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Romanzi: Requiem-Sostiene Pereira-La testa perduta di Damasceno Monteiro
Lisbona e il Portogallo sono teatro decisivo dell'immaginazione letteraria di Antonio Tabucchi. Con Lisbona Tabucchi firma un patto ideale attraverso l'amato Fernando Pessoa e il lavoro assiduo, durato tutta una vita, sull'opera del poeta. A Lisbona è legato dall'amore per la moglie Maria José De Lancastre e della realtà portoghese è stato, sempre, appassionato lettore. È lì, in questo Portogallo vissuto ma anche trasfigurato dall'invenzione letteraria, che rifluiscono le sue storie, i suoi fantasmi, la memoria del tempo storico e la memoria del tempo interiore. ""Requiem"""" (1991), """"Sostiene Pereira"""" (1994) e """"La testa perduta di Damasceno Monteiro"""" (1997) testimoniano con straordinaria evidenza una stagione felicissima di scrittura e di impegno civile. Siamo di fronte a tre storie che, lette in sequenza, disegnano la trasparente complessità di motivi che danno forma e spessore all'avventura letteraria di Antonio Tabucchi. L'allucinato destarsi di figure che vengono, attraverso il sogno, a chiedere conto, il riscatto di un uomo mite messo dinnanzi all'urgenza di scegliere, il mistero di un delitto che suscita nuova ansia di giustizia in un uomo sconfitto ma non rassegnato. Con qualche libertà potremmo chiamarla """"trilogia portoghese""""."" -
Deviazione
Lucia è una giovane donna di origini borghesi, figlia di un sottosegretario della Repubblica di Salò, che è vissuta in Francia e ha alimentato, attraverso la lontananza, i miti del fascismo dentro i quali è cresciuta. Non solo, ora è convinta che fra le menzogne sul nazifascismo ci siano anche le crudeltà dei campi di lavoro. Decide di verificare in prima persona e si reca, come volontaria, nei Lager, sicura di poter smentire quelle che ritiene calunnie sulle modalità di trattamento dei ""lavoratori"""" da parte del grande Reich di Hitler. È allora che comincia una discesa agli inferi, complessa, violenta, che legge l'orrore, lo assume in sé e sembra addirittura """"scontarlo"""". Luce d'Eramo ripercorre con Lucia un tracciato di formazione che è stato il suo, un tracciato che tuttora, soprattutto ora (accecati da ogni sorta di revisionismo), suona come avventura della coscienza, testimonianza e grido di allarme. Deviazione è una storia che guarda in faccia il Male e l'orrore, e che disegna, attraverso una struttura e una lingua saldamente governate, un destino non ancora concluso, tutto ancora confitto nella violenza liberatoria di ogni possibile """"deviazione"""". Con una introduzione di Nadia Fusini."" -
Di tutto resta un poco. Letteratura e cinema
"Di tutto resta un poco"""" è il libro a cui Antonio Tabucchi ha lavorato, fino all'ultimo, in prima persona, malgrado la malattia e da dentro la malattia, condividendo ogni dettaglio con la curatrice e la casa editrice. È una raccolta di scritti meditata, appassionante, che prende le mosse da un memorabile """"elogio della letteratura"""", di una letteratura capace di """"ficcare il naso dove cominciano gli omissis"""". È inevitabile che, a partire da lì, dalla responsabilità delle parole per arrivare alla consolazione della bellezza, Antonio Tabucchi tocchi i temi più cari e insieme ai temi le opere e gli uomini (spesso amici) che lo hanno accompagnato. Ci sono gli autori frequentati con l'assiduità dello studioso (Pessoa e Drummond de Andrade, Kipling e Borges, Cortázar e Primo Levi), quelli sondati dalla veemenza della consuetudine (Daniele Del Giudice, Norman Manea, Enrique Vila-Matas, Mario Vargas Llosa e Tadahiko Wada), quelli più giovani, illuminati da una lungimiranza severa e affettuosa. E poi ci sono meravigliose pagine sul cinema, che tengono insieme il lirico omaggio alle ali di farfalla di Marilyn Monroe e la penetrante analisi della gag sovversiva di Almodóvar. """"Di tutto resta un poco"""" è un libro che accende l'intelligenza, la curiosità, gli entusiasmi, come ci trovassimo di fronte alla mappa di un territorio che finalmente possiamo visitare, con la complicità e la guida dello scrittore che lo ha abitato, che lo ha costruito, che lo ha custodito per noi." -
