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Percepire, allucinare, immaginare. Il rispecchiamento, il simbolo, il soggetto
Il volume esplora il prendere forma, nell'apparato psichico, dei processi di simbolizzazione e di soggettivazione: processi che originano nell'area del narcisismo e sono qui proposti sia all'interno delle relazioni originarie dell'infans, come narcisismo dei primordi, sia attraverso la clinica psicoanalitica delle patologie narcisistiche. La sfida della psicoanalisi oggi è quella in cui le alterazioni nella mentalizzazione, per il permanere della dimensione dell'attuale e della coazione a ripetere, dominano la scena dell'analisi, come riscontriamo nelle patologie narcisistiche e borderline o nei così detti disturbi di personalità. In questo caso, la parola deve raggiungere le lontane tracce mnestiche che si sono bloccate, tracce relative ad un percettivo non armonizzato con la sessualità infantile e non adeguatamente lavorato dall'allucinatorio. Si tratta di tracce di memoria conosciute, ma non rappresentate, che sono rimaste isolate e condannate a ricercare, attraverso l'identità di percezione e la ripetizione dell'identico, un legame e una raffigurazione a cui non riescono ad avere accesso e dove il principio di piacere, lontano da forme di reale soddisfacimento, non permette un'adeguata protezione dell'apparato psichico. Nell'analisi, il rilancio di elementi della sessualità infantile dell'analizzando, in prossimità con quelli dell'analista, può scomporre e animare la fissità delle tracce e riavviare un processo di ricomposizione traducibile di elementi mai significati tramite un lavoro in doppio, quello che nell'allentarsi della tensione soggetto/oggetto permette una compartecipazione ai limiti della pensabilità. -
L' intelligenza emotiva del consulente finanziario. Strumenti e tecniche per fare la differenza
Perché alcuni consulenti pur appartenendo alla stessa categoria ottengono risultati migliori rispetto ad altri? Cosa fanno di tanto diverso da chi passa la maggior parte del proprio tempo a studiare ed analizzare report e proiezioni? Quali sono i comportamenti più efficaci da mettere in atto per ottenere i risultati tanto desiderati? Numerose ricerche hanno evidenziato che l'85% del successo di un consulente finanziario è legato ad abilità emotivo-relazionali. Se oggi si parla tanto di neuroeconomia, neurofinanza e neuromarketing è perché anche i neuroscienziati ormai concordano nel sostenere che non sono fondamentali solo le caratteristiche tecniche di un servizio e/o prodotto ma grande importanza rivestono sempre più le emozioni e le relazioni. Non basta più dunque possedere un'intelligenza cognitiva se questa non è supportata da un'altra intelligenza, spesso sottovalutata e che invece oggi è quella più richiesta, quella emotiva. È questo che scoprirete leggendo questo libro. Acquisirete metodo, tecnica, strumenti e strategie per diventare più consapevoli di voi stessi e delle relazioni con gli altri. L'immediatezza, la semplicità, la concretezza sono le caratteristiche di questo testo. Caratteristiche che hanno l'obiettivo di creare le condizioni per rendervi più consapevoli e consentirvi di analizzare i vostri comportamenti e scegliere quelli più funzionali al raggiungimento dei vostri obiettivi. -
L' uomo e il limite. La sfida che dà un senso alla vita
