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Per me era mio papà. Alberto Galli il pensiero e le parole di un uomo cattolico al servizio della politica e della comunità
Sono passati vent'anni da quella domenica di luglio quando Alberto Galli muore a Locatello, Valle Imagna per una caduta su un sentiero. L'autore, il figlio Silvio, raccoglie in questo libro una selezione di scritti, discorsi, relazioni, tenuti dal papà in ambiti strettamente politici o pubblici, che coprono una cinquantina d'anni di vita pubblica dell'Alberto Galli sindacalista (Magrini e CISL), uomo politico (della D.C. dalla cittadina a Roma), uomo delle Istituzioni (in Regione Lombardia da Consigliere e Assessore alla Cultura). Il libro rappresenta una sorta di testamento pubblico dell'Alberto Galli, uomo cattolico al servizio della comunità, perché la sua statura politica ed umana non vada persa nell'inesorabile scorrere del tempo moderno. -
Berlino 1945. WW2 the last battle in Berlin. Ediz. italiana
La battaglia di Berlino fu lo scontro finale del teatro europeo della seconda guerra mondiale. A partire dal 16 aprile 1945, l'Armata Rossa sferrò il grande attacco sulla linea dell'Oder per distruggere le forze tedesche poste a difesa del cuore della Germania e conquistare la capitale del Reich; dopo scontri molto aspri, dure perdite per entrambe le parti e alcuni disperati tentativi di resistenza delle raccogliticce e disomogenee forze tedesche, i sovietici, in netta superiorità numerica e di mezzi terrestri e aerei, riuscirono a portare a termine la loro missione, a distruggere o catturare il grosso delle forze nemiche e a circondare e conquistare Berlino (2 maggio 1945). Già il 30 aprile Adolf Hitler, che aveva deciso di rimanere nella capitale accerchiata per organizzare l'ultima resistenza, si era suicidato per non cadere in mano nemica. Il Terzo Reich si arrese ufficialmente l'8 maggio, 6 giorni dopo la fine della battaglia. With English captions to all images and plates! -
Camicia nera. Storia militare della milizia volontaria per la sicurezza nazionale dalle origini al 25 luglio
Camicia nera! È l'unica storia militare della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale dalle origini al 25 luglio del 1943 e allo scioglimento di quella che fu la Guardia Armata della Rivoluzione Fascista nel dicembre dello stesso anno che sia stata scritta dopo il classico e oggi introvabile ""Storia dei reparti combattenti della MVSN"""" pubblicato negli anni Settanta da Lucas e De Vecchi. L'autore traccia la storia della Milizia e delle guerre cui ha partecipato dal 1923 con la riconquista della Libia, sino all'Etiopia, alla Spagna ed ai vari fronti della Seconda Guerra Mondiale, approfondendo quelle battaglie, da passo Uarieu a Guadalajara, dalla presa di Santander alla difesa dell'Uolchefit, da Sidi el Barrani al Don, in cui le Camicie Nere si distinsero in modo particolare, sfatando luoghi comuni ed evitando aprioristiche denigrazioni ed apologie. Camicia nera! Vuole essere un'introduzione ad un argomento tanto controverso quanto praticamente dimenticato, con un ampio supporto di organigrammi e documenti. In appendice una ricca raccolta di testi di inni e canzoni della MVSN ecc."" -
Soldiershop publishing. Ediz. italiana e inglese
Catalogo dei libri Soldiershop publishing. -
Rosso Fiorentino. L'incanto e lo spavento
Il vento del Manierismo si alzò dopo che il Rinascimento ebbe preparato il cielo artistico per una nuova stagione unica ed irripetibile. La Maniera, intesa in certi momenti come una tendenza negativa a fare arte lontano dal modello della natura, dimostrò in verità da subito il valore profondamente culturale che serbava nel proprio intimo e la sua potenzialità espressiva formale che avrebbe cambiato il modo di intendere l'opera e l'artista che la esegue. Accanto ai miti di Raffaello, Leonardo, Michelangelo, trovarono posto le figure di ingegni meno appariscenti ma in un certo senso più misteriosi. L'artista diveniva, in forma pienamente assodata, quell'uomo schivo e ritirato che cesellava i suoi pensieri, la sua arte, nell'intimo della bottega inespugnabile per il resto del mondo. Un modello che si rivelerà talmente suggestivo da sposare la visione romantica ottocentesca la quale, a sua volta, porterà tali fascinazioni fino al Novecento ed influenzerà il sentire comune, tuttora contemporaneo, che vuole il genio come un uomo a sé, unico ed inarrivabile, arduo da comprendere. -
La guerra di Sardegna e di Sicilia 1717-1720. Gli eserciti contrapposti: Savoia, Spagna, Austria. Vol. 1: esercito sabaudo nel 1718-1720 e la guerra per la difesa della Sicilia, L'.