Il secondo libro dell'inquietudine
Il ""Livro do Desassossego"""" è costituito soprattutto da una disordinata collezione di frammenti nutriti dalla linfa del desassossego, dell'inquietudine esistenziale, dello spleen, del perturbante. L'opera originale è di fatto uno zibaldone, un diario non mai licenziato dall'autore come opera chiusa e compiuta. Pieno di fascino e misteriosa maestà, il """"diario"""" di Bernardo Soares si è presentato da subito come una fluviale meditazione rotta in un delta enigmatico. Nel 1986, Maria José de Lancastre e Antonio Tabucchi tradussero e curarono per Feltrinelli la prima edizione italiana del """"Livro do Desassossego"""", proponendo una scelta ragionata di lacerti da poco definitivamente attribuiti a Bernardo Soares, tratti dai due volumi della cosiddetta edizione Prado Coelho, che finalmente dava a conoscere al pubblico, tentando una prima compilazione in forma di libro, lo zibaldone di Bernardo Soares filologicamente ancora in fieri. """"Il secondo libro dell'inquietudine"""", a cura di Roberto Francavilla, completa il lavoro di Antonio Tabucchi e Maria José de Lancastre e gli rende omaggio (e proprio perciò contiene nel titolo l'arbitrio dell'aggettivo secondo)."" -
Carteggio con Luciano Anceschi. 1935-1983
A cento anni dalla nascita di Vittorio Sereni pubblichiamo il volume che contiene uno degli epistolari decisivi di Sereni poeta, uomo e uomo di cultura. Il rapporto con Luciano Anceschi dura quasi un cinquantennio e conta 257 missive, dagli anni universitari (complice il magistero di Antonio Banfi) all'anno della morte di Sereni avvenuta nel 1983. Al di là dell'afflato amicale, lo scambio diventa prestissimo tessitura di considerazioni sulla poesia, sulle letture comuni, sulla singolare tensione aperta fra il critico e il poeta. Entrambi solitari o comunque appartati, disegnano attraverso questo ""dialogo sulla poesia"""" uno dei più importanti documenti sulla cultura italiana del secondo Novecento. Vi appaiono inoltre le incertezze e le contraddizioni del poeta diviso fra il verso e la """"tentazione della prosa"""": come rammenta Niva Lorenzini, """"lungo il carteggio si profila una interrogazione continua circa la solidità e autenticità di una vocazione messa ogni volta in discussione da Sereni, non senza asprezza, talora con astio"""". E d'altro canto è proprio da lì che si muove la complessa gestazione di quella """"parca, sapiente modulazione armonica"""", come dice Pier Vincenzo Mengaldo, che è di fatto la voce della sua poesia. Il carteggio restituisce progetti, confessioni, conflitti, scommesse dentro un panorama che non è solo letterario, ma alla letteratura finisce con il tornare, con benefica ossessione."" -
I racconti
Nei due estremi e intensissimi anni della sua vita (1955-1957) Giuseppe Tomasi di Lampedusa mise insieme non solo le otto parti del ""Gattopardo"""", ma anche tre racconti e uno scritto di carattere autobiografico. Solo di recente, però, in seguito al ritrovamento di alcuni manoscritti originali, è stato possibile sottoporre i testi brevi a una rigorosa verifica filologica e, in particolare, è stato possibile ricostruire nella loro interezza i """"Ricordi d'infanzia"""", che ora acquistano una maggiore corposità. Il presente volume si apre appunto con i """"Ricordi d'infanzia"""", scritti nell'estate del 1955, che come spiega Gioacchino Lanza Tomasi nella prefazione """"ci schiudono il laboratorio dello scrittore al tempo del suo capolavoro"""". Segue """"La gioia e la legge"""", un breve apologo, perfetto di tono e di misura. Ma il racconto più celebre della raccolta è """"La sirena"""" (precedentemente con il titolo """"Lighea"""", imposto dalla vedova dell'autore), scritto dopo una gita lungo la costa meridionale della Sicilia. Al centro della favola, al limite tra il reale e il surreale, spicca un personaggio formidabile: il vecchio professor La Ciura, che da giovane conobbe l'amore della Sirena e non potè più gustarne altro. Chiude il libro """"I gattini ciechi"""", dei tre racconti il più vicino come materia al """"Gattopardo"""", sebbene fosse nato come capitolo iniziale di un nuovo romanzo del quale ha mantenuto il titolo."" -
