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Valutazione strategica e previsione finanziaria nel rating interno delle imprese. Con CD-ROM
Il lavoro illustra un sistema di supporto decisionale (DSS) per l'assegnazione, secondo il metodo IRB avanzato, del rating interno a imprese e gruppi del segmento corporate gestiti in ottica relationship banking. Sul rating parziale derivante dall'applicazione di modelli quantitativo-statistici, si innesta un processo verticale di notching per recepire tutte le altre informazioni rilevanti, prevalentemente di natura qualitativa, richieste da Basilea 2. Le valutazioni strategica e prospettica dell'impresa si ispirano ai principi della dottrina aziendalistica; l'analisi economico-finanziaria si fonda sul collegamento fra aspetti quantitativi e qualitativi come la ricerca di indizi sulla formula competitiva e la valutazione del posizionamento nel settore. Dalle indagini scaturisce il documento di previsione economica e finanziaria a medio termine che evidenzia la formazione e la provenienza dei relativi drivers operativi. Il CD Rom allegato recepisce il software che gestisce il DSS le cui performance sono illustrate da un caso aziendale. -
Il Sessantotto. Un evento, tanti eventi, una generazione
Il '68 fu rottura, controinformazione, agitazione politica: ma innanzitutto modernizzazione culturale. Da un'Italia arretrata e conformista si passò in un tempo breve ad un paese più aperto e cosmopolita, quel paese che avrebbe avuto le leggi sul divorzio, sull'aborto, sulla soppressione dei manicomi, sulla Rai, sui canoni di affitto. E che visse una stagione nel cinema, nel teatro, nella musica e un po' anche nella letteratura irripetibile. E che conobbe la cultura laica e si incontrò con lo straordinario movimento femminista. Con il cattolicesimo democratico del Concilio Vaticano secondo. L'occasione per questo saggio lungo (o libro breve) è il quarantesimo anniversario di quell'anno straordinario, certo. È, però, qualcosa di più. È un invito apparentemente paradossale - all'ottimismo della volontà, dando per scontato il pessimismo della ragione. Rileggere quella fase significa coglierne, appunto, la parte di maggiore attualità. Ora che la politica è soprattutto una grande questione di culture, un nuovo appuntamento identitario. E ora che serve una vera 'rivoluzione culturale', per immaginare uno sviluppo rispettoso delle vicende umane e dell'ecologia del sistema. E della mente. Per superare la 'violenza simbolica' insita nella nuova destra italiana: schizzi nostalgici, populismo elettronico, dirigismo berlusconiano, localismi proprietari ed egoisti. Ma la storia è lunga, e anche il Capitale, ammoniva proprio Mao. -
Bullismo e percezione della legalità. Operatori delle scienze psicosociali, del diritto ed educatori a confronto
Il termine bullismo, dall'inglese bullying, è usato per etichettare gli atteggiamenti di prepotenze e angherie ripetuti in ambito scolastico, di cui sono vittime i ragazzi più deboli. Il fenomeno del bullismo è sempre esistito, pur se ignorato o sottostimato, ma da qualche tempo se ne parla molto, forse perché è stato scoperto dai mass media e di conseguenza ha avuto una nuova ""visibilità"""". Si ha così l'impressione, non verificabile a causa della mancanza di dati riferiti al passato, di un aumento dei casi. Ormai tutti riconoscono i danni dei comportamenti bullistici sulla salute mentale non solo delle vittime, ma anche sugli stessi bulli, i cui comportamenti di prepotenza sfociano sempre più frequentemente in gravi reati contro la persona. È doveroso perciò che la società si interroghi sulle ragioni di queste violenze. Qual è il ruolo degli adulti coinvolti nel problema? Genitori, educatori, servizi e giudici sono preparati e attenti ad arginare il fenomeno in famiglia, a scuola, nel contesto delle comunità e, se necessario, nei tribunali? Il dibattito su questi temi sta diventando articolato ed appassionante, coinvolgendo giudici, insegnanti, medici, psicologi, ricercatori e sociologi. Questo libro avvincente mette a confronto ad ampio raggio gli approcci, le analisi e le proposte dei maggiori studiosi che se ne sono occupati in Italia."" -
Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia. Rapporto 2008
Il Rapporto sul mercato del lavoro del 2008 si propone come strumento di supporto alla fase di cambiamento e passaggio dalla vecchia alla nuova legislatura regionale e come spinta e sostegno alla partenza delle attività finanziate dal FSE 2007-2013. Un rapporto importante dunque, che propone un'ampia riflessione sullo stato del mercato del lavoro e sulle politiche che, in questi anni, sono state poste in essere dalla Legge regionale 18/2005, con l'obiettivo di offrire idee e proposte per il nuovo programma di legislatura in materia di lavoro. Nella prima parte il Rapporto illustra le dinamiche della congiuntura dell'economia e del mercato del lavoro del Friuli Venezia Giulia evidenziando, anche per il 2007, un trend positivo. I tassi di occupazione femminile e quello totale si avvicinano progressivamente agli obiettivi di Lisbona e si evidenzia un ulteriore calo degli indicatori di criticità occupazionale. Il Rapporto 2008, inoltre, affronta alcuni aspetti importanti del mercato del lavoro con riferimento alle non forze di lavoro in età attiva, al part-time, al lavoro a tempo determinato, ai lavoratori over 45, e formula inoltre, su tali tematiche, proposte e indicazioni utili allo sviluppo della flexicurity. -
Educazione e cittadinanza. Verso un nuovo modello culturale ed educativo
Don Pascual Chávez Villanueva, Superiore Generale della Congregazione Salesiana, è un coraggioso promotore di iniziative di frontiera per i giovani poveri ed emarginati e, nello stesso tempo, un attento scrittore di testi di carattere pedagogico sui temi della globalizzazione, dell'intercultura, dell'educazione alla cittadinanza democratica e alla pace nel segno di una continuità con l'impegno di Don Bosco verso le fasce più deboli del mondo giovanile. La pubblicazione descrive la condizione giovanile nella società della conoscenza per poi passare ad approfondire le caratteristiche di una educazione di qualità. Queste vengono tradotte in obiettivi, contenuti e strategie e contestualizzate alla scuola cattolica e alla formazione professionale di ispirazione cristiana nella situazione del nostro Paese. Successivamente la riflessione cerca di attualizzare la proposta salesiana di cui vengono messi a fuoco il Sistema Preventivo di don Bosco, l'ambiente educativo ispirato a ragione, religione e amorevolezza e il ruolo e la formazione degli educatori. Da ultimo, le conclusioni generali tentano di ricondurre a sintesi ordinata i numerosi contenuti esposti e di fornire linee prospettiche di azione. -
L' Europa di Coppet 1780-1820. Una lezione dalla storia per il futuro dell'Europa
A Coppet, una cittadina svizzera sul Lago Lemano, in un quarto di secolo a cavallo tra il 700 e l'800, un gruppo di intellettuali di prestigio disegnarono il futuro dell'Europa e inventarono la modernità. Li univa la comune avversione all'Europa di Napoleone, quella dell'accentramento, dell'interventismo degli Stati-nazione, del massimalismo rivoluzionario. Oggi l'Europa di Napoleone è ormai al capolinea e mostra tutti i suoi limiti. Quel disegno quindi torna di scottante attualità. Il volume illustra come l'Europa può mettersi oggi sui binari giusti lasciandosi alle spalle l'eredità del modello napoleonico, lo statalismo e la centralizzazione, e riprendere il cammino dell'integrazione attraverso le riforme, il federalismo, la valorizzazione delle differenze, lo sviluppo di un nuovo modello di industria e di società. L'Europa di domani è l'Europa delle libertà, dei diritti umani, della parità uomo-donna, delle nazioni e della società civile. È l'Europa di M.me de Staèl, Necker, Constant e Sismondi. È l'Europa di Coppet. -
