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La libertà di espressione dei «funzionari»
Il ruolo cui sono chiamati i pubblici funzionari e i relativi vincoli che questi hanno di imparzialità e servizio nell'interesse della collettività, insieme alla tutela dell'efficienza dell'amministrazione, sembrano essere in molti Paesi alla base di discipline che richiedono ai pubblici impiegati peculiari doveri di riserbo. La presenza anche in Europa di tradizioni giuridiche che impongono forme di «moderazione» ai funzionari pubblici è alla base dei principi applicati in materia tanto dalla Corte di giustizia quanto soprattutto dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Al contempo, però, i fatti più recenti avvenuti proprio in alcuni Stati europei rendono nuovamente attuale la questione dei limiti che gli ordinamenti costituzionali liberal-democratici devono porre ai pubblici poteri quando questi restringono l'esercizio della libertà di espressione dei propri funzionari. I licenziamenti di massa avvenuti in Turchia dopo il tentato golpe del 2016 o la cessazione anticipata del mandato dei giudici in Ungheria ci ammoniscono sui rischi di ogni forma di limitazione della libertà di espressione e in particolare delle limitazioni applicate ai dipendenti pubblici, necessari, più di tutti, alla costruzione di un'«ortodossia politica» di Stato e più di tutti esposti a divenire, nelle democrazie instabili, nuovi «vassalli». In riferimento all'ordinamento italiano diviene necessario stabilire se quest'ultimo permetta, preveda o addirittura imponga il rispetto, da parte del pubblico dipendente, di un peculiare dovere di riserbo. Nell'ambito della categoria dei «funzionari», intesi estensivamente quali titolari di pubbliche funzioni, uno spazio di riflessione specifico, legato alle peculiarità delle mansioni svolte, non può non essere riservato all'esercizio della libertà di espressione da parte dei magistrati, che talvolta, come ebbe a sottolineare il Presidente della Repubblica Napolitano, si rendono protagonisti di dichiarazioni «esorbitanti i criteri di misura, correttezza espositiva e riserbo» contribuendo a «disorientare i cittadini». -
La salute del futuro. Prospettive e nuove sfide del diritto sanitario
I saggi di questa raccolta ci fanno comprendere da vari punti di vista come il concetto di salute non possa risolversi in una mera condizione biologica e stia evolvendo sotto la spinta dell'evoluzione tecnologica. Il benessere dell'essere umano s'intreccia oggi necessariamente col dominio dell'artificiale e l'identità e la natura dell'individuo si trasformano in direzioni del tutto inaspettate. Tuttavia, se l'ampliarsi della tecnica e dei suoi confini accrescono le possibilità e le aspettative di salute, contemporaneamente, aprono scenari normativi ed etici inediti e a volte molto critici. -
Manuale di diritto dell'economia degli enti non profit
Gli Enti del Terzo Settore sono soggetti giuridici di diritto privato ai quali l'ordinamento attribuisce il compito di realizzare finalità di interesse generale. Da ciò discende che l'azione e gli interventi delle organizzazioni non profit godono di una ""autonomia"""" propria che, tuttavia, si propone come alleata strategica degli enti pubblici. Questi ultimi, grazie agli istituti di cooperazione previsti nel Codice del Terzo settore, possono definire percorsi di co-programmazione, co-progettazione e accreditamento attraverso i quali gli Enti del Terzo Settore possono legittimamente contribuire a realizzare progetti e interventi, spesso caratterizzati da un elevato grado di innovazione. La Riforma del Terzo settore ha finalmente riconosciuto che le organizzazioni non profit possono svolgere attività economico-imprenditoriale, anche in forma prevalente. In questo senso, esse rispondono, anche con formule organizzative simili a quelle imprenditoriali tradizionali, a bisogni collettivi, non tanto perché agli stessi non risponde l'istituzione pubblica, quanto perché esse sono invero """"pensate"""" per affrontare quei bisogni che dalla società civile emergono. In uno, tuttavia, con