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Scuola ed emozioni. Un nuovo approccio formativo
Le sfide più ardue producono spesso risultati significativi in ogni campo del sapere. In questo caso è la ricerca Agustín Escolano Benito che lascia una traccia importante nel cammino di studio e definizione del concetto di ""educazione emozionale"""". L'operazione culturale intrapresa è svolta nell'ottica di una sistematizzazione, non semplice, dalla dimensione emozionale che si trova nella scuola come """"spazio metaforico del mondo della vita""""; in particolare la ricerca si colloca all'interno di un filone di studi multidisciplinari sulle emozioni e sui sentimenti. A chi si occupa di educazione viene lanciata la sfida e il compito di indagare la scuola stessa quale complessa istituzione, """"ecosistema"""" in cui quotidianamente le emozioni, generando climi affettivi specifici. In questa complessa ed affascinante ricerca occupano un posto rilevante come strumenti i libri di testo e i quaderni scolastici, in quanto produttori di """"educazione emozionale"""". Ma non solo ai testi scritti, che svolgono la funzione di riprodurre e """"intrappolare"""" i sentimenti e le emozioni degli educandi, viene posta attenzione ma anche alla memoria."" -
Principi e metodologie della ricerca qualitativa in pedagogia
Risultato del lavoro di un gruppo di ricerca internazionale, ""Principi e metodologie della ricerca qualitativa in pedagogia"""" esplora il valore delle metodologie qualitative in pedagogia con gli obiettivi di offrirne un'analisi scevra da estremismi o idiosincrasie ideologiche, e di renderne apprezzabili le caratteristiche di unicità. Infatti, capaci di trattare dati non numerici, quali simboli, testi e immagini, o valide per intessere interrelazioni feconde dal punto di vista emancipativo, trovano collocazione sia in paradigmi realisti che non realisti e sono in grado di favorire la rilevazione della dimensione progettuale umana e l'interrelazione con essa."" -
Didattica universitaria e tecnologie digitali. Il caso dell'Università di Ferrara
Insegnare e apprendere con le tecnologie è il tema di questo libro che si colloca all'interno dell'attività di ricerca avviata all'Università di Ferrara, a partire dalla fine degli anni Novanta, dal Centro di tecnologie per la comunicazione, l'innovazione e la didattica a distanza (Se@). A distanza di alcuni decenni dalle prime esperienze di formazione a distanza e in una scenario tecnologico e culturale completamente diverso, si sta assistendo alla metabolizzazione dei principi di quel tipo di didattica ""non convenzionale"""" all'interno dei corsi di laurea in presenza. Tutto ciò se accompagnato da un'attenta riflessione metodologica e da attività di ricerca può costituire un elemento fondamentale per il miglioramento dell'attività didattica e dei processi di apprendimento. Prefazione di Giorgio Zauli. Postfazione di Livio Zerbini."" -
giocando s'impara. Per una pedagogia del gioco
È attraverso il gioco che i bambini sviluppano una serie di importanti capacità, imparano a relazionarsi e a confrontarsi in modo appropriato con gli altri, alimentano il pensiero astratto e soprattutto imparano a raggiungere obiettivi e a risolvere problemi. La decisione di affrontare una ricerca di tale portata, attraverso il lavoro svolto da un gruppo di ricerca internazionale, ha permesso la stesura del testo ""Giocando s'impara. Per una pedagogia del gioco"""" per teorizzare una nuova grammatica pedagogica. I risultati degli studi internazionali riconoscono, come attraverso il gioco non solo si favoriscono coinvolgimento, motivazione e concentrazione ma si sviluppano anche forme di apprendimento e autoapprendimento, pertanto la progettazione didattica della scuola, fin dai primi anni di frequenza, non può non tenerne conto. Il fine, non in atto ma in potenza, era quello di tracciare l'espressione di una nuova pedagogia che avvalora l'influenza importante dell'emozione, della scoperta, del coinvolgimento, come direttrici che conducono alla ricerca e alla formazione del sapere e delle sue tante possibili ricadute positive sulla vita quotidiana, in ambito scolastico..."" -
