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Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto-Sketching plans, drawing maps. Architecture, cartography and architectural design machines. Ediz. bilingue
Questo libro presenta i risultati di un percorso di ricerca collettivo - svolto sotto la guida di Giancarlo Motta e Antonia Pizzigoni prima presso il Politecnico di Milano e poi presso il Politecnico di Torino - che riguarda i rapporti tra progetto di architettura e cartografia. Il libro, che si compone di saggi teorici e di una selezione delle ricerche svolte in un arco di tempo che va dal 1974 al 2014, propone un nuovo genere di dispositivo progettuale: le carte orientate al progetto di architettura. La proposta, che mira ad inserirsi nel dibattito sul ruolo degli elementi geografici nel disegno degli insediamenti, si appoggia sulla natura costruttiva della carta e sulla capacità della cartografia di mettere in scena la forma architettonica della Terra. -
Matter of space. Città e architettura in Paulo Mendes de Rocha
La parola inglese matter rimanda in italiano a un significato bivalente: oltre che materia, significa questione. L'ipotesi di fondo di questo lavoro di ricerca è di trattare l'argomento della materia spazio nelle sue accezioni alle scale dell'architettura e della città. All'interno del tragitto tra teoria e prassi viene trattato il tema dello spazio architettonico e urbano nella città contemporanea a partire da un'esperienza di formazione dell'autore presso lo studio del Premio Pritzker brasiliano Paulo Mendes da Rocha, una delle figure più interessanti ed enigmatiche del panorama architettonico internazionale attuale. Il carattere personale del volume, che si basa sulla premessa secondo cui ogni edificio comporta un articolato sistema di relazioni tra parti tettoniche e spazi interni ed esterni, rileva il ruolo specifico che l'architettura ricopre, nella contemporaneità, nella costruzione dello spazio architettonico e urbano. -
Sfumature di rosso. La Rivoluzione russa nella politica italiana del Novecento
Nel corso del XX secolo l'Italia è stato uno dei paesi dell'Occidente in cui il confronto politico e la dialettica fra le classi sociali ha assunto la più marcata connotazione ideologica. Questo alto livello di ideologizzazione ha fatto sì che nelle culture politiche italiane si stratificassero molteplici concezioni e rappresentazioni della rivoluzione, all'interno delle quali occupano un ruolo centrale quelle della Rivoluzione russa e, in particolare, di quella bolscevica dell'ottobre 1917. Questo volume raccoglie una serie di ricerche sulle rappresentazioni della Rivoluzione russa nella politica italiana del Novecento. Le rappresentazioni del 1917, e quelle della forma di Stato e di governo nata dalla Rivoluzione rappresentano un punto di osservazione sull'evoluzione delle culture politiche, delle loro relazioni e contrapposizioni, della circolazione di idee e delle influenze reciproche. Dalla metà degli anni Venti fino al crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, gli eventi russi del 1917 e il ""modello sovietico"""" diventano un termine di confronto, un esempio a cui ispirarsi o, comunque, un elemento imprescindibile per tutte quelle correnti politiche e culturali che cercano di elaborare una lettura (positiva o negativa, ideologica o più orientata all'analisi reale) della società di massa, del capitalismo fordista, del rapporto fra Stato e classi sociali e di quello fra interessi economici individuali e collettivi."" -
Re Lear. Storia di uno spettacolo yiddish sovietico