In un contesto in cui l'uomo è circondato e condizionato da una realtà complessa che genera situazioni di incertezza, qual è la forza interiore che attiva e sostiene le iniziative della persona dando una direzione e un senso alla sua vita? Luigi Lugiato, fisico italiano di fama internazionale, formula l'ipotesi che l'impulso nasca dal ""sentire il limite attivo"""". È questo che induce a superare certe barriere stimolando la creatività, la sete di conoscenza, la progettualità, la socialità, e può portare alla fede e all'amore. Al suo opposto c'è il """"sentire il limite passivo"""", indotto dall'etica, che porta, invece, a rispettare tale limite. Queste due componenti, attiva e passiva, funzionano come acceleratore l'uno e freno l'altro per la macchina umana. L'esame delle molteplici manifestazioni del sentire il limite attivo mette in luce gli aspetti positivi della natura umana e ciò rende necessario soffermarsi anche su quelli negativi e sulle maggiori problematiche che affliggono l'umanità al nostro tempo, in una visione rivolta al futuro. Cruciale sarà il modo in cui gli uomini sapranno affrontare i problemi che sorgono dalle diversità tra gruppi umani (razziali, etniche, religiose, culturali, di genere, economiche etc.). La tolleranza non basta ed occorre andare oltre, arrivando all'empatia. Solo in questo spirito la speranza in un futuro migliore può non rimanere utopia. Strutturato in forma di dialogo tra marito e moglie, un libro profondo pensato per chi ama pensare."" -
Rêverie e trasformazioni tra madre e bambino. Esperienze di osservazione in famiglia e in ambiente ospedaliero e riabilitativo
L'osservazione in ambito psicoanalitico, oggetto di attenzione degli ultimi decenni, presenta una grande ricchezza di implicazioni conoscitive e cliniche. Da qui lo studio oggetto del volume, riferito al metodo dell'osservazione partecipe, enunciato ed elaborato da Bick, che intende valorizzare l'esperienza emotiva propria e altrui come condizione originaria per le trasformazioni del pensiero. Il ""congetturare"""", nel senso dell'erraten freudiano, introduce modalità riflessive che propongono composizione e inclusione. La ricchezza del materiale clinico-osservativo offre un percorso formativo per il lettore interessato alle trasformazioni del vissuto individuale e della pratica di lavoro che, soprattutto in ambito istituzionale, ha comportato modificazioni concordate del setting. L'esperienza dell'attesa e dell'idealizzazione, le problematiche della separazione e dell'individuazione, il dolore connesso con il crescere, presenti anche nello sviluppo """"normale"""", sono temi fondamentali che emergono dai contesti di vita e/o di cura e dalle relazioni che li animano. E quando la sofferenza e la malattia contengono la minaccia delle cronicità e del blocco evolutivo, l'elaborazione dei vissuti è assunta dagli osservatori e dai curanti come un compito esistenziale, oltre che sanitario, per favorire trasformazioni positive nelle """"relazioni che curano""""."" -
Verso una clinica delle macroecologie. L'intervento clinico psicologico nei grandi sistemi viventi: il caso di Napoli in Treatment
La patologia relativa alle macroecologie (i grandi sistemi viventi che includono la civiltà umana che in essi si è sviluppata) attiene, secondo Giovanni Madonna, alla scelta sbagliata dell'unità che noi umani percepiamo e pensiamo sensata quando perseguiamo la nostra sopravvivenza, il nostro benessere o il nostro interesse. Tale patologia implica un'alterazione disfunzionale dell'economia della flessibilità che può percorrere due vie. La prima via comporta il formare troppo rapidamente nuove abitudini di pensiero; la seconda il perdere troppo rapida-mente vecchie abitudini di pensiero. Le due vie sono analoghe a quelle che in patologia individuale portano a esiti definibili come ""schizofrenia"""" e """"psicopatia"""". A fronte della gravità della patologia considerata, Madonna sostiene la possibilità/necessità di un'assunzione di responsabilità sociale da parte di psicologi e psicoterapeuti e descrive le caratteristiche dell'intervento clinico psicologico da rivolgere alle macroecologie. Nella seconda parte del libro, Roberta De Martino illustra Napoli in Treatment (NIT), intervento rivolto a una macroecologia, la città di Napoli, e ispirato alle idee esposte nella prima parte del testo. L'intervento, che ha raggiunto centinaia di migliaia di cittadini, si è avvalso di una """"psicofiction"""" in cui la città si sottopone a psicoterapia. Si è trattato di un intervento in cui l'inedito format ha veicolato un lavoro di riconnessione fra le narrazioni idealizzanti e quelle squalificanti della città. NIT è stato ideato estendendo a una macroecologia la teorizzazione proposta da Madonna in relazione ai piccoli sistemi viventi di tradizionale competenza clinica e relativa ai processi dell'ammalarsi e del guarire/curare."" -
