Sfoglia il Catalogo feltrinelli041
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 4181-4200 di 10000 Articoli:
-
Il mercato dei folletti
Riedizione della raccolta di poesie pubblicata per la prima volta a Londra nel 1862 con il titolo ""Goblin Market and Other Poems""""."" -
Lettere ad Adriano Guerrini (1954-1967)
Lettere indirizzate da Camillo Sbarbaro al poeta Adriano Guerrini tra gli anni 1954-1967, testimonianze di un'amicizia che va al di là del semplice scambio epistolare, fino a sfociare in un affetto quasi filiale verso colui che Guerrini considera ""il suo padre vero""""."" -
Lettere a Enrico Falqui 1928-1967
Questo carteggio, che si dipana nell'arco di un quarantennio, testimonia l'evolversi di un rapporto prima di lavoro poi di profonda amicizia e stima. -
Lettere a Mario Novaro 1913-1919
Carteggio tra un giovanissimo Sbarbaro che dal fronte scrive a Mario Novaro il lungimirante editore di ""Riviera Ligure"""" dove tanti scritti del poeta furono pubblicati."" -
Piccolo libro inutile
La prima e unica riedizione del libro uscito nel 1906, nella quarta di copertina del quale, apparve la seguente dicitura ""I due poveri autori non hanno osato dichiarare il prezzo di questo libro inutile 'imaginandolo' tale, pensarono che nessuno avrebbe voluto mai comprarlo""""."" -
Canti civili
Prima ristampa dell'opera principale del poeta al quale Giorgio Caproni scrisse, tra l'altro: ""Sei un poeta isolato, 'fuori commercio' (...) Colpa (o virtù) anche tua, senza dubbio. Del tuo carattere 'genovano', irsuto e liscoso. (...) Sia come sia, son certo che i tuoi Canti civili, che hanno resistito intatti per tanto tempo, non si logoreranno in futuro, resteranno vivi negli 'annali delle nostre lettere'. Anzi, della nostra poesia""""."" -
October Elizabethans. Testo inglese a fronte
Tradotta da una delle maggiori studiose di Amelia Rosselli questa silloge di poesie scritte in una lingua che recupera formalmente, anche se ironicamente, l'inglese elisabettiano. -
Crisantemi in coppa, versi di canzoni. Haiku e Tanka russi
Un'antologia di poesie nello stile giapponese di tre autori simbolisti russi vissuti a cavallo dei secoli XIX e XX affascinati dalla cultura e dalla civiltà giapponesi. -
Percorsi della poesia
Dell'ampia e composita produzione poetica di un poeta giunto al traguardo dei novant'anni questa raccolta costituisce forse il vertice che si iscrive nel filone filosofico e gnomico e minoritario nella letteratura italiana che discende più da Dante che a Petrarca. Prefazione di Vittorio Coletti, postfazione di Giuseppe Conte. -
Trasparenze (2017). Vol. 2: Dedicato a Bruno Barilli (1880-1952), scrittore, giornalista, musicista, musicologo, critico teatrale e cinematografico.
I contributi raccolti tentano di esaurire lo spettro complesso, multisfaccettato e barocco dell'opera e della figura dello straordinario artista. Paccagnini e Senna si soffermano sul farsi e modularsi della scrittura epistolare e giornalistica; Castronuovo indaga le fulminee capacità di Barilli di ridurre il pensiero ad aforisma, mentre Fioravanti immagina cosa accadrebbe se Barilli scrivesse... un tweet. Traina e Varini rileggono ""Lo spettatore stralunato""""; Ferrari tenta di far reagire il Barilli critico musicale e musicista con le trame di Debussy e Schumann; Bottero propone un excursus tra i ritratti che i «colleghi» letterati di Barilli hanno lasciato nel tempo. Il numero è arricchito da un ricordo di Carlotta Barilli, nipote di Bruno, raccolto da Lucilla Lijoi, e dal recupero di due articoli di Alfonso Gatto e Orio Vergani. Non mancano i riferimenti alle due donne più vicine all'artista: Suboti valorizza la figura della figlia Milena, pittrice dai tratti onirici e misteriosi, mentre la moglie di Bruno, la principessa serba Danica, è evocata attraverso """"Piccolo sogno"""", opera prima a lei dedicata il cui spartito è interamente riprodotto nella rivista."" -
Sbarbaro e gli altri. Atti del convegno nazionale di studi (Spotorno, 1-2 dicembre 2017)
Sbarbaro visto e studiato nei suoi rapporti con gli ""altri"""" (Prezzolini, Papini, Vivante, Montale, Campana, Caproni etc.), importanti esponenti del mondo culturale dell'epoca."" -
Memoris munus amoris
Le poesie latine inedite di Fernando Bandini, proposte, a sei anni dalla scomparsa, con la traduzione di Leopoldo Gamberale. -
Cartoline in franchigia
Sbarbaro e la guerra: incanti, arguzie e disgusti di un antieroe mite, impietoso testimone della ferocia e della stupidità umana. Con, in appendice, l'inedito carteggio con l'editore Vallecchi. -
Trasparenze (2019). Vol. 4-5: Numero doppio monografico dedicato ai naufragi.
