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Meditazioni... Quasi poesie
Ricerca di sensi e significati alla vita, instancabile, mai sazia... È il cammino verso la consapevolezza dell'importanza di esserci, umili e imperfetti. Dal mio cuore di donna arguta, ironica e selvaggia è uscita ogni singola traccia di quest'opera. Nulla di premeditato, semplicemente un vissuto, così come è, ed è stato. L'intento? Lasciare un segno, un indizio, un'idea di cosa possa succedere amando l'Amore. -
Dalle Murate alle Cascine. Un percorso desueto nel cuore di Firenze
Il volume prende in esame alcuni edifici e parchi di Firenze meno noti oppure veduti sotto una nuova e stimolante angolazione. Si inizia dall'ex chiesa di S. Carlo dei Barnabiti, un piccolo gioiello tardobarocco di Bernardino Ciurini, sviluppatosi all'ombra dei Granduchi e dell'Impero austriaco, impreziosito da stupendi affreschi, ora di proprietà del Comune di Firenze e che attende un completo restauro. Quindi l'ex chiesa dello Spedale dei Mendicanti in piazza Tasso, già monastero dei Camaldolesi. Segue l'ex monastero delle Murate con l'oratorio di S. Maria della Neve, una piccola 'cittadella' rinascimentale trasformata in carceri nell'Ottocento e da non molti anni recuperata ad uso residenziale e polivalente. Infine il parco delle Cascine, veduto nella sua progettazione settecentesca elaborata da Giuseppe Manetti come allegoria massonica dalle tenebre alla Luce, sulla falsariga del ""Flauto magico"""" mozartiano, poi divenuto pubblico 'passeggio' della borghesia ottocentesca."" -
Ringraziando le donne
Meditazioni, poesie e racconti. Tutto ruota attorno al rapporto di Antonio con le donne che gli hanno donato i loro pensieri, e la loro poesia per sostenerlo in un periodo difficile della sua vita. Donne diverse tra loro, accomunate dalla spontanea comunicabilità, qui diventano personaggi di piccoli racconti, delicate figure che esprimono ciascuna a suo modo un'intensa sensibilità femminile. Un grande e sentito omaggio a tutte le donne. -
Le spade
François Sanders prepara con calma, quasi con pedanteria, il proprio suicidio: il colpo non va a segno. Claude, la sorella di cui il giovane è innamorato, lo sorprende tragico, nell'innocenza del ridicolo. Nimier cattura attraverso un fermo immagine la tessitura psichica del protagonista, destinato a non diventare mai abbastanza vecchio per esercitare la disillusione, ma sempre troppo giovane per non restarne infatuato. François, avido di passioni che vive nello spasmo del proprio nichilismo, brucia la parabola della sua giovinezza all'insegna della contraddizione. Accostatosi alla Resistenza passa tra le fila della Milizia, con un gusto del tradimento che si fa flagrante e con un piacere per la violenza, un disprezzo per ogni giustificazione morale, nitidamente ritagliato entro la tensione simbolica che lo sorregge. Dal tentato suicidio iniziale sino allo sbandamento del collaborazionista incapace di uccidersi, in una Parigi a festa per la Liberazione, François agisce, tradisce, uccide allo scopo di annientare simboli, nella strenua difesa di un io che non vuole 'aderire', votandosi a un'estetica del sacrificio vana e intimamente oscena. -
Prendersi cura nell'emergenza. L'esperienza del Gruppo Ascolto Psicoterapeutico
Il libro raccoglie l'esperienza degli psicoterapeuti che hanno partecipato al servizio di ascolto psicoterapeutico dell'Associazione Fiorentina di Psicoterapia Psicoanalitica e al servizio di sostegno di secondo livello del Ministero per la Salute, contro il disagio psicologico emergente dovuto alla pandemia COVID-19. Il servizio di ascolto è stato un esempio del contributo che gli psicoterapeuti psicoanalitici possono dare alla comunità, forti della vocazione etica e sociale della Psicoanalisi. In queste pagine troviamo le riflessioni sui fenomeni psichici e psicosociali scatenati dalla pandemia, dal lockdown, dalla campagna vaccinale, le storie cliniche e gli interventi tecnici adottati, e le intense emozioni vissute. Emerge su tutto il grande valore dell'ascolto psicoterapeutico psicoanalitico, un ascolto empatico e rispettoso, che ha permesso alle persone che si sono rivolte al servizio di sentirsi accolte e contenute, aiutate a riannodare i fili della propria vita e a ritrovare la fiducia nel futuro. -
