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Troppo tardi per tutto
Quattordici racconti senza filtri, radiografie di una società iperconnessa ma che allo stesso tempo sa inquinare e recidere ogni empatia. I protagonisti si muovono sul filo di un equilibrio già compromesso, in una quotidianità caliginosa e inafferrabile, alle prese con muri d'indifferenza, disperato bisogno di affetto o furia cieca. Il nucleo familiare può trasformarsi in una trappola senza vie d'uscita, e la tecnologia fornire un supporto effimero e incapace di creare una realtà migliore. Il denominatore comune delle vicende narrate è la sensazione che il tempo a disposizione per invertire la rotta sia esaurito e che, per risolvere o accettare la propria situazione, a volte occorra spingersi davvero oltre. ""Se è Troppo tardi per tutto per gran parte dei protagonisti"""", come suggerisce Helena Janeczek nella prefazione, """"non lo è invece per raccontare le loro storie né per scoprire la voce narrativa di Ivan Ruccione: autentica, immaginifica, a tratti poetica, piena di stupore""""."" -
L' amore non basta
Un romanzo che analizza con coraggio i processi mentali che si innescano nella testa di una donna chiamata a reagire di fronte a una situazione familiare insostenibile e pericolosa.rn«Mirella Parisi ci racconta il lungo percorso doloroso con cui la protagonista del suo libro ritrova il rispetto di se stessa, il coraggio di stare da sola, di non chiamare amore quello che amore certamente non è» - RobinsonrnLizzie è una donna di mezza età che vive sospesa nel grigiore di un matrimonio fallimentare, accanto a un uomo anaffettivo e monotono. Una situazione che non solo annienta la sua serenità, ma che rischia anche di ripercuotersi sull'educazione di Fabri, il loro figlio adolescente. Quando Lizzie riallaccia i rapporti con Carlos, una sua ""cotta"""" giovanile sepolta nelle memorie del passato, la donna inizia a covare il desiderio di voler finalmente sperimentare cosa siano l'amore e la condivisione, in modo da rimettere in carreggiata la propria esistenza. Tuttavia, la volontà di tornare padrona del suo destino suscita nel marito una reazione terribile, feroce, rivelando la natura violenta e rancorosa dell'uomo. Per Lizzie inizia una vera e propria battaglia alla ricerca di un'affermazione personale che le permetta di vivere in una dimensione finalmente equilibrata, sicura e soddisfacente."" -
Bambini di ferro
Una mattina di fine estate, in un Giappone di un'era imprecisata, la direttrice dell'Istituto Gokuraku, Sada, e la sua assistente, Yuki, prelevano da una vecchia casa una bambina rimasta orfana: la piccola Sumiko. Presto si accorgono che Sumiko non intende parlare, mangiare, interagire con niente e nessuno; i suoi occhi sono persi in un punto indefinito davanti a sé, su qualcosa che sembra nulla. Anche Yuki, venticinque anni prima, è stata ospite dell'istituto: privata dei genitori, è stata sottoposta a un programma di accudimento materno artificiale il cui fallimento ha generato dei ""bambini difettosi"""", confinati in istituto sotto la guida e le cure soffocanti di Sada. Yuki dovrebbe essere la tutrice di Sumiko, ma viene risucchiata nella spirale dei suoi silenzi e della sua fissità, trascinata in una """"zona pericolosa"""", uno spazio interiore frammentato da cui pensava di essere uscita per sempre. Sumiko si rivelerà essere custode dei segreti del passato e dei traumi di Yuki, ma anche la sua possibilità di salvezza."" -
Arte e bellezza nell'estetica medievale
