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Portare la vita in salvo
"Non è un libro su Paola. Quel libro deve essere ancora scritto. Ho cominciato a scrivere perché non volevo rimanere senza voce davanti al vuoto provocato dal male. Parlare di situazioni traumatiche è difficile perché emotivamente doloroso: si fa di tutto per distogliere lo sguardo. Il trauma abita un non luogo, creargli uno spazio dove fare l'esperienza dell'incontro con l'atrocità, è un'operazione indispensabile, per mettere un confine fra i vivi e i morti. Nel mio lavoro psicoterapeutico mi ero avvicinato a vicende umane dove il dolore che affliggeva gli altri era qualcosa che poteva accadere anche a me. Avevo ingaggiato tanti corpo a corpo con romanzi di stampo biografico che raccontavano storie di perdita e di dolore. Ma quando ti accade qualcosa di assurdo si guarda la vita con meno illusioni e con più gratitudine. Ho scoperto che il tempo del lutto non è fatto solo di vuoto, di mancanza, di desolazione, di nostalgia del futuro, ma anche di tutto quello che l'amore vissuto può continuare a generare nel presente attraverso il rapporto con gli altri, con la bellezza di altri racconti. La mia visione delle cose è cambiata, non posso più prescindere da quello che è accaduto. Qualcuno diceva che Paola non voleva passare su questa vita come un vestito vuoto. Questo libro è un pezzo del suo vestito.""""" -
Sospese nel tempo
“Volete da me sapere… cosa? La vita di un’antica donna ascosa? Non Erodoto, Polibio o il Siculo Diodoro di donne narrarono… Cosa potevano dir di noi? Sconosciute ai più, indegne di entrare nella storia! Cosa dire di chi par nata per cucinare, tessere, pulire” -
Dialoghi per un'etica delle relazioni amorose
Che processo relazionale, affettivo, motivazionale si attiva tra le persone che sono in una relazione educativa? Quali sono gli ingredienti di quella speciale metamorfosi immaginata da Neruda, che permette di fare con l’altro “ciò che la primavera fa col ciliegio”, di essere né troppo precoci né troppo in ritardo, determinanti e determinati, ma anche capaci di affiancarsi rispettosamente alla fragilità, alla creatività e alla bellezza altrui? Come e quando si ascolta e si dà valore alla voce e ai desideri del “ciliegio”? Pensare il futuro per i propri figli significa costruire una struttura mentale che è cruciale per il Sé, lo orienta su una prospettiva lungo un arco temporale, è una funzione vitale. Quanto riusciamo a trasformare le angosce di quest’epoca di precarietà per trasmettere ai nostri figli una prospettiva aperta sul loro a-venire? Se l’educare ha a che fare con l’insegnare a vivere, a che mondo li attrezziamo? Educare riguarda la possibilità di aiutare i nostri ragazzi a fare esperienza in modo creativo, per un ben-essere che sia l’essere bene di un’esistenza piena e appropriata. Affrontare il tema con una dichiarata tensione etica, per gli autori significa dialogare stimolando dubbi e domande, sostare nell’incertezza, alla ricerca di una comprensione profonda del significato dei ruoli e delle emozioni in gioco. -
In formazione stretta. Corso base di formazione per volontari Caritas
Questo libro nasce dall’esigenza di pubblicare una “guida” alla formazione per volontari Caritas, facendo seguito al percorso formativo biennale “In formazione stretta”, messo a punto dalla Delegazione regionale Caritas Puglia, per i volontari delle équipe delle Caritas diocesane. La progettazione parte dall’affermazione centrale secondo cui “la formazione è cambiamento” all’interno di un percorso complesso, che passa dalla conoscenza di sé, dei propri limiti e delle proprie potenzialità. Pensare soltanto ad allargare le conoscenze ovviamente non è sufficiente, né sono sufficienti soltanto le competenze personali. È necessario anche saper agire insieme, pensare, progettare e stare in équipe. Anche il titolo di questo libro propone una dimensione che mette al riparo dalla deriva della performance individualista: “in formazione stretta”, come fanno le anatre quando migrano. Lo stormo riesce a portare tutti gli individui che lo compongono verso la meta che nessuno, da solo, riuscirebbe a raggiungere, debole o forte, performante o fragile che sia. Perché il gruppo travalica la somma delle competenze dei singoli. In formazione stretta non pensa ad un progettista isolato, prestante, performante che occupi spazi, ma ad un volontario che si “trasformi” in animatore, capace insieme al gruppo di innescare processi che la comunità porterà avanti. Il testo offre al lettore, oltre alla struttura del percorso e alla metodologia, anche più di 30 schede operative, attività e strumentazioni per realizzare percorsi di formazione per volontari Caritas attraverso cooperative learning e didattica prosociale. -