Anna Comnena. La donna che sognava l'Impero. Donne di Bisanzio. Vol. 1
Figlia dell'Imperatore Alessio I di Costantinopoli e della Basilissa Irene Ducaena, Anna Comnena (1083-?) è l'autrice della celebre opera Alessiade, cronaca apologetica dell'immenso Impero Bizantino sotto il regno di suo padre, che resta una delle fonti più importanti di quel denso e travagliato periodo storico. Donna di straordinaria cultura, di grande ambizione politica (appoggiata, in questo, dalla madre) e di eccezionale forza d'animo, Anna non riuscì tuttavia a salire sul trono paterno e finì i propri giorni in convento (dove scrisse, appunto, il suo celebre trattato). Di particolare rilievo, nello sviluppo narrativo di questo romanzo storico, risulta essere la componente umana - in particolar modo nel suo complesso e variegato versante femminile, grazie alla figura centrale di Anna Comnena - che viene liberamente espressa nei numerosi dialoghi, i quali costituiscono una ""licenza letteraria"""" dell'Autore. Il presente volume rappresenta la prima parte della """"trilogia"""" dedicata alle Donne di Bisanzio, completata dalle opere su Teofano e sulle sorelle Zoe e Teodora."" -
Zoe e Teodora. Lussuria e virtù nell'Impero Bizantino. Donne di Bisanzio. Vol. 3
Questo volume - che vede protagoniste Zoe e Teodora, nobili sorelle Porfirogenite che incarnarono le rispettive antitesi dei concetti di conquista e detenzione del potere imperiale - giunge a completare la trilogia dell'Autore dedicata alle Donne di Bisanzio. La storia parla di due donne inconciliabili, che si odiarono per gran parte delle loro vite: Zoe, perfida e sentimentale tormentata, fu sposa di ben tre imperatori (Romano III, Michele IV e Costantino IX); Teodora, figura virtuosa ma tutt'altro che remissiva e dotata di grande carisma e ferrea determinazione, governò come unica Imperatrice poco prima di morire. Le vicende di Zoe e Teodora si inseriscono pienamente nella costante lotta per il potere (una lotta condotta senza esclusione di colpi, tanto da fare dell'assassinio uno strumento politico) che segnò l'Impero di Costantinopoli per gran parte dell'undicesimo secolo. Nota squisitamente femminile, che portò la sorella più spregiudicata a pensare che in simili dinamiche dinamiche spesso ""una moglie vale molto più del marito""""."" -
Il declino di un'onorificenza. I cittadini onorari di Firenze dal patriota Gabrio Casati al calciatore Gabriel Batistuta e oltre
L'istituzione della ""Cittadinanza Onoraria"""" di Firenze prese avvio nel 1848, quando la Civica Comunità Fiorentina ritenne doveroso schierarsi in appoggio ai confratelli dell'insurrezione di Milano. Gli ideali risorgimentali e dell'unificazione condizionarono gli anni della seconda metà dell'Ottocento, anche in relazione all'attribuzione delle onorificenze cittadine. In mancanza di uno specifico regolamento, per conferire la Cittadinanza Onoraria le autorità preposte si basarono dapprima sul realismo del buon senso, dando questo riconoscimento ai benefattori di Firenze. La prima cittadinanza """"ideologica"""" fu quella concessa a Benito Mussolini nel 1923, agli albori del fascismo, senza che questi avesse avuto un qualche rapporto con la città. Dopo il periodo contraddistinto dalla figura di Giorgio La Pira, la Cittadinanza Onoraria divenne un'onorificenza da assegnare non solo a chi avesse operato per il bene di Firenze o a chi si fosse distinto nella salvaguardia dei grandi valori universali, come la riconciliazione dei popoli e la pace, ma anche e soprattutto a chi fosse politicamente vicino o """"simpatico"""" alle amministrazioni comunali."" -
