort d'alto bordo, alla quale Rodolfo era molto affezionato: è stata forse l'unica donna che ha amato veramente. Infatti nel suo testamento ha provveduto generosamente al suo futuro. Il libro ci svela anche i molteplici aspetti della vita al femminile nell'Ottocento, dalla maternità al ruolo delle donne in famiglia, dalla sessualità ai primi vagiti di un'emancipazione femminile che, seppur ancora lontana, avrebbe mutato radicalmente la società europea. Quel """"mondo di ieri"""", già descritto magistralmente da Stefan Zweig nella sua indimenticabile autobiografia, ci viene ripresentato in queste pagine."" -
Trieste and science. A history and its protagonists
"Trieste e la scienza. Storia e personaggi"""" diventa """"Trieste and Science. A History and its Protagonists"""". Il libro, uscito nel 2018, è stato aggiornato al 2020 e tradotto in inglese per soddisfare le richieste di chi non padroneggia l'italiano, come i tanti ricercatori stranieri che lavorano a Trieste. La traduzione è di Maura Tomasi. Il libro raccoglie le storie di settanta personaggi che dall'inizio dell'Ottocento hanno lasciato un segno nel mondo scientifico italiano e mondiale, e che con Trieste hanno avuto un legame fondamentale. Un excursus storico-divulgativo spiega inoltre i fattori sociali, economici e politici che hanno determinato a Trieste un terreno così fertile per il pensiero scientifico, senza dimenticare il presente e le nuove sfide che attendono la città della scienza. Raccontando la storia di scienziati e scienziate scopriamo la loro connessione con il territorio, i momenti salienti della loro carriera con particolare attenzione a quelli legati a Trieste, ed anche l'importanza della loro ricerca. Per alcuni la città ha rappresentato il fulcro della loro vita e carriera, per altri un momento determinante e per altri ancora il luogo di nascita o di morte. Una parte del libro, infine, racconta cos'è diventata e com'è cambiata Trieste oggi in ambito scientifico, quali sono le linee di ricerca e in quali istituti si stanno seguendo, ipotizzando le prospettive future." -
Ursus & Audax. La grande fuga
2 marzo 2011. Il Golfo di Trieste è sfigurato dalla bora scura con raffiche che arrivano a 173 Km/h. L'Ursus, protagonista di un secolo di storia navale giuliana, rompe gli ormeggi e prende il largo come un mostruoso veliero senza pilota. Accanto al pontone galleggiante c'è l'Audax, che lo segue fin quando le cime si spezzano e il piccolo rimorchiatore punta diretto verso le sabbie isontine. Le due imbarcazioni avrebbero potuto provocare danni ingentissimi alle navi in rada o in navigazione. Gli unici che potevano tentare di catturare i fuggitivi erano gli uomini della Tripmare, erede della storica Tripcovich, nata quando Trieste era ancora territorio dell'impero austro-ungarico. Il dott. Alberto Cattaruzza, figlio di Luigi, fondatore della Tripmare, ha ragione quando osserva che non c'era alcuna certezza che le cose finissero bene. È l'emergenza perfetta: nelle sale operative e a bordo gli animi si fanno tesi, come sartie sotto raffica. Anche il capitano d'armamento Renzo de Visintini, che dalla base comandava i rimorchiatori, ne era consapevole; nessuno tuttavia immaginava quanto sarebbe stato maledettamente difficile riportarli in banchina. ""L'approccio all'Audax"""" - racconta il capitano Vladimiro de Noto - """"è stato ancora più pericoloso a causa delle sue acrobazie nel mare in tempesta e dell'approssimarsi dei bassi fondali e della costa. Che fare? I tempi erano strettissimi e le alternative erano: rischiare e agire, o rinunciare""""."" -
Jane Austen Cuguluf
