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L' ombelico e la cometa
Il saggio della psicologa Rossana Carmagnani prende spunto da ombelico e cometa. L'ombelico è lo spazio rassicurante, controllato dalla ripetitività del quotidiano e dalla sua limitatezza, costantemente presente e tangibile. La cometa è un passaggio straordinario, un evento inafferrabile e irrepetibile. Esige attesa, condizioni favorevoli di osservazione, vigilanza senza distrazione. Le pagine del libro sono popolate di persone che con i fatti della loro vita narrano della decisione di non restare ""caduti"""", del coraggio di guarire, dei passi compiuti nel """"male oscuro"""" della depressione, dei chiaroscuri dell'affettività, del potere della parola e della forza del silenzio. Sono storie di uomini e donne che danno corpo e anima ai diversi volti della sofferenza, della terza età, del fango e della creta, metafore dell'essere umano. Sono uomini e donne, che nel loro anonimato, danno corpo allo spirito e ai suoi tortuosi sentieri, alla misericordia che risana, alla preghiera che equilibra, al coraggio e all'amore di avere un figlio contro il parere di tutti, all'attesa della chemio come un tempo speciale da vivere. Sono storie di persone che hanno voluto vivere la fatica."" -
Quando avevamo la guerra in casa
Un giovanissimo Mario Francese (il cronista ucciso dalla mafia nel 1979) racconta in un appassionante reportage la tragedia dei bombardamenti in Sicilia: un incubo iniziato nel 1940 con l'intervento militare italiano al fianco della Germania nazista. Nella cronaca di Francese il ricordo è solido e nitido come quello di un precoce reporter di guerra a cui non sfugge, trovandosi egli stesso sotto le bombe, neppure un dettaglio di un'esperienza vissuta con drammatico realismo e restituita al lettore con una massiccia dose di umanità. Nel suo resoconto il cronista coglie e descrive le paure delle famiglie, i disagi degli sfollati, le privazioni della povera gente e perfino alcuni fotogrammi dell'ansia controllata di un ragazzo che da Siracusa si reca a studiare a Palermo. Sfuggito alle bombe nel capoluogo siciliano, in una città dove il calendario scolastico è ormai cancellato, Mario Francese decide di tornare a Siracusa ma trova la casa di famiglia distrutta, si unisce alla schiera degli sfollati e, un giorno, scopre che l'incubo è finito: gli Alleati sono sbarcati. Il testo contiene anche un saggio di Mario Genco, prefazione di Franco Nicastro e introduzione di Riccardo Arena. -
Evoluzione. Riflessioni in prosa ed in versi
Il volume di Pippo Di Vita è preceduto da una prefazione di Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo, trucidato il 19 luglio del 1992. I due sono accomunati dalla esperienza dell'uccisione di un parente per mano mafiosa: infatti, il suocero di Di Vita era il maresciallo dei carabinieri Vito Jevolella, assassinato a Palermo nel 1981. Avendo sperimentato nella sua esistenza la necessità del cambiamento, Di Vita intende affermare che il cambiamento non è solo necessario, ma è vita. Il testo è diviso in due parti, una di riflessione in prosa, per meglio esprimere e confrontarsi sul senso del cambiamento, sulla evoluzione dell'esistenza. La seconda parte è costituita da una silloge di riflessioni in chiave poetica, con la quale l'Autore esprime in versi, attraverso il suo mondo interiore, fatto di immagini, metafore e visioni, quello che evoluzione e cambiamento simboleggiano nella vita dell'autore. -
Raccontami l'ultima favola. Giorgio Boris Giuliano, commissario e cantastorie
Il 21 luglio del 1979, a Palermo, la mafia uccise il commissario Giorgio Boris Giuliano, investigatore noto in tutta Italia per le sue indagini sui misteri e sui delitti eccellenti. Il libro della giornalista Alessia Franco (con una lettera aperta di Selima Giuliano al papà ucciso) rende giustizia all'eroe della porta accanto: non soltanto il brillante e rigoroso investigatore antimafia, ma anche il buon padre di famiglia, la persona gioviale, l'amico dei giornalisti d'assalto, il paladino dei poveri e degli indifesi. C'era un tempo in cui non si parlava molto di mafia. E c'era un uomo, Giorgio Boris Giuliano, capo della Squadra mobile di Palermo, che ebbe il coraggio addirittura di combatterla. Un uomo innamorato della giustizia come della vita, dei racconti, della sua famiglia, della gente, che in queste pagine rivive attraverso le parole di Selima, sua figlia. Chicchi (così viene chiamata), è una bambina quando suo padre viene ucciso. Però è già molto tenace e, attraverso una foto, riesce a trovare il modo per riportare Selima, che ormai è grande, a un mondo intenso di ricordi, piccole magie quotidiane e di straordinario impegno civile. -