Verso la società delle competenze. La prospettiva pedagogica. Con quaderno didattico metacognitivo
La pubblicazione di questo volume è espressione tangibile del cambiamento globale che stiamo vivendo. Oggi la società delle competenze chiede a tutti i soggetti, seppur con modalità e livelli diversificati, di essere flessibili, preparati, ""liquidi"""" (per usare un'espressione cara a Bauman), adattabili, ma anche motivati, autonomi, responsabili, cooperativi, disposti ad un apprendimento permanente (lifelong learning). Partendo dalla variabile definizione di competenza, il volume è un viaggio """"pedagogico"""" all'interno di un universo intricato, fatto di soft skills e di competenze-chiave, di modelli teorici di riferimento e di possibili interconnessioni: dalle Life Skills al progetto DeSeCo, dall'EQF fino ad arrivare alla New Skills Agenda for Europe. Un focus importante viene dedicato alla riflessività all'interno dell'apprendimento per competenze. Il volume si chiude con una riflessione sulla Global Competency auspicabile in una società inclusiva delle competenze."" -
La strada per Osimo. Italia e Jugoslavia allo specchio (1965-1975)
Il 10 novembre 1975 Italia e Jugoslavia conclusero nella città di Osimo, nei pressi di Ancona, un accordo che pose termine alla questione di confine tra i due paesi, rimasta irrisolta in seguito alla conclusione del secondo conflitto mondiale. Ad oggi, la storiografia ha emesso giudizi contrastanti sul significato storico di tale intesa. Tali interpretazioni oscillano tra una visione fortemente negativa, che caratterizza gli accordi di Osimo come un ingiustificato sacrificio della zona B del Territorio libero di Trieste, e un giudizio positivo, secondo il quale essi avrebbero sancito un'amicizia reale, basata sullo spirito della distensione europea e sulla necessità di garantire la stabilità della federazione jugoslava. Il presente volume offre una nuova interpretazione della vicenda, evidenziando un parallelismo tra Italia e Jugoslavia, le cui leadership - nonostante la diversità di allineamento internazionale, sistema di governo e livello di sviluppo economico - si rispecchiarono in un comune sentimento di incertezza interna, alimentato, e non attenuato, dalla peculiare evoluzione della distensione nel bacino mediterraneo. Tale precarietà sarebbe stata il fattore trainante della convergenza sancita a Osimo nel novembre del 1975. Basato su fonti d'archivio italiane, jugoslave, francesi e inglesi, il volume ripercorre la parabola negoziale che condusse alla conclusione della disputa di confine, privilegiando il nesso tra politica interna e dinamiche internazionali. -
Una scuola felice. Diario di un'esperienza educativa possibile
Educare è intraprendere un cammino felice e faticoso. Ci vuole un incedere lento per camminare con i bambini e le bambine. Occorre muoversi con fiducia, soprattutto nelle radure buie quando sembra che nulla accada nell'acquisizione delle conoscenze. Ci vogliono scarpe buone, un bagaglio leggero e una bussola per orientarsi, occhi attenti a scorgere i dettagli del paesaggio e riflessi pronti per affrontare l'imprevisto. Oggi educare è più difficile di un tempo perché i bambini sono cambiati: vivono spesso dentro una rete di sistemi complessi, in mondi virtuali e nella solitudine di fragili ecosistemi familiari. Incrociano sul sentiero altri piccoli viandanti