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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna. Da Augusto a Domiziano
La fisionomia attuale del patrimonio numismatico del Museo Nazionale di Ravenna, istituito nel 1885, restituisce una testimonianza non solo del difficile e tortuoso percorso di formazione dell'istituzione museale, ma anche e soprattutto delle complesse vicissitudini connesse con il trasferimento al nuovo museo postunitario degli oggetti di antichità ed arte di proprietà municipale, già conservati presso la Biblioteca Comunale Classense. Il nucleo principale del medagliere, composto dalla collezione di monete e medaglie riunita nel corso del Settecento dai monaci camaldolesi di Classe, fu arricchito in progresso di tempo dall'acquisizione di lasciti testamentari e donazioni da parte di privati, da acquisti operati sul mercato antiquario e dalla presa in consegna di reperti monetali rinvenuti nel territorio cittadino o in aree limitrofe. Muovendo dall'intento di promuovere la conoscenza e la fruizione del medagliere del Museo Nazionale di Ravenna, il presente volume, finalizzato alla pubblicazione delle monete romane altoimperiali, si inserisce nell'ambito di un nuovo progetto di edizione dei materiali numismatici della collezione ravennate, inaugurato recentemente con lo studio dei pezzi di età repubblicana. Introdotta da un saggio sulle fasi di creazione e sviluppo del Museo, con particolare riguardo ai passaggi relativi alla costituzione e alla trasformazione della raccolta numismatica, la pubblicazione del nucleo qui preso in considerazione, ammontante a più di 600 esemplari compresi tra l'inizio del principato augusteo e la fine dell'epoca flavia, è corredata da un'appendice finale contenente un gruppo di riproduzioni moderne ispirate ad emissioni monetali della prima età imperiale. -
L' uomo e il cosmo. Breve viaggio nella scienza che ci ha resi infinitamente piccoli
Fin dai tempi più antichi gli uomini hanno scrutato il cielo e le stelle, cogliendo nella regolarità degli apparenti moti celesti il palesarsi di un ordine superiore da cui trarre segni che potessero dare un senso al loro presente e indicare il corso delle azioni future. Da sempre l'indagine del cielo determina la percezione che l'uomo ha della propria collocazione nell'assetto del cosmo. Percorrendo la storia di questo insistente scrutare - dalle prime rappresentazioni mitico-religiose alla nascita dell'astronomia scientifica e alle osservazioni strumentali - il volume rivela il progressivo incrinarsi dell'illusione umana di trovarsi al centro del creato e la graduale scoperta di un universo sempre più grande, indifferente a noi e alla nostra sorte. -
Arte e umanesimo a Bologna. Materiali e nuove prospettive
A causa delle ingenti perdite subite dal suo patrimonio monumentale e artistico, Bologna stenta a essere percepita come una delle capitali del Rinascimento italiano. Nonostante le indicazioni fornite in passato da Ezio Raimondi e Carlo Volpe, il campo sul quale indagare rimane ancora assai vasto. Sono da chiarire le dinamiche che permisero alla città di configurarsi, durante e dopo la signoria dei Bentivoglio, come un centro di sperimentazioni in ogni settore del sapere, così da attrarre talenti forestieri che seppero naturalizzarsi nel contesto culturale locale e ricavarne spunti originali di riflessione e di creazione. Senza alcuna pretesa di esaustività e nemmeno di organicità, questo volume, in parte originato da un convegno tenuto nel 2018 presso il Dipartimento delle Arti ma accresciuto di altri materiali, raccoglie contributi a carattere interdisciplinare e ricchi di dati inediti, con l'intento di alimentare nuove prospettive di ricerca. -
