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Tutte le avvenure di Christopher Bellew, detto «Smoke», nel Klondike
Christopher Bellew, pigro rampollo di una famiglia agiata di San Francisco, coltiva con scarso successo i propri talenti artistici, vivendo di rendita. Quando un suo vecchio amico decide di solleticarne le ambizioni letterarie mettendogli in mano la redazione del ""Billow"""", rivista perennemente incapace di far fronte ai creditori, il giovane non sa dire di no e si ritrova intrappolato in un lavoro sfiancante e non retribuito. È allora che diventa provvidenziale suo zio John, - un vecchio pioniere - che sta per unirsi a una spedizione diretta nel Klondike. Christopher lo segue, trovandosi catapultato in una natura selvaggia, a lottare solo per restare vivo. Sarà Joy, una donna, a fargli da stella polare, dimostrandogli che la forza interiore non dipende dai muscoli. La corsa all'oro diventa così, per Smoke - questo il nomignolo che gli viene affibbiato - il pretesto per affrontare e vincere i propri limiti. Quando finalmente sembra avere ottenuto quel che voleva - l'oro trascorre il tempo insieme al suo amico Shorty, cercando di rimpinguare la sua ricchezza. Per uno come lui, però, audace e irrequieto, l'avventura è il fine e non il mezzo, un modo per imparare nuove cose di sé e degli altri. Allora il suo viaggio riprende e lo porta a incontrare un """"piccoletto"""" capace di insegnargli il valore del coraggio; una tribù indiana che gli fa fare i conti col suo essere """"bianco""""; e una squaw molto speciale che mette alla prova il suo amore per Joy."" -
Muschio
Sin dai primi versi di questa prima raccolta di Nuria Scapin è ben riconoscibile la natura peculiare di questo poeta: la domanda se ""le parole siano dimore di desiderio"""" come """"il desiderio è dimora per la parola"""", è """"sintomo d'un atteggiamento mentale/che distingue l'uomo dal naturale"""". La poesia di Nuria Scapin è, infatti, poesia del desiderio. Ciò non vuol dire solamente che la parola esprime qui, in varie forme, il desiderio, ma anche che il desiderio è prima di tutto desiderio della parola: parola e desiderio sono in un rapporto di generazione e attrazione reciproca. In questa tensione fondamentale tra i due poli - che è, si dice subito, tensione tra il """"naturale"""" e, diremmo, la conoscenza - si misura tutto il ricco mondo poetico di """"Muschio"""". La presenza ricorrente di fioriture, di foglie autunnali, di lievi fruscii, di battiti d'ala, indica proprio questo ansimante, bruciante desiderio della natura di essere violata nelle parole, il pathos e il terrore di farsi conoscenza. È la natura intera qui a specchiarsi nel poeta-Narciso, il cui corpo """"ospita il mandorlo"""", e la cui parola celebra le nozze tra il cielo e la chiara marina uniforme. Ma questa parola, al tempo stesso, ha un carattere necessariamente nostalgico, e segna una perdita. La studiata tessitura di rime interne, le violente cesure, la lingua che mescola sapientemente forme arcaiche e forme quotidiane, tutto ci restituisce poeticamente la grazia e il mistero che si celebra e si scioglie da noi."" -
Il congresso delle scimmie
Uomini e scimmie sono così geneticamente simili da poter essere posti sullo stesso piano della scala evolutiva? Per trovare una risposta è stato organizzato un congresso. Gli esperti venuti dall'Africa per partecipare a questo movimentato dibattito sono tutti... scimpanzé! A loro l'ardua sentenza. Accetteranno di essere considerati simili agli uomini? I toni si inaspriscono: potere, razzismo, tracotanza, brama... tra invettive e dispute la tensione sale e ognuno si accalora. Come si risolverà questo congresso? Sarà un Davos dell'intelligenza o uno Yalta della specie? Villeurbanne, scimmia-riproduttrice in un centro sperimentale; Congo, bonobo manipolatore e cinico artefice di una terribile macchinazione; Bianga, seducente ed amorevole; e poi Kasai, scimpanzé sempliciotto ed impulsivo. Sono loro gli eroi di questo incontro al vertice ... del nostro albero genealogico. Frédéric Lepage, a metà strada tra La fattoria degli animali di George Orwell e II pianeta delle scimmie di Pierre Boulle, firma un romanzo frastornante intessuto su basi scientifiche inconfutabili. Che cosa separa veramente l'uomo dall'animale? Ecco dunque l'interrogativo posto da questo racconto che mette allo specchio la specie umana senza alcuna concessione. -
