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Il cognome sbagliato. Una storia vera
Un inconsapevole ragazzo-padre. Una ragazza-madre risoluta al di là dei suoi 17 anni. Un figlio casuale, inopportuno, che viene a scombussolare vite e sentimenti di due famiglie, divise tra la riluttante accettazione e la totale negazione del fatto compiuto. Nulla di particolarmente strano, una situazione alquanto comune, forse perfino banale. Ma è il 1942. A 21 anni il ragazzo-padre viene scaraventato in Russia, nella catastrofica avventura dell'ARMIR, e ne rimane inghiottito. Sarà uno delle decine di migliaia di soldati ""dispersi"""", non se ne saprà più nulla. Crescendo, il bimbo inopportuno ignorerà perfino la sua esistenza, ritenendosi figlio di un altro uomo che frattanto ha sposato la risoluta ragazza e gli ha dato un cognome, ancorché non quello giusto, per poi sparire a sua volta dalla vita del minuscolo, scombinato nucleo familiare. Sarà infine la madre, troppi anni dopo, a rivelare al ragazzo (da tempo divenuto uomo fatto) l'occultata verità."" -
Sissi in prima pagina. Notizie inedite sull'imperatrice tratte dai giornali dell'epoca
Duecentodue testate giornalistiche in sei lingue diverse, pubblicate nel corso di un quarantennio, sono le principali fonti consultate per approfondire con delle curiosità perdute la figura dell'imperatrice Elisabetta d'Austria. Con questo libro, per la prima volta dopo più di un secolo, è possibile osservare la sovrana ""in diretta"""", con gli occhi dei suoi contemporanei di tutto il mondo. Tornano alla luce fatti di cronaca che la videro coinvolta, quali incidenti in carrozza, in treno e sul piroscafo Greif; si scopre come alcune aziende riuscirono ad utilizzare la sua fama e il suo titolo per promuovere i propri prodotti; la si può seguire sulla tribuna d'onore di una plaza de toros durante una corrida, sulle spiagge francesi in villeggiatura, nelle stanze d'albergo dei suoi soggiorni nordafricani, a Troia sulla tomba dell'amato eroe Achille, nella casa dell'anziana sorella del suo mito letterario Heinrich Heine, in un manicomio mentre assiste a una seduta di ipnosi... Ritornano inoltre alla luce figure affascinanti come quelle della presunta """"rivale"""" Käthchen Renz, dell'amata """"figlioccia"""" Aglaja von Auersperg e quella di Farkas, uno dei suoi tanti cani dalla fedeltà commovente. Inoltre l'autore ha scovato alcune sue dichiarazioni inedite, come questa citazione in linea con la tragica figura della sovrana: """"Non è necessario trovare un modo poetico di morire! È sufficiente che si muoia dentro!""""."" -
Il grande fuoco. 4 agosto 1972. L'attentato all'oleodotto di Trieste
Una notte d'agosto. Quattro boati. Serbatoi da 90.000 tonnellate di greggio che saltano in aria. Un 'fungo atomico' nero sormontato da un candido cappello di anidride solforosa pronta a riversare una pioggia di acido sulla città. Ma in quei giorni non piovve e non soffiò la bora. Una fortuna sfacciata che impedì la reazione a catena da un serbatoio all'altro, come speravano i sabotatori. I triestini non più giovani ancora oggi ricordano, 43 anni dopo, con un misto di inquietudine e timore. Ma pochissimi conoscono la vera storia. Perché l'apocalisse sfiorata al deposito costiero della SIOT, piana di San Dorligo presso Trieste, ore 3 circa del 4 agosto 1972, è stata dimenticata. Messa da parte come uno scherzo della Storia. E invece di Storia ne è passata tanta in quei giorni a Trieste... -
L' alfabeto del destino
