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Oltre il calice dell'anima
Le liriche di questa breve silloge sono intarsiate da soavi immagini, da soffusi sentimenti, decisivi e morbidi passaggi dalla vita alla morte vivendo l'amore, da simboli spirituali e afflati religiosi. Onde di luce adamantina, nostalgici arpeggi rappresentano la straripante musica dell'esistenza e dell'umanità. -
Nell'anfora del cuore
Due contrastanti voci, tradotte in mille sfumature e note, si scontrano spesso nel cuore della poetessa-imprenditrice; cuore talvolta in fibrillazione ed estasi, cuore talvolta tramortito dai fatti della vita, dai disegni sì incomprensibili e violenti dell'essere umano, quello distratto dall'egoismo più eccentrico, forgiato dai propri vuoti ed egocentrismi supremi; dimentico del Divino, sperduto nel terreno suolo, arreso al NonDivinoCielo. E non sarà mai facile per anime così - forti, sensibili e buone - sopravvivere allo scempio del mondo, scagliato contro il debole di turno, il meno fortunato, il reietto dell'universo. Ci prova, Cristina, con l'aiuto della Natura che tanto ama e coltiva; ci prova attraverso la bellezza incommensurabile della figlia Marialuce, ci prova con il supporto del marito Marco; ci provan, anime belle e pure che mai si daran per vinte, a rivoltare, nel proprio piccolo orto, le sorti dell'umano mondo. -
Le manette
... Il dramma ""Le manette"""" fu completato dal Di Giorgio dopo il 1961. L'intensa attività professionale forense e il confrontarsi quotidianamente con i temi ed i problemi della giustizia hanno indubbiamente spinto l'autore alla stesura dell'opera. In essa però il giurista abbandona le formule dell'arte oratoria e del processo, per offrire la riflessione al letterato, che la esprime ricorrendo, appunto, al genere drammatico. La vicenda si svolge attorno al caso giudiziario di un giovane avvocato, ingiustamente condannato per un reato non commesso, che, nonostante tutto, attende con serena fiducia l'esito del processo di appello..."" -
La costola di Adamo e racconti vari
"Il racconto 'La costola di Adamo' appare come un viaggio di chi rifugge dalla solitudine, alla ricerca di un senso profondo della vita: passa dall'orgoglio all'umiltà, dall'arroganza al dialogo, dalla violenza anche estrema, esecrabile ed inaccettabile, all'amore, metaforicamente dalla notte alla luce. È un passo veloce come un sogno, dall'uomo selvaggio che è in noi, all'homo sapiens che discerne, che si misura e che aspira a correre verso i """"confini dell'eterno"""" con accanto quella parte del suo corpo, la """"costola"""", che ha preso la forma leggiadra della donna, compagna inseparabile nel viaggio della vita. I racconti di Fiaschitello spingono il pensiero ad andare infinitamente più lontano della realtà che ci circonda e vedere le cose anche se i nostri occhi non vedono..."""" (Antonio Galati)" -
Ponticello di legno
[...] Si tratta di una silloge che il poeta vuole dedicare alla sua ultima nipotina. La seconda femmina di quattro vocianti bambini, più speciale di tutti gli altri. Diverse le poesie a loro dedicate. In questa nuova silloge emerge prepotente il rapporto ancestrale che Carlo ha col mare, indiscusso coattore... Coinvolto dai ricordi come fossero una morbida coperta. Quasi un cordone ombelicale che ancora lo trattiene ad affetti che vengono da lontano tuttora vivi. Non mancano le liriche dedicate all'amore puro... -
Avola da Casale a città. I Banni baronali
