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Memoria storica. Vol. 57
In questo numero: 7 marzo 1543: il miracolo della Madonna di Loreto alla Cascata delle Marmore; L'epidemia influenzale di spagnola a Terni (1918-1920); Le formazioni autonome in Umbria dopo l'8 settembre 1943; L'approvvigionamento idrico di Cesi e l'acquedotto Lintieri (1935); Il 1870 da Terni; L'arcivescovo bresciano Muzio Calini ed il suo episcopato ternano (1566-1570); Disamina dei termini ""fregno"""" e """"fregna"""" nei vari vernacoli umbri; Ugo La Malfa dall'antifascismo al Partito d'Azione."" -
Le carte del monastero di San Salvatore e Santa Giulia di Brescia. Vol. 1: 759-1170.
Fondato intorno al 753 su iniziativa degli ultimi sovrani longobardi Desiderio e Ansa e valorizzato dagli imperatori carolingi Lotario I e Ludovico II come un fulcro di vita religiosa, di potere politico e amministrativo, San Salvatore e Santa Giulia rimase fino al X secolo un monastero privilegiato ed esclusivo per la più alta aristocrazia europea, come dimostrano la protezione regia e imperiale goduta, le concessioni di immunità, il vasto patrimonio e i diritti esercitati dalle badesse. Negli anni successivi il cenobio, mutata l'intitolazione da San Salvatore a Santa Giulia, continuò a esercitare un ruolo di grande rilievo in differenti contesti. L'antico archivio del monastero, oggi disperso in vari fondi archivistici, costituisce una fonte di primaria importanza per la comprensione del ruolo di assoluto rilievo rivestito dall'ente. I 211 documenti qui editi, anteriori al 1170, riflettono l'ampia gamma delle funzioni e attività svolte, nonché delle relazioni che San Salvatore e Santa Giulia intrattenne, nel corso di quasi cinque secoli, con il territorio dell'Italia centro-settentrionale, dove si registrano numerosi possedimenti e dipendenze, con il Papato e l'Impero, con le altre istituzioni e, in senso lato, con la società del regno italico. -
Il libro rosso del comune di Osimo
Il Libro rosso di Osimo, di cui il presente volume offre l'edizione critica, è il liber iurium del comune, contenente i fondamenti politici e giurisdizionali dell'istituzione civica fra XII e XIII secolo. La sua redazione fu intrapresa nel 1208 e si accrebbe in modo consistente negli anni seguenti, per poi esaurirsi alla metà del secolo. Il liber osimano si pone cronologicamente fra i più risalenti dell'Italia comunale e rappresenta, per le Marche, il più antico esempio conosciuto. L'edizione del testo è preceduta da una parte introduttiva, che ricompone il contesto storico generativo e le dinamiche istituzionali da cui il liber scaturisce e ne analizza altresì gli aspetti codicologici e diplomatistici, evidenziando modalità e fasi di composizione. Con questo volume si completa l'edizione dei libri iurium dei comuni delle Marche, in gran parte editi nella presente collana. -
Occasioni d'incontro
Nel presente volume sono raccolti trentaquattro scritti che riguardano in prevalenza temi e motivi ispiratori che altri ha proposto e a cui l'autore si è avvicinato pensando di poter dire ancora qualcosa a sé stesso e al lettore, in ispirito di colleganza e d'amicizia. Occasioni d'incontro insomma. -
Frammenti di un discorso storico. Per una grammatica dell'aldilà del frammento