Il Re Lear di William Shakespeare andato in scena al Teatro Ebraico di Stato di Mosca (Goset) nel 1935 è un episodio fondamentale quanto poco conosciuto della cultura del Novecento. Gli attoriautori del Goset, in particolare Solomon Michoels nella magistrale interpretazione del vecchio re e Veniamin Zuskin, un Fool straordinario, guidati dal regista Sergej Radlov, realizzarono uno spettacolo da porre al vertice dell’arte scenica e attorica yiddish nella sua versione sovietica. In queste pagine si propone ai lettori di oggi la ricostruzione e l’analisi di una messinscena che ci permette di riflettere su un atto creativo e poetico talmente potente, per quanto basato su un “classico” inoffensivo, da innescare la feroce reazione del regime stalinista. L’esito della vicenda qui raccontata fu tragico, ma “rivedere” e riflettere su questa peculiare messinscena del testo shakespeariano permette di cogliere a distanza di tanti anni la straordinaria vitalità e attualità del “mistero del teatro”. In appendice è presentato in traduzione italiana il testo di Solomon Michoels Il mio lavoro sul “Re Lear” di Shakespeare, testimonianza di una cultura teatrale che a un secolo di distanza sembra prefigurare un teatro poetico ancora da venire. -
Marcione e il Vangelo (di Luca). Un confronto con Matthias Klinghardt
È opinione diffusa che il cosiddetto Vangelo di Marcione (85-160 circa) sia una versione abbreviata e modificata del Vangelo di Luca. In questi ultimi anni, però, alcuni studiosi hanno messo in dubbio questa ricostruzione e hanno proposto che il testo di Marcione stia alla base del Vangelo di Luca, e non viceversa. Nel 2015 Matthias Klinghardt ha tentato una ricostruzione del testo greco del Vangelo di Marcione - che ci è noto solo attraverso citazioni - giungendo alla conclusione che esso è alla base non soltanto del Vangelo di Luca, ma anche dei Vangeli di Matteo, Marco e Giovanni. Sarebbe allora inutile postulare l'esistenza della fonte Q, sulla quale si fonda la teoria delle due fonti. In questo libro è fornita una traduzione italiana del testo proposto da Klinghardt e un'analisi dettagliata della sua ricostruzione teorica. -
L'Africa delle città-Urban Africa
Possenti processi di urbanizzazione stanno modificando a un ritmo incalzante gli scenari sociali, culturali ed economici dell'Africa. Si tratta di un fenomeno di enorme rilevanza non solo per il continente africano e per gli studi africanistici, ma più in generale per le dinamiche globali cui stiamo assistendo negli ultimi decenni. Il fenomeno chiama in causa una molteplicità di approcci, imponendo la collaborazione e il confronto di diverse discipline: storia, antropologia, geografia, economia, politologia, urbanistica, diritto, per citarne solo alcuni. -
Il laboratorio di Lucio Ridenti. Cultura teatrale e mondo dell'arte in Italia attraverso «Il Dramma» (1925-1973). Atti del Convegno
Bollato spesso dalla nuova critica teatrale come passatista e nostalgico, «Il Dramma» (periodico fondato nel 1925 da Pitigrilli insieme a Lucio Ridenti, che ne fu il vero animatore e il direttore fino al 1973) e il suo archivio, prodotto in decenni di lavoro redazionale ""sul campo"""", costituiscono oggi una vera e propria riscoperta storica, offrendosi come uno strumento imprescindibile per chiunque voglia penetrare la cultura teatrale del nostro Paese. Esso risente fortemente della poliedrica personalità di Ridenti, già attore, fotografo, consigliere d'eleganza (e dandy egli stesso), giornalista, editorialista, intenditore d'arte. Il convegno di studi """"Il laboratorio di Lucio Ridenti. Cultura teatrale e mondo dell'arte in Italia attraverso «Il Dramma» (1925-1973)"""", di cui vengono pubblicati in questo volume gli Atti, rappresenta la prima iniziativa di esplorazione sistematica e organica del Fondo Lucio Ridenti, avvalendosi di competenze e sguardi incrociati, nel solco di quel laboratorio di sapere, mestiere e passione che è stato appunto «Il Dramma»."" -
Giovanni Battista Scovazzi, mazziniano e towianista