Fabulario arcobaleno. L'educazione interculturale con i più piccoli
Questo testo è dedicato all'educazione interculturale con i più piccoli, come recita il sottotitolo. Lo scopo è quello di offrire una comunicazione narrativa fra prima infanzia e culture. La proposta formativa che si rivolge agli insegnanti della scuola dell'infanzia è dedicata a tutti i bambini, non solo a quelli che vengono da tradizioni differenti perchè l'integrazione è sempre reciproca oppure è colonialismo. La prima parte, di carattere teorico, cerca di mettere a fuoco i congegni formativi ed epistemici della Pedagogia narrativa quale spazio di incontro e integrazione, ed è anche dedicata agli insegnanti della scuola della prima infanzia, ma anche ai genitori, ai nonni, a quanti vogliono entrare nel mondo del bambino con le chiavi della differenza. La seconda parte è invece di carattere prassico. Sono storie che vengono da luoghi e tempi differenti. Storie che dovrebbero essere lette, interpretate, recitate, reinventate perchè solo la mediazione può fare dello sgurdo bambino una finestra sulle differenze. -
L' oratorio di San Genesio a Stienta. Lavori post-sisma 2012
Non vi è nulla di più calzante che soffermarsi su alcuni passaggi del testo di Roberto Peregalli, ""I luoghi e la polvere. Sulla bellezza dell'imperfezione"""", per riuscire a far calare il lettore nel contesto storico, edificatorio e paesaggistico a far calare il lettore nel contesto storico, edificatorio e paesaggistico dell'Oratorio della Madonna di San Genesio. L'edificio è conosciuto e ricordato più come """"luogo"""" di devozione e di pellegrinaggio Mariano che per le vicissitudini edificatorie che, dalla sua costruzione, lo hanno portato fino ai giorni nostri. Intrecci di storie e volontà umane, non oggetto di questa pubblicazione, inscindibili dalla stessa anima e dalla memoria che si respirano camminando nel silenzio del parco circostante, interrotto solamente dallo scricchiolio dei rami e dalle foglie secche calpestate."" -
Antropologia della formazione nella società tecnologica
La prospettiva antropologica della formazione apre la riflessività pedagogica all'analisi del contemporaneo. Scrive a questo proposito Umberto Margiotta: ""Muoversi dal presupposto di utilizzare una trasversalità epistemologica per pensare una """"pedagogia dell'integrale antropologico"""" in termini di conoscenza delle interpenetrazioni tra variabili cognitive, relazionali, affettive-emotive, corporee, esistenziali; [...] ecco, riflettere su tutto questo significa saper segmentare il corpo dell'osservabile educativo e formativo in tutte le sue componenti più strutturali, sia sul piano dell'elaborazione pedagogica (dopo averne chiarito i bisogni e la stratigrafia storiografica), sia sul piano della predisposizione e messa a punto di strategie"""" Oggi il divario fra i saperi che connotano le generazioni si è fatta via via più largo, con evidenti problemi di comunicazione e di solitudine per entrambe le parti. Per questo è necessario studiare l'antropologia della formazione tecnologica."" -
Teoria e metodologia della ricerca educativa
Esiste una relazione proficua tra metodologia e tecnica, tanto che in ogni tecnica è possibile rilevare elementi metodologici, che da secoli si trasformano in forme di didattica. Un chiara esemplificazione di questa affermazione sono le botteghe artigianali del Medioevo. Si pone l'attenzione alle modalità con si acquisiscono le tecniche: un apprendimento che nasce dall'esperienza e si traduce in tradizione, oppure l'applicazione di ""conoscenze scientifiche"""", nel rispetto delle epoche storiche nel loro evolversi in termini di lavoro, produzione, impiego di strumenti. È opportuno e necessario che l'intellettuale si faccia carico di un dovere educativo, per suggerire l'impiego aperto e democratico dei mezzi di comunicazione e questo lavoro vuole andare in questa direzione con onestà e senso etico. Riflettere sulla massificazione prodotta dall'informale sulle pratiche educative deve condurre a ripristinare il vantaggio della conoscenza autentica e critica."" -