Inachevé
Niente più della folgorazione lirica riesce a illuminare un percorso, a descrivere uno stato d'animo, a raccontare una storia. Una storia frammentata quella dell'io narrante, che si dipana dall'infanzia fino agli anni della maturità, interrogandosi febbrilmente pagina dopo pagina se la strada sin lì battuta abbia condotto a maturazione i frutti o non sia, viceversa, costellata di amarezza e disillusione. Né l'uno né l'altro. Il titolo del libro, che - per la sua ""vaghezza"""" - prende a prestito un francesismo, vuole per l'appunto dar conto di una incompiutezza, di un anello che """"non tiene"""" nella catena di avvenimenti ed episodi ora gioiosi ora tristi, ora luminosi ora bui. Incompiutezza nel senso di orfanezza, di mancanza (e nello stesso tempo di ricerca) di un quid che congiunga le tessere in un mosaico perfetto. Tessere fatte di sorrisi e lacrime, di cadute e resurrezioni. Si staglia all'orizzonte (al punto da pervadere ogni riga del """"diario"""") un interrogativo inquietante: c'è un Fato (Tyche, Ananke) che pesa ineluttabilmente sulle nostre esistenze, assumendone l'indiscusso dominio, o ciascuno di noi è faber fortunae suae, artefice del proprio destino? La domanda non troverà mai risposta, essendo i nostri mezzi limitati. Forse l'inachevé - con la struggente, inguaribile malinconia, e non di rado il sentimento di disfatta in cui sfocia - è solo il riflesso di una ferita profonda, la cui cicatrice sta lì a testimoniarlo. La cifra delle riflessioni (quasi tutte """"epistolari"""") si può allora riassumere in un monito: nonostante i disinganni e i tradimenti, la vita va comunque vissuta, nella gioia e nel dolore. Nella beatitudine sconfinata di un attimo, che irreparabile fugge."" -
Vaghi presagi e misteriose certezze di Arturo Coiba
Perché Arturo Coiba sia finito a vivere in un lembo della costa ionica calabrese per una di quelle vie storte che ogni tanto prende la vita, e perché in tanti si ostinino a chiamarlo il Puro malgrado condotte e amicizie non esattamente adeguate, restano misteri insondabili le cui vere ragioni sono ormai sbiadite dal tempo. Perché, poi, si sia ritrovato a scalare le gerarchie di un'organizzazione 'ndranghetista, lui estraneo a legami di sangue e parentela, è un fatto che non può ricondursi al caso, ma nemmeno alla sua volontà. Almeno così gli sembra, mentre si inoltra in quel mondo che non sente suo, ma dal quale non riesce a prendere le distanze, riconoscendone i vantaggi che gli sono derivati. Ma anche i legacci che gli serrano i polsi e gli tolgono il respiro. Procede così, l'esistenza di Arturo, fra scelte incompiute, lucide visioni e deboli moti di reazione, intanto che percorre rapidamente i gradi del sodalizio criminale fino a insediarsi ai vertici dell'associazione. Ma è proprio quando è giunto all'apice del potere, che i significati più autentici della vita, che pure non gli si erano mai celati, prendono forma e concretezza restituendogli la pienezza delle sue azioni. -
Macaroni
Una storia che prende le mosse da tempi lontani. Il commissario De Felice si ritrova alle prese con una presunta truffa avvenuta cinquecento anni prima, e per la quale l'ultimo discendente del truffato pretende giustizia, ma un delitto renderà la vicenda ingarbugliata. Un ""giallo"""", però ammantato di spunti umoristici che ne rendono più gradevole la lettura, con l'ineffabile commissario De Felice e personaggi che animano, ciascuno a modo proprio, la vicenda."" -
Rendere feconde le piante selvatiche
Una perversa forma previdenziale fa incontrare due sessantenni unici superstiti di un gruppo di teste assicurate. Due passati diversi a confronto, ma anche l'eventualità che il loro futuro possa macchiarsi di un macabro delitto. -
Questo mistero è grande. Dai «Karamazov» a Franzen e Alice Munro