Nella trattazione, in tre parti, delle vicende che ebbero luogo nelle isole di Sardegna e di Sicilia tra il 1717 ed il 1720 si presenterà lo svolgersi delle operazioni militari che videro contrapposti l'esercito e la marina spagnola e quelli austriaci e sabaudi e un'analisi delle forze militari impiegate. Filippo V Borbone, Re di Spagna, non si era rassegnato alla situazione che si creata alla fine della guerra per la successione spagnola, che aveva visto l'occupazione da parte degli austriaci dei possedimenti spagnoli in Italia (Milano, Sardegna, Regno di Napoli e quello di Sicilia ceduto a Vittorio Amedeo II di Savoia) e, alla prima occasione (l'impero austriaco era impegnato in una durissima guerra contro i Turchi) inviò un fortissimo corpo di spedizione, che occupò un dopo l'altra la Sardegna e la Sicilia. Le potenze garanti dei trattati di pace del 1714 e dell'assetto che ne era conseguito (in primis la Gran Bretagna e la Francia) reagirono. La Gran Bretagna inviò una potente flotta nel Mediterraneo, che ribaltò il rapporto di forze e praticamente impedì che l'esercito spagnolo nelle due isole potesse ricevere soccorsi. -
Storia della guerra dei trent'anni 1618-1648. Vol. 1: antefatti e la fase Palatino Boema, Gli.
Con il termine Guerra dei Trent'anni vengono definiti tutti quei conflitti combattuti tra il 1618 e il 1648, in cui furono coinvolte tutte le maggiori potenze dell'Europa continentale. Gli scontri, maturati da fattori religiosi e politici, ebbero inizio fra i seguaci tedeschi della Riforma protestante contro i loro connazionali cattolici, entrambi appoggiati da potenze e fazioni esterne. Subito dopo la prima fase boema iniziata con una rivolta religiosa che avrebbe potuto facilmente venire isolata, la guerra travolse nella lotta, in modi diversi, quasi tutti gli stati europei. Al conflitto iniziale si aggiunsero quindi rivalità dinastiche, la determinazione di molti principi tedeschi di liberarsi dal potere imperiale e l'opposizione di alcune potenze europee (soprattutto Svezia e Francia) al predominio imperiale degli Asburgo. La guerra, che fu una tra le più distruttive della storia europea e mondiale, viene tradizionalmente suddivisa in quattro fasi: la boemo-palatina-tedesca (1618-1625); la fase danese-olandese (1625-1629); la fase svedese (16301635) ed infine la fase francese (1635-1648). -
Otto Skorzeny
Quella di Otto Skorzeny è sicuramente una delle figure più controverse ed appassionanti della Seconda Guerra Mondiale, alla quale molti storici hanno dedicato articoli e libri, per esaltare o denigrare le sue azioni che nel bene o nel male furono comunque straordinarie: la liberazione del Duce sul Gran Sasso, l'operazione ""Panzerfaust"""" nell'ottobre del 1944, l'operazione 'Grifone' durante l'offensiva nelle Ardenne fino all'eroica difesa della testa di ponte di Schwedt sull'Oder. Non bisogna però dimenticare tutte le altre missioni, di minor successo, che furono concepite grazie al lavoro coordinato dell'unità di Skorzeny con la sezione """"S"""" (sabotaggio) dell'Amt-VI del Sicherheitsdienst, il servizio di sicurezza delle SS, che fu creata presso l'unità di stanza a Friedenthal, come il tentativo di lancio di paracadutisti in Persia per tentare di sollevare le tribù locali contro gli inglesi o il tentativo di sabotare il canale di Suez attraverso un aviolancio di esperti in esplosivi, così come tutte le altre missioni oltre le linee nemiche dove furono impegnate le varie SS-Jägdverbande create ed organizzate dallo stesso Skorzeny."" -
Attacco all'alba. L'SS-Fallschirmjäger Bataillon 500 a Drvar, maggio 1944