"... Questo volume di Saro Cuda, """"Avola: da casale a città"""", si inserisce autorevolmente nella ricerca storica su Avola, che non è certo priva di momenti significativi, ma che rivela un andamento spesso ineguale e sistematico, legato alle contingenze e alle occasioni particolari. Ma questo dato è legato alla condizione generale, che vede le città siciliane sottoposte ad analisi storiografiche solo di recente. L'opera di Cuda privilegia, invece, la dimensione dell'organicità e della sistematicità e aspira a inquadrare e a organizzare gli studi e la documentazione su Avola in epoca spagnola, per comporre un quadro unitario, quale può essere solamente ricavato sulla base di una vasta e capillare ricerca di documenti storici ufficiali... Il volume di Cuda colma, quindi, una lacuna e spero diventi il punto di partenza per ulteriori e nuove ricerche"""". (Sebastiano Amato - Presidente della Società Siracusana di Storia Patria)" -
Opera della mediazione. Mediazione attraverso il teatro-Mediation through the theater, Editing Robert A. Creo
Opera della Mediazione è uno strumento per la Mediazione Preventiva Sociale e nasce dal binomio Teatro degli Oppressi e Mediazione Umanistica. Quando parlo di Mediazione Preventiva intendo quell'intervento atto a prevenire che una situazione problematica, una situazione di disagio sociale, sfoci in un conflitto ingestibile e distruttivo. Qual è l'apporto che dà il Teatro ad Opera della Mediazione? Secondo Boal, ""la tragedia imita le azioni dell'anima razionale, le passioni trasformate in abitudini dell'uomo che è alla ricerca della felicità, che consiste nel comportamento virtuoso che è il giusto mezzo fra due estremi e il cui bene supremo è la giustizia che trova la sua più alta espressione nella Costituzione"""". (Debora Civello)"" -
Frammenti di pane. Un pensiero per ogni giorno dell'anno
"(...) Con la presente raccolta di pensieri per ogni giorno dell'anno, P. Ugo Van Doorne ci offre una perla di spiritualità che certamente ci permetterà di """"arricchirci davanti a Dio"""" (Lc 12,21). Nello spezzare in frammenti quotidiani il pane della Parola, Padre Ugo ci aiuta a sintonizzare la nostra vita con i ritmi della Sacra Scrittura, nella quale troviamo il giusto valore del tempo e il senso della sua suddivisione in giorni... Il presente libro, se letto secondo la cadenza in esso proposta, costringe in un certo senso a ritrovare la misura nel """"giorno"""" che scandisce, e riempie la nostra vita, in modo da poter concretizzare nel semplice arco del quotidiano il nostro impegno di santificazione, secondo l'ammonimento dell'Apostolo: """"Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione"""" (1 Ts 4,3)""""... (Dalla """"Presentazione"""" di S. Ecc. Mons. G. Malandrino - Vescovo emerito di Noto)" -
La luna sfogliata dal vento
«[...] ciò che scrive Antonio Caldarella non vale in quanto tale, ma per gli spunti che gli offrono un modo di abbrivio. Egli, per esempio, non intitola i brani e assai spesso esclude le maiuscole che indicherebbero un inizio, un inizio dopo una stasi. C'è, di immediata, quest'idea di un quaderno di annotazioni, quasi un susseguirsi di momenti frammentati che sono poi quegli stessi istanti del nostro raccapezzarci di essere umani. Momenti che si incollano all'emergere della sensibilità - visiva, olfattiva, tattile, uditiva e riciclati dalla parola: una parola ""giusta"""", la sua, in questo stare tra l'immaginifico della cosa sentita e il suo trasferirsi nella cosa detta.» (Jean-Paul Manganaro)"" -
Alessandro Patti. Un «esiliato di Weimar» che perdette il suo cuore ad Heidelberg
«[...] Le ricerche eseguite e le note che seguono presentano un uomo, il cui destino si legò indissolubilmente, e malauguratamente, alle vicende che portarono la Germania, patria dei suoi studi, alla catastrofe ed il mondo civile alla sua metamorfosi. Di lui si può dire ciò che scrisse, nel 1928, Erich M. Remarque, che appartenne cioè ad una generazione ""distrutta dalla guerra... anche se scampò alle sue granate». (Italico Libero Troja)"" -
La chiusa di Carlo
