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Il biografo di Nick La Rocca. Come entrare nelle storie del jazz
Un biografo - piuttosto improvvisato e sprovveduto - è ossessionato, per un quarto di secolo, dal proposito e dai ripetuti tentativi di raccontare la vita di Nick La Rocca, il leader della leggendaria Original Dixieland Jazz Band di New Orleans che, per prima al mondo, nel febbraio del 1917, incise un disco di musica jazz. Il biografo di Nick La Rocca è il racconto di due vite incrociate e delle peripezie per far nascere un libro a cui il suo autore, qui indicato col nome Harry Brass, dedicò la vita intera, ricavandone infine una valanga di dissensi, insulti e irrisione. A cominciare da quelli del suo stesso “idolo”, l'italo-americano La Rocca (1889-1961), figlio di un ciabattino siciliano, che, disinvoltamente, si proclamava “inventore del jazz”, ma che comunque aveva segnato un punto importante nell'evolversi di quel genere musicale. Il libro recupera in chiave romanzesca, attraverso documenti storici originali e inediti, molte intriganti pagine della vita del battagliero, burbero e gradasso cornettista, nonché di quella del suo bizzarro, avventuroso e bistrattato Official Historian, due personaggi “estremi”: entrambi pronti a tutto pur di entrare nelle storie del jazz... -
Frank Zappa. L'autobiografia
"In genere un'autobiografia è opera di qualcuno che considera la propria vita fonte di incredibile interesse. Io non lo penso della mia ma sono tali e tanti i volumi stupidi che trattano di me, che ho creduto opportuno ci fosse almeno un libro serio sul mio conto."""" Con ironica modestia Frank Zappa spiega così i motivi di questa lunga confessione pubblica scritta cinque anni prima della morte. Musicista brillante e paradossale, Zappa si rivela velenosamente anche come narratore. Nel suo mirino non solo fulgide memorie anni '60 ma anche scabrosi temi del nostro tempo, dal puritanesimo sessuofobico al fondamentalismo religioso, dalle meschinità dello show business alla crisi del comunismo e della democrazia americana." -
Istrioni e sirene. Vol. 1: Da Johnny Adams a The Four Freshmen
Un secolo di voci rappresentative della formidabile varietà multiculturale, ricchezza emotiva e dinamicità di espressione della musica nordamericana, in un arco ampio ma coerente che va dal jazz al pop, toccando le aree più creative, veraci o commerciali delle diverse epoche. “Istrioni e sirene” è una guida dettagliata a centinaia di interpreti che hanno dato originalità e profondità, eleganza melodica, vividezza di racconto e intensità ritmica, al songbook policromo di Tin Pan Alley, Broadway e Hollywood, alle forme del blues e dei suoi derivati, all’eccitante repertorio jazzistico o alle toccanti ballate country e soul: maestri e innovatori come Al Jolson e Louis Armstrong, Bing Crosby e Billie Holiday, Jimmie Rodgers e Big Bill Broonzy, Dinah Washington e B.B. King, Mahalia Jackson e Aretha Franklin, Jerry Lee Lewis e George Jones, Frank Sinatra e Tom Waits, oltre a individualisti e storytellers di minore risonanza ma di grande talento e ispirazione, da Lee Morse a Ollie Nightingale, da Otis Spann a Meredith d’Ambrosio, le cui personalità e le cui qualità stilistiche e virtù espressive sono qui illustrate, e spesso confrontate tra di loro, attraverso una scelta di registrazioni significative e di notevole rilevanza storica. Dall’Usignolo di New Orleans, Johnny Adams, ai meravigliosi armonizzatori jazz del Midwest, i Four Freshmen, questo è il primo di tre volumi che esplorano alfabeticamente la grande tradizione vocale nordamericana, tra jazz, blues, soul, country, gospel e pop. -
Iggy Pop. Lust for life