Leonardo: morte per un ritratto
Il romanzo storico di Gregori è un giallo ambientato nel mondo dell'arte, tra i misteri dei capolavori del grande Leonardo Da Vinci. Un romanzo tra storia e finzione. Leonardo da Vinci si sta spegnendo nel castello di Clos-Lucé ad Amboise. Ha con sé alcune opere che lui ritiene incompiute, tra le quali il ritratto di Monna Lisa Gherardini del Giocondo e il profilo di una dama sconosciuta. Gian Giacomo Caprotti, detto Salaì, è stato per molti anni l'allievo prediletto di Leonardo ma ultimamente è stato soppiantato da Francesco Melzi. Lo stesso testamento del Maestro favorisce Francesco Melzi, lasciando assai poco a Salaì, il quale dipinge copie fedeli di alcuni dipinti leonardeschi, compreso quello della dama sconosciuta. Ha inizio la dispersione delle opere del Maestro attraverso il tempo e lo spazio. Il romanzo segue le vicende dei due ritratti di donna, quello dipinto da Leonardo e la copia fatta da Caprotti, in un'alternanza di riferimenti alla storia e di avvenimenti di fantasia. Dopo molte peripezie il finale svelerà che la realtà non sta tanto in ciò che è vero quanto in ciò che vero si vuole credere. -
Sicilia antica tra mito e storia
La Sicilia, già nota ai tempi della Guerra di Troia, fu terra di approdo di popoli diversi: Minoici, Micenei, Fenici, coloni di varie stirpi greche, per non parlare degli altri popoli che, in tempi meno remoti, vi hanno lasciato un'impronta indelebile. Per rimanere fermi alla Sicilia antica, Scilla e Cariddi, Demetra e Kore, Melqart, l'Etna, fucina di Vulcano, o Eracle sono testimonianze della frequentazione dell'Isola che, di fatto, è stata un crogiolo di popoli che costituisce l'""humus"""" nel quale affondano le radici della nostra identità culturale. L'autrice, docente di materie umanistiche, intende offrire ai lettori spunti di riflessione affinché la memoria storica delle nostre origini non venga cancellata dall'imperante globalizzazione che caratterizza il nostro presente. Il saggio è un avvincente viaggio nella Sicilia antica. Tra mito e storia, tra realtà e legenda, tra Fenici e Greci."" -
Lettere dal terzo millennio
Le poesie di Alessio Arena (giovanissimo autore palermitano vincitore del Premio internazionale di Poesia ""Salvatore Quasimodo"""") sono lettere da """"un mondo che crolla"""", scritte da un punto di vista giovane, sicuramente ambizioso, spregiudicato, appassionato delle cose umane, curioso e fortemente coinvolto emotivamente in tutti i fatti che animano il nostro presente. Arena ha in più occasioni manifestato la sua avversità verso una certa idea di Poesia che, dedita al solo sfogo personale, sia """"oscura"""", lugubre, triste, affaticata e delusa dalla realtà che la ispira. Nella postfazione, Alessandro Quasimodo (figlio del grande poeta Salvatore Quasimodo) scrive: """"Alessio Arena ci offre da una parte l'immagine di un individuo che sperimenta ogni aspetto dell'esistenza attraverso i sensi, dall'altra, la rappresentazione di una umanità stremata e disorientata, quasi stravolta da qualcosa - un evento forse - a cui non ha saputo opporre resistenza: il lettore è trascinato in scenari di guerra colti nella dimensione mutabile del tempo, viene catapultato nel cuore di una Natura madre onnipresente che tutto assorbe e tutto a sé richiama""""."" -
Piazza della Memoria