l'apporto, sotto il profilo del coordinamento, del monitoraggio e della supervisione, della Pubblica Amministrazione, la quale rimane pur sempre responsabile istituzionale della garanzia che i servizi di interesse generale siano erogati, soprattutto a favore delle fasce più deboli della popolazione. Il manuale si propone come una """"bussola"""" ragionata per orientarsi tra i profili giuridici e le responsabilità degli enti non profit e contiene anche un approfondimento dei provvedimenti emanati nel periodo dell'emergenza sanitaria """"Covid-19"""". L'analisi delle disposizioni normative della Riforma del Terzo settore e della giurisprudenza rilevante, sia eurounitaria sia nazionale, ha lo scopo di contribuire alla comprensione di una componente fondamentale del moderno assetto istituzionale e dei rapporti economici e sociali."" -
Dislessia. Progettualità educative e risorse compensative
Le persone con dislessia evolutiva hanno caratteristiche specifiche di apprendimento che le portano ad avere difficoltà di lettura permanenti e, in modo più evidente, nelle prime fasi di scolarizzazione. In passato tali difficoltà si imputavano, erroneamente, alla pigrizia dell'alunno e al suo scarso impegno, provocando ricadute emotive sullo studente e la sua famiglia. La Legge 170/2010 ha finalmente riconosciuto dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e, negli ultimi anni, sono stati emanati diversi provvedimenti al fine di garantire a tutti gli studenti che presentano difficoltà non ordinarie la piena partecipazione alla vita scolastica e di offrire adeguate e personalizzate risposte pedagogiche. È dunque fondamentale che gli insegnanti sappiano prontamente riconoscere i segnali di DSA, non certo per formulare diagnosi, ma per mettere in atto interventi di potenziamento didattico e, in caso di certificazione clinica, strumenti, misure, strategie specifiche e inclusive per favorire la realizzazione delle potenzialità e l'autonomia nello studio. Il volume, con uno sguardo pedagogico e didattico, approfondisce le problematiche legate alla dislessia, presentando le risorse a disposizione di studenti e insegnanti, gli strumenti compensativi e le forme di individualizzazione dei processi di insegnamento/apprendimento. -
Il Portogallo di Salazar. Politica, società, economia
Istituito da António de Oliveira Salazar nel 1933 e abbattuto quarantun'anni dopo da una rivoluzione incruenta, l'Estado Novo portoghese ha rappresentato la più longeva dittatura di destra nell'Europa del Novecento. Álvaro Garrido e Fernando Rosas ne ripercorrono l'intera parabola, offrendo per la prima volta al pubblico italiano una ricostruzione complessiva della lunga esperienza lusitana. Tramite una narrazione degli eventi fondata su un solido quadro interpretativo, gli autori chiariscono le ragioni dell'eccezionale stabilità di un regime che ha attraversato i decenni centrali del XX secolo, superando indenne anche la Seconda guerra mondiale e la sconfitta del modello politico fascista. Prefazione di Matteo Pasetti. -
Dirigenza scolastica e middle management. Oltre l'insegnamento : i middle leader nelle scuole italiane
"La pandemia da Covid-19 ha messo alla prova la cultura collaborativa e la capacità organizzativa delle scuole, rendendo indispensabile riflettere su come riconfigurare la leadership per affrontare le nuove sfide della didattica digitale integrata. La ricerca che viene presentata in questo volume, concepita prima di Covid-19, fornisce risposte su come intervenire nel modello organizzativo della scuola, valorizzando la leadership degli insegnanti anche oltre l'insegnamento. Si tratta di coinvolgere molti docenti in ruoli chiave oltre alle consuete figure dei collaboratori del dirigente e delle funzioni strumentali e questo implica una coerente e coraggiosa visione di sviluppo dell'autonomia scolastica che riconosca nella leadership distribuita un ambito strategico di intervento per il miglioramento della qualità ed equità dell'istruzione. Un """"tesoretto"""" da utilizzare per sostenere prospettive di sviluppo, di innovazione e di miglioramento di tutte le componenti della scuola, per stimolare pratiche di governance orientate verso nuovi scenari."""" (Rocco Pinneri)" -
