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Guazzabugli di foto
"La storia raccontata in questo libro non potrebbe essere più autentica e l'autore sente come dovere morale di riportarla fedelmente. Purtuttavia egli, anche se animato dalle migliori intenzioni, custodisce nel suo animo un incoercibile spirito infantile e, di frequente, non riesce a resistere alla tentazione di usare un linguaggio fantasioso, scandalizzando non poco i rigorosi e asciutti narratori degli accadimenti. Oltre a ciò, e l'autore se ne rammarica, le foto descritte nel libro e scattate lungo il percorso della vita narrata, non si comportano più da elementi affidabili. È da un pezzo, infatti, che le immagini cartacee si divertono, mannaggia a loro, a cimentarsi in capriole e acrobazie aeree. Atterrando, le fotografie si sparpagliano e, dando addio alle sovrapposizioni ordinate, finiscono per mescolarsi in modo caotico. Da birichine quali sono, prendono a chiacchierare fra loro e a spettegolare... Ciascun protagonista si ritrova così affiancato a tanti se stessi, appartenenti sì alla medesima persona, ma di età diversa""""." -
L' incredibile avventura di Achille Marrucino
Di Achille dal piede veloce / l'elmo dorato e la spada lucente / i nostri nonni, di voce in voce / han tramandato miti e leggende. / Ma ci sono tanti che ancora non sanno / per disattenzione, ignoranza o chissà / che oggi ricorre, come ogni anno / la fondazione di questa città. / Fu proprio lui: il pelide Achille / a darci le strade, i castelli e le mura / di giorno e di notte senza paura / menando fendenti, tra dardi e scintille. / La chiamò Teate, in onore di Teti / madre divina del prode soldato / Già prima del Vate si trasformò in Chieti / e adesso tu Chieti... e ti sarà dato! Età di lettura: da 8 anni. -
Un angioletto senza ali
È il racconto di un povero angioletto su un piedistallo carillon, dentro una tunica color smeraldo e un lanternino nella mano destra ma, ahimè, con una bellezza difettosa. Un tempo, fiamme vigorose gli avevano bruciate le sue ali lasciandolo malconcio e declassato. Ma, anche se mancante e abbandonato come un giocattolo rotto, un angioletto resta pur sempre un angelo. Età di lettura: da 8 anni. -
Il sortilegio della speranza
Un viaggio in cui la favola diventa un raccontare tra i luoghi dell'esistere e i veri luoghi che restano quelli metafisici. Il libro si legge come un articolato percorso di racconti, ma resta, in fondo, un romanzo con varie tappe e diversi porti ai quali poter fare riferimento. Ci sono personaggi che toccano il mistero e raccontano la magia, il mito, l'alchimia, con delle precise indicazioni ontologiche, in cui gli archetipi del tempo e della pazienza si fanno espressione di una profonda liricità. Un linguaggio che, a volte, si teatralizza grazie a un dialogare tra i diversi personaggi, ma anche attraverso un io narrante, che non smette di essere presente, in un immaginario e simbolico protagonista che sempre testimonia un pensiero che è quello del cercare nell'ascolto i segni di una memoria antica nella quale fa capo la tradizione. Un libro che esprime il segno onirico della memoria da custodire e traccia una sottile linea d'ombra, dove nulla viene nascosto, ma tutto è vissuto tra il mistero e il segreto in una proiezione che ha del soprannaturale sino a toccare l'immaginario del sortilegio e la fiducia nella speranza. -
L' infingimonio