L' esperienza dello spazio. Collezioni, mostre, musei
La rilevanza critica storicamente assunta dalla dimensione espositiva, dalla progettazione museale e dalle scelte di allestimento di collezioni e gallerie ci fa comprendere come la questione del pubblico in relazione all'opera sia un elemento determinante per l'analisi e la comprensione di tutta la vicenda artistica. È altrettanto evidente che la componente spaziale-esperienziale, di contesto e di relazione, si è esplicitamente proposta come uno degli aspetti determinanti per l'identità dell'arte novecentesca. Come reagisce il pubblico? Come la fruizione dello spettatore diventa parte attiva dell'opera stessa? Si tratta di un confronto che, necessariamente, si trasforma in effettiva esperienza storica ed estetica, in articolato processo critico in grado anche di ridefinire il senso stesso dell'opera. Il volume propone una riflessione metodologicamente dinamica e cronologicamente ampia sulle problematiche che scaturiscono dalla relazione tra spettatore e opera o dal confronto tra spazio e pubblico. -
Prospettive di un'estetica del quotidiano
L'Estetica del quotidiano (Everyday Aesthetics), nata principalmente in contesti accademici scandinavi e statunitensi, si è affermata come una delle nuove linee di ricerca più interessanti e attualmente dibattute a livello internazionale. La giovane sub-disciplina dell'estetica, così come viene definita dai suoi fautori, sta finalmente prendendo piede anche in territori non anglofoni. Ciò rende oggi particolarmente interessante rendere disponibili in italiano gli argomenti sviluppati da essa a fronte dell'assenza di traduzioni dei numerosi testi realizzati almeno negli ultimi venti anni. Diverse sono le figure che in questo periodo hanno contribuito alla crescita dell'Estetica del quotidiano, arricchendola con diversi approcci, metodologie e temi d'indagine. Tra queste, quella di Ossi Naukkarinen, estetologo finlandese, risulta una delle più significative, per ampiezza e profondità del dibattito in corso. Il volume intende presentare gli esiti più interessanti della sua ricca e variegata ricerca, che riguardano sia la discussione dei confini disciplinari dell'estetica (statuto, prospettive dell'estetica, liminalità tra arte e non-arte...), sia fenomeni estetici caratteristici del mondo contemporaneo (moda, popular culture, vita e ambienti urbani...). Ossi Naukkarinen è prorettore alla Ricerca della Aalto University di Espoo. È professore ordinario di Estetica nella School of Arts, Design and Architecture della medesima istituzione. I suoi temi di ricerca concernono principalmente l'Estetica del quotidiano, l'environmental aesthetics e lo statuto dell'estetica in quanto disciplina filosofica. Su questi e altri temi, dalle arti visive all'artificazione, dall'Impronta Estetica alle digital humanities, ha pubblicato contributi apparsi in finlandese, inglese, sloveno, cinese e italiano. -
Cucina, società e politica. Le arti e il cibo. Modalità ed esempi di un rapporto. Vol. 3
Atti del Convegno (Bologna, 8-10 ottobre 2018) a cura di Fabrizio Lollini e Massimo Montanari con la collaborazione di Luca Capriotti. -
Diritto amministrativo e società civile. Vol. 3: Problemi e prospettive.