Il frammento in genere è per sua stessa natura parte di un tutto o trae valore dal suo essere irriducibilmente singolo e singolare? Questa è la domanda che si è posto un gruppo di ricercatori impegnati nello studio della storia del libro e della scrittura medievale latina e greca e appartenenti a varie università italiane - Firenze, Siena, Padova, Pavia, Bologna, Cassino - consorziate in un progetto di interesse nazionale, denominato Bibliotheca Italica Manuscripta (BIM). La domanda è stata rivolta a specialisti di diverse discipline in un incontro che si è tenuto a Siena nel dicembre del 2015. L'invito è stato accolto da semiotici, archeologi, papirologi, studiosi del libro e della scrittura del mondo ebraico o dei vari territori del Medioriente islamico, musicologi, epigrafisti, storici del diritto, informatici, oltre che alcuni colleghi paleografi e codicologi italiani e stranieri, operanti presso università e enti di ricerca o presso alcune delle maggiori biblioteche europee. L'interesse del tema trattato ha coinvolto in seguito anche altri ricercatori europei e dal contributo di tutti è nato questa miscellanea di studi. -
Bizantinistica. Rivista di studi bizantini e slavi. 2ª serie (2017). Vol. 18
Rivista di studi bizantini e slavi. -
Frate Elia e Cortona. Società e religione nel XIII secolo
Cortona è il luogo in cui frate Elia, colui che Francesco aveva scelto come madre per sé e costituito padre per gli altri frati (Fonti Francescane, 491), trova riparo dopo il 1239. Qui avvia la costruzione di una nuova chiesa in onore del Santo, nella quale deposita, oltre al frammento della Croce Santa che portò con sé dopo l'ambasceria a Costantinopoli per conto dell'imperatore Federico II, tre reliquie di s. Francesco sulla cui autenticità storica si sono svolti studi recenti. In questa occasione si presentano i risultati delle ricerche condotte nel primo anno di attività del Centro studi frate Elia, in accordo con l'Accademia Etrusca di Cortona, mirate in particolare all'approfondimento del contesto storico-religioso cortonese del XIII secolo entro il quale frate Elia, lontano da Assisi, ha continuato a nutrire un'aderenza per quanto possibile originaria alla primitiva esperienza religiosa di frate Francesco. -
«E ridusse al moderno». Giotto gotico nel rinnovamento delle arti
Anche per la migliore tradizione di studi giotteschi la piena maturità del maestro resta la stagione della sua operosa vita meno assestata nella ricostruzione storica dei fatti e nella valutazione critica. Il volume si concentra sul decennio che all'incirca intercorse fra i murali della cappella Peruzzi e gli affreschi della cappella Bardi di Santa Croce in Firenze. Queste e le altre opere, realizzate anche ad Assisi e Roma, sono analizzate singolarmente nella specificità dei loro esiti formali e valutandone l'intero processo generativo, dall'occasione della committenza alla loro intelligenza ed esecuzione. Giotto «ebbe [allora] l'arte più compiuta che avesse mai più nessuno» (Cennini) e dimostra il definitivo sviluppo della sua arte: nelle singole realtà figurative è moderno, gotico, per stile e nella concezione delle immagini, che fonda una rinnovata considerazione dell'arte e dell'artista. -
Frate Elia, il primo francescanesimo e l'oriente
Nel 1217 il Capitolo generale, riunito alla Porziuncola, stabilisce la suddivisione dell'Ordine in undici provincie. La cosiddetta Provincia di Siria o di Terra Santa comprendeva all'incirca Costantinopoli e il suo impero, la Grecia e le sue isole, l'Asia Minore, Antiochia, la Siria, la Palestina, l'isola di Cipro, l'Egitto e tutto il resto del Levante. Fin dall'inizio venne ritenuta la provincia più importante e, forse anche per questo, fu affidata alla competenza e alla capacità di governo di frate Elia, figura preminente della nascente fraternità. Nel 1219 lo stesso san Francesco volle visitare la Provincia, dove incontrò il Sultano d'Egitto, Melek Al-Kamil, nipote di Saladino il Grande, per poi dirigersi in Siria. Il presente volume, secondo della collana ""Cortona francescana. Nuova serie"""", intende mettere in evidenza, a distanza di otto secoli, la rilevanza di tale evento, anche per il significato che esso ebbe per la formazione diplomatica di frate Elia. Egli, infatti, tornerà in Oriente nel 1243 per negoziare, molto presumibilmente, le clausole di matrimonio fra Giovanni III Vatatze, imperatore greco di Nicea, e Costanza, la figlia di Federico II. A dimostrazione dell'esito positivo dell'ambasceria, Elia avrebbe riportato con sé numerose reliquie, fra le quali anche la reliquia della Croce Santa che si trova oggi nella chiesa di S. Francesco a Cortona."" -