Una famiglia riunita per la cena attende la fine del mondo parlando di banalità. Un lavoratore coscienzioso viene colto da un malessere che lo conduce a morte apparente nell'orario di lavoro ma sparisce negli altri momenti della giornata. Un uomo solitario acquista una donna sintetica di cui s'innamora perdutamente, solo che il prodotto scade dopo sessanta giorni. Un vendicatore mascherato si presenta al tapino di turno per richiedere il pagamento della sua parte di debito nazionale. In attesa di parlare in pubblico, un politico famoso si dedica ad atti immondi e bieche sporcizie. Un giovane in viaggio per presentarsi al suo primo giorno di lavoro, viene colto da un attacco di diarrea e non sa come fare per liberarsi. Un poeta si scontra col duro mondo dell'editoria e della comunicazione, con esiti imprevedibili. Sono solo alcuni degli spunti contenuti in questa antologia. Con arguzia, una sconfinata ironia e un amore per il paradosso e il fantastico, Emanuele Verzotti ci mostra questo specchio impietoso della nostra realtà. Niente viene risparmiato: il mondo del lavoro, la burocrazia, la famiglia, la politica, l'amore, i riti dei mass media, i rapporti tra le persone. -
La terra sul filo di seta
Coko sta per compiere quindici anni, l'età della maturità nella comunità Scudoj sulla Montagna Franca. Che tipo di destino la attenda, lo vede nei suoi genitori: una vita nobile e appartata, ai margini dell'arcipelago che è Fortunalia, nell'incanto innevato della montagna. Per quanto rispettabile, a Coko non basta: dentro di sé sente spingere il desiderio di avventurarsi per il mondo, oltre quei confini sicuri. Ma le favole che si narrano sul terribile dittatore, Bardos mezzo uomo e mezzo demone, sono vere. A causa sua, a Fortunalia non c'è più niente da esplorare: terre devastate e deserte, alberi essiccati e ceneri sono ciò che resta di un mondo un tempo ricco e meraviglioso. La vita è stata risucchiata dagli spettri di Bardos e nessuno può aggirarsi per le valli, nell'Epoca Magra. Solo sulla montagna si è al sicuro, e solo grazie a un'arte, antica e misteriosa, che gli Scudoj impararono dalle tigri e che coltivano da secoli: il tiro con l'arco, il rumore delle cui frecce scoccate, come nella leggenda, ha il potere di tener lontani gli spiriti malvagi. -
In pace e in guerra
Dieci racconti ambientati in Italia, dieci storie che potranno commuovere, turbare, strappare un sorriso o addirittura una risata, ma nelle quali ogni lettore potrà ritrovare qualcosa di suo, o dei suoi ricordi. Il vecio Michele e la sua famiglia ""al femminile""""; la Stria veneziana e la sua gatta; Cesco e Franz, le guide alpine amiche e nemiche; l'ostinata contadina Marieta; l'alpino Giovanni disperso durante la ritirata in Russia; Beta, la servetta chioggiotta e l'insurrezione veneziana del 1848, l'amara Cate e il suo sogno profetico, e ancora Isabella e Nino, il soldatino in partenza per il fronte, e il loro breve incontro... Tutti gli altri protagonisti di queste storie sono gente come noi, o come erano i nostri genitori e i nostri nonni, e nelle loro vicende si rispecchiano gli eventi di due secoli di storia italiana, dai primi sogni del Risorgimento fino ai giorni nostri, attraverso la tragedia delle due guerre mondiali."" -
La via dei sentimenti
Da tempo il poeta Dario Lauterio non tornava ad aprire la porta della sua ""Bottega delle cose perdute"""" per ritrovare, per citare un'altra sua opera, le storie di quel cuore che in questi anni di assenza dalle pubblicazioni ha continuato a battere ininterrottamente dove c'era e c'è poesia. È un vecchio vizio, una dolce abitudine, o se vogliamo una malattia inevitabile che funziona al contrario, è cioè terapeutica per curare gli affanni del quotidiano, le malinconie dei giorni che scorrono uguali e veloci, come polvere di una clessidra che non funziona a dovere o di un orologio che non batte sempre il tempo giusto. Si parla di stagioni, quelle dell'anima, che spesso vanno per conto loro, controcorrente, tornano indietro a ricordare volti, nomi, storie e situazioni che non ci sono più nel presente e che il cuore, invece, ha urgente bisogno di ritrovare. Presentazione di Sante Lauterio."" -
