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Diònysos. Arte, architettura, musica e blablabla (2020). Vol. 9: Aprile-giugno
Terribile è la bellezza di Venere, di Vittorio Varano - Il trucco e la pelle della Beauty Art, di Vitaldo Conte - La Bellezza e la Verità, di Angelo De Sio - La tremenda maestà del bello, di Massimo Selis - Verità è bellezza, bella è la verità, di Giovanni Tateo - L’agonia dell’Arte contemporanea, di Italo Inglese - La bellezza prigioniera, di Dalmazio Frau - La bellezza e i nativi americani, di Ines Doffini - La bellezza del Cielo e dell’Inferno, di Stefano Eugenio Bona - Dal fard a Dio, di Enrico Rulli - La gente sosta e mira, di Gabriella Solari - Ciò che di bello vi è nel brutto, di Annalisa Rinaldi - La Firenze della magnifica bellezza, di Loredana Dattilo - Tra l’orrido e la bellezza, di Domenico Del Nero - La bellezza dionisiaca, di Giovanni Sessa - La bellezza di Dioniso nelle maschere, di Giuseppe Siano - Di bellezza esistere, di Carmen De Stasio - Sarete belli voi!, di Lemmonio Boreo. -
La notte dei corvi (1936). Il delitto di San Clemente di Guardia Vomano
Il fuoco ha bisogno della scintilla. La scintilla che segna la vita di Ettore De Santis è la notizia del rapimento di Giacomo Matteotti nel giugno del 1924. Un gesto in favore dell'Onorevole assassinato è capace di innalzare le mura che terranno in isolamento Ettore De Santis di Guardia Vomano. ""Nei piccoli borghi il popolo fonda la sua idea del singolo sulle scelte di quest'ultimo"""". Chi era Ettore De Santis, detto Toruccio? Un uomo d'aspetto gracile con menomazioni alle mani e dolori reumatici per aver combattuto nella guerra del 1915-1918. Un eroe? Un uomo che si batte per una causa in un periodo in cui la prepotenza sostituisce la libertà di pensiero? No. Toruccio è un piccolo uomo e non solo fisicamente. Attorno a lui un paese altrettanto piccolo, un angolo di quell'Italia che ancora fatica a trovare una lingua comune; humus e come tale, nutrimento e putrescenza. """"La zona era apparentemente tranquilla e a distanza di mezzo chilometro in linea d'aria, anche con il rumore della mola del frantoio, un grido umano poteva essere udito dalle abitazioni. Ettore De Santis, a sera, rientrava spesso dal viottolo campestre [...] Nella tarda serata del 13 novembre 1936 nessuno udì l'ultimo grido [...] che quell'uomo, piccolo di statura, magro e claudicante scagliò contro i suoi assassini."""""" -
Elogio della transizione
La transizione, tema di grande attualità in politica, economia, ecologia, riguarda anche molti altri campi: psicologia, neurobiologia, medicina,semiotica e linguistica, geografia e geopolitica, urbanistica ed architettura, fisica e chimica. Questo saggio, oltre ad evocare questi settori, sottolinea il rapporto tra transizione e cambiamento e fornisce i riferimenti metodologici per la comprensione delle molteplici caratteristiche della transizione, in particolare la durata e la struttura. Viene sviluppato in particolare il rapporto tra transizione e spazio in semiotica, urbanistica ed architettura ed analizzato il contributo della transizione alla comprensione del funzionamento dell'organismo, in particolare nel sonno e nei suoi disturbi. Infine viene evidenziato il ruolo fondamentale del ""passeur"""" (passatore) quale agente facilitante la transizione."" -
Al tempo del coronavirus
L'ironia è l'unica arma per vincere l'angoscia in tempi minacciosi. L'Autore, serrato nella sua abitazione, lancia la sfida al Coronavirus. Le parole sono colonna sonora per resistere. Leggere queste cronache quotidiane ci restituisce una realtà che tutti abbiamo conosciuto: guardare il mondo dalla finestra o dalla televisione, la grande finestra; la conta dei malati, i morti senza funerali, la piazza san Pietro deserta del Papa smarrito, le strade vuote, la paura dell'untore, le scorte di cibo, le file ai supermercati, la perdita di un familiare o di un amico; le chiese vuote e il bisogno di pregare, anche se non sei credente, prigionieri della ""Bestia"""", che non dà segni di arretramento. E quando un pezzetto di normalità si riavvicina, la ricerca delle abitudini perse, la diffidenza verso la vita; la necessità di riempire il vuoto della normalità dimezzata. Uno spiraglio della porta di casa si riapre, ma i piedi si rifiutano di camminare; paralisi e speranza riguardano il mondo intero e ognuno di noi."" -