Tutte le culture hanno un'idea del bello e dell'arte, ma non tutte la elaborano in forma teorica consapevole ed esplicita. Il Medioevo - dopo secoli in cui è stato trattato solo come periodo buio e barbaro - è stato riscoperto come un'epoca ricca di riflessioni sulla bellezza, sul piacere estetico, sul gusto, sul bello naturale e artistico, sui rapporti tra l'arte e le altre attività umane. Questo volume racconta, in modo accessibile anche al lettore non specialista, le tappe di un dibattito che presenta aspetti drammatici e avvincenti. Ripercorrendo le riflessioni medievali sul bello, la misura, la proporzione, l'armonia, Eco ci permette di capire meglio la mentalità, il gusto, gli umori dell'uomo medievale - il filosofo, il religioso, ma anche il contadino comune, il fedele analfabeta, l'uomo della strada, che proprio attraverso il Bello arrivava a Dio. -
Le uova del drago
Capitò di tutto, in Sicilia, tra il 1943 e il 1947. Anche che il migliore soldato tedesco fosse una donna, Eughenia Lenbach, bella e giovane. Una spia selezionata direttamente da Hitler per una missione di estrema importanza. Nome in codice ""Uova del drago"""": in caso di sconfitta del Reich sarà lei a dover organizzare presso le giovani generazioni focolai di riscossa. Ad aiutarla, proprio mentre gli Alleati sbarcano sull'isola, undici musulmani travestiti da frati cappuccini... Pietrangelo Buttafuoco mette in scena una storia vera; e lo fa coniugando le cadenze di un robusto realismo venato di umori sulfurei con il ritmo fantastico del teatro dei pupi; fondendo il mondo corrusco e taciturno delle saghe nordiche con la loquace solarità mediterranea nell'unione più bizzarra eppure coerente che si possa immaginare."" -
La Costituzione e la bellezza. Ediz. illustrata
Scelto da IBS per la Libreria ideale perché ci fa comprendere e amare ancor di più la nostra preziosa Costituzione.rnrnIn sedici capitoli, uno per ciascuno dei dodici principi fondamentali della Carta e quattro dedicati ai titoli che la compongono, il punto di vista del giurista Ainis si accompagna a una lettura illustrata da Sgarbi attraverso le opere d'arte evocate dal testo costituzionale.rnrnSe l’Italia è una Repubblica fondata sulla bellezza, come è stato recentemente proposto in Parlamento, non c’è dubbio che l’abitudine al bello - e a un patrimonio artistico e culturale che non ha eguali nel mondo - sia il vero elemento unificante degli italiani, e come tale si rifletta nel testo della Costituzione promulgata nel 1948. Sedici capitoli in cui Michele Ainis disegna un inedito commento letterario della nostra Costituzione e Vittorio Sgarbi lo affianca scegliendo un’opera per ciascuno dei dodici princìpi fondamentali e dei quattro titoli che compongono la prima parte della Carta. Un incontro che rivela la bellezza di un documento a cui contribuirono filosofi, linguisti e intellettuali come Croce, Marchesi, Calamandrei, capaci di esprimere nel rigore della forma un’altissima sensibilità letteraria. Questo “paesaggio umano e naturale”, che affiora tra gli articoli e i commi della Costituzione, esprime nella forma più riuscita la corrispondenza tra il diritto e i cittadini: noi stessi, posti davanti allo specchio della legge, potremmo riconoscervi molto della nostra eredità, e scoprirci più ricchi di quanto immaginiamo. A questa bellezza del testo della Carta, testimoniata dalla sua longevità, questo libro affianca un tesoro di riferimenti, assonanze, simmetrie, tratti dalle diverse arti e ispirati ai princìpi costituzionali: suggerimenti di lettura che illuminano la vitalità e l’attualità del testo della Costituzione, un monumento da preservare come parte del nostro immenso patrimonio culturale. La Costituzione e la bellezza è un dialogo tra arte, diritto e letteratura, che si legge come un’appassionata storia della bellezza d’Italia. -
Le cose crollano
Okonkwo è un guerriero, un lottatore, un uomo ambizioso e rispettato che sogna di divenire leader indiscusso del suo clan. Dal suo villaggio Ibo, in Nigeria, la fama di Okonkwo si è diffusa come un incendio in tutto il continente. Ma Okonkwo ha anche un carattere fiero, ostinato: non vuole essere come suo padre, molle e sentimentale, lui è deciso a non mostrare mai alcuna debolezza, alcuna emozione, se non attraverso l'uso della forza. Quando la sua comunità è costretta a fronteggiare l'irruzione degli europei, l'ordine delle cose in cui Okonkwo è nato e cresciuto comincia a crollare, e la sua reazione sarà solo il principio di una parabola che lo porterà nella polvere: da guerriero temuto e venerato, a eroe sconfitto, oltraggiato. -