Pensieri sostenibili ai piedi di un baobab
Non si tratta di un taccuino di viaggio, di un reportage giornalistico, di un racconto romanzato di incontri. Non è un saggio di politica o di economia sull’Africa, sulla sua cultura, né un libro sullo sviluppo sostenibile. Ma è un po’ tutto questo. Queste pagine sono un melting pot di emozioni e riflessioni sull'Africa che l’autore fa scoprendo che in quel pezzo di mondo, rappresentato nelle cartoline dai baobab, come nel nostro, come in tutti i sud della terra, c’è ancora tanto da fare, tanto da costruire, tanto da migliorare. In filigrana il libro contiene considerazioni che essenzialmente riguardano noi europei, racchiuse in una domanda provocatoria: non è che ci stiamo “africanizzando”? Se è vero che quei luoghi pongono domande stringenti sul futuro, proprio dal confronto tra noi e loro, Senegal e Italia, sicuramente nemmeno troppo lontani e pur sempre dello stesso pianeta, sorge un dubbio: verso dove stiamo andando? Ed ecco che guardare e raccontare un pezzetto dell’Africa, il Senegal, può servire a parametrare meglio il nostro futuro, come umanità, senza distinzioni di sorta, partendo da alcune immagini forti come “chiavistelli metaforici” per entrare in questa porzione di continente e rapportarla al nostro. -
Re 33 e i suoi 33 bottoni d'oro. Nuova ediz.
Ce la farà il distratto e dormiglione Re 33 a convincere l'ambasciatore del Gran Sovrano di essere un re giusto? E chi sarà mai questo ambasciatore? Una favola per educarsi a vivere e convivere con le differenze e le diverse ""abilità"""" degli altri. Età di lettura: da 8 anni."" -
La ricerca sperimentale in educazione. Un’indagine sulla valutazione del sistema universitario
La pedagogia sperimentale persegue lo scopo di identificare traiettorie di innovazione nelle pratiche, negli strumenti e nei contesti dei fenomeni educativi accogliendone gli elementi di complessità. Alla luce del loro carattere dinamico e multidimensionale, questi debbono essere indagati ricorrendo a procedure di ricerca che si avvalgano di strumenti teorici e tecnici al confine con molteplici discipline, privilegiando uno sguardo plurale sulla realtà. Se nell’ambito della metodologia della ricerca educativa si è determinata, negli anni, una polarizzazione tra metodi quantitativi e metodi qualitativi, oggi questa dicotomia risulta essere superata da approcci mixed predisposti allo scopo di indagare in profondità la complessità dei fenomeni oggetto di studio. A partire da questi presupposti, il volume rappresenta una proposta di decodifica delle attuali tendenze riscontrate nella ricerca educativa, con particolare attenzione a quelle pratiche che contemplano la costruzione e l’analisi di dati testuali e alle strategie di ricerca in cui ciò avviene. -
La Repubblica dei gabbiani
La ""Repubblica dei gabbiani"""" è la storia di un viaggio. Tre gabbiani, nati all’ombra di un piccolo stagno, decidono un giorno di intraprendere un viaggio alla scoperta del mare. Sono Fiocco (il più piccolo), Becco di Pietra (il coraggioso), il Santo (il visionario). Con loro anche il Pirata, un vecchio gabbiano malandato. Lungo il cammino incontreranno creature indimenticabili: volpi, conigli, pulcini, tartarughe, cormorani, vipere velenose, piccoli colibrì coraggiosi. E poi ancora: piogge torrenziali, sabbie mobili, fumo e incendi. Sotto la minaccia costante di un cacciatore e della sua muta di cani, i nostri eroi cementeranno una amicizia profonda affrontando insieme mille insidie. I gabbiani, prima ancora di volare, impareranno a votare; esercitando le regole della democrazia risolveranno le questioni, semplici e complesse, che incontreranno lungo il cammino. Un gabbiano un voto, la maggioranza vince. Alla fine del viaggio l’esito è scontato: Ogni fiume finisce nel mare. Età di lettura: da 10 anni."" -
Porto di terra. L'eco degli zoccoli