Quell'aprile del 1970
È la fine degli anni Sessanta. Il giovane Luca lascia Roma e raggiunge il padre in Africa, dove l'uomo, un ingegnere, lavora al progetto di una diga all'Asmara per una ditta italiana. Passare dalla caotica Urbe alla quieta comunità asmarina è gradevole, tanto più che l'autonomia di cui Luca gode è grande. L'università, i compagni di corso e qualche altro incontro rendono curiosa e intrigante la sua permanenza all'Asmara, specialmente quando si imbatte in Giorgia, di cui si innamora, ricambiato. ""Quell'aprile 1970"""" racconta la stagione breve del loro amore, delle difficoltà in cui versa, ma parla anche del mondo che cambia, a volte troppo in fretta, e non consente agli individui di adeguare le proprie esistenze al suo ritmo forsennato, alle sue improvvise trasformazioni. Restano i ricordi, che spesso sbiadiscono e scompaiono, celati a volte in una grande busta ingiallita che potrebbe far rievocare le emozioni della giovinezza ormai perduta."" -
Il tessuto del silenzio
Rossella Circeo racconta con profonda partecipazione la storia del nostro paese nel momento in cui si trova coinvolto in una guerra sanitaria in un territorio del nord. Un paese, l'Italia, che affonda ripetutamente sotto i colpi di una classe dirigente che annaspa in un deserto di valori. L'autrice interroga la coscienza. Il suo è un viaggio del cuore e della mente attraverso testi in poesia, per denunciare con sentimenti amari e per visitare spaccati di luce e sogni campestri. Ne emerge un potere barricato, fatto da esempi dagli interessi biechi di un popolo vecchio, vittima di un virus in un'emergenza sanitaria. La scrittura dell'autrice vuole dare vigore alle zone d'ombra nel periodo del virus 2020. Mettendo momentaneamente da parte la passione per la ceramica, sente l'urgenza di voler esprimere le emozioni nate dal periodo di pandemia. La sua poesia accompagna le voci del silenzio tra i labirinti di una memoria antica. I solchi tracciati dall'umanità s'intrecciano con le metafore a lei care, colme del fascino del passato della storia dell'uomo. Il testo trova la sua identità nei colori vivi di un'alba che frantuma il buio. Attraverso scene campestri e marine, tra il verde delle foglie e le onde del mare Rossella Circeo si aggrappa alla filosofia delle certezze, dall'ombra alla luce. -
Nel mezzo del cammino
Dario Lauterio ha una lunga consuetudine con la poesia, che considera forma di espressione e di conoscenza personale e accessibile a tutti. Si legge nella Presentazione della sua più recente opera, La via dei sentimenti (2019): ""È un cammino impervio, non facile, quello della poesia, a tratti il sentiero è accidentato, scosceso, si scivola facilmente, si cade e ci si rialza, il ricordo a volte impone un confronto, un parallelo tra età differenti, il guardarsi allo specchio a sera"""". È un cammino che l'autore percorre da sessant'anni, che oggi affida alla raccolta Nel mezzo del cammino. Il titolo sembra alludere a Dante, che a Torre de' Passeri si può dire di casa. In realtà si riferisce all'ordinamento delle composizioni, tutte inedite e riportate cronologicamente, che incastonano un """"intermezzo"""" in lingua fra due gruppi di liriche in dialetto. Il dialetto a volte amplifica il sentimento, altre l'accompagna con un controcanto sommesso, musicale, venato di malinconia, rendendo pienamente tutte le sfumature in cui si espande la vena lirica. Non diversamente nei componenti in lingua, con i quali si entra nel """"laboratorio"""" dello scrittore. Appaiono chiari i suoi riferimenti ai classici e ai grandi del Novecento, tutti assimilati e rielaborati in chiave personalissima. Presentazione di Mario Giunco. Postfazione di Veronica Di Paolo."" -
Frammenti di un anno