La disuguaglianza fa bene. Manuale di sopravvivenza per un liberista
L'economia è come il calcio: tutti ne parlano, molti ripetono meccanicamente le idee di altri, pochi sanno descriverne davvero i meccanismi. Nicola Porro ci mette in guardia dai rischi di un pensiero unico che non accetta voci fuori dal coro riscoprendo gli insegnamenti dei più importanti pensatori liberali, molti dei quali oggi ingiustamente trascurati. Parliamo di economisti, filosofi, statisti, persino romanzieri best seller, che nelle loro opere hanno spiegato, e in certi casi previsto, fenomeni con cui abbiamo a che fare quotidianamente. Le tasse e l'istruzione, il falso mito dell'uguaglianza e le profezie apocalittiche degli ambientalisti: in questo libro l'economia torna una disciplina che ci riguarda molto da vicino grazie ai grandi uomini che l'hanno raccontata. Da Thomas Jefferson a Vilfredo Pareto, dalla scuola austriaca di Mises e Hayek agli eroi nazionali Ricossa e Martino, da Houellebecq a Piketty, Nicola Porro ci conduce con linguaggio semplice, tono ironico e una punta di veleno politico, in un viaggio dentro l'attualità, che è anche un viaggio parallelo alla riscoperta dei nomi dimenticati di quella cultura liberale che ha contribuito in modo decisivo a creare l'impalcatura del nostro paese, e dell'Europa che oggi mettiamo maldestramente in discussione. -
Istantanee
Secondo la definizione di Salvatore Battaglia nel ""Grande dizionario della lingua italiana"""", l'istantanea è eseguita con un tempo di esposizione molto breve senza l'impiego di un sostegno. Claudio Magris compone un florilegio di istantanee, raccolte in ordine cronologico, dal 1999 al 2016. In esse Magris ritaglia piccoli e grandi aspetti della vita quotidiana, della vita politica, della nostra intimità. Stigmatizza false credenze, modi di dire, comportamenti che nascondono abissi di incomprensione e superficialità; sottolinea piccoli gesti, nascosti, che rivelano l'ampiezza dell'animo umano. Pesca dalla storia e dalla letteratura situazioni sorprendenti, capaci di illuminare il presente confuso in cui viviamo. Ne emerge una piccola commedia umana, un affresco unitario delle nostre vite nevrotiche, il cui telaio è lo spirito caustico, ironico, sempre pieno di Pietas dell'autore, autentico moralista (nel senso alto del termine) dei nostri tempi. Che non ci dice mai come dobbiamo essere o vivere, ma ci invita a guardarci con rigore e tenerezza. E alla fine di questo viaggio ci saluta con un invito: """"Solo quando puoi nuovamente ridere, dice una scritta letta più di trent'anni fa sulla porta del Duomo di Linz, hai veramente perdonato""""."" -
Il caso e altre novelle
Passò il viaggio in treno fissandornil paesaggio che gli scorreva davanti.rnA un certo punto, sorprendendornperfino se stesso, sollevò le manirne dispose le dita a formare un rettangolo,rne guardò il mondo dentro quella cornice,rncome nell’obiettivo di una cinepresa.rnrnrnIn occasione del 20° anniversario dalla scomparsa del grande regista polacco e delle celebrazioni a lui dedicate nel corso del prossimo Festival del Cinema di Venezia, vengono raccolti in questo libro alcuni suoi testi inediti: racconti, diari, riflessioni, legati al suo lavoro ma non solo. Kieslowski, il famoso regista del Decalogo, fin dalla sua tesi di laurea qui pubblicata assieme anche a un diario di lavorazione, dimostra nella scrittura una vera tensione narrativa che dona a questi testi un carattere prettamente letterario. Vere e proprie ""novelle cinematografiche"""", questi racconti sono ricchi di riferimenti, descrizioni, approfondimenti psicologici dei personaggi, riflessioni dell'autore sulla sua vita e sul mondo circostante. Capace di affrontare tematiche artistiche e filosofiche con una semplicità stilistica immediata e sorprendente, questi testi di Kieslowski esprimono la medesima forza estetica e narrativa della sua produzione cinematografica e non possono che rimanere impressi nella memoria del lettore."" -