Intreccio di radici. Firenze, Accademia dei Georgofili. Ediz. illustrata
Intreccio di radici - Otto artisti cinesi e italiani all'Accademia dei Georgofili di Firenze. L'Accademia dei Georgofili di Firenze ancora una volta ha aperto all'arte contemporanea le porte della sua prestigiosa sede sotto il Loggiato degli Uffizi, ospitando negli ambienti monumentali la mostra collettiva Intreccio di radici, che vede riunite le opere di otto artisti cinesi e italiani. Gli intenti della mostra, ideata e ordinata da Qiu Yi, sono riassunti nel titolo Intreccio di radici, che vuole essere, in primo luogo, un omaggio all'Accademia dei Georgofili e al suo secolare operato in favore del progresso e del perfezionamento delle scienze agrarie, dalla fondazione nel 1753 fino all'impegno attuale speso nello sviluppo sostenibile e nella ricerca di soluzioni alle gravi problematiche generate dall'interazione dell'uomo con l'ambiente. -
Un muro dopo l'altro-Wall after wall. Ediz. bilingue
A partire dal 2010, cinquanta giovani artisti, tutti allievi del corso di Tecniche e Metodologie dell'Affresco, hanno dato vita a una serie di esperienze formative di arte pubblica con il linguaggio della pittura murale. La coerenza di stile ha costituito i punti di partenza e di arrivo di tutta l'esperienza del gruppo. Ognuno di questi artisti?è immerso, nella quotidianità, in una pratica solitaria all'interno del proprio atelier e con poetiche contemporanee completamente diverse da quelle cui aderisce nel collettivo. Ma proprio questo scostamento dall'individuale a dare ricchezza al risultato. -
Itaca. La navigazione della vita (Commento a Kavafis)
Un viaggio attraverso le esperienze che modellano l'identità personale, a commento della poesia Itaca (1911) di Konstantinos Kavafis. La poesia si chiude con queste parole: «E avrai capito ciò che Itaca sta a significare». I più danno questa spiegazione: ciò che conta nella vita sono le esperienze più che la meta. Questo, in un certo senso, è condivisibile. Ma Kavafis dice espressamente: «Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di essa mai ti saresti messo in cammino». Itaca, dunque, la meta, genera il viaggio, anzi il bel viaggio. Oltre ad averlo generato, Itaca determina il viaggio, conferendo la propria impronta alle esperienze che si fanno. E raccomanda ancora: «Tienila sempre in mente Itaca, raggiungerla sia il tuo pensiero costante». Deve dunque trattarsi di una meta ben importante. E quale sarà mai? All'inizio Kavafis introduce una condizione che deve allertarci: «Quando ti metterai in viaggio per Itaca». Il che significa che noi non siamo in viaggio fin dalla nascita, ma che ci mettiamo in viaggio, se mai lo facciamo, in un momento ben preciso e in seguito a un atto decisionale. Il significato di Itaca dobbiamo dunque cercarlo altrove. Ed è appunto ciò che fa questo libro. -
L' altra danza. Potere e magia del movimento
Quando danziamo c'è un dio dentro di noi? Sentiamo questo quando il corpo ritrova la sua unione con l'anima? Danzare i miti, gli archetipi, con la potenza del ritmo e del rituale, aiuta a riconoscere questa antica unità? Quando il movimento diventa arte, espressione teatrale e atto terapeutico? Queste e altre domande sono solo alcuni dei sentieri di una lunga ricerca, in cui vita e danza s'incontrano e creano un metodo: la Danzateatro delle Origini. ""L'Altra Danza"""" è un viaggio attraverso il quale ritroviamo la nostra parte ancestrale, la nostra memoria più profonda. Passo dopo passo scopriamo che quando si danza non si è mai soli, le radici ci accompagnano sempre, e l'origine danza assieme a noi. Anche se solo per un istante, la danza risveglia in noi qualcosa di molto potente : """"Perché la cultura del corpo è universale. Perché l'amore, nell'integrazione e nella partecipazione, è magia e potere"""". E forse è per questo che si danza, si danza per amare."" -
Jennifer salta giù. Nuova ediz.