che hanno sguardi diversi sul mondo, parlano lingue e culture differenti. Quali strumenti e quali sguardi occorrono per mettere in atto una buona azione educativa? Come si individuano i bisogni autentici di ciascun bambino e si disegna la metodologia del gruppo classe? Come si scelgono gli strumenti più adatti per costruire una scuola dove tutti siano protagonisti del fare e del pensare, dell'impegno e del gioco, del lavoro e della festa? Questo libro è il diario di una maestra, ma è insieme un manuale di didattica e pedagogia, una miniera di idee e pratiche da studiare e riprodurre ogni giorno nelle classi. Esso racconta gli anni di scuola di un'insegnante vissuti attraverso pratiche didattiche innovative: le attività laboratoriali, i linguaggi dell'arte e della scienza di utile bellezza, la ricerca di soluzioni positive ai conflitti, l'elaborazione di regole e abilità sociali, i giornalini e la corrispondenza con Mario Lodi, le parole dei bambini. Narra anche le difficoltà quotidiane nell'agire pratiche didattiche cooperative in una scuola priva di risorse, spazi e attrezzature adeguate. Descrive un cammino possibile a chiunque sia disposto a mettere nel proprio zaino l'osservazione attenta e l'ascolto, la cura della parola e l'esercizio del silenzio, il fare consapevole e il lavoro cooperativo, accanto ai mezzi tecnologici per imparare a navigare sicuri nel mare della rete. Esso si rivolge agli insegnanti di scuola primaria ma anche ai genitori dei bambini e delle bambine che la frequentano, attori tutti dell'imprescindibile alleanza educativa. A scuola insieme si può coltivare la speranza e vincere la rassegnazione. -
Scene dal futuro. Adolescenza, educazione e distopia
Nella società ipermoderna - caratterizzata dall'urgenza, dal rischio e dalla fuga dal mondo interno - il disagio assume forme sempre più inquietanti. Le nuove famiglie mostrano una fragilità narcisistica che spinge ad aggirare il conflitto fra le generazioni e a indebolire la dimensione del desiderio autentico. La scuola attraversa una profonda crisi di autorità e credibilità, producendo dispersione di risorse e potenzialità umane. Il futuro, oggetto di profezie catastrofiche, appare chiuso alla possibilità e alla speranza. La distopia, altra faccia dell'utopia, ha il sopravvento. E ha sempre più successo come genere letterario: è un modo di immaginare l'avvenire esasperando i rischi del presente senza concedere alcun happy ending al lettore, con l'intenzione di colpirlo emotivamente e indurlo a riflettere. Da qualche anno anche la letteratura distopica per adolescenti registra grande fortuna. Essa presenta tuttavia una differenza rispetto alla ""sorella"""" maggiore: ruota intorno a giovani protagonisti in formazione che alla fine riescono a ribellarsi. Su questo registro il futuro è di nuovo immaginabile, seppure in forma di incubo che mette in scena la paura del ritorno di un Padre dispotico e violento, riattivando la speranza di poter vivere una sana dimensione di conflitto con gli adulti. Rivolto a psicologi, insegnanti e studiosi delle scienze umane, questo volume propone una lettura articolata della sfida che l'adolescenza lancia alla società adulta contemporanea, costringendola a riflettere sulle proprie questioni irrisolte sottese alle relazioni educative e alla rappresentazione del futuro. Presentazione di Massimiliano Sommantico."" -
Gli ingranaggi sognati. Scienza, fantasia e tecnologia nelle narrazioni per l'infanzia e l'adolescenza