La storia della operazione Rösselsprung, lanciata nel maggio del 1944 dai tedeschi, per tentare di catturare o eliminare il capo partigiano comunista Tito, nella zona di Drvar nella Bosnia occidentale, impiegando forze che dovevano attaccare da terra, ma soprattutto reparti paracadutisti per tentare di colpire di sorpresa le difese nemiche. In particolare viene analizzata la storia dell'impiego del Battaglione paracadutisti SS, che per la prima volta fu impegnato in una vera e propria operazione, quasi al completo, lamentando gravi perdite ma comunque distinguendosi positivamente sul campo di battaglia contro le agguerrite bande partigiane comuniste. L'azione non ebbe successo e Tito riuscì comunque a mettersi in salvo, fu comunque inferto un duro colpo ai ribelli jugoslavi che lamentarono la perdita di almeno seimila uomini, oltre alla perdita di ingenti quantitativi di armi, materiali e munizioni. Un'operazione su larga scala che vide l'impegno di forze speciali e di altri reparti SS. La narrazione dell'operazione è arricchita da numerose testimonianze di fonte tedesca e jugoslava e da centinaia di foto. -
La battaglia dei giganti. Marignano 13 e 14 settembre 1515
Nuova edizione tutta a colori con otto pagine in più. Il 13 e 14 settembre 1515, sui campi a nord di Melegnano (un tempo chiamata Marignano) venne combattuta la più grande battaglia del XVI secolo. Da una parte l'esercito del re di Francia Francesco I, forte di oltre 50.000 uomini e quasi 300 cannoni; dall'altra 20.000 svizzeri, la migliore fanteria dell'epoca, al soldo del duca di Milano Massimiliano Sforza. La posta in gioco era la signoria sul ducato di Milano, il più ricco stato della penisola italiana, rivendicato dai francesi per antichi diritti dinastici. Quest'epica battaglia, definita da un testimone oculare ""non di uomini, ma di giganti"""", segnò la fine della Lombardia sforzesca e costrinse la Svizzera, fino ad allora potenza emergente sulla scena europea, a ritirarsi per sempre nel campo della neutralità."" -
I soldati lunghi. I granatieri di Sardegna nella guerra 1915-1918
Il 24 maggio 1915 ebbe inizio la Grande Guerra, quel grandissimo evento della storia d'Italia. Fu un'indimenticabile grandiosa vicenda della patria, che unita, gettò tutte le sue forze nella lunga lotta e poi, duramente colpita a Caporetto, risorse con innovata energia e poi raggiunse la decisiva vittoria portando le bandiere italiane sino ai suoi confini naturali. In quella lotta tremenda di quattro anni, la Brigata Granatieri di Sardegna, con i suoi due eroici reggimenti scrisse, nel grande quadro dell'eroico sacrificio della nostra fanteria, le più belle ed alte pagine della sua storia secolare. La salda brigata combatté sin dai primi giorni della guerra nelle insanguinate alture del Carso, in quella tormentata lotta eroica contro le forti, preparate posizioni austriache, difese da incessante fuoco d'artiglieria, protette dagli asperrimi reticolati. Questo libro racconta questa tutta l'epica storia dei nostri ""soldati lunghi"""" durante la prima guerra mondiale."" -
L' età dell'oro dei cacciatori. L'evoluzione dell'uomo tra le ere glaciali e il ruolo climatico nello sviluppo della specie umana
L'universo, il pianeta Terra, l'uomo. L'avventura della specie umana si dipana lentamente dall'essere unicellulare fino all'uomo dei giorni nostri che, tra mille travagli, ha raggiunto la condizione di assoluta supremazia. La presenza nell'uomo moderno dei geni del DNA dell'uomo di Neanderthal ha chiarito che, questi antichi uomini, facevano parte, a tutti gli effetti, della specie umana. Si ritiene, pertanto, che l'evoluzione umana non sia avvenuta con salti di specie ma in modo graduale. Mentre le cicliche variazioni climatiche nell'emisfero settentrionale, dovute alle fasi glaciali, hanno dato un decisivo contributo allo sviluppo della mente umana e all'intelligenza necessaria per superare le sfide climatiche estreme. Il saggio si cura d'investigare il complesso sistema dell'evoluzione umana valutando le varie ipotesi fatte a riguardo, soffermandosi, in particolare, sull'importanza del ruolo dei territori dell'Europa e della Siberia durante l'ultima era glaciale, vera fucina dell'evoluzione dell'uomo. -
I soldati italiani con Napoleone (1796-1815)
