Sfoglia il Catalogo feltrinelli038
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7441-7460 di 10000 Articoli:
-
Il giornalino di Gian Burrasca
Apparve nel 1905 come romanzo d'appendice sul ""Giornalino della Domenica"""". Pubblicato sotto forma di libro nel 1912, ha divertito e nutrito di fantasia, generazione dopo generazione, bambini e adolescenti italiani. Riproposto in film, serie televisive, animazione, il diario della piccola peste è forse uno dei libri italiani più noti con """"Pinocchio"""" di Carlo Collodi e """"Cuore"""" di Edmondo De Amicis. Riletto oggi, rivela la sua grande attualità e si adatta perfettamente anche ai ragazzi del terzo Millennio. Con un ma... Le illustrazioni, mentre scorrevano i decenni, sono passate di mano in mano, adattandosi al gusto e alla sensibilità dei tempi. Come immaginano i ragazzi d'oggi Gian Burrasca, quale compagno di giochi vorrebbero? È così che è nato, dal pennello di una diciottenne, il writer irriverente e scanzonato che dà corpo e sberleffi, in questa edizione, a Giovannino Stoppani, in arte Gian Burrasca. Età di lettura: da 10 anni."" -
Nessuno mi ha mai portato per mano. Nascere al Sud e perdersi al Nord
"La devianza conduce giorno dopo giorno lentamente e silenziosamente alla perdita dei valori. I valori che non sono certamente riferiti ai valori monetari o materiali, bensì quelli, i più importanti e preziosi che possano esistere, come l'amore, il rispetto, i valori spirituali. Amore, quindi, volontà e studio per riscattarsi e ricominciare dopo la pena. I nomi dei protagonisti e il racconto, pur essendo di fantasia, hanno una radice nella realtà e nella storia vissuta dal protagonista che è stato ospite di diverse carceri (comprese quelle del 41 bis) per condanne dovute a reati diversi. L'obiettivo che spero di avere raggiunto è quello della riflessione sul perché delle mie scelte e su come stia cercando di ribaltare una vita in cui, come ho sempre detto, nessuno mi ha obbligato a fare qualcosa: infatti 'nessuno mi ha mai portato per mano'."""" Con prefazione di Simonetta Matone e introduzione di Marcello Zinola. In appendice """"La carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati""""." -
La ragazza nella foto. Un amore partigiano. Nuova ediz.
Una storia d'amore, quella di Maria e Manno, a cui la Storia, quella con la maiuscola, ha negato il lieto fine: così l'incontro tra due giovani nelle campagne dell'Alessandrino, nel 1944, diventa simbolico per un'intera generazione. Le leggi razziali del 1938 hanno tolto a Ermanno Vitale, giovane studente di famiglia ebraica, la certezza del proprio futuro. La scelta di aderire alla Resistenza - come fece un numero non trascurabile di altri ebrei italiani - diventa per lui la chiave dell'impegno antifascista per battere quel regime che ha tolto a lui e alla sua famiglia ogni diritto, dall'identità alle proprietà. L'incontro con Maria Berchio, la bella Maria la Mora, orgogliosa figlia di contadini, rappresenta non solo la scoperta dell'amore, ma anche una scelta di vita che supera le differenze sociali. Il loro amore si infrangerà nell'odio della guerra, e Ermanno verrà ucciso nell'agguato dei repubblichini contro i partigiani al Ponte di Perletto, nelle Langhe. Maria, ""la ragazza nella foto"""" che scoprirà tragicamente la morte dell'uomo che ama, porterà sempre con sé questo amore."" -
La dolce vita di Fraka. Storia di Arnaldo Fraccaroli, cronista del Corriere della Sera
Cronista che sapeva fotografare con le parole, filosofo, poeta, commediografo, umorista e curioso delle donne. Questo è stato il veronese Arnaldo Fraccaroli (Villa Bartolomea 1882-Milano 1956), per quasi 50 anni inviato del Corriere. Grazie alla sua versatilità, Fraka - così amava anche firmarsi - produsse migliaia di articoli d'ogni genere e oltre cento tra romanzi, libri di viaggi, novelle, saggi, lavori teatrali, biografie (tre sull'amico Puccini). Aveva classe da vendere e una capacità straordinaria di passare dal reportage di guerra alla commedia brillante. Inventò l'espressione ""dolce vita"""", così titolando una sua opera. Fu, durante il primo conflitto mondiale, uno dei migliori corrispondenti dal fronte. Rese celebre la frase """"meglio vivere un'ora da leone che cent'anni da pecora"""" e per il suo comportamento in battaglia ottenne una croce e una medaglia al valor militare. È stato uno dei primi cronisti a volare su dirigibili e aeroplani e a visitare Hollywood. Scoprì e fece conoscere l'America degli """"anni ruggenti"""" e il jazz. Dal 1920 al 1940, girò tutti i continenti, svelando agli italiani il mondo e le novità del secolo. Prefazione di Gian Antonio Stella."" -