Questo volume colma svariate lacune intorno a un personaggio fondamentale tanto per il movimento basato sul pensiero del filosofo e leader religioso polacco Andrzej Towianski, quanto per il Risorgimento italiano tutto. Sinora, infatti, il racconto della vita e delle opere di Scovazzi erano stati relegati all'interno di opere che non lo evocavano direttamente, pur facendo riferimento di continuo alla sua esperienza. Sono infatti qui ricostruiti gli episodi salienti della sua vita - dalla partecipazione alla causa della Giovine Italia, dall'esilio in Svizzera al ritorno a Torino e al trasferimento a Roma - e viene fatto ordine tra le opere più importanti che egli redasse: lettere, articoli, saggi, petizioni ufficiali. Sorprendente risultato è il ritratto di una figura sempre coerente, e sempre all'avanguardia nel tentativo rivoluzionario di trasformare la società partendo dal proprio cambiamento interiore. -
Memorie sotterranee. Storia e racconti della Borsa di Arlecchino e del Beat 72
Il primo volume della collana “Il teatro della memoria” è dedicato a due esperienze preziose per la memoria del teatro di ricerca italiano: la Borsa di Arlecchino di Genova e il Beat 72 di Roma, teatri sotterranei nel senso reale dell’aggettivo e luoghi di una memoria del sotterraneo per indicare, in un senso metaforico, pratiche artistiche lontane dai percorsi più consueti e ufficiali. Nel volume storia e memoria partecipano a un comune racconto, in cui la stratificazione dei vissuti e la polifonia delle voci si intrecciano con la molteplicità dei dati e danno conto della complessità del processo con cui la narrazione storica è elaborata: alla narrazione cronologica e dettagliata della storia delle due sale si accompagnano le voci dei testimoni con i loro racconti in soggettiva, le cronache pubblicate sui quotidiani del tempo e ancora fotografie di scena o dei fuori scena, locandine, approfondimenti critici su singoli episodi, figure, spettacoli. Il volume è pensato nell’ottica di una fruizione plurisensoriale: oltre alle pagine da leggere e sfogliare, voci, fotografie e immagini si possono ascoltare e vedere sul web. Come un’ouverture, al principio del volume, i dialoghi con due fra gli studiosi più attenti al rapporto fra fonti orali e teatro, Alessandro Portelli e Laura Mariani, aprono le porte ai sotterranei della memoria teatrale. -
Maurice Schwartz e i teatri d’arte yiddish
La vita nell'arte di Maurice Schwartz, sommo attore yiddish, è stata un continuo combattimento su più fronti, un combattimento pieno di episodi drammatici e comici, di tragedie e di incidenti farseschi, condotto a capo di un piccolo esercito di attrici e attori impegnati nella ""ricerca della felicità"""" attraverso la creazione teatrale e cinematografica, sempre alle prese con appassionanti sfide artistiche e fatidiche questioni economiche o politiche. La vicenda si svolge dall'inizio del secolo scorso in Russia, a Londra e in America, continua con la Prima guerra mondiale e l'""""Età dell'oro"""" del teatro yiddish, si protrae fino alla Seconda guerra mondiale e la Shoah, per concludersi con il sogno di un teatro yiddish in Israele. Schwartz e tutti gli altri protagonisti di quest'avventura - che per fortuna è ben documentata in tutti i suoi aspetti - sono qui presentati in un grande affresco epico."" -
Pedagogie architettoniche. Scuola, didattica, progetto
Tommaso Brighenti cerca di dissipare le nebbie che avvolgono cinque diverse esperienze pedagogiche, ormai lontane nel tempo, mettendone a fuoco le intenzioni, i mezzi, i risultati. Lo scopo è quello di mettere ordine nei fatti, non per trovare una ricetta giusta e nemmeno per far rivivere una tradizione, ma per conoscere. Dato comune a questi cinque progetti culturali è che essi non sono meccanicamente relazionati alle linee generali dello sviluppo scientifico, tecnico ed economico del loro tempo e nemmeno si basano su un'istanza ""razionalista"""", nel significato limitante che il termine ha avuto nell'architettura del XX secolo. È invece evidente che è dalla dialettica delle diverse posizioni, persino dalla eterogeneità delle idee che si incontrano insieme in un luogo, che nasce la specialità di una """"Scuola""""."" -
