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Novantasette poesie. Per Alice
L'elaborazione del lutto prende qui le forme della memoria autobiografica - le esperienze di vita, gli scherzi del destino, i fatti del mondo, il padre, gli amici - che si frantuma contro gli scogli del dolore. I frammenti, allora, si mescolano e ricompongono, attingendo al nonsense, dando vita a una narrazione fragile, che sempre inciampa davanti alla morte e sempre celebra Alice, l'unica figlia, amatissima, nata nel 1997 e travolta sulle strisce pedonali mentre andava a scuola, quando aveva undici anni. -
Ti prendo in parola. Scambi di scrittura tra persone recluse e non
Questo libro propone la narrazione fenomenologica di un'esperienza di ricerca, compiuta tra il carcere milanese di Bollate e la biblioteca Parco di Milano. L'autrice, che per un anno e mezzo ha condotto laboratori di scrittura incrociata con tre gruppi di persone - donne detenute, uomini detenuti, donne e uomini liberi - restituisce in queste pagine il cammino dei laboratori, presentando gli scritti prodotti dai partecipanti e contestualizzando tutte le tappe. La scrittura - ricorrendo al tema delle epifanie, alla stesura dell'anticurriculum, al lavoro sugli haiku, sugli adynata, sugli oggetti vivi e sul vissuto - fa da ponte fra le persone recluse e quelle in libertà. I riferimenti culturali teorici con i quali l'autrice si confronta si intrecciano agli elaborati dei partecipanti. Il percorso di ricerca è presentato seguendo l'onda di un diario, esperienziale e riflessivo. Come proposta tecnica di lavoro è rivolta a chi desideri coltivare lo svolgimento di un percorso simile, agli operatori carcerari e a chiunque voglia affacciarsi oltre il muro, per guardare negli occhi chi sta dall'altra parte. -
La zona rossa. Diario di un'attivista civile in Croazia e in Palestina
"Questo libro è ispirato a quell'esercito silenzioso di persone che fanno dell'impegno civile una ragione di vita, con la speranza che altri possano trovare in queste pagine lo spunto o lo stimolo per unirsi a loro"""". Con queste parole l'autrice ci propone le sue esperienze sul campo a Pakrac, nel 1994, e a Nablus, nel 2003. Il tempo della ricostruzione in Croazia, a ridosso della guerra, in una delle prime città della ex-Jugoslavia in cui si manifestarono tensioni interetniche tra la comunità serba e quella croata, teatro di eventi sanguinosi nel 1991. Il tempo dell'Intifada Al-Aqsa in Palestina, dove dal 1948 i palestinesi vivono sotto l'occupazione militare israeliana. Una testimonianza che ci interroga sulle nostre responsabilità di europei e sollecita una coscienza collettiva capace di interporsi nei conflitti e promuovere un'educazione alla pace, al rispetto delle differenze e dei diritti umani fondamentali. Le guerre, che continuano a mietere vittime nell'indifferenza generale, per quanto distanti ci appaiano, riguardano infatti tutti noi." -
Il buio
Il figlio che muore in un incidente stradale genera un dolore così profondo da spegnere ogni scintilla di luce nella vita di Irene. Nel silenzio e nell'isolamento nei quali è sprofondata, l'abbattimento del DC 9 nei cieli di Ustica apre una prima breccia. Quando apprende della strage di Bologna comincia a interrogarsi sulla sua chiusura al mondo e riapre spiragli nelle sue relazioni. Ma sarà il terremoto in Irpinia, il desiderio di aiutare, l'impressione di poter saldare un debito di vita a restituirle il coraggio di tornare a vivere. Metafora del dolore che precipita le persone nel buio, questa storia propone un percorso di condivisione per alleviarlo, sullo sfondo di una memoria delle tragedie collettive del 1980, invitando ciascuno di noi, sopravvissuto agli esili fili del destino, a considerare la solidarietà fra umani il più prezioso dei rimedi. -
Scuola liquida. La liquidazione della scuola pubblica