Mythographus vaticanus tertius. Un esempio di mitografia e letteratura del XII secolo. Ediz. critica
Il ""Mythographus vaticanus tertius"""" è il terzo dei mitografi scoperti dal cardinale Angelo Mai, prefetto della Biblioteca Vaticana, e da lui pubblicati nel 1831, seguiti a distanza di tre anni, con l'aggiunta di nuovi testimoni, da una nuova edizione curata dal filologo tedesco Georg H. Bode. Tutti e tre si occupano dei più importanti personaggi mitologici dell'antichità, ma mentre i primi due risentono del, e rispecchiano, il clima culturale dell'VIII e IX secolo d. C., fortemente polemico con il retaggio del paganesimo, il terzo ci consente di conoscere e valutare l'apertura culturale della 'rinascita' del XII secolo. E non è un caso se, a fronte dei pochi testimoni dei primi due mitografi, il terzo è conservato in quasi 60 manoscritti (dall'XI-XII al XV secolo) e fu utilizzato da autori come Petrarca, Boccaccio e Salutati: prova tangibile della cosiddetta """"rinascita del XII secolo"""". Quella che qui si presenta, pur con le specifiche peculiarità del ms. fiorentino che la conserva, è la prima dopo quella ottocentesca di Bode."" -
Codice Diplomatico aretino. Le carte della canonica di Arezzo III (1023-1078?). Vol. 1
Il secondo volume delle carte del fondo Canonica conservate nell'Archivio Capitolare di Arezzo contiene l'edizione critica di centosette documenti (datati dal 1023 agli anni 1069-1078?) parzialmente inediti, che focalizzano circa un cinquantennio della storia della cattedrale di San Donato. Nell'introduzione si evidenziano alcuni aspetti specifici relativi alla tradizione delle carte e alla loro struttura compositiva, si forniscono nuovi dati per la ricostruzione della complessa vicenda della 'contesa delle pievi', si sviluppano considerazioni sulle grafie dei notai e dei firmatari dei documenti, si offrono infine spunti di riflessione sulla cultura e pratica notarile del primissimo secondo medioevo. -
I diavoli nell'«Inferno» di Dante. Con altri studi danteschi
Il grande tema degli angeli caduti attraversa un amplissimo orizzonte di culture: le fonti ebraiche, bibliche e apocrife, le mitologie indigene del Nord Europa, come quelle celtiche o scandinave, le culture orali e scritte delle tradizioni medievali e non, le applicazioni filosofiche della demonologia patristica, scolastica e dantesca. Si tratta di un argomento dominante i cui riflessi descrivono l'atteggiamento dell'uomo medievale, rinascimentale e poi moderno verso i diavoli. Questo libro sviluppa questioni essenziali nella cultura occidentale dove i diavoli appaiono come evocati dalle colpe degli individui, quali la superbia, la menzogna, la sete di potere. Tuttavia, dopo l'opera di Chiariglione su Satana - ovvero il Lucifero di Dante - le ricerche qui raccolte guardano con un benevolo distacco l'incontro dantesco con gli angeli del «cattivo coro» fino a suggerire un tentativo di accoglienza, un modo d'intendere quel «perdono atteso e mai concesso agli angeli decaduti rimasti sospesi». Corredato da contributi d'esegesi testuale non solo dantesca, questo volume si presenta innovativo nel capitolo dedicato agli «Inferni di Primo Levi e Dante Alighieri». -
Franciscana. Bollettino della Società internazionale di studi francescani (2017). Vol. 19
Bollettino internazionale della Società internazionale di studi francescani. -
La divina villa. Ediz. critica. Vol. 1: Introduzione, Libri I e II.
