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L' innovazione nelle destinazioni turistiche alpine. Riferimenti teorici e buone pratiche
Le località montane sembrano scontare una difficoltà strutturale nell'introdurre innovazione; è oggettivamente forte la tendenza a riproporre la stessa fisionomia e soprattutto la stessa tipologia di offerta. Questo lavoro pone l'attenzione al tema dell'innovazione finalizzata al rilancio e alla valorizzazione turistica delle destinazioni alpine. Nella prima parte viene offerta una riflessione sulle problematiche dell'innovazione, tema cruciale nella teoria economica, stimolato in particolare dal grande cambiamento di questi anni; l'attenzione va direttamente all'innovazione nelle località turistiche di montagna, delle quali vengono evidenziati i limiti, le difficoltà, le opportunità e le necessità più evidenti. Successivamente vengono analizzate esperienze dei paesi dell'arco alpino nelle quali si sono riconosciute soluzioni innovative, nel prodotto, nell'organizzazione, nel processo di produzione o nel marketing. Il testo offre una sorta di ""antologia dell'innovazione turistica nelle località alpine"""" che costituisce sia un'opportunità di riflessione per gli operatori, sia una casistica di stimoli e idee che possono essere rielaborate o reinterpretate."" -
Blindspot. Punti ciechi e punti di vista sull'industria culturale
"Communications. Blindspot of Western Marxism"""" è il titolo di un articolo pubblicato nel 1977 sul Canadian Journal of Political and Social Theory da Dallas W. Smythe, pioniere dell'economia politica della comunicazione negli USA e poi in Canada. Smythe accusa i colleghi di concentrarsi sulle problematiche relative all'ideologia, rimanendo """"ciechi"""" sulle logiche economiche della radio e della televisione commerciali. Di qui, l'Autore coglie lo spunto per confrontare, ripercorrendo la storia della ricerca comunicativa dagli anni Sessanta in poi, due visioni critiche che si concentrano entrambe sul lavoro di consumo: come produzione di senso e come produzione di valore. La nozione di industria culturale, fondata da Horkheimer e Adorno nel 1947 con l'enfatizzazione delle sinergie e interdipendenze reciproche fra diversi segmenti produttivi e la produzione culturale, e l'osservazione dei flussi di denaro e di senso che la nutrono e organizzano come sistema, viene così arricchita dei contributi dell'economia politica della comunicazione e della teoria delle industrie culturali. Inoltre, ripercorrendo la storia e l'intreccio dei diversi punti di vista, il libro propone di ricomporre il sistema complesso industria culturale avvalendosi anche dei contributi dei Cultural Studies e degli Audience Studies." -
Le imprese dell'Appennino centrale nella prospettiva di Basilea 2
La ricerca, svolta grazie al finanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione, e con il sostegno del Patto Territoriale per l'Occupazione Appennino Centrale, ha l'obiettivo di fornire un'analisi dettagliata dello stato delle imprese locali alla luce della situazione congiunturale e dell'evoluzione del rapporto tra banca e impresa. Le scelte strategiche e gli indirizzi del sistema pubblico delle agevolazioni alle imprese nel comparto del credito non possono prescindere da un'approfondita conoscenza del comparto produttivo, indispensabile per individuare le variabili sulle quali agire per promuovere la competitività. Il presente lavoro consente di determinare, in particolare, le modalità operative attraverso le quali i soggetti intermediari locali possono favorire l'applicazione del nuovo accordo di Basilea, senza che questo diventi causa di fenomeni di razionamento del credito a scapito delle imprese minori e di quelle più difficilmente assoggettabili all'attribuzione dei rating di affidabilità creditizia. -
Una scuola ineguale. Rubrica ragionata dei problemi chiave della scuola secondaria superiore