La collezione Michelangelo Poletti nel castello di San Martino in Soverzano. Dipinti emiliani e di confine (secoli XV-XVIII)
Della collezione dell'imprenditore Michelangelo Poletti il volume prende in esame il nucleo caratterizzante dei dipinti emiliano-romagnoli e principalmente della scuola bolognese dalla fine del Quattrocento a tutto il Settecento, con approdi ai primi dell'Ottocento. Vi compaiono nomi ben noti alla storia dell'arte (da Palmezzano al Garofalo, da Passerotti a Cesi, da Lavinia Fontana a Elisabetta Sirani, da Cantarini a Pasinelli e Cignani, da Creti ai fratelli Gandolfi, fino a Giani e Palagi), ma prevalgono gli artisti che la critica non convenzionale - attraverso lo studio delle fonti e grazie alle indagini d'archivio, incrociando dati materiali e testimonianze manoscritte, raccogliendo indizi e interrogando lo stile - recupera faticosamente dall'oblio sancito dalle mode di un gusto imperante, dal conformismo dei nomi altisonanti e dall'opportunismo di una critica d'arte al servizio del mercato antiquario. Emergono capolavori dell'arte rinascimentale come la pala del misterioso ""Maestro dei Baldraccani"""" riscoperto da Federico Zeri, la lucida Presentazione del Bambino al tempio del raro Antonio Pirri, il fiammeggiante Padre eterno in volo con quattro angeli di Girolamo Genga; quadri eccentrici come quelli di Francesco Zaganelli, Camillo Procaccini, Giuseppe Caletti e del Mastelletta; testi di concentrata cultura figurativa come le tele di Giovanni Maria Viani e del figlio Domenico Maria; modelletti con idee in fermento, come la doppia composizione di Gaetano Gandolfi. La qualità artistica dei dipinti, la coerenza che li unisce organicamente, la tracciabilità che li riconduce alle prestigiose collezioni bolognesi del Sei e Settecento oltre che a pubblici luoghi di culto e infine il collegamento alle fonti che informano degli autori, dei committenti e dei percorsi collezionistici, consentono di affermare che l'insieme degli oltre 130 dipinti qui illustrati ha dato vita a quella che, oggi, è la più cospicua e significativa collezione di pittura emiliana in mani private."" -
Energia. Risorse, tecnologie e ambiente
La grande disponibilità di energia è forse la caratteristica che meglio descrive le dinamiche dei complessi cambiamenti che hanno interessato le società umane negli ultimi 200 anni. Il mondo attuale è stato forgiato dall'utilizzo massiccio di energia fossile, oggi sempre più affiancata dalle fonti di energia rinnovabili, protagoniste indiscusse dell'attuale transizione energetica. La capacità di sostenere e aumentare la richiesta di energia è oggetto di ansie crescenti, soprattutto per i non addetti ai lavori. Nel dibattito attuale, la dimensione, i costi e le sfide tecniche poste dall'impiego delle diverse fonti energetiche sono oggetto di discussione e di posizioni molto differenti, apparentemente inconciliabili e spesso molto confuse. Eppure, pochi dibattiti sono così rilevanti per il futuro dell'economia mondiale e delle dinamiche sociali dei prossimi decenni. Il volume è rivolto ai giovani, e ancor più a quelli che stanno completando la loro formazione nelle aule universitarie, allo scopo di illustrare i percorsi su cui si stanno muovendo le tecnologie e gli scenari energetici del pianeta. La strada delle energie rinnovabili è ormai ben chiara, così come l'obiettivo di ""sempre meno petrolio e zero carbone"""". La speranza è che queste strade possano essere percorse in modo efficiente, sostenibile ed equo."" -
Glauco Gresleri. Architettura di chiese
