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Nuovo dizionario dei mali necessari. Riveduto, ampliato e aggiornato
I dizionari più strani e curiosi sono ormai in gran numero ma nessuno di questi si è mai occupato dei mali necessari, i quali pur permeando la nostra esistenza riescono spesso a sfuggirci nelle definizioni come nelle interpretazioni. Tra l'altro quello che più angustia quando vengono individuati è che a volte si può fare ben poco; la loro forza deriva infatti dalla mancanza di alternative valide e si rischia dunque di subire oltre il dovuto, dato che la stessa sopravvivenza rientra a sua volta indiscutibilmente nei mali necessari. Ma non esistono solo i mali necessari a tutto tondo, vi sono anche beni che sono divenuti nel tempo mali (sia pure) necessari, e la capacità d'individuarli potrebbe rivelarsi molto più utile di quanto non si creda. Infine questo nuovo dizionario riveduto, ampliato e aggiornato non vuole soltanto approfondire ulteriormente le tematiche in questione ma prendere ancora una volta le debite distanze dai soliti e ormai logori clichè. -
D'Annunzio e il suo dialetto
Due saggi differenti per analizzare la produzione dialettale abruzzese di Gabriele d'Annunzio. Licio Di Biase ripropone poesie e lettere dialettali del Vate corredandole di notizie storiche e di opportune riflessioni sulla Pescara del tempo; l'intervento di Daniela D'Alimonte, che mancava agli studi dannunziani, per la sua impostazione rigorosamente linguistica, apporta un contributo definitivo all'analisi delle scritture dialettali del poeta. Proposte preziose entrambi, che concorrono a fare luce sui legami di d'Annunzio con volti e nomi della sua trasognata nostalgia abruzzese. -
Il «neo-umanesimo» di Nino Pino. Scienza e letteratura
L'opera di Nino Pino, scienziato, umanista, scrittore, vincitore del Premio Viareggio per la poesia dialettale siciliana nel 1956, deputato al Parlamento nazionale e dirigente politico legato alle masse popolari, dopo la morte, avvenuta nel 1987, a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), dove aveva vissuto per tutta la vita, è caduta nell'oblio. Il presente volume intende rilanciare il dibattito su di essa, evidenziando i motivi del silenzio prolungato della critica ""ufficiale"""", legati alle caratteristiche della società """"post-moderna"""", e, per converso, la profonda attualità di un pensiero e di un'azione culturale fondati sul superamento delle barriere artificiali elevate nella tradizione italiana tra sapere scientifico e sapere umanistico. L'autore propone una lettura interdisciplinare delle opere di Nino Pino, che abbracciano i vari campi dello scibile umano, sfuggendo, però, all'improvvisazione."" -
Il mistero di Tomar
"Il mistero di Tomar"""" prende le mosse dal viaggio in Portogallo della guardia nobile pontificia Michele Vaz Lopes de Castro Xeres inviato nel 1824 da papa Leone XII a Lisbona per la consegna della berretta cardinalizia al Vescovo di Évora Monsignor Patrício da Silva, poi si dipana andando indietro nel tempo inseguendo documenti e testimonianze alla ricerca delle antiche radici di famiglia. Gli avi di Michele, forti dei loro nobili trascorsi all'interno della Corte lusitana (quattro regine e un viceré delle Indie), fanno pesare il loro prestigio anche nello Stato della Chiesa dove ricoprono prestigiosi incarichi fino ad un clamoroso crac finanziario che travolge i due rami della famiglia. Un'onta che porta il ramo """"romano"""" a rimuovere moralmente la storia di quella parte del casato responsabile del crac con una damnatio memoriae che cancella (questa volta materialmente), due secoli e passa di storia di famiglia, dal 1440 al 1660 creando un buco generazionale che Michele, approfittando del viaggio in Portogallo vuole colmare rivolgendosi ad un celebre genealogista di Lisbona, Luís Ribeiro da Costa." -
Considerazioni sulla dissoluzione. Cinque anni di dolore, rabbia e speranza (2011-2015)