Tre persone. Tre storie diverse, tre vite differenti. Loris, italiano, ha appena divorziato dalla moglie e decide di scappare a Berlino per ritrovarsi, per fare il punto su quello che ha e su quello che gli manca. Per capire che cosa vuole dai suoi cinquant'anni. Gordon, americano, vive nella capitale tedesca da quindici anni. Non è più tornato a casa, non ha più avuto il coraggio di riguardarsi indietro. C'è qualcosa nel suo passato che non lo lascia in pace, che lo tormenta. Una paura, un ricordo. La nostalgia ossessiva di qualcosa che non c'è più. Agnes, tedesca, vive a Berlino. Non è mai uscita da quella città. Lei è rimasta immobile, per tutta la vita. Le loro storie si intersecano nel sottofondo di una Berlino futuristica, moderna, di una metropoli fatta di automobili, strade, palazzi di vetro. Di una città che sa parlare, di una città in equilibrio su cicatrici di contraddizioni e sfoghi generazionali. ""Condannata per sempre a diventare, e mai ad essere"""". Finché la mente di Gordon si incrina, confonde il presente con i rimasugli dei suoi rimorsi, e tutto trova sfogo in una telecamera e in un pedinamento."" -
La cultura empirica della scuola. Esperienza, memoria, archeologia
Il testo dà voce, immagine e testimonianza ad uno fra i silenzi più ostinati dell'educazione; un silenzio che ha condizionato lo studio della scuola, la ricostruzione storica, la riflessività pedagogica. Una sorta di strana omertà circonda, infatti la cultura empirica della scuola, quella cultura che nasce dall'esperienza pratica come storia effettuale dell'educazione concreta. Si è parlato invece e a lungo di quella formazione che avremmo pensato e auspicato secondo una logica razionalista e un intendimento desiderante di emancipazione. A partire da una fenomenologia etnografica, l'autore riscopre il valore formativo e la semantica della memoria personale e collettiva della scuola, e ci invita ad accompagnarlo in un'affascinante operazione di archeologia, alla ricerca del senso profondo - e talvolta nascosto - dei discorsi sulla scuola e delle sue prassi taciute. -
Educazione e narrazione critica della modernità in Walter Benjamin
Questo libro ha due direzioni, due intenzioni. In primo luogo, quella di ricordare Walter Benjamin nell'anniversario del 75° anno dalla morte che avvenne a Port Bou - a quel tempo, piccolo villaggio di frontiera fra la Catalogna e la Francia - nel 1940. È necessario che le nuove generazioni forse non così nuove - conoscano, o, nel migliore dei casi, ricordino, il grosso contributo che l'autore portò alla cultura occidentale. La nostra seconda intenzione è di far conoscere una parte della sua opera che, a nostro avviso, non ha goduto della dovuta considerazione. Per questo motivo, abbiamo cercato di sistematizzare, nelle pagine che seguono, tutta la sua opera pedagogica, cosa che riteniamo non sia mai stata fatta compiutamente. Perciò qui proponiamo uno studio analitico ed ermeneutico di questo ambito - quasi dimenticato - del suo lavoro.Il testo è dedicato a tutti coloro che a vario titolo di occupano di educazione: docenti, studenti e ricercatori, ma anche a quanti non rinunciano ad interrogarsi sul presente. -
L' educazione nei miti e nei riti delle comunità indigene del nord dell'Ecuador
Il saggio dell'etnostorico Galo Ramón Valarezo rappresenta, fra molte altre cose, l'eccellente esempio di una metodologia della ricerca etnografica applicata ai contesti formativi. L'autore indaga sulle fonti senza trascurare alcun indizio, sempre alla ricerca di un contenuto simbolico che, a sua volta, rimandi ad altri indizi, ad altre fonti. Il dettaglio che, nell'ottica della ricerca quantitativa spesso cade sotto la soglia di attenzione, qui, posto sotto la lente di ingrandimento dell'investigazione etnografica, riverbera elementi simbolici che, a loro volta, possono costituire un principio narrativo oppure inserirsi, confermandola o negandola, entro una consolidata traccia interpretativa. Seguono pagine di appassionata narrazione nella quale si intrecciano motivi educativi, politici ed economici di stringente attualità mentre, all'orizzonte, si affaccia lo spettro inquietante di un mondo che schiaccia le differenze e uccide le culture. In questo contesto di significati si colloca il bel saggio introduttivo di Richard Salazar Medina, che illustra con sapienza letteraria il senso profondo della festa andina. -
Teorie della conoscenza pedagogica
