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Giuseppe Baretti: sugo, sostanza e qualità. La critica letteraria italiana moderna a metà del XVIII secolo
Includendo un commento su parte della ricerca già disponibile sull’autore, il volume presenta una visione d’insieme sull’attività letteraria che Baretti portò avanti per tutta la vita, congiuntamente alle note biografiche sull’autore, in modo da poter esaminare le sue scelte alla luce delle condizioni della produzione letteraria e, più in generale, collocare la sua opera all’interno del contesto culturale.Giuseppe Baretti nacque nel 1719. Oggi, trecento anni dopo la sua nascita, vale la pena riscoprire un autore che è spesso considerato uno dei fondatori della critica letteraria italiana moderna, insieme alla sua opera. Negli scritti di questo critico letterario troviamo una voce decisamente e italiana e cosmopolita, che rivendica una letteratura moderna radicata nella tradizione e sottoposta tanto a un rigore poetico-stilistico quanto, allo stesso tempo, al richiamo di una vivace contemporaneità. L’analisi approfondita di alcuni esempi testuali conferma in poi la teoria di una modernità che emergerebbe dall’Illuminismo, mostrando come questa sia radicata nel discorso estetico plasmato dai filosofi sensisti inglesi quali Hume, Shaftesbury e Burke, di grande impatto all’epoca. -
Incroci teatrali italo-iberici
I saggi riuniti in questo volume, dedicati al teatro spagnolo e portoghese del Cinquecento e Seicento nei suoi “intrecci” con la realtà teatrale italiana coeva, affrontano questioni autoriali, fenomeni di teatralizzazione, adattamenti testuali e risaltano il ruolo svolto dagli attori e dagli spazi teatrali pubblici, dalla censura teatrale, dalla tecnica di composizione dell’intreccio in ambito musicale. Nella loro molteplice prospettiva, essi mostrano quanto sia proficuo per questo ambito di studio l’approccio interdisciplinare, e quanto rimanga ancora da esplorare per avere un quadro esauriente delle relazioni e degli scambi teatrali italo-iberici in epoca moderna. -
E Sciascia che ne dice? Il catalogo è questo!
C'è uno scambio (1969-1978) quasi del tutto sconosciuto di un mannello di lettere tra Mino Maccari e Leonardo Sciascia. E poi, le pagine del «Diario» inedito di Maccari, e infine dall'archivio privato di uno degli amici palermitani di Sciascia trapiantati a Milano, salta fuori una scatola con disegni e materiale di cui non si sapeva nulla. Le carte ritrovate aiutano a ripercorrere l'amicizia tra due eretici ed eccentrici narratori del nostro Novecento, che nel contatto hanno prodotto scintille d'intelligenza, di arguzia, di provocazioni. -
Lettere di Paolina Leopardi a Teresa Teja dai viaggi in Italia (1859-1869)
Il volume raccoglie 119 lettere inedite di Paolina Leopardi (1800-1869), indirizzate alla cognata Teresa Teja che le trascrisse nel 1878 dagli autografi, in vista di un'edizione mai realizzata. Ripercorrono i viaggi compiuti dalla sorella di Giacomo negli ultimi dieci anni della sua esistenza, attraverso le principali città dell'Italia centro-meridionale. Un corpus epistolare decisamente interessante, da cui emerge la curiosità intellettuale di questa viaggiatrice colta ed esigente, e insieme la trama dei pensieri, dei rapporti e degli stili di vita dell'élite femminile ottocentesca. -
Quale dignità. Il lungo viaggio di un'idea
"A chi, al giorno d'oggi, venisse l'idea di provare ad interrogarsi attorno a una parola osannata e dileggiata, come quella che il lessico antico ha in comune con quello contemporaneo, si troverebbe a parlare di dignità con spirito incerto e magari dubbioso, ben sapendo di fare opera oziosa. Tuttavia, è proprio la sua sempre rinnovata modernità, così smisurata da diventare una moda pressoché quotidiana del parlare corrente, accresciuta dai continui proclami contenuti in quasi tutte le leggi europee, a obbligare a ripercorrere il suo lungo percorso espressivo. Proverò allora in queste pagine a descrivere le forme d'uso del termine e la sua fenomenologia con spirito critico, estendendo l'analisi, in qualche modo scettica, delle diverse concezioni della nozione. Da quel dibattito cercherò di cavare alcune nozioni, e spero forse il suo percorso storico, filosofico ed epistemologico, limitandomi alla considerazione dell'onorabilità della vita dell'uomo, e dunque tralasciando altri sensi che riguardano cose, o attività, o istituzioni; oppure animali, territorio, paesaggio, natura insomma, se non in un breve ragionamento alla fine.""""" -
