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La percezione dell'acqua
"La percezione dell'acqua"""" è una raccolta di otto racconti """"marini"""", strettamente legati ad ambientazioni acquatiche tanto care all'autore, fra isole, coste, fondali oceanici e onirici, in cui divaga fra selvatica ironia surrealista - con omaggi alla poetica di Cortázar - e intense schegge di intimità confessionale, fino a lasciarsi trascinare dalle proprie correnti emotive verso le profondità sommerse della propria oscurità." -
Approssimazioni e Convergenze
Questo libro è un'esplorazione sulle potenzialità della parola. Si articola in due parti, distinte ma speculari: la prima, Approssimazioni, ha come asintoto il corpo femminile, che è sé stesso, nella sua fisicità più erotica, ma si identifica anche con la Parola assoluta; la seconda parte, Convergenze (sottotitolo ""Contributo a una storia della Bellezza""""), si misura con una serie di quadri del Rinascimento, ai quali i versi danno voce, nel tentativo di circumnavigare quell'esperienza di per sé ineffabile che è il Bello. Nel suo corpo a corpo con il Senso, """"Approssimazioni / Convergenze"""" vuol proporsi come un'utopica coincidentia oppositorum: massima esattezza descrittiva e, insieme, massima astrattezza speculativa."" -
Nulla sanno le parole
Raccolta di brevi suite in prosa poetica, ""Nulla sanno le parole"""" è una sorta di epistolario sulla distanza, una serie di lettere indirizzate a un qualcuno talmente lontano da essere impalpabile, dove le umane corrispondenze sono già indirizzate all'addio. Opera dall'eleganza formale, incentrata sulla precarietà dei rapporti umani, questa di Daniela Gentile è anche una atto di fede verso la poesia, nella sua capacità di essere da una parte chiave di lettura del dolore, con toni talvolta stupiti, più spesso rassegnati, dall'altra lenitiva al senso di vuoto provocato da tale distanza attraverso la continua ricerca di una bellezza ideale."" -
Il rigo tra i rami del sambuco
"Dicono che il sambuco nasconda in sé l'energia primordiale di una trinità mistica che ingloba alcune delle forze vitali della natura: la verginità, nel candore dei fiori, la maternità, nello splendore verde delle foglie, la morte, nella tinta cupa delle bacche. Questa forza archetipica e, nel contempo, naturale e ambivalente, anima l'ultima produzione di Emilia Barbato, 'Il rigo tra i rami del sambuco'."""" (Dalla postfazione di Ivan Fedeli)" -
Zanzara meno tennis
In questo lavoro (poesia e disegno) l'ossessione per le zanzare e per il tennis di Giannetti si mescola senza soluzione di continuità con elementi autobiografici, immagini intrise di fredda melanconia e discorsi interrotti. -
Oblò/Portholes
«Come ha raccontato John Taylor, autore di ""Oblò"""", in un'intervista che mi ha rilasciato, un viaggio nell'Egeo ha segnato la sua esistenza quando, giovane studente universitario di matematica, decise di stabilirsi in Europa e di dedicarsi alla scrittura. A quasi quarant'anni di distanza, durante un soggiorno nelle Alpi, guardando una serie di acquerelli dell'amica artista Caroline François-Rubino, un cortocircuito lo riporta in quella sequenza determinante: i ricordi tornano alla coscienza, insieme al dondolio delle onde, per frammenti che hanno la stessa intensità di una percezione presente. Prende così forma questo viaggio in versi attraverso il diaframma dell'oblò». (dalla postfazione di Franca Mancinelli)"" -
Famiglio. Ediz. a colori
Questo volume monografico raccoglie l'omonima serie di acquerelli su carta prodotta da Pierpaolo Miccolis fra 2018 e 2019 e composta da 27 pezzi. Postfazione di Silvia Mazzilli. -
La crepa madre
"La crepa madre"""" di Carlo Tosetti è un'opera ambiziosa per respiro e scrittura. Da una parte recupera la struttura classica del poema, suddiviso in nove canti; dall'altra riaggancia questa struttura a una narrazione di tipo fantastico, rievocando la storia surreale di una crepa viva che perseguita con la propria disturbante presenza prima una famiglia e poi un'intera comunità di provincia. La vicenda, rievocata dal narratore nei suoi ricordi di bambino, si dipana fra atmosfere gotiche o grottesche, attraverso una scrittura immaginifica, elaborata, ma sempre ironica e di taglio esplicitamente landolfiano." -