Padrino del punk, attore, inventore dello stagediving ed evangelista dell'estetica ""search and destroy"""". Che altro dire di Iggy Pop? Nulla, se non che il signor James Jewell Osterberg Junior è semplicemente una delle nostre ultime icone: un'icona pop, per l'appunto. Come sostiene l'autore, Iggy Pop è stato un artista determinante, capace di avviare un cambiamento culturale nell'universo della musica: dai folgoranti esordi come batterista nei gruppi liceali del Michigan alle recentissima reunion degli Stooges, senza dimenticare le sfilate di moda per Donatella Versace e passando per le """"amicizie scomode"""" con personaggi del calibro di David Bowie e Lou Reed. Ma che dire del suo lato oscuro? Su quest'aspetto Trynka si dimostra impietoso e perfettamente allineato con l'estetica no compromise del punk: infatti passa attentamente al setaccio ogni minimo particolare nella vita di Iggy Pop descrivendone il controverso rapporto con la droga, l'altalenante stato di salute mentale e le alterne fortune artistiche."" -
Musical box. Le canzoni dei Genesis dalla A alla Z
Non tutti sanno che, quando quei quattro ragazzini di buona famiglia cominciarono a buttare giù canzoni fra le mura di un austero college inglese, nessuno di loro aveva alcuna intenzione di creare una band. L'idea era infatti di scrivere pezzi che qualcun altro avrebbe dovuto interpretare. Fortunatamente nessuno li prese sul serio, e così quei brani Gabriel, Banks, Rutherford e Phillips si rassegnarono a suonarseli e cantarseli da soli. Una filosofia che, alla fine, ha accompagnato tutta la parabola della band, in trent'anni di dischi e quasi quaranta di musica. Anni nei quali i Genesis hanno contraddistinto l'era migliore del progressive rock e cavalcato il periodo più fortunato del pop-rock senza mai venir meno al loro credo: scrivere canzoni valide, persino quando queste passavano in second'ordine rispetto alla complessità di progetti- album. Questo libro non racconta la storia dei Genesis, ma la storia dei loro brani, si tratti degli hit degli anni Ottanta o delle complesse opere del decennio precedente. Con le testimonianze degli stessi membri del gruppo, viene delineata la nascita di ogni canzone, se ne analizzano testi e musica, se ne ricordano le versioni alternative e la cronistoria sul palco, tracciando il ritratto più approfondito possibile sulla musica dei Genesis. -
Il jazz e le cose. 33 storie tra musica, realtà, utopia
Le “cose”, nel senso di storie ricorrenti, sono quelle dei luoghi, dei fatti, della gente che suona, ama, vive il jazz portandolo sulla sommità dell’intero universo suono, perché improvvisare o swingare risulta ormai una parte fondamentale della nostra vita tra musica, cronaca, realtà, perché insomma il jazz è anche il perno della cultura, dell’arte, dello spettacolo, del trascendente, dell’industria, della politica, del quotidiano, della società dei secoli XX e XXI. Le cose fondanti del jazz medesimo – come pure le arti o le idee sul jazz – appaiono in questo libro via via importanti, decisive, utopistiche, tenere, rabbiose, furenti, sensuali, fino a spostare il discorso su tutto ciò che effettivamente il jazz richiama quando tutti noi il jazz lo ascoltiamo, lo suoniamo, lo viviamo. Il jazz dunque come “cose” di annate (2020, 1970, 1920), supporti (Album, Cd), identità (Giovani, Natività), criticità (Anoressia, Guerra, Prigione), geografia (Luna, Umbria, Zulu), istituzioni (Scuola, unesco), curiosità (Domande, Proust), dualismi (Eco/Marx, Storia/Geografia), ciclicità (Nascita, Stagioni), concetti (Improvvisazione, Teoria, Tragico), musiche “affini” (disco-music, rock), autorappresentazioni (Civiltà, Collezionismo, I Love Jazz) e molto altro ancora da scoprire riga per riga. Prefazione di Silvia Belfiore, introduzione di Laszlo Kovacs. -
Figli delle stelle. Uomini, idee e miti dietro la scena musicale alternativa tedesca dell’età dell’oro dal Krautrock alla Musica Cosmica