Dove puntare lo sguardo per cogliere quali sono i veri problemi cruciali della scuola italiana di oggi? Questa ""rubrica ragionata"""" tenta di selezionare un numero limitato di priorità di intervento e di analisi, con particolare riferimento alla scuola secondaria di secondo grado. Si tratta di problemi che è urgente affrontare in termini di comprensione, ricerca scientifica, dibattito pubblico e intervento di politica scolastica. La situazione odierna del """"discorso pubblico sulla scuola"""" è infatti caratterizzata da un lato dalle """"mode-emergenze"""" strillate e poi dimenticate, nella quotidianità senza memoria, dai media, dall'altro dal distacco e dall'incomunicabilità fra le ricerche specialistiche, la pubblica opinione e gli stessi protagonisti della scuola (fra cui i docenti). È a partire dalla constatazione di questo stato di cose che l'Area programmazione scolastica del Cisem ha cercato, con questa pubblicazione, di gettare un ponte fra tre realtà: mondo della ricerca scientifica, operatori e utenti della scuola, opinione pubblica interessata. Ogni problema è identificato tramite un concetto-chiave, è sinteticamente trattato soprattutto nei suoi aspetti problematici, si conclude con il suggerimento di possibili linee di ulteriore ricerca."" -
Nicola Gallerano e la storia contemporanea
La figura di Nicola Gallerano è altamente rappresentativa di una generazione che, attraverso lo studio della storia contemporanea dentro e fuori l'università, intese anche impostare il terreno per un rinnovamento civile del paese. Così le battaglie per l'apertura della disciplina alla storia sociale, alla storia delle donne, alla metodologia comparata, all'uso di nuove fonti, si riflettono nella produzione dello storico, ma anche in una vita intensamente spesa a intrecciare rapporti interdisciplinari, a sostenere nuove forme associative, a rinnovare gli istituti esistenti, a favorire collegamenti tra scuola e università, tra ""centro"""" e """"periferia"""", tra didattica e storia. Per ricordare Nicola Gallerano a dieci anni dalla sua scomparsa l'Irsifar, in un convegno nel giugno 2006, ha proposto una riflessione sulla storia contemporanea in Italia e sul contributo da lui offerto alla lettura-interpretazione del passato recente. Questo volume ne ospita i contributi."" -
Cultura e territorio. Beni e attività culturali. Valorizzazione e indotto in prospettiva europea
A ogni livello politico, da quello nazionale ai livelli locali, il ruolo della cultura come possibile volano per altre attività viene ormai individuato come un fattore di estrema rilevanza per il nostro paese. Ugualmente importante è, però, la funzione che i beni culturali possono svolgere nella risposta ai bisogni identitari della popolazione, particolarmente forti in epoca di crescita dell'immigrazione; in questo ambito l'importanza della corretta gestione, soprattutto a livello politico, del patrimonio culturale travalica i confini italiani, per collocarsi in un più ampio spazio di valori condivisi europei. Per molti versi la situazione italiana si riproduce infatti in tutto il vecchio continente: la rilevanza della cultura è una caratteristica europea, come pure lo sono i crescenti flussi migratori, la delocalizzazione e i bisogni identitari. Come attestano i saggi raccolti in questo volume, proprio nel settore dei beni e delle attività culturali il quadro europeo è ricco di stimoli, ma anche di contraddizioni. La scommessa futura sarà dunque quella di dare ai cittadini un'identità forte, in cui la componente europea si integri con quella nazionale e locale, nello stesso tempo fornendo loro un'apertura all'interazione con i cittadini di paesi terzi, compresi quelli immigrati nel territorio dell'Unione. -
Agricoltura non profit. Percorsi strategici dell'impresa sociale e potenzialità multifunzionali per l'azienda agricola
Il volume riporta i risultati di una ricerca, finanziata dal Ministero delle politiche agricole e forestali, relativa al ruolo dell'agricoltura sociale in Italia, tipico esempio di agricoltura multifunzionale che suscita particolare interesse negli studiosi e negli operatori, sia in ambito nazionale che internazionale. In una cornice teorico-metodologica di analisi delle attività non profit nel mondo agricolo, il lavoro analizza la duplice dimensione dell'attività primaria finalizzata al recupero del disagio sociale: nell'ambito della cooperazione sociale dove l'agricoltura rappresenta uno strumento efficace di inserimento lavorativo delle diverse tipologie di disagio, e dell'azienda agricola dove il disabile rappresenta una opportunità nel completamento dell'approccio multifunzionale delle attività agricole. Ne emerge un quadro completo delle differenziazioni strategiche delle diverse imprese che mette in evidenza il divario nell'offerta di servizi sociali tra mondo rurale e urbano nonché la necessità di incentivare forme di integrazione tra impresa sociale e azienda agricola nelle attività sociali. -
