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Una ripresa flessibile. Economia e mercato del lavoro nella Città Metropolitana di Milano 2017-2018
Nel corso del 2017 e nei primi mesi del 2018 l'economia milanese ha proseguito in quella ripresa avviatasi nei tre anni precedenti, dimostrando un dinamismo superiore a quello dell'economia nazionale. Ciò si è tradotto in un miglioramento anche delle dinamiche occupazionali; lo dimostrano i dati ISTAT che evidenziano un incremento degli occupati pari al 2% e un tasso di occupazione prossimo al 70%. Lo confermano anche i dati relativi alla domanda di lavoro, che per il terzo anno consecutivo si attestano su valori superiori a quelli del 2008, con un aumento delle assunzioni pari al 9,2% nel corso degli ultimi dodici mesi, dato questo che supera in misura significativa anche i livelli raggiunti nel 2015, anno in cui il mercato del lavoro milanese è stato trainato dall'evento di Expo 2015. Queste tendenze occupazionali presentano però anche zone d'ombra. La disoccupazione cala, ma è tuttora su livelli ben maggiori di quelli antecrisi e la ripresa occupazionale è caratterizzata da un forte incremento del lavoro flessibile. Nell'ultimo biennio sono a termine più dell'80% dei nuovi rapporti di lavoro e un terzo sono part-time. Dati che confermano che il mercato del lavoro milanese sta uscendo dalla crisi in modo molto diverso da quello di dieci anni fa. È per questo motivo che AFOL Metropolitana ha deciso di dedicare questo suo primo rapporto sul mercato del lavoro oltre che a una puntuale ricostruzione di questi processi, anche alle trasformazioni intervenute nella domanda di lavoro e nella sua composizione settoriale. Il volume ospita inoltre un'analisi degli esiti occupazioni di Dote Unica Lavoro, uno dei principali dispositivi delle politiche del lavoro in Lombardia e un approfondimento sulla domanda di lavoro nel settore artigiano. Tali apporti conoscitivi potranno risultare particolarmente utili ad orientare l'attività non solo di AFOL, ma anche degli altri operatori pubblici e privati, sia per quanto riguarda le politiche del lavoro sia per l'adeguamento delle politiche della formazione. -
Destination management. Prospettive teoriche e modelli applicativi
L'approccio al destination management, espressione che identifica il complesso di studi ed esperienze riguardanti la gestione delle destinazioni turistiche, è stato sviluppato spesso secondo prospettive ora geografiche, ora artistiche, ora antropologiche, ora sociologiche. Tutte legittime, in funzione dei rispettivi scopi e metodi d'indagine, ma insufficienti per lo sviluppo della destinazione in termini di business. Questo lavoro intende introdurre un punto di vista che vede la destinazione come sistema di produzione della sua offerta turistica focalizzando gli effettivi soggetti che concepiscono, progettano, implementano, vendono e gestiscono i prodotti turistici da essa generati. Inoltre, dato il percorso formativo e professionale dell'autore, la prospettiva di business è stata a sua volta sviluppata nel segno dell'informatica, interpretata in termini di efficacia prima ancora che di efficienza. Il libro, che raccoglie contributi pubblicati in occasioni diverse nell'ultimo decennio, si rivolge a studiosi, consulenti e studenti, ma anche a business manager e pubblici amministratori interessati ad approfondire l'articolata tematica del destination management. -
Alan Turing. Un ritratto privato
Questa prima edizione italiana del libro di Sara Turing segue l'edizione che Cambridge University Press ha deciso di dare alle stampe nel 2012 per commemorare il centenario della nascita del celebre matematico. Il volume è arricchito da una nuova prefazione del matematico Martin Davis, da un memoriale inedito del fratello maggiore di Turing, e, soprattutto, da una serie di testi che documentano la vastità degli interessi del grande matematico inglese (un testo del 1947, mai pubblicato, presentato da Von Neumann, nel quale Turing esplora la possibilità di progettare un'intelligenza artificiale in grado di apprendere e la dettagliata analisi condotta nel 1953 dal biologo J.W.S. Pringle di una teoria della morfogenesi che nei primi anni Cinquanta Turing aveva esposto in alcuni articoli apparsi su riviste scientifiche). Alan Mathison Turing è stato uno dei più grandi scienziati del ventesimo secolo. -