La Baronessa Sufiarefolo, celebre rampolla di una famiglia della comunità greca, vive nel suo magnifico palazzo sulle Rive con la sorella Ponziana, la sgraziata figliola Morena e il figlio Gian Tandul. A causa delle disperate condizioni economiche in cui versa, la Baronessa decide di affittare parte della sua magione ai turisti e grande è la sorpresa quando si trova davanti Jane Austen, la celebre scrittrice arrivata Trieste per ravvivare la sua fortuna letteraria. Caduta in disgrazia in patria, a causa dei bestseller delle sorelle Brontë, la Austen è decisa a rinverdire la sua fama non più nella lingua inglese ma nell'altrettanto nobile dialetto della Venezia Giulia. Complice dell'impresa il perfido isontino Carlo Giovanella, un editore privo di scrupoli, deciso a spremere come un limone la più importane penna del XVIII secolo. Tra trabocchetti e inganni, svenimenti e rivelazioni, debiti e ricchezze, ecco svolgersi un'altra diabolica matassa di quell'Arianna impertinente che è Alessandro Fullin. -
Il sapore del bosco. Storie di cibo semplice
Sembrerebbe solo un libro di ricette, invece è un libro in cui si raccontano anche storie che hanno a che fare con l'esigenza più essenziale del mondo: nutrirsi. Una raccolta di aneddoti familiari, di vicende curiose e di ricordi che arrivano da dietro l'angolo e da molto lontano. Piatti cucinati all'ombra di una palma e tra i vapori della cucina di un transatlantico, lunghe traversate per raccogliere aglio orsino e antri fumosi di pastori che rimestano latte crudo di pecora. La storia di tante vite che impastano, friggono e infornano elementi semplici per placare l'appetito e offrire un attimo di felicità. I libri di ricette sono tanti, forse troppi. Qui non ci sono tecniche elaborate e piatti stellati, ma il sapere custodito in una dispensa profumata e tramandato per generazioni. C'è la storia materiale, che poi diventa arte, di trasformare un prodotto povero e spontaneo in una favolosa esperienza gustativa, il riscatto di un borgo isolato che elabora il piatto della festa per sfuggire alla miseria, il saper trovare dentro un bosco il necessario per una cena primaverile. Ci sono noia e marachelle, scarpinate in montagna e piatti da ""ultima settimana del mese"""". E soprattutto il ricordo affettuoso di una cucina essenziale e rassicurante. Il piacere di un buon piatto si consuma in poco tempo. Se manca il racconto della sua origine e del piacere infinito di raccogliere, modificare e trasformare, si riduce a poca cosa."" -
Lelio Luttazzi e la settima arte. Musicista, attore e regista
"Lo swing per quelli che lo capiscono è una goduria, ma si tratta sempre di una minoranza, e sarà sempre così. Ma non morirà mai"""". Lelio Luttazzi ha vissuto immerso nella musica, soprattutto nel suo amato swing. Dopo l'incontro fortuito con Ernesto Bonino, con Teddy Reno è partito per Milano. Da lì in poi radio, teatro, cinema e televisione sono entrati a far parte del suo quotidiano, lasciando un segno nella storia culturale italiana del Novecento. Con """"Studio Uno"""" e """"Teatro 10"""" si è fatto conoscere sul piccolo schermo per l'eleganza e l'ironia. Al cinema invece ha scritto vari commenti musicali per importanti film che ancora oggi ricordiamo come """"Totò, Peppino e la... malafemmina"""" di Mastrocinque, """"Souvenir d'Italie"""" di Pietrangeli, """"Venezia, la luna e tu"""" di Risi, """"Risate di gioia"""" di Monicelli. Non solo musicista e compositore, ma anche attore ne """"L'avventura"""" di Antonioni, """"L'ombrellone"""" di Risi e altre pellicole. Questo libro vuole ricordare un grande artista che ha dato un importante contributo anche alla settima arte." -
Le anatomie dell'invisibile. Il cinema raccontato con il cinema
