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I regni di Napoli e Sicilia nel XVI secolo. Dalla battaglia di Cerignola alla conquista del Portogallo
I regni di Napoli e Sicilia sono al centro di cinque saggi destinati a far luce su aspetti chiave dell'intreccio tra Italia e Spagna nel Cinquecento. L'attenzione si focalizza sul genio del Gran Capitano e l'alterigia del Duca d'Alba e di Papa Paolo IV, sulla battaglia di Cerignola, fondamento dell'arte militare moderna, sugli assetti interni del regno di Sicilia sotto Carlo V, sulla flotta napoletana nei disegni egemonici di Filippo II e sull'occupazione del Portogallo col determinante apporto delle milizie italiane. Sono definiti profili e chiaroscuri. Se ne ricava il senso profondo di un protagonismo di Napoli e Sicilia nella Monarchia asburgica su cui la prosterità non si è mai adeguatamente soffermata. -
Fondamenti di medicina tradizionale cinese. Quaderno di appunti
L'autore parte dalla medicina tradizionale cinese, analitica e scompositiva, per arrivare alla sintesi dell'Occidente: la materia si converte in energia se va veloce come il doppio della luce e parallelamente lo spirito e la materia sono Ying e Yang: i saperi si fondono, gli opposti si completano. Le vicende di una storia antica della tradizione cinese si integrano con i dati scientifici attuali: il benessere e la salute vengono dopo aver mangiato bene, poi viene la vita di relazione, poi la consapevolezza. -
La Noce maga di Benevento estirpata da S. Barbato
«Sott'a l'acqua, sott' 'o viento, sott'a la noce 'e Beneviento» è una delle varianti dello scongiuro che le streghe avrebbero intonato nel mettersi a cavalcioni della scopa che le avrebbe condotte al sabba, nome che - secondo una ardita etimologia - deriverebbe dal fiume Sabato, nei pressi di Benevento, dove veniva celebrarto intorno a un noce. La storia, a differenza della leggenda, parla della sopravvivenza nella Benevento ducale del VII secolo, di un culto longobardo della vipera (per la precisione dell'anfisbena, serpente a due teste riprodotto anche a mo' di simbolo in alcune vedute della città). Tale culto fu definitivamente sradicato da san Barbato, che si incaricò di abbattere l'albero sotto cui si radunavano i Longobardi ancora pagani, riuscendo a convertirli alla vera fede. La vicenda ispirò al protomedico beneventano Nicola Piperno senior un trattato scientifico (Della superstidiosa Noce di Benevento) e a suo figlio Nocolò il presente dramma ""La Noce maga di Benevento"""", pubblicato postumo nel 1682, che venne rappresentato a Benevento (1665) che a Roma (1666)."" -
Le carte del Re del 1816. Le carte da gioco a Napoli. Ediz. italiana e inglese
Una cronistoria delle carte da gioco nel Regno di Napoli dal XV al XIX secolo e uno studio dell'evoluzione del loro aspetto grafico in tale periodo storico. Si parte dal primo esempio di carte prodotte a Napoli da Pietro Ciliberto nel 1587 per giungere a quelle utilizzate nella prima metà del XIX secolo e si analizzano sia le cosiddette correnti che le più prestigiose Carte del Re. L'opera è stata tradotta in lingua inglese dal professor Vincenzo Pepe. In questa confezione viene allegato il rarissimo mazzo delle Carte del Re, in uso dal 1816 al 1826, riprodotto in due versioni differenti: da collezione e da gioco. -
L' eruzione vesuviana del 1872
Tra aprile e maggio 1872 il Vesuvio dà vita a una delle più importanti e spettacolari eruzioni del XIX secolo. Di quell'evento sono testimoni d'eccellenza due importanti napoletani: Francesco Mastriani e Luigi Palmieri, un famoso scrittore e un geniale scienziato. Ciascuno scriverà una cronaca di quegli eventi ma dal proprio punto di vista e con le proprie finalità. In questo volume i due scritti sono riuniti e messi a confronto per la prima volta, accompagnati da un saggio introduttivo che ricostruisce l'importanza delle due opere nel contesto storico-scientifico del tempo. -