Il trattato di agricoltura la ""Divina villa"""" - scritto da Corgnolo della Corgna, nobile perugino vissuto a cavaliere tra il XIV e il XV secolo, e di cui non si conserva l'originale - è tramandato da sei manoscritti: uno in latino, uno parte in latino e parte in volgare e quattro interamente in volgare. In questo primo volume si forniscono i dati biografici dell'autore, i contenuti e la fortuna dell'opera, i rapporti con le fonti e si descrivono i codici e le precedenti edizioni; quindi, dopo aver dimostrato che la """"Divina villa"""" fu originariamente composta in latino (""""Divini ruris""""), si espongono i risultati della collatio tra i testimoni, realizzata sull'intero trattato, fino alla costruzione dello stemma codicum. Segue l'edizione critica dei primi due libri del ramo perugino dell'opera."" -
Il sogno di Desiderio re dei longobardi
Il bel libro di Angelo Baronio riesce a rileggere l'opera di Desiderio, in tutta la sua complessità, nei termini di un lucido e organico progetto politico, riannodandone i molteplici fili per restituire la coerenza di un disegno che sembra aver avuto la forza di un vero e proprio «sogno», di una visione dalla larga prospettiva. Ciò che colpisce di questo lavoro è la capacità dell'autore di vagliare criticamente ogni tipo di fonte utile, letteraria, documentaria, archeologica, iconografica, epigrafica, e di abbracciare e discutere nella loro totalità sia la bibliografia scientifica moderna sia la tradizione erudita e locale. -
Colligere fragmenta. Studi in onore di Marcello Rotili per il suo 70° genetliaco
Indice: G. Archetti, Prefazione - Prima parte: archeologia cristiana e medievale - C. Ebanista, Nuovi dati sulla basilica di San Giovanni Maggiore a Napoli: per una rilettura del monumento - F. Bisconti, L'epopea di Giona: un ciclo nel cosmo. Appunti su un rilievo di S. Sebastiano appena restaurato - R. M. Carra, Le ricerche archeologiche nella catacomba di Villagrazia di Carini per una storia della Ecclesia Carinensis - C. Varaldo, Lo scavo della cattedrale medievale di Savona - S. Rapuano, Sant'Ilario a Porta Aurea di Benevento: note preliminari di scavo - I. Donnarumma, Materiali ceramici dagli scavi del 1971-72 nella catacomba di San Gennaro a Napoli - G. Volpe, Archeologia e conoscenza delle città tardoantiche: alcuni cenni sull'Apulia - V. Fiocchi Nicolai, Un pluteo ""bizantino"""" dalle Tre Fontane a Roma. A proposito delle origini del monastero ad Aquas Salvias e del luogo del martirio di Paolo - P. de Vingo, Migrazioni, etnogenesi e integrazioni nell'Europa dell'alto medioevo negli studi di Marcello Rotili - V. La Salvia, Spade, coltelli e lame fra tarda antichità e alto medioevo: il caso longobardo - M. Sannazaro, Euge serve bone et fideles. L'epitaffio di Gausoald, vescovo di Como - P. Peduto, La curtis dominica dell'arcivescovo di Salerno ad Olevano sul Tusciano - F. Redi, Dalle fortificazioni altomedievali all'incastellamento normanno in Abruzzo: una rilettura del dibattito storiografico - N. Busino, Archeologia dei castelli in Campania: quarant'anni di ricerche - S. Gelichi, """"Bacini"""" ceramici inediti dalle Marche: il contesto di Sant'Agostino a Montalto (AP) - F. R. Stasolla, I tetti scomparsi: materiale fittile da copertura da Cencelle - G. Liuzzi, L. Lonardo, Riflessioni sulla ceramica da mensa di età bassomedievale dagli insediamenti dell'Irpinia e del Sannio - C. Laganara, Ripensando un'antica ricerca. Da un'esperienza didattica a un progetto di valorizzazione - Seconda parte: storie, cultura e civiltà - C. Alzati, Il lessico nell'esegesi delle tradizioni cultuali cristiane: riflessioni sul caso ambrosiano - C. Azzara, Lavoro e lavoratori nelle città dell'Italia altomedievale - P. Dalena, Sistemi agrari e colture nel Mezzogiorno longobardo al tempo di Liutprando (690 circa-744) - G. Archetti, Greggi di pecore e forme di cacio nel medioevo lombardo - C. Urso, La nudità di Eva e la sessualità nell'alto medioevo. Alcune riflessioni - A. Di Muro, Reliquie e costruzione della memoria nel Mezzogiorno longobardo (secoli VIII-IX) - G. Albini, Povertà e mendicità nei Praeloquia di Raterio di Verona. Alcune