La Legge 107 varata nel luglio 2015, la cosiddetta ""buona scuola"""", è il tentativo più recente di dare profilo istituzionale alla deriva aziendalistica e consumista dell'istruzione voluta dalle oligarchie cui non sfugge l'alterità della conoscenza e del pensiero critico rispetto alla logica del profitto. Scuola azienda, dove impianto verticistico e addestramento alle competenze specifiche si combinano a formare lavoratori poco qualificati, destinati a precariato e sfruttamento, in ossequio alle politiche neoliberiste. Scuola supermercato, dove allo studente-cliente si apre il ventaglio di un'offerta abbondante, allettante e intercambiabile, indirizzata a un consumatore onnivoro. Scuola leggera, fortemente impoverita nella sua dimensione formativa e culturale, subordinata alle esigenze immediate del mercato, obbediente al pensiero unico del totalitarismo digitale e tecnologico. Diventa necessario, allora, rovesciare il paradigma di subordinazione culturale al mercato, individuando proprio nella scuola il terreno fertile per un'apertura verso una visione diversa della società e della vita."" -
Di carta e inchiostro. Personaggi dell'immaginario e società
L'immaginario collettivo ospita personaggi letterari, sia mitologici, leggendari, sia realmente esistiti. Essi ci offrono suggestioni, riflessioni, ci aiutano a crescere e costruire le nostre identità, influenzando la nostra vita. Mentre guardiamo un film, leggiamo un libro o un fumetto, incontriamo dei personaggi che stimolano le nostre riflessioni. Quando ci immergiamo totalmente in una storia di carta e inchiostro, e ne ""facciamo esperienza"""", ci confrontiamo con parti di noi stessi che nella vita reale non riconosciamo. I personaggi, questi grandi mediatori tra autori e lettori, autrici e lettrici, ci mettono in relazione con culture di Paesi diversi e lontani, con le vicende di altre epoche storiche, formandoci e talvolta anche spiegandoci complessi sistemi filosofici. Questo libro, presentando la vita dei personaggi a partire dal rapporto con i loro autori fino a quello vivificante con i lettori, è un divertito omaggio alle Letterature e alla fantasia. La storia di Personaggio 1 e Personaggio 2, scritta come testo teatrale e ambientata nella sala d'attesa delle Lande dell'immaginario, introduce i capitoli."" -
L' egemonia digitale. L'impatto delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro
Il percorso di un cantiere socioanalitico sui modi in cui l'impero virtuale cerca di costruire la sua capacità egemonica nel mondo del lavoro. Ripercorrendo la micro-fisica dei processi innescati dai dispositivi digitali che mediano l'attività lavorativa - smartphone, piattaforme, sistemi gestionali, registri elettronici - si esplorano alcune metamorfosi radicali che, mentre rovesciano il rapporto millenario tra gli umani e i loro strumenti, sconvolgono ciò che fino a ieri abbiamo chiamato ""lavoro"""". Alcuni territori chiave - la digitalizzazione della scuola, della professione medica, dei servizi, dei trasporti condivisi, dei grandi studi legali e delle banche assunti come analizzatori, ci raccontano l'impatto trasformativo delle nuove tecnologie e il disorientamento dei lavoratori. Ma fanno anche emergere le linee liberticide su cui questo processo procede: la cattura degli atti, la dittatura dei dati, il trionfo della quantità e le narrazioni sostitutive con cui esso si racconta. Analizzando le tendenze - l'autismo digitale, l'obesità tecnologica, l'ethos della quantità, lo smarrimento dei limiti - ci si interroga sulla differenza tra progresso sociale e progresso tecnologico."" -
Cinque globuli rossi
La malattia è relazione in quanto esperienza. Il malato, dovendo rinegoziare se stesso nelle sue abitudini sociali e comunitarie, deve necessariamente fare un lavoro sui legami. Luigi, costretto in una stanza sterile, scrive alla figlia tredicenne attingendo ai personaggi della letteratura che li accomunano in quel momento e, reinventando se stesso, disegna il mondo che lo circonda. I protagonisti delle sue vignette - il malato, le persone che gravitano intorno a lui, il televisore, il frigo, le apparecchiature mediche - commentano la vita fuori dall'ospedale, le notizie del telegiornale, i fatti della politica interna ed estera. Giulia, che quelle lettere e quelle immagini riceve, in uno scambio di energie che si avvale di molti salti mortali per superare le barriere asettiche della distanza, impara a conoscere l'esperienza prima della malattia e poi della morte. Nel suo percorso di vita l'elaborazione personale si fa sociale e culturale, indirizzandone il cammino professionale. -
La via che danza