Epistemologia umanistica. Per la formazione
La strada della nostra riflessione si orienta seguendo le impronte non facilmente rilevabili di una epistemologia umanistica della quale avvertiamo l'esigenza in un mondo dominato dalla tecnocrazia. Non s'intende - sarebbe una pretesa assurda - cambiare il compito dell'epistemologia, che rimane quello di riflettere sulla coerenza dei procedimenti scientifici e delle forme di conoscenza che li caratterizzano. La nostra scelta intende muoversi, piuttosto nella direzione di una umanizzazione della ricerca epistemologica: non ci basta l'indagine sulle forme del sapere scientifico, le loro variazioni e la loro storia, vogliamo verificare se al centro di tutto ciò permane l'essere umano come valore. Per noi non esiste sapere scientifico che possa eludere l'uomo come destinatario della propria ricerca; in altre parole non possiamo accettare l'idea di una scienza priva di etica e che nel suo procedere, quindi, non abbia alcun interesse per il bene comune. La sua presunta neutralità ci sembra, a tutti gli effetti, il contrario del bene. -
Appunti di economia dell'energia
Gli orientamenti della cosiddetta ""transazione energetica"""" verso uno sviluppo sostenibile sono, ormai, all'ordine del giorno di qualsivoglia discussione e dibattito in ambito politico, imprenditoriale, sociale e accademico. Per poter essere efficaci e saper progettare una propria posizione, una propria strategia, si ritiene essenziale avere cognizione di causa degli aspetti tecnico-economici che caratterizzano l'affermazione dell'Economia dell'Energia, declinata nell'analisi tecnica delle fonti primarie d'energia e degli strumenti che ne consentono la comprensione, la misura e la valutazione. Questo libro, dalle chiare finalità divulgative, non poteva, quindi, non iniziare con tre capitoli estremamente tecnici: il primo focalizzato sullo strumentario necessario a chiunque voglia o abbia in animo di discutere seriamente di Energia e d'impatto ambientale dei processi di trasformazione dell'energia che, in fin dei conti, vuol dire, scientificamente, parlare della vita umana."" -
Il punto di vista degli insegnanti: etica e politica della scuola
Il concetto di educazione è indubbiamente centrale per poter comprendere e riflettere in modo completo e significativo sullo sviluppo delle persone. L'educazione è senza dubbio una attività, influenzata nei diversi periodi storici dalle varie culture, volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali in un individuo. Non si può affrontare in maniera compiuta l'educazione senza interagire con i concetti di etica e di politica che influenzano e sono influenzate dalla formazione degli individui. Il lavoro degli insegnanti è un punto di vista previlegiato per evidenziare e analizzare le diverse problematiche che interessano l'educazione con una visione etico-politica; il ruolo degli insegnanti è stato, probabilmente, uno degli argomenti più discussi negli studi di storia, politica e sociologia dell'educazione negli ultimi decenni. Prestare attenzione alle posizioni che gli educatori occupano, come si situano anche quando si vivono situazioni di tensione e situazioni complesse e provvisorie e come queste abilitano certe posizioni degli studenti, permetterà di continuare ad approfondire la necessaria democratizzazione dei legami pedagogici. -
Storia dei media, politica e contemporaneità