L'analisi del concetto di «conoscenza» in pedagogia appare spesso contraddittoria. Infatti, mentre si cerca di presentare tutte le forme di conoscenza pedagogica come scientifiche a pieno titolo, la razionalità scientifica e il valore epistemologico delle discipline scientifiche ""dure"""" vengono aspramente criticati. Questa impostazione, riconducibile in parte all'influenza dello storicismo tedesco, e in parte a un milieu culturale che attribuisce solo alla conoscenza scientifica riconoscimenti e finanziamenti, sembra patire però di un più lontano pregiudizio, ossia l'idea secondo la quale ciò che non è episteme, ossia conoscenza scientifica, sia doxa, ossia semplice opinione e pertanto senza valore conoscitivo e accademico. Nel presente testo si sosterrà la tesi che in pedagogia si conseguono sì conoscenze scientifiche ma che non tutta la conoscenza elaborata o conseguita in pedagogia può essere equiparata alla conoscenza scientifica, intesa in termini positivistici, ossia come conoscenza delle leggi del mondo esterno."" -
Il patrimonio dell'intercultura tra metodo e strumenti. Il dialogo tra globale e locale
La società che oggi ci troviamo a vivere respira e, sempre più, si conforma ad una globalizzazione che troppo spesso rischia di assomigliare ad un goffo tentativo di uniformazione valoriale e culturale. Su uno sfondo epistemologico, di carattere ermeneutico, con approcci relativi alle metodologie e tecnologie della comunicazione e dell'educazione, con un approccio che in diversi contributi ha fatto uso significativo degli strumenti della ricerca etnografica, questo libro fa un primo quadro di riferimento di quello che oggi appare essere l'articolato ambito che si definisce intercultura. L'analisi compiuta sull'intercultura interroga sul fronte pedagogico per riflettere se è un ambito di indagine o è l'orizzonte entro il quale muoversi. Questo lavoro nel suo complesso non ha evidenziato preponderante una delle due ipotesi ma la necessità che l'intercultura sia la trama sia dei rapporti interpersonali che delle azioni educative è sicuramente una dimensione da indagare con cura. -
Le seduzioni del potere. Medici, Este e Savoia nel '500
Medici, Este e Savoia - così come molte altre famiglie principesche - utilizzarono la pittura per dare lustro alle imprese militari e per nobilitare l'origine della dinastia. I Savoia, forti della discendenza diretta dagli imperatori sassoni, erano soliti farsi rappresentare come principi dell'Impero al servizio della religione cattolica, sempre pronti a schierarsi con la Spagna nella difesa dei nuovi dettami della Controriforma. Le numerose opere raffiguranti Cosimo I si inseriscono invece in un più ampio progetto di esaltazione della figura del sovrano. Firenze, infatti, era ovunque disseminata di emblemi inneggianti al successore dell'omonimo pater patriae, al restauratore dello Stato, al continuatore dei fasti laurenziani, al nuovo Ercole e al nuovo Noè-Giano fondatore della capitale medicea, secondo progetti pensati da Giorgio Vasari, Vincenzio Borghini e dallo stesso Cosimo. Culmine dell'esaltazione dell'opera cosimiana fu il grande programma iconografico pensato dal Borghini e realizzato da Vasari nel salone dei Cinquecento, volto a celebrare le glorie medicee in quel luogo che ricordava il Governo largo di savonaroliana memoria. -
Il cancro e le vie dell'infiammazione. Progetto Kuma-Therapy
Sin dai tempi antichi il cancro figura come la malattia per antonomasia, ovvero come la patologia con cui la medicina si confronta da più tempo. Non rappresenta un'unica malattia, ma più di cento affezioni diverse. Ognuna di esse prende origine da tessuti differenti e si presenta con caratteristiche evolutive peculiari che conferiscono spesso imprevedibilità d'insorgenza e spiccata resistenza all'approccio terapeutico radicale. I recenti progressi della biologia hanno migliorato enormemente la conoscenza delle dinamiche biochimiche di base finalizzate alla crescita neoplastica. Questo ha permesso di individuare nel processo infiammatorio cronico, così come nelle vie metaboliche che lo sostengono e in precise tipologie cellulari flogistiche di accompagnamento, una condizione predisponente e necessaria al completo sviluppo del tumore. Partendo da tale presupposto, Andrea Valieri e Angelo Scalvini, ""ricercatori"""" per passione, hanno tracciato un ampio quadro d'assieme di patologia generale dei tumori, riuscendo nel contempo a individuare una possibile applicazione oncologica adiuvante di un cocktail di molecole già in uso per la cura di patologie diverse dal cancro.""