Le aziende sanitarie pubbliche. La ricerca dell'economicità tra vincoli e margini di azione
A oltre dieci anni dall'emanazione dei decreti di riforma del Servizio sanitario nazionale i risultati del cosiddetto processo di aziendalizzazione non sono apparsi del tutto coerenti rispetto alle attese, tanto da far presagire ad alcuni la necessità di un cambiamento di rotta rispetto al modello aziendale. Ciò nondimeno, il modello aziendale è connaturato allo svolgimento dell'attività economica di produzione e consumo di prestazioni sanitarie e può contribuire concretamente al conseguimento della finalità del soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini. La logica aziendale, funzionale rispetto al conseguimento delle finalità istituzionali, assume pieno significato rispetto alla soddisfazione dei bisogni pubblici in quanto criterio-guida per un uso razionale e responsabile delle risorse disponibili. Questo lavoro, impiegando la prospettiva economico-aziendale, interpreta il perseguimento dell'economicità della gestione come un comportamento che si esplica tra vincoli di varia natura e margini di autonomia che provengono all'azienda sanitaria dal modello istituzionale di riferimento. All'interno degli spazi di azione concessi, il perseguimento dell'economicità della gestione può essere favorito dall'impiego di strumenti e tecniche di ispirazione economico-aziendale che guidano verso il conseguimento di risultati coerenti con la finalità del soddisfacimento dei bisogni di salute e la responsabilizzazione economica attribuita alle aziende sanitarie pubbliche. -
Il cavaliere errante. La poetica educativa di Don Chisciotte
Perché leggere oggi le avventure dell'ingegnoso Idalgo? Di più. Perché leggerle alla luce di una serrata critica contro la pedagogia imperante e contro le sue evoluzioni dall'inizio del secolo? A che vale la fatica di smontarne le costruzioni, disarticolarne gli ingranaggi, decostruirne i discorsi? E poi, è possibile accostarsi ad un grande classico senza mediazione alcuna? Possiamo proporre una lettura della Divina Commedia, come d'un fiato, con animo impressionista? O i Promessi Sposi, o l'Odissea? Questi interrogativi sono i fili conduttori che accompagnano, incalzanti, la riflessione di Juan Carlos González Faraco, insieme all'insofferenza per la norma, per il codice, per lo schema. Per le esegesi, le analisi testuali, la riduzioni didattiche, gli exempla pedagogici. Per tutto quello che pre-confeziona, pre-digerisce, omogenizza l'esperienza estetica, ovvero, la vita. La formazione. E ne offre una sola chiave di lettura. Attraverso le avventure del Cavaliere errante, figura fragile e poetica, l'autore, legge il mondo, la vita, le sue trasformazioni incessanti, impreviste, vitali. E ci conduce ad una nuova teoresi pedagogica. -
Tredicesimo rapporto sulle migrazioni 2007
Al 1° gennaio 2007 gli stranieri provenienti dai paesi a forte pressione migratoria in Italia sfioravano la soglia dei quattro milioni di presenze. Una crescita costante e consistente che porta gli immigrati a rappresentare il 5% dell'intera popolazione italiana. Aumentano le presenze, le acquisizioni di cittadinanza così come il volume delle rimesse inviate in patria, per citare solo alcuni fenomeni di rilievo. Il volume si articola in quattro sezioni - Il quadro generale, Aree di attenzione, Approfondimenti, Lo scenario internazionale - nelle quali vengono approfondite, alla luce dei più recenti dati statistici, aree tematiche quali il lavoro, la scuola, la salute. Vengono inoltre affrontate alcune questioni particolarmente rilevanti quali i minori stranieri non accompagnati, la Carta dei valori, le religioni in Europa e, nello scenario internazionale, le politiche dell'immigrazione in Gran Bretagna e in Spagna, la mobilità cinese e le migrazioni nei paesi andini. -