Cantare del deserto
"Cantare del deserto di Elvio Ceci è un racconto in versi composto da oltre venti liriche, divise in brevi sezioni. Una giovane donna africana ci racconta il suo viaggio per la vita, dal deserto fino a noi. La peculiarità dell'opera è quella di incastonare un registro che cerca di mantenersi narrativo, privo di enfasi lirica (l'abominio basta sempre a se stesso), entro uno schema di strofe pentastiche a rime alternate (ossia cinquine ABABA). In questo épos - aperto da una immagine ariosa che accomuna storia passata e presente e (semi-)chiuso in un percorso che passa anche per un soffio di vivificante sensualità - la durezza a tratti estrema si sposa con note immaginifiche e una costante lucidità, capacità di trarre ammaestramento (e magari forza) dagli eventi."""" (Roberto R. Corsi)" -
Giardini
"Giardini è frutto di un percorso di studio fatto durante il corso di Drammaturgia Multimediale presso l'Accademia di Belle Arti di Bari attraverso il quale gli studenti sono stati invitati ad indagare proprio sul concetto di giardino. Ognuno di loro ha idealizzato il tema secondo la propria estetica emotiva, messa a dura prova in questo periodo di """"lockdown"""", quindi traducendo, attraverso opere inedite e brevi testi, il proprio punto di vista in merito e provando ad attraversare questo confine"""". (Raffaele Fiorella)" -
La perdita e il perdono
Roberto R. Corsi ha questo paradosso: essere tanto gioviale come uomo quanto lucidamente tragico come poeta. Per di più non è facile da gestire: usa il verso alessandrino per esprimersi sui fatti di cronaca, ama i calembour e i giochi di parole, è pieno di collegamenti ipertestuali che spaziano dall'economia al cinema al campionato di calcio, legge e cita i poeti, non necessariamente blasonati, che sono ancora in vita e soprattutto ha un vocabolario da spendere e lo spende senza far finta di essere uno che viene dalla strada: insomma, il Corsi è spesso troppo colto per l'odierno panorama italiano. Per questo motivo, il poeta tragico che è in Corsi si guarda intorno e come un Calimero, quasi vergognandosi di essere tragico - in un mondo che chiede la tragedia ma servita con ghiaccio - si nasconde sotto il guscio del suo eteronimo, ne indossa la pelle, gli abiti, di quell'uomo così facile alla battuta, e stempera con una bella risata tutto il male che ci seppellirà. -
Fuori fuoco
Raccolta di scritti in tempi e occasioni diverse, ""Fuori fuoco"""" racconta la storia di un uomo il quale, a causa di un difetto alla vista, non riesce a mettere perfettamente a fuoco i fatti, i rapporti umani e affettivi su cui di volta in volta si trova a dover discernere; e così a dare una precisa direzione alla propria vita. Libro di domande, su se stessi come sul senso della scrittura, ricco di richiami interni fra le sue parti, di tecniche e suggestioni letterarie, a livello profondo può intendersi come una sorta di metaromanzo sull'arte della creazione."" -
Sequenze per sbagliare il bersaglio
Nel mare magnum della poesia visiva, le Sequenze di Giulio Maffii sanno affermare il loro carattere puntando con forza sulla frammentazione dell'unità poetica e sul suo incapsulamento all'interno dei software di produttività aziendale, dei modelli informatici di ""presentazione"""". Rispetto alle affinità più immediate (per es. le installazioni di Paolo Cirio), il lavoro assume una dimensione meno collettiva, per evidenziare, non senza un che di grottesco, il trauma privato del working class hero, intrappolato in segni e linguaggi alieni; implicitamente represso, condannato alla clandestinità del suo fervido io emotivo; verosimilmente incapace di ricondurre la metafora esistenziale del bersaglio sbagliato a un elemento soggettivo ben definito. Infine, in quanto poeta, vittima dell'era della tecnica. Roberto R. Corsi"" -
La forma dei pianeti. Ediz. illustrata