Il tuo nome sarà Irene. Il romanzo della vita di Irene Brin
Irene Brin, (1911-1969) come giornalista adottò vari pseudonimi: Marlene, Oriane, Mariù, Maria Del Corso, Geraldina Tron, Clara Radjanny von Schewitch e, soprattutto, Contessa Clara e Irene Brin. Con la sua scrittura brillante e inconfondibile rivoluzionò il linguaggio paludato e depressivo delle testate italiane dell'epoca, prima interprete del cosiddetto ""giornalismo di costume"""". Ruolo che le rimase sempre stretto. Per fare l'inviata di guerra e Esteri dovette assumere vari pseudonimi dribblando la censura del fascismo. Dopo un paio di generazioni, la sua lezione aprì la strada al lavori di Lietta Tornabuoni, Camilla Cederna, Natalia Aspesi e Oriana Fallaci. Con il marito Gaspero Del Corso fece della galleria L'Obelisco a Roma il luogo dei debutti dei più rivoluzionari artisti a cavallo degli anni 40 e 50, da Vespignani a Burri, da Calder a Rauschenberg. Maestra di stile e di bon ton, aprì la strada alla moda italiana nel mondo."" -
Quale futuro per il giornalismo?
La Fondazione è intitolata a Paolo Murialdi giornalista, sindacalista della categoria e storico del giornalismo. Praticante a Il Secolo XIX, Paolo Murialdi, è stato redattore del Corriere della Sera e capo redattore de Il Giorno. Eletto Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana nel 1974, ha rivestito tale incarico per i successivi sette anni, dedicando alla storia del giornalismo la parte più rilevante della sua attività intellettuale: nel 1973 è uscita per Laterza la prima edizione di La stampa italiana del dopoguerra, 1943- 1972, più volte ripubblicato. Nel 1976 ha fondato la rivista Problemi dell'informazione. -
L' informazione tra riforma e controriforma 1(974-1981)
Questo volume raccoglie gli scritti e gli interventi di Murialdi nel periodo in cui ha presieduto la Federazione e che testimoniano il suo determinante impegno nel processo di riforma dell'editoria che sfocerà nell'elaborazione e nell'approvazione della legge n. 416 del 1981, che ha previsto la gradualità degli interventi economici dello Stato a favore dell'editoria giornalistica, ha introdotto per la prima volta nel panorama legislativo italiano le misure antitrust, ha dato vita a una authority di garanzia e di controllo, ha attuato dopo decenni di inerzia legislativa il mandato dell'art. 21 della Costituzione sulla pubblicità delle proprietà editoriali e sui suoi nuovi mezzi di finanziamento. Tutti obiettivi che Murialdi aveva sollecitato, come testimonia questa raccolta di scritti. -
Vintage life. Le stagioni della moda indossate tutti i giorni
Le ragazze anni ’20, i ruggenti anni ’60 e la minigonna, gli hippie e i punk, l’edonismo anni ’80 e poi le supermodels e il grunge: un viaggio all’interno della storia della moda per capire le proposte fashion di oggi e interpretare un fenomeno che è anche esplorazione tra mercatini e veri luoghi delle meraviglie (vintage, chiaro!) per costruirsi un look originale e unico. -
Non è un paese per mamme. Appunti per una rivoluzione possibile
Sarà un Paese di mammoni, ma l'Italia non è un Paese per mamme. Non lo è prima di tutto per il lavoro, sempre più difficile da conciliare con la famiglia a meno di non esser ricchi o dotati di nonni da schiavizzare. Non lo è, inoltre, per i partner che le donne hanno al fianco, ancora così restii a condividere la fatica del lavoro di cura da sfigurare malamente nel confronto con i maschi nord europei. Non lo è nemmeno per i servizi che mancano, né per l'idea stessa di città né, in ultimo, per un problema culturale. A dispetto di tante, troppe parole sulla maternità, alle donne che fanno figli viene in sostanza detto: hai voluto la bicicletta? Adesso pedala. Da sola e in salita. Un viaggio nella vita delle lavoratrici, mamme e non, attraverso i loro racconti, le difficoltà incontrate, qualche buona idea da replicare e dati e interviste a esperti e studiosi su lavoro e diritti. Spunti per fare una necessaria rivoluzione nel paese mammone che non ama le mamme. Prefazione di Paola Tavella. -
La gemella sbagliata