Gli ingranaggi, i microscopi, i telescopi, i flussi elettrici sono usciti dai laboratori e dalle officine e sono entrati nei sogni e negli intrecci di molti racconti degli ultimi duecento anni: la creatura abominevole di Frankenstein, le vertigini ingegneristiche e biologiche di Ventimila leghe sotto i mari, i marziani de La guerra dei mondi e, infine, le ribellioni fantascientifiche di Star Wars e Hunger Games, sono alcuni dei tanti esempi di narrazioni nate dalle meraviglie e dalle ansie che scoperte e invenzioni sanno suscitare. E, si badi bene, si tratta di intrecci capaci di incantare un pubblico vasto che, generazione dopo generazione, ritorna volentieri su quelle avventure, come dimostrano i tanti rifacimenti delle opere ormai classiche di Mary Shelley, Jules Verne, H.G. Wells, Isaac Asimov e - perché no? - George Lucas. Cosa cercano i giovani lettori in queste storie sospese tra scienza, futuro e fantasia? Quali sono i motivi che spingono l'infanzia e l'adolescenza ad immergersi in queste storie fatte di stupefazioni, di anticipazioni, di inquietudini? In che modo questi racconti hanno trovato spazio in film, serie tv, fumetti, cartoon e videogiochi? E, infine, perché, quando la scienza incontra la fantasia, compaiono le fate? Il saggio che avete tra le mani offre indizi per provare a rispondere a queste domande complesse, conducendo un'esplorazione laddove la narrazione diventa punto di incontro tra le istanze tecnico-scientifiche e le tensioni dell'immaginario: per aprire così un inedito spazio critico di riflessione su una serie di fenomeni narrativi per ragazzi che non possono essere ignorati da chi si occupa di tematiche educative, di consumi culturali, di ricerca letteraria e di comunicazione scientifica. -
La cura: ambiti e forme in psicoterapia e nella relazione d'aiuto
Una raccolta di contributi per rappresentare e puntellare il ricco universo della cura in ambito psicologico e psicoterapeutico e trovare il senso e il significato che in esso vi si riconosce. Cura è una parola antica. Viene definita arte. Per molto tempo ha coinciso con sedare dolorem. Quale dolore e di chi? Del paziente o dell'operatore? La cura dell'altro si traduce in gesti, in un'attenzione continuamente centrata sull'altro da sé? Corrisponde ad una prescrizione? È priva di giudizio? Coincide con il prendersi cura? O coincide con la guarigione? Corrisponde all'ascolto o è determinata dalle buone tecniche? E quali sono le buone tecniche della cura e dell'aiuto? Esistono tempi e spazi di una buona cura? Le emozioni e i sentimenti del paziente e del terapeuta che ruolo ricoprono nelle relazioni di cura? E la cura si occupa di compiti e/o processi o si identifica con un modo di essere, una qualità, un atteggiamento verso il soggetto delle proprie attenzioni? A cosa si affianca l'agire terapeutico? Quali sono gli ambiti e le forme di cura in psicoterapia e nelle relazioni di aiuto? Chi cura e che cosa si cura? Percorrendo quattro aree concettuali - il senso della cura, l'efficacia della cura, le dimensioni della cura e i mediatori della cura - il testo si prefigge di dare risposte ai diversi interrogativi che spesso, nella relazione con l'altro, il professionista dell'aiuto è invitato a porsi. -
La vertigine dei consumi. L'invenzione del lusso democratico e il cibo uguale per tutti
Luoghi preminenti di aggregazione sociale, sovente in concorrenza con i centri storici delle nostre città, ed espressione, in molti casi, di pratiche sociali fondate prevalentemente sullo scambio materiale, shopping mall, retail park, outlet, hypermarché, superstore, grandi magazzini, supermercati e altri format commerciali rappresentano l'idea progettuale di nuovi aggregati commerciali deputati allo shopping e non solo. Superando, infatti, il tradizionale concetto di spazio mercantile organizzato, del “tutto sotto lo stesso tetto”, riconducibile ai primi bazar, passage, arcade e galérie di Parigi e di Londra dell'inizio dell'Ottocento, essi associano e mettono in relazione servizi di diversa natura: dallo shopping al loisir, dal fitness all'entertainement, rendendo i mall realtà multiservizio per i clienti-consumatori. Questo volume ripercorre l'evoluzione dei differenti format commerciali, dall'Europa agli Stati Uniti e viceversa, dall'inizio