"I luoghi di questo romanzo, pur entro una tradizione narrativa della Sicilia così ricca e varia, quale è quella fra Ottocento e Novecento, sono, letterariamente, nuovi: la zona fra Siracusa e Avola e Noto, che, di conseguenza, ha il fascino del non ancora detto, della scoperta, dell'avventura di un paesaggio fra mare e campagna rievocato sempre, si sia d'inverno oppure nel cuore dell'estate, con la trepidazione di un affetto gentile che si riverbera, del resto, immediatamente dal paesaggio sui personaggi e sulle storie che essi intrecciano. In questo caso a Chiusa di Carlo, lì, vicino al mare, in campagna"""". Giorgio Bárberi Squarotti" -
Da «versi» a «Nina». Note di critica letteraria
Il volume è stato presentato dal prof. Sebastiano Burgaretta al Convegno, che si è tenuto ad Avola il 21 dicembre 2006, nella chiesa della SS. Annunziata sul tema ""L'opera letteraria di Giuseppe Schirinà"""". Ricordiamo la partecipazione al Convegno di illustri relatori, tra i quali: Sebastiano Burgaretta (Docente, scrittore e saggista), Angelo Fortuna (Dirigente scolastico, scrittore e saggista), Giuseppe Liotta (docente di """"Storia del Teatro"""" al Dams presso l'Università di Bologna), Salvatore Martorana (Dirigente scolastico, saggista, scrittore e studioso di letteratura), Pietro Poidimani (Presidente Globe Italia """"Giuseppe Pitrè"""", giornalista e scrittore), Salvatore Spoto (saggista, giornalista e docente di Italianistica presso la Terza Università di Roma), Carmine Tedesco (Dirigente scolastico, scrittore e saggista), Francesco Urso (Editore)."" -
Nina
«L'arco della vicenda di Nina sembra alludere con sapienza alla vicenda di Alatiel nel Decamerone; la ragazza bellissima, oggetto del desiderio immediato degli uomini che la vedono, e per parte sua, disposta ad accettare quello che le porta la vita, dandosi senza troppi problemi, senza amore, ma per trovare qualche sicurezza, qualche rifugio nella solitudine e nelle disgrazie, qualche gioia, pur pagata sempre a caro prezzo. Schirinà anima vivacemente lo sfondo di storia e di luoghi dove le vicende di Nina si svolgono.» (Giorgio Bárberi Squarotti) -
Intimo d'autrice
«Questa sua raccolta poetica si rivela un vero scrigno di emozioni, dove i sentimenti sono i principi della rappresentazione stessa della sua creatività. L'amore, che diviene gelida indifferenza, spesso sorprende nel bene e nel male. Nelle sue liriche riesce davvero a donare una dimensione magica, quasi impalpabile, ma resiliente e accattivante. La Aldi propone i suoi versi conservando quella caratteristica, che definirei meglio ""esigenza"""" di essere rappresentata sulla scena. L'etimologia della parola """"teatro"""" ci suggerisce il bisogno di guardare con attenzione, ed è proprio questa considerazione che la poetessa riesce a creare in questa raccolta!» (Ettore Marino)"" -
Di gatti, d'amore, di ricordi e di sogni
«Questa volta l'autrice ha voluto dedicare la raccolta ai suoi piccoli pelosi Diabolik - Eva e Gufa - con amore hanno saputo elargire un colore diverso alla sua vita, seppure gli stessi fossero tutti neri neri - a parte Eva, avendo una piccola stellina bianca sotto il mento - volendo così sfatare quanto si racconta in giro. Il suo motto: ""Nella casa dove vive un gatto nero, non mancherà mai l'amore!"""". Purtroppo tutti e tre hanno preso il volo, ritrovandosi insieme lassù con il suo padroncino. Tanta la voglia di accarezzare un altro piccolo pelouche, ma il dolore provato, ancora la frena - difficile trovare la forza, una vera battaglia che prima o poi dovrà pur avere un vincitore. Ogni verso che scorre è la prova dell'amore che sente dentro di sé - sofferenze e gioie sono riunite in un magico bouquet - il loro profumo, il loro miagolio, stordiscono ad oltranza - la loro impronta sulla finestra ancora vive e quel nasino sempre curioso, una compagnia che non tradisce.»"" -
