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La vendetta della natura e la grande moria
"La vendetta della natura e la grande moria"""", che dopo """"Nacque al mondo un sole"""" e """"La battaglia di Poitiers"""" chiude la trilogia """"Flashback sull'Evo di Mezzo"""", vuole essere implicitamente, sul percorso dei drammatici eventi che caratterizzarono la prima metà del secolo decimo quarto, un monito agli uomini della nostra epoca, tesa a edificare una civiltà uniformata e globale, avida di potere e di possesso, sul rischio che la vendetta della natura, devastata e brutalizzata dall'uomo, è sempre onnipresente, col suo carico escatologico di distruzione e di morte. Erano le 19.34 del 23 novembre 1980, una domenica come tante, quando la terra sprigionò di schianto, in un minuto e mezzo, un'energia equivalente all'esplosione di un milione di tonnellate di tritolo, su un'area dell'Appennino meridionale, a cavallo tra la Campania e la Basilicata, e fu l'apocalisse." -
La commessura dell'occhio
"Ci troviamo dunque davanti a una sorta di """"Cine-occhio letterario"""" che, sostenuto dalla continua ricerca delle ragioni, testimonia e documenta citando."""" (Dalla Prefazione di Massimo Giannotta)." -
Il vento addosso
Un generale ? occhi di metallo blu ? assegnò loro una missione: rintracciare un uomo senza nome, senza volto, senza amici, senza casa. E così cominciarono a scavare, fra la polvere di vetro d'un appartamento esploso, sotto un diluvio perenne. Incrociarono spettri dalle bianche ciglia, incrociarono un killer col nome d'un angelo nero e i colori d'un serpente corallo, incrociarono una ricercatrice veneziana vestita di pioggia. E portarono alla luce, silenzio su silenzio, una trama assurda, fatta di speculazione edilizia e traffico di rifiuti radioattivi, fatta di 'ndrangheta e mafie dell'est, fatta di politica corrotta e finanza senza pietà. Misero a nudo la rete nera che giorno per giorno consuma il futuro d'un nord Italia rassegnato. Cercarono di capire. Ma divennero essi stesse prede, risucchiati in un gorgo di omicidi e scomparse, fra castelli di luce e sentieri di neve, per le strade ora oscure ora incantate d'un Canavese maledetto. Fino all'inquietante vertiginoso esplosivo epilogo finale, fra maschere che celano maschere, e verità troppo grandi per essere nominate. -
La luna tra le dita. Brevi storie per una lunga notte
Tredici racconti paradossali e struggenti sulla giovinezza, lo smarrimento, la solitudine, l'emarginazione, la comprensione, la solidarietà, il riscatto. -
Q.B.
Mangiare è necessario per vivere. A questo pensa Paolo mentre meccanicamente prepara i pasti, troppo occupato com'è a raggiungere i suoi obiettivi: un lavoro prestigioso all'estero e il matrimonio con Deborah. Ma il destino si compie per vie insolite e Paolo vede infrangersi i suoi sogni uno a uno, ritrovandosi, a trentadue anni, single e a lavorare come agente di vendita per le strade di Roma. Sarà una pausa estiva tra pentole e fornelli, nella quale Paolo imparerà i rudimenti dell'arte culinaria nella cucina di Luisa, chef brillante e affabile, che gli farà ritrovare la voglia di mettersi in gioco di nuovo. E all'improvviso la sua vita acquista un nuovo sapore. Le banali attività quotidiane, come fare la spesa o preparare la colazione, diventano un'esperienza unica per godere di profumi e colori. Uova, zucchero e farina non sono più semplici ingredienti, ma diventano un modo per regalarsi un momento importante per sé o da condividere con qualcuno di speciale. A poco a poco, Paolo inizia a comprendere che nella sua vita non conta solo il risultato finale ma che, come in una ricetta perfetta, agli ingredienti vanno sempre aggiunti amore e coraggio... quanto basta. Il suo percorso continuerà a essere frenetico e a metterlo alla prova, dentro e fuori il posto di lavoro, ma una nuova consapevolezza di sé e delle proprie capacità gli permetterà di imparare a seguire il corso degli eventi. A riprendersi ciò che gli appartiene. E a fare le sue scelte finali. -