del XIX secolo a oggi. È nei locali dei grandi magazzini del lusso e popolari ottocenteschi, e poi nei supermarket della metà del XX secolo che differenti classi sociali cominciano a incontrarsi, osservarsi e venire in contatto con le merci esposte. Una sorta di “vertigine” dei consumi che si caratterizza quale fattore, per certi aspetti, di riscatto sociale, ma anche di omologazione. Il libero accesso, i prezzi fissi, la fiducia e tutela legale dei consumatori, tipici di queste realtà, sono i valori costitutivi dell'invenzione del lusso democratico e del cibo uguale per tutti, ma anche gli elementi identificativi della nostra società dei consumi, in un affascinante percorso parallelo ai cambiamenti sociali avvenuti negli ultimi due secoli, anche tramite il variegato mondo del commercio. -
Amori e infedeltà. Triangoli relazionali tra vecchie credenze e nuove realtà
Nessun rapporto, nemmeno il più consolidato, sembra immune dall'infedeltà. Come mai? Sarà forse perché oggi essere infedeli include una più ampia categoria di comportamenti? Oppure perché siamo meno influenzati dagli effetti inibitori del senso di colpa? Che cosa ci spinge a una scappatella oppure a una relazione duratura? E perché alcuni lo fanno e altri no? Sin da quando esiste l'adulterio, abbiamo cercato di spiegarne le cause. Anche gli infedeli, colti in flagrante, hanno cercato di dare delle spiegazioni plausibili, nel tentativo di proteggere se stessi dal biasimo e dalla colpa, e di evitare troppa sofferenza al partner. Quali sono le strategie utilizzate in questi casi? Pochi eventi in una coppia creano un tumulto emotivo come l'infedeltà. Chi è tradito è travolto non solo dal dolore, ma anche dal desiderio di vendicarsi con ricatti e colpevolizzazioni. L'infedele può star male per il partner, per la paura che il rapporto finisca e per dover rompere la relazione con l'amante, verso cui, nel tempo, ha sviluppato un attaccamento affettivo. Chi è tradito, poi, a volte se la prende col partner, altre volte si accanisce contro l'amante, scaricando così tutta la rabbia che prova. Come mai questa diversità? E che dire dell'amante? Quali emozioni prova? Perché siamo attratti da chi è già impegnato? È proprio vero che sono più le donne ad avere questa propensione? Scopriremo così che l'infedeltà implica un triangolo che vede ai suoi lati l'infedele, la persona tradita e l'amante, e un intreccio relazionale che si crea tra queste persone. -
Ripensare la città. Senza dimora e intervento sociale
La persona senza dimora, sempre «atopos, senza luogo, fuori luogo, inclassificabile» (P. Bourdieu), è al centro del percorso di ricerca presentato nel volume. L'homelessness è assunta come un prisma che permette di cogliere l'insieme delle trasformazioni in corso nella città contemporanea e nei nostri sistemi di welfare. Posare lo sguardo su ciò che si cristallizza ai margini dello spazio urbano e alla periferia della struttura sociale, nella prospettiva di lettura proposta dall'Autore, costituisce un invito a pensare l'insieme della società e i processi che la attraversano e la (de)strutturano. Il volume analizza la diffusione di situazioni sempre più marcate dalla deprivazione nel quadro dello sfaldamento delle forme di regolazione sociale proprie della golden age del welfare state e della città fordista. L'opera propone di superare le rappresentazioni dominanti del ""popolo dell'abisso"""" e di assicurarne una conoscenza densa, privilegiando uno sguardo """"dal basso"""" e """"dall'interno"""". A partire da un'analisi situata, il libro presenta sia il profilo e i percorsi di vita dei senza dimora, sia le forme di intervento sociale attivate per rispondere alla loro condizione di vulnerabilità."" -
Dipendenze di genere e web society. Teorie, ricerche, esperienze