Il libro comincia con la storia un po' romanzata dell'antenato Messer Zaccaria Grioni, detto ""il Cavaliere"""", che trasportava e commerciava soprattutto spezie e tessuti dal Medio Oriente verso Venezia, Ragusa e tanti altri porti. Un excursus storico ricavato dal """"Giornale"""" di Nicolò Barbaro, veneziano, del 1454. Poi Grioni arriva al secolo scorso e ricorda di aver assistito al discorso del duce del 9 maggio 1936 sulla proclamazione dell'Impero, racconta di quando ha fatto l'infermiere della Croce rossa italiana e di quando era sfollato a Perugia. Un capitolo è dedicato all'incredibile rifugio di viale Umbria 45, a Milano, dove il mondo restava fuori e lui e i suoi amici dimenticavano per qualche ora la cruda realtà del momento. C'è anche un bel ritratto di Lea, il suo primo amore che non ha mai dimenticato. Infine la svolta, tanto attesa e voluta, con l'arrivo negli Stati Uniti d'America e, subito dopo, il primo viaggio in Cina."" -
Da Dante. Ricette e aneddoti del famoso ristorante
Per la prima volta vengono pubblicate 100 ricette dello storico ristorante triestino ""Da Dante"""" così come furono scritte e raccolte dallo stesso Dante Durighello, proprietario e appassionato anfitrione del locale. Il ricettario è preceduto dalla storia del ristorante-attivo dagli inizi del 1900 fino al 1969 -inestricabilmente legata a quella della città di Trieste. Il racconto prende l'avvio nel 1912, pochi anni prima dell'annessione di Trieste all'Italia, e passando attraverso la crisi del primo dopoguerra, la seconda guerra mondiale, l'occupazione tedesca, l'esperienza partigiana, il periodo del territorio libero, giunge fino al novembre del 1969, quando i Durighello cedettero l'attività. In questa storia ritroviamo molti dei nomi noti della Trieste dell'epoca: l'arcivescovo Antonio Santin, il sindaco Gianni Bartoli, Antonio e Letizia Svevo Fonda Savio, Marcello Mascherini e tanti altri tra pittori, scrittori, patrioti e politici. Non mancano inoltre alcuni richiami a personaggi del panorama nazionale e internazionale, che hanno frequentato il locale: da Vittorio Gassman a Ornella Vanoni, da Tiberio Mitri a Gino Bartali, da Louis Armstrong a Telly Savalas."" -
Brividi su Brazi. Zdenko diretore casinò Las Vegas De Buje
"Cari amici de Zdenko e de suo Casinò Las Vegas de Buje, che belissimo momento, go i oceti lucidi come quando nonno Stane me tira alitade de zivola. No posso nasconder che go brividi su brazi come mai prima de oggi. Che bello saver che mia vita diventa libro che tutti pol comprar a bon prezo. Ve farò conoser mio belissimo Casinò itinerante che gira su e zo per Buje a sua discrezion, ve farò conosser mia bela famiglietta che sfrutto con tanto amore e generosità, e tanti personaggi belissimi che frequenta mio Casinò. Ve farò conoser i programi de spetacoli che ogni setimana cambia per offrir a clientela ludico-sporcellina tanto divertimento con i nostri meravigliosi sosia de sosia, con le nostre donette che salta su pal come simie, con le nostre prime visioni esclusive su megalenziol schermo e anche """"I Misteri de Bujager"""". Cari amici de Zdenko, son sicuro che questo libro troverà el suo posto nella vostra vita e son quasi sicuro che sto posto sarà in vostro bagno fronte tazza o sora lavatrice per accompagnar vostra preziosa intimità. A sto punto ve devo solo augurar bona lettura a tutti... tirè l'acqua me raccomando.""""" -
Elisabeth, imperatrice d'Austria e regina d'Ungheria
Clara Tschudi ci racconta la vita di Sissi, dalla nascita alla morte, senza risparmiarsi di commentare gli avvenimenti - esaltanti, singolari e tragici che l'hanno segnata. Il libro, pubblicato già nel 1900 e tradotto dal norvegese in tedesco l'anno dopo dall'editore Philipp Reclam junior di Lipsia, non ebbe molta fortuna in Austria dove ne fu proibita la circolazione. Francesco Giuseppe, molto probabilmente, ritenne oltraggioso mettere in piazza capricci, disillusioni, debolezze, nevrosi, fughe, malattie e tragiche morti di sua moglie e della famiglia Asburgo in generale. Come deduciamo dalla prima importante biografia di Sissi, ""Elisabeth die seltsame Frau"""", scritta nel 1934 da Egon Caesar conte Corti, Clara Tschudi è stata battuta sul tempo solo dallo storico ungherese Sàndor Màrki che nel 1899 - un anno dopo l'attentato mortale di Ginevra - aveva dato alle stampe un libro dedicato all'imperatrice."" -
