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Sgurbiol. Delle cose e del tempo di Lelia
Uno sgurbiòl, non più bambina e non ancora donna, Lelia passa l'infanzia in una cascina della Bassa modenese. Le mucche da latte per il parmigiano, la mezzadria come nell'Ottocento, l'acqua dal pozzo e il cess dietro il porcile. Nei campi lavorano anche i più piccoli, loro spauracchio sono i gorghi del Panaro e la brigata nera che arriva a razziare di notte. Poca scuola, soprattutto per le femmine, anche a guerra finita. A Lelia pesa l'ignoranza, legge I Miserabili alla luce del lumino a petrolio e studia nelle riunioni del partito. Le ragazze per andare a ballare si scambiano i vestiti, ma la pace fa fatica a iniziare. Si continua a sparare e a terra restano i contadini e gli operai. Nelle fabbriche servono le donne per i lavori di fino, Lelia con le sue sorelle si sposta in città per fare l'operaia. Mantiene i genitori, lavora e diventa capo reparto; tiene botta nel sindacato, torna a scuola, ma in fabbrica è ancora pagata meno dei suoi compagni maschi. Sono donne e uomini come lei gli artefici delle nostre libertà, della pace e del nostro benessere. Lelia ci guida nei gironi della grande storia, su di essa non lascerà che una lieve impronta: la matrice della storia minuta da cui proveniamo tutti. -
Avere una musa di fuoco
Questa vicenda si svolge negli ultimi vent'anni dell'Ottocento, fra il Piemonte, l'Argentina e ciò che accidentalmente ci sta in mezzo. Jean, giovane umile ma istruito, in fuga dagli orizzonti angusti della sua valle alpina, apprenderà cos'è il teatro, il suo mostrarsi effimero e inafferrabile, il ""patto"""" esclusivo fra attore e pubblico, lavorando prima per la compagnia torinese delle Marionette Lupi, poi con quella anglosassone delle Holden's Imperial Marionettes in tournée in Europa e in America del Sud. Personaggi reali (noti e meno noti) si alternano a quelli inventati, tra documenti storici, puntigliose ricostruzioni e verosimili fantasticherie. Intanto intorno scorre il flusso degli eventi, la cronaca del tempo; compresi epidemie e tumulti. A guidare il viaggio del giovane protagonista saranno le parole delle opere di William Shakespeare, tradotte e sussurrategli all'orecchio dalla ferma voce di Elaine, l'intrepida equilibrista figlia di Thomas Holden; ma anche le idee di giustizia sociale, declamate nei comizi da Edmondo De Amicis o stampate nella tipografia dell'amico Renzo. Un vagabondaggio narrativo, un'allegoria del teatro racchiusa tra la piccola e la grande Storia."" -
Corpi reclusi in attesa di espulsione. La detenzione amministrativa in Europa al tempo della sindemia
La sindemia Covid-19 ha esacerbato le preesistenti ineguaglianze basate su costruzioni “razziali”, di genere, di classe e di cittadinanza, sconfessando lo scenario iniziale per cui «di fronte al virus siamo tutti uguali». Il presente lavoro, che mette assieme i contributi di studiose e studiosi di diverse aree disciplinari, si sofferma sui centri di detenzione amministrativa per migranti, inserendo il contesto italiano in una prospettiva europea, così da mettere a fuoco l’evoluzione storica di queste “nuove” istituzioni totali, i meccanismi in gioco nel loro funzionamento, nonché cosa stia accadendo al loro interno in questo momento di emergenza sanitaria globale. Dall’analisi emerge una situazione di abbandono trasversale ai diversi contesti nazionali, negligenze e abusi da parte di autorità istituzionali e attori privati che collaborano con loro, dinamiche di funzionamento selettivo del sistema volte a riprodurre una gerarchia di merito della detenzione. Accanto alla violenza, tuttavia, i contributi raccolti in questo volume illuminano altresì le voci di dissenso, le azioni di solidarietà, gli atti di resistenza quotidiana, individuale e collettiva. -
Lingua madre Duemilaventidue. Racconti di donne straniere in Italia