Il processo di dissoluzione di quella che un tempo fu la civiltà cristiana e la società europea e italiana è iniziato secoli or sono, ma la spinta divoratrice negli ultimi decenni, e in modo particolare negli ultimissimi cinque anni, ha assunto ritmi esponenzialmente vorticosi. Tutto si dissolve dinanzi ai nostri occhi, o perlomeno tutto è sotto attacco, sotto rischio quotidiano di dissoluzione, nessuna istituzione rimane illesa da questa inedita volontà di sovversione di tutte le certezze e i valori che sempre hanno sostenuto la vita e la società di chi ci ha preceduto. Massimo Viglione ha provato a cogliere il senso di tutto quanto sta avvenendo con articoli di commento scritti nel corso degli ultimi cinque anni, riguardanti ogni campo fondamentale dell'umana convivenza (morale e bioetica, storia e politica, crisi della Chiesa, vita vissuta), anche e soprattutto allo scopo di non far mai venir meno la virtù teologale della Speranza, quanto mai necessaria in tempi come i presenti. -
Opus incertum. Riflessioni su frammenti di attualità
Il titolo classicheggiante di questo zibaldone di pensieri sparsi e riflessioni personali per lo più controcorrente su frammenti di vita vissuta e storia recente non deve trarre in inganno. Non si riferisce a possibili tentennamenti ed esitazioni dell'autore nel commentare alcune istantanee della volubile realtà in cui vive. Molto più concretamente nel mettere insieme i suoi ""mattoncini"""" s'è ispirato alla composizione di quegli originali manufatti edilizi per paramenti di facciata e pavimenti un tempo molto apprezzati, frutto dall'artistico assemblaggio apparentemente casuale di conci lapidei di diverse forme, colori e materiali. È indubbio il fascino di rivolgere a un pubblico sconosciuto ed esigente estemporanee istigazioni a rivisitare, restituite da un punto di vista """"altro"""", chiose vecchie e recenti di attualità, cronaca e cultura. In un'epoca di rassegnazioni, di fatalismi, di reticenze, di ipocrisie e di spocchiosi dogmi laici imposti dall'alto come verità rivelate, una voce che dal basso osi steccare nel coro del conformismo generale non merita forse, se non altro, di essere ascoltata possibilmente senza pregiudizi?"" -
Io Plinio. Console di Roma
Il romanzo contiene immaginarie lettere scritte da Plinio il Giovane. Politico e scrittore dell'antica Roma, racconta le proprie esperienze politiche e personali; in particolare il contatto con i primi cristiani, vittime di persecuzioni sotto l'imperatore Domiziano. L'autore presenta un'ipotesi suggestiva e fantasiosa. Immagina che Plinio, il quale in una celebre lettera a Traiano si dimostra piuttosto tollerante nei confronti dei cristiani, arrivi a cercare di convincere l'imperatore che in fondo il cristianesimo sia una superstizione innocua. Vorrebbe così salvare i seguaci della nuova religione dalle sentenze dei governatori locali, i quali seguono ancora le crude disposizioni persecutorie. Questa è una rilettura della storia comunque verosimile. Nel romanzo, si intrecciano due periodi della vita di Plinio: quello giovanile e duro di Miseno, e l'altro, carico di responsabilità, di Amastri, in Siria. Tra le innumerevoli lettere di Cecilio, suscita curiosità quella scritta a Traiano, appunto da Amastri, nell'anno 100. -
Agonismi politici. Letture del fenomeno sportivo nell'età contemporanea
Il fenomeno sportivo indagato nelle sue correlazioni con alcune delle dinamiche fondamentali dell'età contemporanea: l'affermazione della borghesia e del suo universo valoriale, il processo di costruzione degli stati nazionali, il germogliare delle culture politiche, la lotta di classe, il consenso al regime fascista, le relazioni internazionali in ambito mediterraneo attraverso l'alternarsi di una rassegna storiografica, due studi sull'ideologia e due approfondimenti su eventi agonistici. Il filo conduttore della silloge è rappresentato dal rilievo assegnato alla dimensione sportiva da parte di gruppi dirigenti, intellettuali e critici nella delineazione di strategie politiche e nel governo di sviluppi economici e sociali. Lo sport diviene, sotto tale prospettiva e attraverso opportune comparazioni, un'originale chiave di lettura per la comprensione storica. -
Thorstein Bunde Veblen. L'ultimo dei «muckrakers»