La cortigiana di Pozzuoli
Pubblicato tra il 1898 e il 1899 a puntate sul settimanale L'Operaio, il romanzo La Cortigiana di Pozzuoli è animato da uno spirito romantico: la protagonista, Eleonora, è presentata come una novella Maria Puteolana, l'eroina raccontata secoli prima da Francesco Petrarca. Se Maria Puteolana è un personaggio storico, Eleonora è il frutto della fantasia di Francesco Granito. La storia della protagonista si sviluppa tra povertà, soprusi, combattimenti, affanni e un amore che trova tutti i possibili ostacoli della vita: le insidie del mare, le lusinghe di un sacerdote corrotto, la violenza di corsari senza pietà, le condizioni sociali avverse. L'epilogo è dei più sorprendenti. -
Il largo delle baracche. Intrighi politici e amorosi nell'ultimo decennio borbonico a Napoli
Mastriani, di gran successo ai suoi tempi e poi ingiustamente dimenticato, è stato rivalutato soprattutto per i suoi romanzi sociali; ma di non minore importanza sono quelli storici (che peraltro contengono sempre elementi di critica politico-sociale) e che ritraggono un interessantissimo spaccato della Napoli ottocentesca. Ne ""Il largo delle baracche"""" alla fittizia storia d’amore tra Peppiniello e Manetta fanno da contraltare fatti e personaggi reali della politica napoletana che formano il nucleo della narrazione, che evidenziano i giochi di potere e soprattutto le pressioni politiche inglesi nei confronti della Corona napoletana. Il romanzo contiene molti ricordi personali dell’autore, testimone diretto di vari eventi narrati, giacché allora lavorava presso la Direzione di Polizia del Ministero degli Interni."" -
Scritti sul «romanzo storico» di Pietro Colletta
Pasquale Borrelli (1782-1849), politico liberale ed intellettuale controcorrente, raccolse in un libretto mordace fin dall'ironico titolo - Sul romanzo storico di Colletta - una serie di errori presenti nella Storia del Reame di Napoli di Pietro Colletta. Lo stesso fece il Principe di Strongoli, Francesco Pignatelli (1775-1853), generale che aderì alla Repubblica del 1799 e poi servì sotto Murat. Riproduciamo questo rarissimo scritto assieme ai tre Discorsi critici redatti sullo stesso argomento. Queste due testimonianze di autori non certo tacciabili di simpatie ""reazionarie"""" servono a comprendere l'uso della storiografia falsificata come arma di propaganda."" -
I cancelli del tempo. Romanzo di una saga familiare tra Torino e Napoli
L'eredità di una vecchia casa porta alla scoperta, da parte della Narratrice, di una serie di diari, tutti al femminile, che, partendo dalla sua bisnonna Giulia, alla fine dell'Ottocento, giungono a narrare le vicende della sua famiglia, fino al secondo dopoguerra. Dopo aver letto i diari con inquieta sorpresa, la Narratrice decide di ridare vita a quelle vicende, giunte a lei misteriosamente, e voce a quei personaggi, che l'hanno cercata dal buio del passato, scrivendo, sulla scia di quanto detto nei diari, un romanzo. La vicenda ha il suo inizio a Torino, dove la ricca famiglia Demedici vive i propri fasti e le proprie infelicità personali alla fine di un secolo e di un'epoca. Il passaggio della famiglia benestante a Napoli, nei primi decenni del Novecento, dopo la morte di Giulia, segnerà una svolta nella vita del capofamiglia Alberto e dei suoi figli, tra i quali si erge a protagonista Apollonia, donna forte e volitiva, che con le sue scelte per amore del giovane Francesco e i suoi atti coraggiosi anticipa il consapevole cammino di libertà femminile. -
Michele 'o Pazzo lazzaro e giacobino. Perché è fallita la Rivoluzione napoletana del 1799
La storia di Michele Marino, un capo lazzaro passato al giacobinismo e di solito trascurato dalla storiografia, viene restituita in questo libro alla memoria della Rivoluzione napoletana, e con lui viene individuato il ruolo delle classi popolari nell'esperienza repubblicana, aprendo la possibilità di una lettura del tutto inedita dell'intera tragedia del Novantanove. -
