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Le uniformi militari dell'armata sarda 1840-1855. I piemontesi dalla guerra del 1848 alla Crimea. Ediz. illustrata
Le tavole presentate in questo volume provengono da due antichi e rarissimi volumi appartenenti alla nostra collezione e a quelle dei nostri collaboratori. Essi contengono alcune decine di tavole litografiche in grande formato splendidamente illustrate. Il primo è opera di due insigni artisti contemporanei: Lorenzo Pedrone e Francesco Gonin e fanno riferimento all'esercito di Sua Maestà il re di Sardegna negli anni immediatamente precedenti la prima guerra di Indipendenza del 1848. Si tratta di 30 tavole accompagnate da cartigli indicanti alcune note uniformologiche. Nella seconda parte invece presentiamo una raccolta di 20 tavole litografiche a cui sono state aggiunte 2 tavole di dimensione doppia al termine del volume, relative alla guerra di Crimea del 1854-55, alla Battaglia di Cernaja e ai piemontesi sotto le mura di Sebastopoli. Ogni tavola è accompagnata da una nota didascalica descrittiva l'evento rappresentato in seconda pagina. Le tavole sono tutte relative a eventi di guerra avvenuti sul campo di battaglia, vi sono ritratti eroi morenti, militari e scene d'insieme. -
Prima della fine. Il tramonto di un impero
Il romanzo si svolge negli ultimi decenni dell'Impero Romano d'Occidente, partendo dal regno di Valentiniano III, quando il magister militum Flavio Ezio, ancora riusciva a combattere con successo i barbari che premevano alle frontiere dell'impero. La storia è raccontata da diversi punti di vista. Il patrizio romano Anicio combatte per salvare quello che resta della romanità mentre l'ostrogoto Theodomir, astuto e spietato, odia tutto ciò che è romano. Diviso tra due mondi si trova Sidonio, di origini franche e romane, ma che alla fine dovrà fare la sua scelta. Le vicende dei personaggi, dall'Italia alla Gallia, da Costantinopoli all'Africa dei Vandali, fanno conoscere al lettore gli ultimi imperatori, fino a Romolo Augustolo, il ragazzo a cui è stata data la terribile responsabilità di mettere la parola fine all'Impero Romano d'Occidente... -
La battaglia di Anghiari 1440. Archeologia e storia di un campo di battaglia. Ediz. illustrata
Il 29 Giugno 1440, giorno di San Pietro, gli eserciti di Firenze e di Milano, guidati da Michelotto Attendolo e Giampaolo Orsini e da Niccolò Piccinino, si fronteggiarono nella pianura sotto Anghiari (indicata ancora adesso come ""Piana della Battaglia""""). Lo scontro si concluse al termine della giornata con la vittoria dei Fiorentini. La battaglia di Anghiari fu cruciale nella storia non solo della Toscana ma di tutta l'Italia del Rinascimento, e per la civiltà europea: quando il Duca di Milano abbandonò i territori in seguito alla sua sconfitta, Firenze e Cosimo de'Medici poterono approfittare della situazione per stabilizzare il proprio potere ed il proprio dominio sull'area. Questa fu considerata una delle vittorie definitive per Firenze che consolidò il proprio potere sulla Toscana, arrestando per sempre l'espansionismo visconteo verso l'Italia centrale, e ponendo le basi per la diffusione della cultura umanistica che dalla città gigliata sotto la protezione della Signoria Medicea si irradierà in tutta Europa, mentre Milano resterà per sempre confinata nella sua pianura, iniziando la propria decadenza che meno di un secolo dopo vedrà la fine dell'indipendenza ambrosiana..."" -
Morat 1476. La guerra all'ultimo sangue fra Carlo il Temerario e i confederati svizzeri
Le guerre borgognone furono un grande conflitto che vide da una parte Carlo il Temerario, duca di Borgogna e la dinastia dei Valois, sovrani francesi con l'astuto Luigi XI, in queste guerre la Confederazione svizzera fu pesantemente coinvolta e giocò un ruolo decisivo. La guerra vera e propria scoppiò nel 1474 e negli anni successivi il duca di Borgogna, Carlo, fu sconfitto ben tre volte sul campo di battaglia. Prima a Grandson, poi a Morat e alla fine trovando anche la morte nell'ultima di queste battaglie, quella combattuta a Nancy. Per Il ducato di Borgogna queste guerre rappresenteranno la fine dello stato, tutti i suoi territori e quelli ad esso appartenenti divennero parte della Francia, mentre i possedimenti borgognoni nei Paesi Bassi e nella Franca Contea furono ereditati dalla figlia di Carlo I, Maria di Borgogna ed alla fine, visto il matrimonio di questa con Massimiliano trasmessi alla casata degli Asburgo. ""Carlo di Borgogna perse a Grandson le ricchezze, a Morat perse l'onore, a Nancy perse la testa"""""" -