Uscire stabilmente dalle dipendenze. Indagine territoriale di follow-up sul lavoro di Arca
Questo libro rappresenta la conferma, corroborata da due studi scientificamente validi, che dalle droghe si può uscire stabilmente. Qualcuno potrebbe dire che i numeri presentati non giustificano il tono assertivo e quasi trionfalistico di quanto appena affermato. Chi lo pensasse è però invitato a trovare, nella letteratura internazionale, qualche altra ricerca che dimostri, anche con il supporto dell'analisi tossicologica, che vi sono persone che a distanza di oltre dieci anni dalla fine del percorso terapeutico-riabilitativo sono drug-free e si sono stabilmente reinserite nella società. Lo studio qui proposto ha una portata ""storica"""" in entrambe le parti in cui è diviso, perché smentisce le fin troppo ricorrenti teorie sulla cronicità quanto alle sostanze psicotrope che circolano da almeno tre decenni. La tossicodipendenza è certamente """"una brutta bestia"""" ma se affrontata con costanza e con il supporto di una buona rete territoriale può davvero essere domata. Questo è il merito di Arca - Centro Mantovano di Solidarietà che, senza alcuna amplificazione, svolge un servizio prezioso per la comunità locale e per la salute delle persone."" -
La difficoltà di studiare atteggiamenti e valori nella ricerca standard
Il volume illustra con approccio critico gli strumenti più diffusi nella ricerca standard per lo studio di atteggiamenti e valori. Nel primo capitolo gli autori passano in rassegna la letteratura relativa alle diverse concezioni di atteggiamento e valore, sottolineando le difficoltà di indagare stati interiori estremamente profondi dell'individuo, dei quali egli stesso non è sempre del tutto consapevole. Il secondo capitolo è dedicato alle tecniche di scaling, delle quali si sottolineano pregi e difetti. Il terzo capitolo riporta i risultati di una ricerca empirica relativa al funzionamento di due diverse tecniche di pretest utili a individuare eventuali limiti delle domande: il verbal interaction coding e l'intervista cognitiva. Lo studio evidenzia la complementarietà tra le due tecniche nel far luce su aspetti differenti relativi all'inadeguata formulazione di alcune domande, che rischiano di minare la fedeltà delle risposte raccolte con il questionario. L'ultimo capitolo affronta le sfide che lo studio dei valori pone a chi intende indagarli con tecniche strutturate come il rating o il ranking. Si fa riferimento, in particolar modo, alla tendenza dei soggetti intervistati a fraintendere il significato di alcune espressioni come ""impegno politico"""", """"fiducia"""", """"impegno religioso"""". I risultati delle due ricerche qui riportate mostrano che nel trattare valori e atteggiamenti emergono in pieno i limiti delle procedure standard, che ingabbiano l'interazione tra intervistatore e intervistato riducendo la possibilità di giungere a un'utile negoziazione dei significati."" -
99 idee per trovare idee. Da soli, in due o in gruppo
Hai un'idea? Si parla spesso di talento creativo, di ispirazione, di persone straordinarie e inarrivabili. In realtà siamo tutti creativi, la creatività è dentro ognuno di noi. È sufficiente lasciarla emergere. Ma come? Questo libro ci svela i ""trucchi del mestiere"""", ci insegna a utilizzare delle tecniche per generare idee. Di tecniche per produrre idee in gruppo ce ne sono molte, ma non sempre abbiamo un gruppo di lavoro a disposizione. Spesso il nostro problema si trova lì davanti a noi, e in quel momento siamo soli. Che fare? Qui troverete la risposta: 99 tecniche che potrete utilizzare anche da soli per risolvere problemi, affrontare sfide o semplicemente per divertirvi e scoprire insoliti punti di vista. Tecniche e strumenti facili da usare, con le """"istruzioni per l'uso"""" e i consigli di molti professionisti, con qualche curiosità e un po' di storia della creatività. Perché non provarle?"" -
Una vita di... Favole. Storia di Lucia Daniotti e del suo magico atelier di abiti da sposa
«Lucia ha scritto la sua storia come gesto d'amore verso tutti coloro che nella vita affrontano difficoltà e pregiudizi e nei cui confronti il libro è un messaggio di incitamento a non cedere, a non fermarsi. Questa è la ragione per cui in questa storia non vi sono momenti auto-celebrativi, ma soltanto un umile suggerimento che potrebbe suonare così: ""questa è la mia storia; forse il suo racconto può aiutarvi a vivere un po' meglio"""". Dunque: non si tratta soltanto di un'opera autobiografica. Non esito a definirla un'opera educativa, dedicata a tutte le persone di buon senso e agli imprenditori coraggiosi.» (dalla prefazione di Antonio Fojadelli)"" -
