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Musica/realtà (2017). Vol. 112: Marzo.
Quadrimestrale. -
Luigi Gatti (1740-1817). La musica a Mantova e a Salisburgo tra Sette e Ottocento
Dopo due secoli di fugaci citazioni ai margini della letteratura mozartiana, la figura e l'opera di Luigi Gatti (1740-1817), ultimo Kapellmeister italiano alla corte di Salisburgo, sono oggetto di un rinnovato interesse che negli atti del presente convegno di studi trova la sua espressione più organica e significativa. I contributi qui raccolti prendono in esame le vicende biografiche e le esperienze maturate dal compositore nel corso di un'esistenza divisa, quasi simmetricamente, tra la nativa Mantova e Salisburgo, al crocevia di istanze stilistiche eterogenee e talora vivacemente contrastanti. -
L' Euterpe
Un giovane compositore alle prime armi, le correnti musicali più innovative dei primi anni del Seicento, una città, Bologna, in pieno fermento culturale: sono queste le componenti che si possono individuare ne L'Euterpe di Domenico Brunetti. Quest'opera, innovativa e all'avanguardia, si svela come una sorta di esperimento del nostro giovane compositore, che desideroso di inserirsi a pieno nel clima culturale dell'Italia di quegli anni, si mostrerà finanche come un pioniere, poiché le forme musicali che appaiono precoci ne L'Euterpe, si diffonderanno solamente negli anni successivi alla sua pubblicazione. -
Forma e unità tematica nei concerti di György Ligeti
Per quale motivo un compositore dalla mente assimilatrice tale da tradurre in musica suggestioni provenienti dagli ambiti più disparati, e dall'evoluzione estremamente complessa e articolata, dedica periodicamente una composizione a una delle forme storiche per eccellenza come quella del concerto? L'indagine sui Concerti per strumento e orchestra, che costellano a intervalli più o meno regolari tutta la produzione musicale del compositore ungherese dal suo arrivo a Colonia (inizio 1957) in poi, si sviluppa in duplice direzione: verso l'esterno, secondo quello che Ligeti definisce «lo sguardo storico retrospettivo», ossia la consapevolezza dell'impossibilità di poter prescindere dal passato, e verso l'interno, in un novecentesco spostamento dalla forma alla struttura e ai procedimenti compositivi, alla ricerca di costanti strutturali e di tòpoi per verificare se, così diversi e lontani tra di loro all'ascolto, i cinque Concerti possano costituire l'espressione variegata, sfaccettata e talvolta imprevedibile di un'unica poetica che vede nella consapevolezza dell'inesorabilità dello scorrere del tempo il suo tema fondamentale. -
Per Fanny e Wilhelm Hensel. Un contributo critico
Nel suo privilegiato ambito di ricerca proteso alla valorizzazione della presenza femminile nella storia della musica, l'autrice si è occupata a lungo della sorella del grande Felix Mendelssohn, eccellente musicista e compositrice non meno dotata del fratello. Giunge ora a proporre una documentata biografia che accosta il nome di Fanny a quello del marito pittore Wilhelm Hensel: anime concordi nella sensibilità e negli orientamenti culturali, che collaborano artisticamente con esiti più che originali, unendo le loro creatività non solo sulla pagina, dove le illustrazioni di Wilhelm si congiungono alla musica di Fanny, ma anche in lavori ""scenici"""" di singolare realizzazione. Un rapporto profondo e intenso, come rivelano pure le esaltanti esperienze dei viaggi in Italia fatti insieme, che rende Fanny più sicura e capace di superare gli ostacoli, posti anche da Felix, alla pubblicazione delle sue composizioni."" -
Il primo libro de madrigali a quattro voci