Figli delle stelle non è un classico libro tematico né un mero elenco di formazioni musicali, con la disamina delle opere date alle stampe. In questo singolare volume si dà piuttosto spazio a tutte quelle figure di contorno, ma per questo non meno importanti dei musicisti, che hanno contribuito a far affiorare il fenomeno di due movimenti musicali che hanno cambiato il corso della storia a partire dagli anni Settanta: il Krautrock e la Musica Cosmica. In sintesi, l’autore è andato a indagare dietro le quinte per raccontare di quegli uomini che come a teatro lavorano dietro il palco, ma sono ugualmente importanti, anzi indispensabili, per la riuscita dello spettacolo. Uomini quali Rolf-Ulrich Kaiser, Uwe Nettelbeck, i tecnici del suono Dieter Dierks e Conny Plank e altri che nella narrazione del tutto all’interno dei libri tematici vengono liquidati con poche pagine o qualche breve cenno, quando invece sono stati il collante e la linfa vitale di un intero movimento musicale e di pensiero. Senza di essi molto si sarebbe perso o non avrebbe avuto la stessa forza dirompente, e di certo non avremmo avuto i dischi epocali dei Kraftwerk o degli Amon Düül, degli Ash Ra Tempel e dei Popol Vuh, dei Tangerine Dream e dei Faust, nomi ormai leggendari e ancora amatissimi da un pubblico fedele e raffinato. -
Neo Prog. Storia e discografia essenziale
Il progressive rock negli anni Settanta ha vissuto il massimo del suo splendore, salvo conoscere un importante stop nel 1978. Il prog fan che ha amato questa musica così articolata e ricca di emozioni si trova improvvisamente circondato da punk, musica da discoteca e new wave, non proprio il suo habitat emozionale. Ci pensa il neo prog a ridargli forti emozioni nei primi anni Ottanta, con tanti dischi di successo. Questo libro enciclopedico narra la storia del neo prog, e porta a conoscenza dei gruppi più significativi suddivisi per nazioni. Gli approfondimenti, con analisi delle discografie relative, sono un passaggio essenziale che rende la lettura un viatico per la curiosità. Marillion, IQ, Pendragon, sono solo tre dei nomi che hanno fatto la storia di questo nuovo genere, e il libro propone un’immersione anche nei testi e nella loro musica. Non mancano incursioni sulle nuove leve come Arena e Spock’s Beard. E la storia continua con estremo piacere sino ai nostri giorni. Un libro esaustivo, unico nel suo genere. Prefazione di Loris Furlan. -
78 giri quasi d'amore. Al riparo da un futuro invadente
All'inizio pensi che non succederà nulla, che tutto svanirà come un temporale sbagliato. Poi, quando la pioggia fa sul serio, scruti il cielo sperando che smetta presto. Ma più passano i giorni e più la tempesta si fa insidiosa. Così ti rendi conto che se non puoi fermarla devi almeno affrontarla come una delle tante strade strette di questa vita in salita. E se non sei Pantani, l'unico rimedio è quello di provare ad arrampicarsi scrivendo. Giorno dopo giorno, Maurizio Pratelli ha riversato sui suoi fogli bianchi i pensieri che agitavano la notte: per quasi tre mesi tutte le mattine ha raccolto il quotidiano disordine che aveva in testa fino a farne un diario da offrire alla polvere. Un presente così incerto lo ha riportato spesso indietro fino all'adolescenza, che si è fatta scudo anche per tenere a bada un futuro invadente. Dopo 78 giorni durante i quali almeno il cuore non si è mai sentito sospeso, dopo altrettante canzoni che hanno dato ritmo a questo tempo, sono rimaste sulla pelle qualche cicatrice e molta tenerezza. Segno che siamo vivi, sopravvissuti all'onda cattiva ma soprattutto al racconto di chi ha provato a cavalcarla pensando di ingannare il mare. Ora, dopo un lungo viaggio senza soste e tanti indirizzi nascosti tra queste pagine, ci sono finalmente nuove spiagge che ci aspettano. -
When the revolution comes. La cultura afroamericana dalla tratta degli schiavi al Black Lives Matter