Sul Bolognino di Lucca 1717-1790-1835
Mosso da una semplice curiosità iniziale riguardo le emissioni del 1835, l'autore ha cercato di definire con un metodo scientifico i vari aspetti stilistici e morfologici di tutte le emissioni dal 1717 in poi. Ne è risultato un primo tentativo di analisi figurativa e statistica su un nominale chiave della monetazione lucchese del '700: il Bolognino. -
La Real Fabbrica d'armi di Torre Annunziata. L'impatto delle manifatture belliche nel Regno di Napoli e d'Europa nell'età moderna
Le armi da fuoco furono fautrici di una vera e propria rivoluzione che sconvolse l'Europa dell'Età moderna e la sua società. Tale svolta non solo mutò il modo di concepire ed intraprendere la guerra ma fu determinante nel processo di formazione e consolidamento degli Stati-nazione. Nessun paese del vecchio continente rimase insensibile all'opportunità di ritagliarsi un ruolo di rilievo all'interno del mutato scenario, figlio del rinnovamento apportato dalle bocche da fuoco e dai vantaggi, non solo economici, da queste derivanti. Non fecero eccezione gli Stati preunitari italiani né tantomeno il Regno di Napoli che raccolse prontamente questa importante sfida. Grande fu la fioritura e la laboriosità di manifatture, statali e non, che alimentarono l'apparato bellico napoletano. Tra le più importanti e ragguardevoli spiccò la Real Fabbrica d'Armi di Torre Annunziata la quale visse la sua ""età dell'oro"""" tra la fine del Settecento e la prima metà dell'Ottocento. La sua genesi, la capacità produttiva e l'impatto sulla città, che tuttora ne ospita la struttura, rappresentano i temi dai quali questo studio trae origine e fondamento."" -
Bollettino Flegreo quarta serie (2022). Vol. 1
Il «Bollettino Flegreo» (rivista fondata nel 1909 dall'avvocato socialista Raimondo Annecchino) pubblica contributi di storia, archeologia e scienze riguardanti i Campi Flegrei, Napoli e la sua provincia. La quarta serie, inaugurata nel 2022, accoglie anche saggi, articoli e discussioni riguardanti l'attualità politica e ogni aspetto della cultura e della storia contemporanea. -
Lo 'Nfierno. L'Inferno di Dante in lingua napoletana
Per commemorare Dante in occasione del settecentesimo annuversario della sua morte e per togliere dall'oblio Domenico Jaccarino viene ora riproposta Lo 'Nfierno, opera pubblicata nel 1870 e più volte riedita nel corso dell'Ottocento. Sulla traduzione dello Jaccarino, Francesco Mastriani scriveva ne «La Domenica, Cronaca della settimana», n. 38 anno II, del 27 luglio 1867: «Sentiamo il debito di tributare una parola di elogio al sig. Domenico Jaccarino, per la difficile traduzione in dialetto napolitano, ed in versi, che egli sta pubblicando dello Inferno del Dante nel suo giornale Partenope. Quando si pensi alla difficoltà di ridurre nel linguaggio del nostro volgo Napolitano gli altissimi concetti del gran poeta italiano non si può far a meno di riconoscere nel sig. Jaccarino un merito non comune in questa sorta di lavori che chiedono un profondo studio del nostro dialetto e una piena intelligenza del testo.» -
Francesco II e la Sicilia. La guerra del 1860 nei documenti della monarchia borbonica
Nell'estate del 1860 la rivoluzione nazionale italiana sbarcò in Sicilia. Già bella primavera, i liberali e gli unitari isolani avevano dato il via, con il moto della Gancia, a una sequenza ininterrotta di rivolte e insurrezioni che misero in discussione, come era già stato nel 1820 e nel 1848, la legittimità della monarchia borbonica. Gli apparati dello Stato si mobilitarono, provando a contrastare la rivoluzione attraverso tutti i mezzi, gli uomini e le risorse disponibili. Per i borbonici, fu la guerra per l'indipendenza, in conflitto da cui sarebbe dipesa la sopravvivenza delle Due Sicilie e che oppose Francesco II, l'alterego, gli ufficiali, i militari e gli amministratori borbonici agli storici detrattori della monarchia. -