Glauco Gresleri (Bologna, 1930-2016) e Giuliano Gresleri (Bologna, 1938-2020): due fratelli legati dagli anni della formazione alla Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, dalle occasioni professionali a cui hanno spesso collaborato e dalle numerose esperienze di vita condivise in gioventù. Il libro raccoglie gli atti della Giornata di studi tenutasi presso la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro di Bologna, voluta da Giuliano per ricordare il fratello a due anni dalla sua improvvisa scomparsa. Definita intorno alla figura di Glauco, la narrazione spazia dal resoconto del percorso di giovane studente universitario alla descrizione delle sue opere e del contesto culturale in cui furono realizzate, dalle ricostruzioni storiche ai ricordi evocati da amici, colleghi di lavoro e studiosi che hanno avuto modo di conoscerlo e frequentarlo negli anni della sua intensa attività professionale tra Bologna e Pordenone. Ne emerge una figura di architetto complessa, articolata, severa nei giudizi, impegnata nella ricerca di un risultato progettuale che non si stancava mai di perseguire, fedele al costante approfondimento dei temi a lui più cari: spazio, luce e forma. Questa raccolta contribuisce ad aggiungere un ulteriore tassello alla definizione di un importante protagonista dell'architettura del Novecento italiano. -
Child abuse. Riconoscere e svelare le violenze sui minori
La storia dell'infanzia è una storia ininterrotta di abusi e ancora oggi, inorriditi spettatori, assistiamo a episodi raccapriccianti di bambini sottoposti a violenze fisiche e psicologiche, senza percepire la vera portata di una realtà spesso inconfessata. Il fenomeno dell'abuso sui minori è una piaga destinata a restare drammaticamente sommersa se nei professionisti chiamati ad ascoltare e a visitare le giovani vittime mancano la capacità di interpretare le parole e i silenzi, se manca la comprensione delle varie forme con cui la violenza si può manifestare o la disponibilità a condividere percorsi di formazione comuni, multiprofessionali e interistituzionali. È dunque assolutamente indispensabile che i professionisti a cui è richiesto di valutare un sospetto caso di abuso siano in grado di mettere in campo un approccio adeguato e conoscenze specialistiche che possano tutelare i minori, sia a livello clinico che legale; che sappiano contestualizzare ogni segno rilevato alla luce della storia personale della vittima, del suo racconto dei fatti e di una valutazione psicologica approfondita. I segni diagnostici diretti sono infatti spesso esigui, aspecifici se non addirittura assenti, ma il ricordo degli eventi traumatici, seppur rimosso o negato, non può essere cancellato e potrà riaffiorare dolorosamente in qualsiasi momento. -
Scuola di base. Riferimenti teorici e questioni aperte per trasformare l'ambiente di apprendimento
"Scuola di base"""" è un'espressione utilizzata diffusamente per richiamare l'esigenza di una visione integrata dei primi segmenti di istruzione, a più riprese interessati da interventi di riforma e da processi di cambiamento. Ipotizzare scenari di trasformazione della scuola di base, nelle pratiche e nella normativa, significa assumere una prospettiva che connetta il tema dell'apprendimento, nelle sue diverse sfaccettature, alla dimensione organizzativa della scuola. Il volume giunge a trattare questioni relative alla scuola di base a partire da un perimetro più vasto, ovvero da domande di fondo sull'apprendere e l'insegnare, e attraverso l'esame del concetto di ambiente di apprendimento - costrutto a cui ricondurre l'insieme degli elementi che regolano lo svolgimento del processo di insegnamento/apprendimento - sviluppa riflessioni sull'innovazione sostenibile della scuola di base nella sua dimensione strategica, l'istituzione scolastica." -
L' ambone dell'Abbazia benedettina di Santa Maria di Sesto al Reghena