«Quando parla, tutto acquisisce nuove possibilità, tutto cresce» scrive Diana, che si immerge con la nonna in un rituale mattutino, semplice e potente al tempo stesso, tra poesia e fisicità. Dragana ritrova il legame privato con l'Est in un'altra donna straniera. Karima, Manal e Larissa vestono i panni delle proprie madri, di cui descrivono il coraggio, le paure ma soprattutto la speranza. Racconti evocativi, intimisti, colmi di tenerezza ed energia, a tratti trasgressivi. Al centro donne di ogni età, con i loro corpi, in un gioco di relazioni affettive vitale e gioioso. La scrittura si fa fiume e scorre lungo una genealogia femminile universale, che accoglie esperienze di vita fatte di solidarietà, relazione, ma anche di erotismo, libertà, desiderio d'appartenenza. Perché ""straniere si diventa"""", ne sono consapevoli le protagoniste delle storie di questa antologia, che trasformano l'esperienza migrante in un dato di consapevolezza e di forza propositiva, soggettiva e sociale. E la nostalgia che a tratti compare si fa memoria, mai interruzione, e apre al futuro. Ricominciare: da un bignè confezionato con le proprie mani, da un fiore che cresce nonostante tutto o dalla lingua, materia viva che si fa docile al desiderio. Così si restituisce senso alla propria storia, aprendo la strada al riconoscimento, accorciando le distanze."" -
Crisi globali e affari di piombo. Politica e industrie italiane nel mercato internazionale delle armi da guerra
Una panoramica sull'industria italiana della Difesa, sulle leggi preposte a regolare il commercio di materiale bellico e sulla consuetudine di aggirarle. Come e quanto contribuiscono le armi esportate dall'Italia al perdurare dei conflitti bellici, alla repressione degli oppositori di regimi autoritari. Le voci di chi è contro l'export delle armi made in Italy, che spesso avviene in spregio delle leggi nazionali, direttive europee e convenzioni internazionali. Quello delle armi è un business mai in declino in Italia come nel resto del mondo. I suoi profitti crescono sia durante i conflitti geo-politici, sia in caso di crisi economiche, come quella causata dalla pandemia da Covid-19. Lo Stato, considerando strategico il settore della Difesa, lo sostiene e gli fa scudo per non esporlo alla volatilità del mercato. L'inasprirsi del conflitto bellico ai margini dell'Unione Europea ha spronato i parlamenti a votare deroghe all'export in zone di guerra e l'innalzamento delle spese militari, cosicché mentre in Ucraina, come in Yemen o in Libia i civili subiscono le terribili conseguenze della guerra, i profitti delle holding di tutto il mondo continuano indisturbati la loro scalata. -
Trame di guerra e intrecci di pace. Il presente tra pandemia e deglobalizzazione
Una terribile guerra provoca morti e distruzioni in Ucraina e si ripercuote sul resto del mondo, con effetti gravissimi sugli approvvigionamenti alimentari in Africa, anche se a fare notizia sono soprattutto quelli energetici, da cui l’Europa dipende. Nonostante i legami commerciali con la Russia, l’Occidente non ha saputo ricreare quella comunicazione che era usuale al tempo dell’Unione Sovietica; gli scambi di merci non hanno potuto compensare la mancanza di dialogo politico. Le guerre non risolvono i contrasti o le crisi internazionali come hanno insegnato innumerevoli precedenti. Occorre più che mai la trattativa, la mediazione e la pacatezza di giudizio; morte e distruzione non cesseranno senza negoziati e concessioni, purtroppo gravose. La pandemia e la guerra in Ucraina stanno scardinando la globalizzazione, portando mutamenti, sia nei Paesi più ricchi, dove risorgono i nazionalismi, sia in quelli socialmente ed economicamente più fragili. In Africa si disgregano i sistemi sociali tradizionali e i modelli neoliberisti portano alla disaffezione dalla politica e il conseguente governo dei tecnici, spesso militari golpisti. -
Camilla e Dario. Storia di due comunisti dalla scelta partigiana al dissenso per i «fatti di Ungheria»
Dalle vicende personali all'incontro con la politica, le biografie di Maria Rovano, ""Camilla"""", e Danilo Giorsetti, """"Dario"""", sottolineano l'importanza delle reti di relazioni sociali nella costruzione di legami profondi, solidi e duraturi nel tempo, e tali da prefigurare vere e proprie piccole comunità? animate più? che dalla militanza di partito da un'antropologia antifascista nutritasi di legami familiari, parentali, amicali, di gruppo. In questo scenario una piccola folla di cospiratori clandestini, resistenti e militanti comunisti arrivò all'anno delle docce fredde delle coscienze, come Calvino definì il 1956. Il XX congresso del PCUS, i fatti di Poznan, l'invasione dell'Ungheria, da parte dei carri armati sovietici, furono eventi che li indussero ad abbandonare il PCI, che in quell'occasione sembrava incarnare tutto ciò che prima avevano combattuto nel fascismo: l'arroganza del potere, il conformismo gregario, l'acritico rispetto delle gerarchie, l'intimidazione e la negazione del dissenso. Le vite di Camilla e Dario si snodarono interamente tra l'acquisizione di una coscienza antifascista, l'adesione senza riserve alla lotta partigiana e quella al partito comunista. Su queste basi la loro esistenza fu segnata in maniera conclusiva da un """"prima"""", i venti mesi della Resistenza, e un """"dopo"""", l'uscita dal partito comunista, in seguito all'entrata dei carri armati sovietici a Budapest, nel 1956."" -