Subito dopo l'entrata di Napoleone in Italia, il 10 aprile 1796, le truppe francesi occuparono i territori sotto il dominio austriaco, ovvero il Ducato di Milano, i territori del Ducato di Modena e Reggio, e parte dello Stato della Chiesa, ossia Ferrara e Bologna. Con l'appoggio dei simpatizzanti italiani della rivoluzione (localmente chiamati ""giacobini"""") sorsero quindi nella penisola, tra il 1796 e il 1799, una serie di Stati repubblicani sul modello francese: Repubblica di Alba, Repubblica Anconitana, Repubblica Bergamasca, Repubblica Bolognese, Repubblica Bresciana, Repubblica Cremasca, Repubblica Astese, Repubblica Piemontese, Repubblica Reggiana, Repubblica Tiberina e Repubblica Ligure.contro l'Austria. Molte di queste repubbliche l'anno successivo si unirono nella Repubblica Cisalpina con capitale Milano. Nacque proprio in questo ambito la bandiera tricolore italiana che prendeva ad esempio il tricolore rivoluzionario francese adottando i colori verde bianco e rosso. La repubblica diverrà poi il Regno Italico sempre gravitante nella sfera napoleonica."" -
I volontari stranieri e le brigate internazionali in Spagna (1936-39)
Edizione riveduta, corretta e arricchita ora con oltre 84 pagine a colori, moltissime le nuove immagini, tavole rivedute e molto migliorate. Brigate Internazionali fu il nome collettivo dato ai gruppi di volontari che si recarono in Spagna, per appoggiare l'esercito repubblicano e combattere le forze fasciste comandate dal generale Francisco Franco, durante la guerra civile spagnola. Le Brigate Internazionali si distinsero nella difesa di Madrid, nella battaglia di Guadalajara e in altre occasioni (vedi seguito). Il 21 settembre 1938 il primo ministro spagnolo Juan Negrin, su pressione delle democrazie occidentali impegnate nella politica di non intervento, decise il ritiro dal fronte delle Brigate internazionali (per la precisione di tutti i combattenti non spagnoli stimati nell'Ottobre '38 in 13.000), tenendo una sentita e commossa parata di addio il 29 ottobre 1938 a Barcellona. Il governo franchista di Burgos rispose con il ritiro di 10.000 italiani (ne restavano circa 38.000 più i tedeschi). -
Dalla torre cade un suono di bronzo. Viaggio nella Siena esoterica dagli etruschi al palio
Questo libro vuole essere un viaggio tra archeologia, mito ed ermetismo alla ricerca delle radici del Palio e della stessa Siena, dai giochi ippici etruschi del Lusus Troiae sino alle giostre medievali, in un labirinto di suggestioni, di simboli e di misteri. Dalla leggenda dei mitici fondatori Senio e Aschio al simbolismo delle tarsie del Duomo, dal culto della Vergine e alle sue radici pagane al leggendario fiume Diana, dalla battaglia di Montaperti alla simbologia degli emblemi delle Contrade, dalle lastre fittili etrusche di Murlo e dalle pitture di Chiusi e di Tarquinia sino alla passeggiata storica, questo agile libro condurrà il lettore alla scoperta degli aspetti meno noti della storia della città della Balzana, luminosa e oscura come il bianco e il nero della sua insegna. Il mistero della città viene dalle sue strade, strette, curve, girate le une sulle altre, a forma di spirale o di chiocciola; o, se vogliamo prendere il paragone più vieto, dei petali d'una rosa che si coprono con i loro strati. -
Soldati d'Italia dall'era antica al XVII secolo
Nell'ambito del proprio impegno nei confronti del collezionista olandese dott. Viskuezzen, il nostro Quinto Cenni realizzò anche una serie di ""quaderni"""" dedicati ai soldati delle cosiddette epoche buie o tarde. Addirittura una prima tavola è definita dell'era preistorica. Vi sono poi disegni relativi alle antiche popolazioni italiche fino agli etruschi e ai soldati romani. Si passa poi agli armati di tutto il periodo medievale, alto e basso evo fino ad arrivare al Rinascimento e ai soldati di Venezia, Napoli e Piemonte. Per finire con fantaccini e dragoni del tardo Seicento e dei primi anni del Settecento. Raccolta assai curiosa del grande artista emiliano, conosciuto sopratutto per i suoi studi sulle uniformi ottocentesche e risorgimentali. In appendice una raccolta di figurini dedicati all'impero romano della collezione Cenni-Viskuezzen."" -