I baci sono definitivi
Ogni giorno Pietrangelo Buttafuoco - col suo zaino da pendolare, con il suo ufficio sulle spalle - lascia la luce e scende nel buio della metropolitana. Entra nel vagone e si ritrova dentro un incantesimo. Ruba le storie della vita dei pendolari e ne fa ""cunto"""". Tutte le mattine il viaggio sotterraneo gli regala una nota per il suo quaderno: incontri straordinari, storie d'innamorati, struggenti malìe, canzoni, dediche ed epiche vissute tra i sedili, i corrimani, le scale mobili e i nodi delle stazioni della metropolitana. Reticoli che si dipanano poi nel groviglio seducente di transiti ferroviari, navigazioni, viaggi in automobile o passeggiate lungo strade di un mondo svelato agli occhi dell'immaginazione. Esercizi di osservazione destinati al taccuino, messe in scena che diventano preghiere, realtà strappate alle quotidianità per svelare la verità della poesia. Tutto si mostra in un solo istante per durare poi un'eternità."" -
La rondine sul termosifone
Dall'orrore dei Lager all'amore per il marito Nelo Risi: le passioni di una vita distillate in racconto autobiografico.rnrn«L'amoroso racconto di una malattia, di una coppia che l'affronta insieme tenendosi fino all'ultimo per mano.» - Paolo Conti, Sette, Corriere della SeraProtagonista del libro è il poeta Nelo Risi, terzo marito della scrittrice, scomparso nel settembre 2015. Edith Bruck le è stata accanto sino alla fine, trascorrendo con lui, accanto a lui, gli anni della progressiva demenza, che lo ha allontanato dal mondo, dai suoi ricordi, dagli affetti, dal lavoro. Ne emerge non solo il ritratto di un grande poeta, ma quello di una donna straordinaria che, memore del dolore subito dai nazisti, ha deciso di rimanere al fianco dell'uomo amato. Così che il ritratto di un amore diventa l'occasione per fare un bilancio della propria vita e del proprio rapporto con l'amore e con gli uomini. -
Non smettere di trasmettere
Non smettere di trasmettere raccoglie le vere e proprie lettere - non semplici post - che Claudio Baglioni scrive alle centinaia di migliaia di persone che lo seguono sul suo profilo Facebook. Lettere personali nel linguaggio e nella forza delle riflessioni.rnrnEsiste un modo non impersonale di vivere i social? È possibile ridurre e non aumentare le distanze? Stabilire contatti ""reali"""", anche se spesso la conoscenza è e resta soltanto """"virtuale""""? Si può rimanere se stessi, senza stravolgere la propria identità, né lasciarsi trascinare nel gioco, non sempre divertente o innocente, della finzione? Ci si può incontrare su un piano di autenticità e onestà intellettuale, evitando """"post-verità"""" e """"hate speech""""? C'è posto per pensieri veri, parole vere, sentimenti ed emozioni vere? Ci possono essere profondità senza pesantezza, leggerezza senza banalità, dialettica senza polemica e confronto senza offesa? Claudio Baglioni ci dimostra di sì: tutto questo è possibile. E lo fa, utilizzando la forma antica e romantica della lettera, nell'universo veloce e distratto dei social, recuperando e dando fiato e tempo a quei pensieri e a quelle parole che il mondo social cerca, ma raramente è in grado di offrire. Non smettere di trasmettere raccoglie le vere e proprie lettere - non semplici post - che Baglioni scrive alle centinaia di migliaia di persone (800mila, attualmente) che lo seguono sul suo profilo Facebook. Lettere personali nel linguaggio e nella forza delle riflessioni, ma anche nei destinatari, dal momento che non sono indirizzate a una platea informe e anonima, ma pensate come un """"da me a te"""" diretto, intimo e vero, frutto della sensibilità, della profondità, e della capacità di emozionare e appassionare che solo un grande artista ha."" -