Sara, una borghese di buona famiglia, insoddisfatta, con un lavoro che non le piace, separata, apprende dai giornali che la sorella gemella, Marianna, è uscita di prigione dopo aver scontato una trentina d'anni per partecipazione a banda armata e concorso nel rapimento e omicidio di un industriale. Luglio 1970. Quattro donne, allora giovani, Maria, Marta, Sara e Marianna, dividono casualmente lo stesso scompartimento sul treno Milano-Roma. Il treno viene fermato in piena campagna perché, si dice, a Gioia Tauro si è scatenato l'inferno. Un attentato, pare. Le quattro donne passeranno la notte in treno e avranno il tempo di conoscersi. Da quel giorno, e nel corso degli anni, le loro storie si incrociano sullo sfondo dei tragici avvenimenti di terrorismo che hanno sconvolto le loro vite e la storia del nostro Paese. Si ritroveranno, molti anni dopo, tutte e quattro e le due gemelle Sara e Marianna si diranno tutto quello che in trent'anni non sono riuscite a dirsi. Sara, finalmente sollevata dal peso che le opprimeva il cuore, decide con serenità di fare quello che aveva sempre pensato di fare ma che non ha mai avuto il coraggio di portare a termine. -
Seminario di studi centenario Murialdi
1974-1981. Sono gli anni in cui Paolo Murialdi è stato presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana. Anni di profonda crisi e grandi stravolgimenti nel mondo del giornalismo e in tutta la società, in cui anche il sindacato dei giornalisti ha dovuto confrontarsi con le rapide trasformazioni delle condizioni sociali ed economiche di un Paese attraversato da dilanianti battaglie politiche. Anni drammatici in cui la categoria ha dovuto fare i conti con il terrorismo, pagando anche un tributo di sangue alla stagione della lotta armata. Nel centenario della nascita di Murialdi, la Fondazione di studi sul giornalismo che ne porta il nome ha organizzato un convegno a lui dedicato, dal titolo ""L'informazione tra riforma e controriforma"""", per ricordarne l'impegno professionale e sindacale."" -
Destinazione Ravensbrück. L'orrore e la bellezza nel lager delle donne
Alcune erano bambine, accompagnate dalle madri, altre ragazze di vent’anni, madri di famiglia, oppure già anziane. Sui treni che le portavano al campo di concentramento di Ravensbrück, a nord di Berlino, finirono detenute politiche, prostitute, o appartenenti a famiglie ebraiche: reiette da isolare, da eliminare, per il regime nazista. Mille tra le italiane deportate, di ogni età, non tornarono mai: tra loro anche alcune passate per un piccolo e quasi dimenticato centro di detenzione nell’estremo ponente ligure, a Vallecrosia. La storia di queste donne, ragazze e bambine, i ricordi, la capacità che ebbero molte di loro, nonostante la tragedia che stavano vivendo, di ritrovare la capacità di un affetto, di un gesto, di un sorriso, si affiancano ai momenti più cupi vissuti nel lager e, per le sopravvissute, riportati nella vita vissuta dopo. A 75 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, un libro che ripercorre testimonianze e luoghi e la tessitura della memoria di queste donne, della disumanità che hanno dovuto affrontare e del male che ha attraversato l'Europa, monito per allontanare ogni vento di inaccettabili revanscismi. -
Libretto bianco. Franciscus in 100 parole
"Ho incontrato per la prima volta Lucia Visca nel 1990, a Roma presso il Palazzo degli esami, in via Induno, vicino a Trastevere, dove sostenevo l'esame scritto per diventare giornalista professionista. Faceva parte della commissione esaminatrice, passava tra i banchi, in silenzio e con uno sguardo rasserenante. Una seconda volta, in cui ci conoscemmo personalmente, fu durante un viaggio di otto giorni in Turchia, insieme alla collega Renata Mambelli. Da allora ci lega un'amicizia trentennale e forse per questo, o forse perché religiosa delle Paoline, mi ha chiesto di scrivere la prefazione di questo suo libro-massimario su papa Francesco. Il 13 marzo del 2013 mi trovavo in piazza San Pietro, in attesa della fumata bianca che annunciasse l'elezione del nuovo Papa, a seguito della rinuncia di Benedetto XVI. Ero, tra i tanti convenuti, ancora con lo stupore di quanto accaduto con le """"dimissioni"""", quando arrivò l'annuncio che il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, era il nuovo pontefice col nome di Francesco. Un Papa che conquistò la folla presente e lontana con il semplice saluto e con la richiesta dell'essere benedetto."""" Prefazione Fernanda Di Monte." -
Pillole maledette. Lo sport intrappolato dalle illusioni del doping
Dietro il ""doping di Stato"""" praticato per decenni da nazioni ben note e il """"doping consapevole e volontario"""", c'è un mondo sommerso e paludoso. Si ingoiano pillole anche per cercare di vincere un premio di 8 euro, o per guadagnarsi una foto sul giornalino del paese. Questo non è sport. Questo è il marcio dello sport. Dove ci sono tanti colpevoli e troppi silenzi. Prefazione di Xavier Jacobelli."" -