Costellazioni concettuali tra Cinquecento e Settecento. Filosofia, religione, politica
I saggi qui raccolti, frutto del lavoro di un gruppo di ricerca dell'Università di Pisa, indagano da molteplici punti di vista la costituzione di alcune strutture concettuali fra Cinquecento e Settecento, individuando le tracce che dal pensiero del Rinascimento conducono - a volte in modo diretto, più spesso dopo torsioni e ripensamenti - all'età moderna. rn«Il rinnovamento del pensiero filosofico, religioso e politico viene ripercorso attraverso l'individuazione delle costellazioni lessicali coinvolte»rnLa costituzione del mondornmoderno ha posto da semprernalla storiografia una domandarncruciale: fra Cinquecento ernSettecento si è consumatarnuna rottura o ha preso formarnuna ridefinizione concettualernin sostanziale continuitàrnrispetto all’età umanisticorinascimentale?rnSi è trattatorndi una discussione che harnriguardato non solo i filosofi, ma ancherngli storici della cultura e delle diverserndiscipline. Nei lavori raccolti in questornvolume si vuole far emergere una parterndella fitta trama di letture che sottendernla formazione di alcuni dei concetti piùrncaratterizzanti della nuova età applicandornil metodo costellatorio. Dall’intreccio dirnmateriali diversi – redazionirnmultiple, epistolari, abbozzirn– vengono individuate lerncostellazioni concettuali e lernreti che hanno unito in modorndinamico fonti, autori, lettori,rntrasformazioni lessicali. Inrnquesto quadro, i testi vengonornconsiderati come laboratorirnche agiscono simultaneamenternin una duplice direzione:rnsincronicamente, sull’innovazione delrnlessico in senso stretto; diacronicamente,rnsulla circolazione di opere, nel doppiornversante delle fonti da un lato, della lororncomplessiva fortuna critica dall’altro. Ciòrnconsente di far affiorare con maggiorernchiarezza la pluralità e articolazione dellernvie della prima età moderna. -
Aldo Manuzio e la nascita dell'editoria
Accorto editore e fine studioso. Concreto uomo d'affari e fiero idealista. Raffinato innovatore e sagace precursore. Questo è stato Aldo Manuzio (1450 ca.-1515). Il volume - curato da Gianluca Montinaro -, primo titolo della nuova collana della Biblioteca di via Senato (Milano), ""Piccola Biblioteca Umanistica"""", indaga tanto il personaggio quanto il mito che attorno a lui e alle sue opere è stato eretto dai tanti che hanno apprezzato i suoi raffinati volumi."" -
Martin Lutero cinquecento anni dopo
A poco più di cinquecento anni dall'affissione delle 95 Tesi sulla porta della Schlosskirche di Wittenberg (1517), il 'caso Lutero' rimane ancora aperto. E la frattura portata dalla Riforma continua a segnare - seppure in modi differenti - una differenza fra il Sud e il Nord dell'Europa. Questo volume, secondo titolo della nuova collana della Biblioteca di via Senato (Milano), ""Piccola Biblioteca Umanistica"""", propone una serie di agili saggi utili per affrontare il 'caso Lutero'."" -
«E se paesani / zoppicanti sono questi versi». Povertà e follia nell'opera di Amelia Rosselli
Il saggio ripercorre gli anni di formazione di Amelia Rosselli, seguendo due fils rouges strettamente correlati che si dipanano dalla materia complessa delle sue raccolte poetiche: il tema della povertà e quello della follia. Il ritratto di Amelia Rosselli da giovane è affiancato dall'analisi interpretativa dei suoi versi alla luce delle due tematiche indagate. Completano il volume, infine, una lettera di Amelia Rosselli al fratello John, contenente due poesie inedite, e alcune lettere, anch'esse inedite, al poeta Giovanni Giudici. -
Stay tuned to the future. Impact of research infrastructures for social sciences and humanities
Il volume considera l'impatto scientifico e sociale delle infrastrutture di ricerca per l'«Innovazione Sociale e Culturale»: CESSDA per gli archivi delle scienze sociali, CLARIN per la linguistica, DARIAH per le arti e l'informatica umanistica; EHRI per l'Olocausto, E-RIHS per la scienza del patrimonio culturale, ESS ERIC sul benessere della popolazione, OPERAS per le pubblicazioni open science, RESILIENCE per le scienze religiose e SHARE ERIC per la società che invecchia. -