Viaggio nella grande letteratura, il libro non ha un'impronta dotta. Cerca le emozioni, i desideri che fanno amare, o gradire, un libro. Pur con un'adeguata valutazione storica, privilegia l'atmosfera vitale di opere classiche o contemporanee. Il racconto è al tempo stesso approfondito e agile. Il tema che collega le opere avvicinate è il matrimonio, o l'unione tra un uomo e una donna. Matrimonio e adulterio sono un soggetto primario della letteratura, la cui storia è scandita dalle coppie dei grandi amanti, gloriosi come i grandi guerrieri. Il libro è ricco di altre tematiche e di qualità narrative. L'autore scrive nella prefazione: Un libro, se vale qualcosa, è un dono. E vi è una soglia oltre la quale una cultura selezionata diviene eccellenza, diviene significato. La soglia che il libro invita a passare. -
Cinque colpi sulla foglia di platano
In una ex scuola elementare, ora comunità alloggio per minori in stato di disagio, due fratelli della congregazione delle scuole cristiane vengono assassinati a revolverate da un individuo camuffato con cappotto, sciarpa e cappello, che subito dopo si dilegua misteriosamente. Gli inquirenti inciampano all'inizio in un macroscopico errore giudiziario, creando un capro espiatorio nella figura di un giovane educatore, che presto sono costretti a scagionare. In seconda battuta, viene richiamato a capo delle indagini Giorgio Capurro, emarginato in un commissariato periferico. Capurro si trova a rimestare in una situazione investigativa già inquinata dagli errori dei colleghi e della Procura, da un lato morso dalla nostalgia di quando da bambino frequentava lo stesso istituto, dall'altro turbato da un oscuro episodio avvenuto in quella scuola cinquant'anni prima, che potrebbe costituire l'antefatto degli attuali delitti. Non solo. Il modus operandi dell'assassino presenta sconcertanti analogie con le gesta criminali compiute nel 1937, all'età di 14 anni, da Giorgio William Vizzardelli, denominato il mostro di Sarzana, il più giovane serial killer italiano. Per individuare le radici del male bisogna percorrere un viaggio a ritroso nel tempo, dove si sedimentano le paure che ci accompagneranno tutta la vita. All'insegna del totale disincanto, Capurro si misurerà col crollo dell'ultima illusione: il giardino dell'Eden dell'infanzia. -
E il motivo lo sa il cielo
Questo libro è un diario dell'anima. Racconta un percorso intimo e doloroso: la ricostruzione di un'identità personale e familiare dopo un'esperienza tragica, che ha spazzato via tanto di ciò che credevi far parte della tua vita. Racconta un viaggio che vuole e cerca l'amore, nonostante tutto: amore per chi parte e amore per chi resta. È un amore difficile che deve imparare a lasciare andare. È un amore che deve imparare a rinnovarsi, per continuare a vivere, per trovare ancora qualcosa di bello. Sì, ancora. Perché la vita non è altro che ricerca: continua, incessante, a volte estenuante. Ma misteriosamente bella, nonostante il dolore crudo e nero della perdita di un figlio. -
La bustaia. La terza indagine di Nunziata
In una Roma che vive l'effimero entusiasmo per l'elezione di Pio IX e l'orribile devastazione di una rovinosa piena, si intrecciano le vicende di uno stravagante cardinale, di un giovane istitutore e di una nobildonna che si rifiuta di invecchiare. Con l'aiuto del carmelitano Firmino, Nunziata, ora divenuta bustaia, mette ancora una volta alla prova la sua generosità e il suo acume arrivando a una conclusione niente affatto scontata. -
Non è tutta colpa del pipistrello