"Non poteva né doveva più contare sulle proprie energie che la tradivano in continuazione. Eppure riaffioravano continuamente le sorgenti delle sue emozioni più originarie e identitarie: l'abbraccio sfumato della condivisione della solitudine, di un sogno infinito perché sempre in atto e non bisognoso di futuro."""" Un anno, di Maggio in Maggio. Un'autrice, un personaggio, una sola voce. Al personaggio-Annalisa viene affidato, dall'autrice, il compito di far emergere e di mettere in ordine, dando loro forma, l'onda anomala degli incontri con i variegati aspetti della vita fisica e di quella della percezione. I temi che Annalisa affronta con un ritmo ondulato che segue l'andirivieni dell'oceano-vita sono affollati. Variano dalle esperienze comuni della quotidianità all'ampiezza non arginabile del pensiero. Annalisa comunica col lettore, al quale propone lo sforzo di un diretto coinvolgimento; lo mette alla prova chiedendogli di farsi largo tra le emozioni e di partecipare del suo sentire, dei suoi dubbi, della sua esperienza profondamente umana." -
L' enigma dei crochi
C'è possibilità di dialogo tra passato e presente? A quante domande del nostro passato e del nostro presente siamo riusciti a dare plausibili risposte? «Siamo in cammino, questo è certo. Tutti. Ciò che conta, nella mia idea di esistenzialità, è l'onestà dello slancio vitale. Del resto ""il processo creativo è insito nella natura umana ed è quindi alla portata di tutti. Non perché tutti siano artisti ma perché nessuno sia schiavo"""" (G. Rodari), ed io sono persuasa che contemplare nella propria vita la creatività fa vivere meglio», afferma l'autrice. Il rapporto con il trascendentale permea l'intero volume che recupera il senso del quotidiano, la semplicità e il dono - esordisce Anna Santoliquido - """"verso una incantata geografia aerea e celeste"""" (G. Ferroni). Nella società della comunicazione totale la poesia è l'angolo incontaminato in cui si raccolgono i sentimenti, dove la parola rimane ancora una conchiglia, capace di dare cittadinanza agli stati d'animo, allo stupore, alla preghiera, all'amore. Un volume plurigenere che nel leggerlo non pochi vi specchieranno le proprie esperienze, le proprie sconfitte e la danza naturale del ricominciare, asserisce Cosimo Rodia."" -
Le tre regole di Sofia
Nessuno nasce libero. Tutti, appena veniamo al mondo, siamo costretti a sottostare a delle regole. Sofia ha dovuto impararlo a proprie spese fin troppo presto. All'apparenza, infatti, non c'è nulla di strano in lei, ma in realtà non è una ragazza normale: da quando era piccola ha delle regole da rispettare, che le impediscono di svolgere una vita come tutti gli altri. Infrangerle significa esporsi a un pericolo oscuro e letale. Fino ad ora è sempre riuscita a tenere nascosto il suo segreto, ma questo delicato equilibrio è destinato a venire infranto. A impedire il peggio sarà l'intervento di Emilio, un creativo, ovvero un adepto di arti magiche, che possiede le risposte che Sofia ha sempre cercato. Ma questo per lei è solo l'inizio: separata dalla sua famiglia, strappata alla quotidianità, Sofia dovrà capire di chi può fidarsi e chi invece mira solo ai propri interessi. Infatti sono in molti a volerla morta per impossessarsi del segreto che si cela dietro le sue regole... -
Fantareligione
Il n. 15 di IF è all'insegna della Fantareligione, dove si parla di Philip K. Dick, H.P. Lovecraft, C.S. Lewis, Philip Pullman, J.R.R. Tolkien, Gore Vidal, Frank Herbert, William Blatty, e persino di Papa Francesco. Dove si pubblicano i primi tre vincitori del concorso per racconti inediti sul tema della fantareligione - Fiorella Borin, Davide Camparsi e Alessandro Forlani - e si annunciano nuovi bandi. Dove l'ottantesimo compleanno di Renato Pestriniero (classe 1933) ci offre l'occasione di festeggiarlo parlando dei suoi due più recenti romanzi e di pubblicare un suo testo inedito su Venezia. Dove si parla di ""Black Mirror"""" , il fenomenale serial televisivo inglese che sta ottenendo un grande successo per la sua originalità e la felice contaminazione tra fantascienza e horror, sulla scia di un antenato prestigioso, """"Ai confini della realtà"""". Ne anticipiamo su questo numero contenuti e potenzialità, che lasciano scorgere scioccanti prospettive sul nostro futuro."" -
Star Trek