Nel corso del mese di luglio 2018, presso la SPISA - Scuola di Specializzazione in Studi sull'Amministrazione Pubblica dell'Università di Bologna, ha preso l'avvio un progetto scientifico di approfondimenti e riflessioni sulla situazione attuale e sulle prospettive di alcuni istituti e discipline centrali per il Diritto amministrativo. Il progetto è denominato e riguarda complessivamente Diritto amministrativo e società civile e si articolerà in una serie di occasioni di studio e dibattito, partendo da tre grandi tematiche: ""Le autonomie pubbliche e le autonomie sociali"""", """"Economia e Pubblica Amministrazione"""" e """"Tutela della salute. Tutela dell'ambiente"""", tematiche alle quali il Professor Fabio Roversi Monaco (Emerito dell'Università di Bologna) ha dato nel corso del tempo un contributo scientifico eccezionale e fondante, attraverso i suoi studi, il suo insegnamento e le sue iniziative. Contributi di: Fabio Roversi Monaco, Annamaria Angiuli, Francesco Astone, Emanuele Boscolo, Maurizio Cafagno, Filippo Cammelli, Federico Caporale, M.T. Paola Caputi Iambrenghi, Enrico Carloni, Antonio Carullo, Vincenzo Cerulli Irelli, Paola Chirulli, Gian Domenico Comporti, Marco D'Alberti, Filippo Dallari, Francesco De Leonardis, Marina D'Orsogna, Giuseppe Franco Ferrari, Fabrizio Fracchia, Loredana Giani, Guido Greco, Nicola Gullo, Maria Immordino, Andrea Maltoni, Francesco Manganaro, Enzo Maria Marenghi, Patrizia Marzaro, Bernardo Giorgio Mattarella, Piergiorgio Novaro, Luca R. Perfetti, Anna Romeo, Fabio Saitta, Girolamo Sciullo, Domenico Sorace, Luigi Stortoni, Stefano Vinti, Piera Maria Vipiana."" -
Norme d'ordinanza. Contributo a una teoria delle ordinanze emergenziali come fonti normative
L'emergenza rappresenta da sempre un tema di massimo interesse per chi studia il Diritto pubblico. A seguito di un evento emergenziale, infatti, l'ordinamento può arrivare persino a sospendere il suo ordinario funzionamento, attivando in risposta poteri urgenti ed eccezionali. Poteri i cui confini non sono predeterminati, perché, per definizione, i fatti emergenziali da risolvere non sono prevedibili. Tale situazione straordinaria - che richiama l'antico principio salus populi suprema lex esto - pone all'interno dello Stato costituzionale problemi di legittimazione e compatibilità assai complessi. Tra i poteri d'eccezione adottati per risolvere un'emergenza vanno certamente incluse le ordinanze che in taluni casi possono operare in deroga alla legge. Ordinanze qui denominate emergenziali proprio per enfatizzare la loro stretta connessione con il fatto eccezionale che ne giustifica l'adozione. Il presente studio mira a indagare la natura e gli effetti delle ordinanze emergenziali, in particolare sostenendo che, sebbene tali atti presentino una forma amministrativa, la loro natura è sostanzialmente normativa. Un'efficacia temporanea, limitata alla durata dell'emergenza e di rango secondario: prevista e legittimata dalla legge - senza acquisire «forza di legge» - che in alcuni casi può portare alla deroga di fonti di rango primario. Se per Santi Romano era la stessa emergenza la fonte del diritto in grado di derogare alle regole ordinarie, nell'attuale ordinamento costituzionale è invece la legge la fonte del potere di ordinanza, che legittima l'eventuale deroga a fonti primarie. Tuttavia, ancora oggi, il fatto emergenziale mantiene un ruolo essenziale, integrando la fattispecie legislativa, la quale, pur non prevendendo un oggetto determinato, trova nel fatto un'evidente delimitazione del potere dell'organo agente, che giustifica, e allo stesso tempo circoscrive, la fattispecie. L'ordinanza, come argomenta la presente ricerca, opera nella prassi come regola dell'emergenza, rappresentando un istituto eccezionale, ma necessario al fine di contribuire a proteggere la sicurezza della società e, dunque, i diritti di libertà. Collana Seminario Giuridico della Università di Bologna CCXCIX. -
Le 99 piaghe del fisco. Una democrazia decapitata