Indomita yidishe mame. Ida Kaminska e la sua famiglia teatrale
Interprete acclamata di oltre cento pièce, prima regista donna in Polonia negli anni tra i due conflitti mondiali, traduttrice di Ibsen e Bataille in yiddish, direttrice e amministratrice dell'unico teatro yiddish al mondo retto su finanziamenti statali, Ida Kaminska è stata tra i pochi artisti a fare da ponte tra la prima e la seconda metà del xx secolo, lottando per ricostruire la vita culturale e spirituale del popolo ebraico dopo il suo feroce sradicamento.Muovendo dall'avventura pionieristica di Avrom Kaminski e Ester Rokhl Halpern alla fine dell'Ottocento il volume traccia un itinerario che incrocia altre leggendarie dinastie artistiche, quali i Turkow e i Rotbaum, ma ha per fulcro il teatro poetico e intimamente narrativo di Ida, culmine di un progetto che ha abbracciato un secolo e tre continenti.Attraverso queste pagine il lettore potrà accostarsi alla sua biografia d'attrice e in particolare alla genesi di due spettacoli da lei diretti e interpretati: la popolare commedia yiddish Mirele Efros e un'inedita e anti-brechtiana Madre Coraggio. -
Indiani d'America, incontri transatlantici
L'incontro degli indiani d'America con il mondo europeo viene qui studiato nelle molteplici declinazioni che li vedono entrare in un discorso globale i contatti transatlantici e nelle dinamiche del colonialismo e del cosmopolitismo. I saggi raccolti nel volume affrontano l'argomento in una ricerca interdisciplinare che abbraccia storia, letteratura e antropologia delle Americhe. Da un lato studiando l'incontro con esploratori, viaggiatori e missionari italiani che si recarono in Nord America tra gli anni Venti dell'Ottocento e gli anni Venti del Novecento nella zona compresa tra le sorgenti del Mississippi nel Minnesota e i Grandi Laghi del Nord Est, come anche in Sud America, nel Mato Grosso, Patagonia e Terra del Fuoco. Dall'altro studiando i viaggi di nativi americani nel continente europeo come missionari, attori del Wild West di Buffalo Bill, soldati nel primo conflitto mondiale e le riletture di queste storie da parte di scrittori e artisti nativi contemporanei, che formano un complesso e stimolante discorso letterario, artistico e politico sulla globalizzazione. -
Diversità sulla scena
Diversità sulla scena"" è una raccolta di undici saggi scritti da critici e studiosi di teatro che affrontano la problematica del rapporto tra teatro e la creazione di una coscienza politica filtrata dalle voci di soggetti subalterni. Il volume è arricchito dai contributi di protagonisti della scena italiana che, nella loro veste di autori, attori e registi, denunciano pregiudizi e conformismo dando voce in tal modo a aree sociali tenute ai margini. In questa panoramica del teatro delle differenze, il volume offre una stimolante chiave di lettura della società contemporanea. Pur marginale nel mondo multimediale, paradossalmente il teatro collocato entro spazi emarginati ridiventa centrale e si riappropria di funzioni vitali, quasi finestra aperta, meglio cuore e polmone nella stessa società. """"Diversità sulla scena"""" affronta argomenti articolati, dal punto di vista multiculturale e geografico, nella misura in cui collega territori di natura antropologica, culturale e traduttiva, grazie a nuove letture critiche dalla bibliografia altresì aggiornata."" -
La malattia dell'anima e il romanzo antropologico. Medicina e pedagogia nella «Unsichtbare Loge» di Jean Paul e nelle sue fonti
Elisa Leonzio ripercorre in questo volume il nesso che lega il problema pedagogico, il riferimento antropologico, il tema religioso, allo sviluppo della forma narrativa tardo-settecentesca, concentrandosi su alcuni nodi tematici presenti nella Unsichtbare Loge di Jean Paul, osservato come uno dei migliori esempi di romanzo in cui sia possibile misurare la portata della svolta cruciale dei modi della narrazione in lingua tedesca dell'ultimo trentennio del XVIII secolo, interpretabile come ""messa in questione"""", come """"dialettica"""" dell'Illuminismo."" -