Prove di libertà. Donne fuori dalla norma. Dall'antichità all'età contemporanea
Il presente volume è frutto del lavoro del gruppo interdisciplinare sulla storia delle donne e di genere che, nato in seno al Dipartimento di Studi Storici dell'Università degli studi di Torino, ha coinvolto studiose e studiosi di diverse provenienze e discipline. I contributi rappresentano il tentativo di indagare come, in diversi contesti ed epoche, l'invenzione delle categorie di regolarità e di irregolarità, di normalità e di anormalità, di conformità e di devianza abbia influito sulla costruzione sociale delle identità di genere e sulla definizione del femminile come alterità. I saggi qui raccolti affrontano, nel lungo periodo, i presupposti e le strutture culturali, le codificazioni e le procedure giuridiche, le norme e le pratiche sociali che hanno condotto alla marginalizzazione, alla segregazione e all'esclusione delle donne ""diverse"""", ma al contempo esplora, attraverso una serie di case studies, i comportamenti adottati da alcune di quelle donne per eludere i sistemi normativi e di controllo e le loro strategie per manipolarli e usarli a proprio vantaggio. Scritti di: D. Adorni, E. Belligni, E. Bianco, C. Bonato, C. Carnino, P. de Vingo, S. Giorcelli Bersani, M. Graziosi, V. Maher, D.F. Marchiandi, S. Romani, M. Vallerani."" -
Crescere in equità. Il filo d'oro per l'Italia di domani
"Identità collettiva, senso di appartenenza alla comunità, tradizione, religione non aderiscono più alla maggioranza delle coscienze: la loro colla s'è asciugata. Perché? Proveremo a capirlo, ad indagare la """"liquidità"""" dei tempi contemporanei e le sue conseguenze, dai populismi alla crisi del modello di democrazia rappresentativa, dallo sfaldamento dell'identità al dilagare degli algoritmi, dalla massificazione economica all'utilitarismo esasperato della finanza. Proveremo a """"guardare oltre"""" le ideologie ossificate e la demagogia imperante, per individuare nell'equità distributiva il filo col quale cucire una nuova identità comunitaria. Identità allargata, conforme ai tempi della post-modernità e della globalizzazione, con alcuni noccioli irrinunciabili: lo stato """"casa comune"""", con al centro la persona e i suoi bisogni, nuovi modelli di stato sociale e di democrazia rappresentativa, un fisco rinnovato dalle fondamenta, una diversa distribuzione della spesa pubblica, il rafforzamento delle autonomie territoriali e delle istituzioni, un nuovo progetto europeo.""""" -
Il territorio in scena. Dieci anni di residenze Etre
A dieci anni dalla fondazione, Associazione Etre ha deciso di invitare le sue Residenze a raccontarsi, a narrare l'esperienza di uscire dal teatro e stare nelle comunità. La forma della residenza è una modalità che le arti contemporanee praticano da molto tempo, per il teatro è un punto di un equilibrio mobile e mosso, tra territorio e compagnia, tra creazione e precarietà, tra tempo e luogo. Si tratta di un teatro che interpreta i bisogni dei territori, raccoglie e restituisce racconti, dialoga con cittadini che chiama per nome, trasloca e si adatta ad ogni nuova casa, provoca le comunità e tenta un incontro attraverso lo spettacolo dal vivo. L'esperienza di questo incontro è qui presentata in due parti: la collezione dei racconti scritti dalle compagnie stesse (a cura di Stefano Laffi) e l'analisi dei dati quantitativi emersi dalla somministrazione di questionari ai pubblici delle residenze (a cura di Andrea Maulini). Ne esce il ritratto in prima persona di un'avventura che dura da 10 anni, e il responso dei pubblici che l'hanno seguita. Associazione Etre è un network che raccoglie residenze teatrali e multidisciplinari che hanno sede in Lombardia. L'associazione si adopera per sostenere le attività di rete, lo scambio di buone pratiche e la nascita di progettualità comuni tra le sue residenze. Per Etre è importante supportare il lavoro delle residenze accompagnandole in un percorso di continua crescita e investire nel costruire ponti con l'Europa e le altre organizzazioni internazionali. -