Mia madre, la mia bambina
La storia della malattia di Lalla Fatma, madre di Tahar, colpita dall'Alzheimer.rnrnIl ritratto di una donna dalla forte personalità che si dissolve sotto gli occhi del figlio. Lalla Fatma non esce mai dalla sua casa di Tangeri, la lascerà solo per andare nella tomba, come dice lei. Ma dal suo letto rivisita gli anni della giovinezza a Fès, rivive i suoi tre matrimoni, riceve al capezzale il padre morto di Tahar; fa morire e resuscita i propri figli. Nella sua testa si mescola tutto. A nulla servono le medicine, amiche ingannevoli che scombussolano ciò che non curano; né le premure delle due domestiche, che la sua mente trasforma in potenziali nemiche, pronte ad approfittare della situazione. Dio ha voluto così, e non si può che rimettersi a lui. Così Tahar assiste impotente a questa bufera di allucinazioni e ricordi, al tentativo straziante e continuo di cercare un ordine che ormai sfugge, di rivendicare una lucidità perduta, di salvaguardare la dignità. E in silenzio raccoglie le reminescenze stralunate della madre e le ricompone in un racconto pacato che è forse un modo per dire un'ultima volta il proprio amore di figlio. -
Roma enigma. Una nuova indagine dell'ispettore Mariella De Luca
L’unica volta in vita suarnche aveva deciso di dire la veritàrnaveva causato più male di quantornne avesse mai fatto primarncon tutte le sue menzogne.rnrnGarbatella, Roma, una mite sera di primavera. Sulla sogliarndella più rinomata pasticceria del quartiere, una giovanernstudentessa si accascia, uccisa da un proiettile. È una morterninspiegabile: nessun’arma del delitto, nessun sospettato,rnnulla nel passato o nella vita della vittima che permettarndi fare un’ipotesi, di seguire una pista. Una morte senzarnmovente, in apparenza il delitto perfetto. Mariella De Lucarnè chiamata a condurre le indagini, ma l’ispettore questarnvolta dovrà risolvere anche qualche questione personalernin sospeso. -
La forza della gioia
La gioia spesso viene a bussarernalla nostra porta all’improvviso,rndobbiamo essere prontirnad accoglierla.rnrn“Esiste un’esperienza più desiderabile di quellarndella gioia? Tutti vi aspiriamo, ostinatamente,rnavendola già vissuta, anche solo in modo fugace.rnL’innamorato in presenza dell’essere amato,rnil giocatore nel momento della vittoria, l’artistarndavanti alla sua opera, il ricercatore quandorngiunge alla scoperta sentono un’emozione piùrnprofonda del piacere, più concreta della felicità,rnun’emozione che coinvolge tutto l’essere e cherndiventa, con le sue mille sfaccettature, il massimornbene che si possa desiderare. La gioia portarnin sé una potenza che ci destabilizza, ci invade,rnci fa gustare la pienezza. Niente ci rende piùrnvivi dell’esperienza della gioia. Non possiamorndecidere di essere felici, ma possiamo impararerna coltivare questa gioia?”rnDopo il best seller La felicità. Un viaggio filosofico,rnFrédéric Lenoir torna a raccontare conrnleggerezza i nostri desideri, le nostre paure,rni nostri sogni. Ispirato dagli insegnamentirndei grandi maestri, da Lao-tze ad Aristotele,rnda Dostoevskij a Nietzsche, ci regala una guidarnletteraria e filosofica per trovare, o ritrovare,rnla gioia di vivere. -
Giallo Caravaggio. Un'indagine dell'ispettore Mariella De Luca
Dopo il successo di Estate assassina, Gilda Piersanti torna con unrnnuovo appassionante capitolo della serie delle “stagioni assassine”.rnrnA settembre le sere romane sono ancora calde e accoglienti, i giovanirnsi riversano per le strade per vivere gli ultimi giorni d’estate. All’albarnil risveglio ha il colore del sangue: sul lungotevere viene trovato il corpornsenza vita di una ragazza, atrocemente mutilata. La fine delle vacanzernsi trasforma in un incubo per l’ispettore Mariella De Luca, chernsi trova catapultata nell’universo fragile e crudele dell’adolescenza.rnTra coppie in crisi e minacce della mafia russa, madri sole e figli allarnderiva, Mariella riannoda i fili di una relazione pericolosa, nell’età inrncui la menzogna appare l’unica difesa, e la morte l’unica alternativa. -