Al talento e al successo in vita di un artista non sempre fanno seguito il riconoscimento del suo valore e l'ammirazione per le sue opere dopo la morte. È il caso di Giovanni de Macque (Valenciennes, 1550 ca. - Napoli, 1614): se, da un lato, la naturale evoluzione del gusto e le trasformazioni dello stile musicale hanno comportato, come per tanti musicisti del suo tempo, un comprensibile oblio presso le generazioni successive, dall'altro lo scarso interesse per la sua figura e la sua produzione da parte della musicologia contemporanea appare macroscopico, sol che lo si rapporti all'evidente qualità artistica della sua opera. Una spiegazione sta forse nella sua fluttuante collocazione territoriale e culturale: Macque era di origine fiamminga, essendo nato in una cittadina che però, se allora faceva parte dei Paesi Bassi spagnoli, con la pace di Nimega (1678) passò alla Francia; ma la sua brillante carriera si svolse tutta in Italia, tra Roma e Napoli. -
Teatro della vista e dell'udito. La musica e i suoi luoghi nell'età moderna
In tempi recenti i rapporti fra musica e architettura - tralasciando le ormai usurate visioni simboliche, metaforiche, numerologiche, mistiche e strutturali - sono stati indagati in una più concreta prospettiva storica, attraverso lo studio dei nessi intercorrenti fra spazi architettonici e pratiche musicali. Il libro offre una sintesi delle ricerche condotte dall'autore su queste tematiche, articolate in quattro capitoli dedicati rispettivamente alle trasformazioni dell'architettura ecclesiastica in rapporto alla musica; ai luoghi della musica nei palazzi nobiliari romani del Seicento; alla musica policorale nello spazio architettonico; alla cappella Sistina e al cerimoniale papale in rapporto alle pratiche musicali e al repertorio della Cappella Pontificia. La riflessione sugli spazi architettonici e sugli eventi musicali che vi avevano luogo contribuisce a illuminare le trasformazioni della musica nella prima età moderna, proponendo un diverso punto di vista sulla questione dei generi e delle forme, altrimenti classificati fin qui secondo criteri sostanzialmente ereditati dalla musicologia ottocentesca. -
Musica/realtà (2017). Vol. 114: Novembre.
Quadrimestrale. -
Schenker's Chopin. Files from the Oster collection
Over the last two decades, scholars started investigating the figure of Schenker within the wide cultural horizons of the turn-of-the-century central Europe. Following their footsteps, this book considers the full range of cultural and musical issues in Schenker's interpretation of Chopin, in particular it investigates the path by which Schenker ended up considering Chopin as a German composer - a master in the art of diminution - which constitutes a very important chapter in the wider discourse of Chopin's reception. -
La riforma della musica sacra a fine Ottocento. Dispute e controversie bolognesi
In tempi recenti, in ambito storico-musicologico, sta emergendo un certo interesse intorno al Movimento Ceciliano e alla riforma della musica liturgica affermatisi progressivamente a cavaliere tra Otto e Novecento in Italia. Conosciuto per lo più a pochi studiosi della musica sacra, il Movimento Ceciliano ha avuto un ruolo non secondario nella formazione dell'identità religiosa, politica e culturale dell'Italia al momento della sua costituzione. Per costruire in modo obiettivo e scientifico il ruolo ricoperto dal Movimento nella storia, è necessario partire dalla conoscenza delle singole realtà italiane ove esso è giunto e si è affermato a partire dal 1875, intrecciando gli eventi prettamente musicali con quelli politici e sociali del tempo. È in questo filone di studi che il presente lavoro si inserisce cercando di aggiungere un ulteriore tassello alla storia della musica sacra e liturgica a partire da Bologna, considerata senz'altro tra i ""laboratori ceciliani"""" di grande interesse, tra direttive riformistiche, resistenze e contraddizioni."" -
Il giovane Brahms. Lettere e ricordi