L’espressione musicale ha sempre accompagnato i movimenti, gli spostamenti, le peregrinazioni, a partire, anche, dalla tratta degli schiavi. Dal banjo degli hobos sino ai lavoratori saltuari adibiti alla costruzione delle ferrovie, dagli inoccupati ai taglialegna delle grandi traversate coast to coast, ai virtuosismi dei suonatori di kora che il lento fluire del fiume Niger ha accompagnato di villaggio in villaggio. Il “moto” forzato e doloroso dei popoli africani ha prodotto in ogni luogo e tempo scintille di resistenza, di alterità culturale e sociale. La Seconda guerra mondiale ha dato vita al bebop con gli assolo dei sax simili al saettare dei proiettili. La mancata integrazione delle comunità nere da Detroit a New York ha reso gutturali le scale musicali del free jazz come a intonare la disperazione per la perdita di Martin Luther King e Malcolm X. Negli anni Trenta l’Harlem Renaissance fu la risposta del “popolo del blues” alla Grande Depressione e quindi poesia, arte muraria, teatro di avanguardia, un caleidoscopio, concentrato e vulcanico, come mai più si sarebbe visto negli Stati Uniti. “When the revolution comes” racconta tutto questo e annoda i fili che legano la grande ondata della lotta per i diritti civili, le contestazioni contro la guerra in Vietnam, le tensioni sociali della “guerra interna” contro gli afroamericani, la nascita del Black Panther Party e di una profonda sottocultura nera, identitaria, non solamente difensiva, fino al movimento Black Lives Matter che sta legittimamente alzando la voce nell’America di oggi, ancora incapace di fare i conti con il razzismo atavico che scuote le fondamenta della sua democrazia. Prefazione di Sandro Portelli. -
Il fuoco indimenticabile. 40 anni di U2: gli album, le canzoni, la storia
La musica degli U2 ha scosso il mondo intero, raccontando gli umori della società contemporanea, dalla periferia di Dublino ai sobborghi degli Stati Uniti, dalla Germania riunita all’Europa moderna, e lo ha fatto assorbendo stili e suoni diversi, mettendo in luce un’evoluzione costante che per quattro decenni ha accompagnato gli ascoltatori di tutto il mondo. Dal selvaggio post-punk degli esordi al blues affogato nella spiritualità, dal rock post-industriale filtrato dall’elettronica al ritorno alle origini, in una forma più sobria e matura. La carriera degli U2 sa di miracoloso: quasi nessuno è riuscito a rimanere per così tanto tempo sulla cresta dell’onda e a raccogliere una serie così sterminata di successi, infrangendo ogni record, seducendo generazioni di ascoltatori. Una band che non si è mai piegata alle mode, neanche nelle sue vesti più commerciali, e che ha influenzato correnti musicali grazie all’invenzione di suoni con una tecnica basilare, derivata dal punk e dal post-punk, ma incredibile nella ricerca sonora. Il materiale accumulato in quarant’anni di carriera è molto, e tutto costruito con acuta intelligenza. ""Il fuoco indimenticabile"""" non è solo una biografia, ma è anche e soprattutto un’analisi di ogni album e di ogni brano rilasciato dalla band irlandese. Un lavoro che racconta la musica, spiega i testi e interpreta la filosofia alla base del mito U2."" -
Being Janis. Il diritto di essere se stessi
Vi chiedete mai cosa sarebbe successo se Janis Joplin non fosse morta? O se il suo successo fosse esploso negli anni Duemila? Per anni è stata la portavoce di una sofferenza tutta al femminile, un simbolo per donne di ogni epoca che vedevano in lei una sorta di paladina di genere. La donna/bambina che era riuscita a fare della propria diversità un punto di forza, l’unica capace di farsi strada in quel club di soli uomini che era il rock system, nonostante le sue fragilità. Ma a distanza di 50 anni dalla sua morte, qualcosa è andato perduto. In un mondo completamente diverso dai tumultuosi anni Sessanta, tra i giovani del ventunesimo secolo la sua immagine non gode più dell’autorevolezza di un tempo, e l’eco di certi giudizi continuano a perseguitarla anche nella tomba. Il suo “essere Janis” ha fatto sì che nella memoria collettiva moderna venisse associata a un certo stereotipo di artista, e non più al simbolo che negli anni è diventata. Che sia colpa del periodo storico, o di una nuova concezione del termine “diverso”, è stata in parte accantonata, alla ricerca di nuovi idoli a cui tendere. Being Janis cerca adesso un punto di incontro tra passato e presente. Non è solo la descrizione del mito artistico, ma racconta una storia. Una storia che forse già conoscete, e che vi sembrerà familiare perché, anche se in un’altra epoca e in minor misura, avete vissuto anche voi. -