Numero 18 di IF dedicato a Star Trek con l'intento di contribuire a farlo meglio conoscere ed amarne il messaggio positivo. Inoltre un'analisi dei fumetti del dottor Destino di Vito Tripi; il ricordo di Hans Ruedi Giger, il creatore di Alien, di Gianfranco de Turris; una rivisitazione del capolavoro di Henry Rider Haggard, ""La donna eterna"""" (""""She"""", 1887); la sezione narrativa con l'ormai tradizionale concorso a tema e le rubriche. Questa volta Claudio Asciuti se la prende con Umberto Eco e col suo ultimo romanzo, """"Numero Zero"""" (Bompiani, 2015), con una critica che esce decisamente dal coro."" -
Il cielo in uno schermo. La generazione imprigionata
Non si fa che parlare di Scuola. Per lo più critiche, contrasti aspri e, sebbene non privi di fondamento nella maggior parte dei casi, inconcludenti perché limitati al contorno. La Scuola non è banchi, non è sanificazione, non è l'orario né la necessità di frammentarlo, alternarlo, anticiparlo, posticiparlo. La Scuola è persone, è bisogni, è progetti, da Nord a Sud, da Est a Ovest di questo nostro Paese polemico. Abbiamo provato a ricostruirne il quadro, lasciando comunque molti buchi, una trama rada di testimonianze in forma di racconti, lettere, articoli che portino in primo piano piccoli e grandi ostacoli di chi sta da una parte e dall'altra dello schermo di un computer e che ne ha fatto, nel bene e nel male, il proprio cielo per molti mesi. Gli autori: Alessio Seganti, Angelo Floramo, Giancarlo Giuliani, Gisella Colombo, Lorenzo Lapini, Marco Pischiutti, Maria Elena Cialente, Mariaester Graziano, Paolo Mosanghini, Sandra Moretti, Silva Ganzitti, Veronica Rossi, Walter Tomada. -
Viaggio da sogno
Daniela è una ragazza normale che abita a Falchetto del Carso in Friuli Venezia Giulia: tutti i giorni prende il treno per recarsi a studiare all'università; guadagna qualche soldo lavorando part-time in un quotidiano di provincia che ha sede nella cittadina dove lei abita; ama ascoltare il rock degli anni Ottanta, soprattutto i Clash, di cui suo padre possiede una collezione dei long playing originali. Daniela non sa che il destino ha in serbo per lei una sorpresa: un viaggio incredibile nel tempo e nello spazio, di cui lei e i Clash diventeranno protagonisti. -
Bagaglio a mano. Storie di viaggi
Tra scrittura e viaggio esiste uno di quei legami strambi, poetici, a volte morbosi. Ispirazione, inquietudine. Ricerca di un altrove, che sia fantasia o realismo. Il viaggio è esperienza vitale, ma può essere soltanto un sogno, una barchetta di carta che galleggia sopra una pozzanghera o una bolla di sapone che vola fuori da una finestra dimenticata aperta. Alla creazione di Bagaglio a mano hanno partecipato alcuni volontari che ruotano in ambito ospedaliero e che utilizzano la scrittura come strumento per poter dare risalto alla faccia bella e positiva dell'esistenza. Sono stati coinvolti nel progetto anche altri autori, dando vita a un libro ricco di emozioni e messaggi importanti, un libro il cui ricavato verrà devoluto in beneficienza. Quattordici racconti di quattordici autori, diversi tra loro per stile, sfumature, ambientazione. Racconti divertenti, profondi, magnetici. Il mare, le vacanze da bambini, l'incognita, gli incontri, mondi nuovi e lontani. Con un filo comune che è la voglia di esplorare. -
Diònysos. Arte, architettura, musica e blablabla (2020). Vol. 10: Luglio-dicembre
Cantava l’usignuolo, di Gabriella Solari - Musica dionisiaca, di Gabriella Solari - La mia formazione musicale, di Italo Inglese - Musica del principio, musica della fine, di Massimo Selis - Rumor: Pulsione tra Poesia Suono Arte, di Vitaldo Conte - Musica e Magia, di Dalmazio Frau - L’arte nell’Heavy Metal, di Giovanni Tateo - Musica silente, musica aulente, di Stefano Eugenio Bona - La musica dipinta di Ezio Bosso, di Loredana Dattilo - Quale musica, Maestro?, di Domenico Del Nero - Il dissolito punito, di Mario Dal Bello - La donna: Rosa rossa creazione..., di V. Rose - Musica e modernità, di Enrico Rulli. -
Esperia, le sfide