Il lungo presente della transizione. Dalla società comunista alla scelta privata
La transizione dal comunismo alla società della privatizzazione dura ormai da vent'anni, e quindi Futuribili ha chiesto a qualificati studiosi del tema di individuare lo stato della transizione, ma soprattutto di darle un'interpretazione teorica e fattuale di come la transizione stessa è venuta a modificare le società del centro e dell'est-Europa. Il numero di Futuribili è venuto quindi ad articolarsi in due parti: la prima riguarda il rapporto fra democrazia e globalizzazione generatori della transizione, la seconda confronta le transizioni sviluppate nei paesi già a socialismo reale. -
Reti di prossimità e capitale sociale in Italia
Il volume mette a fuoco la complessa tematica della rilevanza delle reti di prossimità in Italia. La strada che si percorre per affrontare lo studio di questo tema consiste nell'analisi della capacità delle reti comunitarie di rappresentare una fonte, più o meno diretta, di capitale sociale per gli individui. Gli autori, a partire da dati rilevati su un campione rappresentativo della popolazione italiana, studiano quindi le relazioni tra caratteristiche delle reti di prossimità e capitale sociale. In particolare, si analizzano le qualità socio-strutturali delle reti di prossimità presenti in Italia e se ne tratteggia la differenziazione rispetto agli attributi individuali. Si esplora poi la distribuzione delle diverse forme di capitale sociale in Italia (familiare, della parentela, comunitario allargato, associativo, generalizzato), ponendone in risalto le relazioni con le caratteristiche di profilo degli intervistati. Si prendono, infine, in considerazione le relazioni tra reti di prossimità, stili di vita individuali e forme di capitale sociale. -
Le regole del principe. Fisco, clero, riforme a Parma e Piacenza (1756-1771)
Nel corso del XVIII secolo presso tutti i governi degli antichi stati italiani si avvertì, con un'urgenza maggiore rispetto al passato, la necessità di una riforma profonda dell'amministrazione statale anche se i risultati furono spesso contrastanti e non privi di contestazioni. Nei ducati di Parma e Piacenza si visse la medesima esperienza e alla metà del secolo, subito dopo l'insediamento della nuova dinastia borbonica, si aprì una fase di febbrile attività durante la quale si tentò di superare quel complesso di privilegi sociali, tradizioni legislative e ritardi amministrativi che si riteneva impedisse lo sviluppo economico e il rafforzamento politico dello stato. Questa stagione trovò il proprio miglior interprete in Guillaume Léon Du Tillot, ai vertici del governo ducale per oltre dieci anni, il quale impostò un percorso di riforme caratterizzato da una spiccata attenzione alla politica fiscale e a quella ecclesiastica. Il libro ripercorre il suo tentativo di estendere il controllo statale sull'amministrazione delle finanze cittadine e sulla gestione dei patrimoni ecclesiastici attraverso l'imposizione di quelle che si possono definire le regole del principe, un insieme di norme e direttive di diritto pubblico con le quali si ribadì la superiorità della potestà legislativa ducale e si intervenne su una lunga tradizione di immunità e privilegi al fine di riorganizzare i rapporti tra autorità statale e corpi sociali. -
Il sapere dell'agricoltura. Istruzione, cultura, economia nell'Italia dell'Ottocento