Una donna dalla bellezza devastante ma dalla fragilissima psiche è morbosamente ossessionata dal Batman cinematografico interpretato da Christian Bale, tanto da toccare picchi di devianze mentali inaccettabili: è la sensualissima Eleonora Savini. Poi c'è lui, così cocciuto da inseguire un progetto di vita troppo ambizioso persino per i più abbienti, figuriamoci per Lorenzo Parrini le cui cene sono ormai costituite da crackers, formaggio ammuffito e, quando va bene, uno yogurt. Finirà per perdere la dignità scomparendo dal mondo, forse irrimediabilmente... Donatella Rometti invece è arrivata nella capitale da Brindisi in giovane età e nella Feltrinelli dove ora lavora è famosa per una propensione a portare equilibrio tanto forte da spingerla perfino a radunare i pezzi di un crudele puzzle esistenziale attraverso una Roma colorita, ma dispersiva ed una Parigi sempre elegante, ma non estranea alla malavita. Sullo sfondo ci sono loro, maledetti! I libri, una canzone anni '80 e le pellicole del cinema: tutti ""colpevoli"""" d'aver scatenato desideri, delusioni ed incomprensioni in chi pretende di condurre un'esistenza al di là di ciò che il quotidiano propone. I veri responsabili, però, sono altri: tanto i protagonisti del libro quanto i lettori alla fine dovranno """"universalmente"""" riconoscere che quanto accaduto tra Roma e Parigi nel 2014 non è tutta colpa del pipistrello perché ognuno di noi ne è stato in parte responsabile."" -
Colore nel buio
Secondo la teoria dei sei gradi di separazione, in un dato ambiente tutti gli individui sono collegati tra di loro da una media di sei passaggi: è il punto di partenza di questo romanzo ambientato fra gli anni '80 e i giorni nostri. Tutto inizia con i ricordi di Bruna, ricca e stimata manager milanese, nonché personaggio-filo conduttore dell'intera storia. È lei a introdurre il lettore al mistero iniziale: la fuga del fratellastro Cesar in India. Alla sua improvvisa scomparsa è legato un secondo mistero: Lorenzo, figlio adolescente di Bruna e nipote adorato da Cesar, è stato trovato morto in circostanze inspiegabili. Su questo nucleo centrale si innestano le vite di tutti gli altri personaggi: diverse voci, diverse storie, differenti punti di vista di una trama comune fatta di vita quotidiana, di amori, tradimenti, disperazione, ma anche forza di affrontare la propria sorte e cambiare situazioni consolidate in favore di un futuro più insicuro, ma certamente più vero. -
L' esercizio della pazienza e altri racconti
Quante vite sono possibili in una sola esistenza? A questa incognita va incontro un giovane uomo a cui una improbabile amicizia rivela l'importanza di appartenere al proprio tempo e quella di sapersi adattare al proprio destino, che è tanto indecifrabile quanto imprevedibile. L'esercizio della pazienza è anche la storia di due vite, una pronta ad aprirsi al futuro, l'altra ripiegata su un grande passato. Due uomini che hanno poco in comune eppure si attraggono perché simili. Il carattere riservato dell'uno e la storia ingombrante dell'altro rendono praticabile per loro solo un territorio: quello della fiducia. Un rapporto costruito sull'essenziale, governato dal rispetto e dalla discrezione, che riserva una sorpresa o solo una conferma. I racconti di Un paradiso poco affollato sono brevi viaggi di andata e ritorno lungo una striscia di asfalto sulla quale si compie il destino finale dei viaggiatori. La cornice di questi viaggi è un bar, in un luogo senza nome lungo una statale, in cui, con stupefacente puntualità, si incontrano esistenze che non si sono date alcun appuntamento. Piccole storie comuni e convergenti di grandi inconsapevoli attori ritratti su un'impropria tela: la strada. -
Il bambino che torna da lontano
Una madre e un figlio. Un passato di amore e odio. Di solitudine e irriconoscenza. Una donna misteriosa, con un tragico ricordo cui nessuno vuole credere. Lo spettro di un sosia, morto da decenni, che s'aggira col proprio carico d'orrore. Una storia di dolore. Vendetta. Perdono. E redenzione. -
Venus City
Una città sul mare in un futuro non troppo lontano, un solitario detective di polizia che si imbatte in una serie di omicidi commessi tutti nello stesso luogo: il Molo 13. Le indagini partiranno dal presente per arrivare a scavare nel passato della principale indiziata, Luna Klein, tenutaria di un rinomato bordello nella zona del Porto di Venus City. Per capire cosa ha armato la mano dell'assassino, il detective Dax Holden dovrà sondare le cupe bassezze dell'animo umano: lussuria, smania di potere e desiderio di vendetta, ingordigia e odio. Anche il più insospettabile dei protagonisti di questa storia ha un segreto oscuro da nascondere e un buon motivo per uccidere. Tutto gira intorno ad una delle famiglie mafiose più potenti della città, colpevole delle più meschine bassezze e legata a doppio filo alla classe politica corrotta che detiene il potere nella città di Venere. Otto omicidi in otto capitoli, concatenati gli uni agli altri in un modo o nell'altro. Alla fine, giustizia sarà fatta ma ognuno dei personaggi dovrà far ripartire la sua vita da una nuova realtà. -
