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1958. L'altra volta che non andammo ai Mondiali
A sessant’anni di distanza, il nostro paese si ritrova immerso in un incubo: vivere il campionato del Mondo di calcio da spettatore e non da protagonista. La Svezia fa, curiosamente, da filo conduttore: oggi ci ha eliminato, allora ospitò un Mondiale elettrizzante e spettacolare, che vide le gesta di Pelé, Garrincha e di un Brasile assurto finalmente alla gloria del calcio dopo la “tragedia del Maracanã” di otto anni prima. Analogie, ricordi, narrazioni del tempo passato che spingono a varie riflessioni. Com’era il Brasile, com’era il mondo, com’era l’Italia e com’era il calcio dell’epoca? Tra speranze di pace e conservatorismo politico, bossa nova brasiliana e l’immortale “Volare” di Modugno, boom economico nascente e tensioni da guerra fredda, conquiste spaziali e rock and roll, questo testo è l’occasione per focalizzare l’attenzione su “un anno decisivo” come si disse allora. Con il calcio che funge da più che un pretesto per leggere dinamiche sociali, eroi, fatti antichi e nuovi della nostra vita. -
La bomba voyeur
Un ragazzo – il puer – è in fuga dal potere; una società segreta anela al potere. Le due traiettorie spingono per ricongiungersi. La bomba voyeur è un dramma satiresco. Gli eventi si compiono nell’Italia della fine della guerra fredda – la decantata fine della storia. Una lotta è in atto: quella di ognuno dei personaggi per “sfidare il senso ad apparire”. Per mezzo del metodo mitico, del teatro dell’assurdo, degli occulti rimandi metatestuali e del metodo sperimentale, la lotta contagia la struttura del romanzo. Il veicolo del conflitto diventa l’oggetto del conflitto: è il pensiero stesso. E una cosa è essere e pensare e desiderare e disperare. L’unità delle fiamme. Pierre Klossowski. Al contrario, non si edifica nulla senza riflessione o costanza. Sforzi continui e intelligenti sono necessari alla minima creazione. Così c’è una bella differenza tra lasciarsi andare e cercare di risalire la corrente. Roger Caillois. -
L' eroe negato. Omosessualità e letteratura nel Novecento italiano
Dagli inizi del Novecento alla contemporaneità, un percorso inedito nella letteratura italiana alla ricerca dell'amore che non osava pronunciare il suo nome, un amore proibito da censure esterne o da forme di autocensura degli scrittori stessi. Riletti oggi, alcuni testi dei lontani anni del secolo scorso rivelano sorprendenti slanci liberatori, altri coprono di veli verità appena sussurrate, ma tutti sono indispensabili per la ricostruzione di una storia e di una tradizione negate. Oggi che l'eroe negato sembra uscito dal ghetto, si affacciano nuovi problemi: dal disagio di vivere in una società basata su un'istituzione familiare ""normale"""", all'inquietudine di fronte a una assimilazione che inglobando la diversità ne neutralizza gli aspetti più eversivi. """"E la letteratura, che ha testimoniato e accompagnato la trasformazione sociale e culturale dell'ultimo secolo, dalla paura dell'omosessualità a una sua sostanziale accettazione, pone oggi nuove domande continuando a mettere in discussione norme e valori codificati e a sperimentare attraverso la scrittura nuovi modi di vivere i rapporti umani""""."" -
Gramsci reloaded. Una teoria sociale della cultura
In questo volume antologico i brani essenziali dei ""Quaderni dal carcere"""" vengono raccolti e riorganizzati secondo una nuova interpretazione del pensiero gramsciano, provocatoriamente sganciato dalle letture del marxismo ortodosso e riportato alla sua dimensione schiettamente in-attuale, anche alla luce delle influenze che esso ha saputo esercitare in tutto il mondo.rnNelle strette della sua prigionia, Antonio Gramsci, giorno dopo giorno, riga dopo riga, scrive una lunga serie di note, analisi, saggi brevissimi, spesso parziali, su cui torna in qualche caso a più riprese. La sua lotta per sopravvivere, intellettualmente e materialmente, lo porta così a dare vita ai Quaderni dal carcere, uno dei grandi testi del Novecento, incompiuto come L’uomo senza qualità di Musil o la Ricerca proustiana, come le ricerche filosofiche di Wittgenstein o la prosa aforismatica di Bloch. In quest’opera Gramsci ingaggia un corpo a corpo con i paradossi della cultura popolare e del ruolo degli intellettuali, e lancia un prezioso messaggio di dissidenza morale e politica. Nel dopoguerra, ben dopo la morte del suo autore, i Quaderni si costituiscono come una coscienza instancabile e molesta, che richiama gli intellettuali critici a esercitare la loro funzione di comprensione e testimonianza."" -
#likeforlike. Categorie, strumenti e consumi nella social media society