L'emergere delle prime forme di insegnamento agrario, dai progetti del Settecento fino alla comparsa di vere e proprie scuole per la formazione tecnica in agricoltura nel secolo successivo, costituisce un caso emblematico del rapporto tra istruzione e sviluppo economico. Le origini dell'istruzione agraria nell'Italia preunitaria, inquadrate nella più ampia dimensione europea, scandiscono il lento passaggio dalle forme antiche del sapere contadino alle moderne scienze e tecnologie agrarie, con la nascita di istituti, scuole e poderi modello che a partire dal XIX secolo andarono ad affiancare i tradizionali canali empirici e informali di trasmissione delle conoscenze. L'agricoltura, attività pratica per eccellenza, diventava così anche oggetto di studi e ricerche, approdando come materia d'insegnamento tra i banchi di scuola e sulle cattedre dell'università. Dopo le pionieristiche iniziative locali e private, si delinea il ruolo dello Stato nel campo dell'istruzione tecnica e professionale, con lo scopo di sostenere lo sviluppo agricolo come parte del più ampio processo di trasformazione economica del Paese alle soglie della prima industrializzazione. -
La formazione manageriale in una learning region
La qualità del management è uno dei fattori di competitività dei territori. L'apprendimento di competenze manageriali riguarda sia le imprese sia la pubblica amministrazione ed è un caso particolare, ma potenzialmente di grande impatto, nelle politiche per il lifelong learning. Eppure la ""managerialità"""" è un aspetto ancora poco approfondito negli studi che riguardano la relazione tra competenze e sviluppo. Questa pubblicazione, rivolta a tutti coloro che si interessano di processi formativi, offre un contributo alla comprensione del mercato della formazione manageriale e dei fattori critici per lo sviluppo di una qualificata offerta e di una consapevole domanda di competenze manageriali. L'unità di analisi è la """"Learning Region"""", intesa come un territorio che, nella competizione globale, dà la priorità alla conoscenza e ai processi di apprendimento."" -
Federigo Nomi. La sua terra e il suo tempo nel terzo centenario della morte (1705-2005)
Il Convegno di Studi di Anghiari, attraverso approcci multidisciplinari, è destinato a segnare una tappa miliare negli studi su Federigo Nomi, l'intellettuale anghiarese che senza motivo è stato spesso confinato in un ruolo marginale nella storia letteraria, filosofica, dell'erudizione della seconda metà del XVII secolo. Legato alla ""res pubblica litterarum"""" toscana pre-arcadica e ai suoi più rappresentativi personaggi (Antonio Magliabechi, Francesco Redi, Alessandro Marchetti), Nomi era decisamente orientato verso le innovazioni dei """"moderni"""". Un intellettuale rigoroso e poliedrico, che ha lasciato un segno nella storia di un territorio, come quello aretino e della Valtiberina, peculiare della Toscana medicea."" -
Fra le righe. Carteggio fra Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini
Il carteggio tra Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini si apre nel 1925, all'indomani del discorso mussoliniano che inaugurava la dittatura fascista, e si conclude nel marzo 1937, poco prima dell'assassinio di Carlo e Nello Rosselli a Bagnoles-de-l'Orne. Nell'arco di dodici anni il dialogo tra i due è ravvivato da riflessioni e giudizi, previsioni e speranze, polemiche e discussioni illuminanti per conoscere la storia di ""Giustizia e Libertà"""", per seguire le vicende dell'emigrazione antifascista in Europa e negli Stati Uniti e per cogliere, da angoli visuali non coincidenti, aspetti e problemi della politica internazionale del tempo e della crisi della democrazia in atto. Le intemperanze verbali e il contrappunto critico dello storico pugliese, la schietta confidenza e la serena combattività di Rosselli, l'impegno di entrambi a progettare una società più libera e giusta animano questo scambio, facendone il documento di un sodalizio straordinario tra due uomini di generazioni diverse."" -
Ragazzi fuori. Bullismo e altri percorsi devianti tra scuola e spettacolarizzazione mediale