Diagnosi e disturbi mentali. Percorsi e livelli di conoscenza tra modelli e singolarità
Che tipo di conoscenza otteniamo quando facciamo diagnosi di disturbo mentale? E cosa intendiamo per disturbo mentale? Un costrutto convenzionale, qualcosa di fattuale o entrambi? Sono domande che coinvolgono non solo gli addetti ai lavori, ma tutti coloro interessati al problema della salute mentale. L'ipotesi alla base del volume è che una scarsa conoscenza del significato epistemologico del processo diagnostico e della natura del disturbo mentale crei gravi fraintendimenti, che alimentano il conflitto tra psichiatria biologica e psicodinamica e gravano sul percorso terapeutico. Nella pratica esistono diagnosi categoriali, dimensionali, psicologico-cliniche, strutturali, cognitiviste, sistemiche, psicodinamiche: una frammentazione di approcci legata a una inevitabile pluralità teorica, ma difficilmente se ne indaga il significato e la possibilità di dialogo. Il tipo di diagnosi sembra quindi dipendere più dalla formazione dello specialista e dalla sua teoria implicita o esplicita, che dalla effettiva situazione clinica e ancor meno dai bisogni del paziente. Ricerche recenti mostrano, però, che tener conto delle caratteristiche specifiche del paziente offre maggiori garanzie di successo nella terapia. Questo conduce al problema della personalizzazione dei trattamenti, per cui pazienti con la stessa diagnosi possono avere indicazioni terapeutiche diverse in funzione delle loro caratteristiche personali, psicodinamiche, sociali, culturali. Si tratta quindi di passare dai razionali terapeutici standard a una posizione in cui la domanda è cosa sia meglio fare con quel paziente in quella situazione. Questo naturalmente significa rimettere il paziente al centro della scena, ma restano le necessità istituzionali, amministrative, epidemiologiche, per cui l'autore si interroga sulla prospettiva di considerare la diagnosi come un processo aperto su più livelli. -
Storytelling e intelligenza artificiale. Quando le storie le raccontano i robot
Da tempi immemorabili, il racconto di storie è stato dominio esclusivo dell'uomo. Nessun'altra creatura vivente ha mai dato prova di questa particolare inclinazione, legata a prerogative tipicamente umane, come le capacità di elaborazione simbolica e di linguaggio. Da adesso in poi, però, con una cesura di rilievo storico ancora difficile da comprendere, raccontare storie potrebbe non essere più un'impresa soltanto umana. Sebbene nella fase attuale algoritmi e intelligenza artificiale tendano a intervenire principalmente con funzioni di aiuto, anch'essi possono essere considerati non solo meccanismi di riproduzione, ma veri e propri artefici di nuove storie e racconti. Sotto la lente d'ingrandimento dell'autore vi è proprio la transizione in cui ci troviamo, che sta portando i software, i sistemi artificiali, i robot a impadronirsi dei segreti dello storytelling. Prendendo in rassegna una serie di ambiti cruciali per la comunicazione contemporanea (cinema, giornalismo, marketing, pubblicità), il testo vuole rispondere a diversi importanti interrogativi. A che punto è la capacità delle macchine di fare propria la struttura profonda delle storie? Quali sperimentazioni sono in corso? Che ruolo hanno AI e machine learning nella produzione di nuovi film, game, musiche, articoli e narrazioni? Quali problemi si pongono sotto il profilo sociale, politico ed etico? Il volume affronta questi temi appassionanti con un approccio fresco e originale, traendo spunto da una letteratura internazionale recentissima e arricchendosi di alcuni contributi esterni che approfondiscono alcune tematiche in modo verticale. -
Psicoterapia metacognitiva delle psicosi. Guida alla Metacognitive Reflection and Insight Therapy
"Psicoterapia metacognitiva delle psicosi"""" presenta un modello di trattamento integrato per pazienti con psicosi ed altre gravi condizioni psicopatologiche. La Metacognitive Reflection and Insight Therapy (MERIT) nasce come protocollo di intervento finalizzato a promuovere lo sviluppo progressivo delle abilità metacognitive del paziente, mantenendo sempre un'attenzione alla dimensione intersoggettiva dentro e fuori la terapia. La MERIT può essere utilizzata da terapeuti con approcci diversi, offrendo al suo interno: una struttura modulare di facile consultazione; una formalizzazione degli obiettivi e dei moduli; una descrizione degli interventi e dei risultati attesi; strumenti di assessment del funzionamento del paziente e dell'aderenza al trattamento. Nonostante la MERIT sia stata formalizzata da pochi anni, sta raccogliendo promettenti risultati dal suo utilizzo nel trattamento dei disturbi mentali gravi." -
