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Arborea
"... una poesia 'simbiotica', volta a sfruttare la coesistenza di tante impronte, umane e naturali, sulla medesima superficie, chiamata ad arricchirsi senza fine di questi sottili nutrimenti, pur sempre mantenendo il carattere leggero e """"portatile"""" del foglio, magari anche pronto a ritrovare la serialità del codice, del volume. Ebbene, ho sentito la necessità di rievocare questo ampio quadro di riferimenti dato che l'arte di Mauro Pipani vi si colloca per intero, egli ne è un prezioso, convinto, tenace continuatore, riuscendo a totalizzare in ogni sua opera una simile variegata costellazione di interventi, intelligentemente sospesi tra il fisico e il mentale. Ovvero, potremmo concludere, l'informatica con la sua virtualità non ha vinto del tutto la partita, vale la pena di continuare in un antico esercizio di amanuense o di miniatore, anche se magari, altra caratteristica del Nostro, nella sua opera invano cercheremmo tracce di minio, di colore squillante, anzi, siamo a una ben controllata sinfonia di bianchi e di grigi, il che del resto ben si addice a un'attività fondata sulla scrittura come atto primario.""""" -
Letteratura e scienza. Scontri e incontri tra immaginario letterario e sapere scientifico. I casi di D'Annunzio e Capuana
Tra la letteratura e la scienza c'è da sempre un rapporto insieme di conflittualità e di complementarità. Da sempre infatti le cosiddette ""due culture"""" - dalla famosa definizione datane da Charles Percy Snow nel 1959 - si guardano ora in cagnesco ora con ammiccante complicità. La prima parte dello studio, dopo aver sondato le origini della polemica, attraversa i territori teorici più significativi degli incontri e degli scontri tra i due ambiti. La seconda parte esplora le interferenze e gli scambi culturali che si sono verificati nei due settori soprattutto nel periodo positivista, con particolare attenzione alla narrativa di Capuana e D'Annunzio, sullo sfondo dei testi di Cesare Lombroso e della sua scuola."" -
Esportare il centro storico. Catalogo della mostra (Brescia, 11 settembre-11 dicembre 2015)
La salvaguardia della città storica, la sua conservazione e modificazione, sono state le ipotesi di un lungo ed eterogeneo progetto collettivo di matrice europea che ha veicolato nel mondo un'idea di città. Il progetto della città esistente è uno dei più rilevanti e originali contributi intellettuali italiani alla ricerca internazionale nel campo dell'architettura e della città del XX secolo. Le esperienze avviate nelle città italiane sono state un modello che fra gli anni Sessanta e Ottanta si è diffuso in Europa e nel mondo, adottato dalle istituzioni internazionali. -
Diafano
Anche se l'autore dice di essere un grande fan di D'Annunzio e Zola, il suo primo romanzo potrebbe sembrare un'opera giovanile di Hermann Hesse. I temi che li accomunano - esistenzialismo, misticismo, interesse per la filosofia orientale - Francesco Giuliodori li adatta al ventunesimo secolo con la leggerezza e l'esaltazione, l'ingenuità e il tormento tipiche dei giovani d'oggi. è tutto una continua ricerca e un perenne non accontentarsi, intrisi di insaziabile voglia di libertà. Da qui parte il viaggio del protagonista, Andrea: da una Milano grigia e priva di stimoli verso un mondo altro, a tratti irreale, spogliato delle sovrastrutture della contemporaneità. Ma il romanzo di formazione si rivela pieno di tragitti sbagliati e chimere, e il finale non è forse quello che il lettore vorrebbe trovare scritto... -
Immagini del mondo
"L'idea di contenerlo tutto. Di prenderne finché ce n'è. Di non darlo mai per scontato. Di assaporarne ogni sfaccettatura. È il mondo, inteso propriamente nella sua vastità geografica, del poeta Franco Grittani che, in questa raccolta di versi, celebra lo stupore del viaggio, la conquista di nuovi paesaggi, il privilegio di prendersi del tempo per vivere e condividere 'l'esperienza del nuovo'. Intesa ogni volta come punto di partenza per ricominciare una scoperta interiore e accorgersi che il posto più vicino, se sconosciuto, è anche quello più lontano""""." -
Tutte le voci di questo aldilà