Partendo dall'avvento della stampa di massa nel corso dell'Ottocento e approdando all'odierna rivoluzione dei social media, il volume esamina il rapporto storicamente stabilitosi tra sfera della politica e mezzi di comunicazione di massa. Oltre alla storia dell'evoluzione tecnologica, così rilevante nel determinare il successo e il declino dei differenti media, il volume cerca di cogliere il riflesso di tale trasformazione all'interno della società e della politica contemporanea. Per fare questo è apparso particolarmente utile il ricorso a una serie di casi storici, in grado di rendere meglio comprensibile l'importanza della comunicazione ai fini della raccolta del consenso politico. Dall'affare Dreyfus al dibattito televisivo tra Nixon e Kennedy, dal manifesto di Lord Kitchener all'uso dei metadati fatto da Cambridge Analytica. Da questo punto di vista sarà ugualmente importante distinguere nettamente tra il concetto di propaganda e quello di comunicazione politica, non solo per la capacità che questi hanno di definire l'esperienza storica dei regimi totalitari rispetto a quella delle democrazie elettive, ma anche per la necessità di offrire punti di riferimento -
Dialogo verticale. Fortuna e paradossi del linguaggio interculturale nell'educazione
Il dialogo è una forza imprescindibile per educare alla cittadinanza nelle società del multiculturalismo globale. Attraverso una lente foucaultiana, questo libro ne indaga le risorse, la fortuna e le pressioni contemporanee, prendendo in esame alcune testimonianza importanti all'interno della ricerca e della politica interculturale italiana. Le norme nazionale esprimono fiducia sulla possibilità di affermazione del dialogo rappresentato come un'opera che realizza la ""salvezza"""" della cittadinanza cosmopolita. Tuttavia, accanto a questo discorso, il linguaggio educativo contemporaneo è sempre più impregnato da principi utilitaristici: il valore dello sviluppo del capitale umano, in sintonia con l'agenda OCSE; lo """"svantaggio"""" degli alunni stranieri e l'apprendimento della lingua italiana per colmare il deficit; le competenze, intese secondo gli indirizzi economici nazionali e internazionali."" -
Presente e futuro dell'Intelligenza Artificiale
Il mondo in cui viviamo sta cambiando con rapidità crescente. Per questo è necessario innanzi tutto comprendere i fenomeni in corso. In questo breve contributo intendiamo porre l'attenzione sull'Intelligenza Artificiale. Che cosa è innanzi tutto l'Intelligenza Artificiale? Che cosa la distingue dall'intelligenza di un essere umano? L'uso di questa ormai diffusa espressione può servirci per comprendere meglio i cambiamenti sociali e culturali in atto? -
Pomes Pennyeach. Pomi un penny l'uno. Poesie una pena l'una. Testo inglese a fronte
Le tredici poesie di Joyce (testo a fronte) e una dettagliata postfazione con commento per ogni singolo testo. -
Terra dei venti
Un giorno d'autunno, ad Amrain, Bindschädler è venuto a trovare Kaspar Baur al cimitero in cui è sepolto, e ora si è fermato a pensare alle persone e ai tanti episodi che hanno avuto un significato nella vita del suo vecchio amico, persone ed episodi che Bindschädler cerca adesso di rintracciare, camminando nel villaggio di Amrain, dove le case e i luoghi di cui ha sentito il racconto non ci sono più, o sono in rovina. Amrain è un piccolo villaggio sul versante meridionale del Giura, ma Kaspar Baur, che ad Amrain era nato, cresciuto e infine morto, era convinto che fosse il centro del mondo. In questa sua centralità, Amrain (am-Rain: sul ciglio) confina con grandi spazi, con le immense pianure russe, con il cielo di Israele, con il firmamento, con l'isola di Rügen, ""terra dei venti"""", e il viaggio nell'isola di Rügen, descritto dallo stesso Kaspar Baur nell'epilogo del romanzo, conclude, come meta di una ricerca dell'origine (della propria origine), una narrazione condotta nel segno della gratitudine, o forse della devozione, alla vita. Postfazione di Werner Morlang."" -
Sacri monti. Scenografie e piani urbanistici
Questo libro vuol essere una guida didattica per aiutare a comprendere le varie tipologie di “Sacri Monti”, con particolare attenzione a quelli di Varallo e di Orta. Tenendo ben presenti gli sviluppi cronologici, cerca di individuare i diversi gradi di eccellenza di architetture, sculture, pitture e ambienti, prescindendo quindi dalla numerazione tradizionale delle cappelle e trascurando quanto è meno significativo. Intende così contrastare i luoghi comuni, i pregiudizi, i falsi storici presenti in molte pubblicazioni, individuando meriti, limiti e demeriti di figure come Carlo Borromeo, Carlo Bascapé e Padre Cleto, come Gaudenzio Ferrari, Giovanni d’Enrico e Dionigi Bussola. Introduce il volume una descrizione inedita del Kalwaria Zebrzydowska (presso Cracovia) edificato nel 1602 con il proposito di perfezionare su più ampia scala il modello francescano di Varallo -
