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Mi son veneta. Aneddoti, curiosità e ricette della tradizione popolare
Uno scrigno di pillole di “veneticità”, aspetti dell’identità veneta tratti dalla storia, la lingua e la cultura popolare di questa regione ruspante e legata alle tradizioni di una volta tanto in cucina che nei modi di dire e di fare e nella maniera di raccontarli. -
Ritorno a casa. Descrizione di un viaggio tra vecchi ricordi e nuove emozioni
Un viaggio di nozze, postdatato, nella città natale della sposa si trasforma in un viaggio introspettivo nei ricordi della donna e della sua famiglia di origine. La bellezza di Parigi si mescola agli struggenti ricordi d’infanzia di lei e ai romantici propositi per il futuro dei due sposi sempre più innamorati. -
Annone Veneto. Una comunità in guerra (1915-1918)
La Grande Guerra irrompe nel Veneto orientale dopo la rotta di Caporetto. Ma le comunità locali sono immerse nel conflitto fin dalla primavera del 1915. Con i morti, gli orfani, le vedove, le madri di guerra, i mutilati. Storia, prima che memoria, poi fissata nel dopoguerra su lapidi di pietra. Annone Veneto non fa eccezione. Nel 1917 i suoi abitanti vengono travolti dall’invasione austro-ungarica che diventa subito occupazione militare. Un anno di cattività in cui, a parte i profughi fuggiti oltre il Piave, il resto della piccola comunità annonese conosce la violenza del nemico, i saccheggi, il lavoro coatto, la fame, il passaggio di migliaia di soldati e di centinaia di civili sfollati dalla zona di guerra. Un mondo capovolto che alla fine del conflitto deve fare i conti con la ricostruzione di un tessuto sociale, l’instabilità amministrativa, i danni e i risarcimenti di guerra. -
La prima B. La storica promozione in cadetteria del Pordenone
Al termine di un campionato di serie C praticamente dominato, per la prima volta nella sua storia il Pordenone Calcio ha conquistato la promozione in serie B. Il racconto della fantastica stagione sportiva fino alla festa che, attorno alla squadra di calcio allenata da Attilio Tesser, ha unito una città e una provincia. -
Ciase, il fantasma della Livenza
Nei paesi che sorgono lungo il fiume Livenza può capitare di avvistare una ragazzina vestita con un abito scuro, lungo fino ai piedi, con i capelli bagnati, piena di fili d'erba che appare e crea scompiglio e, forse, fa ammalare le persone. È Ciase, il fantasma di una ragazzina senza famiglia, giustiziata dalla malvagia credulità popolare a inizio Ottocento, ancora in cerca di pace. -
I segreti di Fiore Lilla
Fiore Lilla è una scuola materna all'avanguardia, la più prestigiosa di Milano. Vi arriva a lavorare la giovane ed entusiasta maestra Francesca, convinta di compiere il passo decisivo della sua carriera di educatrice. Ma a Fiore Lilla non tutto è come appare. Fra il segreto delle pareti di Fiore Lilla accadono cose molto brutte. Il secondo romanzo di Massimo Pighin è un thriller a sfondo sociale. -
L'influencer. La strategia comunicativa di Zaia
Luca Zaia, presidente di una regione politicamente periferica come il Veneto, è riuscito a far sentire la sua voce e a imporre all'interno dell’agenda politica nazionale la “questione veneta”, grazie al suo peso all'interno della Lega ma anche grazie all'enorme consenso che ha costruito nella sua regione, sia per la sua capacità di leadership che per le sue qualità comunicative. Nella comunicazione per l’autonomia del Veneto, in particolare, ha costruito una narrazione coinvolgendo tutto il popolo veneto e dipingendolo come onesto, lavoratore, virtuoso; gli ha poi contrapposto dei “nemici”, cioè Roma e il Sud Italia, inefficienti e corrotti, che opprimono il Veneto e lo spogliano di tutte le risorse. Siamo di fronte a un neopopulismo dallo stile garbato e di grande efficacia che sfrutta al massimo le potenzialità dei social media. -
