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Lotta contro il nemico mondiale. Discorsi dal Kampfzeit
"Julius Streicher nel novembre del 1918 raccolse attorno a sé alcuni ex ufficiali. Nel 1919 parlò in veste di oratore nelle assemblee comuniste-bolsceviche a Norimberga. Nel 1920 si recò in molte città del Reich esortando al socialismo tedesco. In questo libro ho raccolto un certo numero di discorsi dal Kampfzeit.""""" -
NSDFB (Stahlhelm). Storia, essenza e missione della Lega dei soldati del fronte
Il 28 marzo 1934, con atto costitutivo sottoscritto dal Presidente del Reich generale Paul von Hindeburg, dal Cancelliere Adolf Hitler e dal ministro del Lavoro Franz Seldte, nasce il Nationalsozialistischer Deutscher Frontkämpferbund (Stahlhelm), ovvero la Lega nazionalsocialista dei soldati tedeschi del fronte (Stahlhelm), trasformazione - nell'ambito della Gleichschaltung, l'attività di allineamento e sincronizzazione delle varie strutture e organizzazioni operanti in Germania allora in atto - di quello Stahlhelm, Lega dei soldati del fronte (Stahlhelm, Bund der Frontsoldaten) che era sorto come associazione di veterani al termine del primo conflitto mondiale e di cui Seldte era Bundesführer. Da quel momento in poi, la Lega nazionalsocialista dei soldati tedeschi del fronte (Stahlhelm) entra ufficialmente a far parte delle organizzazioni del Movimento nazionalsocialista. L'anno seguente, viene pubblicato questo Der NSDFB (Stahlhelm). Geschichte, Wesen und Aufgabe des Frontsoldatenbundes ""NSDFB (Stahlhelm). Storia, essenza e missione della Lega dei soldati del fronte"""", che non si limita a illustrare la neocostituita Lega nazionalsocialista dei soldati tedeschi del fronte (Stahlhelm), ma che racconta altresì l'intera storia dello Stahlhelm, Lega dei soldati del fronte, fin dalla sua costituzione a Magdeburgo, alla fine del 1918. Grazie a una raccolta di testi scritti a più mani, veniamo così a conoscere l'intera vicenda legata allo Stahlhelm che, nato come lega di veterani di guerra si trasformò a poco a poco in un'organizzazione entrata a pieno diritto in quel fronte politico che si contrappose al Sistema di Weimar, e di cui faceva ovviamente parte anche lo NSDAP di Adolf Hitler. Basato su una struttura capillare estesa sull'intero Reich, nei suoi 14 anni di vita (dal 1918 al 1933, lo Stahlhelm raccolse sempre più uomini al proprio interno, e non solo veterani di guerra, giacché andò a costituire anche gruppi di giovani (su un modello analogo a quello della Hitlerjugend). E si dimostrò altresì un vero e proprio pioniere nel campo sociale e in quello del lavoro. Al suo attivo - per esempio - un efficiente sistema di previdenza sociale a tutela dei propri membri e di assistenza nei confronti dei Volksgenossen meno fortunati (con già in embrione delle attività simili a quelle del successivo Soccorso invernale nazionalsocialista); ma anche l'istituzione di un Servizio del lavoro volontario, e di campi di lavoro a esso dedicati, che ritroveremo poi riproposti nel Fronte tedesco del Lavoro diretto da Robert Ley. Ed è probabilmente per questo ruolo da precursore e apripista che, dopo la presa del potere da parte di Hitler, nel 1933 sarà proprio il Bundesführer dello Stahlhelm, Franz Seldte, a essere scelto per assumere l'importantissima e determinate carica di ministro del Lavoro del nuovo Reich."" -
La lotta per Berlino. Ediz. integrale
Nella seconda metà della Repubblica di Weimar, l'azione politica dello Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori ebbe tra le sue priorità fondamentali la ""lotta per la conquista delle strade"""" e la """"lotta per Berlino"""", per la capitale del Reich. È a queste due priorità che Joseph Goebbels, Gauleiter di Berlino dal novembre del 1926, dedicò nel 1932 un libro, dandogli il significativo nome di Kampf um Berlin. Der Anfang (La battaglia per Berlino. L'inizio). Tale libro - che descrive il primo anno da Gauleiter di Goebbels e che Thule Italia propone, così come nella versione originale, con