La scuola: paradigma e modelli
Il volume si snoda intorno all'idea che l'Educazione, prima ancora che un'attività, è un congegno concettuale che deve tuttavia misurarsi anche con le realtà fattuali. I vari interventi si sviluppano attorno alla relazione tra Paradigma e Modelli dell'educazione: il primo rimanda alla dimensione teoretica del discorso sull'educazione e la scuola, i secondi si riferiscono alle interpretazioni concrete del paradigma. Ci si muove con questa attenzione ai due piani del discorso, prendendo in esame sia questioni generali sia questioni più particolari e storicamente connotate. Di là dalla molteplicità dei problemi e dalle varie risposte storicamente date, si può rinvenire un elemento unificatore nella consapevolezza della scientificità del sapere sull'educazione e nel continuo perseguimento di tale scientificità. Prima di tutto e necessariamente attraverso la scuola, concepita come oggetto di scienza e, quindi, come agente educativo insostituibile e non surrogabile da qualsivoglia modello. -
Le imprese sociali. Modelli di governance e problemi gestionali
Questo lavoro costituisce la prosecuzione e lo sviluppo di una prima ricerca curata dal CreaRes (Centro di Ricerche su Etica negli Affari e Responsabilità Sociale) dell'Università dell'Insubria e dal CRC (Centro di Ricerche sulla Cooperazione) dell'Università Cattolica del S. Cuore di Milano, pubblicata nel 2005. L'evoluzione della normativa di attuazione della legge sulle imprese sociali ha suggerito l'opportunità di approfondire l'analisi per verificare, da un lato, gli effetti della regolamentazione nella costituzione di una impresa sociale e, dall'altro, in chiave microeconomica, l'impatto delle prescrizioni normative sulle problematiche gestionali delle imprese sociali. L'approccio seguito, fortemente di tipo interdisciplinare, ha affiancato contributi giuridici ed altri di natura economico e aziendale. Nello studio ci si è proposti di testare ""sul campo"""" l'impatto atteso che la regolamentazione potrà produrre sulle organizzazioni potenzialmente interessate ad assumere la qualifica di impresa sociale, mediante approfondite interviste dirette e di raccolta di questionari indirizzati a realtà insediate nella provincia di Varese."" -
Lavoro, rappresentanza, riforme. La Cisl di Bergamo e lo sviluppo economico-sociale nel secondo Novecento (1943-1985)
La storiografia istituzionale, economica e sociale bergamasca si arricchisce con questa monografia di un nuovo contributo di sintesi, attinente alle vicende della Cisl provinciale con la sua cadenzata affermazione come ""primo sindacato"""" durante la seconda metà del '900. Si ripercorrono le tappe fondamentali di evoluzione dell'Unione sindacale provinciale della Cisl di Bergamo dalle origini alla metà degli anni '80 del XX secolo. In particolare vengono enucleate quattro questioni di fondo. La prima riguarda il tema dell'identità del sindacato, della sua autonomia, della responsabilità che porta con sé quale libera associazione democratica e partecipata. La seconda concerne il rapporto della Cisl orobica con lo sviluppo economico e sociale sia territoriale che nazionale, sviluppo nel quale il sindacato si inseriva e che doveva saper leggere sempre meglio. La terza attiene alle fasi di rivendicazione, di scontro, di maturazione nella fatica della lotta vissuta dai lavoratori nelle vertenze sostenute all'interno delle singole fabbriche. L'ultima questione ricomprende le problematiche organizzative e di diffusione sul territorio della Cisl bergomense, da sempre fortemente innestata nelle realtà locali e nel tessuto sociale provinciale."" -
Non è sempre la solita storia. Interrogare la tradizone, dar voce alla differenza di genere nelle pratiche educative