"C'è chi dubita che ai nostri giorni dei nuovi Rimbaud, Lorca o Dickinson troverebbero un editore. Ma la domanda andrebbe rovesciata: loro accetterebbero di farsi pubblicare oggi? Sopporterebbero di avere dei contemporanei come noi? Il problema non è se quest'epoca saprebbe accogliere un grande spirito, ma se lo spirito sarebbe disposto a incarnarsi in un'epoca come questa. In 'Tutte le voci di questo aldilà', un disilluso professore scopre un giovane poeta che scrive versi abbaglianti, e per convincerlo a pubblicarli organizza un convegno di poesia in riva a un lago, mostrandogli il mondo in cui entrerebbe a far parte: è il nocciolo di una storia piena di invenzioni, invidie, vendette, vanità, vocazioni vere. Andrea Temporelli sa intrecciare trame e personaggi con la maestria di Ammaniti e l'umanità di Cechov, ci rende avidi di conoscere il destino di tutti, e io sono orgoglioso di consigliarvi la lettura di questo romanzo bellissimo"""". (Tiziano Scarpa)" -
Pensieri di terra
"Dopo essermi dedicato alla pittura prima e al restauro poi, ne 1965 comincio a frequentare l'atelier di ceramica della signora Carla Biroli a Rimini marina. Il primo impatto con l'ambiente è abbastanza traumatico, ci sono tutte donne a parte il torniante, un vecchietto che alla filtropressa si dà un gran da fare con zolle di argilla di varie dimensioni e durezza. Il posto mi piace, c'è un disordine organizzato e armonico dato dal fare. D'improvviso una voce femminile alle mie spalle grida: 'Ragazze c'è da sfornare il biscotto!'. Così comincia il mio lavoro a bottega..."""" (Gio Urbinati)" -
Italia mia
"In questa seconda edizione della raccolta 'Italia mia', l'autore amplia un lavoro nato dall'accostamento di poesie in lingua italiana e poesie in dialetto barese e napoletano... Sia nelle prime che nelle seconde è tutto un susseguirsi di palpiti che danno vita e luce all'opera: palpiti per la Patria, palpiti per una Società che si vorrebbe vedere sana e responsabile, palpiti di ammirazione per la Natura, palpiti dello spirito proteso a Dio, e palpiti d'Amore...""""" -
La valigetta blu
"Tutto comincia con la guerra, con il racconto della guerra. Dal dolore da cui, tuttavia, ovunque, riluce la vita, perché 'Non c'è morte che non sia anche nascita./Soltanto per questo pregherò' (Mario Luzi). La letteratura inizia con le corazze istoriate di lampi sotto le mura di Troia e con uno che anela a vincere la morte. Semina massacri, costringe alla pietà. Come può allora Cleide setacciare una storia arcinota, quella della Seconda Guerra, canonizzata in romanzi plastici e in epopee cinematografiche spumeggianti? Dettando una confessione. Nella Valigetta blu - che è un po' la camera delle meraviglie di una bimba che si ostina a incitare al sogno pur nel massacro scompaiono eroi ed eroismi, trombe retoriche o blasfemi artifici neorealisti. C'è una donna che tende l'orecchio al lettore come fosse una stanza, e lì versa la confessione della propria infanzia. Con tatto spudorato e lieto. E ora, come capita in tutte le storie, sta a noi ripetere la confessione, o celarla. Finché la ricorderemo, lei, l'autrice, colpevole di non aver omesso uno iota dalla vita, sarà viva e le sue memorie esisteranno, autenticate"""". Davide Brullo" -
Saluti da Rimini. L'immaginario riminese nelle cartoline
Sono commoventi queste cartoline. Sono commoventi perché rappresentano ciò che vorremmo essere ancora una volta, ma non possiamo più essere. C'è in loro lo sforzo disumano di salvare quel cattivo gusto che comunque rappresentava qualcosa di concreto, di reale. Talmente reale da creare un immaginario. Ecco che cosa può avere attratto Cattelan nel riprodurre quell'immaginario da cartolina, ormai per sempre svanito. Quel senso di vuoto che c'è dietro allo sventolio delle piadine-vele, dei sederi statuari, di tutto ciò che c'è di bello e di orribile in un solo colpo d'occhio. Ed ecco che cosa può avere anche incuriosito Mariacristina Serafini nel raccogliere questi reperti d'archeologia contemporanea, queste cartoline dal nulla... -
Bel/Palmyra hommage. Ediz. italiana e francese