La Malabestia. Storia della bestia feroce che terrorizzò Milano
"La Bestia se la ride di tutti noi, delle taglie nostre, de' nostri tridui e delle paralitiche nostre risoluzioni; sin'ora ella ha mostrato più spirito e condotta di quello che abbiano fatto da noi gli uomini; e poco vi manca ch'io non mi dichiari del suo partito, poiché sono sensibile al merito, e infine poi se noi man-giamo e uccidiamo non è maraviglia ch'ella faccia altrettanto, persuasa com'ella sarà che anche per lei è fatto il mondo."""" (Pietro Verri al fratello Alessandro, 1 settembre 1792)." -
Capitani di ventura. Sigismondo Pandolfo dei Malatesti e Federigo da Montefeltro. Vita parallela di due condottieri. Nuova ediz.
Federigo II da Montefeltro, conte - poi duca - di Urbino, e Sigismondo Pandolfo dei Malatesti furono due veri figli del Rinascimento: Sigismondo eccessivo in tutto, nei vizi come nelle virtù, Federigo, detto dagli umanisti Lume della Italia, prudente ed allo stesso tempo capace di ferocia (probabilmente assassinò il fratellastro e abbandonò al sacco ed alla strage Fossombrone, colpevole di aver aperto le porte al Malatesti, Montorio e Volterra, e fu tra i mandanti occulti della congiura dei Pazzi); furono entrambi tra i più grandi capitani del Rinascimento, divisi tra loro da un odio feroce, che trascese le tradizionali rivalità delle due dinastie per diventare qualcosa di personale e di cieco; entrambi uomini di straordinaria cultura, veri figli del Rinascimento, che popolarono le proprie corti di umanisti ed artisti come Brunelleschi, Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Pedro Berruguete, Luciano Laurana, e che utilizzarono i loro guadagni di mercenari per l'edificazione di due dei più grandi capolavori dell'arte universale, il Tempio malatestiano di Rimini e lo splendido Palazzo Ducale di Urbino. È stato scritto che la lotta tra Malatesta e Montefeltro si svolse... -
Reparti bersaglieri nella R.S.I.
Lo sbando generale causato dall'armistizio dell'8 settembre ebbe ripercussioni immediate anche sui reparti di Bersaglieri, sia presenti nella penisola, sia all'estero. I Bersaglieri però furono tra i primi a riorganizzarsi ed a riprendere le armi, sia al sud, dove a fine settembre 1943 il Battaglione Bersaglieri d'istruzione Allievi Ufficiali di Complemento fu inserito nel Primo Raggruppamento Motorizzato, sia al nord, dove in breve tempo si costituirono il Battaglione Bersaglieri ""Mussolini"""", il Reggimento Bersaglieri """"Luciano Manara"""" ed il 3° Reggimento Volontari."" -
Fantasmi a Roma
Pochi sanno che Roma è la città del mondo più ricca di fantasmi, non potrebbe essere diversamente. Nel corso dei quasi tremila anni della sua esistenza, l'Urbe è stata al centro di avvenimenti, spesso sanguinosi, che hanno segnato la storia del mondo, e che continuano a vivere nella memoria dei luoghi, dove si dice compaiano ancora le ombre di imperatori e di papi, di re etruschi e di barboni, di personaggi famosi - da Giordano Bruno a Beatrice Cenci, da Borromini a Alessandro VI Borgia - e di sconosciuti, che in un modo o nell'altro hanno lasciato traccia di sé anche dopo la morte, continuando a manifestarsi lì dove vissero e morirono. Questa guida da campo, la prima totalmente dedicata ai fantasmi ed ai luoghi infestati della Capitale - dai più noti monumenti e dai vicoli tortuosi del centro sino alle periferie suburbane, dai palazzi patrizi a scuole abbandonate, nella stragrande maggioranza inediti - raccoglie oltre duecento luoghi legati alle apparizioni di spiriti, a località in cui si sono manifestati - e si manifestano - eventi misteriosi ed inspiegabili, alle case abitate dai fantasmi, ai fenomeni di poltergeist, alle tradizioni antiche e moderne... -
La guerra di Sardegna e di Sicilia 1717-1720. Gli eserciti contrapposti: Savoia, Spagna, Austria. Vol. 31: esercito austriaco nel 1717-1720, L'.