Albert Hermann Dietrich (Golk bei Meißen, 1829 - Berlino, 1908). A Lipsia studiò diritto all'Università e nello stesso tempo fu allievo di Ignaz Moscheles al Conservatorio. Negli anni 1851-1854 si stabilì a Düsseldorf per studiare composizione sotto la guida di Robert Schumann, che nel 1853 gli dedicò le sue Märchenerzählungen, op. 132. In quello stesso anno incontrò il ventenne Brahms, a cui rimase legato d'amicizia per tutta la vita. Direttore d'orchestra, pianista e compositore, fu per un trentennio (1861-1890) Hofkapellmeister presso la corte granducale di Oldenburg, in Bassa Sassonia. Scrisse una sinfonia (dedicata a Brahms), musiche pianistiche e da camera, concerti, musiche di scena, Lieder e l'opera romantica in 3 atti Robin Hood. Le sue Erinnerungen an Johannes Brahms in Briefen besonders aus seiner Jugendzeit, che pubblicò nel 1898, sono ancor oggi una fondamentale fonte biografica su Brahms, per le molte e preziose notizie sulla vita artistica e personale del grande musicista, in particolare per ciò che concerne il periodo giovanile. -
Lo sposo burlato da Piccinni a Dittersdorf. Un'opera buffa in Europa
Nelle enciclopedie della musica, il libretto dello Sposo burlato di Niccolò Piccinni (1769) è attribuito in modo unanime quanto erroneo a Giovanni Battista Casti. Attraverso un'indagine che dalla partitura si allarga alla storia della letteratura e della Chiesa, si propone qui l'attribuzione della paternità di questo testo a Giulio Cesare Cordara; e si spiegano altresì le ragioni sorprendenti che con ogni probabilità condussero un importante gesuita, già ben noto per il suo talento comico-satirico, a concepire un libretto anonimo e con molteplici livelli di lettura. Il volume contiene inoltre la ricostruzione completa della circolazione di quest'opera non soltanto in Italia, ma pure in Francia, dove Piccinni ne musicò una versione in francese firmata da Pierre-Louis Ginguené, e in Austria, Ungheria, Germania. Nei paesi germanofoni il libretto italiano fu musicato da Carl Ditters von Dittersdorf, che successivamente ne curò una traduzione tedesca che si adattasse alla musica da lui già composta. Per ciascuno dei tre libretti è qui presentata l'edizione critica integrale, preceduta da un ampio saggio firmato da uno specialista dell'area musicologica e linguistica di competenza. Questa ricerca tripartita contiene, tra l'altro, nuovi ritrovamenti di fonti musicali e librettistiche, nonché l'individuazione di amplissime parodie testuali e musicali che nel caso italiano riguardano un'aria dalla Merope di Giovanni Battista Borghi, nel caso francese l'Armide di Quinault. Dell'aria di Borghi e della parodia di Piccinni viene pure offerta l'edizione critica integrale. -
Dritti al cuore. «La medium» di Gian Carlo Menotii
Giancarlo Menotti, che in Italia è stato operista notissimo per la vetrina che alla sua produzione - oscurata da recensori perplessi e caldeggiata dal favore del pubblico - assicurò nell'arco di cinquant'anni lo spoletino Festival dei Due Mondi, gode tuttora d'un'immeritata sfortuna critica che non bastano a riscattare una buona intervista, due o tre biografie e qualche tesi di dottorato U.S.A. quasi sempre inutilmente generica. Dritti al cuore prova a colmare un vuoto sostituendo ad un giudizio di valore tanto astratto da sfiorare il pregiudizio, un'esatta riflessione attorno alle scelte drammaturgiche del melodramma venerato dall'autore per tutta la vita come la sua autentica «opera prima» (I. Conserva) ed un'analisi minuziosa del suo disegno musicale, senza la quale lo stesso giudizio è destinato a cadere nel vuoto (M. Grondona) proponendo di Menotti un'inedita ed obiettiva rivalutazione -
Jesu. Un canto di confraternita in Sardegna
A Castelsardo, nel nord della Sardegna, si perpetua una tradizione musicale legata, in particolare, ai rituali della Settimana Santa. Essa è interpretata da cantori che sono membri di una confraternita e che godono di uno statuto quasi professionale. Si tratta di una musica piena di forza espressiva, complessa e raffinata. Uno dei suoi aspetti più notevoli è quello che vede l'apparizione, all'interno del quartetto vocale, di una quinta voce acuta virtuale: un effetto unico e sorprendente. Questo libro svela il funzionamento acustico e psicoacustico di questo fenomeno, applicandosi nel contempo all'analisi del linguaggio musicale e della sua estetica. -
Musica/realtà (2018). Vol. 115: Marzo.