Food porn, gattini, selfie, unicorni, fenicotteri rosa, wanderlust, rich kids of instagram, design, fake news, viralità, millennials. Se si potesse tracciare una mappa per avventurarsi nei meandri dei contenuti presenti sui social network, i punti nevralgici passerebbero da qui, un insieme schizofrenico di immagini, dati, profili che distinguono, accomunano, riuniscono o separano, milioni di profili, utenti, persone. Miliardi di contenuti in quello che è un overload continuo di informazioni da fruire nel minor tempo possibile, completamente e necessariamente immersi nella dimensione del flusso. Questo volume, scritto a sei mani, vuol indagare la fitta rete dei social network, attraverso un'analisi sociologica e tassonomica delle categorie che emergono nel mondo online, dalla relazione dei social media con il tempo effimero, al concetto di innovazione, al legame con la nostalgia, dal rapporto tra brand e social, al problema dell'informazione tra realtà e finzione, al legame tra pubblici e influencer opinion leader. -
I riflessi di «Black Mirror». Glossario su immaginari, culture e media della società digitale
"Black Mirror"""" è una serie televisiva antologica in grado di interrogare in maniera radicale il senso del rapporto tra l’uomo, la società e le tecnologie nel tempo presente. Questo volume si propone quale glossario a più voci, con l’obiettivo di interpretare, nelle trame dell'angosciante distopia messa in scena, il mutamento delle culture, dei media e degli immaginari nella società digitale globalizzata in cui viviamo." -
La città polifonica. Saggio sull'antropologia della comunicazione urbana. Ediz. illustrata
«La Città Polifonica è stata la mia prima ricerca empirica basata sull'antropologia urbana. A São Paulo ho appreso a vivere un mix di straniero e familiare; osservare ogni dettaglio con sensibilità micrologica; rifiutare generalizzazioni e stereotipi; percepire le mie reazioni emotive come parte della ricerca; vivere la mia solitudine durante il perdersi nei flussi della metropoli. Riflessività e dialogica imposero il loro metodo: il ricercatore dialoga con i diversi e contrastanti sé che emergono sul campo.» -
L'immaginario rubato. Senza arte, ogni società è indifesa
Anno 2019: come aveva previsto Victor Hugo in Melancholia, un progresso snaturato e innaturale ha finito per dare un’anima alla macchina ed estirparla dall'uomo. Il cinema, che avrebbe potuto e dovuto essere la summa di tutte le arti, è invece divenuto strumento e complice dell'aridità finanziarizzata in cui oggi il genere umano è immerso fin quasi al soffocamento. Depauperato e deriso, il patrimonio artistico europeo è stato saccheggiato dall'industria cinematografica nordamericana e usato per condizionare e indottrinare il pubblico. Ma, mentre il nostro continente, mai come adesso vecchio, sembra non avere la forza di reagire, forse c’è ancora una speranza... Con interviste a Roland Devolder, Giulio Sapelli, Josefina Nucci Howell, Laura Fanti, Mariano Equizzi. -
Mutazione e cyberpunk. Immaginazione e tecnologia
«Nell’epoca presente la mutazione investe il corpo e la mente individuale a partire da una trasformazione delle tecnologie, della produzione e della comunicazione sociale. L’insieme delle trasformazioni ambientali – la chimica della natura, la chimica dell’ecosfera mentale, la Psicochimica – crea intorno all’organismo cosciente condizioni alle quali l’organismo cosciente non è adattato.»rnrn""Nel 1992 usai per la prima volta un browser di navigazione, nel 1994 ebbi il mio primo indirizzo email. E in quello stesso anno organizzai a Bologna un convegno internazionale che aveva il titolo Cibernauti. In quel convegno una dozzina di teorici, tra i quali Derrick de Kerkhove e Pierre Levy, presentarono per due giorni le loro ipotesi e le loro immaginazioni sul futuro della rete. rnIn quegli anni scrissi i testi che compongono Mutazione e cyberpunk, un libro che uscì a Genova, con l’editore Costa & Nolan (una casa editrice che faceva dei libri bellissimi, ed era diretta da una donna energica e molto simpatica). Quel libro è la sintesi delle scoperte letterarie e filosofiche del decennio precedente, ma anche la mia introduzione personale e politica all’epoca nuova che si poteva condensare intorno alla parola “Internet” che aveva cominciato a circolare.rnDa Deleuze e Guattari avevo imparato che l’attività del filosofo è prima di tutto quella di creare nuovi concetti, e nuove parole capaci di incarnare concetti. rnInfosfera, psicosfera e psicochimica, ciberspazio e cibertempo, Tecnomaya, cosmovisione barocca: ecco le parole che avevo catturato nelle mie letture e che cercavo di tradurre in strumenti per l’analisi di una realtà che stava emergendo confusamente."""""" -
L' eterna crisi delle scienze umanistiche. Se ne intravede una fine?