Sullo sfondo di un cinema che riflette su se stesso - attraverso i generi, gli interpreti o i registri espressivi - l'autore prende in esame alcuni temi, ricomposti in una struttura unitaria e omogenea: la voce fuori campo, il sogno, la favola, la dimensione urbana contrapposta a quella extraurbana, la sessualità. Con una nota di René de Ceccatty. -
Savona, porto di Piemonte. L'economia della città e del suo territorio dal Quattrocento alla grande guerra
Il volume ricostruisce lo sviluppo economico di Savona dal Quattrocento, ""secolo d'oro"""" dei legami commerciali con il levante mediterraneo e il nord Europa, al decollo industriale del primo Novecento, con l'obiettivo di individuare mutazioni e permanenze nell'economia cittadina e di evidenziarne le ricadute sulla società."" -
Genova e La Spezia da Napoleone ai Savoia. Militarizzazione e territorio nella Liguria dell'Ottocento
Il tema della militarizzazione del territorio nell'Italia dell'Ottocento è stato studiato da diversi punti di vista e soprattutto per il ruolo rivestito nella formazione dell'identità nazionale. In questo volume, Emiliano Beri propone una prospettiva differente che, muovendo dalle città di Genova e La Spezia, si concentra sulla militarizzazione come portato dell'inserimento della Liguria nel quadro di compagini statuali moderne. Grazie a una consistente documentazione archivistica, in gran parte inedita, l'autore ricostruisce le varie fasi della trasformazione di Genova in piazzaforte difesa a campo trincerato, dal 1815 al 1860, e della realizzazione alla Spezia dell'Arsenale marittimo, tra il 1861 e la fine del secolo, analizzando il diverso impatto che, nei due casi, la militarizzazione ebbe sulla realtà locale in termini di sviluppo economico, demografico, urbanistico e infrastrutturale, di conoscenza e controllo del territorio, di rapporti fra sudditi e potere, di mutazione del paesaggio. -
Carteggio (1915-1917)
Nell'estate del 1915, Adelaide Coari, educatrice e giornalista, attiva nel movimento femminile cattolico, è a Udine per collaborare alle opere benefico-assistenziali intraprese da padre Semeria in favore dei soldati. Qui, la sua storia s'intreccia con quella dello scrittore ligure Giovanni Boine, giunto nelle immediate retrovie del fronte per assistere, con i propri occhi, allo spettacolo formidabile e terribile della guerra. Ne scaturisce un'amicizia franca e fraterna, testimoniata da questo carteggio di rara intensità, durato appena un anno e mezzo: il tempo che, all'autore del ""Peccato"""", restava ancora da vivere."" -
Primavera nordica. Il vento del cambiamento scientifico in Scandinavia
La storia del nord Europa in età moderna e della sua affascinante cultura è come un fondale sommerso, misterioso. E continua a esserlo, nonostante la fondamentale influenza esercitata sul resto del continente. Se, in particolare, osserviamo le cose dal punto di vista della storia della scienza, abbiamo ancor più netta la percezione di questo insostituibile apporto, come nel caso delle connessioni fra scienza ed esoterismo, fra teologia e Lumi: rapporti che hanno permeato a fondo la realtà della cultura nordeuropea fra XVII e XVIII secolo. Con questo libro, Davide Arecco ci regala un breve vademecum, una piccola, utile guida per scoprire quel mondo così apparentemente distante che, attraverso i profili di alcuni protagonisti, si restituisce a noi, riconsegnandoci, intatti, quei motivi di fascinazione che sempre apparterranno all'immagine nordica. In Scandinavia, le tensioni spirituali e talune contraddizioni irrisolte sono le stesse (o quasi) che ritroviamo oggi, nella problematica vita della ""nostra"""" Europa."" -
La mente nascosta dell'imperatore. Manoscritti storico-religiosi e filosofico-scientifici di Isaac Newton