Transpsichico, intrapsichico, interpsichico. Teoria e clinica
Il volume raccoglie i contributi di autori italiani e stranieri dedicati al complesso tema della natura profonda degli scambi di contenuti psichici che si verificano nelle relazioni umane. I concetti di transpsichico, intrapsichico e interpsichico fanno riferimento alle specifiche peculiarità, ai livelli di profondità e ai canali comunicativi coinvolti nelle diverse modalità con cui può verificarsi la trasmissione di contenuti psichici nelle interazioni tra le persone. Gli autori ne esplorano le caratteristiche e le varie fenomenologie a partire dalle osservazioni cliniche effettuate in quel laboratorio speciale e privilegiato quale è la terapia psicoanalitica; nella sua evoluzione diventa possibile da un lato cogliere in diretta le forme e gli effetti degli scambi comunicativi all'interno della relazione terapeutica e dall'altro esplorare approfonditamente le manifestazioni di contenuti psichici trasmessi al paziente nel passato, anche remoto, evidenziandone le conseguenze esercitate sulla sua vita psichica. -
Immaginari migratori
Il Pianeta Migrante è un modo peculiare di abitare-il-mondo, una forma di vita radicata e diffusa, che si svolge non solo e non tanto secondo logiche emergenziali, di risposta a bisogni primari più o meno impellenti, di fuga da realtà insostenibili, ma secondo modelli simbolici densi, seguendo elaborazioni e stili di pensiero sofisticati e non riducibili a catene lineari di tipo causa-effetto. Il Pianeta Migrante è una forma di vita culturalmente evoluta. Di là dalle necessità di sopravvivenza che comunque non si possono ignorare, essa dà conto delle pratiche sociali, dei significati e delle logiche simboliche che stanno alla base, definiscono e qualificano la mobilità, inglobando l'insieme delle condizioni geografiche, delle tradizioni storiche, dei modelli sociali, delle componenti economiche, delle conoscenze tecniche e pratiche, delle credenze religiose, degli immaginari, delle istituzioni normative ed organizzative, delle strutture mediali che ispirano il progetto migratorio, ne informano l'esecuzione, ne organizzano la narrazione. Componente strategica di questa cultura della migrazione, di là dalle spinte materiali, è l'immaginario migratorio, la scena di rappresentazione individuale e collettiva dell'atto del migrare. Il migrante raccontato in questo libro si muove sulle ali del suo immaginario che flotta in base agli stimoli e ai saperi della cultura migratoria che ne nutre pensieri e azioni. È una persona che non fugge da un pericolo imminente, da un rischio troppo forte, dai colpi ripetuti di piccole e grandi emergenze. Al contrario, prende liberamente la decisione di mettersi in movimento. E non lo fa per ""un motivo""""; tanto meno se questo si riduce a un aggettivo, sia pur di sintetica potenza come """"economico"""". Il migrante volontario mette in campo pratiche sociali complesse e risponde a sollecitazioni plurali. La sua """"ragione"""" non è né unica, né definita. Essa deve confrontarsi sempre con altre ragioni, tessendo tele i cui fili hanno carattere razionale non meno che emotivo. Di riflesso, le sue geografie non sono mappe di spostamenti, ma spazi di vita, topografie né puntuali né sequenziali, ma puramente e semplicemente esistenziali."" -
Comunicazioni istituzionali e propaganda nella Croce Rossa Italiana (1914-27). Dall'umanitarismo alle moderne strategie di relazioni pubbliche