Il 4 settembre 1981, dopo una settimana di suspense, Myriam mantiene le promesse pubblicitarie dell'agenzia Avenir, nella quale è indossatrice, e ""toglie il sotto"""". Ma la giovane diciannovenne, sprofondata in un infernale vortice mediatico, sceglie di scomparire... in una comunità buddista per meditare tutto l'anno. Ribelle e totalmente libera, Myriam traccia il percorso della sua vita, alla ricerca di una convivenza con il mondo e con le sue musiche affascinanti. Eterna nomade, la-ragazza-dalle-mille-vite porta le sue valigie negli Stati Uniti, in India, in Portogallo, condivide la vita degli artisti di strada nelle vie di Parigi, si impegna per le vie dei gitani, guarisce dalla tubercolosi, incontra il Dalai Lama, studia ancora e ancora il buddismo. Tutto questo, senza smettere di danzare. Diventata Yumma Mudra, mostra ad ognuno di noi che un bel giorno si può scegliere di abbandonare le apparenze per vivere nella consapevolezza di se stessi. Un racconto inebriante che ci fa sentire la meravigliosa musica della libertà."" -
La civiltà delle torri. I travagli dei grandi mutamenti prossimi venturi
Quando, nel disgelo delle calotte polari, la liquida massa oceanica iniziò a lievitare e la gran parte degli abitanti della Terra andò a concentrarsi quasi esclusivamente in città lontane dalle coste, l'unica soluzione praticabile fu quella di costruire in verticale: altissime torri, smisurati giganti che spesso superavano i mille metri d'altezza, iniziarono a crescere come funghi negli agglomerati urbani, mutandone definitivamente l'aspetto e gli stessi modus vivendi. L'inizio della Civiltà delle torri non fu caratterizzato solo da apocalittici sconvolgimenti ambientali; anche nel sociale ci furono delle enormi mutazioni: alcune grandi multinazionali, forti del loro immenso potere economico e avvantaggiate dall'ormai cronico stato d'emergenza sociale causato dagli impressionanti cambiamenti climatici, finirono con l'erodere profondamente la democrazia rappresentativa e il conseguente potere reale degli stati di diritto, trasformandoli in autentici imperi di fatto. -
Perle di cenere. Venti anni di ritiri. Portare testimonianza ad Auschwitz
Nel novembre del 2016 si è svolto il ventesimo ritiro Portare Testimonianza ad Auschwitz, promosso annualmente dallo Zen Peacemaker Order e ispirato da Bernie Glassman. Questo libro raccoglie i contributi di ottanta partecipanti provenienti da paesi diversi che raccontano la propria esperienza. Un ingrediente fondamentale del ritiro è la condivisione in piccoli gruppi (council) che si tiene ogni mattina prima di recarsi nel luogo dove sorgeva il campo di sterminio di Birkenau: l'invito è di parlare in prima persona, a partire dall'emozione che in quel momento si prova e di ascoltare dal cuore, senza giudicare, per accogliere nella loro interezza le parole (e i silenzi) dell'altro. -
Non ho visto niente. Sul come essere No Tav comporti perdere il lavoro
Questo libro, con una prefazione di Nicoletta Dosio, propone un'esperienza di lavoro dentro al carcere. Lo sguardo di una persona ""esterna"""" all'istituzione, che racconta i dispositivi in vigore all'""""interno"""" e ne svela alcune caratteristiche: prima fra tutte la discrezionalità del personale civile e militare che spesso si trasforma in vero e proprio arbitrio. Un'arbitrarietà che non soltanto si abbatte sui detenuti, i diritti dei quali non sono tenuti in considerazione, ma anche su chi entra in carcere per lavorare. In un momento storico nel quale è lo stesso mondo del lavoro a esssere sottoposto a regole sempre più incerte - come la possibilità di licenziare i lavoratori anche in assenza di giusta causa - la vicenda qui narrata diventa occasione per riflettere sui limiti che stanno incontrando nella vita reale alcuni di quei principi costituzionali e alcuni di quegli articoli dello statuto dei lavoratori che siamo abituati a considerare scontati, ma che lo sono sempre meno, come il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero e come il divieto imposto al datore di lavoro di effettuare indagini sulle opinioni politiche del lavoratore."" -
Interpretazione