La casa bianca al cinema. JFK, Nixon, W. I presidenti nella storia e nei film di Oliver Stone
Oliver Stone è stato capace di firmare tre pellicole, caso unico nel genere, su tre presidenti emblematici, in grado di simboleggiare tre momenti diversi ma estremamente importanti della storia americana recente. JFK, Richard Nixon e George W. Bush. Per ognuno dei tre film sono state analizzate le scelte cinematografiche, il cast e la filosofia del regista, cui sono state affiancate considerazioni storiche a proposito dei tre presidenti desunte dall'impostazione data ad ogni pellicola. Per JFK, sono state sviluppate le diverse tematiche del complotto riguardo il suo assassinio; per Nixon è stato evidenziato il suo rapporto con Henry Kissinger e in generale le sue ossessioni personali, al limite del patologico. Nel caso di George W. Bush l'attenzione è stata rivolta al controverso rapporto con il padre, George H.W. Bush, alla sua fede evangelica, all'influenza nelle sue scelte di vita e alle mistificazioni politiche su cui si è basato l'impegno americano in Iraq. -
Francisca Chiquinha Gonzaga. Ediz. italiana e portoghese
Pièce teatrale bilingue, in italiano e portoghese, che racconta la vita di una delle più importanti musiciste brasiliane, Francisca Gonzaga, conosciuta come Chiquinha Gonzaga, la madre del ritmo musicale brasiliano chorinho, ritmo ibrido che ha le sue radici nella polka e nel lundu e viene inoltre chiamato ""il tango brasiliano"""". A partire da una rigorosa ricerca sulla vita del personaggio e sulla storia del ritmo musicale in Brasile, il testo propone fatti storici della Rio de Janeiro dell'Ottocento e della conturbata vita affettiva del personaggio, una vera icona della libertà femminile in Brasile."" -
Tutto nel cuore
"Tutto nel cuore"""" racconta la storia di Rodolfo e Irma, una giovane coppia della bassa mantovana, che attraverso il susseguirsi delle stagioni vede nascere e crescere, nonostante i momenti di difficoltà, la propria famiglia. L'affetto delle persone che li circondano, i valori in cui credono e che trapelano da ogni loro azione, insieme alle forti tradizioni della loro terra, non fanno solo da cornice alle vicende dei protagonisti, ma sono anche carburante e motore del loro affaccendarsi quotidiano. I loro genitori, la sorella di Rodolfo rimasta vedova e suo figlio Gianni, sono l'universo attorno a cui le vite dei due protagonisti girano, stretti da un legame che va ben oltre il concetto odierno di famiglia. Il libro ci mostra un'epoca ormai lontana, a cui si guarda con nostalgia; una fotografia di una vita più semplice, dove la natura è al centro di tutto, la campagna detta i ritmi del lavoro, la cucina profuma le vie del paese ed un bicchiere di vino è capace di rallegrare anche la più difficile delle giornate." -
Babbo Natale
22 dicembre 1946: una data storica, molto importante per Limone Piemonte. Una locandina annuncia infatti la ripresa delle comunicazioni ferroviarie e la riapertura della stagione turistica dopo i cinque anni bui della guerra. L'atmosfera festosa e mondana viene tuttavia funestata da una serie di morti improvvise: prima il colonnello Attilio Gerbaudo, eroe della Resistenza locale, dopo lunga e penosa malattia, poi la nipote di quest'ultimo, Giulia, diabetica e sotto psicofarmaci, apparentemente suicida. E se invece si trattasse di omicidi? Quale potrebbe essere il movente? Il maresciallo Giulio Alberti, comandante della stazione dei carabinieri di Limone, e il commissario Luigi Grosso della squadra omicidi di Torino, compagni di molte avventure investigative e amici di lunga data, indagano sull'accaduto. Le indagini riporteranno alla luce un giallo che affonda le sue radici nei lontani anni Venti, all'epoca dei primi violenti scontri tra squadre fasciste e comunisti. -