"Mi oppongo all?idea che le scienze umanistiche stiano diventando sempre più ineluttabili, prima di tutto perché, se domani esse cessassero ovunque la loro attività, un decimo della popolazione mondiale istruita (qualunque cosa si voglia intendere per 'istruzione') lo noterebbe a malapena. In alcuni paesi lo si apprenderebbe da articoli di mezza pagina, ma a coloro che non fanno parte di questo ambiente le scienze umanistiche non mancherebbero affatto. Dobbiamo dunque abituarci al pensiero che l?umanità possa tranquillamente sopravvivere senza di loro."""" Con prefazione di Alberto Abruzzese." -
Il furfante inglese
"Non è più il Robinson Crusoe di Defoe l’iniziatore di un genere che il canone vuole a tutti i costi originale e che altri natali non poteva trovare se non nell’Inghilterra borghese e mercantile, bensì Meriton Latroon, che come l’autore a più riprese afferma, è figlio di Lazarillo, del Pitocco e di Guzmán, insomma della grande tradizione del romanzo spagnolo e della sua continuazione nella letteratura europea. [...] Il vero motivo di tutto ciò è, però, da ricercarsi in Meriton Latroon e nelle avventure che lo vedono protagonista [...] in un crescendo di rocambolesche avventure, tutte frutto di un ingegno e di una furbizia non comuni, si trasforma, di volta in volta, in mendicante, ladro, giocatore d’azzardo, apprendista presso un mercante, truffatore, bandito di strada."""" (dall'introduzione di Alessandro Gebbia)" -
Vera o i nichilisti. Dramma in un prologo e quattro atti. Ediz. critica
"Dietro Vera ci sono tutte le donne che di lì in poi hanno ingaggiato, sovente con il prezzo della galera o addirittura della vita, la lotta per affermare i propri diritti nella fabbrica, nella società, nella famiglia, lasciando traspirare la grande ammirazione che Wilde nutriva per le donne, in primis per le attrici, che si contrapponevano allo stereotipo vittoriano, per quella che Sara Grand definirà la 'New Woman'. Dietro i nichilisti si scorgono, con il senno di poi, i gruppi e le organizzazioni che combatteranno contro le disuguaglianze e la violenza razziale o omofoba. [...] Non è un caso, quindi, che nel 2014, il 12 febbraio, dopo centoquaranta anni di silenzio imposto, le battute di 'Vera o i nichilisti' siano tornate a risuonare su di un palcoscenico, ancora una volta e forse non a caso newyorchese."""" (dalla prefazione di Alessandro Gebbia)" -
Dal grigio alla stella. Gianni Rivera. Alessandria, Milano e il suo mondo
Alessandria, città distaccata, timida, introversa, scostante, appena uscita dalla guerra con ferite profonde, e il calcio come speranza e passione. E poi Milano, la Milano anni Sessanta, non ancora “da bere” eppure già “così vicina all’Europa”, rutilante, agra e vivace, motore economico e culturale dell’Italia intera. In queste due città, e in quell’epoca di boom, si svolge la vicenda sofferta, romanzata e bellissima del calciatore italiano più controverso e disincantato, più forte, più bello e più ammirato di tutti: Gianni Rivera il prodigio, il Golden Boy, il polemico, l’abatino, l’eroe di “Italiagermaniaquattroatre”. Questo testo cerca di fare giustizia della vita di un vero campione, che ha ricevuto tanta ingratitudine – dalla sua città natale, dai “padroni” del suo Milan, dai suoi tifosi e dagli avversari – ma anche tanti attestati di stima. Due su tutti: il Pallone d’Oro del 1969, primo italiano, e l’ammirazione di Pelé, che disse, alla vigilia della finalissima del ’70: “Perderemo di sicuro, perché se Rivera sta in panchina significa che avete 11 giocatori più bravi di lui…” -
La Repubblica nel pallone. Calcio e politici, un amore non corrisposto
I politici hanno sempre guardato il calcio con un certo interesse. Raramente questo sguardo è stato ricambiato, nelle intenzioni e nei fatti. Dall’avvento della Repubblica a oggi in Italia è raro che i protagonisti della politica siano rimasti immuni dal fascino del football. Tifosi più o meno dichiarati, insospettabili manovre dietro le quinte, scelte di cuore o meramente di propaganda. Dai Presidenti della Repubblica a quelli del Consiglio, leader di sinistra inspiegabilmente ammaliati dal potere bianconero, guerriglieri con la nemesi degli arbitri, aspiranti sindaci, ex capi ultrà divenuti segretari di partito e segretari di partito con abitudini da capo ultrà. Il calcio nostrano, e non solo, spesso ha intrecciato le sue storie con quelle di chi era seduto, o siede ancora, sugli scranni più alti del Belpaese. E forse proprio qui sta il fascino: il potere passa, la palla continua a rotolare libera. -