Orchi, antropofagi e macellai. Storie varie per bambini succulenti
Questo libro è rivolto ai cavastorie, a tutti gli sfaccendati dai vagolanti pensieri, ai sorci da biblioteca retrò, ai bambini incalliti, ai genitori ansiogeni, agli educatori nostalgici, ai probi lettori benevoli, all'inclita guarnigione e ai serial killer svogliati o distratti. Una raccolta narrata di saggi non-saggi, di studi faceti, di teatri d'infanzia e di paradisi sperduti. Bandoli per annodare storie, dicerie, fiabe, miti, burattini. Racconti di racconti, mille volte reinventati tra oralità, letteratura spicciola, immaginari di teatrini. Storie di orchi, di antropofagi, di macellai, di salsicciai di fanciulle. Storie di bambine disobbedienti con o senza il cappuccio rubizzo. Storie di bocche fameliche e di bambini svenduti. Storie di cenere, di camini e di spazzacamini. Storie di polifemi, di pollicini, di minuzzoli. Storie di bestie parlanti e di umani bestiali. Storie da paura per nascondere la paura. Storie di verità per travestire le verità in storie. -
Libertà vo' cercando. Il lavoro del Teatro Nucleo nel Carcere di Ferrara
Può il teatro generare vincoli positivi tra la popolazione del carcere e la città? È possibile per persone senza una cultura specifica creare un teatro di qualità? Da oltre quindici anni la città di Ferrara ha affidato a una compagnia teatrale la responsabilità di creare una relazione positiva necessaria tra la popolazione detenuta, i lavoratori del carcere e i cittadini. Se intrisi di pregiudizi, quei legami diminuiscono le possibilità di reinserimento e intristiscono una vita già molto dura. Il teatro, con il suo essere creato nella relazione qui e ora, tra attori e spettatori, abbattute steccati e distanze, impone nuovi paradigmi. Per la prima volta i cittadini, inclusi studenti dei licei e dell'università, sono entrati nel carcere e hanno toccato una vita altrimenti solo immaginata. Per la prima volta dei detenuti in esecuzione penale sono usciti dal carcere e si sono presentati ai cittadini nel miglior teatro della città. Col tempo le prime volte sono diventate una prassi consolidata. Questo libro racconta a più voci la storia di un percorso riuscito, che fino a oggi perdura con l'ottimismo della pratica, superando crisi, conflitti e persino una pandemia. Si è accesa una luce dietro le sbarre, quella dell'arte che i condannati tengono viva. -
Il disegno imperiale della Russia di Putin e le sue guerre. Materiali per opporsi e costruire la pace
Di fronte al ritorno della guerra di aggressione in Europa si propone una pubblicazione dedicata all'invasione dell'Ucraina per orientare i passi di chi cerca le vie che conducono alla pace, ostacolando le guerre di Putin. Sono infatti più guerre in una: contro l'indipendenza Ucraina, i civili, la democrazia, l'Europa per un disegno neoimperiale resosi del tutto evidente dal 24 febbraio scorso. La dichiarazione di guerra che accompagnava l'avvio dell'«operazione speciale» dipingeva la Russia come aggredita dal mondo occidentale e da quelli che definiva i «nazisti al potere di Kiev» rivelando, con una radicale distorsione di senso della storia, il rifiuto dell'individualità dello Stato ucraino e l'insostenibilità per il suo personale potere del ""contagio"""" democratico proveniente da un Paese così vicino alle proclamate radici della Russia. Storici, giuristi e un inviato di guerra si alternano nelle tre agili sezioni e nelle conclusioni provvisorie a cui si perviene dopo aver tratteggiato numerosi caratteri del disegno putiniano."" -
Impronte. 28 escursioni nei luoghi e tra le parole dei testimoni di Nuto Revelli