Anatomia di un sentimento
"Anatomia di un sentimento"""" è una raccolta di poesie che amplia la tematica della pubblicazione precedente intitolata """"Le stanze di Eros"""" (Robin, 2012). L'autrice mantiene il suo stile raffinato ed elegante cantando l'amore nelle sue molteplici sfaccettature e sublimandolo tramite richiami psicologici, panici, filosofici e religiosi. La raccolta viene suddivisa in tre sezioni: nell'ultima, sono pubblicate alcune poesie scritte con il Poeta Jacopo Serafinelli." -
A nord del 45º parallelo nord
Raccontare un viaggio non è cosa difficile: lo fanno in tanti e le librerie sono piene di libri e di guide che descrivono con precisione ogni angolo della terra. Tentare invece di trasmettere anche la passione con cui - è lecito presumere - si dovrebbe viaggiare, è cosa decisamente più ardua. Nel fotografare e annotare, in presa diretta, tutto ciò che mi ha sorpreso ed emozionato, e nel completare e poi comporre il complesso sistema espressivo che ho voluto utilizzare in questo libro - coordinando fra loro cronaca, riflessioni, considerazioni, note, schemi planimetrici di inquadramento territoriale e immagini fotografiche - ho dedicato la stessa, identica passione che mi ha accompagnato nell'intero viaggio a nord del 45° parallelo nord. -
Le ferite invisibili. Sui bambini e la morte dei genitori
Che idea hanno i bambini della morte? A quale età si realizza che l'evento è per sempre? Cosa succede quando muoiono il papà o la mamma, in un'età in cui si dipende totalmente dalle loro cure? Quali vie prende il dolore e quali le risorse per farvi fronte? Questo libro, che condensa molti anni di esperienza clinica, si inoltra in un viaggio difficile, verso il cuore enigmatico non solo del lutto dei bambini, ma della stessa vita psichica infantile. Il suo scopo è sollecitare la disponibilità degli adulti a vedere, ascoltare, condividere la complessità del lavorare su ferite invisibili, così da favorire nei piccoli la maturazione non scontata di una ""capacità di lutto"""". Solo provando a essere compagni di solitudine si può contribuire all'ardua impresa di trasformare un dolore impensabile in possibilità di crescita. Fondamentale in questo processo è la funzione della scuola, cui è dedicata l'appendice conclusiva."" -
Uno squarcio tra le mura
Chi è Emanuelle Rouden? Perché Archimede Rigoni possiede un castello di cui nessuno è a conoscenza? Cosa si cela dietro le mura di Forte di Rocca? Quando Leandra ascolta le ultime volontà testamentarie di suo nonno queste e molte altre domande inizieranno a tormentarla costringendola a intraprendere un viaggio verso la verità, in cui la giovane ereditiera abbatterà mura ben più solide di quelle di un castello, quelle del silenzio di un intero paese ostile a tutto ciò che ha a che vedere con la sua famiglia. Le risposte che troverà andranno ben oltre le sue aspettative, portandola a scontrarsi col fosco passato del nonno e con se stessa. Una donna chiusa all'interno di mura costruite attraverso crisi di panico pilotate e la negazione di sé. Grazie alla lettura delle pagine di un diario, da suo nonno lasciate in giro qua e là in una sorta di caccia al tesoro, e con l'aiuto più o meno consapevole di più persone, troverà alla fine ciò che non sapeva di possedere, ciò che credeva di non volere: la capacità di provare emozioni e di condividerle con altri. Solleverà inoltre un velo sulle vicende passate del paese di Forte di Rocca che girano tutte attorno al castello e ai loro proprietari originari, permettendo ai fantasmi del passato di riposare in pace.