Questo progetto giunge alla fine di un lungo percorso e di una serie di riflessioni iniziate dapprima con l'Abate Don Giovanni Perin alla fine degli anni '90, sulla scia degli studi e delle mostre condotti da Umberto Trame intorno all'Abbazia di Sesto al Reghena, e proseguite successivamente con Don Giancarlo Stival, attuale Abate e Parroco di Sesto. In questo periodo (durato oltre un decennio se teniamo conto dei primi schizzi fatti per l'opera), si è venuta sedimentando un'idea di questo manufatto sempre più essenziale, ma anche sempre più consono con i valori religiosi e formali dell'ambiente in cui è stato collocato. Come è documentato nelle pagine in appendice la ricerca intorno alla forma dell'ambone di Sesto si è spostata da una iniziale intenzione fortemente simbolica, legata all'uso delle figure compositive primigenie - il quadrato, il cerchio inscritto ed il triangolo - e all'uso di materiali di grande solidità propria, il ferro e la pietra, ad una successiva intenzione più ""silenziosa"""", ma non meno evocativa, alla ricerca di una armonia più generale con le condizioni formali del presbiterio, con la natura coloristica del luogo, ma anche con l'alto valore rappresentativo del manufatto nella sua posizione definitiva entro lo spazio basilicale."" -
La galleria delle Battaglie nel castello di Spezzano. Un ciclo di Giovanni Guerra tra gli Appennini emiliani
Fra campi militari, assedi, perlustrazioni, scontri frontali o a distanza, la galleria delle Battaglie ha affascinato gli studiosi fin dal primo disvelamento del ciclo pittorico avvenuto negli anni Ottanta del secolo scorso. Nonostante le diverse ipotesi sul soggetto rappresentato e sulla datazione, avanzate nel corso degli anni, mai prima d'ora era stata condotta un'indagine archivistica. Grazie alle minuziose ricerche sul fondo contabile dei Pio, proprietari dell'edificio fino al 1599, l'autrice identifica il committente dei dipinti in Marco, ultimo, ambizioso, signore di Sassuolo, l'artista in Giovanni Guerra, il celebre pittore della Roma di Sisto V, la data nel 1596. L'analisi stilistica conferma quanto tramandato dalle fonti; quella iconografica individua il soggetto del ciclo nelle imprese militari di Marco in Ungheria e - forse - in Fiandra, andando ad aggiungere un nuovo importante tassello al genere delle ""gesta dipinte"""" in voga tra Cinque e Seicento."" -
Capace di intendere, incapace di volere. Malinconia, monomania e diritto penale in Italia nel XIX secolo
Il volume offre un'analisi storico-giuridica del suggestivo tema della follia lucida giuridicamente rilevante in criminalibus (malinconia criminale, monomania omicida, mania sistematica omicida) in un'ottica pluri-dimensionale che sottolinea l'incontro, nel XIX secolo, fra consolidati assetti normativi e irrompenti innovazioni scientifiche. Un secolo nel quale la prospettiva inedita della scienza psichiatrica relativamente alle 'malattie della volontà' influenzò ampiamente l'approccio della medicina legale ai vizi della mente, imponendo alla legislazione e alla dottrina penalistica ripensamenti e revisioni. -
Far volare i banchi. Ripensare l'apprendimento in un'aula universitaria
A partire dalle voci degli studenti e delle studentesse che hanno partecipato all'attività di ricerca durante il corso di Antropologia dell'Educazione (2018/2019) all'Università di Bologna, ""Far volare i banchi"""" si interroga in quali modi delle relazioni opportunamente coltivate possano diventare matrice di cambiamento dello spazio universitario e, più in generale, scolastico. Il volume intende offrirsi come strumento per la formazione dei docenti di tutte le classi di insegnamento, e accompagnare la costruzione di competenze di base, personali e sociali, per l'apprendimento e la gestione di metodologie per la didattica. Particolare attenzione è riservata all'organizzazione del lavoro e della relazione in aula, alla valutazione dell'apprendimento in un'ottica compartecipata e alla competenza interculturale. Il volume si rivolge, quindi, agli insegnanti, agli educatori professionali ma anche agli studenti che aspirano a divenire tali. Senza voler porre obiettivi o offrire metodologie da applicare meccanicamente, """"Far volare i banchi"""" si propone di aprire una conversazione tra più interlocutori interessati alla prassi educativa. Conversazione nella quale emergono bisogni, domande e riflessioni riguardanti il senso del lavoro educativo e delle possibilità offerte oggi dalla formazione d'aula. È proprio l'aula, infatti, il primo campo di ricerca e di relazioni, luogo, per eccellenza, di incontro del sapere antropologico con un mondo fatto di infinite differenze. Un processo antropologico in grado di aprire costantemente all'immaginazione, nella ricerca di una via non tanto, e non solo, per pensare l'alterità ma per creare di continuo alterità."" -