Stampa coatta. Giornalismo e pratiche di scrittura in regime di detenzione, confino e internamento
Francesco Fancello, Teresa Noce, Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini, Vincenzo Calace: solo alcuni dei prigionieri e dei confinati durante il fascismo a Ventotene. Voci di giornalisti e intellettuali che il regime di Mussolini tentava di spegnere. Se ne è parlato il 18 e il 19 magio, proprio a Ventotene, al convegno internazionale di studi su ""Stampa coatta. Il giornalismo in regime di detenzione, confino e internamento (XX-XXI secc.)"""", organizzato dalla Fondazione Murialdi e l'Università La Sapienza il 18 e 19 maggio 2019. Fra gli altri temi affrontati: il ruolo della stampa clandestina nella diffusione del progetto federalista di Spinelli, Rossi e Colorni, il ruolo della stampa coatta dalla guerra di Spagna alle resistenze europee, le esperienze giornalistiche in regime di reclusione, le letture proibite, ovvero la censura della libertà di stampa nei luoghi di detenzione durante il fascismo. Infine l'oggi: la repressione dell'informazione in alcune aree del Mediterraneo e del Medio Oriente e per concludere il futuro del giornalismo e alle sue limitazioni con approfondimenti sui pericoli dei social e sulle distopie della libertà e delle prigioni di vetro che avvolgono la società dell'informazione."" -
Navi mute. Il mistero sulla morte del comandante Natale De Grazia
Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1995 il comandante della Guardia Costiera Natale De Grazia muore in circostanze che a distanza di quasi 25 anni non sono state ancora chiarite. Stava andando a La Spezia per acquisire maggiori elementi in merito all'affondamento delle “navi a perdere”, quelle imbarcazioni colate a picco deliberatamente dalla criminalità organizzata con il loro carico di rifiuti tossici. Sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, all'altezza di Nocera, dopo aver sostato in un ristorante, il capitano muore.“ Morte improvvisa dell'adulto”, diranno i medici legali che firmano il referto. -
Casta nera
Una serie di delitti getta nello sgomento New Orleans, riportando in vita antichi demoni che legano la bella Adelaide Dobovoir a un passato che non può essere sepolto. -
Le ragazze della cooperativa
Il primo ottobre 1970, mentre in Italia si lotta per il lavoro, un gruppo di ragazze di Allumiere, giovanissime e inesperte, costituiscono una cooperativa ispirata al socialismo umanitario di Giorgio Pirandello, nipote del drammaturgo, e di sua moglie, Adriana Ferri, ritiratisi sui monti della Tolfa dopo l’espulsione dal Pci. Prefazione di Paola Cacianti. -
Ai tempi del virus. Quando la nostra vita non fu più quella. Cento voci tra sentimenti e realtà
"Cento voci tra sentimenti e realtà"""", il sottotitolo aggiunto a questa edizione, ci racconta che questa volta, a prestare la propria firma, sono ben 100 autori: giornalisti, scrittori, militari, medici, politici, religiosi, economisti, storici, sociologi che, in assoluta libertà, si sono cimentati in un'opera collettiva unica nel suo genere. Questo libro è un viaggio, a tratti fiabesco, a tratti amaro, nelle sensazioni, negli stati d'animo, nelle angosce e nelle speranze che hanno accompagnato la nostra cattività. È un modo per salutare il ritorno a una """"normalità"""" che sotto molti aspetti non sarà più, inevitabilmente, quella che ci lasciamo alle spalle e per scandagliare con consapevolezza e spirito critico, talvolta anche con ironia, le mille sfaccettature della fase che abbiamo vissuto e di quella che ci attende." -
La maestrina degli operai
Correva l'anno 1891 quando Edmondo De Amicis, scrittore e giornalista, pubblicò La maestrina degli operai. A una prima lettura una serie di bozzetti nei quali si sottintendeva uno scontro di classe sempre in procinto di deflagrare. Più nel profondo, si scopre come nella scrittura abbia prevalso il De Amicis giornalista, quello che sapeva descrivere e analizzare la complessa realtà della Torino operaia, prima delle grandi fabbriche. E anche lo sguardo di De Amicis sulla scuola, senz'altro più realista di quello utilizzato in Cuore, rivela debolezze e timori di una piccola borghesia di insegnanti, pronta ad esplodere nell'irredentismo da lì a due decenni. Senza rinunciare a inculcare qualche sapere in alunni difficili e fuori età. Prefazione di Francesca Pau. Introduzione di Antonella Inserra.