Psicologia sociale del sé. La persona, i sentimenti e le relazioni
La psicologia sociale è stata destinata, negli ultimi decenni, a un approfondimento quasi esclusivamente sperimentale e cognitivamente ispirato, ma non sempre attento alla persona nel suo complesso, come essere umano fra gli umani. In questo manuale, nato dalla collaborazione di professionisti con formazione ed esperienze differenti fra loro, la psicologia del sé e il lavoro di Heinz Kohut sono il cuore di una ridefinizione relazionale e psicoanalitica dei temi più salienti in psicologia sociale (a partire dal concetto di sé, fino all'influenza sociale e all'aggressività, all'altruismo, alla vita dei gruppi). -
Il quartiere San Berillo a Catania. Appunti per una rinascita
Chi si avvicina allo studio complessivo dell'ambiente urbano e dei suoi molteplici ecosistemi non può escludere a priori la questione della marginalità, intesa come concetto quasi ageografico, dato che diverse aree marginali si trovano spesso a ridosso dei centri storici e delle più significative attrazioni turistiche urbane. San Berillo è una piccola area urbana che costituisce un unicum nel suo genere e proprio per questo è difficile adottare best practice che altrove si sono dimostrate efficaci. Nell'analizzare lo sviluppo della città di Catania nei secoli, e in particolare nel secondo dopoguerra, ci si imbatte nel microcosmo di San Berillo, con la sua storia fatta di progetti mancati, pianificazioni errate e buoni propositi mai realizzati. Ancora aperta è la ferita dovuta al noto sventramento del quartiere condotto alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, generatore di un vuoto urbano che solo in parte è stato colmato, trattandosi in realtà anche di un vuoto sociale e culturale. Questo saggio si pone nella stessa direzione positiva e propositiva di tutte quelle azioni che hanno reso pubblica e affascinante l'immagine di San Berillo: dai cortometraggi alle Web serie, dai video musicali al teatro itinerante, dal talento di una giovane illustratrice a quello dei protagonisti della street art. Il volume è arricchito dalle emozioni personali di chi il quartiere lo vive quotidianamente in varie forme. Un volume pieno di appunti per una rinascita… -
Mele stregate e magici riflessi. Narrativa simbolica in psicoterapia
Perché parlare di storie? Perché le storie parlano di noi. Le esperienze di vita raccolte documentano che imparare a narrare chi si è, ciò che si è fatto e che si fa sono narrazioni che attivano processi di cambiamento. Le storie, per loro natura, riguardano ciò che è stato, quindi sono importanti per il presente e il futuro perché cambiano chi le racconta e chi le ascolta. Gli uomini sono “libri viventi” che, riletti e aggiornati di continuo, conquistano gli uditori, riserbando spesso originali sorprese con le loro vicende vissute essendoci mille modi per viverle e farle vivere. Noi siamo le storie a cui siamo appartenuti e che abbiamo ascoltato. Dar voce alle proprie storie di vita, raccontare e raccontarsi serve ad incontrare ed incontrarsi ed ogni incontro ci cambia perché nessuno resta immutato di fronte alla vita propria e altrui. La narrazione in sé è un diritto-dovere connesso con la vera e intima natura umana, per questo convincersi della propria innata capacità narrativa diventa una responsabilità se si vuole incontrare l’anima degli uditori. Le possibilità del racconto, del modo di raccontarsi e degli strumenti utili per farlo, sono infinite, l’importante è uscire dal silenzio “autistico”, esplicitando onestamente se stessi per farsi capire e capirsi meglio, ponendo le basi del “proprio cambiamento” che avverrà.