Nella trattazione, in tre parti, delle vicende che ebbero luogo nelle isole di Sardegna e di Sicilia tra il 1717 e il 1720 si presenterà lo svolgersi delle operazioni militari che videro contrapposti l'esercito e la marina spagnola e quelli austriaci e sabaudi e un'analisi delle forze militari impiegate. Filippo V Borbone, re di Spagna, non si era rassegnato alla situazione che si creata alla fine della guerra per la successione spagnola, che aveva visto l'occupazione da parte degli austriaci dei possedimenti spagnoli in Italia (Milano, Sardegna, Regno di Napoli e quello di Sicilia ceduto a Vittorio Amedeo II di Savoia) e, alla prima occasione (l'impero austriaco era impegnato in una durissima guerra contro i Turchi) inviò un fortissimo corpo di spedizione, che occupò un dopo l'altra la Sardegna e la Sicilia. Le potenze garanti dei trattati di pace del 1714 e dell'assetto che ne era conseguito (in primis la Gran Bretagna e la Francia) reagirono. La Gran Bretagna inviò una potente flotta nel Mediterraneo, che ribaltò il rapporto di forze e praticamente impedì che l'esercito spagnolo nelle due isole potesse ricevere soccorsi... -
La guerra di Sardegna e di Sicilia 1717-1720. Gli eserciti contrapposti: Savoia, Spagna, Austria. Vol. 32: esercito austriaco nel 1717-1720, L'.
Nella trattazione, in tre parti, delle vicende che ebbero luogo nelle isole di Sardegna e di Sicilia tra il 1717 ed il 1720 si presenterà lo svolgersi delle operazioni militari che videro contrapposti l'esercito e la marina spagnola e quelli austriaci e sabaudi e un'analisi delle forze militari impiegate. Filippo V Borbone, re di Spagna, non si era rassegnato alla situazione che si creata alla fine della guerra per la successione spagnola, che aveva visto l'occupazione da parte degli austriaci dei possedimenti spagnoli in Italia (Milano, Sardegna, Regno di Napoli e quello di Sicilia ceduto a Vittorio Amedeo II di Savoia) e, alla prima occasione (l'impero austriaco era impegnato in una durissima guerra contro i Turchi) inviò un fortissimo corpo di spedizione, che occupò un dopo l'altra la Sardegna e la Sicilia. Le potenze garanti dei trattati di pace del 1714 e dell'assetto che ne era conseguito (in primis la Gran Bretagna e la Francia) reagirono. La Gran Bretagna inviò una potente flotta nel Mediterraneo, che ribaltò il rapporto di forze e praticamente impedì che l'esercito spagnolo nelle due isole potesse ricevere soccorsi... -
Le maschere più famose d'Italia. Ediz. illustrata
Maschera: ""finto volto, di cartapesta, plastica, legno o altro materiale, riproducente lineamenti umani, animali o del tutto immaginari [...] indossato a scopo magico-rituale, bellico, di spettacolo, di divertimento o semplicemente per non farsi riconoscere"""". In questo libro, arricchito e decorato da 50 tavole a colori dell'artista Nadir Durand, analizziamo le maschere più famose d'Italia, da nord a sud passando per il centro. Maschere che siamo abituati a vedere da bambini (e non solo) per le strade o sui carri durante il Carnevale, ma delle quali realmente molte volte disconosciamo la storia. E la storia è importante per conoscere le origini dei personaggi, i valori che ognuno di loro veicola e che cosa possono insegnare. Ma il vero modo di conoscere un personaggio... è quello di togliergli la maschera!"" -
I cento volti di Napoli. Ediz. illustrata
Volume dedicato alle tipizzazioni caratteriali del cittadino partenopeo, che l'italo-svizzero ma di origini napoletane Francesco de Bourcard ha cercato di immortalare alla fine del XIX secolo con l'aiuto di numerosi artisti ""oriundi"""". Egli sostiene che la qualità più spiccata del napoletano sia quella dell'arte di arrangiarsi, in qualunque situazione si trovi, in particolare in una città speciale come Napoli. Un libro che ci trasporta in questa zona d'Italia, i cui volti ne descrivono l'essenza meglio di qualsiasi parola."" -
Controguerriglia. La 2ª armata italiana e l'occupazione dei Balcani 1941-1943