"In tempo di guerra la Storia non fa troppe storie e lascia molte scorie. Il Califfato pan-islamico salafita e jihdaista ha investito Palmira ed ha lasciato un segno rovinoso sui monumenti della città, tra i meglio preservati, con Efeso e Pompei, dell'antichità greco-romana. Le immagini ricorsive di distruzioni urbane e di esecuzioni capitali hanno invaso la mediasfera e si sono aggiunte all'agenda dei nostri spaventi. Dissipato il fumo delle esplosioni che hanno parzialmente distrutto i templi di Baalshamin e quello di Bel, non si è dissolta la caligine di una guerra politica e confessionale la cui prima vittima è la verità. Nonostante l'overdose spettacolare di crolli e di truculente uccisioni, non è facile orientarsi nei cantieri del senso tra omissioni politiche ed eufemismi religiosamente corretti. Con gli occhi velati dal lutto culturale (un 'crimine intollerabile contro la civiltà', I. Bokova, Unesco) è arduo vagliare le affermazioni dogmatiche, le intimidazioni tattiche, le citazioni e le provocazioni"""". (Paolo Fabbri)" -
Io ero l'albero, tu il silenzio
Età di lettura: da 6 anni. -
Isabella d'Este. A Renaissance woman
Isabella d'Este (Ferrara, 1474 - Mantova, 1539), definita già dalle fonti a lei coeve ""la prima donna del mondo"""", rappresenta una delle più luminose figure del panorama del Rinascimento italiano. Primogenita del duca Ercole di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, a soli sei anni venne promessa in sposa a Francesco II Gonzaga, rampollo dei Signori di Mantova. Giunta a Mantova nel 1480, Isabella diede qui vita a una delle corti più colte e raffinate del tempo. Animata da un """"insaciabile desiderio de cose antique"""", raccolse nel suo studiolo una preziosa collezione di antichità. Consapevole delle proprie straordinarie virtù, fisiche e intellettuali, affidò la propria immagine al pennello di alcuni fra i più illustri artisti del tempo. E - unica nella storia - fu ritratta da Leonardo da Vinci e da Tiziano Vecellio, privilegio di cui non godettero al suo tempo né sovrani, né imperatori, né papi. Esigente committente, affidò la decorazione del proprio studiolo a pittori quali Andrea Mantegna, Lorenzo Costa, Pietro Perugino e Correggio. Raffinata maestra di eleganze, plasmò a suo gusto la moda del tempo, diventando un modello di riferimento non solo per le corti italiane, ma anche per quelle d'Oltralpe. Dalle stelle del tema natale alle imprese, dai ritratti di Isabella alle tele del suo studiolo, questo volume presenta diverse prospettive che illuminano di una luce chiara e inedita il profilo della Signora del Rinascimento."" -
Musart. Itinerario nei musei storico-artistici del Lazio
Questa guida - disponibile anche in eBook - nasce da un progetto di ricerca che ha impegnato il Dipartimento di Storia dell'arte e Spettacolo della Sapienza - Università di Roma, in convenzione con la Regione Lazio, nell'indagine e nell'elaborazione di esperienze e prodotti finalizzati alla conoscenza dei musei storico-artistici del territorio regionale. Realizzata da un'équipe di studiosi, con il coordinamento scientifico di Lida Branchesi e Valter Curzi, la guida vuole essere uno strumento a disposizione di quanti intendano avviare una riflessione sul senso di una corretta ""valorizzazione"""" dell'istituzione museale. Le schede anagrafiche dei musei, selezionati nell'ampio numero del sistema tematico MUSART, sono accompagnate da itinerari esplorativi calati nel contesto storico, geografico e sociale di riferimento, nella consapevolezza che la valorizzazione del museo non può prescindere in Italia dalla restituzione dei processi che lo legano al territorio."" -
Inclusione, disabilità, cooperazione internazionale. L'esperienza della cooperazione italiana 2009-2014
Come si è evoluto in questi ultimi anni il quadro internazionale in tema di promozione e protezione dei diritti delle persone con disabilità? Quali sono i documenti e gli strumenti cardine dell'impegno della DGCS per la promozione e protezione dei diritti delle persone con disabilità? Quante e quali iniziative di cooperazione allo sviluppo ed emergenza ha finanziato il MAECI dal 2009 al 2014 per sostenere l'applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità? Questa pubblicazione, redatta dal Gruppo tecnico ""Raccolta e Analisi dati"""" nell'ambito delle attività del Tavolo di Lavoro MAECI - RIDS, vuole offrire alcune informazioni utili su quanto è stato fatto per applicare il """"Piano di Azione sulla Disabilità della Cooperazione italiana"""" adottato dalla DGCS nel 2013."" -
Il percorso della storia