In un ritorno dai luoghi di immigrazione che ha il sapore della fuga, Maria e la sua famiglia si ritrovano nella condizione tragica in cui tutto è da ricostruire. La sorte, ancora una volta, non è stata benevola. Ogni componente del gruppo patirà disagi, inciamperà in qualche ostacolo, scenderà in campo con forze e con mezzi propri riportando ferite più o meno profonde. Sebbene sfiancati dalle continue battaglie, la tenace volontà del capofamiglia di non farsi annientare dagli eventi, l’irrazionale e cieco ottimismo di Lia e il mondo fuori casa di Maria ammortizzano i colpi che invece provano duramente Nuccio e gravemente Nino. Non smetteranno di essere resilienti, sostenuti da antichi e giovani legami. Se il viaggio da emigranti, raccontato nel volume ""Fuori terra"""", era dettato dal desiderio di progresso, il ritorno descritto in """"Porto di terra"""" è un disperato bisogno di soccorso: la terra d’origine non è l’approdo nostalgico, ma l’unico luogo possibile per sfuggire a una violenta e oscura tempesta, un rifugio che accoglie cinque vite che rivivono un doloroso sradicamento."" -
Differenze e prossimità. Riflessioni pedagogiche
A partire da un’analisi riflessiva sul tempo della contemporaneità e sulle sue mille sfaccettature, il volume individua nel pensiero complesso e nel tessuto emotivo e solidale quelle àncore formative idonee al buon governo della contemporaneità. Una contemporaneità popolata di differenze che, nel volume, vengono analizzate alla luce dell’antinomia pedagogica uguaglianza/differenza e individuate in primis nella differenza culturale, in quella generazionale e in quella di genere. Si tratta di un’analisi squisitamente pedagogica che fa specifico riferimento a un modello di formazione per l’intero corso della vita, nella pluralità dei luoghi di vita e di esperienza, quale antidoto al veleno dell’incomprensione, dell’individualismo, della separazione, del conflitto. È, infine, nel costrutto della fraternità che trovano ragione e giustificazione le analisi riflessive del volume: in tal senso, l’agire educativo – se vuole porsi nella direzione di conseguire il proprio telos, che è quello, appunto, dell’emancipazione delle persone – non può non continuare a credere e a investire nell’utopia pedagogica di una società fraterna ed empatica. -
Calvino pop
Non esiste un solo Italo Calvino. Non c’è solo lo scrittore della “Trilogia degli antenati”, o il Calvino de Il sentiero dei nidi di ragno, o l’autore de Le città invisibili. No. Come in un gioco combinatorio, alla stessa maniera dei giochi narrativi ch’egli faceva con i suoi Tarocchi, e con Il castello dei destini incrociati, esistono tanti Italo Calvino, permutabili tra loro, tutti possibili, tutti fecondi. In questo libro, Gargano ha provato a raccontare alcuni aspetti e volti di Italo Calvino poco conosciuti, come il Calvino giornalista sportivo, o il Calvino autore di una antologia scolastica; ma anche un Calvino gourmet, che scrive di cibo (quello buono e quello spazzatura). Un Calvino autore di canzoni pop e di protesta, ma anche autore di libretti per musica operistica. C’è pure un Calvino cibernetico, che sessant’anni fa vagheggiava e scriveva di una macchina capace di produrre autonomamente testi di senso compiuto, poesie e romanzi compresi. Questa macchina, oggi, esiste, e sono le app tipo ChatGPT (della OpenAI), capaci di generare testi, opere d’arte e musiche. Dunque, un Italo Calvino multiforme, tutto da scoprire, quello presente nelle pagine di questo libro. Età di lettura: da 11 anni. -
A come antropologia. Ediz. ampliata
La cultura di cui parlano gli antropologi è una realtà complessa, processuale, che interviene nella formazione degli uomini; produce pensieri e pettinature, parole e genuflessioni, simboli elevati e atti volgari, emozioni e sentimenti, e li orienta, disegna corpi e intelligenze: è motore che spinge le persone ad arricchire se stesse, ad attivare le proprie capacità, elaborare modelli di vita, rispondere alle loro regole, metterle in discussione. L’antropologia culturale è quella disciplina che si occupa di studiare le differenze esistenti tra i gruppi umani e le loro attività, indaga su connessioni e distanze e su ciò che le determina, ama le stranezze e la varietà del mondo. -
Costruire sul costruito-Building on the built. Ediz. bilingue
Questo libro nasce dalla ricerca condotta presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell'Università degli studi della Campania ""Luigi Vanvitelli"""" e grazie ai fondi del progetto PON Green and Innovation. La volontà di indagare una nuova teoria del reimpiego in un momento in cui lo spazio è corrotto da tracce del recente passato, frutto di speculazione e del """"facile costruire"""", è stato l'obiettivo di questo lavoro. Il paradigma della funzione dell'architettura sta cambiando e il progetto deve porsi in maniera dialogante rispetto alla possibilità di un'architettura di avere molte più vite rispetto a ciò per cui è stata immaginata, forse tornando ad essere ciò che è sempre stata, un organismo pronto per essere tutto e composto da stratificazioni del tempo, così come la storia dell'architettura ci ha insegnato costruendo sul costruito senza paura."" -