Musica per cani. Canzoni per il migliore amico dell'uomo
Quante volte avete pensato di dedicare una canzone al vostro cane senza mai riuscire a trovare quella giusta? Ci ha provato con non poche difficoltà l'autore di questo agevole libro che, stimolato dall'amore incondizionato dei suoi due fedeli compagni di viaggio, Harry & Pallino, si è divertito a selezionarle e raccoglierle in ordine casuale in questo volume dal titolo inequivocabile: Musica per cani.«Se conoscete qualcuno appassionato di musica che vive con un cane, questo è un regalo perfetto»- Franco Zanetti, Rockolrn «C’è la “musica da cani” e c'è la musica per cani, a iniziare dai Beatles che oltre a “Martha my dear”, una delle sedici canzoni raccontate in questo libro, incisero un suono udibile solo dalle orecchie del migliore amico dell'uomo nel solco finale di “Sgt. Pepper”. Un libro di musica cinofila, con qualche divertente curiosità, come la dimenticata “I love my dog”, vero canto d’amore scritto da... un gatto: Cat Stevens. O l’accorata “The day that Lassie went to the moon” dei Camper Van Beethoven». - Alessio Brunialti, La Provincia di Como Sono sedici brani di artisti e generi diversi che sicuramente non vi salveranno la vita. Tutti però hanno come leitmotiv l'affetto, l'ammirazione o la curiosità dell'artista verso l'animale da compagnia più comune e antropizzato del pianeta. Da Martha My Dear dei Beatles a The Day That Lassie Went to the Moon dei Camper Van Beethoven, passando per Old King di Neil Young, I Love My Dog di Cat Stevens e The Marvin Boogaloo di Giuliano Palma & the Bluebeaters, ogni canzone raccontata nel libro rivela con semplicità e immediatezza una vicenda o un ricordo incancellabile. Sono motivi tanto spassosi quanto malinconici che probabilmente apprezzerete ancora di più se, almeno una volta nella vita, avete avuto la fortuna di condividere un pezzo della vostra esistenza con un cane, o magari più cani. Da leggere (e ascoltare) preferibilmente in compagnia del vostro migliore amico. Prefazione di Antonio Bacciocchi e Rita ""Lilith"""" Oberti."" -
Isolation rock. Storie di musica, quarantena e coronavirus
Il libro che avete tra le mani, mentre c’è chi continua a combattere il contagio in prima linea e chi si sta lentamente abituando al nuovo mondo in compagnia del Coronavirus, è il tentativo di utilizzare la musica per inventare delle playlist strettamente collegate all’isolamento. Uno spunto insolito per “ascoltare” con occhio differente la nuova realtà che ci circonda e che qualcuno aveva già profetizzato. E così si scopre infatti che di distanziamento sociale già parlava nel 1982 Renato Zero. Sì, proprio lui: il re dei sorcini nel pezzo Contagio cantava “Pericolo di contagio, che nessuno esca dalla città… l’isolamento è un dovere oramai… dare la mano è vietato”. Un volume in note dedicato a quelle categorie di persone che con la loro dedizione finiranno nei libri di storia come i veri protagonisti di quest’emergenza planetaria. Il tutto passando attraverso decenni di rock’n’roll e scomodando anche delle icone come Giorgio Gaber che nel 1974, nel brano La peste, ispirandosi al flagello manzoniano intonava “Un bacillo che saltella / che si muove un po’ curioso / un batterio negativo / un bacillo contagioso”. Fino agli eccessi del black metal di gruppi come Pandemia o alla parodia di Bella ciao trasformata nella Canzone dell’amuchina: “Un’amuchina / mi son comprato / virus ciao / virus ciao / virus ciao ciao ciao”. E su tutto aleggiano, per ricordare la gravità di ciò che ha cambiato per sempre molte delle nostre abitudini, le sonorità misteriose e ipnotiche di Björk che in Virus sussurra “Come un virus ha bisogno di un corpo… io busso alla tua pelle ed entro”. Fortunatamente lei parlava d’amore. -