«""La forma dei pianeti"""" è un progetto sperimentale che coinvolge 17 studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bari iscritti al corso di Drammaturgia Multimediale. Un percorso didattico che ha previsto un sorta di programma residenziale fuori dagli schemi, chiedendo ad ognuno di soggiornare liberamente su uno dei pianeti o satelliti esistenti nello spazio. Ne è venuto fuori un piccolo gioiello composto da 18 storie che completano un quadro emotivo dello spazio percorso attraverso la fantasia di ognuno di loro.» (Dalla prefazione di Raffaele Fiorella). Testi e illustrazioni di: Alessandra Chiarolla; Angelica Intini; Arianna Ladogana; Aurora Attorre; Celestino Petrone; Erika De Nicolo; Ester Santovito; Fabrizio Riccardi; Francesca Loprieno; Gianluca Vernice; Graziana Rivecca; Marco Carrieri; Olimpia Piragina; Rosemary Natalino; Serena Semeraro; Vincenza Mascolo; Viviana Schiuma; Zhang Qi."" -
Storia della banda di Locorotondo
Storia della banda di Locorotondo intende tracciare un profilo ampio e documentato su un fenomeno che caratterizza la vita musicale del paese da più di 200 anni. Ad una prima parte che ripercorre in ogni dettaglio conosciuto la storia delle bande che si sono succedute, corredate dalle relative tavole sinottiche, seguono i minuziosi profili dei maestri direttori della banda di Locorotondo e dei musicanti locorotondesi. Non manca una ricca parte comprendente documenti relativi alla banda dell'Archivio Comunale, una rassegna stampa che riporta articoli a partire dal XIX° secolo e un vasto corredo fotografico. -
Saggio sulla paura
"Saggio sulla paura"""" si riveste spesso di uno smalto di ironia, ma ha un contenuto veritieramente drammatico. Al suo interno si mischiano iperrealismo e surrealismo, comicità e tragedia, disperazione e banalità del quotidiano. Materia della pseudo-trattazione è il meccanismo che trasforma l'ansia in un recinto sempre più asfittico, dominato da una realtà urbana alienante, col suo precariato esistenziale e lavorativo. Ne deriva un perenne sfasamento allucinatorio in cui ogni ferita, perfino autoinflitta, è un tentativo di riconoscere il mondo." -
C'è un fuoco da portare
"C'è un fuoco da portare"""" offre un'ampia panoramica del lavoro in versi di Christian Tito, poeta e artista poliedrico, attraverso una scelta dei suoi testi più significativi e numerosi inediti. Ne emerge una poesia nitida e coraggiosa, che si confronta con la contraddizione e si sente vicina agli sconfitti, «poiché la vittoria appare chiara e vacua in questo mondo». In copertina, un'opera di Cristiano De Gaetano dialoga con i versi di Tito: due autori di talento prematuramente scomparsi, legati entrambi alla città di Taranto." -
Il ciclo del lupo. Le cycle du loup. Ediz. illustrata
Rivisitazione personalissima della fiaba dell'incontro con il lupo, la breve e intensa raccolta di Anna Correale ne sviscera, con grande delicatezza, ogni possibile sfaccettatura, rileggendola in chiave psicanalitica, filosofica, autobiografica, simbolica, narrativa, realizzando un'opera di grande rilievo poetico e disinvolta profondità. La completano e arricchiscono le vivide illustrazioni di Valeria Puzzovio. Il libro è qui presentato in doppia lingua, italiano e francese, nella traduzione di Danièle Rousselier e Maria Crisitina Bonini, con la supervisione di Violetta Latte. -
Agostino. Storie in rima
Le storie in rima di Michele Paoletti appartengono a un particolare ambito della sua produzione poetica pensato appositamente per i bambini. Scritte per i suoi figli, sono storie di formazione legate alla ricerca di sé e all'accettazione dell'altro. Agostino è la prima di queste storie e viene illustrata da Lucia Lodeserto.Quella di Agostino è la vicenda di un piccolo Celestino nato con la pelle verde e per questo tenuto a distanza dagli altri. Il coraggioso Agostino si mette allora in viaggio per trovare degli amici... -
L' arte di allacciarsi le scarpe. Ediz. illustrata
Opera di grande potenza allegorica, vero e proprio laboratorio espressivo realizzato a quattro mani, ""L'arte di allacciarsi"""" le scarpe è il racconto in versi (di Alessandro Silva Ferrari) e disegni (di Federico Galeotti) dei giorni funestati da sogni premonitori di un anonimo poeta che, in bilico sulla tremenda voragine della Storia, viene inquadrato nel disastro di Fukushima Dai-ichi, quando una catastrofe naturale sulla costa est del Giappone portò a uno dei più gravi incidenti nucleari con l'evacuazione e la morte di migliaia di persone e conseguenze ambientali tuttora incalcolabili.""