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Season sketchbook. Winter-Inverno. Ediz. a spirale
Season Sketch©, pagine per appunti, disegni, pensieri e immagini anche ispirati dagli artisti che singolarmente interpreteranno le stagioni. La serie di innovativi e inconsueti art sketchbooks è inaugurata dai disegni di Alice Peach in Season Sketch© 2018. Nei disegni di Alice Peach - giovane artista italoinglese nata a Bari nel dicembre 1996 - c'è molto del suo mondo, gli amici che la circondano e le persone che incontra per strada, ma anche sogni, emozioni, ricordi e qualche mostro, in uno strambo equilibrio tra realtà e immaginazione. Nei suoi Season Sketches Alice racconta gli aspetti più fantasiosi e surreali del suo quotidiano. INVERNO: gli oggetti inanimati, ma di uso comune, spesso si riflettono in altri che prendono forma dalla sua fantasia e dalle sue emozioni. PRIMAVERA: è il risveglio della natura, è il fiore che per farsi baciare dai primi raggi del sole si protende oltre il limite fisico della finestra. ESTATE: le figure delle persone, meravigliosamente strane e bizzarre, sono spesso alterate nelle forme e nelle dimensioni e si librano nell'aria in piena libertà. AUTUNNO: l'intimità del pensiero si coniuga in esseri fantastici, talvolta goffamente mostruosi. -
Ritorno a Praga
"Di solito quando viaggio, porto con me un quaderno e in questo quaderno metto di tutto: disegni, impressioni, aneddoti, insomma tutto quello che mi passa per la testa."""" Nell'agosto 1987, Bicio parte con l'amico bassista """"Finestra Pinelli"""" per un'avventura hippy a Praga. Una città ancora sotto il dominio dell'Unione Sovietica, ma che già esprimeva un forte desiderio di libertà. Praga è continuamente nella sua testa e nel 2016, con un improbabile viaggio super organizzato in pullman in compagnia di 55 pensionati, parte all'alba di una mattina di primavera. Se allora il loro vessillo fu la chitarra, dopo trent'anni è un coloratissimo piumino per la polvere impugnato, come una bandiera, dall'immancabile guida." -
Minimal. Ediz. italiana e giapponese
"Spoglio di ogni retorica e con parsimonia di parole, Tanikawa Shuntar? ci regala i versi di minimal, uno scrigno di silenzi che rappresenta anche un traguardo continuamente rinviato per più di sessant'anni: comporre poesie estremamente brevi senza dover forzatamente rinunciare al proprio occhio sul presente"""". (Diego Martina) """"La raccolta di poesie minimal è stata composta in un periodo in cui, stanco delle poesie scritte in così tanti anni, più che dalla lingua ero ammaliato - man mano che il fisico e l'animo invecchiavano - dalla musica, ma anche dal silenzio."""" (Tanikawa Shuntar?)" -
Il paese dei segreti addii
Comincia con un mistero di neve il Natale di Pietrafiorita. Sullo sfondo, un borgo d'Appennino che si spopola. ""Il paese dei segreti addii"""" si fa guscio vuoto nel suo tempo lento e inesorabile. In questo microcosmo, consuma la propria esistenza una umanità di margine: profeti, disertori, mutilati, angeli, zingari, ubriaconi, ninfomani, beghine, sordomuti, sciamani, musici falliti, sbirri, preti, truffatori, cantastorie. Uomini che partono per il mondo e qualche volta ripercorrono la strada a ritroso. E qui che tornano a cercarsi i padri e i figli che si sono perduti. E qui che padri e figli imparano di nuovo a sognarsi. Pietrafiorita resta però lontananza. Sguardo d'Appennino che domanda al destino o alla fortuna se possa ancora esistere una terra di ritorno. Eppure nel villaggio, refrattario a storia e geografia, dove tutto accade come un'eco, non sono risparmiati i dolori: la disfatta del Don, l'8 settembre, l'eruzione del Vesuvio, l'occupazione delle terre, la tragedia di Marcinelle. È qui che il vecchio Geremia, morto molti anni prima (come attesta inequivocabilmente la lapide piantata nel camposanto), può conoscere l'amore. Per gli occhi d'oliva di Giuditta, il sogno negato quand'era solo un ragazzo. E poi, in una fioritura di biancospini, per Giuditta Seconda, l'abbraccio di carne che viene quando il Senzanome ha già imparato a leggere il vento."" -