El Boligrafo boliviano
Il diario trasognato di quattro anni vissuti in un paese folle, per metà arrampicato a oltre quattromila metri, per metà disteso tra savana e Amazzonia, in città che sono come imbuti rovesciati profondi più di un chilometro, altre che paiono ricami di zucchero o che sembrano essersi addormentate mezzo secolo fa. Incontrerete miniere crudeli, altipiani struggenti, foreste incantate e soprattutto un'umanità che commuove. -
Pilar degli invisibili
Tre storie che si intersecano a Basilea: quella di Pilar, in fuga dalla Spagna e da una vita che non le appartiene più, quella di Gülcan, figlia di immigrati turchi, e quella di Nicola Vaccarella, un ambiguo ex immigrato italiano. Paolo Veronese è chiamato a sciogliere i nodi che legano queste vite e si ritrova immerso nella realtà magica della Svizzera nord-occidentale, ma anche nel mondo degli Invisibili e nei misteri delle foreste del Giura. -
La favola del mercante Docibile e della principessa siriana
Paolo Veronese indaga nel mondo dei pescatori, in una Gaeta trasognata e livida, distesa sul Tirreno ma prigioniera di un'atmosfera degna dei mari del nord. L'incontro con una studentessa in vacanza apre squarci inattesi su altri crimini. Una favola medioevale, che narra la storia di un crudele mercante e di una bellissima principessa mediorientale, riemerge dal passato sovrapponendosi all'investigazione. -
Il ring degli angeli
In queste pagine ci sono innanzitutto delle vite. Esistenze che scorrono attraverso il tempo e attraverso i luoghi, dove alcune persone sono accomunate dal vivere la propria sessualità non uniformandosi agli schemi rigidi di una presunta maggioranza ma seguendo il cuore e l'istinto. Ne escono personaggi attinti alla fantasia, ma anche all'esperienza diretta dell'autore, per mostrare che non ci sono limiti alla declinazione degli affetti, a prescindere dalla condizione sociale e dalle circostanze. Sono storie di pugili, minatori, soldati, c'è lo scienziato, il tranviere, la manager. Gente comune, esattamente come quella che ha sostenuto questo libro, realizzato con il primo crowdfunding italiano dedicato a una raccolta di racconti LGBT. In un paese sulle cui piazze qualcuno dimostra di essere omofobo tenendo in mano un libro, altri hanno deciso di dire ""No all'omofobia!"""" proprio diffondendo queste pagine, a sostegno dell'idea che l'omofobia è incompatibile con una società che si definisce civile."" -
Cane crudo
John Lee, un giovane e quotatissimo artista americano, a Milano per allestire una personale, accidentalmente, nell'ex casa della madre, trova una fotografia, con quattro personaggi che sembrano i Beatles, che lo porta a conoscere il cuoco Paolo Marcianò: il ""Paul McCartney"""" ritratto nella fotografia, un vecchio schivo e intransigente, come lo sono i meridionali più fieri, il numero uno della ristorazione mondiale, il proprietario del colosso del lusso 4 Cani, che negli ultimi cinquant'anni, macchiandosi di colpe incancellabili, ha tagliato trasversalmente la storia della 'ndrangheta e non solo. Inspiegabilmente il """"Ringo Starr"""" ritratto nella fotografia cambia aspetto e i due si ritrovano subito a cercare i """"pezzi"""", mancanti di logica, dell'enigma che riportano Paolo nel cuore dell'Aspromonte, che aveva lasciato da giovane per andare a lavorare a Milano, a percorrere a ritroso i labirinti della misteriosa fotografia, a scavare nelle parecchie zone d'ombra dell'immenso oceano della sua vita... e John in un viaggio imprevedibile nel cuore oscuro di un sogno."" -