Il libro dell'avvocato palermitano Giovanni Marcì è un romanzo di vita quotidiana nei ricordi di una stagione di lotte politiche e sociali. L'autore descrive il difficile mestiere dell'avvocato in un Palazzo di Giustizia simbolico come quello di Palermo, dove 9 magistrati sono stati uccisi dalla mafia. Piazza della memoria è un luogo-simbolo di Palermo ma anche un luogo dell'anima dove i ricordi e le emozioni del passato emergono e si intersecano alla realtà. È anche un luogo fisico, un'agorà dove si incontrano gli avvocati e le loro storie come quella dell'avvocato Bellavia alle prese con la separazione coniugale di una cliente gravemente ammalata e vittima di una umiliante convivenza coniugale con un marito violento. La vicenda diventerà però emblematica di una storia, personale ed affettiva, profondamente segnata da sofferenza e sopraffazione. -
E Sisifo amò il suo macigno
Guzzardi raffigura la fatica di vivere nella condanna di Sisifo, che osò sfidare gli dei e per averli più volte ridicolizzati ricevette da essi un'atroce condanna. Sisifo, costretto a spingere per l'eternità un pesante masso verso la cima di un monte per vederlo ogni volta rotolare giù, offre una riflessione sulla felicità, poiché come dice Camus ""non c'è amore del vivere senza disperazione di vivere"""". Ecco che la fatica di vivere implica anche la gioia di vivere. Di Sisifo si occupa anche Camus che nega ogni significato trascendente alla vita. La vita priva di significato è quindi irrazionale e assurda. Ma il suicidio non è la soluzione al problema nonostante l'umiliazione che possa insorgere nell'uomo vedendosi così piccolo di fronte all'immensità di quanto lo circonda. La soluzione per Camus è invece la """"sopportazione"""" della propria presenza nel mondo, """"sopportazione"""" che consente la libertà nei confronti dell'assurdità dell'esistenza. Camus non cerca quindi più Dio, il suo obiettivo diviene """"l'intensità della vita"""". Sisifo è allora felice perché nella sua condanna diviene consapevole dei propri limiti. Copertina di Gianni Allegra, vignettista de La Repubblica."" -
Il lato buio
Il titolo del romanzo di Lucia Carioti richiama il lato buio e la parte oscura presente in molte vicende e in molte persone. È un libro introspettivo, ricco di illusioni, delusioni, sogni irrealizzabili e desideri inconfessabili. La protagonista del romanzo si innamora di un misterioso e tenebroso Andrej, che la condurrà in lontani e inesplorati meandri dell'animo umano. -
L' ombra del Reich nel terremoto del Belice
Nel Gennaio del 1968, il terremoto del Belice sconvolse la Sicilia, scatenando il panico anche a Palermo. Il sisma del nono grado distrusse Gibellina, Salemi, Menfi, Salaparuta, Poggioreale e molte altre antiche cittadine della zona circostante, lasciando migliaia di famiglie senza un tetto sulla testa e depauperate da ogni bene posseduto. Paesi grandi e piccoli della Sicilia nordoccidentale per settimane furono logorati da forti scosse che, oltre a procurare lutti strazianti ed esodi pietosi dai luoghi rivoltati dalla brutalità del sisma, continuavano a seminare panico e disperazione a chi già aveva perduto affetti, animali, beni e mura. Il terremoto, come la guerra, devastò e distrusse tante vite celando, sotto i suoi orrori, tante storie. Tra le storie celate e seppellite dal sisma, anche una misteriosa vicenda risalente agli orrori del nazismo e della Seconda guerra mondiale. -
Girolamo Manetti Cusa. Architetto, ingegnere, fotografo (1883-1970) dal liberty alla ricostruzione
Il saggio è dedicato alla figura poliedrica di Girolamo Manetti Cusa, architetto, ingegnere e fotografo siciliano, vissuto tra la fine dell'Ottocento e il 1970, dall'Italia postunitaria agli anni della contestazione studentesca e del Sessantotto. Allievo del celebre architetto Ernesto Basile, Manetti Cusa fu uno dei protagonisti (dimenticati) dell'epoca del liberty e della ricostruzione post-bellica di Palermo. L'intensa attività di Girolamo Manetti Cusa (1883-1970) è testimoniata efficacemente, oltre che dalle architetture realizzate, molte delle quali ancora visibili, anche da una significativa documentazione grafica costituita da disegni e fotografie storiche. La produzione di Manetti Cusa era rivolta alla progettazione di architetture residenziali legate alla committenza privata, ma anche a progetti a committenza pubblica come l'Osservatorio Geofisico di Gibilmanna; il progetto di ricostruzione della Torre del Faro all'imbocco del Porto di Palermo del 1949, in collaborazione con l'ingegnere Ugo Fuxa. Il saggio su Manetti Cusa (introdotto dalla prefazione di Rosanna Pirajno, scrittrice e docente universitaria di Architettura) è curato dal nipote Girolamo Alagna Cusa. -