Come una canzone
"È Roma la vera protagonista del romanzo di Luca Giachi. Arroventata dal sole o con la pioggia che intride le ossa, Roma, matrigna e maga, combina incontri, intreccia e scioglie legami. Un gruppo di piccoli eroi, ultratrentenni, combatte e si sbatte per vivere e amare, per suonare buona musica ed essere un attimo felice. Mattia, il protagonista di Come una canzone, con le ragazze non ci azzecca. Il mondo per lui è complesso e fare musica non proprio di consumo non è una scelta facile. E poi ci sono i personaggi intorno a lui, anoressici e bulimici, depressi e sovraeccitati, pigri e superattivi che si parlano per email pur di non doversi impegnare. In bilico tra arte e pane, urlano alla luna che non vedono e, senza romanticismo o tatticismi, attraversano il disagio in modo lucido, fino alla crudeltà. Nel romanzo c'è un sottofondo di musica della parola che è in grado di portare in cielo o di sotterrare sotto terra. Ci sono amicizie, belle; amori instabili; esistenze sparigliate, e c'è la Strabusso: una basagliana della prima ora, consigliera di Mattia; donna saggia, sagace, elegante, colta e non invadente, insomma indimenticabile. E la sete di vivere insieme alla paura del futuro ad agitare queste pagine piene di coraggio e di abilità narrativa."""" (Antonio Veneziani)" -
L' amore come le meduse
Vincenzo e Teo sanno di essere fratelli, anche se qualcosa non torna. Per loro non è un dramma: sono abituati a ignorare i bisogni, a non dare fastidio, a essere felici con poco. Finché un giorno si separano. Teo, verso una carriera di magistrato e una relazione sentimentale che sfiora il masochismo. Vincenzo a crescere una figlia che vede sua madre andarsene da casa, e che si rifugia nel suo mondo virtuale, cadendoci dentro come fosse un burrone. -
Capoversi su Kafka
"Potrebbero addirittura commuovere le parole che Franco Fortini rivolge a Kafka in un testo uscito sulla «Lettura» del 17 gennaio del 1946, forse perché pensate da un giovane che all'epoca non aveva ancora compiuto trent'anni e sentiva il peso della Storia attaccata come fango alle suole delle scarpe. «Kafka è morto nel 1924» - scrive -. «Potrebb'esser morto l'anno passato, a Auschwitz, o a Belsen, questo ebreo di Praga». [...] Posticipare di vent'anni la sua morte (nient'altro che un'ipotesi suggestiva, una chiave di lettura a posteriori) è dunque un espediente attraverso cui Fortini intende fissare una propria categoria interpretativa, l'unica a suo giudizio in grado di dare credibilità all'idea di un Kafka che travalica le porte del tempo per farsi """"angelo della Storia"""", secondo la definizione di Walter Benjamin, per avvalorare in altre parole l'immagine di un Kafka trattato alla maniera di un profeta o di un legislatore i cui passi provengono dal passato e si rivolgono all'infinito. «Egli ha saputo quello che noi abbiamo soltanto vissuto»: è sempre Fortini che scrive così. Sapere è qualcosa che precede l'azione del vivere, è la lucida epifania di chi ha già visto l'apocalisse e la vuole raccontare a un'umanità incredula."""" (Giuseppe Lupo). Note bibliografiche a cura di Elisabetta Nencini." -
Il mondo che so. Viaggi in Italia