40 anni da Litfiba
Quarant’anni e anche più passati a fare musica. Dall’esperienza Cafè Caracas, alla nascita di una delle più longeve rock band italiane, i Litfiba. Federico “Ghigo” Renzulli racconta e si racconta, a cuore aperto e senza segreti. Ed è il racconto nudo e crudo, senza prediche o sermoni, di una grande passione per la musica: Ghigo riflette, ricorda, e traccia un percorso in cui nulla è nascosto ma tutto è alla luce del sole, un percorso da seguire con attenzione per capire quanto la musica abbia indirizzato la sua vita con tutte le vittorie e gli immancabili scazzi. L’infanzia, l’esperienza londinese, la voglia di vivere la musica d’oltremanica, il periodo punk, la new wave e il ritorno in Italia. Tredici album in studio con i Litfiba, oltre a una decina di live e tre raccolte. Grazie a questo libro potremo seguire il lavoro in studio, le prove in sala, il dietro le quinte dei live e dei video, i viaggi su e giù per l’Italia e non solo, in poche parole la vita di un rocker italiano. I Litfiba hanno vissuto cambi di formazione e addii traumatici, ma Ghigo c’è sempre stato e c’è, pronto a trascinarli con la sua inseparabile chitarra. E poi, si narra anche la storia recentissima e quel progetto No.Vox, di composizioni puramente strumentali, che mette insieme le sue radici e tutte le sue passioni musicali. Ghigo Renzulli non è solo l’unico membro stabilmente presente nella band, è anche e soprattutto uno dei chitarristi più rappresentativi del panorama rock italiano. Il suo sound unico e inconfondibile è un vero e proprio marchio di fabbrica. -
Us and them. La distopia rock dei Pink Floyd
Quella dei Pink Floyd è una vicenda ancora oggi difficile da definire: ricca di lati oscuri, fratture emotive e cicatrici interiori mai rimarginate. Dietro la nozione di pinkfloydiano, ormai imprescindibile, si annidano suoni, parole, immagini e ossessioni, che hanno dato adito a molteplici letture in cui talvolta è annegato il tentativo di capire cosa ci fosse realmente dietro “il muro”. Questo è avvenuto a favore di una visione, spesso idolatrica, o limitata all’analisi di un solo singolo aspetto scaturito dalla multisensorialità di cui una simile esperienza è intrisa. Il procedere della storia emotiva della band ha senza dubbio raggiunto i suoi massimi storici nel decennio 1973-1983: gli anni del dominio del genio di Roger Waters e delle sue ossessioni. La paura costante di non essere all’altezza della lotta ideologica di cui si era fatto portavoce, insieme alla metamorfosi mostruosa di una band sempre più inglobata all’interno delle dinamiche della “macchina” dello show business, hanno portato alla costruzione di una vera e propria distopia rock in cui il gruppo e la sua vicenda interna sarebbero diventati metafora di problemi e questioni di più ampio respiro sociale, umanitario e politico. La verità nascosta in una parola sempre più rivelatrice, ma al contempo resa meno presente dall’imponente emergenza di immagini e suoni, è l’oggetto di studio di questa analisi. Utilizzando gli strumenti tipici della filologia si è tentato di scavare nell’io lirico e narrativo, tra le parole e le immagini sonore che hanno permesso di costruire questa magnifica distopia della contemporaneità. Si attua così una focalizzazione sulla profondità psicologica che sottende i testi e le armonie dei quattro principali concept album: the dark side of the moon, wish you were here, animals e the wall, tentando di risalire alle cause prime e alle influenze culturali che li hanno generati. Prefazione di Giovanni Luciani. -
The drummers's book. Metodo completo per batterie. Vol. 3: Livello avanzato