Un libro a metà strada tra la guida escursionistica e un’antologia di documenti di vita contadina tratti dall’enorme lavoro di raccolta di testimonianze svolto da Nuto Revelli e, in parte, pubblicato su il mondo dei vinti e l’anello forte. Uno strumento di riflessione che propone, come stimolo per incontrare l’opera di Nuto Revelli, l’escursione nei luoghi in cui i suoi testimoni hanno vissuto, per documentarsi sul come e sul perché la vita di tanti montanari e contadini di langa e delle alpi occidentali è stata sconvolta durante le trasformazioni economiche avvenute negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del Novecento. Un modo di camminare per non dimenticare le donne, gli uomini le bambine e i bambini che riempivano questi spazi con le loro voci, con il loro lavoro, con la loro cultura; per avvicinarsi ai luoghi, alle baite, ai casolari col profondo rispetto che Nuto aveva per i suoi testimoni e constatare come un errato concetto di sviluppo ha provocato i guasti che sono sotto i nostri occhi. Per capire, infine, che i sentieri che corrono tra tetti e baite, che attraversano valli e confini di stato portano e intrecciano in sé piani e tempi diversi della storia e ci parlano dell’uomo in relazione all’ambiente, al suo modo di produrre e di stare insieme, ci parlano di lavoro, di emigrazione, di credenze, usi e tradizioni; ma ci parlano anche di avvenimenti che hanno profondamente trasformato questi luoghi, come le guerre lontane che hanno lasciato i loro segni nei toponimi, o quelle più recenti che hanno strappato dalle loro baite intere generazioni di giovani contadini e che hanno riempito i cimiteri di tombe e i borghi e i paesi di lapidi e di monumenti, o, ancora, ci raccontano della fiammata della guerra partigiana che per venti mesi ha portato sui monti la voglia di libertà e il sogno di una società più giusta. -
Tra le pagine della fame. Un viaggio letterario
Un viaggio nelle letterature che hanno raccontato i vari volti della fame: strumento politico di annientamento o conseguenza di disastri climatici e bellici, scelta volontaria in quanto mortificazione del corpo o protesta civile, espressione della miseria più devastante, rifiuto patologico di alimentarsi, metafora infine che va al di là della materiale carenza di cibo per significare altro. Una rassegna di inviti alla lettura: scenari storici o esistenziali, testimonianze e finzioni romanzesche di forte impatto emotivo. Le attuali generazioni che vivono nei cosiddetti paesi sviluppati non sono verosimilmente entrate in contatto con la fame: in un momento come questo, nel quale ancora una volta guerra e fame si stanno congiungendo in uno scenario minaccioso, un avvicinamento al tema grazie alle riflessioni su testi letterari noti e meno noti come quelle proposte nel volume, può dare la misura delle ragioni che hanno spinto interi popoli nel dramma della carestia e della morte. -
Un quarto di pera di Giulio Einaudi. E altre memorie editoriali
Muovendo da un affettuoso e divertito racconto degli anni trascorsi accanto a Giulio Einaudi, e da una lunga esperienza presso Adelphi, l'autore riflette sugli obiettivi di un'editoria e una letteratura che sappiano conservare la memoria del passato e anticipare i tempi, che siano capaci di cogliere quanto ribolle nel sottosuolo della società e della psiche, e aprano così nuovi orizzonti. Saper leggere il mondo attraverso ""libri necessari"""", come quelli consigliati alle migliori case editrici da Roberto Bazlen (cui è dedicato un capitolo del libro), ci aiuta ad affinare la nostra sensibilità verso il nuovo che si annuncia e che non deve coglierci impreparati. Nelle loro opere rabdomantiche e anticipatrici, scrittori presaghi come Kafka, Benjamin o Dürrenmatt avevano già visto tutto. Ma chi seppe ascoltarli? Una letteratura e un'editoria consapevoli del loro valore civile ed etico assolvono a un compito conoscitivo, giacché «il romanzo che non scopre una porzione di esistenza fino ad allora ignota è immorale. La conoscenza è la sola morale del romanzo», come ci ricorda Milan Kundera."" -
Contra Gigantes. Narrazione per attore solo e complici spettatori
Perché, pur risultando vincitore nella metà dei conflitti che affronta come cavaliere errante, si è imposta l’immagine di don Chisciotte come quella di un vecchio pazzo destinato alla sconfitta? Nel romanzo di Cervantes non è certo un vincente, ma nemmeno un perdente. E la maggior parte delle sue contese non rimanda alla follia, bensì all’ingiustizia, che il personaggio decide di risolvere personalmente, mettendo in gioco il proprio corpo. Così un mulino a vento, progresso tecnologico che avrebbe dovuto alleggerire le fatiche dei contadini manceghi, diventa invece un Briareo soverchiatore dalle cento braccia. Così, seguendo l’intuizione stessa di Cervantes, in questa narrazione gli spietati giganti di un tempo si faranno delatori degli immutati giganti dell’oggi. Dal buio di un secolo dominato da una violenta monarchia assolutista, e da un’Inquisizione che ha convertito il credo di misericordia e tenerezza di Cristo in un’inumana macchina di oppressione e tortura, Quijote splende con una luce che questo libro si propone celebrare, restituendo una visione che possiede una certa novità. -