un ampio contributo iconografico, fatto di foto d'epoca, manifesti dei vari raduni e vignette e disegni propagandistici (in primis quelli di Mjölnir) - contiene sia le motivazioni del perché fosse tanto importante per lo NSDAP il riuscire ad avere il dominio delle strade nella capitale, in quella roccaforte del Movimento operaio che era allora Berlino; sia un'accurata descrizione degli obiettivi e delle procedure organizzative delle manifestazioni nazionalsocialiste in questo suo primo anno di gestione del Gau. Punto di partenza delle considerazioni di Goebbels, sono il predominio del Partito Comunista Tedesco nell'organizzazione delle dimostrazioni di massa e l'indispensabile rivalità nei confronti dei comunisti riguardo al dominio delle strade, forte della convinzione che solo colui che avesse conquistato la strada e le masse sarebbe poi stato in grado di conquistare anche lo Stato. Ecco allora dipanarsi le varie manifestazioni pubbliche con le conseguenti lotte di sala. Ma anche le varie azioni propagandistiche, all'insegna di un concetto di propaganda assolutamente moderno e innovativo, fatto di volantini, manifesti, raduni di massa e manifestazioni per le strade. E di un organo di stampa e di lotta, quel """"Der Angriff"""" cui è dedicato un intero capitolo del libro. Non possono ovviamente mancare pagine emozionanti sul Congresso di Norimberga del 1927, e passaggi toccanti sulla SA - su quell'""""ignoto uomo della SA"""" che rappresentava il vero nerbo del Movimento e il grande protagonista del Kampfzeit, il """"periodo della lotta"""" - e sulla Vecchia Guardia del Partito, cui peraltro il libro è dedicato."" -
Diari 1923-1925. Ediz. integrale
"Mi sto interessando a Hitler e al Movimento nazionalsocialista, e senz'altro dovrò farlo per un bel pezzo"""". (13 marzo 1924) """"Ieri abbiamo fondato una sezione locale nazionalsocialista. Sostanzialmente abbiamo parlato dell'antisemitismo. La cultura ebraica è da tempo giunta al proprio limite"""". (5 aprile 1924) """"Oggi, il giovane studente Goethe sarebbe sicuramente un nazionalsocialista"""". (29 aprile 1924) """"In auto, andiamo a incontrare Hitler. Sta mangiando. Ma si alza immediatamente da tavola, dirigendosi verso di noi. Mi stringe la mano. Come un vecchio amico. E quei grandi occhi azzurri! Due stelle! È contento di vedermi. Io sono al settimo cielo. (...) qui parla ancora per un'altra mezz'ora. Con arguzia, ironia, umorismo, sarcasmo, con serietà, con ardore e con passione. Quest'uomo ha tutto per essere re. È un tribuno nato. Il futuro dittatore"""". (6 novembre 1925)" -
Della libertà del guerriero
Perfetto connubio tra mito e realtà, specchio di un ideale di vita nonché di società, Von der Freiheit des Kriegers nacque nel 1940 dalla penna di un Kurt Eggers reduce dalla fin troppo semplice campagna di Polonia. Sceso, seppur momentaneamente, dal Panzer, il ""poeta-guerriero"""" non si adagiò sugli allori, ma vergò queste pagine con un solo e unico scopo: esortare i pochi cui si appellava a esser sempre e comunque desti. Quei pochi erano i guerrieri: i custodi e i servitori della Montagna di Mezzanotte."" -
Atlantide. La patria ancestrale degli Ariani
Pubblicato nel 1922, ""Atlantis, die Urheimat der Arier"""" di Karl Georg Zschaetzsch si pone - tanto originalmente quanto scientificamente - sulla scia degli innumerevoli testi che, fin dal passato più remoto, hanno trattato di Atlantide e dei suoi abitanti. Ben lungi dall'indulgere in mitopoiesi più o meno ideali, bensì affidandosi a una fine ermeneutica delle più disparate fonti, l'autore reinterpreta e trasforma il classico mito di Atlantide in mito razziale."" -
Diari 1927-1928