È poco ricordato, ma l'occupazione e le operazioni controguerriglia in Balcania, come erano ufficialmente designati i territori ex jugoslavi, costituirono indubbiamente il più importante sforzo bellico del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale: 24 divisioni e tre brigate costiere svolsero compiti di occupazione e di controinsorgenza in Balcania: per confronto nel 1940, in Libia c'erano 14 divisioni, nella terza battaglia di El Alamein dell'ottobre 1942 otto divisioni, quattordici sul fronte greco-albanese erano schierate 14 divisioni; l'Armata Italiana in Russia inquadrava 10 divisioni. Il fronte balcanico fu il più difficile, caratterizzato da una guerra asimmetrica fatta di continue imboscate, rastrellamenti, stragi, massacri da una parte e dall'altra, fucilazioni, internamenti nei campi per civili come Arbe e Gonars, nel quadro più vasto di una feroce guerra civile di tutti contro tutti: comunisti di Tito, ustasha di Ante Pavelich, cetnici serbi, domobrançi sloveni, lotta caratterizzata da massacri come quello dell'intero III battaglione del 259° Reggimento Murge a Prozor, atrocità anche verso le popolazioni civili in vere e proprie pulizie etniche culminate... -
Volpi, cornacchie, lupi e altre favole. Ediz. illustrata
Credete ancora nelle favole? Non siate timidi, non c'è niente di male. E poi, perché non crederci? Da tempi antichissimi, nel mondo greco, questo genere letterario codificato con la propria dignità e autonomia, è considerato non solo come una serie di storielle in grado di far addormentare i più piccoli, bensì come un vero e proprio racconto che offre modelli comportamentali, spunti filosofici sulle situazioni di vita quotidiana e insegnamenti preziosi. Esopo è da sempre ritenuto all'unanimità il primo e il più grande rappresentante della favola. In passato, tuttavia, molti studiosi avevano avvallato l'ipotesi che Esopo non fosse mai esistito, oppure che sotto il suo nome fossero state raccolte numerose favole provenienti dalle regioni più disparate della Grecia e non solo. Una sorta di caso analogo alla questione omerica o erodotea se vogliamo... Illustrato da un grande artista vittoriano del calibro di Charles Bennett. Età di lettura: da 5 anni. -
Ostfront. Le tattiche della Wehrmacht sul fronte russo, 1941-1945
Lo scopo di questo testo, steso per conto dell'US Army nel 1953 da un gruppo di comandanti di reparto tedeschi veterani del fronte orientale, era di fornire ai comandanti di piccole unità del materiale d'istruzione riguardo il fronte russo durante la seconda guerra mondiale, basato su esperienze del loro stesso livello. Un attento studio degli esempi portati nel testo fornisce molte lezioni sulla tattica, la logistica, le tecniche di combattimento e nel coordinamento delle armi, sull'influenza del terreno e delle condizioni climatiche sulla condotta delle operazioni, e sulla qualità degli uomini e degli ufficiali tedeschi e sovietici che combatterono sul fronte russo, permettendo di gettarvi uno sguardo realmente approfondito. Infatti, per dare ai lettori una conoscenza profonda e dettagliata delle condizioni di vita e di combattimento sul campo di battaglia, lo studio delle azioni delle piccole unità è di maggiore utilità che una conoscenza superficiale delle grandi operazioni, che sono di competenza dei comandanti e degli stati maggiori degli alti comandi. -
Le cingolette britanniche della seconda guerra mondiale. Ediz. illustrata
Il generico termine carrier viene di norma utilizzato per identificare una serie di piccoli veicoli cingolati a cielo aperto, protetti solitamente da una leggera corazzatura, divenuti autentiche 'icone' dell'esercito britannico tra il 1939 e il 1945. Inizialmente destinati ad assicurare opportuna mobilità al fucile mitragliatore Bren, i carriers furono successivamente adattati a ruoli differenti. Prodotti in grandi quantità, questi versatili mezzi ebbero modo di essere impiegati da quasi tutte le nazioni coinvolte nella seconda guerra mondiale. -