Le poesie di Jurij Zivago. Testo russo a fronte
Una nuova traduzione delle poesie del dottor Zivago.rnrnCome spiega Clara Strada Janovic nella prefazione al testo, la caratteristica più evidente della struttura de «Il dottor ?ivago» è che si compone di una parte in prosa e di una in versi. I versi del protagonista non sono un'appendice, bensì sono un complemento del racconto in prosa che li precede. Anzi, il rapporto tra le parti del romanzo può essere rovesciato: i versi finali come momento essenziale, rispetto ai quali la narrazione costituisce, a modo di introduzione, la biografia del loro autore, il dottor ?ivago. O di Boris Pasternak? Infatti le poesie del dottor ?ivago sono l'estremo frutto della creatività di Pasternak, l'estremo approdo della sua visione di sé e del mondo, e sono da lui donate al suo eroe. -
Verso il Mar Bianco
La storia, ambientata in un clima livido e in un’atmosferarnda minaccia biblica, si snoda attraverso una serierndi vicende famigliari e sentimentali, fatte di padri opprimentirne amori tormentosi, per distendersi in un’epica navalerne, come c’era da aspettarsi dall’autore di un capolavororncome Sotto il vulcano, profondamente letteraria.rn«Come potrò vivere senza il mio dolore?»rnPrimo Novecento. Sigbjørn è studente a Cambridge e sogna di fare lo scrittore, ma è tormentato dall'idea che un romanziere norvegese abbia non solo già scritto il suo grande romanzo, ma perfino la sua vita. Dopo il suicidio filosofico del fratello Tor e una serie di sventure occorse all'azienda navale paterna, Sigbjørn decide di prendere il mare e andare a nord per raggiungere il Mar Bianco, dove dimora il fantomatico scrittore - doppio? proiezione? alter ego? - e capire cosa sarà del suo destino. Dato per smarrito in seguito a un incendio del capanno dove Malcolm Lowry viveva in Canada e invece conservato tra le carte della prima moglie, «Verso il Mar Bianco» è il romanzo incompiuto di uno dei grandi scrittori del Novecento. La storia, ambientata in un clima livido e in un'atmosfera da minaccia biblica, si snoda attraverso una serie di vicende famigliari e sentimentali, fatte di padri opprimenti e amori tormentosi, per distendersi in un'epica navale e profondamente letteraria. -
Tutti i racconti
La pubblicazione in un volume di tutti i racconti, per lo più inediti in italiano, di Clarice Lispector è un grande evento culturale.rnrn""L'indimenticabile Clarice Lispector: un Cechov al femminile sulle spiagge di Guanabara"""" - The New Yorkerrnrn«Tutti i racconti» di Clarice Lispector restituisce al lettore l'universo personale labirintico, frantumato e profondo della scrittrice brasiliana del Novecento. Il volume riunisce ottantacinque racconti compresi fra gli esordi e i ritrovamenti postumi, coprendo un arco temporale che assicura l'accesso alla sua intera parabola poetica e formale: dalle tracce della dolorosa matrice biografica (Clarice nasce in Ucraina da una famiglia di ebrei in fuga dai pogrom e giunge in Brasile bambina), attraverso i ricordi della sua infanzia a Recife, fino alla dimensione di intellettuale riconosciuta, venerata ed eletta a vero e proprio culto. La ricerca dell'antidoto alla morte, un bestiario pressoché enciclopedico, la natura come via di fuga, il corpo femminile costituiscono i temi privilegiati per questa operazione. Nella sua personale lingua anticanonica e contundente, Clarice narra l'individuale, la confessione, l'idiosincrasia."" -
La mordida