La pietra della memoria. Autobiografia di un magistrato entomologo
L'autobiografia del magistrato palermitano Vittorio Aliquò è un viaggio in 40 anni di storia italiana: dai disastri aerei degli anni Settanta alle stragi del 1992, dal procuratore Scaglione a Falcone e Borsellino. Oltre a descrivere la carriera giudiziaria, le inchieste e i misteri siciliani, il saggio autobiografico di Aliquò si sofferma anche sulla passione del magistrato palermitano per le scienze naturali, l'entomologia, le mostre, la Biodiversità, la fauna e l'ambiente. Da sempre interessato alle scienze naturali, Aliquò ha raggiunto ampia notorietà per i suoi studi entomologici, in particolare sulla fauna italiana di coleotteri, di cui ha raccolto una collezione ricca di circa 80.000 esemplari ed ha effettuato varie mostre didattiche. L'Università di Palermo gli ha conferito la laurea honorìs causa in Biodiversità ed Evoluzione. -
La voce della crisalide. Sulla vita della poetessa Maria E. Fuxa e altre cronache
Il saggio di Maria Teresa Lentini è la biografia della poetessa siciliana Maria Ermenegilda Fuxa, che visse per 50 anni nell'Ospedale Psichiatrico di Palermo e diede voce ai disabili psichici dimenticati da tutti. Maria Fuxa nacque ad Alia il 12 dicembre 1913. Era una donna fragile, timida, sensibile, che i traumi causati dalle vicende familiari, dalle delusioni amorose, da un'educazione troppo rigida, dai riflessi della Grande Guerra, condussero ""sì alla Poesia, ma anche alla Pazzia"""", come scritto dallo studioso Roberto Tripodi nella Prefazione. Secondo lo scrittore Santo Lombino, autore dell'Introduzione, la vicenda di Maria Fuxa """"ricorda e ha molto in comune con quella della scrittrice Wirginia Woolf e la poetessa Alda Merini, che trascorse un ventennio della sua esistenza in manicomio, prima che la legge Basaglia ne decretasse finalmente la chiusura"""". Nel saggio vi è anche un contributo del giudice Alfonso Giordano, Presidente dello storico Maxiprocesso antimafia di Palermo."" -
Guida breve allo statuto di autonomia della Regione Siciliana
Il testo della consigliera parlamentare siciliana Pensovecchio si propone di descrivere i principali contenuti dello Statuto siciliano, con l'intento di offrire ai lettori una ricostruzione attenta e accurata delle norme statutarie che tenga conto degli sviluppi, anche più recenti, della normativa nazionale e regionale nonchè della giurisprudenza costituzionale in materia. L' Autonomia speciale della Regione Siciliana trae la propria origine dalle peculiari vicende che caratterizzarono l'Isola nel periodo immediatamente successivo alla conclusione del secondo conflitto mondiale, quando le forti pulsioni indipendentistiche ed autonomistiche manifestatesi in Sicilia indussero le autorità nazionali a cedere dapprima notevoli poteri ad organi di autogoverno localizzati nell'Isola e successivamente a riconoscere a tutti gli effetti il valore di atto normativo statale (di rango costituzionale) del testo di Statuto regionale in cui, grazie al lavoro di illustri giuristi ed uomini politici siciliani, le aspirazioni autonomistiche dell'Isola avevano preso forma. -
La sarta
La sarta Yumiko, protagonista del romanzo della docente siciliana Marilena La Rosa, non insegna ai suoi praticanti soltanto l'arte di cucire e ricamare perfettamente, ma anche l'arte di ascoltare parole e desideri, nonché l'arte di leggere ""nei pensieri e in fondo ai cuori"""". Il piccolo mondo di Santa Maria della Scala, in cui si muovono la sarta Yumiko, la sua apprendista Saele, il Sindaco e tutti gli altri personaggi, è intriso di realtà e di sogno, di passato e di futuro. Il racconto si snoda su questo crinale, guidato da un'armonia interna che trascina il lettore e lo rende compagno di viaggio della miriade di personaggi caratterizzati da affetto ed ironia. La leggerezza di questo romanzo è costruita con arte, pazienza e fantasia ed è accompagnata dalla ricerca della bellezza, della bontà, della verità e dell'umanità."" -