Guerra e resistenza a Pino torinese
Le vicende tragiche che hanno scandito il cuore del Novecento – la dittatura fascista, la guerra, l'occupazione nazifascista e la lotta resistenziale – rappresentano probabilmente una delle fasi storiche nelle quali le incursioni della “grande storia” sulla vita delle persone sono state più violente di qualsiasi altra epoca del passato. Anche il territorio di Pino Torinese e i suoi abitanti non sono stati risparmiati dall'impatto: questo paesaggio collinare, che per certi versi sembra parlarci di una natura dei luoghi non scalfibile dalle traversie della storia, ha conosciuto, tra il 1940 e il 1945, lutti, fatiche e lacerazioni che hanno lasciato il loro segno profondo sulla comunità. Scavando tra i libri, gli archivi e le memorie delle persone che vissero quegli anni difficili, questa ricerca traccia un profilo di Pino Torinese all'epoca del fascismo, della guerra e della Resistenza, con l'intento di farne una storia di tutti e per tutti, nella quale la comunità di oggi possa rispecchiarsi per comprendere i fili che la legano al proprio passato. -
Schegge di filosofia moderna. Vol. 1
La nuova serie di volumi ""Schegge di filosofia moderna"""" si innesta su, e si integra in, una decennale attività storiografica interessata a rappresentare, all'interno dell'attuale contesto di irripetibilità delle narrazioni culturali, ogni varietà di """"voce interpretativa"""" nelle modularità """"polifoniche"""" di due secoli anti-monodici come Ottocento e Novecento, e orientata ad instaurare un robusto dialegesthai tra """"voci"""", vive e morte, utilizzando una nuova concezione dinamica della nozione di """"manuale"""", finalmente inteso come infinito work in progress di comunità solidali di ricercatori (I. Pozzoni). Autori: Azzarà Stefano - Chiacchella Elisabetta D'Acunto Giuseppe - Meneghetti Paolo - Mincigrucci Andrea - Muni Andrea Murzi Mauro - Possati Luca - Punzi Andrea - Rolando Daniele - Silvestri Filippo - Stuppner Ivan - Valentini Tommaso."" -
All that jazz
"Voglia di raccontarsi. E di svelare la più intime considerazioni sulla vita e sulla morte. Sull'amore e sulla condizione umana. Senza però tentare di convincere, anzi, facendo in modo che le differenze di pensiero e di vita restino distinte giudicate magari si, ma non assolte o condannate del tutto."""" (Sandra Cervone)" -
Trickster circus. Pericolo in pista!
Quello che avete tra le mani è il secondo volume della collana Skenè, nata dalla collaborazione tra il teatro Bertolt Brecht di Formia e la casa editrice deComporre di Gaeta. Un libro molto diverso dal primo (che era un testo addirittura di critica teatrale) e che, potete giurarci, sarà molto diverso anche dal terzo che si annuncia come libro di memorie, di ricordi, di racconti e di incontri. Trickster circus, invece, è un libro per ragazzi. Un romanzo scritto e pensato per il pubblico dei più giovani, ma che non mancherà di coinvolgere e divertire anche i più grandi. -
Giocando con i grilli
Johannes Skoper, scienziato, intraprende una ricerca temeraria, ai limiti del possibile: vuole oltrepassare, attraverso i misteri dell'esoterismo, le cortine della realtà fisica e raggiungere il mondo sottile, incorporeo, dove si contemplano gli assoluti delle possibilità umane. Il racconto di un amore, quello per il sapere, sempre più iperbolico e incosciente, e delle conseguenze estreme cui non si potrà non essere condotti. -
Fedeltà feudale
"L'epoca del rispetto dei valori: così possiamo definire il Medioevo. Un rispetto, non imposto ma innato, verso le qualità intrinseche dei caratteri, quindi delle funzioni, superiori. Da ciò discendeva la fedeltà feudale: autentica devozione provata da chi riconosceva, e in essi si riconosceva, i grandi del mondo e le 'grandezze' che costoro esponevano. In quell'epoca si rispettavano tutti i valori, a eccezione dei 'valori' di borsa - i soli veramente stimati al tempo d'oggi."""""