Soldati dell'esercito messicano (1862-1906)
La raccolta di figurini realizzata da Quinto Cenni per la collezione del dottor Viskuezzen si compone di due cartelle per un totale di una sessantina di soggetti, compresi alcuni disegni non del Cenni. Essi fanno riferimento al periodo dal 1862 durante le guerre causate dall'intervento francese a sostegno del secondo impero messicano di Massimiliano d'Asburgo, fino agli anni della presidenza di Porfirio Diaz. Nel 1861, l'Esercito Repubblicano messicano era costituito da dieci battaglioni di linea regolare, esso contava circa 12.000 uomini. In seguito al ritiro francese e al rovesciamento del regime imperiale di Massimiliano, la Repubblica Messicana venne ripristinata nel 1867. Nel 1872, Porfirio Diaz, un generale leader delle forze anti-massimialianiste, divenne presidente. Nel 1906, l'esercito contava circa 25.000 uomini, in gran parte militari di leva di origine indiana comandati da 4.000 ufficiali bianchi. Generalmente ben equipaggiato, l'esercito federale sotto Diaz non seppe tuttavia offrire un'opposizione efficace alla rivoluzione del 1910. -
Le guerre di Carlo d'Angiò. Dalle battaglie di Benevento e Tagliacozzo alla guerra dei Vespri: l'epopea dimenticata del più grande sovrano del sud. Nuova ediz.
Carlo I d'Angiò, re di Sicilia di qua e di là del faro, d'Albania e di Gerusalemme, principe di Acaia, conte di Provenza, del Maine, di Forcalquier e d'Anjou è un personaggio dimenticato, la cui figura in Italia è oscurata da quella di Federico II, che pure non fu all'altezza dell'Angioino e in Francia del troppo esaltato fratello Luigi IX: ma Carlo I fu un grande sovrano, considerato il re europeo più potente del suo tempo; personaggio contraddittorio, come si vedrà, pragmatico e spietato, amato ed odiato, sconta forse il fatto di esser considerato troppo francese per gli italiani- che preferirono esaltare i Vespri Siciliani come movimento di liberazione dai francesi invasori, anziché ricordare che portarono alla conquista aragonese- e troppo italiano per i francesi. In questo libro non abbiamo la pretesa di trattare esaustivamente le realizzazioni di Carlo I nei suoi molteplici campi di attività come sovrano di Sicilia, dall'amministrazione del regno, all'erezione dei castelli e al mecenatismo ed alla protezioni delle arti, ma solo di tracciare un quadro delle guerre da lui combattute a partire dalla conquista del regno di Sicilia... -
Rex Vaincra. Leon Degrelle e la regione Wallonie. Ediz. illustrata
Léon Joseph Marie Ignace Degrelle (Bouillon, 15 giugno 1906-Málaga, 31 marzo 1994) è stato un politico belga, fondatore del rexismo, movimento nazionalista belga di ispirazione cattolica, per poi indirizzarsi ideologicamente al fascismo. Combatté nella seconda guerra mondiale nel contingente vallone delle Waffen-SS. Alla fine della guerra si rifugia in Spagna e ivi è naturalizzato nel 1954, ha sempre difeso ed esaltato il suo operato erigendosi a paladino del nazismo e delle tesi revisioniste sulla seconda guerra mondiale. È stato una delle principali figure del neonazismo e referente di alcuni movimenti dell'estrema destra europea. -
Luigi Cadorna. Una biografia militare
Uno studio obiettivo della conduzione della guerra da parte di Cadorna porta alla smentita di tanti luoghi comuni spacciati per verità storiche: si scoprirà che l'esercito italiano, unico esercito alleato costantemente all'offensiva dall'inizio della guerra, fu quello che fece le maggiori conquiste territoriali, che le perdite italiane furono inferiori a quelle francesi e inglesi, che le fucilazioni e gli atti d'indisciplina nell'esercito italiano furono molti meno di quelli avvenuti in Francia, che gli italiani nel 1917 avevano superato tecnicamente l'avversario, cui erano inferiori nel 1915, che Cadorna fu l'unico generale alleato a ragionare in termini di guerra di coalizione e non di guerra parallela...