Il gatto rosso. «Tasi, picio, te prego»
È possibile piegare la propria vita alle stesse regole che si applicano al buon giornalismo, cioè rispondere sempre alle domande chi, come, dove, quando, perché? Può sembrare un'impresa disperata e con molti rischi. Perché si paga alla coerenza (e non sempre ci si riesce anche con la più buona volontà) un prezzo molto alto fatto di dimissioni che volano come farfalle, di lavoro frenetico (per cui ti accorgi che i figli nel frattempo sono arrivati all'università) e, soprattutto, di farsi la fama di ""non affidabile"""", secondo le regole della politica che impongono accomodamenti, mediazioni continue, strizzatine d'occhio. Raccontare sessant'anni di professione, da precario a direttore, nella tua città, nella regione e poi in giro per l'Italia, portandosi dietro il bagaglio di contraddizioni di cui è imbevuta la tua radice di triestino, senza farne una biografia, tantomeno un'agiografia, valorizzando gli aneddoti che ammorbidiscono il tono e spesso rivelano la sostanza degli avvenimenti e delle persone: è la sfida affidata a questo libro nato dalle chiacchiere con gli amici che, ormai troppo spesso, provocavano con la battuta: """"Hai il coraggio di scrivere queste cose?""""."" -
Joyce in scena. Trittico triestino
Il libro raccoglie i testi del progetto ""Joyce a Trieste"""", mirato a dare spazio alla presenza del grande scrittore irlandese nella capitale giuliana dal 1904 al 1920 (con alcune interruzioni a Roma e a Zurigo). Joyce ha scritto una sola opera teatrale: Exiles (di un'altra, My Brilliant Career sappiamo solo che è esistita e che egli la distrusse, mentre di una terza, Dream Stuff, non resta quasi nulla), e quindi l'idea che aspetti anche immaginari della sua vita possano trovare sulla scena una collocazione accattivante non è inverosimile. Il trittico è composto da """"Nora Joyce: l'altro monologo"""" (Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, 2004), """"Il Maestro e Cicogno"""" (Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, 2007), """"Egon & Jim"""" (Teatro Stabile di Trieste La Contrada, 2016). Nel caso di Nora figurano due versioni del testo: la prima è quella estesa, la seconda quella messa in scena con alcune riduzioni e l'introduzione del personaggio di Lucia, la figlia di Joyce."" -
Il fantasma della ferriera
La Ferriera di Servola con i suoi fumi, vapori, rumori, polemiche politiche, sequestri, incidenti sul lavoro, colate di ghisa e cumuli di carbone e minerali di ferro, rappresenta il punto nodale di un'indagine che parte dal ritrovamento del corpo di un operaio esanime all'interno dello stabilimento siderurgico. È un omicidio e la vittima - oltre a essere un sindacalista tutt'altro che morbido sull'applicazione delle norme di sicurezza - era il responsabile della cokeria, l'impianto più inquinante della Ferriera. Ma le ipotesi investigative degli inquirenti non trovano conferme; il magistrato titolare dell'indagine procede in più direzioni mentre il movente dell'omicidio continua a restare oscuro. Sarà Erika, la giovane cronista di nera e giudiziaria del quotidiano locale, a capire e a raccordare gli elementi contradditori di un giallo anomalo che coinvolge il rione di Ponziana con le sue case popolari, i frequentatori di un ambiguo locale dell'estrema periferia, alcuni immigrati dell'Est insediatisi in città, politici di terza fascia alla ricerca di visibilità e di voti. Un secondo omicidio avvenuto anch'esso all'interno della Ferriera e un misterioso accoltellamento, rendono ancora più difficili le indagini che fanno emergere anche due relazioni sentimentali inconfessabili. Poi il colpo di scena e la soluzione di un giallo che solo la giovane cronista è riuscita a ricostruire nei suoi dettagli, svelandoli provocatoriamente proprio al magistrato inquirente. -