Quadrimestrale. -
Lettere di Giuseppe Verdi a Opprandino Arrivabene. Ediz. critica
Già edite nel ""Verdi intimo: Carteggio di Giuseppe Verdi con il conte Opprandino Arrivabene"""", queste lettere sono note agli esperti, ma l'indisponibilità del volume edito da Mondadori nel 1931 sul mercato non le rende fruibili a un più vasto pubblico di lettori, amante di Verdi e della sua musica: ecco la ragione per cui si è deciso di ripubblicarle, trascrivendole in edizione critica e commentandole nuovamente. Peraltro, poco nota è la figura di Opprandino Arrivabene, personaggio estremamente interessante e composito, amico e intimo confidente di Verdi, il quale nutrì nei suoi confronti grande stima e immenso affetto: cosa rara nella vita del Maestro, che era, infatti, persona riservata e che non aveva molti veri amici, come si può evincere dalla fitta corrispondenza che egli intratteneva con tutte le persone con cui aveva a che fare."" -
Giovanni Battista Sammartini. Due sinfonie concertate per violino (J-C 78.2, J-C 70)
Sembrerebbe che diverse opere in cui Sammartini inserisce il violino solista siano state composte negli anni successivi al 1760, soprattutto nella prima metà fino al 1765/66: tre Concerti per violino in mi bemolle maggiore (J-C 73.1), in la maggiore (J-C 77.2) e in si bemolle maggiore (J-C 78), due opere sinfoniche, una Sinfonia concertata in si bemolle maggiore (J-C 78.2) e un Concerto in re maggiore (J-C 70), entrambi per violino, nonché due Concerti a più strumenti, uno per quattro violini in la maggiore (J-C 76) e uno per violino e due oboi in mi bemolle maggiore (J-C 73.2); a ciò si aggiunge una Sinfonia in re maggiore (J-C 21) con un movimento lento per violino solo. I Concerti J-C 73.1 e J-C 77.2 sono datati da Sammartini novembre 1762 e novembre 1764. Tre opere, la Sinfonia J-C 21 e i Concerti J-C 78 e J-C 70, furono pubblicati a Londra nel 1766. -
Giacomo Puccini. Aspetti di drammaturgia
Una farfalla in tavola infitta Puccini drammaturgo: strategie dell'emozione. Il tabarro ovvero la 'solita' insolita forma Verso Turandot «Maria Antonietta» ovvero «L'Austriaca». Un soggetto abbandonato da Puccini Appendice: gli abbozzi del libretto di Luigi Illica. Saggio di trascrizione. 1. L'atto primo; 2. Abbozzi di collocazione incerta «Non c'è maggiore difficoltà che capire ciò che sembra facile»: è l'affermazione chiave del metodo applicato da Marcello Conati alle opere di Giacomo Puccini. La scoperta della sorprendente complessità di ciò che appare facile, la sovrabbondanza di relazioni di senso insita in ciò che in superficie sembrerebbe elementare: sono questi, infatti, gli obiettivi principali delle analisi di Conati. E affinché il lettore mantenga salda la bussola in peregrinazioni che per la natura selettiva degli argomenti affrontati potrebbero sembrare un poco rapsodiche, l'autore ci mette immediatamente in guardia dall'«errore più comune», dalla trappola nella quale a lungo è caduta la critica pucciniana e nella quale non vuole rimanere lui stesso invischiato. -
Varie musiche. Giovanni Battista da Gagliano. Vol. 1
Giovan Battista da Gagliano (1594-1651), fratello del più celebre Marco ebbe incarichi stabili presso le cappelle musicali delle principali chiese di Firenze (San Lorenzo, Santa Maria del Fiore), la corte medicea, la Compagnia di educazione dei fanciulli dell'Arcangelo Raffaello, ma la cui attività è documentata - sia pur scarsamente - anche in relazione ad altri circuiti, laici e religiosi. Certamente più noto ed apprezzato per la sua solida preparazione in ambito polifonico, nel libro delle Varie musiche Gagliano raccolse i frutti del suo cimento con il nuovo genere di canto a una e due voci e basso continuo: la varietas annunciata nel titolo concerne certamente la frastagliata morfologia poetica (canzonette di varia struttura, madrigali, sonetti, stanza di canzone, terzine) e musicale (intonazioni monodiche di tipo strofico oppure interamente composte, oltre alle tracce di una persistente pratica polifonica), ma anche la diversità dei contenuti (profano e spirituale), delle destinazioni, o provenienze, e delle funzioni (musiche per la camera, per il teatro, per le occasioni confraternitali), a sua volta riflesso, almeno parziale, della multiforme attività del compositore. -
Quaderni dell'Istituto Liszt. Vol. 18
Rossana Dalmonte ""Versuch über die wahre Art"""", Liszt zu analysieren (Faust-Symphonie) Edmond Buharaja Il grande seduttore trionfante, ossia Don Juan Emanuele Franceschetti L'""""ascolto intelligente"""". Appunti per (far) ascoltare R. W. Venezia di Franz Liszt Guido Salvetti Nuovi contributi alla biografia di Antonio Bazzini.""