Napoleone I. Ediz. illustrata
In occasione del 250º Anniversario della nascita di Napoleone I, abbiamo voluto commemorare l'avvenimento presentando le più gloriose tra le campagne militari dell'Impero, quelle del 1805 e del 1806- 1807, attraverso le parole stesse dell'Imperatore: dai leggendari Bollettini della Grande Armée ai proclami, alle lettere sia quelle ufficiali indirizzate al Senato francese ed ai sovrani nemici ed alleati, sia quelle private dirette a Giuseppina, che ci danno un quadro più intimo e personale di Napoleone in guerra; documenti spesso difficilmente reperibili in italiano qui riuniti per la prima volta. Sfilano in tal modo davanti agli occhi le folgoranti vittorie di Ulm e di Austerlitz, di Jena e di Friedland, ma anche il carnaio di Eylau, la pace di Presburgo, la conquista del Regno di Napoli, il Blocco Continentale e l'incontro con lo zar Alessandro I a Tilsitt. Sono pagine importanti non soltanto dal punto di vista storico ma anche da quello letterario: Leonardo Sciascia ha scritto che se Napoleone non fosse stato Napoleone sarebbe stato Stendhal; e Guido Gerosa: i suoi proclami sono i testi più belli della storia contemporanea... -
I reparti corazzati italiani nei Balcani 1941-1945
Il Regno d'Italia vantava già dal 1912 il possedimento delle isole del Dodecaneso e dal 1926 il protettorato sull'Albania e, con questi presupposti, dopo l'occupazione del Regno di Albania del 1939 e lo scoppio della seconda guerra mondiale l'anno successivo, Mussolini concentrò i suoi sforzi contro la Grecia, iniziando nell'ottobre 1940 una disastrosa campagna militare, che costrinse il Reich tedesco a un massiccio intervento a sostegno delle forze armate italiane nei Balcani. La debolezza militare italiana trasformò così quella che poteva considerarsi per l'Italia una guerra ""parallela"""" per assicurarsi il controllo di Albania, Grecia e Jugoslavia, in una guerra subordinata alla Germania. In questo volume si prende in analisi la storia delle unità corazzate impegnate nei Balcani dal Regio Esercito e, dopo l'8 settembre 1943, dai reparti della Repubblica Sociale, dalle unità tedesche, croate, slovene e dei partigiani, che dopo l'Armistizio poterono fare confluire nelle loro fila larga parte dei mezzi corazzati italiani abbandonati."" -
Fall Weiss. I reparti combattenti SS in Polonia. Settembre 1939
Ottanta anni fa, il 1° settembre 1939, iniziava la seconda guerra mondiale. Le forze tedesche invasero la Polonia per riprendersi i territori perduti dopo la Grande Guerra ed assegnati dalle potenze vincitrici al nuovo Stato polacco. Qualcuno si chiese se fosse stato giusto morire per Danzica, ebbene quella domanda è rimasta ancora senza risposta. Francia e Inghilterra per mantenere la parola data al governo di Varsavia, dichiararono guerra alla Germania, senza però attuare alcuna contromossa militare, lasciando le forze polacche a difendersi da sole, senza alcuna speranza di potersi opporre alla potenza distruttrice della Blitzkrieg tedesca. Verso la metà di settembre, con l?esercito polacco in piena rotta e ormai sconfitto, anche l?Armata Rossa invase la Polonia, con il pretesto di proteggere le minoranze russe nel paese. Una pugnalata alla schiena, autorizzata dal patto Ribbentrop-Molotov dell?agosto precedente. Ma Francia e Inghilterra non dichiararono guerra alla Russia di Stalin. Durante la campagna di Polonia, i reparti combattenti SS parteciparono alle operazioni militari aggregati a varie formazioni dell?esercito regolare, per preciso volere dell?alto comando... -
Felicità superba. Vita e morte nel secondo secolo
Il fantasma di uno storico è rimasto intrappolato tra le rovine di Villa Adriana. Per liberare la sua anima deve raccontare la sua vita nel secolo d'oro dell'impero. Attraverso i suoi racconti il lettore conosce Traiano, Adriano e le persone a loro più vicine: l'Augusta Sabina, il prefetto Setticio e lo sfortunato Antinoo, il favorito di Adriano che diventerà un dio...