Maria Teresa. Semplice nel privato, determinata sul trono
1717-2017: 300 anni fa nasceva Maria Teresa. ""Maria Teresa. Semplice nel privato, determinata sul trono"""" è un delicato cammeo letterario che presenta con minuzia quasi fotografica scorci della vita aristocratica e ci fa scoprire il temperamento e il comportamento di Maria Teresa tra gli ori, i broccati e i tessuti damascati della Hofburg. """"Un puppenspiel - come afferma Luciano Santin nella prefazione - in cui i personaggi si muovono con manierata grazia, e in cui a momenti di serenità e di erompente gioia di vivere, succedono lunghi e severi impegni dettati soprattutto dalla politica estera e dalle guerre""""."" -
Pasquale Revoltella. Il barone si racconta
Pasquale Revoltella per Trieste fu il vero ""tycoon"""" del suo tempo, anche grazie alle opere pubbliche sovvenzionate e realizzate in città, e per l'impegno di mecenate nei confronti delle arti e delle lettere. Dopo l'amore viscerale verso sua madre, il barone amò davvero Trieste. Perché credeva nella città, credeva nelle sue potenzialità e sapeva come e cosa fare per metterle in atto con generosità: il suo mecenatismo era in perfetta linea con l'idea borghese allora dominante, in virtù della quale il bene pubblico era essenziale per consentire e aiutare la crescita del bene privato. E da non triestino Revoltella comprese a fondo le potenzialità e l'anima di Trieste, e seppe sfruttarle ed esaltarle per il bene suo e della città stessa."" -
Delitti a 33 giri
Una Trieste cupa e piena di segreti inconfessabili fa da sfondo alle gesta di un misterioso killer. Una catena di delitti che mette allo scoperto il ventre molle di una città tranquilla solo in superficie, gestita da una classe politica e imprenditoriale improbabile. Un borgo talvolta vittima dell'ipocrisia dilagante, di classi sociali più interessate agli affari personali che a quelli della collettività, di rancori stratificati e ormai quasi inscalfibili, imprevedibile sempre. Un bel rebus per il commissario Fierro e la sua squadra, ai quali l'assassino lascia solo dei criptici indizi a 33 giri. Tra un omicidio e l'altro, un'abbuffata e l'altra, facendo sfoggio di sagacia e bonomia, il poliziotto di origini partenopee tira fuori le piccole meschinità e i grandi valori, le storie nascoste e quelle che si vorrebbero nascondere, le persone stimabili e quelle detestabili, la vera anima di Trieste. Vicoli e buffet fanno da coreografia ideale a una storia incalzante, che trova soluzione solo nelle ultimissime righe. -
Trieste occulta. Storie nere ai tempi degli asburgo
Ogni città ha i suoi fantasmi, le sue dame bianche o nere, i suoi capitani decapitati e le sue sale di tortura. ""Trieste occulta"""" racconta di figure losche e spiriti senza pace, di leggende e storie popolari inquadrate nel preciso momento storico e nei luoghi fisici della città. Case infestate da spiriti, e spiriti che vagano per le vie strette di Cittavecchia; case del diavolo e case dove invece gli spiriti vengono evocati; gente che perde la testa e gente che perde la vita se entra in contatto con i morti: sono molteplici le occasioni per incontrare un mondo nascosto, che non sembra appartenere a una città vivace di traffici e attività artistiche, eppure sta lì, proprio sotto la superficie, o più in profondità, in sotterranei ancor più inquietanti quando vi si accede da una chiesa... Il volto oscuro di Trieste viene svelato anche attraverso personalità di rilievo, che siano Italo Svevo, Nella Doria Cambon o sir Richard F. Burton, tutti appassionati di spiritismo, o attraverso i libri di autori come Charles Nodier; completano queste storie inquietanti le puntuali descrizioni storico-architettoniche dei luoghi in cui tali vicende si svolgono, che siano i castelli del circondario o le chiese della città, ma anche gli approfondimenti su personaggi in comune con altre regioni della Mitteleuropa, come i vampiri che diventano vukodlak in Dalmazia. Un viaggio quindi nel lato oscuro di Trieste, che cambierà per sempre il vostro sguardo su vicoli e palazzi, chiese e castelli di una città dalle mille sfaccettature."" -