La principale caratteristica di questo metodo consiste nell’organizzazione delle materie in sezioni distinte: Solfeggio – Snare Drum – Drum Set. Tutti gli argomenti sono organizzati partendo dallo studio della sezione “solfeggio ritmico”, che diventa la guida per poi accedere alle sezioni dedicate alla tecnica degli arti superiori e allo strumento. L’andamento dei contenuti è costantemente lineare e progressivo. Lo studente o l’insegnante che desideri avvalersi di questa metodologia potrà riscontrare sin dalle prime pagine il carattere dinamico e divertente dello studio proposto. Sezione Solfeggio Organizzata in ordine progressivo di difficoltà, pensata per l’assimilazione delle figure ritmiche e il potenziamento dell’abilità di lettura. Questa, sin dal primo capitolo, diventa una guida per poter accedere in modo immediato e chiaro allo studio delle sezioni successive. Sezione Snare Drum Ideata per lo sviluppo della coordinazione degli arti superiori, la velocità, il controllo dinamico e il fraseggio. Sezione Drum Set Rappresenta il punto di arrivo del testo, ossia l’applicazione pratica sullo strumento attraverso lo sviluppo dei concetti elaborati nelle sezioni Solfeggio e Snare Drum. -
Le nove vite di Steve Winwood
Ben pochi, o forse lui soltanto, hanno attraversato la storia della musica inglese con tre gruppi epocali come lo Spencer Davis Group (1963-1967), i Traffic (1967-1974) e i Blind Faith (1969). Steve Winwood è senza dubbio una delle figure di maggior talento, eleganza e visione che il pop abbia mai partorito. Ragazzo prodigio nello Spencer Davis Group (co-autore di un grande classico come Gimme Some Lovin’ alla tenera età di 18 anni), leader dei Traffic e mattatore nei Blind Faith, resta anche in seguito da solista un autore ricco di inventiva, un versatile polistrumentista, intrattenitore di lusso, musicista provetto, abilissimo nel giocare su più tavoli. Concede poco a chi sogna genialoidi impennate ma le sue canzoni sono sempre coinvolgenti, talvolta levigate ma di grande spessore. Il suo è l’universo di un musicista tra i più completi e fertili nel panorama del rock internazionale con quell’organo Hammond suonato con rara maestria e quella voce inossidabile da “negro bianco” che ha saputo fondere con naturalezza il soul black e il rock white. “Le nove vite di Steve Winwood” ripercorre l’intera, fluviale carriera dell’artista, oggi splendido settantenne amato e riverito da ogni collega e da tutti i veri appassionati di musica. Prefazione di Aldo Pedron. -
Gli approdi sinfonici di Frank Zappa
Questo saggio analitico è strutturato intorno alle opere orchestrali prodotte e realizzate da Frank Zappa nell’arco della sua carriera. Nel testo si analizza la produzione discografica zappiana attraverso l’approfondimento dei termini, della produzione e della realizzazione sia delle composizioni orchestrali sia di quelle di matrice elettronica, focalizzando la continuità concettuale che lega tutta l’opera artistica del compianto artista americano. Nei vari capitoli del testo si ripercorre l’evoluzione musicale del compositore, partendo dalla prime esperienze giovanili e proseguendo attraverso l’analisi musicale e testuale dei dischi realizzati con la prima formazione dei Mothers of Invention sino a hot rats, burnt weenie sandwich, weasels ripped my flesh e 200 motels. Si passa di seguito alla trattazione analitica delle produzioni prettamente orchestrali e di quelle realizzate al Synclavier: da orchestral favorites a tutte le composizioni eseguite dalla London Symphony Orchestra sino alla collaborazione con Pierre Boulez. Dopo l’esaustiva trattazione dell’opera the yellow shark, i capitoli finali del saggio sono riservati all’analisi tecnica dei dischi più rilevanti sotto l’aspetto orchestrale ed elettronico pubblicati dallo Zappa Family Trust negli ultimi venti anni, per finire con una disamina dei concerti, degli eventi e dei progetti più importanti effettuati in Italia in memoria del compositore dalla fine degli anni Novanta a oggi. -
Metallica. I quattro cavalieri
I Metallica sono il più grande gruppo heavy metal del mondo. Lo dicono le cifre che parlano di milioni di copie di dischi venduti in tredici anni di carriera.