riflessioni - S. Gavinelli, Il corpus librario di Attone di Vercelli: produzione manoscritta e dinamiche culturali - M. Iadanza, La Translatio Ss. Ianuarii, Festi et Desiderii nei codici 1 e 61 della Biblioteca Capitolare di Benevento - E. Cuozzo, """"Multum proinde laborante"""". Intorno a una falsificazione del 1111 dei monaci di Cava de' Tirreni - G. Vitolo, Napoli, Benevento e la percezione della Terrasanta - R. Greci, Perfecte ambulabit, perfecte loquetur quae dominus ei revelabit. L'intensa vita e il culto quasi dimenticato di una beata del Tre-Quattrocento - A. Cortonesi, Note storico-agrarie in margine allo statuto dei """"danni dati"""" di Montalcino (1452) - B. Figliuolo, La... -
Opuscules de critique historique (rist. anast.). Ediz. multilingue. Vol. 2-3
Indice: Fascicule I: Regula antiqua fratrum et sororum de Pænitentia seu Tertii ordinis sancti Francisci (P. Sabatier) - Fascicule II: Description du manuscrit franciscain de Liegnitz (P. Sabatier) - Fascicule III: Sancti Francisci Legendæ Veteris fragmenta quædam (P. Sabatier) - Fascicule IV: Les régles et le gouvernement de l'Ordo de Pænitentia au XIII? siècle (P. Mandonnet) - Fascicule V: Description du manuscrit Canonic. Miscell. 525 de la Bibliothèque Bodléienne, à Oxford (A. G. Little) - Fascicule VI: Description du Speculum Vitæ beati Francisci et Sociorum ejus (P. Sabatier). -
Inquisizione, frati minori e cittadini di Todi (1329-1356)
Quando Ludovico di Baviera venne in Italia nel viaggio che lo avrebbe condotto a Roma per l'incoronazione, le istituzioni comunali e alcuni tra i più eminenti rappresentanti di Todi offrirono il loro appoggio all'imperatore scomunicato da Giovanni XXII. Questa posizione costò alla città una lunga fase di processi giudiziario-inquisitoriali che coinvolsero anche i frati Minori del convento di San Fortunato di Todi, colpevoli di aver sostenuto il deposto ministro generale Michele da Cesena e l'antipapa Niccolò V. La condanna emessa nel 1332 dall'inquisitore frate Bartolino da Perugia diede avvio a due decenni di ricorsi da parte dei cittadini e delle istituzioni tudertine. Solamente con Innocenzo VI, in un mutato quadro politico, si ottenne la revisione del processo che, nel 1356, culminò nella cassazione delle sentenze precedenti. L'edizione critica della documentazione conservata presso l'Archivio Storico Comunale di Todi e l'Archivio Segreto Vaticano permette ora di gettare nuova luce di su questa complessa e affascinante vicenda. -
Béranger de Saint-Affrique. La vita di Santa Chiara da Montefalco
Scritta da Béranger de Saint-Affrique, quasi certamente nel 1310, la Vita di santa Chiara della Croce da Montefalco dovette essere parte integrante del dossier predisposto per la causa di canonizzazione di Chiara, di cui lo stesso Berengario (che fu vicario del vescovo di Spoleto nel anni 1308-1310) fu iniziale protagonista e strenuo difensore. Grazie all'azione di colui che fu agiografo quasi per caso, la «piccola grandissima donna» di Montefalco - come l'ha definita Claudio Leonardi - sarebbe diventata, nell'universalità del significato della sua esperienza, uno straordinario punto di riferimento, non solo nella storia dei santi in Italia tra XIII e XIV secolo, ma anche nella stessa storia della coscienza mistica cristiana. Trasmesso da quattro manoscritti, il testo è qui ricostruito criticamente ed è accompagnato dalla traduzione italiana. -
L' abbazia ducale di San Pietro di Ferentillo
Il volume intende proporre una revisione generale della storia della millenaria abbazia di San Pietro di Ferentillo sulla base dalla scoperta dell'antica legenda delle sue origini, composta nel XII secolo e ritenuta perduta (la cui prima edizione si trova qui posta in appendice) e con il conforto dell'esame diretto di numerosi documenti, tra editi e inediti, conservati presso l'Archivio della Basilica Lateranense, nel fondo pergamenaceo dell'abbazia di Chiaravalle di Fiastra (presso l'Archivio di Stato di Roma), e nella Sezione di Archivio di Stato di Spoleto. Corredano e completano lo studio una bibliografia aggiornata e indici dei nomi e dei luoghi, che facilitano la consultazione dell'opera.