Costantino Santamore
La storia di Costantino (raccolta e rielaborata in forma romanzata) mette in risalto gli aspetti sociali e politici che hanno sconvolto il XX secolo: la povertà ha lasciato il posto al lusso più sfrenato, l'analfabetismo e le differenze tra ceti sono scomparsi. Di umili origini, Costantino ha potuto compiere il giro del mondo imbarcato su una nave mercantile senza mai perdere la dignità e la fiducia nella vita. Lo scorrere della sua esistenza coinvolge e rievoca il vissuto di molti uomini e donne, di famiglie e di lavoratori che hanno sperimentato la guerra, la fame, la povertà e la paura, consapevoli che l'unico viaggio davvero importante è quello che riporta alla propria casa. -
Il quaderno lento. Colora la fantasia!!! Ediz. illustrata
Non sono i giorni a passare ma sei tu a camminare. Il tempo continua a correre e tu a rallentare. Si impara che tutto, o quasi, si può rimandare, pur senza ignorare. E alla tua lentezza, altri si devono fermare. Forse crei ingorghi, ma non è banale; potranno brontolare, ma tutti prima o poi dovranno pensare... Età di lettura: da 4 anni. -
Il martirio di Gialluca
"Il trabaccolo Trinità, carico di fromento, salpò alla volta della Dalmazia, verso sera. Navigò lungo il fiume tranquillo, fra le paranze di Ortona ancorate in fila, mentre su la riva si accendevano fuochi e i marinai reduci cantavano. Passando quindi pianamente la foce angusta, uscì nel mare.""""" -
Il pazzo del faro
Al sud della Nuova Scozia , una grossa penisola degli Stati Uniti dell’America settentrionale bagnata dalle acque del golfo di San Lorenzo e da quelle dell’Atlantico, si trova un isolotto che è particolarmente temuto dalle navi che si recano a Boston o a Halifax. Si tratta d’un piccolo lembo di terra situato a 43° 24’ di latitudine ed a 60° di longitudine ovest di Greenvich, press’a poco sotto la medesima latitudine del grande Banco di Terranuova e che i marinai chiamano ordinariamente Capo delle Sabbie. -
L'uomo dei palloni
Col suo leggero bagaglio appeso ad un filo, trascinando un paio di scarpe non sue (da tempo immemorabile egli non si era pagato il lusso di scarpe nuove) l’uomo dei palloni veniva ogni giorno dalle due alle quattro a collocarsi in piazza Cavour presso il cancello dei Giardini Pubblici. Tutte le mammine, le bambinaie, le nutrici che affollano in quell’ora gli ombrosi sentieri lo conoscevano; lo conoscevano soprattutto i bimbetti, i quali, appena riuscivano a scorgerlo sotto la massa ondulante delle vesciche multicolori, si aggrappavano alle gonne delle loro custodi gridando con uno scoppiettio di gioia: «L’uomo dei palloni! L’uomo dei palloni!». -
Il mio amico Gilberto
"Mi chiamo Loris e ho avuto la fortuna di vivere la mia infanzia in una casa totalmente in mezzo alla campagna. Sin da piccolo i miei migliori amici sono stati gli animali, di ogni tipo come gatti , cani, mucche, maiali, cavalli, oche, cigni, anatre ecc. All'età di quarant'anni i medici mi diagnosticarono una brutta malattia. Fu solo grazie a una persona a me vicina, la quale mi indirizzò in seguito a intraprendere un percorso sciamanico, che io riuscii a ritrovare il mio equilibro personale. Un lungo a intenso percorso di guarigione che mi ha cambiato nel profondo, dandomi una nuova visione della vita, colorandola nuovamente e riscoprendo quella magia che di solito abita il cuore di tutti i bambini""""." -
La morte addosso