Dalla Genova di De André alle Langhe di Pavese, dall'Appennino della nostra Italia verticale al muro d'acqua dell'Adriatico, guardando verso i Balcani. Questi qui raccolti sono gli scritti di viaggio di Raffaele Nigro: una mappa sentimentale, letteraria, antropologica. Una carrellata di luoghi e di nomi che nella distanza e nella dolcezza della memoria fanno fiorire squarci di dolcezza e di nostalgia di un paese, a segnare l'incanto della transumanza umana e della scoperta di quello che si lascia a terra. -
De l'infinito, universo e mondi. Manuale di esobiologia
Nei primi anni Settanta Sebastiano Vassalli è un autore che naviga dentro il grande mare della neoavanguardia e avverte nell'architettura delle parole, nella concezione stessa del fare letteratura, le magiche sofisticazioni di uno dei suoi profeti più ispirati, Giorgio Manganelli, a quell'epoca indiscusso maestro. È uno scrittore di impianto enciclopedico e ama quei libri che sono esercizi d'intelligenza, indagini nell'ignoto, scherzi del linguaggio e dell'invenzione fantastica. Non è del tutto pronto per attraversare il confine illuminista e approdare al grande affresco del romanzo storico. ""De l'infinito, universo e mondi"""" è un esempio di questa stagione. Vassalli ne anticipa qualche brano sulla rivista «Pianeta» nel 1972, ma pensa a un'opera organica, dalla natura composita, da destinare all'editore Einaudi, che però manifesta qualche riserva. Rimasti per oltre quarant'anni inediti, i capitoli fantascientifici di questo «manuale di esobiologia», come lo definisce, si nutrono di letture filosofiche (Campanella, Galilei, Cardano, Leopardi, Giordano Bruno) e reinventano il discorso della creazione alla luce di un tema affascinante in quegli anni, come le esplorazioni spaziali e le avventure nelle galassie, sostenuto da una indimenticabile sfida tecnologica. Lo sguardo di Vassalli non ha alcuna parentela con l'incanto fiabesco di Jules Verne, piuttosto il piglio di una moderna fantasia ovidiana, sfrenata e rigogliosa, iperbolica pur nell'apparente controllo delle idee, testimonianza più affidabile dell'estro che sorrideva felice a uno degli autori più versatili e originali nel panorama italiano dell'ultimo Novecento."" -
Io e il partito. Dal partito «Forza politica» al partito «indistinto»
"Con la crisi dei partiti ha prevalso l''indistinto', il provvisorio che non è un valore perché è privo di identità. Si va alla ricerca di un potere da conquistare senza motivazioni e senza una finalità: questo è il qualunquismo. In un periodo di grande difficoltà per la democrazia è necessario ribadire con forza che i partiti nell'Italia Repubblicana hanno recitato un ruolo importante e fondamentale che non può essere cancellato. Resto democristiano non per nostalgia ma perché vorrei che quei valori ispirassero un cambiamento effettivo nella cultura e nel costume rispetto ai nuovi problemi della società""""." -
Lupus in fabula. Storie libertarie di animali rivoluzionari
Il ritorno ai classici con Fedro e il parallelo con un autore moderno, Virginiano Spiniello, che si ispira a storie libertarie di animali rivoluzionari. Illustrato dal M. Giovanni Spiniello. In allegato il CD con le favole lette dalla giornalista RAI Roberta Ammendola sulle musiche del M. Vincenzo Parente, alla viola Dario Tramma, alla chitarra Francesco Perlingieri, al corno Vincenzo Parente. Età di lettura: da 4 anni. -
I momenti perfetti di Marjorie
Ispirato a Fernando Pessoa, racconta quanto sia difficile riuscire a trovare la propria identità in questo gioco complicatissimo dell'esistere. Ogni personaggio si rende conto di non essere nient'altro che una maschera fittizia ed effimera, tolta la quale si ridiventa, in pratica, inesistenti. -
Bruno Venturini. Una voce che ha emozionato il mondo. Ediz. illustrata