Memorie
La poesia di Pavoni ruota tutta intorno all'idea della luce, ogni parola diventa un cammino verso la coscienza chiarificatrice. In sostanza, attraversata dal senso dell'attesa, questa silloge ha nel tema della luce il suo centro simbolico, il fulcro semantico intorno a cui si sviluppa tutta la scrittura e lo stesso termine ""luce"""" è tra quelli più impiegati. Al poeta non resta che seguire le tracce, affinare i sensi per attraversare il buio al di là del quale vi è la luce. I filosofi greci pensavano già alla luce come principio di conoscenza. Senza luce né si vive, né si conosce."" -
Abruzzo safari. Impressioni di viaggio
Parafrasando Winston Churchill - il quale, figlio di padre inglese e di madre statunitense, dichiarava di sentirsi ""half American and entirely British"""" - l'autore si definisce """"per metà romano e totalmente abruzzese"""". In questo libro egli cerca di cogliere, anche ricorrendo all'espressione poetica e all'arte figurativa, l'essenza dell'Abruzzo, terra di miti, di misteri, di drammi e di magie - la """"piccola patria"""" cui è avvinto da legami ancestrali -, regione per lungo tempo relegata in una dimensione di marginalità e oggi investita da un processo di omologazione che rischia di snaturarne la fisionomia."" -
Un sogno per la scuola
Valorizzare l'identità di ognuno e arricchire in tutti i sensi il futuro che verrà, questo il fil rouge dell'agile saggio ""Un sogno per la scuola"""", in cui """"una prof"""" racconta le buone prassi, che possono rifondare l'indispensabile e strategica alleanza scuola-famiglia, e offrire spunti di riflessione al fine di superare lo scoglio del malessere che tante volte accompagna l'adolescenza. Nell'attuale momento storico-sociale, pieno di incognite e contraddizioni, può la scuola con la sua impronta di inclusione essere ancora una protagonista nella vita degli adolescenti? A questa domanda cerca di rispondere l'autrice di questo saggio, proponendo a quanti amano i giovani le possibili vie per aprire cuori e intelligenze allo sviluppo del sé attraverso la scuola, esperienza di vita prima che di studio."" -
I racconti del popolo
"La raccolta di Antonio Del Giudice ci sorprende proprio per la temerarietà, per l'accettazione spavalda del rischio. Questi """"racconti del popolo"""" si muovono su un terreno accidentato, pericoloso, estremamente reattivo e livoroso, pieno di trappole. Sono istantanee, ritagli tra la cronaca e la leggenda di provincia. Più che racconti, """"corti"""" narrativi: riflessi umani sui vetri degli autobus, sugli specchi tarlati di vecchie case, ovali di ritratti sui marmi tombali, mattinali di questura, indicibili vergogne di famiglia, tare, scheletri nell'armadio, condense di esistenze in forma di bozzetti, commedie umane, minime e disperanti, farsesche e tragiche, salvate dall'oblio"""". [Dalla presentazione di Giosuè Calaciura]" -
Cuori imperfetti
Siamo negli anni Sessanta. L'Italia è in pieno boom economico. Il benessere arriva anche a Fornaci di Barga, un paesino della media valle del Serchio, sede della grande fabbrica SMI. Intorno alla fabbrica si sviluppano e s'intrecciano le storie degli abitanti del luogo: Nadia, la bella segretaria non più nel fiore degli anni, persa dietro a un uomo impossibile da avere; Amelia, giovane moglie di Carlo, il vicedirettore dello stabilimento, che non riesce ad avere figli; Giacomo, lo studente che nutre una passione segreta per Nadia e finisce per innamorarsi di Laura, la coetanea che nasconde un terribile segreto. Nell'arco di cinque anni, dal 1964 al 1969, questi, e i molti altri