La novella uscì per la prima volta, con il titolo ""Caffè notturno"""", sulla rivista “Rassegna italiana” nel 1918. Nel 1923 confluì nel sesto volume della raccolta """"Novelle per un anno"""" e assunse il titolo definitivo. Dalla novella è stato ricavato poi l'atto unico intitolato """"L'uomo dal fiore in bocca"""". Il dramma della vita che fugge compreso nel momento in cui si ha conoscenza della propria malattia."" -
La roba
La novella venne pubblicata la prima volta sul quindicinale romano “La domenica letteraria” il 12 marzo 1882. Successivamente confluì nella raccolta Novelle rusticane (Casanova, 1883). Il viandante che andava lungo il Biviere di Lentini, steso là come un pezzo di mare morto, e le stoppie riarse della Piana di Catania, e gli aranci sempre verdi di Francofonte, e i sugheri grigi di Resecone, e i pascoli deserti di Passaneto e di Passanitello, se domandava, per ingannare la noia della lunga strada polverosa, sotto il cielo fosco dal caldo, nell’ora in cui i campanelli della lettiga suonano tristamente nell’immensa campagna, e i muli lasciano ciondolare il capo e la coda, e il lettighiere canta la sua canzone malinconica per non lasciarsi vincere dal sonno della malaria: — Qui di chi è? Sentiva rispondersi: — Di Mazzarò. -
Nel VI centenario della morte di Dante Alighieri
In praeclara summorum, undicesima lettera enciclica del sommo pontefice Benedetto XV indirizzata “ai diletti figli professori ed alunni degli istituti letterari e di alta cultura del mondo cattolico in occasione del VI centenario della morte di Dante Alighieri” licenziata il 30 aprile 1921. Con questo documento il papa riporta Dante nel solco del cristianesimo, con-tro l’edificazione di un culto dantesco laico sempre più nazionalista -
Un osso di morto
Il racconto venne pubblicato in volume nella raccolta postuma Racconti fantastici (Milano, Treves, 1869). Lascio a chi mi legge l’apprezzamento del fatto inesplicabile che sto per raccontare. Nel 1855, domiciliatomi a Pavia, m’era dato allo studio del disegno in una scuola privata di quella città; e dopo alcuni mesi di soggiorno aveva stretto relazione con certo Federico M. che era professore di patologia e di clinica per l’insegnamento universitario, e che morì di apoplessia fulminante pochi mesi dopo che lo aveva conosciuto. Era uomo amantissimo delle scienze, e della sua in particolare — aveva virtù e doti di mente non comuni — senonché, come tutti gli anatomisti ed i clinici in genere, era scettico profondamente e inguaribilmente — lo era per convinzione, né io potei mai indurlo alle mie credenze, per quanto mi vi adoprassi nelle discussioni appassionate e calorose che avevamo ogni giorno a questo riguardo. Nondimeno — e piacemi rendere questa giustizia alla sua memoria — egli si era mostrato sempre tollerante di quelle convinzioni che non erano le sue; ed io e quanti il conobbero abbiamo serbato la più cara rimembranza di lui. -
Nessuno muore prima del tempo
Il soldato Hiba Daniel, l’inquietante Ilona, il boscaiolo Tobias con la moglie Alida e altri sinistri personaggi sono i protagonisti di una storia di spiritismo, cannibalismo e magia nera originatasi durante la Grande Guerra. Attorno allo spettrale paesaggio di un inquietante e immobile lago, si susseguono fatti agghiaccianti che si ripetono fino ai nostri giorni, tenendo aperta una cigolante porta sul passato più spaventoso e oscuro. -
Oggi in Spagna, domani in Italia
"Compagni, fratelli, italiani, ascoltate. Un volontario italiano vi parla dalla Radio di Barcellona per portarvi il saluto delle migliaia di antifascisti italiani esuli che si battono nelle file dell’armata rivoluzionaria"""". Discorso pronunciato da Carlo Rosselli alla radio di Barcellona il 13 novembre 1936." -
I 100 anni del Comacchio Calcio. Una partita lunga un secolo
Compie un secolo di attività la società di calcio di Comacchio, in provincia di Ferrara, salita fino alla serie D.