Questo libro è una rivisitazione critica dell'opera dell'analista sociale radicale americano Thorstein B. Veblen. La novità è da vedersi nel tentativo di comprendere Veblen nel suo contesto storico-culturale allo scopo di misurarne tutta la potenza predittiva circa l'evoluzione del capitalismo da ""produttivo"""" a """"finanziario"""", valutare il misterioso legame fra marginalità e creatività e quindi il fallimento, dal punto di vista della carriera, di Veblen, mai giunto alla posizione di professore ordinario in quanto non ottenne mai la tenure né a Chicago né a Stanford e neppure alla Washington University di Saint Louis nel Missouri. Ma l'aspetto più originale di questo contributo riguarda l'incredibile incomprensione degli stessi marxisti e radicali americani, da Paul Baran a P. Sweezy, che vedono in lui solo uno spenceriano in ritardo, a C. Wright Mills, che finisce per farne un tecnocrate, e a David Riesman, che ne riduce, con una interessante interpretazione psicoanalitica, tutta la critica sociale a un oscuro risentimento contro il padre."" -
Giulio Cesare Croce. Bertoldo e il mondo popolare
Giulio Cesare Croce, autore secentesco del Bertoldo e del Bertoldino, a dispetto del successo incontrato presso i suoi contemporanei, è oggi quasi sconosciuto al lettore medio e poco studiato dalla critica. Ma anche coloro che, come Piero Camporesi, se ne sono occupati approfonditamente lo hanno raffigurato come uno scrittore moderato, attento a non inimicarsi i potenti e impegnato a ricercare un mecenate disposto a garantire una vita dignitosa a lui e alla sua numerosa prole, seppur con qualche guizzo, subito circoscritto nell'ambito della trasgressione ludico-formale e ""carnevalesca"""". Antonio Catalfamo, nel presente volume, dopo aver ricostruito ampiamente il contesto (storico-politico, economico-sociale, ideologico, culturale, letterario) nel quale lo scrittore ha vissuto e operato, analizza i suoi testi con una visione d'insieme, evidenziandone sia la componente contestativa della cultura delle classi dominanti, sia quella conservativa, entrambe proprie, nel loro rapporto dialettico, della cultura popolare, secondo l'insegnamento di Gramsci."" -
Luigi Sturzo e le sue attività socio-politiche
Come scrive nella Presentazione l'arcivescovo di Palermo Lorefice, questo libro è un viaggio nella Sicilia e nell'Italia di Sturzo e nello stesso tempo un viaggio nelle opere concrete che il Calatino ha avviato e coordinato nella sua lunga vita di uomo di fede, di pensiero e di azione. Vengono considerati Il Comitato di San Giorgio; La Cassa rurale di Caltagirone; La Croce di Costantino; la pro-sindacatura a Caltagirone e la fondazione del PPI che fu la sua opera più nota. Anche durante l'esilio, che durò quasi un ventennio, continuò ad avviare opere: Circoli culturali londinesi; il Segretariato internazionale dei partiti cristiano-sociali; i gruppi People and Freedom Group e la Luigi Sturzo Foundation for sociological studies. In un Discorso commemorativo della Rerum Novavum valutò tutto quanto scritto e fatto con queste parole: Non è farina del mio sacco: devo tutto al Vangelo e alla Rerum Novarum. Allora tutto quanto Sturzo ha compiuto, in situazioni molto difficili, può essere un chiaro ed incoraggiante esempio per un'azione dei cattolici nella società. -
Rudolf Laban. Lo sviluppo del suo pensiero in movimento
Rudolf Laban segna una nuova era nella teoria e nella storia della danza. Studioso del movimento, coreografo e artista, amplia all'infinito le possibilità espressive della danza in tutte le sue declinazioni. Se da una parte apre il XX secolo alla danza moderna, dall'altra dà un impulso vitale a nuove applicazioni teoriche in campo coreografico, educativo, e nelle varie scienze comportamentali. Questo libro (ristampa anastatica per la Dino Audino Editore del testo Rudolf Laban, Corpo, spazio, espressione, 2011) illustra, con una forza ancora ineguagliata, l'evoluzione del pensiero di Laban attraverso lo sguardo di Vera Maletic, una sua erede diretta. Nella prima parte vengono prese in considerazione le teorie sul movimento di Laban quindi, a seguire, è tracciato lo sviluppo dei concetti di dinamica, eucinetica ed effort. Nella terza parte, infine, sono esaminati da Maletic i paradigmi culturali e filosofi ci sottesi alle teorie labaniane, nonché le assimilazioni creative da lui operate rispetto alle teorie sulla danza precedenti. Corredato di un ricco apparato online, il libro comprende tavole e immagini esplicative, nonché una serie di appendici contenenti una breve biografia di Laban, un elenco di profili biografici relativi ai suoi più stretti collaboratori, i testi labaniani utilizzati da Maletic per la sua ricerca, e ancora una bibliografia aggiornata. -