personaggi che via via si aggiungono alla narrazione, intrecciano le loro vite, alla ricerca di una felicità che è sempre dietro l'angolo, ma mai raggiunta del tutto. Intorno a loro, l'Italia cambia, diviene potenza industriale, il benessere modifica l'esistenza di tutti gli abitanti. Patrizia Bartoli ci mostra uno spaccato di ciò che eravamo. Ci racconta la ricerca della felicità e ci suggerisce che la vera felicità, quella piena, è sempre di là da venire, sempre sfuggente. Forse, per raggiungerla basta alzare gli occhi verso quella Luna che proprio nel 1969 gli uomini arrivarono a conquistare. -
Tornando a casa. 101 poesie
Il volume raccoglie molta della produzione poetica di Tommaso Rapino, con pagine che spaziano dall'ardore delle composizioni giovanili a quelle più riflessive, essenziali e profonde, che sposano i turbamenti della nostra epoca trasfigurati da una forte tensione metafisica. Un lungo viaggio tra emozioni umane, riflessioni universali e appassionate dichiarazioni di fede, omaggi alla propria terra e al dialetto abruzzese, seguendo le principali tematiche che accompagnano la vita dell'autore. Un libro personale, intimo, nato dal desiderio di eternare stati d'animo e sentimenti destinati altrimenti a perdersi nel quotidiano, e dalla necessità di condividerli con quanti nutrono la stessa tenerezza. Sensazioni distillate in versi sciolti, privi di enfasi o eccessiva retorica, che con semplicità di linguaggio e immediatezza di immagini arrivano dritti al cuore del lettore. -
Raccontami l'Abruzzo. Vol. 2
"Ancora una volta, quarantaquattro voci forniscono un'immagine complessa e suggestiva della terra abruzzese: piccoli frammenti di un mondo esposto ai colori tenui e insieme forti della nostalgia, segmenti di un tempo che ha lasciato scorrere nelle parole degli affetti e della memoria, nuclei, snodi di un tempo fermato e tenuto vivo nei nomi delle cose, nei visi delle persone care, nei fatti che l'esistenza ha reso degni di essere conservati. Ancora una volta si evince, grazie alla voce dei singoli contributi, che l'Abruzzo è un mondo da declinare sempre al plurale, da ricondurre alle molte sfere dell'identità sia individuale che collettiva, e che anzi il singolo e le moltitudini si integrano e si scandiscono reciprocamente come valore, una qualità e una misura davvero incomparabili. È bello dirsi parte, tessera di un più grande mosaico! E del resto la storia ci attesta che l'Abruzzo è proprio un mosaico di civiltà, di costumi, di mondi, quali la costa, la media collina e la montagna, con linguaggi che hanno saputo indicare l'amore, i miracoli, l'eroismo quotidiano e le belle e ardite resistenze all'urto del mare e dei venti, delle nevi e delle burrasche, dei destini e del fato"""". [Vito Moretti]" -
La deviazione invisibile del mondo occidentale. 70 anni di errori italiani
Una visione dell'attuale politica del Mondo Occidentale. In particolare una critica ragionata e la condanna di quella italiana che, mediante il tollerato plagio demagogico delle masse ha accumulato errori concatenati e devianze dalle esperienze millenarie dell'umanità, ledendo i diritti naturali più elementari, generando la caduta dei valori immateriali, immoralità, incertezze e caos e - soprattutto - distruzione della famiglia naturale fondata sul matrimonio, elemento base essenziale per la creazione e la persistenza di qualsiasi Stato. -
Rapsodia minore