La Croce Rossa Italiana, con lo scoppio della Grande Guerra, vive un percorso di grande cambiamento organizzativo e di genere rispetto al suo passato: da un lato l'esigenza di mettersi a disposizione del Paese al fine di supportare le attività assistenziali richiede la necessità di adeguare la logistica e le strumentazioni alle nuove tecnologie, dall'altro il genere femminile ritrova un'occasione di emancipazione attraverso l'impegno assistenziale nelle fila delle crocerossine, da allora inserite come corpo ausiliario dell'esercito e con la divisa ne viene esaltato il nuovo ruolo sociale. Elemento catalizzatore di tali processi, tutt'altro che astratto, sono le Relazioni Pubbliche e le azioni di comunicazione, gli eventi e la raccolta di iscrizioni, finanziamenti e consenso nazionali e internazionali da queste coordinate. Il volume assume così le caratteristiche di un manuale che raccoglie best practices a suo modo ante litteram rispetto a quanto la scuola americana delle Relazioni Pubbliche andrà a produrre, insegnare e diffondere dalla Prima Guerra Mondiale in poi. Il libro analizza, inoltre, alcuni epistolari che hanno ben rappresentato lo stato d'animo dei militari al fronte e il loro rapporto con i soccorritori di Croce Rossa, evidenziando lo straordinario impegno delle crocerossine, nonché l'avvio del volontariato umanitario laico. I contributi qui raccolti affrontano, pertanto, alcune tematiche insolite e peculiari per quell'epoca, esaltando la straordinaria opera dei soccorritori e delle soccorritrici e, al tempo stesso, contribuendo a evidenziare l'avvio di un'evoluzione sociale che all'inizio del XX secolo rappresentava una vera e propria epifania della comunicazione sociale del volontariato, seppur nel contesto della Grande Guerra e alla vigilia di una dittatura che, a fronte dello spirito di fratellanza universale della CRI, l'avrebbe commissariata. -
Questioni di facciata. Il «completamento» delle chiese in Italia e la dimensione politica dell'architettura 1861-1905
Il fenomeno di costruire facciate di chiese antiche e monumentali, da secoli senza ""volti"""", nel secondo Ottocento conosce nuovi significati a partire dal primo concorso per la cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze (1861), giungendo all'acme in piena età umbertina, con i concorsi irrisolti per la basilica di San Petronio a Bologna e per il duomo di Milano, e con le innumerevoli facciate di chiese realizzate (Amalfi, Savona, Napoli, Arezzo, Pavia e molte altre). Tale fenomeno coinvolse non solo validi architetti, raffinati eruditi e critici attenti, ma anche uomini politici, amministrazioni civiche e soprattutto cittadini, mediante i comitati promotori e le tante associazioni di raccolta fondi, chiamati a discutere di temi artistici centrali per la cultura identitaria. Esito di una pluriennale ricerca, condotta in numerosi archivi e biblioteche, il libro offre una inedita chiave di lettura del fenomeno, indagando la complessità dei rapporti tra Stato e Chiesa, tra gruppi antipapali e gruppi clericali, e analizzando le singole vicende nel contesto più ampio della rifondazione laica del sistema politico, che da oltre quarant'anni, fin dall'affermarsi del liberalismo cavouriano risorgimentale, stava tentando di imporsi. Tra ricerca del passato, controversie sulla conservazione, finalità politiche e senso della storia nazionale, il fenomeno si esaurisce nei primi anni del Novecento, quando il dibattito sui monumenti della Terza Italia, quali simulacri del pensiero e dell'identità civile, si sposta verso altre questioni. Analizzando documenti inediti e fonti a stampa poco note, il libro «affronta - come scrive Fabio Mangone nella prefazione - un tema di grande importanza e di grande rilevanza nella vicenda storica dell'architettura post-unitaria, rimasto nel suo complesso - al di là di encomiabili approfondimenti monografici - negletto e inesplorato»."" -
Adolescenti in connessione. Un modello flessibile di presa in carico educativa
Questo testo è frutto di una messa alla prova sul campo, di una ricerca appassionata che ha verificato la correttezza di alcune intuizioni educative. Il progetto Adoc (Adolescenti in connessione) della Fondazione Amilcare ha compiuto dieci anni e ha già sedimentato risultati così significativi che non possono essere taciuti. L'obiettivo del testo è dunque quello di presentare un modello di presa in carico efficace ed efficiente, rivolto a quegli adolescenti così originali che molti definiscono ""difficili"""". Adolescenti di strada, senza casa e senza riferimenti adulti, connessi al web ma non alle reti sociali istituzionali, fortemente refrattari ai luoghi di accoglienza tradizionali, così come alle famiglie e alle figure adulte che li hanno spesso delusi. Di questo modello di presa in carico vengono presentate le basi teoriche, le scelte metodologiche e quelle