Nascere in un corpo femminile o maschile è la prima condizione con cui ogni soggetto umano si pone al cospetto della storia, dalla quale riceve opportunità e risorse ma anche impedimenti e vincoli. Per chi è investito di responsabilità educative (genitori, educatrici/educatori, insegnanti), fare della differenza un'esperienza di crescita significa saper contestualizzare la propria soggettività sessuata nel tempo e nella società, stabilire un rapporto maturo e consapevole con la cultura, le discriminazioni e le potenzialità in essa contenute, affinché il rapporto con l'altro/l'altra possa godere di un più ampio margine di espressione e libertà. Questa esigenza è avvertita dai genitori e dal personale dei servizi educativi e scolastici. Le domande che più frequentemente l'accompagnano sono: come tradurre quanto è motivo di intuizione in agire educativo? In che modo l'intenzionalità può orientare la pratica? Cosa possono fare i genitori e, più in generale, le istituzioni educative per aiutare bambini e bambine a diventare via via più consapevoli di sé, più responsabili dei propri processi di crescita e più rispettosi di quelli altrui? A questi interrogativi ha cercato di dare risposta il percorso formativo narrato in questo volume, che ha coinvolto un gruppo di educatrici di asilo nido, di scuola dell'infanzia e di scuola primaria del Comune di Carpi. -
Rifare comunità. Aprirsi a responsabilità condivise per chiudere davvero gli Istituti
La chiusura degli Istituti, tappa formale e sostanziale nel percorso di cambiamento sociale e culturale relativo al tema dell'accoglienza dei minori, ci chiama oggi a riflettere sulla tematica delle alternative. Le esperienze in atto, tra cui le comunità di accoglienza ancora necessarie in molte situazioni, non garantiscono ai bambini allontanati da casa il diritto a vivere in una famiglia. Il tema della ""comunità"""" acquisisce allora un significato più ampio indicando un orizzonte in cui le famiglie, le persone, gli operatori e le Istituzioni siano in grado di farsi carico, ciascuno per il proprio specifico, delle situazioni dei bambini e delle loro famiglie in difficoltà. All'interno di questa prospettiva le politiche sociali e le scelte soggettive degli individui divengono volti differenti di un comune impegno di attenzione e cura che mette al centro il benessere e il diritto del minore, attraverso reti di risposte differenziate."" -
Sicurezza e qualità della vita. Il contributo della polizia locale
Le Polizie locali svolgono da tempo un ruolo insostituibile fra gli operatori della sicurezza, soprattutto in un quadro che rivaluta le attività preventive e la qualità della vita dei cittadini, e assegna maggiori responsabilità agli amministratori locali (sindaci e presidenti delle province). Un ruolo, peraltro, non sufficientemente supportato dall'attuale legislazione, sorpassata e lacunosa. Gli autori, da tempo impegnati nel campo delle Polizie locali in diverse realtà regionali e partecipi anche di significative esperienze internazionali, hanno affrontato alcuni fra gli aspetti più problematici di questo settore, quali la comparazione dell'organizzazione internazionale, il quadro dell'impiego teorico nell'ambito della sicurezza urbana e dell'azione dello Stato, l'identità e la formazione, l'etica e la quotidianità. Il libro fornisce soluzioni innovative e spunti di riflessione per chi, tecnici e politici, sia interessato a raffinare uno strumento di intervento nelle comunità locali che si rivela sempre più di fondamentale importanza in un momento in cui la socializzazione e la convivenza si presentano problematiche e cariche di novità. -
Le aziende non profit. Un esame degli strumenti di controllo di gestione
Il terzo settore ha vissuto negli ultimi decenni un profondo processo di cambiamento per effetto del progressivo incremento del numero di realtà operanti sul mercato. Questa situazione ha reso necessario, da parte delle aziende del terzo settore, spesso strutturate e gestite in modo elementare, l'utilizzo di modelli organizzativi e di strumenti di gestione aziendale tipici delle aziende for profit. Il management delle aziende non profit ha quindi dovuto affrontare in modo sistematico la programmazione della propria attività, sia sotto il profilo della gestione di medio-lungo periodo, mediante l'adozione di strumenti di pianificazione strategica, sia sotto quello della gestione operativa, mediante l'adozione del sistema di budgeting e di sistemi di controllo sui risultati ottenuti. In questo modo può verificare il raggiungimento degli obbiettivi prefissati sia in termini qualitativi sia quantitativi ed intraprendere, se necessario, le eventuali azioni correttive per avere sempre il controllo sull'andamento della gestione. Questo studio intende fornire un quadro generale delle problematiche gestionali delle aziende che operano nel terzo settore, dando rilievo all'applicazione ed all'utilizzo degli strumenti gestionali di programmazione e di controllo che sono generalmente utilizzati dalle aziende for profit. -