Pedro Dávila y Zúñiga, I marques de Las Navas. Patrocinio artístico y coleccionismo anticuario en las cortes de Carlos V y Felipe II
Este libro constituye la primera monografía sobre Pedro Dávila y Zúñiga (1498-1567), I marqués de Las Navas, personaje destacado en las cortes de Carlos V y Felipe II; en palabras de Manuel Gómez-Moreno, un ""campeón del Renacimiento"""". Dávila ofrece un testimonio de las múltiples relaciones personales y artísticas a nivel europeo en la cosmopolita corte hispánica y a través de toda una vida de viajes. Intervino en uno de los capítulos más interesantes de la arquitectura purista en España, en el que estuvieron implicados Alonso de Covarrubias y Pedro de Tolosa; y, como mayordomo de Felipe II, participó en las obras de El Escorial y Valsaín. Sus intereses humanistas se materializaron en su biblioteca, sus relaciones intelectuales y su colección anticuaria, de la cual se ofrece aquí por primera vez un catálogo, un primer intento de reconstrucción y una comparativa con otras colecciones coetáneas. Dávila reunió una notable colección de arte, que conocemos a través de la documentación, y patrocinó varias obras, entre las que destaca la lauda funeraria de los I Marqueses de Las Navas. Este medio relieve en bronce se realizó en Flandes, en el entorno de Jacques Jonghelinck, y recoge influencias formales inglesas, al tiempo que plantea una erudita aproximación a la idea del amor post mortem en un virtuoso ejercicio filológico e iconográfico sobre la amistad verdadera, el amor conyugal y los ritos del matrimonio. Asimismo se trata de la primera obra de arte occidental conocida en la que se introduce una mención explícita al cáncer de mama."" -
Lo Statuto del giudice e l'accertamento dei fatti. Atti del XXXII Convegno nazionale (Messina, 27-28 settembre 2019)
Relazioni: Angelo Castagnola, L'accertamento dei fatti fuori dal giudizio; Roberto Martino, Il giudice onorario: statuto, responsabilità, criteri decisori e accertamento del fatto; Giuseppe Miccolis, L'accertamento dei fatti nel processo di primo e secondo grado (razionalità e ragionevolezza del processo); Renato Rordorf, Fatto e diritto nel giudizio di cassazione. Tavola rotonda: Salvatore Boccagna, L'errore di fatto come motivo di revocazione delle sentenze della Corte di cassazione; Marco Gradi, Questioni di fatto e contraddittorio in cassazione; Luca Passanante, Giudizio di fatto e cassazione sostitutiva; Roberto Poli, Logica del giudizio di fatto, standard di prova e controllo in cassazione. Interventi: Antonio Carratta, Angelo Danilo De Santis, Mauro Bove, Guido Canale, Remo Caponi, Giovanni Raiti, Giuseppe Ruffini. Repliche: Angelo Castagnola. -
Chimica: fondamenti e prospettive
Perché studiare Chimica su questo testo? Prima di tutto perché ogni parola di ogni pagina è stata elaborata ad otto mani, spesso corretta e ricorretta finché non è sembrata allo stesso tempo rigorosa e semplice. La seconda buona ragione è che viene privilegiato l'aspetto logico che caratterizza la Chimica e che permette di scoprire un mondo meraviglioso che unisce l'atomo alla Natura, all'uomo e alle sue invenzioni. Un'altra caratteristica di questo libro è che offre, accanto ad un percorso di base, molti approfondimenti, tramite Box o interi capitoli, non solo per soddisfare gli studenti più curiosi, o per essere in linea con programmi più esigenti, ma anche e soprattutto per evidenziare che la Chimica gioca un ruolo primario in tutte le maggiori sfide che la nostra società deve affrontare. Infine, il testo è corredato di una Tavola Periodica veramente sui generis, in cui, oltre ai dati normalmente riportati, sono raccolte tante altre informazioni utili per lo studio. -
Tradizione e innovazione: le scienze chimiche a Bologna