organizzative. Il lettore potrà seguire il percorso storico del gruppo di lavoro che ha concepito e formulato alcune idee formidabili per creare nuove connessioni, metter su casa, crescere in consapevolezza. La narrazione si intreccia all'illustrazione sistematizzata di opzioni metodologiche, soluzioni operative e tecniche esportabili in altri contesti. Il lettore potrà quindi comprendere come la flessibilità contingente, concetto cardine di questo cammino, abbia permesso di perfezionare molti aspetti, generando un modello facilmente esportabile e replicabile, perché centrato sulla capacità di ridefinirsi ogni volta, in base ai contesti e ai contributi dei protagonisti adolescenti. Il volume si rivolge, quindi, in primo luogo ai professionisti che desiderano confrontarsi con nuovi modelli di educazione in adolescenza, vogliono rinnovare i propri progetti e anche raccogliere le sfide poste da chi esprime bisogni affettivi e sociali antichi, in contesti convulsamente nuovi."" -
Pratiche di riduzione dello spreco alimentare e inclusione sociale
Per molto tempo ai margini del dibattito pubblico e politico occidentale, lo spreco alimentare sta diventando un tema centrale nella più ampia riflessione sull'innovazione dei modelli di sviluppo locale e globale nell'ottica della sostenibilità e della giustizia sociale. Ogni anno nel mondo circa un terzo della produzione totale di cibo viene sprecato, con conseguenze economiche, ambientali e sociali devastanti. Un'enorme quantità di prodotti alimentari viene mandata in discarica mentre la fame e la povertà alimentare continuano ad affliggere il pianeta, anche nei paesi industrializzati dove si assiste all'emergere di nuove situazioni di disagio e di fragilità sociale. Il volume fa il punto sulle pratiche di riduzione dello spreco alimentare orientate all'inclusione sociale presenti in Italia, attraverso i risultati di una ricerca sul territorio nazionale: dalle esperienze di recupero e redistribuzione di prodotti alimentari invenduti e scartati, alle pratiche promosse all'interno delle reti di economia solidale a filiera corta locale, per arrivare, infine, alle piattaforme digitali sulle quali è possibile scambiare e condividere cibo. Superando una visione meramente economicistica, il libro focalizza l'attenzione sull'impatto sociale delle pratiche dell'antispreco alimentare, valutando se e in che misura esse possano essere considerate delle risposte innovative alla crisi che ha attraversato l'Italia nell'ultimo decennio, alle emergenti situazioni di disagio e di diseguaglianza, attraverso la ricomposizione del divario che separa comportamenti economici e dimensione sociale. -
Macron bifronte. La Francia di Macron fra populismo e sconfitta della «gauche»
La conquista dell'Eliseo da parte di Emmanuel Macron nelle presidenziali del 2017 ha rappresentato un terremoto nella vita politica francese - e non solo - per varie ragioni: la crisi dei partiti tradizionali, specialmente quella del Parti socialiste; la natura del personaggio, un outsider della politica, formatosi nelle Grandes Écoles e consulente finanziario di alcune grandi banche fra cui quella dei Rothschild; la determinazione nel perseguire il suo progetto; la creazione di un movimento, En Marche, che gli ha permesso di vincere occupando l'ampia area del centro politico ed è diventato il partito della maggioranza presidenziale; l'utilizzo massiccio dei nuovi media nella costruzione della sua leadership e di un'immagine in cui il virtuale si sovrappone al reale, realizzando quello che Guy Debord ha definito ""lo spettacolo politico"""". La sua presidenza, infine, ha sancito il declino dei partiti tradizionali, sia a destra che a sinistra, e ha indotto una profonda trasformazione del sistema politico francese, fondato per decenni sul modello duvergeriano della """"quadrille bipolaire"""" e ora invece dominato da un partito di centro egemone e due opposizioni significative, il Front National, partito dell'estrema destra, e France Insoumise, partito dell'estrema sinistra, anch'esso con declinazione populista. Lo stato di grazia fra Macron e i francesi però è già finito e le scelte politiche della sua presidenza contraddicono il programma e le promesse fatte in campagna elettorale. Il Giano bifronte ha scoperto l'altro suo volto e lo stile della vecchia politica rispunta sotto vesti mutate.""