"Questa mia quinta opera, che comprende alcune epistole di grande intensità dei miei cari fratelli Giuseppe e Francesco, è una ricostruzione dei moti dell'animo e della cultura antica, fino ad arrivare al moderno, con autorevoli testimonianze storiche, filosofiche, letterarie e psicologiche. Abbraccia un arco di tempo dai primordi alla civiltà odierna, con passaggi metafisici che stupiranno il lettore. Essa nasce dall'incontro dei contemporanei con gli antichi in un luogo onirico. Trasmette pathos, forza ed energia intellettiva, nel non abbandonare l'utopia del vivere in un mondo paradossale, che viene sublimato per grande fortuna, dall'amore, dall'arte e dalla cultura, in cui l'uomo del presente si confronta, esaminando l'uomo del passato, con una continuità ricca di parallelismi e di fertili aspetti creativi. È un'attenta analisi nell'ambito delle vicende umane, con momenti di kafkiana memoria che caratterizzano, in parte, l'opera nel suo aspetto narrativo."""" Con pagine postume di Francesco e Giuseppe Sanarica." -
Mani e Hati
Grindavik, in Islanda, è lo scenario di piccole esistenze ordinarie e vuote che lo scalpello del destino, indifferente alle vicende umane, incide nella dura pietra lavica del vulcano che sovrasta l'isola. È qui che si svolge la straordinaria storia di Mani e Hati. Mani è la luna, meravigliosa e irraggiungibile, Hati è un lupo famelico che per tutta la vita la insegue nel cielo, senza mai raggiungerla. La leggenda narra che l'eclissi di luna è il momento in cui Hati è quasi riuscito nell'intento di farla sua. Ma è solo un'illusione: il destino di Hati è continuare a inseguirla in eterno, quello di Mani di risplendere alta nel cielo, come un miracolo, come una fragile preghiera sussurrata tra i denti. -
RN. Romanzo riminese
"Sono nato nel 1960 a Rimini nel Borgo San Giuliano, dove ancora vivo. Sono rinato nel 2008, dopo trent'anni di solitudine che avrebbero domesticato perfino i tori di Pamplona, liberi, ma con il destino segnato"""". Non sono vecchio, non sono neppure giovane, ma ho vissuto abbastanza per dire la mia. Una volta facevo il DJ, con canottiere sgargianti, ora lavoro per le onoranze funebri, avete presente """"Sarai sempre nei nostri cuori"""" o """"Sei il nostro angelo in cielo"""", scelgo una delle due. Fabio Donati è uno dei miei nomi. Al ristorante """"Il brodo di giuggiole"""" ho realizzato che volgeva al termine la mia vita da single, l'infinita storia con me stesso. Al pub """"Brill"""" di Marebello o che so io, per me da Cesenatico a Porto Verde è tutto Rimini - vado con la mia amica Dora o, quando sono in crisi, porto Rebecca, per ora la mia prima moglie. Ho il mal di schiena, se interessa, il sole mi dà fastidio agli occhi, specialmente la domenica, e finalmente sono tornato single come lo ero fin dalla nascita. Lavoro presso la coop. sociale """"New Horizon"""", ma più spesso scrivo. La cooperativa è composta da ragazzi con problemi, ma nella prima sera d'estate tutti mi sembrano belli e normali, tranne me.""""" -
Fellinerie. Incursioni semiotiche nell'immaginario di Federico Fellini
L'universo immaginario di Federico Fellini è difficile da perimetrare e parametrare. Coi metodi della semiotica, tentiamo alcune incursioni per chiarire qualche segreto, senza togliere il mistero. Libri, sceneggiature, disegni, fotogrammi del grande regista da spiegare meglio per capirne di più. -
Progetto cultura. Rimini. L'immagine dell'identità
Per noi, che abbiamo sempre colpevolmente confuso la città con la sua spiaggia, con le discoteche e le balere, i bar con aperitivo, le piadine e gli ombrelloni, Rimini si identifica quasi in toto con il mare e con la sua offerta turistica. Così il brand della città si è indirizzato, in forse troppi casi, quasi naturalmente sul lungomare... Detto questo Andrea Rauch trova però, nell'opera dei maestri della grafica che hanno creato l'immagine identitaria di Rimini, un'idea che va oltre il turismo balneare. In tal senso Gasler ""non dimentica che Rimini è spiaggia ma anche storia e arte"""", lo stemma pensato da Sonnoli racchiude, nei suoi spazi ben definiti, una certa complessità """"con gli inquarti che prevedono l'Arco di Augusto, il ponte di Tiberio, le onde del mare e la croce peculiare outline bianca su fondo rosso"""", e il lavoro di Tonti per la sua città si identifica come una """"progettazione rigorosa ma densa di riferimenti connotativi"""".""