Questo libro si propone di far luce sul Newton meno conosciuto. Se infatti è noto che il grande fisico inglese non fu solo un uomo di scienza, ma anche un intellettuale interessato a pratiche alchemiche e problematiche teologiche, talvolta sconfinanti nell'eresia, sulla collocazione di tali argomenti all'interno della sua produzione, nonché sull'influenza da essi esercitata sulla stessa filosofia naturale newtoniana, restano dubbi e reticenze. I testi raccolti, tradotti e commentati nel presente volume sono lo sfondo (sovente indispensabile) al quale ricondurre la stesura delle opere maggiori, per meglio comprenderne composizione e contenuti. Questo perché vi è stato un solo ed unico Newton, che, innamorato della conoscenza, attraverso il sapere scientifico moderno, cercava una verità più antica: quella riguardante la presenza divina nel mondo dei fenomeni e nella storia umana. -
Il viaggio sulla luna. Storia di un sogno, tra letteratura e nuova scienza
Visitare il ""pianeta d'argento"""", conquistare il silenzioso globo che rischiara ogni notte, è stato il sogno dell'uomo di età moderna. Tra Cinque e Settecento, infatti, dall'epoca delle grandi scoperte geografiche al secolo dei Lumi, scrittori, scienziati, uomini di fede e di cultura hanno tentato in ogni modo di concretizzare questa inafferrabile visione. Grazie a un lungo e minuzioso lavoro di ricerca, Marco Ghione racconta la loro storia e illustra le soluzioni tecniche che tanti, eccezionali cittadini della Repubblica delle Lettere hanno elaborato per trasformare l'impossibile in realtà. Intanto, scienziati e astronomi andavano puntualmente definendo le prime riproduzioni attendibili della superficie lunare, con una nomenclatura sistematica che, a partire dall'Almagestum novum di Giovanni Battista Riccioli, è giunta fino ai giorni nostri, all'impresa dell'Apollo 11 e allo sbarco sulla luna. Completa il volume la prima traduzione italiana di due testi fondamentali della letteratura in materia: l'Iter Lunare, di David Russen (1703), e A Trip to the Moon, di Murtagh McDermot (1727)."" -
Il Grand Tour nel Settecento. Viaggiatori francesi e inglesi, tra Piemonte e Liguria
Nel Settecento, da Torino verso Genova (e viceversa), hanno viaggiato numerosi protagonisti del Grand Tour: figure celebri, come il padre di Goethe, Horace Walpole, David Hume, il poeta Thomas Gray, il biografo James Boswell, lo storico Gibbon, Rousseau, ma anche tanti personaggi meno noti, come Mary Berry o il duca di York, fratello minore di Giorgio III. Questo saggio di Guido Galliano offre un contributo originale alla letteratura sul viaggio in Italia, relativamente al territorio compreso tra le due grandi città del nord, e ricostruisce l'itinerario di alcuni viaggiatori attraverso l'esame dei loro importanti resoconti. Sapremo dunque cosa pensavano del Piemonte e della Liguria i francesi de Brosses, Montesquieu, Dupaty, Sade e un gruppetto d'intraprendenti inglesi, composto da Batt, Sharp, Smollett, lady Montagu e Mariana Starke. Senza dimenticare Casanova, naturalmente, avventuriero e libertino per eccellenza. -
Della formazione de' fulmini (rist. anast. Verona, 1747)
Erudito, dotto enciclopedico per formazione e gusto, viaggiatore, agguerrito polemista, uomo di cultura interessato sia alle lettere sia alle scienze, gran figura nel passaggio dal razionalismo all'Illuminismo: tutto questo è stato il veronese Scipione Maffei (1675-1755), un protagonista della vita intellettuale europea durante la prima metà del secolo XVIII. Di Maffei - tra i primi a occuparsi dei nuovissimi e più curiosi fenomeni legati all'elettricità - presentiamo l'edizione anastatica dell'opera ""Della formazione de' fulmini"""" (Verona, 1747), primo trattato sull'argomento stampato in Italia e, ancor oggi, testo fondamentale, che lo stile arcadico rende oltremodo affascinante.""