Galahad
"Galahad"""" non è scritto in inglese ma in una lingua che lo ricorda. In conflitto con le """"italiche paludi"""", tanto per usare un eufemismo, l'autore ha fatto rotta prima verso Dublino, poi verso Cambridge. Mentre sperava di trovare le tracce della poesia di Milton, si è imbattuto in tale Larkin, che con tutto il rispetto non è Milton... Poi, la lettura di questo simpatico """"umorista"""" inglese, di Larkin, lo ha invitato a pensieri non certo casti verso le sue compagne di corso francesi. Come dire, almeno nel suo caso, l'Unione Europea non è una """"astrazione geografica"""" ma un dato di fatto... Così maturava l'idea del """"Galahad""""..." -
La fine del mondo. (Poesie 1942-1991). Ediz. francese e italiana
La poesia di Luca Ghérasim è un ""ondeggiamento"""" del pensiero, che raccoglie l'eredità filosofica e letteraria della modernità e la sovverte. Quest'antologia offre la possibilità di entrare nell'universo creativo di Luca Ghérasim (1913-1994) attraverso un percorso poetico di grande suggestione, che raccoglie i testi di più forte impatto emotivo, senza tralasciare i classici dei suoi recitals, le prime prose poetiche surrealiste, quello che può essere considerato il suo manifesto poetico, inedito in volume (""""Il beccheggio della mia lingua""""). Il titolo scelto per l'antologia riprende quello del libro uscito nel 1969, dove si trovano testi che costituiscono, secondo le parole di Luca Ghérasim, """"un'arte erotica"""" della poesia."" -
Trentadue mesi. Un internato alla deriva per l'Europa
La storia della vita di un uomo in particolari condizioni di cattività, dove le regole sono imposte da altri, in dipendenza di fatti ed eventi eccezionali, dove la personalità individuale viene totalmente annullata, dove le uniche cose che rimangono all'individuo stesso sono il pensiero, la memoria e lo spirito di sopravvivenza: perché questi sentimenti non possono essere requisiti. Dal 4 gennaio 1943 al 12 settembre 1945, per oltre 32 mesi, Aldo Adorno ha unicamente dovuto ubbidire, tacere, soffrire la fame, la sete, il sonno, il lavoro, le fatiche, la paura. Matelica (Marche), poi Grecia e, successivamente, Luckenwalde nei pressi di Berlino e, ancora, lager di Dieffenbachstrasse 60 a Berlino, infine regione dei Sudeti: sono questi i luoghi attraverso i quali Adorno accompagna il lettore in un viaggio-ricordo, con cui rivive la drammatica esperienza che lo segnò per tutta la vita: la guerra e l'internamento militare. -
Canto del biancospino
C'è una fondamentale differenza tra ""lunghezza"""" del verso e """"vastità"""" del verso. La prima agisce in orizzontale ed appaga l'occhio (quando non lo infastidisce per questioni tipografiche); la seconda non si limita a dilungarsi ma si effonde, diventa capillare, appagando tutti i sensi, sobillando attraverso l'occhio la memoria, recuperando sensazioni e pensieri, raggiungendo meandri insospettabili attraverso la moltiplicazione dei rimandi interni. Di percorsi interni e ramificati, di accordi verbali è ricca la poesia di Ugo Gaiato."" -
Le stagioni