L'Accademia delle Scienze, con il patrocinio dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, promuove una serie di incontri volta ad analizzare il percorso scientifico compiuto dalle diverse aree di ricerca dislocate entro il perimetro dell'Alma Mater, nel periodo che corre dai primi anni Cinquanta agli esordi del XXI secolo. L'intento dell'iniziativa non è quello dell'autocelebrazione di una fase che è stata indubbiamente molto positiva nella vita plurisecolare del nostro ateneo, ma di porre in evidenza gli esiti che ha conseguito la sua ricerca sul piano nazionale e internazionale; le reti scientifiche che intorno a queste attività sono nate e si sono sviluppate; l'attività formativa che ne è seguita; i rapporti con le imprese, le amministrazioni pubbliche e altri comparti della vita civile cittadina e regionale. Questa ricognizione, che non è solo di memoria, si propone anche l'obiettivo di segnalare i possibili livelli di crescita e di intersezione tra le frontiere della scienza e della tecnologia e le esigenze della vita poiché la ricerca e la formazione sono chiamate a svolgere compiti molto rilevanti nella società della conoscenza. -
Inferno. Lectura Dantis Bononiensis
Quando ebbe inizio la Lectura Dantis Bononiensis i curatori erano ben consapevoli di giungere al culmine di una lunga trafila di Lecturae ancora attive in molte città italiane. Ma quel 1° di ottobre del 2009, fissato per il commento del primo canto del Poema, chiamava alla memoria quel lontanissimo 23 ottobre del 1373 in cui Giovanni Boccaccio inaugurò a Firenze, in Santo Stefano di Badia, la prima Lectura Dantis in assoluto interrotta all'inizio del XVII canto dell'Inferno per la salute già malferma dell'autorevole interprete. Dopo le apprezzate Letture di Benvenuto da Imola, rifluite poi nel commento dell'intera Commedia, ci fu una ripresa umanistico-rinascimentale specie ad opera dell'Accademia Fiorentina (1548 e 1589) con lettori di qualità quali Giovan Battista Gelli, Pier Francesco Giambullari, Benedetto Varchi, Galileo Galilei. Dopo un lungo percorso carsico l'iniziativa riemergeva nell'Ottocento, col Romanticismo, ma ancor più dopo l'unità d'Italia. Aprirono la strada le straordinarie lezioni su Dante di Francesco De Sanctis a Napoli, a Torino e a Zurigo, e le quasi contemporanee fondazioni della ""Deutsche Dante-Gesellschaft"""" (1865), della """"Oxford Dante Society"""" (1876), della """"Dante Society of America"""" (1880) e della """"Società dantesca italiana"""" (1888) con sede a Firenze. Proprio a Firenze nel 1899 si inaugurò la moderna Lectura Dantis. Ad essa fecero seguito numerose Lecturae legate a diverse città italiane dantesche come Firenze, Verona, Ravenna; ma anche all'estero non sono mancate analoghe iniziative come la Lectura Dantis Turicensis, dell'Università di Zurigo, la Lectura Dantis Andreapolitana, ancora in corso presso l'Università di St Andrews in Scozia, e quella francese promossa a Parigi dalla giovane """"Société Dantesque de France"""". In questo contesto, qualsiasi altra analoga iniziativa poteva essere considerata non necessaria. Sappiamo però anche che la Lectura Dantis, accanto alle sue motivazioni specialistiche, ha un suo ruolo divulgativo, si rivolge cioè a un pubblico più ampio dei soli addetti ai lavori. In tal senso, a partire dal 2009, è iniziata ed è in corso a Bologna, città dantesca, la prima nuova Lectura Dantis del XXI secolo, ai cui lectores è stato chiesto di essere chiari nella loro esecuzione orale, riservando al testo scritto tutti i possibili approfondimenti e il necessario corredo bibliografico. La Lectura Dantis Bononiensis, ad opera dei principali commentatori di Dante, è stata promossa dalla collaborazione fra l'Accademia delle Scienze e il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Ateneo bolognese, e si è tenuta, e si terrà, in una serie di incontri che saranno completati nel 2021, anno del settecentesimo anniversario della morte di Dante. Le singole lecturae sono state già pubblicate separatamente in volumetti dedicati, e saranno raccolte nella forma tradizionale in tre volumi, uno per ciascuna delle tre cantiche. La serie apre ora con il volume sull'Inferno e proseguirà nei prossimi anni con i volumi dedicati alle altre due cantiche.""