Che cosa vedono? Otto & Lina. Ediz. a colori
Otto e Lina sono a passeggio insieme. Vanno allo zoo, alla fattoria, al parco giochi, nel bosco, al mare e al circo. Che cosa vedono? (E che cosa non vedono?) Un divertente libro cerca-e-trova in rima. Età di lettura: da 24 mesi. -
Lettere a un giovane poeta
Nel 1902 Franz Kappus, un aspirante poeta di diciannove anni, scrisse a Rilke, allora ventiseienne, in cerca di consigli. Kappus frequentava l'accademia militare a Vienna ed era in procinto di intraprendere la carriera di ufficiale per la quale si sentiva tuttavia poco portato. Toccato dall'innocenza del giovane e dalla somiglianza dei loro destini, Rilke rispose a Kappus dando inizio a una corrispondenza intermittente che durò fino al 1908. ""Lettere a un giovane poeta"""" svela il punto di vista di Rilke su temi differenti come la creatività, la solitudine, l'auto-realizzazione, la leggerezza dell'ironia, l'inutilità della critica, il sesso, l'amore, Dio e l'arte. Questo libro è una sorta di manuale di vita. L'arte, scriverà Rilke nella sua lettera finale al giovane poeta, è soltanto un altro modo di vivere. Introduzione di Mark Harman."" -
Il sogno di Epicuro
Il filosofo Epicuro è trasportato in sogno dal suo orto in Atene alla Roma del ventesimo secolo, percorsa da tensioni sociali e popolata da una gioventù disillusa. In una raffinata atmosfera onirica emerge, messa alla prova del tempo, la filosofia epicurea come affrancamento dalle sofferenza fisiche e spirituali. -
La nostalgia dei girasoli
Boris, scienziato moscovita in un angolo remoto del Kazakistan, e Dana, ragazza moldava di straordinaria bellezza segregata a Istanbul, sono i protagonisti attorno alle cui esistenze si annodano i fili del romanzo. È una storia di tante storie che attraversano generazioni, dagli anni Cinquanta ad oggi, nella Russia e nell'Est sovietico e post caduta del Muro: sogni e sconfitte, e poi una luce di speranza, di riscatto. -
Tenerumi
Candidato al Premio Strega 2019rnNel segno della passione per il cibo, ""Tenerumi"""" è un memoir che unisce romanzo di formazione e affresco sociale. Nata nel 1961, in pieno boom economico, Fabrizia Lanza racconta la Sicilia del Novecento attraverso i gusti, i capricci e le predilezioni, soprattutto culinarie, di una famiglia aristocratica, la propria, divisa tra passato e futuro. Tra sé e quella casa l'autrice mette la distanza del Continente, studia e lavora """"fuori"""", e guarda da lontano, si sottrae, ma poi ogni volta torna a concedersi, vinta da un richiamo irresistibile di seduzioni e incantamenti - non solo gastronomici."" -
Le consulenze
Mario lavora in una cooperativa socio-assistenziale quando vince un dottorato di ricerca in università. Si licenzia per potersi dedicare allo studio ma in realtà si ritrova catapultato nel mondo della formazione aziendale. L'istituto Salute e Società, collegato al suo dipartimento, si rivela ben presto crocevia di interessi gestiti attraverso rapporti personalistici e poco limpidi dalla scaltra dottoressa Fulgenzi. Le vicende professionali e quelle personali di Mario si sovrappongono, nascondendo insidie alle quali è impreparato: l'amore perduto e quello nuovo che affiora, gli amici fidati di cui fidarsi poco, i piccoli successi e le invidie dei colleghi. Mentre un'occupazione stabile appare sempre più una chimera, e immaginare una vita che corrisponda ai propri ideali è sempre più difficile, Mario riesce a sbrogliare l'ingarbugliata matassa e a scegliere quella che, forse, è la soluzione più improbabile fra tutte. -
Giuseppe nei tempi del mare
La storia di Giuseppe è una storia che si svolge sul mare, anzi su tanti mari sui quali si gioca il destino degli uomini. La vita del protagonista si misura e trova compimento nella liquidità delle rotte marine che determinano il flusso dei ricordi e stimolano il racconto delle vicende del passato. Il ritorno al porto da cui si è partiti, nel senso reale e metaforico, conclude un'esistenza scandita dal ritmo delle onde, favorevoli e contrarie, custodi del corso delle memorie e di un'identità personale che viene ancora cercata e difesa.