Padre per errore
Carlo Minervini, impiegato di banca, non gioisce alla notizia che sua moglie, Rita, è rimasta incinta. Nel disorientamento per le responsabilità che la nuova condizione comporta, un solo pensiero si delinea con chiarezza nella sua mente: crescere un figlio speciale. Ma Carlo Minervini non è un travet qualsiasi e non sogna un campione dello sport o un personaggio dello spettacolo; imbevuto di cultura libresca, vuole plasmare un fenomeno nel campo della conoscenza. Quando l'ecografia rivela che Rita ha in grembo una bimba, Carlo, dopo un primo momento di delusione, se ne rallegra, perché ""una bambina è più obbediente, più malleabile, rende più fine e preciso il lavoro di cesello di un genitore"""". Convinto di aver iniziato a scrivere il libro di una vita importante, Carlo impone a sua figlia il nome di Marguerite, in onore della Yourcenar, l'autrice delle Memorie di Adriano. Il piano di Carlo si fa maniacale sin dai primi giorni di vita della piccola, che sottopone a stimoli cognitivi di ogni tipo. Dopo il compimento del secondo anno di età, gioca la carta che ritiene vincente per fare di Marguerite una bambina-prodigio: il programma di apprendimento precoce elaborato da un pedogogo americano. Quando il fallimento scolastico di Marguerite si cumula col distacco dovuto al conflitto generazionale, Carlo capisce con orrore di aver vissuto non la sua vita, ma quella della creatura in cui ha proiettato la sua assurda ossessione parentale."" -
L' Angelus
Gustavo è uno che non dimentica, perché ha una memoria formidabile che nella sua vita di critico letterario gli ha permesso di raggiungere altissime cime, e in quella personale, abissi senza fondo. I ricordi lo tengono avvinghiato ad un'esistenza dolorosa da cui non riesce ad emergere. È tornato nel suo paese d'origine, nel seno caldo della Val d'Orcia toscana, e dall'appagante anonimato di un ospizio cerca di tirare le fila degli eventi alle sue spalle. Lo accompagna in questo viaggio la giovane volontaria Sofia, innamorata di un giornalista free-lance, con cui ha intessuto una relazione virtuale fatta di e-mail e telefonate, in cui ella non riesce a dipanarsi. Tra Gustavo, cinico e dolorante, e Sofia, disincantata e fieramente romantica, s'impenna un'amicizia improbabile che porterà, per entrambi, risvolti inaspettati e sorprendenti. Accanto a lei la reminiscenza torna ad indossare l'abito cucitole da Platone, secondo cui essa era il risveglio delle idee innate e conservate nella memoria, che attraverso un processo di ricostruzione operato dalla nostra sensibilità, prendono nuova vita. Il quadro di Millet, l'Angelus, che evocava in Gustavo un lontano ricordo, verrà tolto dalla sua cornice infantile e ridotto così a reminiscenza archeologica, secondo i suggerimenti di Salvador Dalì. -
La scala d'oro
I sette racconti de ""La scala d'oro"""" sono la trasmutazione alchemica del sangue di una vita nella linfa della scrittura, filtrata da uno sguardo che, come per uno che sa di dover partire, è già fatto di ricordo. Il Novecento privato di Iovinelli comincia con la costruzione del teatro di famiglia Ambra Jovinelli, all'inizio della """"belle époque"""", e finisce sotto le bombe della guerra nella ex-Jugoslavia. In mezzo ci sono l'impegno politico e il primo amore, i libri e i film, la poesia, la famiglia, il gioco d'azzardo del padre, la minigonna della moglie, la scuola del figlio. Dopo, c'è la delusione. La struttura è la stessa della scala d'oro, """"The Golden stairs"""", il dipinto del preraffaellita Edward Burne-Jones che dà il titolo alla raccolta. La scala è l'immagine del tempo che scorre. Scalino dopo scalino, l'autore oppone la precisione analitica del ricordo alla disgregazione del tempo. Vivendo la letteratura come un'infinita illusione senza lieto fine, Iovinelli racconta la sua vita come un saggio narrante, perché lui sa e ha capito. Perché ha amato, studiato, giocato, letto, scritto, sognato, viaggiato, sofferto, gioito. Vive e dunque scrive."" -