I primi Parlamenti sono nati anche per dare attuazione al principio no taxation without representation. Da tempo, però, il nostro assetto democratico vacilla, sotto l'attacco dei propugnatori della democrazia diretta digitale e del fascino dell'uomo forte. E il sistema fiscale non gode di buona salute. I poteri dello Stato dovrebbero stare alla giusta distanza tra loro e dal cittadino-contribuente. Come i vertici di un triangolo equilatero, ciascuno esercitando la funzione fissata dalla Costituzione, senza invadere il campo altrui. Invece non accade e, come nel crudele epilogo del mito di Erisittone, si nutrono delle proprie radici, interrompendo il flusso della linfa vitale della democrazia. Tra l'invocazione di pieni poteri e manine invisibili si fanno strada, così, inquietanti assonanze con il passato. L'analisi delle ragioni di crisi del fisco costituisce il miglior banco di prova per affrontare un problema più ampio e preoccupante. -
Lezioni di diritto processuale generale, diritto processuale del lavoro, diritto delle procedure concorsuali
Su che cosa e come devono essere preparati, con specifico riguardo alla materia del diritto processuale, i futuri consulenti del lavoro e dell'impresa, i prossimi giuristi che opereranno con le aziende, i nuovi manager nelle imprese pubbliche e private e, in generale, chi si avvia a esercitare le tradizionali professioni legali nel terzo millennio? Il presente manuale mira ad offrire una risposta a questo interrogativo, proponendo sia visioni d'insieme, sia indicazioni di carattere generale, sia suggerimenti operativi. E poiché non è cosa facile apprendere le nozioni fondamentali del processo, il testo espone via via i vari argomenti cercando un punto di equilibrio tra tecnicismo e semplificazione, senza sacrificare la precisione e il rigore che connotano la materia, ma rendendo tuttavia più chiare e comprensibili le spiegazioni e riducendole all'essenziale. Per questo si è scelto di scandire il manuale in lezioni, nelle quali all'esposizione seguono approfondimenti teorico-pratici per coloro che necessitano di entrare nel dettaglio. Per non appesantire troppo il testo, i richiami normativi e giurisprudenziali di ciascuna lezione sono stati resi disponibili nella sezione materiali didattici del sito www.buponline.com. Questa prima edizione è aggiornata all'8 aprile 2020, ma il manuale sarà costantemente al passo con le novità normative successive alla data di pubblicazione, con schede di aggiornamento che saranno scaricabili sempre dal sito dell'editore. -
Introduzione ai campi elettromagnetici. Nuova ediz.
In questo testo sono raccolte le tracce delle lezioni e molti esercizi con soluzione relativi al corso introduttivo ai campi elettromagnetici che è offerto agli studenti del secondo anno della laurea triennale in Ingegneria elettronica e telecomunicazioni dell'Università di Bologna. Si tratta di un corso che fa da ponte tra i corsi di base (matematica e fisica in particolare) e quelli professionalizzanti, tipici dell'ingegneria. Tali corsi hanno due approcci molto diversi alla materia che presentano. I primi usano un approccio scientifico, per capire come e perché capitano certi fenomeni. I secondi puntano invece a fornire strumenti per utilizzare quei fenomeni in vista della produzione di beni e servizi, in questo caso nel campo delle telecomunicazioni. Questo libro cerca di far incontrare questi due diversi punti di vista, ciascuno dei quali ha la sua storia. Ogni incontro con ciò che è diverso può portare a ricchezza di novità, ma solo se si riesce a vincere la fatica del conoscerne e accoglierne la storia. Sarebbe quindi bello che questo libro fosse letto non solo come un semplice libro di testo, con formule ed esercizi, ma soprattutto come un libro di storie. Storie di campi elettromagnetici, delle equazioni che ne descrivono il comportamento nello spazio e nel tempo e del loro uso per trasmettere informazioni da un luogo ad un altro. Storie scritte da uomini che, nel tempo, hanno saputo creare un linguaggio comune per descrivere quello che vedevano e capivano del mondo intorno a loro per poi usarlo, con rispetto, per migliorare la vita di altri uomini, facilitando e ampliando le possibilità di comunicare tra loro. Per arrivare alle storie di chi, leggendole, matura il desiderio e l'entusiasmo per scriverne di nuove. Un ultimo commento riguarda l'approccio matematico deduttivo che è stato scelto per questa presentazione. La tentazione di semplificare il più possibile i contenuti e la loro presentazione nella speranza di facilitare l'apprendimento può far perdere l'acquisizione di un bene molto importante per un futuro ingegnere: un metodo di studio e di lavoro valido oltre la necessità contingente di superare bene o in fretta un esame. -
L' intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica
Bologna fu un centro di prima grandezza dell'Italia napoleonica e in diverse occasioni contese il primato a Milano per detenere il ruolo di capitale di stato. Non fu capitale amministrativa e politica, se non negli anni della Repubblica Cispadana, ma conservò a lungo il ruolo di capitale intellettuale mantenendo la sede del Collegio dei Dotti e dell'Istituto Nazionale, sul modello dell'Institut parigino, oltre a potenziare la sua celebre Università e l'Accademia di Belle Arti di altrettanto solida reputazione. Tuttavia Napoleone ebbe sempre un occhio di riguardo per la città felsinea, di cui apprezzò particolarmente la centralità geografica e fattori politici congeniali al modello sociale cui mirava. E anche lo stesso, milanesissimo Stendhal, riconobbe delle qualità speciali al ""modello"""" bolognese e al «tono» della sua «grande società», da lui ritenuta superiore a quella milanese, che più tardi lo spinsero a considerare molto positivamente l'ipotesi di assegnare alla città emiliana il ruolo di capitale d'Italia, preferendola di gran lunga a Roma. Questo libro invita a esplorare una stagione progettuale tanto vivace quanto ancora poco sondata, leggendone le trasformazioni attraverso la lente dell'architettura civile e dei «piani» adottati allo scopo di riorganizzare razionalmente lo spazio a misura del «pubblico» e dei nuovi protagonisti di una società rivoluzionata."" -
Tracce armene nella Biblioteca Universitaria di Bologna e in altre biblioteche d'Italia. Cartografia, manoscritti e libri a stampa
Partendo dalla monumentale Mappa armena del conte bolognese Luigi Ferdinando Marsili (Costantinopoli, 1691), recentemente al centro di una serie di iniziative legate alla sua conservazione e valorizzazione, il volume propone un itinerario attraverso questa e altre «meraviglie» armene custodite nella Biblioteca Universitaria di Bologna e in varie biblioteche italiane. Lo sguardo nel contempo si allarga a considerare gli stretti contatti tra il popolo armeno e l'Italia documentati dalle numerose edizioni a stampa armene che dal Cinquecento all'Ottocento hanno visto la luce nel nostro Paese. -
Place, cyberplace e le nuove geografie della comunicazione. Come cambiano i territori per effetto delle narrazioni online
L'avvento delle nuove tecnologie ha scompaginato assetti geo-economici consolidati, rivoluzionando non solo i mezzi di comunicazione, ma anche le dinamiche attraverso cui i territori sono raccontati. Le persone scambiano opinioni, informazioni, dati in forma testuale e visuale in e per luoghi diversi, suscitando numerose riflessioni che riguardano la geografia sotto un duplice aspetto: da un lato i luoghi della comunicazione passano dal reale al cyberplace, attraversando il cyberspace; dall'altro, le diverse narrazioni dei territori, a seconda del medium che le veicola, hanno impatti differenti sugli immaginari territoriali determinando, di fatto, la gemmazione di territori nuovi, mutevoli. Questo volume esplora la relazione tra narrazioni, territori e nuove tecnologie mediali, riallacciandosi a una consolidata letteratura geografica. Il testo traccia una linea che congiunge il dove e il come si dipanano le narrazioni del territorio, travalicando l'effimero limes tra reale e virtuale, per esplorare il rapporto osmotico tra narrazione mediata, nuove tecnologie e processi di riconfigurazione territoriale: è questo il fil rouge che tiene uniti gli approfondimenti su cui ciascun capitolo si sofferma. -
Lo sviluppo dell'astronomia a Bologna dal 1960 al 1990
