Sfoglia il Catalogo feltrinelli041
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2481-2500 di 10000 Articoli:
-
Vite non perdute
Il misterioso viaggio di due giovani donne nelle pieghe della Storia alla ricerca della propria identità creativa sullo sfondo delle dolci colline emiliane. Una sorta di affascinante archeologia dell'anima nell' incontro/confronto con alcuni personaggi di un glorioso passato. -
Il corpo pensante, la mente danzante. Dialogo sul metodo Hobart
Un viaggio nel pensiero di Gillian Hobart, la creatrice del metodo anti-metodo che propone il movimento danzato come pratica umanistica a favore del mondo interiore, per farne emergere la bellezza. Lorella Barlaam conduce un dialogo a tre voci che ci parla della danza, oggi, come arte aperta a tutti, rivelando l'autenticità del pensiero di una vera Maestra. -
Tu ed io: noi
In un mondo fatto di stoffa e colori vivaci, due grandi amici - una bambina di nome Ada e un elefante di nome Gigi - vivono sereni le loro vite. Finché, un giorno, Gigi si accorge che nella piazza del mercato stanno vendendo delle pelli di elefante. Questo brutto episodio lo turba profondamente e mette a repentaglio la sua serenità e quella di Ada. Da qui parte il loro cammino, un viaggio alla ricerca di risposte che li porterà a vivere grandi avventure: attraverseranno sette villaggi, tutti contraddistinti da un colore differente, avranno la fortuna di conoscere altrettanti personaggi, maestri che li aiuteranno nel loro percorso di conoscenza di se stessi e dei valori fondamentali della vita. Un percorso che li cambierà nel profondo. Età di lettura: da 6 anni. -
Arbeit Macht Frei
"Arbeit Macht Frei"""" è il primo romanzo italiano che ha il coraggio di indagare le frustrazioni dell'era turbocapitalista, che con tripla ferocia mette alla berlina la vita di questi anni sacrificati al denaro, che scava nell'obolo esistenziale per cui """"la morte si sconta vivendo"""". In una Torino allucinata da un turbinio di sogni e deliri, un imprenditore ossessionato dal fatturato, in bilico tra morte e salvezza, compie un fugace percorso di redenzione. """"Arbeit Macht Frei"""" è il """"1984"""" del nostro tempo, Zanin fonde la visionarietà di Orwell alla potenza di Paolo Volponi, compiendo un violento atto d'accusa nei confronti delle ingiustizie sociali." -
Da uomo a uomo
Profeticamente, Pasolini ha forgiato la carriera letteraria di Padovani, ""credo di capire che in te prevarrà la vocazione critica su quella poetica: forse per quel tanto di coatto distacco dalla vita che la tua malattia ti impone [...], che è un distacco pieno di figliale amore, quello che rende sacra la vita, o che sa dissacrarla senza perderla"""". Questa specie di lamina orfica si è poi avverata: il Padovani avvertito saggista di libri sempre border line, mai lineari, che bordeggiano l'indicibile, non è poi diverso dal Cesarino narratore (la poesia, come profetizzato da Pasolini, muore con la maturità), in cui il racconto è un organo privilegiato per dire il miracolo e la disfatta - del linguaggio. In appendice il carteggio con Pasolini."" -
Sade in drogheria. Racconti perversi
Il Divino Marchese, paladino di ogni lussuria, vaga per la pianura Padana, annoiato, cercando di realizzare l'estremo vizio; Sherlock Holmes risolve ""uno dei più singolari"""" casi della sua """"mirabolante carriera d'investigatore"""" confrontandosi con l'eccentrico scrittore (e mirabile passeggiatore) Robert Walser; un gruppo di spiantati via Facebook rievoca l'era di Woodstock e di Jimi Hendrix e i preti vanno in giro con la pistola, azzannano i pitbull e sembrano sbucare da un violentissimo hard boiled. La vera perversione di Roberto Barbolini, in queste cinque rotonde storie perverse, è stilistica: con capacità passa dal racconto storico allo sketch frugale, dal gergo telematico al dettato ottocentesco. Invitando allo stesso tavolo Sade e Conan Doyle, Raymond Chandler e Giovannino Guareschi, Pier Vittorio Tondelli, Petrarca e i Pink Floyd."" -
Pierre o delle ambiguità
Questo è il romanzo che ha stroncato la carriera di Herman Melville. Pubblicato nel 1852, poco dopo ""Moby Dick"""", è il libro, forse, che solo il capitano Achab avrebbe potuto scrivere. Oceanico, involuto, imperfetto, """"il romanzo più folle mai scritto"""", """"Pierre, o delle ambiguità"""" mette in scena il tabù dell'incesto, è una ossessiva ricerca dell'Eden, destinata, va da sé, a fallire. Tradotto in Italia nel 1942, per merito di Luigi Berti, nessun editore ha avuto il coraggio di pubblicare come si deve questa """"tragedia d'un Amleto americano"""". Che testimonia la statura vertiginosa di Melville, uno scrittore che ha sofferto la propria opera fino alla fine, tentando l'inaudito. Introduzione di Davide Brullo."" -
E i tuoi capelli non sono nient'altro che vetro