Kristijonas Donelaitis (1714-1780) è considerato il primo e spesso anche il più grande poeta della Lituania. Pastore luterano, costruttore, musicista, erudito e poeta, la sua figura poliedrica si staglia come quella di un gigante nella storia della cultura e dell'identità nazionale del suo popolo. ""Metai"""" (Le stagioni) è il capolavoro della letteratura lituana. Il poema, scritto in esametri, ci trasporta in una comunità rurale del Regno di Prussia; il lettore si troverà immerso nella vita quotidiana dei bkrai (i lituani servi della gleba): una vita segnata da stenti e duro lavoro, ma anche ripagata da un buon raccolto e dalle allegrie di chiassosi banchetti. Gli abitanti del villaggio danno voce a un epos originalissimo che si snoda lungo il ciclo delle stagioni, portandoci ora sui campi a falciare sotto il solleone, ora a riscaldarci accanto alla stufa, in una casupola di legno, per far fronte al gelo invernale. L'opera, che più di tutte rappresenta la Lituania nel mondo, nei secoli è rimasta una continua fonte di ispirazione per poeti, drammaturghi, pittori, musicisti e artisti di ogni campo. """"Le Stagioni"""" fanno parte della lista dei capolavori dell'UNESCO."" -
I carabinieri e il Monferrato. Otto personaggi tra storia e territorio
Il Corpo dei Carabinieri Reali, a partire dal 13 luglio 1814 - data ufficiale della sua fondazione - vanta tra le sue fila la presenza di molte figure di spicco, uomini, militari che, con il loro comportamento,si sono guadagnati oltre a prestigiose onorificenze - anche il rispetto delle successive generazioni di militari e non solo. Per chi non conoscesse gli episodi che li hanno visti protagonisti, essenzialmente nel periodo compreso tra il 1814 e il 1861, ma anche in seguito, a metà degli anni Settanta del '900, abbiamo sviluppato questo progetto editoriale che si ricollega alle celebrazioni dei duecento anni dalla fondazione dell'Arma, immaginando un itinerario che, partendo da Acqui Terme, possa condurre il visitatore in un viaggio attraverso una serie di località comprese nel territorio a cavallo tra l'Astigiano e l'Alessandrino, alla ricerca dei luoghi di nascita e delle radici di alcuni tra i Carabinieri più importanti legati a queste terre. Uomini che in passato si sono distinti per atti di eroismo, capacità, senso del dovere nonché per fedeltà al Corpo; storie di ieri, ma anche contemporanee. Questo libro intende rendere omaggio a quelle figure. -
Perché il cetriolo non canta?
Gli interpreti dell'opera di Galczynski, malgrado sostanziali differenze di giudizio, sono concordi nell'affermare che egli non creò una scuola poetica e che ancora oggi la sua creazione è un fenomeno a sé stante. Vate o giullare? Non c'è nel caso del poeta polacco una risposta definitiva alla domanda. L'elemento lirico e quello grottesco sono infatti assolutamente equivalenti. Poeta-burlone, allegro clown, prestigiatore, zingaro alcoolizzato, lavoratore instancabile: sono solo alcuni dei tanti termini usati dai critici nei suoi confronti. Ma cos'è la poesia e l'arte in genere per Galczynski? Nella nota lettera ""Agli amici"""" (1936) egli dice: """"La poesia è la cima su cui si sale o l'abisso in cui si cade. La poesia non è per quelli che si trascinano su un terreno spianato come carta da parati. Sul fondo del più grande tormento, sulla cima del più alto slancio, nasce la creazione dell'artista""""."" -
La guerra è solo un fiore. Ediz. bilingue
La creazione di Maria Pawlikowska-Jasnorzewska ebbe un ruolo assai importante nello sviluppo della poesia lirica polacca negli anni tra le due guerre. Creò un nuovo stile poetico, toccando temi personali e raffigurando il mondo della donna del XX secolo che confessa i suoi sentimenti, il bisogno di affetto, le speranze, che lotta per la felicità e si ribella alla crudeltà del destino. La poetessa, personificazione della tenerezza e fragilità femminile, affronta nella sua poesia le questioni più importanti, i grandi problemi della vita. Assai spesso un tema apparentemente futile diventa il pretesto per trattare tali problemi. Una caratteristica della Pawlikowska è il distacco intellettuale con cui guarda al mondo e a se stessa, con cui riesce a parlare dei propri sentimenti, trattandoli spesso con delicato umorismo e sottile ironia. Ma il tratto più tipico del suo talento è la sua abilità di creare ""flash"""" poetici, di racchiudere le immagini in compatte, intense miniature liriche. La sua poesia rispecchia una personalità squisitamente femminile, ora triste, ora tragica, ora preziosa, e sempre raffinata.""