Ll'Ode de Q. Arazio Fracco travestute da vasciajole de lo Mandracchio
«L'antologia che qui si propone ai lettori di Orazio e ai cultori di storia napoletana è tratta da un'opera ormai quasi dimenticata e pressoché introvabile, che Gabriele Quattromani pubblicò a Napoli nel 1870 col titolo lunghissimo ""Ll'Ode de Q. Arazio Fracco-Travestute da vasciajole de lo Mandracchio co quacch'auta stroppolella fujeticcia pe fa venì lo suonno"""". Un volume composito, dunque, nel quale i """"travestimenti"""" di Orazio, sono accompagnati da composizioni di vario genere ed ispirazione. Anche se molte di queste ultime, apparse in precedenza su famose riviste letterarie napoletane del tempo quali l'Omnibus e l'Omnibus pittoresco, sono tutt'altro che """"fujeticce"""" come vorrebbe far credere il suo autore, la gloria del volume è effettivamente rappresentata dalle versioni in napoletano delle odi del Venosino, e dal preziosissimo apparato lessicale che la correda.»"" -
Dante essoterico. Squarciando il «velame de li versi strani». In appendice: Benedetto XV, «In praeclara summorum»
Squarciando il ""velame de li versi strani"""" contro le leggende del Dante esoterico, cataro, eretico, islamico, Fedele d'Amore, il Dante essoterico della Divina Commedia perfettamente ortodossa."" -
Nocera Superiore. Note da documenti inediti e tradizioni
Nel 1947 fu pubblicato Il Comune di Nocera Superiore, manoscritto postumo di Gennaro D'Alessio, già primo cittadino del centro campano durante gli anni difficili della Grande guerra. Il saggio originario è stato arricchito con documenti dell'ultimo periodo borbonico, riguardanti l'inaugurazione della tratta ferroviaria Nocera Superiore - Cava, avvenuta il 31 luglio del 1857. Completa l'opera l'elenco dei caduti di Nocera Superiore durante la Prima guerra mondiale. Leggere le note storiche di Gennaro D'Alessio, fatte pubblicare da Ciro Gambardella, già podestà di Nocera Superiore nel 1944, ed oggi divenute introvabili, è come parlare di fronte al camino con il suo autore, che con tanta passione racconta la storia e le memorie della sua città. -
Soldati campani nella guerra civile spagnola
Il libro interamente dedicato ai soldati campani che presero parte alle operazioni militari di Spagna, tra il 1936 e il 1939, con l'esercito di Franco. La pubblicazione si apre con un'analisi complessiva della guerra civile di Spagna affidata allo storico spagnolo Dimas Vaquero Peláez (Universidad de Zaragoza) e prosegue con un approfondimento sul ruolo dei cappellani militari campani firmato da Salvatore De Chiara, responsabile del Civico museo di storia militare di Aversa. Si raccolgono poi le testimonianze di Rocco Granata, discendente del combattente Marcellino Roma di San Marcellino (CE), e di Carmine Cozzolino, nipote dell'aviatore pluridecorato Federico Cozzolino di Scafati (SA) di cui sono accluse le preziose lettere alla madre. Il testo si chiude infine con l'Albo di decorati al valor militare redatto da Gaetano Surdi, presidente dell'Unione Nazionale Sottufficiali Italiani - Sezione di Capua. -
Templari e Giovanniti nel Mezzogiorno normanno-svevo. Insediamenti e uomini
Il Mezzogiorno italiano, soprattutto in epoca normanno-sveva, ricoprì un ruolo determinante nella storia e nelle vicende degli Ordini religioso-militari, in particolare, e del movimento crociato più in generale. La posizione geografica della penisola forniva una serie di facilitazioni nei rapporti con la Terrasanta. Al fattore geografico ben presto se ne aggiunse uno ulteriore di natura economica: lo sfruttamento della terra con l'impianto di aziende dedite all'agricoltura e all'allevamento ovino. In questo lavoro si esamina la rete degli insediamenti degli Ordini, le strategie insediative e un aspetto dell'organizzazione spesso trascurato, quello relativo alla familia, ovvero tutti quei laici, che a vario titolo, gravitavano intorno al mondo dei cavalieri.