1927-1928: un biennio cruciale nella vita di Joseph Goebbels. Arrivato a Berlino nel novembre 1926, quale nuovo Gauleiter, in questi due anni egli dovrà mettere in moto e sviluppare quella strategia che lo porterà ad affrontare il compito in assoluto più arduo: diffondere la Weltanschauung nazionalsocialista a Berlino - ""la città più rossa d'Europa, dopo Mosca"""", come lui stesso scriverà -, conquistare i cuori """"d'asfalto"""" dei berlinesi e, al contempo, rimettere ordine in un Partito allora allo sfascio. Reduce dai successi riscossi a Elberfeld, in quel Großgau della Ruhr che l'aveva visto imporsi come dirigente politico di prima grandezza e dove erano emerse le sue incredibili doti da oratore, il nuovo Gauleiter si trovò infatti dinanzi a uno NSDAP che nella capitale poteva vantare solo poche centinaia di iscritti ed era martoriato da continui attriti e rivalità interne. Ed ecco allora - come primo atto - l'opera di pulizia nei ranghi del Partito, cacciando via i facinorosi e i piantagrane che limitavano la loro attività alla continua critica interna, mettendo così a rischio la stabilità e l'esistenza stessa dello NSDAP berlinese. Immediatamente seguita dalla lotta vera e propria per Berlino, che si palesa fin da subito come lotta per la conquista delle roccaforti rosse. La strategia che Goebbels inaugurerà a partire da questo biennio 1927-28 è basata su alcuni punti cardine: conquista delle strade con il supporto delle """"camicie brune"""", ovvero degli uomini della SA - in prevalenza operai, disoccupati, sottoccupati, apprendisti e studenti, spesso provenienti dai quartieri popolari e persino usciti dalle file comuniste - che marciano nei quartieri rossi dalla città e che assumono sempre più l'aspetto di """"soldati politici""""; diffusione delle idee nazionalsocialiste, con continui incontri e conferenze nelle sale che solitamente ospitano gli incontri di massa del Partito Comunista; propaganda scritta, realizzata tramite manifesti e volantini (dove diventa fondamentale il contributo delle vignette satiriche di Hans Herbert Schweitzer, il disegnatore noto con lo pseudonimo di Mjölnir), e tramite """"Der Angriff"""", il giornale ideato da Goebbels (e il cui primo numero uscirà nel luglio 1927) che rappresenterà il punto più eccelso di questo lavoro di propaganda. Una strategia che si confermerà la carta vincente del Gauleiter di Berlino."" -
Oro o sangue. La via di uscita dal caos
«Dall'albeggiante giovinezza del nostro popolo si leva un'antica voce che sussurra della maledizione dell'oro rosso per cui muoiono re, eroi e nazioni. Un eroe nordico dai capelli biondi - così narra la portentosa leggenda - un tempo sopraffece gli oscuri poteri degli Inferi e rubò loro lo scintillante oro. Ecco che questi maledissero lui e quanti sarebbero venuti in possesso del tesoro. La nera maledizione si avverò terribilmente. Il radioso Sigfrido perì sotto la lancia di Hagen, demoniaca incarnazione della forza del male. Ma la maledizione dell'oro continuò a dispiegare i suoi effetti, generando passioni selvagge e crimini violenti, finché un intero popolo non affondò nel sangue e nell'orrore (...) Questo libretto è stato scritto per motivare questa lotta in tutta la sua profonda Weltanschauung e per rafforzare così il fronte del sangue combattente» -
Storia dei Longobardi
«Chi non conosce la leggenda longobarda di Alboino e Rosmunda? Chi ignora quale immensa influenza hanno esercitato proprio i Longobardi sullo sviluppo dell'arte in Europa? Tuttavia, troppo poco si sa di questa talentuosa tribù germanica, ed è dunque per questo che si deve essere particolarmente grati al professor Schaffran - noto per i suoi lavori sui resti dell'arte germanica in Italia - per essersi assunto la cura di presentare l'intera storia dei Longobardi dalla loro prima apparizione fino alla caduta del loro regno fondato da Alboino in Italia nel 774. Essa tiene conto non solo del percorso politico, bensì anche di quello culturale e artistico - l'opera è infatti corredata di ventiquattro pagine di illustrazioni - e, nello spirito della nuova concezione della storia, indaga le cause profonde degli avvenimenti alla luce di un'attenta analisi delle caratteristiche razziali e tribali dei Longobardi. Si potrà vedere come i pregi e i difetti di questa tribù abbiano influito sul suo destino, e si otterrà un quadro chiaro della costruzione del suo Stato e delle cause della sua caduta. ...» -