Nella società dello svuotamento dei valori e della crescente perdita dei punti di riferimento, i media sembrano interessarsi ai giovani soltanto quando sono protagonisti di delitti efferati o di episodi di violenza nei confronti di persone e cose: dagli atti vandalici contro gli edifici scolastici, sino alle aggressioni fisiche o verbali ai danni di compagni e insegnanti. L'allarme bullismo esplode soprattutto nella scuola, dove si esprime in molteplici forme, individuali o di gruppo, mentre Youtube e i telefonini contribuiscono a diffondere una nuova ""devianza"""" giovanile: il cyberbullismo. Il libro tenta di evidenziare il ruolo ambivalente e al contempo decisivo della comunicazione mediatica, che da un lato produce rappresentazioni dei giovani e dei loro vissuti, ma dall'altro, attraverso la Media education, si propone come ambiente privilegiato per l'acquisizione di una capacità critica e come sostegno valido ed efficace per la prevenzione di situazioni di disagio sociale. Quale sarà il futuro di questi giovani? Resteranno sempre i ragazzi fuori dalla società, dalla famiglia, dal gruppo, dalle """"buone regole"""" del vivere civile?"" -
Adriatico contemporaneo. Rotte e percezioni del mare comune tra Ottocento e Novecento
Gli studi sull'Adriatico tendono a privilegiare il mare nostrum romano o il golfo di Venezia tardo-medievale e moderno, o altrimenti a spostarsi sulla più immediata attualità. Questo volume, nel quale sono raccolte le ricerche compiute da un gruppo di giovani studiosi nell'ambito di un progetto Interreg coordinato dal comune di Pescara, si concentra invece sui grandi cambiamenti sopraggiunti con l'epoca contemporanea. È infatti tra Ottocento e Novecento che si consuma la crisi delle grandi entità multietniche e dinastiche che per secoli avevano esercitato la loro influenza sulla regione, l'impero asburgico e quello ottomano, entrambi in certa misura eredi della Repubblica di Venezia. Al loro posto si affermano nuove entità legittimantesi sulla base del principio di nazionalità o del diritto all'autodeterminazione, ma troppo spesso animate da disegni espansionistici se non egemonici. Si tratta di un periodo nel quale lo spazio adriatico perde definitivamente la sua unità, per cadere preda di tensioni etniche e di contrasti ideologici; un periodo al quale bisogna comunque tornare a guardare per lasciarsi definitivamente alle spalle le divisioni del passato e per ridare centralità al ""canale adriatico"""", imprescindibile collegamento tra Europa e Mediterraneo."" -
La realtà dell'utopia. L'attualità di Adriano Olivetti
Questa raccolta degli Atti degli ultimi Convegni Olivettiani, organizzati nel 2007 e 2008 dall'Associazione Communitas 2002, che nel nome ricorda il Movimento Comunità, si propone di contribuire alla diffusione delle idee e dell'opera di Adriano Olivetti. -
Disuguaglianze sociali oggi: territori, lavoro, società
Lo studio della disuguaglianza sociale e delle sue diverse dimensioni costituisce da sempre uno dei temi principali della sociologia: la scienza moderna della società ha preso le mosse dalla constatazione che il mutamento sociale associato alla modernizzazione ridefinisce forme e contenuti della disuguaglianza sociale, per cui all'ordine ereditario caratteristico delle società pre-moderne si sostituisce un nuovo ordine acquisitivo, in cui le disuguaglianze non sono trasmesse direttamente di generazione in generazione, ma sono prodotte, o riprodotte, dal gioco dei mercati, delle istituzioni statali e associative, dei gruppi familiari e comunitari. Il tema della disuguaglianza, delle sue tendenze e delle sue dimensioni è particolarmente rilevante per la sociologia economica, le cui origini storiche e analitiche derivano proprio dalla constatazione delle particolari disuguaglianze prodotte dallo sviluppo dell'economia capitalistica moderna. Al tema della disuguaglianza, delle sue tendenze e delle sue dimensioni l'AIS-Elo (Associazione Italiana di Sociologia, sezione Economia, Lavoro e Organizzazioni) ha dedicato il suo convegno annuale del 2007. Il volume presenta una selezione dei lavori migliori presentati nelle tre sezioni in cui era articolato il convegno, dedicate rispettivamente alle disuguaglianze tra i territori, nel mondo del lavoro e nella società in generale. -
Marco Mighetti. La difficile unità italiana. Da Cavour a Crispi