Vi si raccontano le ossessioni di un giovane del nostro tempo; è il regesto spietato di una solitudine disperata e affollata di sogni. La mente di un ventenne è come un igloo ricoperto di specchi. Dove l'amore è un incesto, l'amata è confidente, amante e sorella. In cui i genitori, necessariamente, devono essere uccisi. Questo romanzo dell'accidia e dell'emozione totale, è il primo romanzo dotato di playlist: ogni capitolo va letto ascoltando una musica particolare, da Jacques Brel ai Joy Division, da Ryuichi Sakamoto ai Sigur Ròs, da Nick Drake ai The Stranglers. Naturalmente, ci sono anche le musiche create per l'occasione dall'autore, con furia wagneriana. -
Itaca sunrise
"Gli avevo detto che Grazia era il mio nome, gli avevo detto proprio così: Grazia Deledda. Tuttavia, io non credevo di essere quel nome. Me lo portavo addosso al modo di una scrittrice che indossa uno pseudonimo. Di fatto, non mi sentivo Grazia Deledda. Per me potevo essere un'altra donna, potevo persino essere un uomo, stipato nel mio corpo di donna"""" """"Chi sei tu?"""" """"Chi sono io?"""": domande martellanti, che segnano un percorso ossessivo di ricerca dell'identità, attraverso il tempo e lo spazio. Dall'Ottocento ad oggi, da Parigi alla Sardegna, uomo e donna si sfidano, sviscerano quell'equilibrio precario in cui si gioca ogni rapporto d'amore. Grazia Deledda si indaga nell'incontro con il critico letterario torinese Enrico Thovez, André Breton esplora le pieghe della psiche nel suo rapporto con Nadja, e un moderno Ulisse e una moderna Penelope si inseguono camminando su due assi paralleli che con ostinazione chiamano destino." -
Immagini di Colombia
Cieli azzurri, soli tropicali, mari dai sette colori, boschi ombrosi, uccelli e farfalle variopinti... e ancora, parchi, monumenti, musei, e mille altre immagini. Fino a descrivere, con sensibilità poetica, l'anima, non solo della città capitale, ma di una Terra verde e gentile: della Colombia tutta. -
Che mondo vogliamo?
Attento osservatore del mondo e dei numerosi cambiamenti che stanno intervenendo nella società, l'autore mostra, in questa sua rinnovata raccolta di poesie, una profonda sensibilità e un forte senso critico nei confronti di ciò che lo circonda. I suoi versi mettono alla berlina la violenza e la follia di guerre disperate, l'anti-educazione di una televisione ormai fuori controllo, la cecità gelida delle persone e l'indifferenza diffusa delle Istituzioni nei confronti del grave degrado economico e di valori. E tornando con sguardo nostalgico al passato, ripensa al modo di vivere semplice e di qualità della sua infanzia, speranzoso che i grandi ideali tornino ad essere base fondante del ""mondo che vogliamo""""."" -
Ulysse gramophone. Le oui-dire de Joyce
Una funambolica decostruzione di J. Derrida tra la lingua francese e l'inglese dell'Ulisse di Joyce. Dalla vibrazione traduttiva emergono i valori performativi del dire oui (yes) e la risonanza dello oui (l'udito); la figura di Elia e la circoncisione; e soprattutto il riso sagace di Ulisse, il suo oui-rire. Un'esperienza letteraria inimitabile e una sfida agli specialisti di Joyce. -
Replies end responses
Un contributo attualissimo agli studi socio-semiotici sull'interazione. Il celebre sociologo riprende le analisi della conversazione e le allarga al gioco di mosse strategiche. Uno scambio linguistico e non linguistico di repliche e risposte svolto in un frame (cornice) sistemico e rituale. La danza delle tattiche interdipendenti apre il vaso di Pandora della comunicazione. -
Breakthrough into performance
Un testo per gli studi di mitologia e del folklore. L'importanza della performance (esecuzione) nell'organizzazione e realizzazione della tradizione. Riti e cerimonie sono eventi sociali con proprietà semiotiche emergenti che i partecipanti competenti considerano descrivibili e interpretabili, ripetibili e rinnovabili. Gli esempi sono tratti da comunità di indiani nord-americani. -
Tabula Rachiulfi
Celso, giovane assertore convinto della propria romanità, e Rachiulf, barbaro opportunista e senza scrupoli, accomunati dall'attrattiva delle fortune di Odoacre, si spingono in un viaggio che dal Norico li porta a Verona. Strada facendo si scoprono maestri e istruttori l'uno dell'altro, di lettere e di armi. Prima che si scateni la tempesta, con Teodorico già alle porte d'Italia, le loro strade prendono direzioni opposte: Celso si prepara a vivere anni combattuti, tra amori, battaglie e ideali, mentre Rachiulf resta nell'ombra dell'ambiziosa affermazione gota. Fino a quando il barbaro intravede, nello sfacelo che sta imperversando, le scintille della cultura e della fede, come i veri valori della romanità da salvaguardare, più che l'ideale di un impero, ai quali lo stesso Celso, in fuga, dovrà rinunciare. -