Teste tedesche di razza nordica. Ediz. integrale
Nel 1926, i lettori tedeschi di riviste völkisch e di igiene razziale furono invitati a presentare degli scatti dell'uomo o della donna ""nordico"""" ideale. L'editore J.F. Lehmann sponsorizzò il concorso che contava come giuria studiosi quali Eugen Fischer e Hans Günther. Nel 1927 fu quindi pubblicato Deutsche Köpfe nordischer Rasse con un'introduzione di entrambi i membri della giuria e cinquanta tra cui quella del vincitore. dei vincitori e dei vincitori. «Ogni idea di bello e di nobile è condizionata dalla razza. Quando una razza esemplare scompare, quel che dapprima verrà a verificarsi sarà confusione, mancanza di modelli - di cui il nostro tempo è un esempio -; dopodiché, con la """"vittoria delle culle"""" di un'altra razza, verrà gradualmente a emergere un nuovo esempio». Hans F. K. Günther"" -
Il potere del sangue. Nel divenire dei popoli. Ediz. integrale
Se si dovesse indicare ciò che rende particolarmente istruttiva la lettura di Die Macht des Blutes im Werden der Völker di Karl Ludwig Lechler, non occorrerebbe dilungarsi oltre misura; basterebbe soffermarsi esclusivamente sui seguenti tre aspetti. L'autore. Laureato in medicina, igienista razziale, ma soprattutto Gauamtsleiter del Rassenpolitische Amt dello NSDAP nel Württemberg-Hohenzollern. Una posizione preminente, la sua, nella struttura gerarchica, e un ruolo fondamentale quale istruttore e divulgatore. Il contesto. La realtà da sempre prevalentemente contadina del suddetto Gau, a quei tempi definito il ""granaio del Land"""", il che spiega i frequenti rimandi nel testo a Richard Walther Darré e le molte citazioni dai suoi principali scritti. Il fine. Questo libro è un interessante esempio di che cosa si intendesse nel Terzo Reich per lettura della storia da un punto di vista razziale. Prestando una particolare attenzione soprattutto alle pubblicazioni di Hans F. K. Günther e di Ludwig Ferdinand Clauß, l'autore ci offre una panoramica che spazia attraverso i millenni, dall'uomo preistorico alle prime migrazioni di popoli, dai Goti ai cavalieri medioevali, per culminare infine in quel """"laboratorio"""" che, secondo Lechler, spiega in miglior modo e chiarisce l'effetto delle diverse anime razziali su un popolo: la Spagna."" -
7º piano
Åsa studentessa di Belle Arti, incontra Nils che ha tutte le caratteristiche dell'uomo ideale: protettivo, gentile, attento. Nils, però, è anche gelosissimo. A poco a poco la gelosia diventa delirio narcisistico e Nils, in una lenta discesa nel dramma della violenza domestica, obbliga Åsa a rinunciare a tutto: vita sociale, amici, opinioni, gusti, storia personale, annientandone l'identità. La violenza psicologica diventa a poco a poco violenza fisica. Prefazione è di Loredana Lipperini. -
Sotto
Sotto racconta la vita di due sorelle gemelle cresciute nella comunità ebraica del Lower East Side di New York all'inizio del XX secolo. Durante l'adolescenza le sorelle prendono strade diverse: Fanya lavora per una donna che pratica aborti clandestini, mentre Esther, affascinata da danzatrici di burlesque, diventa una prostituta, poi un'attrice affermata. I destini delle due sorelle si separano del tutto. Leela Corman in questo volume descrive con umorismo yiddish le difficoltà delle popolazioni immigrate in America fino alla vigilia della Grande Depressione. Uno spaccato della storia sociale americana, un quadro per immagini della cultura ebraica a New York, un libro sull'emancipazione femminile. -
Si cambia! Joséphine. Vol. 3
Questa volta Joséphine cambia! L'abbiamo lasciata alla prese con un amore ""vero"""", tra mille paure e aspettative. Il nuovo anno si apre con una grande sorpresa che metterà completamente a repentaglio le abitudini della nostra single incallita. Joséphine si ritroverà di fronte non a una ma a due decisioni da prendere, per una svolta definitiva. Capitolo finale della trilogia firmata da Pénélope Bagieu."" -
Non è bella ma...