L'indipendenza italiana, l'annessione cioè al regno di Sardegna dei singoli Stati della penisola e la conseguente trasformazione in nazione unitaria, questo grande rivolgimento politico avvenuto in brevissimo spazio di anni, inaspettato nella sua rapidità per gli stessi protagonisti, comportò una serie immensa di problemi. Problemi anzitutto di contrasti interni, ardui da risolvere fin dai primissimi passi, e alcuni di essi impellenti al punto da far considerare instabile e talora addirittura caduca la raggiunta unità. Emersero in quel tempo a guidare l'Italia uomini politici capaci, probi, fermissimi nei loro propositi, i quali, sull'impronta lasciata da Camillo Benso di Cavour, seppero con disperata energia condurre in porto la nave, tanto insicura ancora e così incerta nel suo percorso. Spiccò tra essi, rilevante figura, il bolognese Marco Minghetti. Due volte presidente del Consiglio e capo della Destra storica, si rivelò guida inflessibile, insieme con Quintino Sella, sulla via per raggiungere il pareggio nel bilancio dello Stato. Si impose in quei primi anni della raggiunta unità come uno dei maggiori protagonisti del governo e, in seguito, condusse con prudenza e costanza, attraverso anatemi, incomprensioni interne e difficoltà internazionali, l'aspra contesa con il Vaticano per dare stabilità al possesso di Roma quale capitale italiana. -
Quinto forum di CDO agrolimentare 2008. Consumi, prezzi, innovazione e competitività: quale impresa? (Milano Marittima, 18-19 gennaio 2008)
L'impresa agroalimentare opera in un contesto in cui i consumi, i prezzi e i mercati sono in fortissima oscillazione. Nel 2007/2008, i prezzi di molti prodotti agricoli hanno subito un'impennata inattesa e di dimensioni straordinarie. I consumi alimentari, tradizionalmente statici, divengono sempre più mutevoli per effetto dell'invecchiamento della popolazione, della società multietnica, della domanda di benessere, della necessità di risparmio di tempo e denaro (budget più limitati). La globalizzazione dei mercati è una realtà sempre più evidente. Di fronte a questo scenario, l'impresa agroalimentare si trova a competere su diversi fattori, ma uno è quello fondamentale: l'organizzazione. L'imprenditore è obbligato ad investire sull'organizzazione. Come fare? Questo libro è dedicato a questi temi, tramite relazioni scientifiche, testimonianze, casi aziendali ed esperienze. Esso raccoglie le relazioni e l'interessante dibattito svoltosi durante il 5° Forum di CdO Agroalimentare, a Milano Marittima il 18-19 gennaio 2008, che ha coinvolto operatori del settore agricolo, imprenditori agroalimentari, docenti universitari, tecnici agricoli, politici, dirigenti d'impresa e i principali attori della politica agricola nazionale. -
Razionalizzazione, azione, disincanto. Studi sull'attualità di Max Weber
Come accade ai grandi classici del pensiero sociologico, Weber riesce ancora ad essere attuale, e non solo perché il nostro mondo è figlio del suo. Concetti come razionalizzazione, secolarizzazione, disincanto del mondo, gabbia d'acciaio, tornano ad essere problematici e sono - certo non a caso ancora temi importanti del dibattito culturale del nostro tempo. Con essi siamo costretti, implicitamente o esplicitamente, a confrontarci. All'attualità di Weber e non all'ennesima illustrazione del suo pensiero peraltro disponibile su qualsiasi buon manuale di sociologia e, per chi intende approfondire, su monografie di grande rilievo - è dedicato questo volume. Un contributo certo non esaustivo - altri elementi importanti della sua Zeitdiagnose, dai significati e limiti della scienza all'analisi delle forme di potere, sono stati necessariamente trascurati - ma comunque significativo rispetto alle possibilità di riflessione offerte dal pensiero weberiano di fronte ad una realtà in tumultuoso mutamento che è sempre più difficile definire secondo i parametri concettuali ereditati dalla modernità.