Me stesso più vivo che mai
«Versi forti ma allo stesso tempo fragili di un giovane uomo affamato di Vita e d'infinito; versi semplici pure efficaci e di forte impatto emotivo, da leggere una parola alla volta con gli occhi ma anche con il cuore! Francesco Billy Biolcati mostra la sua voglia di Vita quando afferma di voler ""tornare a sentire il pulsare delle vene"""", il desiderio di nuovi obiettivi, ideali oltre le povere illusioni della banale """"normalità"""" e mostra questa esigenza in tutta la sua sfacciata primaverile genuinità. Ricerca di sentori, sapori da filtrare, intercettare e tradurre, ricerca di quei respiri di vita, che da adulti tendiamo a respingere dentro di noi, spaventati dal cambiamento che possono portare. Complimenti al giovane poeta!» (Nina Esposito)"" -
La finestra dell'anima
La raccolta è un percorso interiore scaturito e scandito sia dai momenti felici che dalle difficoltà che il poeta incontra lungo il cammino della vita. Il tempo, le persone, gli avvenimenti, gli umori sono percepiti e rielaborati dalla sensibilità dell'autore che li ritrasmette attraverso i suo versi che volutamente semplici hanno lo scopo di giungere facilmente all'animo del lettore. -
Ho seminato perle nella tempesta
«Quella di Rita Bonetti è una poesia venata da un certo pessimismo di fondo dove domina una profonda solitudine (""Infine il silenzio/ un balsamo/popolato di sogni"""") e il senso/timore di un abbandono nel mezzo di una natura accogliente ma, tutto sommato, incapace di dare sollievo ai disagi esistenziali perché inafferrabile nella sua perfezione e grandezza. Alcuni componimenti sono animati da un forte desiderio di godere il presente: un """"carpe diem"""" pressante. Molto profondi i versi della poesia che valuta il tempo in chiave metafisica. A volte prevale il senso del sogno e dell'amore in una duplice chiave: - l'amore come fonte di salvezza; - l'amore come fonte di sofferenza Amori tristi, ingannevoli, perduti, deludenti cercano lenimento e conforto nel susseguirsi delle stagioni, in un alito di vento, nella risacca dell'onda, in un tramonto incantato.»"" -
La natura, l'amore, l'umanità
«Leggendo i suoi pensieri in poesia, sembra di ascoltare la voce della sua anima delicata e potente, complessa e semplice allo stesso tempo, ma sempre ricca di emozioni. Le sue poesie hanno la forza, talvolta la fragilità e l'energia della passione con cui vive la sua vita, ricca di esperienze e di dolore, nonostante la sua giovane età e per questo bagaglio interiore, ancora più affascinanti. Questa raccolta dà significato e sostanza al suo impegno, rappresenta una ""somma"""" della sua esperienza e del suo modo di affrontare la vita e, attraverso le sue poesie, riesce a trasmetterci sensazioni, emozioni, riflessioni sul mondo degli affetti, la memoria dell'infanzia, i luoghi cari, la Natura, l'amore, l'attenzione alle ferite delle donne. È una esplorazione incisiva, un viaggio simbolico nella propria anima, a volte dai colori crudi e ribelli, altre dove atmosfere di solidarietà e di amore per la vita e per gli altri risplendono e si innalzano dalla dura realtà.» (Monica Passerini)"" -
Rimbomba d'alloro il canto
«Montagne che abbracciano, che si fanno culla, che rapiscono i sensi e la vista. Montagne tra le quali Sara Casal è nata e ogni giorno ri-nasce. Montagne (le Dolomiti) che ispirano e sono poesia per un animo che vive in una sorta di afflato panico con esse e con la Natura tutta. E Sara, abbracciata, ricambia l'abbraccio, come si vede in questa luminosa copertina, anche con il suo canto che ""rimbomba d'alloro"""". Complimenti Sara Casal e grazie per questi momenti di serena bellezza che ci regali con la tua poesia!» (Loredana Borghetto)""