Utilizzare anziché costruire. Ricerche e progetti di architettura per i territori del Po torinese
Questo volume raccoglie gli esiti di due esperienze coordinate tra loro: il Corso di Eccellenza Utilizzare anziché costruire. Architetture territoriali nell'epoca della sostenibilità del Dottorato di Ricerca in Architettura. Storia e Progetto del Politecnico di Torino e la scuola estiva di architettura Sewing a small town. Environmental networks and strategic places, svoltasi nel Comune di Gassino Torinese (TO) nell'estate 2016. I diversi contributi, forniti da dottorandi, docenti e progettisti invitati, affrontano, sotto diverse angolazioni culturali e disciplinari, un tema assolutamente attuale: come progettare architetture e insediamenti in un'epoca nella quale non ci si può più permettere di ""aggiungere"""" ma solo di """"levare"""" o """"utilizzare""""?"" -
La parata dei fantasmi. Proposte per una filosofia post-cinema
L’invenzione del cinema, perfezionamento della fotografia, ha dato modo agli umani di vedere doppi realistici di corpi in azione, in realtà ombre, fantasmi, spettri, prima muti, poi parlanti, suscitabili a piacere a ogni proiezione, con il solo limite d’essere condannati a ripetere ogni volta gli stessi gesti, a pronunciare le stesse parole. Eppure questo limite non è solo una condanna, non è solo ripetizione, non ricalca necessariamente i sentieri dell’identico. Il cinema, in certi casi, è in grado di veicolare con le sue immagini qualcosa come una quintessenza, e quelle ombre, quegli spettri, quei doppi, sono in grado di dirci, sul nostro corpo, sul rapporto con il mondo, sui movimenti, sui gesti, sul tempo, sull'identità, sulla memoria, sul mito, qualcosa di rilevante anche sul piano filosofico. -
La città invivibile. Storia di un vecchio PC fino alla fine del mondo
Si stanno intensificando sempre di più gli appelli di persone impensierite per la propria ed altrui esistenza per fare riflettere i più potenti responsabili civili e politici sul crescente deterioramento ambientale del nostro pianeta. Pessimismo ed ottimismo sono ambedue pericoli incombenti su decisioni volte a ripristinare un ordine sempre più precario ma in questa attesa si allarga la forbice tra ricchi che saranno sempre più ricchi e poveri che saranno sempre più poveri. Ovviamente una situazione eticamente inaccettabile tanto da muovere i protagonisti del libro ad una soluzione risolutrice, frutto di non discutibili travagli interiori. -
Come un film
Francesco Zatti è nel mezzo del ponte del cambiamento. Cresce in lui il dubbio e l'incertezza. La crisi impone una scelta: da che parte andare? Tutto accade nella cornice ormai sbiadita ma spensierata di una gioventù oggi adulta. Egli rivive alcuni fotogrammi di un breve periodo della propria giovinezza, con un racconto che, come in una caccia al tesoro, raccoglie persone, emozioni, ricordi. Si ritrova dunque nel crocevia personale delle scelte inconsapevoli e le vive nel vorticoso ingorgo di passioni che è la gioventù. Da Roma a Mestre, non è solo la storia di un cambiamento di città, ma di vita. -
Sette
Mariuccia Monti, vice questore in forza al Commissariato Flaminio Nuovo, proviene da una piccola città del Veneto ma lavora a Roma. Marì, come la chiamano i colleghi, sta dando la caccia ad un'ombra. Un gioco di chiaroscuri in cui cercare l'assassino. Pietoso, rispettoso ma pur sempre assassino. Marì vuole anticiparlo per impedirgli di continuare a uccidere, lo segue, vuole entrare nella sua testa, pensare come lui, ma è scaltro. Quando la sente vicina, cambia le carte in tavola, rimescola tutto. In un susseguirsi di caccia e sconforto arriverà la soluzione, e non sarà quella attesa.