Dite la vostra, Mr. Darcy. Pubblico e privato in Jane Austen
Come nella vita, anche nel romanzo l'individuo definisce se stesso in funzione dell'Altro, mai senza l'Altro, mai contro l'Altro. La questione dell'intersoggettività è relativamente recente ma decisiva per l'indagine filosofica, psicologica e sociale, e senz'altro emergente già tra Settecento e Ottocento, quando Jane Austen vive e scrive, e in cui la nascente dialettica tra i concetti di pubblico e privato lascia presupporre un intreccio di relazioni tra vedere ed essere visto, tra interno ed esterno. Elizabeth e Darcy sono esseri umani su carta che definiscono se stessi attraverso le loro azioni e relazioni verso/con l'alterità. Azioni e relazioni fatte di reciproco adattamento, di riflessioni e auto-riflessioni, di scelte e scarti. Per giungere all'accordo, per superare ""l'orgoglio e il pregiudizio"""", per arrivare a comprendere di """"essersi sbagliati in tutto"""" e diventare finalmente maturi. Prefazione di Beatrice Battaglia."" -
Di lama e d'ocarina. Storie di tango. Ediz. ampliata
"Montlagòn è la milonga. Senza di lui la milonga non esiste. Senza la milonga, lui, non esiste."""" Caro lettore della quarta di copertina, questa è la storia di Diego Alvaro de Marenquio Manasero y Gregorio, e di come partì alla ricerca dei tre elementi che l’avrebbero reso il più gran tanguero della Pampa. Eroe donchisciottesco in un mondo di passioni, Diego Alvaro etc. etc. suonerà al ritmo di amori, gelosie, perdite e abbandoni, mentre al suo tango si intrecceranno le voci di altri suonatori e ballerini, di amanti e poeti, streghe e diavoli..." -
Le bugie che deludono. Menzogna e vita quotidiana
"Bisognerebbe diffidare di chi afferma di dire sempre la verità, perché delle bugie non possiamo fare a meno. Le bugie stanno alla base di tutti i gruppi sociali, tanto che non solo gli uomini ma anche gli animali ne fanno uso. Tra gli esseri umani, però, le cose si complicano e assumono sfumature e motivazioni diverse. Si tende a trasfigurare la realtà per mezzo delle bugie e questo ci permette di affrontare e vivere con più determinazione le situazioni e mantenere in equilibrio determinati rapporti. Gli scienziati ritengono che una bugia si componga di due parti: quando mentiamo dobbiamo creare la menzogna e anche nascondere la verità. Essere bugiardi dunque richiede un duplice sforzo, che si traduce in una maggiore attività cerebrale. Perché allora le persone dicono le bugie e lo fanno specialmente con le persone che amano? Questa è una domanda che continua ad assillarmi...""""" -
Taccuini postmoderni. Dialoghi e pensieri
“Quando accedo intimamente a ciò che chiamo “me stessa”, mi imbatto in un intreccio di connessioni, di pensieri, esperienze, ricordi. In un insieme di percezioni, in un fascio di energie, di processi diversi che operano in modo autonomo e, come sosteneva Hume, io sono il caldo, il fresco, l’ombra o la luce, l’amore o l’odio, il colore o il suono, il dolore o il piacere”rn""Non un saggio ma un taccuino fatto di pensieri e passioni di carta. Un diario postmoderno perché liquido, altalenante tra profondità e lievità; intimo ed esuberante. Il risultato: una semplice alchimia in cui si mescolano forma teoretica e leggerezza. E i temi su cui riflettere? Pochi, essenziali, inevitabili. Il dialogo con Dio o con il Dubbio. Il dialogo con Se stessi o con lo Spirito libero. Il dialogo con l'Amore o con l'Altro. Il dialogo con il Mondo o con il Reale. Il dialogo con la Morte o con l'Inevitabile."""""" -
Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie
La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell'adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un’interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili. -
La casa senza finestre
Una ragazzina di nome Eepersip scappa dalle restrizioni di una casa con muri e finestre per vivere a contatto con la natura, in un mondo molto più bello e puro di quello in cui viva con la sua famiglia. Eepersip attraverserà la pianura, arriverà al mare e infine raggiunge la montagna. La protagonista incontrerà creature oniriche e paesaggi fantastici, che ci condurranno in un mondo incantato e fiabesco.