L'Accademia delle Scienze, con il patrocinio dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, promuove una serie di incontri volta ad analizzare il percorso scientifico compiuto dalle diverse aree di ricerca dislocate entro il perimetro dell'Alma Mater, nel periodo che corre dai primi anni Cinquanta agli esordi del XXI secolo. L'intento dell'iniziativa non è quello dell'autocelebrazione di una fase che è stata indubbiamente molto positiva nella vita plurisecolare del nostro ateneo, ma di porre in evidenza gli esiti che ha conseguito la sua ricerca sul piano nazionale e internazionale; le reti scientifiche che intorno a queste attività sono nate e si sono sviluppate; l'attività formativa che ne è seguita; i rapporti con le imprese, le amministrazioni pubbliche e altri comparti della vita civile cittadina e regionale. Questa ricognizione, che non è solo di memoria, si propone anche l'obiettivo di segnalare i possibili livelli di crescita e di intersezione tra le frontiere della scienza e della tecnologia e le esigenze della vita poiché la ricerca e la formazione sono chiamate a svolgere compiti molto rilevanti nella società della conoscenza. -
La biologia a Bologna: risultati e prospettive
L'Accademia delle Scienze, con il patrocinio dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, promuove una serie di incontri volta ad analizzare il percorso scientifico compiuto dalle diverse aree di ricerca dislocate entro il perimetro dell'Alma Mater, nel periodo che corre dai primi anni Cinquanta agli esordi del XXI secolo. L'intento dell'iniziativa non è quello dell'autocelebrazione di una fase che è stata indubbiamente molto positiva nella vita plurisecolare del nostro ateneo, ma di porre in evidenza gli esiti che ha conseguito la sua ricerca sul piano nazionale e internazionale; le reti scientifiche che intorno a queste attività sono nate e si sono sviluppate; l'attività formativa che ne è seguita; i rapporti con le imprese, le amministrazioni pubbliche e altri comparti della vita civile cittadina e regionale. Questa ricognizione, che non è solo di memoria, si propone anche l'obiettivo di segnalare i possibili livelli di crescita e di intersezione tra le frontiere della scienza e della tecnologia e le esigenze della vita poiché la ricerca e la formazione sono chiamate a svolgere compiti molto rilevanti nella società della conoscenza. -
Deutsch-italienischer Kulturtransfer im 18. Jahrhundert Konstellationen, Medien, Kontexte
Die Aufklärung ist eine Epoche intensiver und produktiver deutsch-italienischer Begegnungen, die bei aller Italophilie bzw. Germanophilie nicht ohne Irritationen, Widersprüche und Vorbehalte blieben. Die Beiträge des vorliegenden Bandes beleuchten in komparatistischer Perspektive und in exemplarischen Einzelstudien Aspekte dieses spannungsvollen, wechselseitigen Kulturtransfers. Unter welchen Voraussetzungen, in welcher Form und mit welchen Intentionen vollzieht sich der kulturelle Austausch zwischen Deutschland und Italien im 18. Jahrhundert? Welche Rolle spielten Kulturvermittler wie z. B. Übersetzer literarischer Werke und Medien wie Journale oder Briefe? Welche Transformationen brachte der Transfer mit sich? Welche sozialgeschichtlichen Kontexte und Praktiken (z. B. Kunst- und Kulturreisen) spielten im Hintergrund eine Rolle? Diese und viele weitere Fragestellungen werden in den zehn Beiträgen aufgegriffen, die ein Spektrum von Lessing, Muratori, Denina, Beccaria und Herder bis Goethe, Meinhard, Moritz und Heinse umfassen. Beiträge von Oliver Bach, Giulia Cantarutti, Chiara Conterno, Martin Disselkamp, Astrid Drose, Elena Polledri, Jorg Robert, Francesco Rossi, Silvia Ruzzenenti, Gideon Stiening, Friedrich Vollhardt. -
Argomenti di diritto processuale civile