Il sud di Espera è finalmente libero ma Shana, il cuore della rivolta, è scomparsa nel rogo del palazzo di Asgalan appiccato dagli Afri della città. L'immagine del suo corpo carbonizzato, estratto dalle macerie annerite dell'edificio, tormenta le figlie: Mirina e le sue Sorelle. Le Hamaxhoni, scosse e smarrite, devono ritrovarsi per portare avanti la ribellione, ma riusciranno a combattere a fianco degli stessi che hanno causato l'incendio? E gli Afri, privati della guida morale e politica della sacerdotessa, porteranno avanti le idee di Shana o diventeranno dei banditi? L'alleanza tra le Hamaxhoni e gli Afri è a rischio; la coesione tra le figlie di Shana è in pericolo, i legami affettivi, come quelli tra Mhemba e Rudiana e tra Kya e Mitilena, scricchiolano e la dura reazione di Atlantide incombe. Se il fronte ribelle si sfalda, la rivolta sarà repressa nel sangue. Hermia, dopo essere sfuggita ai ribelli e alla natura selvaggia, finisce imprigionata dagli Atlantidei e viene accusata di essere una pazza donna di strada. Baldax sa che la sua amata non è lontana. Purtroppo, tra lui e la sua donna s'interpone la scaltra e decisa Cyma, l'Hamaxhone al comando delle truppe ribelli di Asghar, che ha già nelle sue mani Hadrina, la nutrice di Hermia. Le sfide sono molteplici, previste e inaspettate, e le semidee guerriere le affronteranno con la solita forza e determinazione, coinvolgendo in esse vecchi e nuovi personaggi della saga. -
Il mio diario di prigionia. La mia intelligenza mi ha salvato
Giovanni ha diciannove anni, in un giorno la sua vita cambia: nell'agosto del 1943 viene chiamato sotto le armi nel corpo degli Alpini di Pinerolo. In un contesto storico cruciale per le sorti dell'Europa, Giovanni descrive la sua deportazione in terra tedesca portandoci con lui a vivere in modo reale e autentico con una minuziosa e dettagliata raffigurazione dei luoghi, così come delle persone e dei fatti avvenuti. Una testimonianza storica vissuta in prima persona da un ragazzo attento osservatore e di acuto ingegno, tale da permettergli in più occasioni di fare la differenza, dandogli la possibilità di sopravvivere. Nella precaria condizione di prigioniero la linea sottile che divide i due mondi è indiscusso manifesto, così che l'1% del libero arbitrio estraneo al destino è determinante. Durante la sua avventura la ragione e l'attenzione sono strumenti molto utili per Giovanni, ma l'intuito gioca un ruolo indispensabile per procurarsi la buona sorte. Il diario, corredato inoltre da glossario storico, rende possibile il collegamento diretto tra il racconto e gli eventi accaduti, così da restituire al lettore un'immagine reale, rendendola più facile, coinvolgente e suggestiva. -
Le vie segrete del cuore. Vol. 2: Storie di gioventù.
Continuano le avventure delle nostre eroine, impegnate in progetti molto audaci, che sembrano eccessivamente inusuali e poco in sintonia con il sentire comune dei nostri giorni. Ma a loro non sembra di essere fuori tempo, e non mancano i ragazzi che ne subiscono il fascino e che le seguono per la loro strada originale. Che dire? Gli antenati hanno fatto il loro tempo e i genitori, dopo aver dovuto, a loro volta, attraversare sentieri aspri e tortuosi per rimettersi in carreggiata, ora stanno a guardare con ansia e preoccupazione le loro figlie, che si trovano ad affrontare un tempo apparentemente inedito. Certamente tante cose sono cambiate e il mondo, ai nostri giorni, sembra totalmente rivoluzionato rispetto al passato. Eppure anche le nostre piccole donne moderne crescono, esattamente come le antiche, e le vie segrete del cuore si moltiplicano e si espandono sempre di più. Si vorrebbe seguirle ancora e ancora, verso i misteriosi orizzonti lontani, senza mai incontrare la triste parola ""fine"""" - che, fortunatamente, si trova soltanto nei libri."" -
Anima sperduta
Siamo anime imprigionate in un corpo che non ci appartiene. Ogni cosa che ci accade, ogni anno che passa, ogni difficoltà che affrontiamo, può cambiare il nostro corpo, ma non la nostra anima. Questa testimonianza ce l'ho dimostra. Un racconto di emozioni vissute durante una malattia ormai molto diffusa. Un inno alla vita in cui si percepisce che c'è sempre una via d'uscita, c'è sempre un modo per trovare la forza interiore per reagire alle avversità che la vita ci pone davanti.