Venti ritratti di donne - tra cui Twiggy, Kate Winslet, Franca Valeri, Iris Apfel, Winona Ryder e Lady Gaga - che si sono distinte nel mondo della moda e dello spettacolo anche se qualcuno aveva detto loro: ""Non ce la farai mai, non sei abbastanza bella"""", almeno secondo i canoni di una bellezza decisa a tavolino, stereotipata o condizionata dalle tendenze del momento. Per fortuna qualcun altro ha capito che ognuna di loro aveva qualcosa di speciale e ha dichiarato: """"Non è bella... ma..."""" intravedendo con lungimiranza il potenziale nascosto dietro quelle piccole o grandi imperfezioni. Negli anni del body shaming e della rivendicazione della body positivity, questo libro è un inno all'unicità, al talento, alla personalità."" -
Love story book
La capacità di risanare le ferite affettive può essere appresa. ""Love story book"""" è un percorso creativo che guida il lettore alla comprensione e al superamento del proprio dolore proponendo attività terapeutiche stimolanti. Passo dopo passo gli esercizi suggeriti consentono di scoprire il terreno in cui affonda la fragilità emotiva fortificando la consapevolezza delle eredità affettive che spesso impediscono di affrontare l'amore, e la sua conclusione, in modo maturo. Esercizi fantasiosi aiutano a sciogliere i """"nodi"""" della sofferenza e incentivano riflessioni sulla modalità di instaurare rapporti amorosi evidenziando la responsabilità personale nella costruzione di legami disfunzionali. L'inventiva e la sensibilità dell'autrice del libro, esperta nel tema della Love Addiciton, permettono di compiere un profondo viaggio fino al cuore del problema, motivando il lettore al desiderio di guarire e di ritessere nuovamente le trame della propria esistenza. La compilazione di questo """"eserciziario d'amore"""" dovrebbe essere seguita da un confronto con un esperto."" -
Giuseppe Garibaldi. Storia della sua vita narrata al popolo da un ufficiale garibaldino 1883
Pubblicato nel 1922 quando già il Fascismo da movimento politico si è trasformato in partito (9 novembre 1921), ma quando ancora non ha subito quella svolta autoritaria che porterà all'abolizione delle libertà democratiche e alla realizzazione di una dittatura autoritaria, questo testo ""Giuseppe Garibaldi: storia della sua vita raccontata al popolo da un ufficiale garibaldino"""", ci fa rivivere le gesta del grande condottiero direttamente dalla voce di un testimone oculare."" -
Favuli morali
Le Favuli morali sono un'opera di Giovanni Meli, uno dei massimi rappresentanti della letteratura siciliana tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. In queste l'autore colpisce obiettivi di ordine politico, religioso ed ideologico, anche se la sua polemica sociale non va al di là di un filantropismo paternalistico contrario ad ogni soluzione radicale. Capace di raffigurare il mondo degli animali con estrema minuziosità, il poeta traduce in versi la realtà senza cadere in asprezze letterarie, né tanto meno in un gusto retorico. Va altresì notato che nelle Favuli morali il gusto arcadico delle precedenti opere è definitivamente superato a favore di un linguaggio più fresco ed originale, più nuovo, armonico e capace di entrare in contatto con un pubblico che non è soltanto aristocratico, ma anche borghese, e con dei lettori non solo di elevata, ma di media cultura. -
Nel paese della Zàgara. Novelle siciliane
Un vicolo stretto come un budello, dove sembra concentrarsi tutta la miseria ""anche se allegra"""" del piccolo paesino, una dozzina di ragazzi che, dopo essersi aggirati per le vie per guadagnare qualche soldo con dei lavoretti, verso mezzogiorno si ritrovano a giocare, urlare, ad accapigliarsi. Ed ecco arrivare Mastro Vito il Banditore con una notizia che lascia tutti esterrefatti, sconvolge e """"mette sossopra"""" la piccola comunità: il sindaco impone l'obbligo scolastico. Liddu Spiga, Cicciu Malerba, Tanu Sbrizza sono alcuni dei personaggi che animano questo racconto, cui se ne aggiungeranno, nelle altre novelle, tanti altri. E sullo sfondo la campagna siciliana (Mineo, in provincia di Catania, e le sue contrade), colorata dalle vigne, dagli oliveti, dagli aranceti, dalle piante di mentastro e di ampelodesmo, con i suoi prodotti tipici: dall'olio al pecorino con il pepe, dalle olive nere in salamoia alla minestra di fave, dall'uva ai broccoli neri, dai fichi secchi alla cicoria."" -
Memorie sulla filosofia d'Empodocle gergentino. Domenico scinà 1838
Nelle ""Memorie sulla vita e filosofia di Empedocle gergentino"""", al quadro della filosofia empedoclea, con le sue quattro """"radici"""" primordiali, enunciata con linguaggio poetico, lo Scinà affianca le alte gesta cittadine dell'""""illustre gergentino"""", narrate con particolare schiettezza, e, allo studio degli animali e dei vegetali (ad Empedocle si deve la scoperta della traspirazione nelle piante), aggiunge le opinioni astronomiche del filosofo... Da professore di fisica sperimentale lo Scinà del resto non può non sottolineare che ad Empedocle, per l'importanza da lui data alla pratica e agli esperimenti, si deve la nascita proprio di questa scienza, che empedoclea è la newtoniana dottrina dei colori e che, nei confronti del filosofo siciliano, siamo debitori della teoria che in natura nulla si crea e nulla si distrugge...""