Sono raccolte in questo volume le relazioni del seminario intensivo organizzato dalla scuola Bleger nel maggio 2015 per riflettere sul concetto di interpretazione. Si tratta di un dialogo fra diversi approcci, dalla socioanalisi narrativa, all'analisi istituzionale, alla semiotica, alla concezione operativa di gruppo. Sono proposti i testi delle relazioni di Laura Buongiorno, Leonardo Montecchi, Massimo Bonfantini, Inés del Carmen Lander, Patrick Boumard, Thomas Von Salis, Renato Curcio, Nicola Valentino, Federico Suárez, Loredana Boscolo, Massimo De Berardinis, Raul Cifuentes Caceres, Violeta Suarez Blasquez. In appendice, i report dei gruppi operativi del seminario. Il testo può servire come un approfondimento del concetto di interpretazione e un'apertura al soggetto collettivo. -
L' arte ir-ritata
Viene qui portata l'attenzione sulla creatività come risorsa vitale attraverso la quale gli esseri umani, sin dagli albori della civiltà, possono re-immaginarsi e re-inventare se stessi portando suggestioni e cambiamenti nel mondo che li circonda. Un insieme di scritture, iscrizioni, disegni e dipinti prodotti nelle situazioni estreme - dentro la cella di un carcere, in una istituzione psichiatrica, nel braccio della morte, in una casa di cura o sotto un portico - dialoga con lo scarabocchio tracciato mentre si risponde a una telefonata e la firma graffita su un muro o sulla porta di una scuola. La ricchezza di segni e suggestioni che ne deriva propone un nuovo sguardo su quelle produzioni che la psichiatria e la criminologia hanno incasellato in definizioni mortificanti e il mondo dell'arte in letture spesso riduttive. Le storie delle persone o meglio delle identità creatrici che hanno tracciato queste opere di arte ir-ritata accompagnano i lettori in un viaggio che attraversa istituzioni, contesti ed epoche diverse. Un grande inno alla creatività per le sue capacità di cura, che consentono a ogni persona e alla società di reinventarsi nelle situazioni difficili. -
Mombello. Un'inchiesta teatrale, uno spettacolo, un viaggio
Da quando in Italia i manicomi sono stati chiusi, i complessi che non sono stati riconvertiti in ospedali o in luoghi di cultura sono stati lasciati cadere a pezzi oppure, in molti casi, sono stati oggetto di speculazione edilizia. Questo libro parla dell'ex ospedale psichiatrico provinciale Antonini di Limbiate, del progetto Voci da dentro, nato per raccontarne la storia, dello spettacolo teatrale Mombello, che ne è scaturito, e del viaggio Case Matte, alla ricerca di realtà omologhe sul territorio nazionale. È un diario, un manuale d'istruzioni, una guida al viaggio. L'idea di mantenere viva la memoria di quanto accaduto nei manicomi nasce dall'urgenza di non dimenticare che negli ottantotto ospedali psichiatrici italiani sono state rinchiuse centinaia di migliaia di persone, talvolta per una vita intera. Teatro Periferico, partendo da ricordi individuali, ricostruisce una memoria collettiva, con lo scopo non solo di riportare alla luce quelle vite disperse, ma di trasformare questa presa di coscienza in un'azione inclusiva. Perché, se il manicomio inteso come istituzione totale è un capitolo chiuso, il ""pensiero manicomiale"""" continua a vivere nella testa delle persone."" -
Tortura. Una pratica indicibile
Questo libro porta l'attenzione sulla tortura come pratica politica attraverso la quale anche gli Stati democratici, Italia compresa, esercitano il loro potere affermando il monopolio della violenza nella loro relazione con i cittadini. Una rapida ricognizione degli eventi di tortura accertati in Italia in diversi contesti fa emergere come il ricorso a questa pratica sia diventato possibile, accettabile, ordinario. Sono alcuni soggetti sociali, ritenuti torturabili senza suscitare indignazione a divenire di volta in volta bersaglio di questa violenza specifica che soltanto agenti addestrati e autorizzati possono esercitare. L'istituzione di corpi speciali in patria come la partecipazione alle aggressioni belliche all'estero consentirà agli Stati di diritto di spettacolarizzare in questo modo il loro potere e garantirlo, esattamente come facevano i sovrani di un tempo e come fanno le dittature nostre contemporanee. -
Boccadaride