La mordida è un romanzo rimasto incompiuto che rappresenta bene le immense ambizioni artistiche di uno scrittore che chiamava il successo «un orribile disastro» e paragonava la morte «al veder pubblicato il manoscritto della vita».Messico. I coniugi Wilderness, Sigbjørn e Primrose, decidono di trascorrere una piacevole vacanza ad Acapulco anche per esorcizzare i fantasmi dell'uomo, un inglese che aspira a scrivere e beve così tanto da non riuscire nemmeno a firmare un documento. Eppure qualcosa va storto. Un piccolo contrattempo burocratico degenera e si ingigantisce fino ad assumere dimensioni metafisiche e a riattivare tutte le paure della coppia. Ogni poliziotto messicano diventa una minaccia, ogni turista un presagio, perfino ogni onda del mare rischia di sommergere la psiche fragile dei due personaggi. Scritto dopo Sotto il vulcano e basato su un viaggio in Messico fatto da Malcolm Lowry nel 1945, La mordida – e cioè il piccolo morso, la ""bustarella"""", in gergo messicano – è una nuova discesa agli inferi, fatta di allucinazioni e tremiti e paesaggi stravolti, un libro incompiuto che proprio nella frammentarietà trova una propria lucidissima visione dell'amore e della disperazione."" -
Mujeres
“Non ricordateci tristi: ci siamo divertite, nei nostri giorni luminosi. Abbiamo appassionatamente preso a morsi la vita.”rnrnNegli anni settanta, davanti al sontuoso Palacio de Bellas Artes a Città del Messico, una donna anziana vende ai turisti per pochi pesos vecchie foto: sono nudi di donna... Un giovane poeta la riconosce dagli occhi, di un colore e una luminosità irripetibile: è Nahui Olin. Inizia così, attraverso le parole di Nahui, ormai vecchia e dimenticata, il racconto di un'epoca di straordinaria creatività culturale, in cui furono le donne a essere protagoniste della vera rivoluzione: la stessa parola ""femminismo"""" nasce in Messico in quel periodo, quando si formano le prime Ligas Feministas. E quando alcune donne escandalosas - nella doppia accezione di """"scandalose"""" ed """"eclatanti"""" - occupano un posto di rilievo nella vita culturale del paese: Antonieta Rivas Mercado, che getta le fondamenta del teatro moderno messicano; Nellie Campobello, fondatrice del Balletto nazionale; Frida Kahlo, la più giovane tra loro, destinata a diventare la stella più luminosa di quel firmamento; Chavela Vargas, cantante simbolo della mexicanidad; Elvia Carrillo Puerto, prima deputata al parlamento quando ancora le donne non hanno il diritto di voto; e Tina Modotti, la fotografa italiana, amica di alcune di loro, che proprio nella capitale messicana realizza scatti entrati nella storia mondiale della fotografia. E poi Carmen Mondragòn, che cambia il suo nome in Nahui Olin, pittrice, poetessa, scrittrice, pianista, nonché musa e modella di molti artisti, donna di rara bellezza e dal temperamento indomito. Le magnifiche donne ribelli del Messico degli anni venti e trenta rivivono qui in tutto il loro fascino nelle parole di Pino Cacucci e nelle tavole di Stefano Delli Veneri."" -
La fine della ragione
È un mondo in cui hanno vinto loro. In cui le frontiere sono chiuse, perché gli immigrati vanno aiutati a casa loro. In cui nei cieli non volano più aerei, perché le scie chimiche ci avvelenano e perché, comunque, dove dovremmo andare? rnrn«La scienza è diventata un crimine.rnLa vera medicina è stata bandita.rnHanno vinto ""loro"""".rnMa una madre non si arrende. Non ancora.»rnrnUna “brava persona” è quella che rimane a casa sua a fare la sua parte. Un mondo dove gli insegnanti sono nemici del popolo, perché tramandano le nozioni sbagliate. Un mondo dove i panni si lavano con i sassi e dove gli organi di informazione non esistono più, perché mentono. Un nuovo medioevo culturale e sociale. L’oscurantismo. In questo scenario, La fine della ragione racconta la storia di una madre con un figlio malato, trattata come un’eretica, perché alla ricerca dei perduti “bacini” (cioè, i vaccini)."" -
Salvezza
10 novembre 2017, la nave Aquarius è pronta per una nuova missione nel Mediterraneo. Soccorre chi, per disperazione, affronta il mare su gommoni fatiscenti. A bordo per la prima volta ci sono anche due fumettisti. Questo è il loro racconto di chi fugge e di chi si salva.rnrnL'Aquarius è la nave bianca e arancione con cui gli operatori di SOS Mediterranée e Medici senza frontiere soccorrono i migranti al largo della Libia: l'arancione è il colore dei giubbotti di salvataggio, è il colore di una speranza. Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso sono stati a bordo per tre settimane, raggiungendo il cuore del Mediterraneo. In quel tratto di mare dove barconi e gommoni stracolmi di uomini, donne e bambini disperati possono incontrare la salvezza. O la morte. Questa storia nasce dalle testimonianze raccolte da Marco e Lelio. Ci sono loro stessi, con i loro volti e le loro emozioni, ma soprattutto ci sono i viaggi di chi ha percorso il deserto in cerca di una vita migliore, le denunce di chi fuggiva dalla guerra ed è rimasto prigioniero in Libia, i racconti di chi ce l'ha fatta e i sorrisi di chi ha salvato loro la vita. ""Salvezza"""" è un'opera di graphic journalism nata sul campo. Un duro, realistico e poetico promemoria. Ma soprattutto, di fronte alla peggiore strage del nostro tempo, è un invito a restare umani."" -
Il pesce di lana e altre storie abbastanza belle (alcune anche molto belle, non tante, solo alcune) di Maryjane J. Jayne
Avete mai sentito parlare di Maryjane J. Jayne? Almeno una volta nella vita avete compulsato il suo dizionario Parole a caso: per esempio, ""copriletto""""?rnrn«Non l'ho ancora letto.» – Alessandro BariccornrnQuesta antologia nasce dal nostro grande e comune amore per un’autrice poco conosciuta e, purtroppo, morta. Spiace dirlo, ma è così. Abbiamo controllato. Maryjane J. Jayne ha avuto una vita straordinaria, così come le sue opere. Per dirne una, ha inventato i fumetti, ben un anno prima che li inventassero. È un fatto eccezionale! Non ci spieghiamo perché, in Italia, non sia mai stato tradotto nulla della J. Jayne (se non in tempi remoti). È ora di rimediarernrnSe non siete mai incappati nei suoi versi - """"Cavoli / Jennifer"""" -, allora sarete stati alla prima del """"Cammello di legno""""? Forse la vostra copia del libro per piccini """"Il pesce di lana"""" è così stropicciata che non riconoscete più i connotati della protagonista Glorfaz... L'antologia di Tito Faraci e Sio che stringete tra le mani vuole colmare queste e altre mancanze. Illustrare il senso della vita, presentare eroi ed eroine intramontabili, condividere strampalate e serissime mappe degli Stati Uniti, diffondere lo spartito di una canzone d'amore dagli accordi inesistenti. In altri termini, costruire il compendio autorevolissimo delle opere di un'autrice dimenticata (e mai esistita). Piano piano sentirete il vuoto esistenziale che albergava in voi rimpicciolirsi e reclamare appena lo spazio di una parola totipotente: Zumbo! Sarete allora pronti a scorrazzare felici, con l'immaginazione rinvigorita e lo sguardo strabiliato. Avrete a disposizione anche dei brevetti e una tavola tutta da colorare. Maryjane J. Jayne vi avrà restituito ciò che vi era finora stato negato. Fumetti, risate, genio."" -
Romanzo esplicito
La storia di un amore finito, che investe la vita passata e presente della protagonista.rnrn«Nudo, anzi spudorato, eppure sussurrato appena. Un misto di candore e ferocia, qualcosa che solo certi esordi riescono a contenere.» – Rosella PostorinornrnVedo i ragazzi della mia età che pensano all'amore. Mentre io scopo nelle macchine e nei campetti abbandonatirnrnUn'autobiografia viscerale, con cui Josephine racconta particolari della sua adolescenza, l'incontro con un ragazzo importante e i momenti cruciali della loro relazione, fino alla rottura tra i due, con la fuga a Bologna della protagonista. Il tutto con squarci di vita vera, crudi e scioccanti, in cui il sesso diventa allo stesso tempo un apice e un baratro. -
Andrea
Andrea si ferma, sbattuto fuori dai propri pensieri.rnVoltandosi arriva esattamente al punto che sfiora la rottura.rnLa realtà è a un metro di distanza.rnrnrnAndrea ha un bar nella periferia di Bologna, dove trascorre la maggior parte del suo tempo. Quel bar è il suo oblò sul mondo. Alienato dalla routine quotidiana e logorato da un contesto sociale ostile, Andrea da quel mondo cerca in tutti i modi la fuga. Anche attraverso sogni e visioni. Ma sarà il suo passato a raggiungerlo e travolgerlo, trascinandolo in una spirale di follia. Andrea si ferma, sbattuto fuori dai propri pensieri. Voltandosi arriva esattamente al punto che sfiora la rottura. La realtà è a un metro di distanza. -
... E noi dove eravamo?