Esca il britanno
Esca è un giovane britanno, figlio di un capo della tribù dei Briganti, intelligente e sensibile, riflessivo e solitario; eccellente cacciatore e valoroso guerriero, si trova coinvolto nella guerra fra il suo popolo e i Romani, perde tragicamente tutti i suoi familiari, è catturato, venduto come schiavo, poi costretto a combattere come gladiatore, e tocca il fondo della disperazione, fino a cercare la morte. Il suo destino ha una svolta quando Esca incontra Marco, un giovane romano che diventa il suo nuovo padrone; attraverso un lungo e tormentato percorso, schiavo e padrone diventeranno amici e poi addirittura fratelli; nel nuovo mondo, pur rimanendo sempre un britanno fedele alle sue origini, Esca otterrà la cittadinanza romana, troverà l'amore, scoprirà la cultura e il mondo dei libri, avrà modo di conoscere e aiutare il futuro imperatore Marco Aurelio ed entrerà anche in contatto con la nuova fede cristiana che si va diffondendo nell'impero. -
L'albergo delle 5 stelle
"L'albergo delle 5 stelle"""" è un apologo sul mondo di oggi, un mondo in cui, come affermava un personaggio di Ibsen, nella sua opera più famosa """"Rosmersholm"""", c'è """"miseria nera"""", assenza completa di ideali. In questo albergo isolato, fuori dal mondo, si ritrovano quattro personaggi e una coppia: un trader, chiuso tutto il giorno e parte della notte (o viceversa) a vegliare sui diversi flussi di capitali oscillanti da un continente all'altro; un reduce da una guerra o da una rivoluzione - poco importa - a testimonianza della violenza che ogni guerra produce; una coppia di amanti sadomaso, che hanno trasformato un sentimento nobile come l'amore in qualcosa di squallido e innaturale; un pastore evangelico che non crede più di poter convertire il mondo e si rifugia in una forma di radicalismo eretico, anch'esso pericoloso. Infine un'attrice - l'unico personaggio positivo - che si ritira in questo albergo per non mostrare al suo pubblico i segni della incipiente vecchiaia. A rompere l'apparente equilibrio è l'omicidio di uno degli ospiti. Scatta così la ricerca dell'assassino e con esso il meccanismo del giallo con le sue regole, ormai consolidate. Un romanzo che pone alla fine al lettore una domanda, la stessa che si fa il commissario a conclusione della sua indagine: """"il denaro contamina anche le cose più sane: anche la misericordia mostra un volto spregevole, e allora?"""" Appunto, allora?" -
Ogni giorno è quel giorno
"Si tratta di poesia """"civile""""... Di una poesia non tripudiante, in cui la prospettiva politica deve non dico ammettere, ma semplicemente constatare il fallimento e la sconfitta degli ideali che hanno animato l'operare della sinistra. In questo, il bilancio di Quattrucci è forse fin troppo drastico nella diagnosi di una perdita totale ('abbiamo perso tutto', è l'ultima frase del libro). È vero che per chi 'voleva tutto' non ci sono vie di mezzo, ma la storia dovrebbe per l'appunto insegnare che non c'è mai esito definitivo. (...) Quattrucci appare ben consapevole del rischio della nostalgia e del rammarico, ne discute apertamente e animatamente, rivendicando il fatto che il lavoro della memoria deve necessariamente contenere un risvolto doloroso ('dolore non è colpa tanto meno del ritorno: e rimpianto non è fuga o rifugio dopo il crollo: sentimento non è 'sentimentale'...'). Ma non sarà mai neppure un semplice 'come eravamo' sui bei tempi della giovinezza."""" (dalla prefazione di Francesco Muzzioli)"