Una storia di solitudine, narrata in prima persona, che ci porta nell'immediato dopoguerra, percorrendo i passi dello sradicamento dalla campagna, dei legami famigliari e con la terra d'origine. ""Le ferie e le feste comandate continuavo a trascorrerle lassù, portandomi appresso le due facce presenti in me. Quella diurna, o comunque ufficiale, fatta di lavoro e casa e quasi nulla più; e quella clandestina, notturna se si vuole, ma non necessariamente, in cui c'era più spazio per i sentimenti, per me stesso. La prima corrisponde a come gli altri mi vedono, o meglio, come avevo voluto che mi vedessero; la seconda non è poi così diversa dall'altra, è solo più vera. Potrebbero coesistere, anzi potrebbero essere una cosa sola. Ma non l'ho mai voluto"""". """"Il sole ha cominciato a illuminare la valle che si estende tra il Catria e l'Acuto. Poi è salito, lentamente ma inesorabilmente, ad ampliare sempre più lo spazio illuminato, finché non me lo sono trovato proprio di fronte, come se, idealmente, mi stesse baciando. In quell'istante ho avvertito dell'umido sulle guance. Il sole mi ha fatto bocca da ride. Ho ricambiato""""."" -
Dal ghetto del paradiso. La pedagogia sociale antidiscriminatoria di Fabrizio De André
La nostra società non se la passa così bene dal punto di vista relazionale e umano, ha bisogno di rinforzi utopistici da reinventare, di nuovi orizzonti da immaginare e per cui camminare, di sentieri luminosi da ritrovare insieme alle grandi ombre che li accompagnano inevitabilmente. Mi auguro sempre che in ogni famiglia e in ogni scuola si ascoltino ""i segni"""" lasciati da Fabrizio De André, auspico che docenti ed educatori lungimiranti possano accompagnare e supportare le nuove generazioni alla ricerca delle sue tracce; sperando che la bellezza della sua musica e delle sue parole possa nutrire le coscienze e lo spirito del mio tempo e dei più giovani, lasciati in pasto a un mondo molto virtuale. Nel cuore e nella mente credo che la poesia e la musica possano tornare a corroborare le anime con tracce di libertà e autenticità, senza le quali non esiste felicità alcuna."" -
Sbarre sul mare. Una fuga ventuno poesie una luna nuova
I racconti poetici qui proposti mettono a nudo alcuni subdoli dispositivi della realtà attuale. Fra tutti, il ruolo che le multinazionali del farmaco, alleate con il sistema psicoterapeutico privato, assumono nella promozione del consumo farmacologico di massa. Non è più lo psichiatra che cura i pazienti, consumatori chimici senza pari. Ridotto a mero applicatore di protocolli diagnostici e terapeutici elaborati altrove, rinuncia insensibilmente alla propria libertà, in cambio di nulla. Parallelamente il paziente, immagine speculare del suo perplesso terapeuta, combatte senza risparmio per conquistare un vissuto di veridicità che si basi su una congettura centrale indiscutibile, da preservare in ogni caso. Impermeabile a una realtà per lui deleteria, non delira perché ragiona male, ma perché intuisce che la ragione serve la vita, non la morte. In questa opaca situazione, la poesia si eleva quale linguaggio capace di esprimerne il dolore e rintracciarvi frammenti sparsi di verità dimenticate. -
Dal cubo bianco al cubo nomade. Pratiche di decostruzione dell'istituzione museale
Questo libro porta l'attenzione sulle principali trasformazioni museologiche avvenute nel corso XX secolo, e sulle tendenze che negli ultimi decenni hanno contribuito a decostruire la convinzione che l'arte abbia bisogno necessariamente di un luogo in cui dimorare. Vuole quindi essere una riflessione sull'identità e sulla validità del museo oggi e nel farlo intende tracciare una panoramica delle istituzioni museali nate o che stanno nascendo per le quali il contenitore conta più del contenuto, o meglio il cui contenitore è diventato esso stesso contenuto. Dedica grande attenzione alle recenti istanze critiche nei confronti dei luoghi istituzionali e deputati del mondo dell'arte, ascrivibili a una attuale critica istituzionale. Per le nuove idee di museo, nel dettaglio vengono analizzate tre esperienze, tutte romane, che si pongono al di fuori delle pratiche istituzionali o istituzionalizzate sia in senso fisico, sia per intenti: il Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz, città meticcia di Giorgio De Finis, il Museo all'aria aperta di Fausto Delle Chiaie e il Museo dell'arte contemporanea italiana in esilio di Cesare Pietroiusti.