Oggi sempre più uomini e donne ""mettono in scena"""" dipendenze anche in termini di identità di genere (gendering addiction). Le domande che scaturiscono da questo atteggiamento sono molteplici: come sono influenzate dal genere (gender), la genesi e la diffusione di vecchie e nuove forme di dipendenze nella web society ? Quali teorie sulle dipendenze """"di genere"""" (da sostanze psicoattive, da comportamenti, da relazioni) si possono delineare? Quali esperienze ed interventi gender-oriented nei servizi delle dipendenze, in specie nel Mezzogiorno? Il volume affronta questi ed altri interrogativi in un intenso dibattito scaturito tra ricercatori, studiosi e professionisti del settore delle dipendenze all'indomani del Convegno """"Salute e dipendenze di genere al Sud. Teorie e buone prassi nella web society"""". Evento promosso e organizzato nel 2014 dall'Osservatorio delle Dipendenze dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, nell'ambito della terza annualità del Progetto """"Dialogos"""", finanziato dalla Regione Calabria con fondi ex FNLD L. 45/90. Il volume ricostruisce alcune dimensioni della matrice sociale di genere dell'odierna «società digitale delle dipendenze», in cui si fruisce di attività (consumi di sostanze psicoattive, comportamenti, relazioni) ritenute, anche attraverso l'intermediazione digitale, individualmente irrinunciabili e socialmente attrattive, ancorché compromissive della salute."" -
L' io felice. Tra filosofia e letteratura
Nel saggio d'apertura di questo volume, punto d'arrivo di una più ampia ricerca che ha coinvolto in modo sinergico studiosi di filosofia e di letteratura, Giuseppe Cacciatore si chiede quale significato possa essere associato oggi al termine ""felicità"""": «È un'idea, un concetto, una costruzione mentale, un archetipo, una finalità, un godimento estetico, l'effetto di un desiderio, l'esplicarsi di una passione, un'utopia, un sogno, un valore?». A partire dalle riflessioni di Socrate, registrate nella forma dialogica da Platone, i contributi disegnano, attorno a questi e ad altri quesiti, un percorso organico, che va dal Trecento al Novecento (l'averroismo bolognese, Ficino, Fracastoro, Baldi e Tasso, la mistica secentesca, Vico, Manzoni, Dossi, Niccodemi, Pavese, Ricci). Emerge, in maniera evidente, il carattere fortemente polisemico di un """"sentimento"""", che finisce per coinvolgere filosofia e politica, religione e arte, economia e antropologia, medicina e psicologia, sociologia e letteratura. Scritti di: Giuseppe Cacciatore, Vincenzo Caputo, Annalisa Castellitti, Noemi Corcione, Daniela De Liso, Domenico Giorgio, Sara Laudiero, Fabrizio Lomonaco, Anna Motta, Marcello Sabbatino, Giuseppina Scognamiglio, Fabio Seller, Valeria Sorge."" -
Le «sacre pietre» e le ciminiere. Sviluppo industriale e patrimonio culturale a Siracusa (1945-1976)
I Trenta gloriosi costituiscono per l'Italia un periodo di trasformazione radicale della società ma anche dello spazio nazionale. Ricostruzione, miracolo economico, stagione della programmazione pongono la classe dirigente nazionale di fronte alla difficile sfida di gestire la crescita tumultuosa, di modernizzare il Bel Paese senza distruggerne i valori paesaggistici e culturali. La dialettica fra sviluppo e conservazione è all'origine di tensioni e scontri che hanno insieme una dimensione politica, istituzionale e culturale. Fra le tante città d'arte e storia scenario di questi processi c'è Siracusa, medio centro della Sicilia orientale dotato di uno straordinario patrimonio storico e archeologico. L'arrivo dell'industria petrolchimica alla fine degli anni Quaranta stravolge equilibri secolari e sembra minacciare l'identità stessa della città. L'autrice analizza qui le dinamiche della grande trasformazione che investe la regione siracusana attraverso una ricostruzione minuziosa dei conflitti amministrativi e politici che si sviluppano intorno ad una complessa geografia di luoghi contesi, dando voce, col ricorso costante a una ricca serie di fonti archivistiche, ai molti attori pubblici e privati che ne furono protagonisti. Tra di essi spiccano alcune personalità, espressione di una cultura tecnica riformista che operò fra centro e periferia e che vide nella stagione del centrosinistra un'occasione storica di rinnovamento. -