Presentare agli studenti il processo civile italiano nella sua dimensione concreta e nel quadro europeo: questo è lo scopo di un testo che mira ad offrire una guida introduttiva al diritto processuale, insegnando le nozioni fondamentali e fungendo da chiave di lettura della materia. Un libro per essere utile deve tendere a suscitare interesse e curiosità; a mettere in luce problemi di rilievo sociale; a fare comprendere come l'amministrazione della giustizia abbia ricadute non banali sulla quotidiana esperienza di molti. Per adempiere al proprio compito, il testo si confronta con la situazione strutturale della giustizia civile in Italia ed ha presente lo scenario dell'Unione europea e dei meccanismi internazionali di globalizzazione, con le loro ricadute sul sistema della tutela dei diritti. Non manca una riflessione sulla connotazione etica dei comportamenti degli operatori del processo, nella consapevolezza che la giustizia civile potrà crescere soprattutto se migliori saranno le capacità di dedizione e di servizio di chi se ne occupa. Questa quinta edizione è aggiornata al 25 febbraio 2020. -
Agorai ed edilizia pubblica civile nell'Epiro di età ellenistica
L'Epiro, regione situata alle estreme propaggini della Grecia nord-occidentale e ai confini con l'Illiria meridionale, è caratterizzato da un popolamento sparso in villaggi e da un'organizzazione per piccoli ethne e comunità tribali maggiori (Caoni, Tesproti e Molossi) guidati da magistrati annuali o sovrani. In tale contesto, l'evoluzione in senso urbano dei principali insediamenti indigeni è un fenomeno alquanto tardivo che si compie tra IV e III sec. a.C., in coincidenza con l'affermarsi della cultura ellenistica. Con la formazione delle città si assiste anche al progressivo sviluppo e alla monumentalizzazione delle piazze e degli edifici civili, centrali per la vita associativa delle nuove comunità urbane, che raggiunge il suo apice negli anni a cavallo tra III e II sec. a.C., in seguito alla nascita del koinon degli Epiroti. La regione, tuttavia, fino ad oggi non è stata adeguatamente rappresentata negli studi sull'agora e l'edilizia pubblica greca. Il volume si propone di colmare tale lacuna ricostruendo l'evoluzione architettonica e funzionale dell'architettura pubblica civile in rapporto agli eventi storici e al quadro sociale, politico ed economico. Emerge così il ruolo di primo piano ricoperto dai centri urbani all'interno delle compagini ""tribali"""" e dell'assetto politico federale della regione e si delinea un paesaggio pubblico che con le sue tipicità e i suoi tratti originali è perfettamente inserito nel quadro di una koine artistica e architettonica ellenistica condivisa in tutto il Mediterraneo."" -
La relatività della tutela camerale
Questa riflessione sistematica muove dalla percezione che la tutela camerale ha un significato relativo per la discrezionalità che è implicita nella scelta del metodo d'indagine e del sistema giurisdizionale di riferimento. L'autore, ponendo al centro della riflessione le situazioni giuridiche sostanziali e la strumentalità del processo rispetto a queste, osserva che il carattere relativo della tutela camerale non esclude il sistema, lo sposta semplicemente di più verso l'elemento sostanziale, facendo dialogare rito e merito per mezzo dei principi costituzionali, pur con diverse modalità e varietà di effetti. Così la tesi della relatività della tutela camerale, come intesa dall'autore, non solo non esclude il sistema, ma al contrario mette in evidenza in modo ancora più netto le possibili relazioni strumentali tra rito e merito e, segnatamente, la circostanza che il rito va modulato in correlazione alla peculiarità delle situazioni soggettive coinvolte e in funzione delle specifiche esigenze di tutela quali derivano dal piano sostanziale. È questo il punto su cui è necessario insistere, secondo l'autore, giacché è vana fatica circoscrivere l'ambito di applicazione della tutela camerale, quasi che ve ne fosse uno solo da considerarsi elettivo, mentre in realtà l'ambito di applicazione dei procedimenti camerali è in funzione di quel rapporto tra forma e sostanza che sotto diverse apparenze si ripresenta in tutti i campi della scienza processuale. L'indagine offre dunque una definizione relativa, fluida della tutela camerale, tale da potersi adattare alle diverse fattispecie sostanziali e rispondere alle specifiche esigenze di tutela: ciò è quanto richiede la riconosciuta strumentalità del processo rispetto al diritto materiale.