Roberto Ridolfi, un umanista del XX secolo. Convegno di Studi (24 novembre 2017)
La Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze riunisce in questo volume curato da Giustina Manica le relazioni tenute nel convegno di studi del novembre 2017, dedicato all'eredità storiografica di Roberto Ridolfi. L'insigne fiorentino di ""ceppaia vecchia"""", come amava definirsi, aristocratico e uomo dai poliedrici interessi viene qui ricordato come scrittore, elzevirista, bibliofilo, archivista, fondatore della """"Rivista storica degli archivi Toscani"""", esperto in paleotipi, direttore della """"Bibliofilia"""" studioso e storico del Umanesimo e del Rinascimento fiorentino. Si tratta quindi di una personalità di storico e di scrittore noto nel mondo soprattutto per le magistrali biografie dedicate a Machiavelli, Guicciardini e Savonarola. A questo profilo di studioso della Firenze dell'età Umanesimo e del Rinascimento si aggiunge il profilo di uno scrittore raffinatissimo, vero principe degli elzeviristi. Egli resta nella memoria per il suo amore sviscerato per il libro come egli stesso ebbe a dire. """"Forse sola fra le cose create dall'uomo, il libro ha un corpo e un'anima; né potrei giurare che ad innamorarmi prima nei volumi dei poeti fosse veramente la loro anima, e non piuttosto, [...], la seduzione corporea, l'amore direi quasi carnale per il loro aspetto esteriore"""" (Memorie di uno studioso, 1956)."" -
Nomos-Lex
Il volume ripercorre momenti particolarmente significativi del divenire storico dell’idea di legge, nelle diverse determinazioni che ha acquisito nella cultura occidentale, mediante una ricognizione testuale del lessico che attraverso i secoli è venuto stratificandosi intorno ai termini nomos e lex, a partire dalle civiltà del mondo antico fino alla modernità. Gli studi che raccoglie testimoniano della dislocazione dell’idea di legge dal piano morale e naturale a quello scientifico, dall’ambito religioso e teologico a quello antropologico, giuridico e politico. -
La creación de un perfil cultural y literario entre Ámsterdam y Livorno
Il presente volume è, senza dubbio, uno dei più completi lavori sulla vita e opera dell'autore ebreo Joseph Penso de Vega. Il testo presenta uno studio interdisciplinare tra Religione, Istoria delle Idei, rete interculturali tra diverse diaspore sefarditi d'Europa (più concretamente tra Amsterdam e Livorno), e, ovviamente, letteratura. L'interesse della produzione de Penso si trova nella magistrale confluenza della tradizione religiosa giudea, l’adattamento della erudizione e nuove produzioni letterari venuti della Spagna, la ricezione di tutti quelli nuove che l’autore aveva conosciuto grazie al suo soggiorno nella villa livornese, e i materiali intellettuale che lui offrirono i contatti con i cerchi cristiani in un piano desacralizzato. In conclusione, l'opera Joseph Penso de Vega: ""La creación de un perfil cultural y literario entre Ámsterdam e Livorno"""" si presenta come un titolo de vero interesse per capire, non soltanto l'importanza dell'autore Penso de Vega, ma anche la profondità dello sviluppo culturale della comunità ebrea d’Amsterdam e de Livorno attraverso la sua figura."" -
Le lexique du droit dans les Essais de Montaigne
Solo con Montaigne ci si apre alla modernità giuridica.rnIn Montaigne, ‘giustizia’ è un termine polisemico, non privo di indeterminatezza, poiché designa ad un tempo la virtù cardinale e la conformità alle norme positive, l’insieme delle magistrature e il concetto morale di equità, cioè sia esigenze etiche e politiche sia la loro realizzazione assai aleatoria. La sua posizione di Conseiller du roy en la Cour du Parlement comportava conoscenze pratiche e teoriche, mentre quella di civilista richiedeva la comprensione del diritto romano e del diritto consuetudinario, in virtù della loro ampia compenetrazione nel sistema giudiziario francese allora vigente. La denuncia di procedure confuse, della molteplicità delle magistrature, della venalità delle cariche, induce Montaigne a interrogarsi sulla natura delle norme con la conseguente demistificazione dei costumi. Si può quindi operare un raffronto tra il lessico giuridico, in particolare dei costumi e delle ordinanze, ormai desueto, e quello di Montaigne. Tuttavia bisogna notare che la formalizzazione di gran parte di questo lessico era ancora embrionale e che l’uso che Montaigne ne faceva andava nel senso di limitarne gli aspetti tecnici per avvicinarlo invece al linguaggio quotidiano. -