Il talento di Mr. Ripley
Torna finalmente in una nuova edizione rivista il capolavoro di Patricia Highsmith, il romanzo che ha scolpito per sempre nella storia della letteratura un personaggio indimenticabile: Tom Ripley.rnrnNapoli, anni cinquanta. Il giovane e spiantato Tom Ripley sbarca da New York in missione per conto del ricco Mr. Greenleaf. Deve convincere il figlio di lui, Dickie, a ritornare in America. Ma l’incontro con Dickie, un ragazzo bellissimo che dalla vita ha avuto tutto, fa nascere un’idea nella mente di Tom: non potrebbe sostituirsi a lui e vivere una vita senza problemi? È l’inizio di un’avventura insieme terribile e coinvolgente, in cui Patricia Highsmith conduce per mano il lettore nei percorsi mentali di un assassino senza scrupoli, e forse proprio per questo irresistibile. -
Il diario di Edith
Una nuova edizione per uno dei romanzi più amati della regina del thriller, un viaggio nella mente di una donna, nelle sue paure e nella sua sfrenata fantasia.rnrnEdith è una donna apparentemente forte, allegra e sorridente, ma qualcosa di oscuro si annida dentro di lei. Cerca di non dare troppo peso a quei momenti di buio che a volte l’assalgono senza una ragione precisa, e con questa serenità affronta anche il divorzio dal marito. Edith, per sfuggire al grigiore della propria esistenza, incomincia a costruirsi un’altra vita nelle pagine del suo diario, in cui il figlio scapestrato è un brillante ingegnere con una moglie carina e una nipotina adorabile. Forse una semplice valvola di sfogo, se non fosse che nella vita reale Edith comincia a sentirsi strana, come se qualcosa si stesse lentamente incrinando dentro di lei. -
In presenza di Schopenhauer
«Michel Houellebecq rende grazie al filosofo tedesco per avergli consentito di neutralizzare, superare, qualche volta irridere il tratto a lui più insopportabile della contemporaneità: l'obbligo di essere performanti, adeguati e competitivi in ogni circostanza...» - Stefano Montefiori, Corriere della Serarnrn«È un piccolo libro che a ben vedere ne contiene due, grandi. Houllebecq commenta infatti una serie di passi, ben scelti, di due opere importanti e tra loro disomogenee, ""Il mondo come volontà e rappresentazione"""" e """"Gli aforismi sulla saggezza nella vita"""". Parte della grandezza di questo piccolo libro sta nel sottolineare il perché le due opere, benché scritte dal medesimo autore, siano incompatibili tra loro» - Armando Massarenti, Il Sole 24 Orernrn""""Non c'è dubbio che, lanciandosi nella stesura di questo testo significativamente intitolato In presenza di Schopenhauer, Michel Houellebecq abbia voluto condividere con i propri lettori questo incontro per lui così decisivo. La forza della rivelazione suscitata in lui da quella lettura, infatti, è innegabilmente legata allo shock procurato dal riconoscere un alter ego con il quale si capisce subito che sta per instaurarsi un'intesa duratura. Schopenhauer l'esperto di sofferenza, il pessimista radicale, il solitario misantropo, si rivela una lettura """"confortante"""" per Houellebecq - in due ci si sente meno soli. Tanto da indurci a chiedere: Houellebecq era schopenhaueriano prima di leggere Schopenhauer, o è stata questa lettura a renderlo quello che conosciamo? Era già, fondamentalmente, """"non riconciliato"""" (con il mondo, con gli uomini, con la vita) o Schopenhauer ha seminato i germi del conflitto? Houellebecq amava già i cani più del genere umano, o bisogna riconoscere, qui come altrove, l'influenza di Arthur?"""" (Dalla prefazione di Agathe Novak-Lechevalier)""