Il naufragio declinato nei suoi vari significati, da quello personale e metafisico a quello reale, in varie epoche storiche. -
Leggendo te, mi pareva di leggere dentro di me. Lettere 1937-1976
Dalla frequentazione quarantennale nasce questa pubblicazione, che offre il corpus della discontinua corrispondenza tra Carlo Betocchi e Diego Valeri. Dal suo insieme, oltre ad emergere una storia segreta di contatti, scambi, rapporti culturali che illuminano il retroscena di vicende artistico-letterarie note e meno note, risultano infatti alcuni costanti che documentano un comune e inconfondibile sentire. -
Rrosa la vita. Ediz. italiana e francese
La poesia come gioco di parole, il gioco di parole come poesia: la più irriverente e gioiosa sperimentazione surrealista di Desnos nella resa italiana di Nicola Ferrari. Con il saggio introduttivo ""Il sogno della lingua ovvero la traduzione surrealista"""", Nicola Ferrari introduce l'autore con un approccio onnisciente di tentacolari comparazioni. Tornano accessibili ai lettori italiani le parole di Desnos, """"parole che, in gioco, fanno l'amore"""". L'adattamento italiano accompagna la versione originale a fronte."" -
Lettere a Giovanni Giudici (1955-1962)
Ad apertura di libro, ad occhio nudo, appare evidente come ai pochi, tutto sommato, documenti epistolari pubblicati, senza purtroppo il conforto delle responsive, corrispondano annotazioni abbondanti e particolareggiate. Non è un gioco accademico. Penso abbia fatto bene Francesca Colombi ad esercitare con scrupolo l'arte del commento, forse sfidando un po' il lettore, ma certamente a fin di bene. Perché un poeta esordiente ed ancora confinato in una 'couche' intellettuale periferica, come Giovanni Giudici, decide di scrivere nel 1955 ad un poeta che ha inciso le sorti di un tempo per lui remoto, cioè il primo Novecento? Un tempo che Giudici, nato nel 1924, dieci anni dopo l'uscita di 'Pianissimo', non ha vissuto con coscienza letteraria. Perché ritiene che Sbarbaro possa dargli consigli e indicargli percorsi? Sono domande che possono farci riflettere sulle linee della poesia del secondo dopoguerra italiano, ma che soprattutto ci invitano, come lettori, ad essere subito consapevoli di un percettibile disallineamento implicito nelle lettere, di una sensazione di disarmonia o, per usare una parola di Giudici, sfasamento che le accompagna. -
Sei miliardi di favole da Jean de la Fontaine. Ediz. illustrata
Il primo della collana ""I libri possibili"""" pensato per festeggiare i 40 anni della casa editrice. Tirato in 100 esemplari e riccamente illustrato con disegni appositamente eseguiti dal maestro Guido Zibordi Marchesi, su un'idea di Raymond Queneau. Destinato ai sostenitori della Fondazione Giorgio e Lilli Devoto."" -
La verità nelle lettere. Opere letterarie dimenticate del Secondo Dopoguerra
Diverse opere letterarie e saggi di pregio non solo spariscono dalla circolazione, non figurano neppure nelle storie della letteratura moderna, né compaiono nelle antologie. Soltanto una ricerca in certe biblioteche o in rete (vendite di libri usati) permette di trovare i pregiati autori. Soltanto editori anticonformisti possono riempire tuttora quel vuoto con ristampe. Il fatto non è nuovo. I motivi dell'emarginazione dipendono dalle simpatie della critica di ieri e di oggi e dal politicamente corretto, che ignora o denigra gli scomodi, senza tanti riguardi. Il caso vuole che la narrativa e la saggistica censurate o cacciate nel dimenticatoio siano sovente le più sincere e veridiche, quelle che non rivestono di belluria artistica le menzogne o il pessimismo nichilista. Con le presentazioni di scelti letterati e con i sunti di loro lavori notevoli, questo libro offre l'occasione per scoprire gioielli della narrativa e del pensiero, prodotti nel secondo dopoguerra. Qualcuno potrà rifare l'incontro con un autore della propria elezione, altri godranno semplicemente della nuova compagnia di scrittori galantuomini e di scrittrici gentildonne. -
Osservazioni sul lavoro intellettuale
Con la parola ""intellettuale"""" si indicano un sostantivo e un aggettivo. Il problema degli intellettuali, ossia di coloro che usano professionalmente il loro intelletto, è ambiguo e inesauribile. Dalla concezione levitica dell'intellettuale come il grande sacerdote e sentinella dei valori nobili a quella del gruppo liberamente sorvolante al di sopra degli interessi materiali di classe e a quella dell'intellettuale come """"lupo della steppa"""", in questo discorso a braccio si tenta una tipologia dell'intellettuale come agente sociale libero e nello stesso tempo portatore d'opera, come difensore dello spirito critico e ideatore di nuove prospettive e nello stesso tempo come volgarizzatore, non necessariamente volgare, di dottrine e punti di vista acquisiti. Nell'epoca della cultura di massa, che tende a farsi massificata, e della sbornia elettronica, in cui si comunica non più """"con"""", ma """"a"""", cioè a tutti e quindi a nessuno, la presenza di questo guastatore intellettuale, estranea e nemica naturale di ogni ortodossia, appare più che mai necessaria.""