Nel paese di Cunegonda. Leonardo Sciascia e le culture di lingua tedesca
Il volume approfondisce il rapporto, sinora poco indagato, tra Leonardo Sciascia e le culture di lingua tedesca. Lo fa da due punti di vista: quello dell'autore, che si reca in Germania, tiene conferenze, intesse rapporti epistolari con intellettuali come Werner Heisenberg e Hans Magnus Enzensberger; e quello dei critici e pubblicisti d'Oltralpe, decisi a confrontarsi con il siciliano dai romanzi ""di mafia"""" sino alle ultime sollecitazioni di polemista incomodo. Ne viene un confronto vivace, niente affatto celebrativo o addomesticato."" -
D'Annunzio e l'edizione 1911 della Commedia
Nel 1911 Olschki stampa una storica edizione della Divina Commedia, inaugurata da un proemio di d'Annunzio attorno al quale ruotarono per mesi i rapporti del poeta con l'editore e con Passerini, curatore dell'opera. Lo studio ricostruisce le fasi di questa tormentata collaborazione, sulla base dei carteggi e dei documenti conservati negli archivi della Casa Editrice e del Vittoriale, correggendo la versione aneddotica e a tratti incongrua dei fatti trasmessa dalle biografie dannunziane. -
La filosofia italiana. Tradizioni, confronti, interpretazioni
Anche alla luce dell'attuale dibattito internazionale sulla filosofia italiana e sui suoi caratteri distintivi, i saggi raccolti nel volume si propongono di offrire un contributo alla conoscenza specifica di alcuni momenti di particolare importanza della nostra tradizione di pensiero. In una prospettiva eminentemente storico-filosofica, si è preso in considerazione il periodo che va dall'Umanesimo al secondo Novecento, dedicando una speciale attenzione alla ricezione della filosofia italiana all'estero e alla diffusione in Italia di orientamenti teorici di provenienza europea. -
Leopoldo Cicognara filosofo dell'arte (1767-2017). Atti del Simposio Nazionale (Venezia, Accademia di Belle Arti, 22-23 novembre 2017)
Le riflessioni estetico-pedagogiche di Leopoldo Cicognara (1808-1826) costituiscono il vero paradigma della realizzazione dello ""statuto"""" filosofico e pedagogico della formazione accademica veneziana. Esse scaturiscono da una precoce interpretazione del pensiero di Kant e dall'ermeneutica di alcuni temi elaborati da Schiller. Gli Atti del Simposio Nazionale Leopoldo Cicognara Filosofo dell'Arte scandagliano gli aspetti più originali del pensiero dell'autore del volume Del Bello (1808), evidenziando l'attualità di un protagonista della tradizione neoclassica capace di stimolare originali """"riflessioni"""" sul rapporto che intercorre tra filosofia, pedagogia e storia dell'arte e delle lettere."" -
From quantum cascade lasers to flat optics for the twenty-first century
Light technology is a crosscutting discipline in the twenty-first century, and Federico Capasso, among the first to demonstrate the capacities of the quantum cascade laser, is an undisputed leader in the field. In the ninth Annual Balzan Lecture, “From Quantum Cascade Lasers to Flat Optics for the Twenty-First Century”, he provides an interesting survey of his career through explanations of his inventions in the field of optics and their applications, which range from spectroscopy to medical diagnostics. -
Della forza della fantasia umana
La ""Forza della fantasia umana"""", pubblicato per la prima volta nel 1745, è tra i testi più fortunati della vasta produzione di Lodovico Antonio Muratori. Favorita da uno stile di scrittura efficace, l'opera mette in gioco gli elementi più caratteristici dello spirito muratoriano. A un'attenta analisi della natura umana è unita la difesa di un razionalismo 'dolce', spinto fino a indagare le zone più recondite dello spazio onirico, con uno sguardo nuovo, capace di destare l'interesse dei lettori su questi argomenti, ancora tra Otto e Novecento.""