Le stagioni dei pensieri
"Le stagioni dei pensieri"""", la raccolta di pensieri lirici d'esordio della giornalista messinese Maria Tiziana Sidoti, è un viaggio nell'anima dell'autrice: una declinazione di emozioni, in una girandola caleidoscopica tra gioie e dolori, forza e fragilità, con il leit motiv del ritmo della Natura, in trenta piccoli racconti del sé, in versi destrutturati dalla rima ma emancipati e in libertà di volo. Nato da un'esigenza personale di fermare momenti della propria vita, come in minute fotografie e appunti di un diario, è diventato alla fine del cammino un libro, dove guardare a fatti e sensazioni con il giusto distacco ma suscitando ancora la giusta emozione dell'autrice." -
Il giudice e il professore
L'esordio narrativo del magistrato messinese Antonino Totaro è un giallo ambientato nel mondo della giustizia. Sul finire degli anni settanta del secolo scorso un giovane magistrato, Andrea, assume l'incarico di giudice istruttore in un tribunale del sud. Sullo sfondo della realtà di una mafia in fase di cambiamento, la vicenda umana del magistrato si intreccia con due gravi delitti, che lo porteranno a indagare in un ambiente complicato. Dalle indagini emergono figure nobili (di inquirenti e di giovani uomini politici che credono nella loro azione per un futuro migliore) e personaggi criminali (che perseguono i loro fini di arricchimento illecito e di potere con il più cinico disprezzo per la vita e la salute degli altri). Dai fascicoli di cui il magistrato si occupa escono tanti fili, aggrovigliati come in una matassa, che però lentamente si svolgono e sembrano condurre tutti a un unico burattinaio, il più scaltro e pericoloso degli insospettabili. Rievocando alla fine della sua carriera questa giovanile stagione, Andrea non può che rivedere con nostalgia, ma anche con maggiore consapevolezza, gli accadimenti di un tempo che è passato, o che sembra passato. -
Centralità ai margini. Palermo e i suoi quartieri: Cortile Cascino, l'Albergheria e il Capo
Il saggio ""Centralità ai margini"""", scritto dalla semiologa Maria Giulia Franco, descrive l'evoluzione identitaria della città di Palermo, mappata e scomposta nei suoi spazi, nei suoi molteplici linguaggi verbali e nelle sue rappresentazioni. L'autrice si sofferma sulla questione e sull'evoluzione del centro storico di Palermo, concentrandosi su tre quartieri: Cortile Cascino (immortalato dal sociologo triestino Danilo Dolci negli anni Cinquanta), l'Albergheria (con la zona multietnica di Ballarò) e il Capo (sede dello storico mercato popolare). Il centro storico di Palermo è caratterizzato da un forte divario fisico e socioeconomico con il resto della città. L'espansione verso le aree periferiche, i Piani Regolatori che si sono succeduti, le diverse lottizzazioni, lo sviluppo economico e l'aumento demografico sono stati la causa di un processo di trasformazione degli originari tessuti storico sociali all'insegna della marginalizzazione morfologica e socioeconomica del centro storico."" -
Le cicatrici d'oro
"Le cicatrici d'oro"""" è un romanzo storico ambientato in Sicilia a metà degli anni Sessanta, prima dell'onda ribelle dei moti studenteschi. Rita è moglie e madre ideale nella Palermo borghese degli Anni Sessanta quando, improvvisamente, il suo mondo ovattato va in pezzi. Annientata da regole morali che prevalgono sui sentimenti, suoi e delle sue bambine, la protagonista inizia a registrare segnali remoti che finiranno per indicarle una via di riscatto: otto giovani donne strappano il monopolio maschile alla Magistratura, mentre il coraggio di una ragazza di Alcamo, Francesca Viola, porterà alla lenta riformulazione del diritto di famiglia. Rita ritrova la forza delle sue cicatrici adolescenziali, ma anche il conforto degli studi universitari, che decide di approfondire per tentare un'impresa quasi impossibile. Inizia così lentamente, sottotraccia, la sfida per diventare una donna determinante e per suggerire una prospettiva alternativa alle sue figlie. Sullo sfondo si avvertono i prodromi dell'ondata riformatrice del Sessantotto e dei movimenti femministi."