Maria Antonietta. Una regina bambina che va oltre il suo tempo
"Una regale rosa nuziale, ecco cos'era quando l'Austria la consegnò alla Francia. Anche i francesi ne rimasero incantati: la trovarono così bella che non se la sarebbero più lasciata sfuggire"""". Con queste parole Ida von Düringsfeld ci presenta la """"sua"""" Maria Antonietta: una delicata e affascinante fanciulla appena quattordicenne, giunta in Francia per sposare il futuro Luigi XVI. Un destino che sembrava essere stato benedetto dagli dei e che invece, appena vent'anni anni dopo, si tramuterà in un vero e proprio incubo dal tragico epilogo. Amata, odiata, idolatrata, oltraggiata: se per i contemporanei Maria Antonietta fu il capro espiatorio di tutti i mali della Francia del XVIII secolo, per gli autori ottocenteschi si trasformò nella Martire della Rivoluzione, la """"regina-santa"""" vittima innocente del più vile (ed inutile) dei regicidi. Nel libro l'autrice tedesca ripercorre le vicende umane di un personaggio complesso, accattivante, universale, un'icona che ancora oggi incuriosisce, seduce e divide le coscienze." -
Ultimissime su Sissi
A 124 anni dalla morte, Elisabetta, imperatrice d'Austria e regina d'Ungheria, non smette di fare notizia. Dopo Sissi in prima pagina, Patrick Poini regala alle ""anime del futuro"""" altre notizie tratte da quotidiani e libri dell'epoca. Queste """"ultimissime"""" - 34 capitoli che coprono 43 anni (il periodo dal fidanzamento alla morte) - arricchiscono di nuovi particolari la figura di uno dei personaggi storici più affascinanti. Leggendo questo volume si può viaggiare (non proprio comodamente) sul treno imperiale insieme alla mitica sovrana e accompagnarla nelle grotte di Postumia, dal veterinario e sulla tomba del figlio Rodolfo. Ampio lo spazio che l'autore ha voluto dare alle testimonianze di chi la incontrò personalmente: da una villeggiante di Kissingen a un famoso attore che ebbe l'onore di recitare per lei e per la famiglia imperiale, fino a un responsabile della sua sicurezza che riuscì a conquistarne la fiducia e a frenarne la """"disobbedienza"""". Molto interessante e anche inedito il materiale dei giorni successivi all'assassinio a Ginevra: dai dimenticati disordini di Trieste ai messaggi di cordoglio inviati al vedovo Francesco Giuseppe dai potenti di tutto il mondo."" -
Maria Enrichetta. Da Vienna a Bruxelles un'Asburgo regina dei belgi
Maria Enrichetta d'Asburgo-Lorena - figlia dell'ultimo conte palatino d'Ungheria, moglie di re Leopoldo II del Belgio, cognata della sfortunata Carlotta (moglie di Massimiliano, imperatore del Messico), nonché madre di Stefania (consorte di Rodolfo, erede al trono d'Austria) - è comparsa nei libri di storia solo marginalmente in quanto moglie di… o madre di… Nata il 23 agosto 1836 a Buda, destinata a diventare imperatrice d'Austria al fianco del cugino Francesco Giuseppe, siederà, invece, sul trono del Belgio. Donna vigorosa e temeraria, d'intelligenza vivace e brillante, conquistò il suo popolo per la forza d'animo grazie alla quale fronteggiò le dure prove che il destino le impose. Costretta a sposare il duca di Brabante - un giovinetto che neppure conosceva - sarà vittima della sua incontenibile e plateale infedeltà e della sua brama di ricchezza, che lo porterà a conquistare il Congo dove fece uccidere metà della popolazione. Oltre a Stefania, ""cancellata"""" dal padre perché voleva rifarsi una vita dopo la morte di Rodolfo, Maria Enrichetta ebbe altri tre figli: Luisa (ricordata per la vita indecorosa e spendacciona), Clementina e Leopoldo, unico erede maschio morto a soli 10 anni (la successione al trono alla morte di Leopoldo II passò a un altro ramo della famiglia). In questo libro - prima biografia italiana - l'autrice accompagna il lettore nel mondo della regina fino al suo ritiro a vita privata sulle Ardenne belghe, nel luogo che aveva imparato ad amare e che era la sua """"Ungheria in Belgio"""": il paese di Spa."" -