Stati Uniti e Italia nel Mediterraneo. Operazioni di pace e di guerra
I saggi raccolti in questo volume si collocano in momenti cruciali della storia delle relazioni internazionali nel Novecento e analizzano vicende nelle quali, pur in gradi e forme disuguali, è costante il coinvolgimento degli Stati Uniti e dell'Italia, e, con ruolo ora attivo ora passivo e con livelli diversi di capacità d'iniziativa, sono di volta in volta presenti regioni e paesi del Mediterraneo - nello specifico, Montenegro, Grecia ed Israele oltre alla stessa Italia e alle sue isole maggiori. L'elemento centrale di fondo di questi saggi è per l'appunto il Mediterraneo, inteso non solo come localizzazione geografica dei singoli casi esaminati, ma soprattutto come entità ineludibile nei processi decisionali della politica internazionale e come fattore strutturale dei sistemi internazionali avvicendatisi nel ""secolo breve"""" e anche di quelli rimasti allo stadio progettuale. In questo senso e per l'originalità dei temi affrontati il volume rappresenta un contributo storiografico importante allo studio delle relazioni internazionali."" -
Religione politica e riscrittura della memoria nella Francia di Vichy
L'""estetica della politica"""" e la scelta di linguaggi simbolici sono ancor oggi elementi imprescindibili per connotare soggetti politici all'affannosa ricerca del consenso delle masse. Il regime di Vichy, nel processo di costruzione della propria identità nazionale, si rivelò estremamente attento all'elaborazione di una solida liturgia: un complesso intreccio di miti, riti e credenze che ripercorrevano la tradizione francese e operavano una riscrittura della memoria per definire il presente e rappresentarne essenza e valori. Questo volume nasce allo scopo di comprendere se gli interventi politici, istituzionali e culturali che la Francia pétainista operò, arrivarono a produrre, in antitesi rispetto all'esperienza della gloriosa Rivoluzione del 1789, una """"religione politica"""". Il regime di Vichy fece nascere, come l'Italia, la Germania e l'Unione Sovietica, una nuova religione politica? Arrivò a sacralizzare un sistema fondato sulla coercitiva e incondizionata subordinazione dell'individuo a un univoco codice etico e dottrinale imposto dallo Stato? Attraverso il vaglio di fonti archivistiche, iconografiche e audiovisive e una lunga indagine nelle intenzioni, nei progetti e nelle realizzazioni di uno Stato in formazione, è stato possibile abbozzare una risposta significativa a questo interrogativo e infine comprendere se la Francia della Révolution Nationale perseguì il suo prioritario traguardo: persuadere le masse."" -
Le nuove macchine sociali. Giovani a scuola tra internet, cellulare e mode
I ragazzi oggi si muovono tra vecchi e nuovi oggetti di consumo: televisione, quotidiani, mostre d'arte, musei, discoteche, ma anche cellulari, pc, internet, videogiochi, tatuaggi e piercing. Molti di questi oggetti si sono trasformati in nuove ""macchine"""" sociali con le quali i ragazzi costruiscono la loro vita quotidiana. Ma quali tra gli oggetti che vengono consumati sono ancora veramente indispensabili per la vita sociale e di relazione dei ragazzi? Quando il loro consumo si trasforma in dipendenza e patologia? E quando, invece, diventa rischio di esclusione? Infine, il mondo degli adulti di riferimento, genitori ed insegnanti, è ancora capace di guidare i ragazzi attraverso questi nuovi oggetti e strumenti? In questo volume un gruppo di ricercatori, sociologi e psicologi, cerca di spiegare e chiarire il mondo dei consumi giovanili individuandone i modi, i rischi e le risorse. L'obiettivo è quello di capire quando questi consumi sono costruttivi e quando invece diventano segnale di disagio.""