Conselling e complessità. Guida veloce a una nuova disciplina
Counselling: un termine che si sente usare sempre più spesso, ma che non si sa ben cosa significhi. Ha a che fare con la medicina? Con la psicoterapia? O con il coaching? A chi serve e perché? E come funziona? E, infine, che c'entra con la complessità e l'approccio sistemico ai problemi? In poche pagine, con un testo di facile lettura, troviamo qui una risposta a queste domande, insieme con il profilo di questa tipologia d'intervento professionale che s'inserisce nell'ambito delle relazioni di aiuto per affiancare singoli, famiglie e gruppi alle prese con situazioni difficili: il counselling quale cura delle comunicazioni e dell'ascolto in contesti di complessità. -
Arturo Mezzedimi. Architetto della superproduzione
"Forse l'italiano più rappresentativo in Etiopia, da un punto di vista non affaristico ma intellettuale, è l'architetto Arturo Mezzedimi. Alto (1,85), erculeo, bruno, sorridente, lento e sobrio nel parlare, di chi sa quel che dice e ha poco tempo, è un lavoratore infaticabile. Dall'Italia andò nella primavera del '40, diciottenne, ad Asmara a passare qualche settimana presso il padre titolare di una azienda di trasporti. Due mesi dopo cominciò la guerra, e Arturo Mezzedimi vi rimase bloccato."""" (Giuseppe Faraci) """"I ripensamenti, le autocritiche, la quasi sempre presente insoddisfazione alla verifica delle proprie opere, una volta edificate, sono la riprova della forza frenante e deviatoria di certe componenti connesse con la realizzazione pratica. Riprova che, via via, mi ha sempre più convinto di tale assunto, sino a farmi credere che la validità di un operatore architettonico sia da misurare con due parametri: quello della qualità delle singole opere e quello del numero delle realizzazioni. Particolari circostanze fortuite possono essere complici, in certi casi, di superproduzione, come capitato a chi scrive, che si è trovate inserito in un paese agli inizi di una nuova fase di sviluppo quando il susseguirsi di incarichi, e quindi di impegni e poi di risultati, provocarono la sensazione di contribuire concretamente alla costruzione di tale paese"""". (Arturo Mezzedimi)" -
Pensiero in fuga
Il concorso letterario ""La prima penna"""" - il cui titolo è un chiaro riferimento alla matrice sammarinese dell'iniziativa, le Tre Penne di San Marino vuole essere un'occasione offerta alla creatività, specialmente quella dei giovani, senza limiti territoriali. Il progetto, partito in via sperimentale, intende offrire la possibilità a tanti nuovi autori di emergere e trovare il loro giusto spazio, nei cuori dei lettori prima ancora che sugli scaffali delle librerie."" -
Il teatro d'oggetti. Il come e il perché del nostro teatro
Le regole del gioco, di cui abbiamo parlato nella prima parte (""Regole del gioco e istruzioni"""" in """"Giocare con gli oggetti"""") nascono dall'esperienza; una volta definite come ipotesi devono diventare ferree nel metodo di applicazione. Per fare diventare credibile un oggetto nel mondo simbolico occorre stabilire un sistema di regole condivise fra chi gioca e chi guarda giocare. A differenza di altre forme di teatro di figura, come i burattini, le marionette, le ombre, nel teatro degli oggetti la regola non è unica; noi ne abbiamo sperimentata una e continuiamo a verificarla. Qui lo facciamo conversando con amici diversi, professori di università, maestri di scuola elementare, colleghi, artisti, storici e critici teatrali; raccontiamo alcune fonti di esperienza che hanno disegnato la nostra mente; riproduciamo un documento di lavoro che in qualche modo descrive come lavoriamo. Riflettere su ciò è servito a noi. Forse vi può servire se avete voglia di provare a giocare al vostro teatro d'oggetti."" -
Giocare con gli oggetti. Avvicinarsi al teatro d'oggetti
La vita di tutti noi è un'ininterrotta serie di relazioni con gli oggetti. Ogni giorno, dal risveglio al sonno, è difficilissimo trovare un momento in cui non stiamo avendo un contatto con uno o più oggetti; bisognerebbe essere nudi, nell'acqua, abbastanza al largo da non poter scorgere né la costa né il fondo... Per gran parte del tempo di una nostra giornata-tipo abbiamo con gli oggetti un rapporto di tipo funzionale, ma cosa succede quando essi vengono estrapolati dal loro contesto e ricollocati all'interno di significati altri? Nasce quella materia magmatica, polisemica e polimorfica, multimetodologica e ipercontaminata da altri spezzoni delle performing arts, che è il teatro d'oggetti. Questo manuale/non manuale fa il punto, ad oggi, di un metodo di lavoro, che vi proponiamo perché vi ci divertiate a seconda dei vostri obbiettivi; fermandovi dove volete, inventando varianti, distorcendo liberamente le conclusioni provvisorie a cui siamo arrivati noi.