Sua maestà el sardon. Dall'antipasto al dolce in 213 ricette
Non tutti sanno che le alici (acciughe o sarde) pescate nel nostro golfo, che i triestini chiamano sardoni, sono di una qualità speciale detta ""di pasta bianca"""" per distinguerli da quelli che vivono nel Mar Tirreno che sono invece di """"pasta rossa"""". Non solo, ma i """"nostri"""" hanno anche un sapore più delicato, come c'insegna il grande Pellegrino Artusi, che nella sua bibbia della gastronomia, """"La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene"""", ci fa sapere che """"questo pesce conosciuto sulle spiagge dell'Adriatico col nome di sardone è di sapor più gentile di quello tirrenico"""". A differenza di alcuni chef pluristellati, che giudicano il sardone """"volgare"""" e degno solo della """"bassa cucina"""", Mariella Devescovi Damini, che da sempre delizia amici e parenti con le sue specialità culinarie, ne tesse le lodi. Il sardon, oltre ad essere consigliato dai seri nutrizionisti e dietologi per la presenza degli ormai conosciutissimi """"Omega 3"""" ed anche per far parte della categoria del pesce azzurro più sano e nutriente è, come il maiale, un animale del quale """"non si getta via nulla""""."" -
Diario poetico
Elisabetta d'Austria (1837-1898), la bellissima e inquieta moglie di Francesco Giuseppe nota universalmente come Sissi (o Sisi), coltivò per molti anni una passione segreta - la scrittura ¬- rivelata quasi un secolo dopo la sua morte. Modello per i suoi versi è il grande poeta tedesco Heinrich Heine (1797-1856) e non è casuale che l'Imperatrice, insofferente al rigido cerimoniale di Corte e alla mentalità per lei troppo ristretta dell'aristocrazia austriaca, si sentisse attratta da uno scrittore di grande tensione etica, oltre che estetica, peraltro bandito come sovversivo. Le poesie di Sissi sulla famiglia Asburgo e sulla politica imperiale sono a volte spietate, addirittura provocatorie, espresse in versi certamente ingenui, illuminati però da sprazzi di poesia. Queste confessioni in rima assumono oggi, a 120 anni dalla sua tragica morte, un altro valore per il contributo che danno a chi voglia studiare il periodo cruciale che precede la prima guerra mondiale e a chi si occupa più precisamente della vicenda umana di Elisabetta. -
Trieste e la scienza. Storia e personaggi
Quali sono le basi storiche che hanno portato Trieste a essere nominata ""Capitale europea della scienza"""" nel 2020? Questo libro raccoglie le storie di settanta personaggi che dall'inizio dell'Ottocento hanno lasciato un segno nel mondo scientifico italiano e mondiale, e che con Trieste hanno avuto un legame fondamentale. Un excursus storico-divulgativo spiega inoltre i fattori sociali, economici e politici che hanno determinato a Trieste un terreno così fertile per il pensiero scientifico, senza dimenticare il presente e le nuove sfide che attendono la città della scienza. Raccontando la storia di scienziati e scienziate scopriamo la loro connessione con il territorio, i momenti salienti della loro carriera con particolare attenzione a quelli legati a Trieste, ed anche l'importanza della loro ricerca. Per alcuni la città ha rappresentato il fulcro della loro vita e carriera, per altri un momento determinante e per altri ancora il luogo di nascita o di morte. Una parte del libro, infine, racconta cos'è diventata e com'è cambiata Trieste oggi in ambito scientifico, quali sono le linee di ricerca e in quali istituti si stanno seguendo, ipotizzando le prospettive future.""