La vita, i viaggi e la carriera del tenore Bruno Venturini, ambasciatore della canzone classica napoletana nel mondo, con aneddoti incredibili e sconosciuti raccontati da Gianni Mauro e introdotti dalla prefazione di Pippo Baudo. A corredo un album fotografico con più di 100 immagini inedite. -
Una parola a mia madre
Il costrutto poetico si snoda, limpido e profondo, nelle sue innumeri sfaccettature e scorre melodioso come la nenia immemore delle onde che si frangono sulle coste del Tirreno, amate acque lustrali, verso cui l'io narrante, condotto ormai dagli imperscrutabili fili delle Moire oltre l'Atlantico e fasciato dal ""silenzio assordante"""" del nuovo mondo, si slancia, in impeto di rimpianto appassionato e ribelle."" -
Saulo. Il male dentro
Un delitto efferato: amputazioni e ricomposizioni, simbolismi satanici e una firma, in una sorta di macabro rituale. Due protagonisti, il fuggiasco e la cacciatrice, diversissimi eppure indissolubilmente legati tra loro in una corsa contro il tempo. Paolo Picardi, in viaggio tra ricordi e cimiteri, abitato da due personalità confliggenti e incurante di nascondere al resto del mondo se stesso e gli indizi che conducono alla sua colpevolezza. Mirella Russo, ispettrice di polizia, investigatrice per ruolo e per natura, la sola a capire di non trovarsi davanti a un semplice delitto passionale, guidata verso la propria stessa condanna da quattro racconti e da un testo antico ritrovato a casa di una delle vittime. Un libro serrato che conduce il lettore senza tregua verso la scoperta di un'antica profezia, con la sua maledizione che si ripete. -
Bidibì
Età di lettura: da 5 anni. -
Potenziale di bellezza
Poesie e foto di Elena Sinopoli con la prefazione di Gianni Mauro. -
Immateria. Oltre la matrice
Immateria era tutto intorno a lei. Immateria era lei... né corpo, né carne, solo mente e ragione in un'esistenza ormai divenuta eterna. Barbara osservava il mondo intorno a lei costituito da interminabili catene di dati in continuo movimento, che lo rendevano solo un pallido riflesso del mondo reale. (...) Immateria non era fatta per essere ""sentita"""" ma solo vissuta, come l'increspatura di un'onda che non è cosciente dell'acqua che la circonda. L'acqua lambisce e sovrasta la città di Nova Julia. Due sono i livelli del mare, come due sono i mondi che si svelano agli occhi del lettore: quello reale di Norma, giovane scienziata affermata nel mondo della tecnologia e il mondo dove vive Barbara... Immateria. La Matrice è il cancello che mette in comunicazione i due mondi, a volte distinti, a volte sovrapposti. Come in un mare in apparenza calmo, l'alternarsi delle vicende che vedono coinvolti Lorena e Alessandro, i genitori di Norma, porta il lettore a scoprire un vulcano che sta per esplodere e a confrontarsi inevitabilmente con le proprie convinzioni sulla vita dopo la morte."" -
Il gatto del cortile
"Aveva tre mesi la piccola pantera quando entrò a far parte del mio mondo e ne divenne il principe indiscusso: un mondo fatto di sogni di carta, di vecchi libri ricoperti di polvere, di quaderni intrisi di pura poesia, di lettere ingiallite che non portano data...""""" -
Quando torna il silenzio
Michele vive le contraddizioni della vita e scopre che la sua dignità e quella degli altri è minacciata dalla corsa di ogni giorno e dal potere generalizzato dell'uomo. Michele non vuole essere come quell'uomo. Nasce, così, la meraviglia per le cose belle e positive e la necessità di testimoniarle. Tutto corre su un misterioso filo di memoria e di speranza nell'ideale e nel sogno che non devono mai essere perdute ma recuperate, vissute per guadagnarsi un credo più vero che sconfigga il comodo concetto dell'utopia.