Un viaggio a ritroso, nella Storia e nelle storie delle donne, in compagnia del personaggio-culto Lucrezia. Per arrivare alle radici di tante ingiustizie e provare a estirparlernrnIl momento è difficile, soprattutto se si è nate donne. Lucrezia se ne lamenta, si sente penalizzata dal dovere vivere adesso. Ma c'è stata, nella Storia, un'epoca in cui le donne sono state meglio? Una carrellata di antenate che raccontano le loro vite, dialogando con Lucrezia nel suo presente, parrebbe confermare di no. La Storia è stata fatta e raccontata dai maschi. Le donne, fino a un paio di secoli fa, erano recluse in casa e non avevano modo di far sentire la loro voce, schiacciate da leggende e pregiudizi che ancora oggi riemergono nei rapporti, difficili, tra loro e gli uomini. Questo libro racconta, con tono lieve e soprattutto divertente, quella parte della Storia che finora è stata taciuta. Per dire a Lucrezia, e con lei a tutte le donne, che per loro quest'epoca difficile è comunque un punto di partenza. Anche se la cronaca dimostra ogni giorno che c'è ancora davvero tanto da fare. E, per avere modo di farlo, forse toccherà alle donne perfino salvare il mondo. Senza perdere altro tempo. -
Zlatan. Un viaggio dove comincia il mito
Un viaggio-reportage tra le vie di Rosengård che mostra il giovane (ma già altissimo) Ibrahimovic in cerca della sua chance, del suo riscatto da una vita difficile.rnrn«Puoi togliere il ragazzo dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzo.» – Zlatan IbrahimovicrnrnRosengård è uno dei pochissimi quartieri-ghetto della Svezia. A detta di alcuni, il più pericoloso. Turchi, arabi, polacchi, magrebini. C'è tutto il ""vecchio continente"""", tutto il Mediterraneo, lì. Migliaia di persone hanno cercato un futuro possibile lungo l'Amiralsgatan, la principale arteria stradale del quartiere di Malmö. Un futuro per loro e per i loro cari. E c'era una volta... anche un ragazzino di origini slave, introverso e irrequieto, a inseguire il suo pezzetto di destino. Abitava al quarto piano del 5C di Cronmansvag e il suo nome era Zlatan Ibrahimovic. Per la gente di lì, per la gente di Rosengård, per la sua gente, semplicemente """"Zlatan"""". «Perché non Ibrahimovic» disegna su carta gli anni giovanili del fuoriclasse che tutti oggi conosciamo, quelli che ne hanno formato il carattere spigoloso e ribelle, troppe volte, troppo superficialmente, accostato alla parola """"prepotenza"""". Un viaggio-reportage tra le vie di Rosengård che mostra il giovane (ma già altissimo) Ibrahimovic in cerca della sua chance, del suo riscatto da una vita difficile passata tra i campetti del quartiere e la casa del padre, dove il frigorifero è sempre troppo vuoto e la guerra in Jugoslavia sempre troppo presente."" -
Il timido anticristo
Il timido anticristo è una graphic novel ironica e beffarda che, partendo da una vicenda personale, scatena risate liberatorie insieme a riflessioni profonde e universali.rnrnMi chiamo Daniele, ho 35 anni e ho avuto un’infanzia molto, molto cattolica. Vi prego... non dite ai miei genitori dell’esistenza di questo fumettornrn«Il timido anticristo» è un fumetto basato sull'omonimo spettacolo teatrale di Daniele Fabbri. Racconta la storia di Daniele, trentenne cresciuto in una famiglia cattolica, distaccatosi dalla fede in tarda adolescenza. Una scelta che lo costringe a confrontarsi con la famiglia, gli amici e il suo contesto sociale, evidenziando come, al di là del conflitto tra fede e razionalità, il vero terreno di scontro è quello delle emozioni. «Perché», come dichiarano i due autori, «il vero potere della religione non è solo quello ecclesiastico, ma è l'influenza che il dogma ha sulla nostra intima moralità, sulle nostre convinzioni, sul nostro personale discernimento tra cosa è bene e cosa è male». -
La Mennulara
“È come se Mennù si fosse tramutata in uno spirito che aleggia su di noi e che non si placherà finché non avremo obbedito ai suoi ordini...”rnrn""La mennulara"""" è il romanzo d'esordio di Simonetta Agnello Hornby che ora diventa una graphic novel, realizzata da Massimo Fenati con la supervisione dell'autrice. In questo libro, rivive e riprende forma il personaggio Rosalia Inzerillo, detta la Mennulara. E con lei, tutta la galleria di coprotagonisti di questa saga famigliare.""