L' altra fisiognomica. Dialoghi tra volto e anima nel cosmopolitismo contemporaneo
Il libro intende stimolare un'attenta riflessione sul linguaggio non verbale e riaccendere il dibattito che ha contraddistinto la storia della Fisiognomica. Pur nella consapevolezza dei suoi limiti, i temi che coinvolge questa ""scienza altra"""" sono così significativi da giustificare un approfondimento utile soprattutto se applicato al cosmopolitismo delle nostre società contemporanee. La Fisiognomica si propone come ponte simbolico, strumento super partes nelle relazioni interpersonali e nel dialogo tra culture diverse. La prima parte del libro, storico-documentaria, essenziale per comprendere meglio il percorso della Fisiognomica, introduce a una piacevole lettura. L'importanza di comunicare il """"non detto"""" e la stretta relazione interno/esterno dell'essere umano, sottovalutati nella fretta che caratterizza le nostre società complesse, meritano un'analisi profonda che la duttilità della Fisiognomica può riconciliare, superando i limiti della prima barriera: il volto."" -
Che cos'è il genere?
Che cos'è il genere? Specialisti dell'educazione, del lavoro, della sessualità, della psicoanalisi, dello sport, dell'economia, della linguistica, della neurobiologia, della religione e della cultura illustrano qui tutta la ricchezza degli ""studi di genere"""", una serie di ricerche multidisciplinari che analizzano i rapporti sociali e di dominazione tra i sessi. Pubblicato in Francia nel 2014 per iniziativa dell'Institut Émilie du Châtelet di Parigi, curato da Laurie Laufer e Florence Rochefort, il testo fa luce sulle lotte contro le discriminazioni, le battaglie per la parità e l'uguaglianza, i progressi sociali e giuridici nei diritti dei singoli individui, mostrando gli effetti concreti di uno strumento scientifico - il genere - nella società di oggi. Premessa di Alfonsina Bellio."" -
Paris les Halles. Storia di un futuro conteso
Il quartiere delle Halles di Parigi ha cambiato radicalmente la sua faccia più volte nella seconda metà del Novecento. Dalla metà degli anni Sessanta alla fine degli anni Ottanta i padiglioni in ferro e vetro dei mercati generali hanno lasciato il posto al nodo infrastrutturale immaginato da De Gaulle, poi al giardino di Giscard d'Estaing e infine al sistema di servizi pubblici di Jacques Chirac, tracciando un percorso eccezionale. Quali sono le radici di queste continue trasformazioni? E quali le idee di città che le guidano? Quali meccanismi sono stati messi in atto per cambiare il volto del centro di Parigi? Il tentativo di risposta a queste domande è una storia colma di personaggi di cui si fa fatica a riconoscere i volti, nascosti sotto pile di lucido per disegni e faldoni stenografati di rapporti dei consigli comunali. In primo piano restano così i documenti e i progetti, a centinaia, attraverso i quali questi personaggi raccontano professionalità e intenzioni, a volte mostrandosi, più spesso celandosi, dietro una moltitudine di acronimi. Il récit delle Halles diventa anche un mezzo per leggere i paradigmi urbani a cui era affidato il compito di trasformare l'intera Parigi. I progetti per le Halles si rivelano così come prove generali di futuro, in cui conflitti e negoziazioni investono tutti i livelli della vita pubblica. Attraverso prove ed indizi, risultato di un'indagine d'archivio, questo libro offre un'interpretazione del processo di trasformazione delle Halles, nel tentativo di fornire qualche elemento per leggere le trasformazioni urbane contemporanee.