C'è un senso di diffusa musicalità nei versi di Andrea Bucci: non semplicemente una predisposizione, ma il frutto di un'attenta ricerca linguistica. Il lessico è semplice, immediato, naturale, ma tale osservazione non appaia riduttiva, la semplicità è l'esito di un'evidente aspirazione all'essenzialità. I versi denotano buone letture, i cui echi non sono mai puro ornamento, ma attenta e partecipata rielaborazione. L'aggettivazione è misurata, mai eccessiva; assume a tratti toni aspri, quando si fa forte l'eco di un disagio da cui fuggire proprio per mezzo della poesia. Giungerà la notte, ma il poeta è pronto, avverte la forza delle infinite strade dei paesaggi mentali. Frequente è il ricorso alla domanda: il poeta si interroga continuamente, assume su di sé la responsabilità della ricerca di risposte, forse all'uomo negate. Ma è nella ricerca che si cela il vero senso dell'esistenza umana. Si tratta di domande di senso, alle quali in alcuni momenti sembra di aver trovato risposta, ma ecco che, incalzante, si fa sempre strada un nuovo dubbio. La sostanza del mondo è negata all'uomo e attingerla non è in suo potere, se non a tratti, illusoriamente. -
Inesplorato cammino
Inesplorato cammino è un'opera atipica, un dialogo poetico a due voci, un confronto immediato e sincero su tutto ciò che concerne l'esistenza e la condizione umana personale e generale. Sentimenti, aspirazioni, esperienze, delusioni, vita vissuta e realizzata, vita sognata e desiderata, vittorie e sconfitte, tensione conoscitiva e sguardo sul mondo, passato, presente e futuro costituiscono la materia variegata e complessa di questa opera poetica. In cinquanta strofe di versi liberi le due voci liriche, alternandosi, esprimono con timbro, estensione, tecnica e registro diversi tutto quello che emerge dall'osservazione appassionata e dal nitido disvelamento della realtà. Le idee arrivano a cascata e continuano a scorrere come un fiume carsico sotterraneo che, erompendo all'improvviso, si trascina pezzi di suolo e punti di vista. Ma è solo col suo tracimare, che la scrittura può scoprire geometrie di volti e anime corrispondenti alla nuova esplorazione, ritrovarsi fra realtà e finzione, autobiografia e narrazione. Le pagine succhiano nettare dal vortice del presente, ma anche dalle storie che rianimano il passato come se dentro fossero entrati tutti: luoghi, scrittori, poeti, lettori, uomini e donne in cammino. -
Entre nosotros-Tra di noi
"Sembra dunque quasi miracoloso che sia potuto nascere questo libro di poesie, un libro che esalta con forza, anche quando i versi sembrano di una quasi disarmante ingenuità espressiva, e forse proprio per quello, i valori della solidarietà, dell'amore, della pace, della fede (...) ma anche fede nel valore consolatorio della poesia stessa, che sembra qui avere un suo peso nel tentativo di alleviare i dolori del mondo. Si tratta dunque, nella linea di un solco già tracciato, di una poesia che si nutre di un linguaggio semplice e quotidiano, in cui le parole significano le cose, i sentimenti che vogliono esprimere, le emozioni che vogliono comunicare, senza metafore e senza infingimenti""""." -
La scelta e altre poesie (1986-2014)
Dopo i volumi dedicati alle Poesie edite 1980-1992 e alle Poesie inedite 1985-2000, questo libro conclude l'edizione ragionata della produzione poetica di Marco Tornar. Oltre alle due sillogi La scelta - che nel 1996 consacrò definitivamente l'Autore come una delle voci poetiche più importanti della sua generazione - e Sonetti d'amor sacro, pubblicata nel 2014, vengono inclusi in questo volume i componimenti, editi e inediti, non ancora comparsi nei libri precedenti. Dall'immaginismo metaforico della fine degli anni Ottanta al linguaggio poetico più piano e diretto, venato da una polemica civile e a suo modo politica nei confronti della società massificata, fino al recupero della metrica e delle forme classiche della poesia, percorriamo gli ultimi decenni della produzione in versi dell'Autore. La cura filologica e critica del volume è di Sandro Naglia.