Sfoglia il Catalogo ibs003
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 541-560 di 10000 Articoli:
-
I quaderni del pianto
Nel suo ultimo romanzo Marcela Serrano affronta la tragedia dei bambini rapiti per venderne gli organi o per essere dati in adozione a famiglie facoltose. La protagonista, una donna di umili origini che vive in campagna, partorisce in ospedale una bambina, ma dopo qualche giorno le dicono che la figlia è morta in seguito a una febbre violenta. Lei non si rassegna, si convince che la piccola sia ancora viva, e decide di agire. Con l'aiuto di una giornalista scopre che nell'ospedale dove era stata ricoverata ci sono troppe morti sospette e trova una donna pronta a testimoniare di aver sentito i medici parlare chiaramente di un rapimento: il sospetto di un traffico illegale di adozioni e di organi diventa quasi una certezza. La protagonista, insieme ad altre madri nella stessa situazione, decide di creare un'associazione che si batte per portare alla luce gli orribili crimini. Un giorno, durante un sit-in, vede una bambina tenuta per mano dalla moglie del ministro degli Interni, è certa che sia sua figlia. In un impeto di gioia rabbiosa l'abbraccia e tenta di strapparla alla falsa madre. Immediatamente arrestata, viene internata in un ospedale psichiatrico. Lì lotta per non impazzire e con caparbietà non rinuncia all'idea di riavere sua figlia. -
Rossovermiglio
La protagonista del romanzo è una giovane donna appassionata e ribelle, ma è cresciuta in una famiglia - e in un ambiente - dove l'eleganza, la compostezza, la sobrietà e il rigore sono più che dei valori, sono l'unica forma di vita concepibile. Appena ventenne, accetta dunque un matrimonio combinato per lei dal padre. Non sarà una scelta felice, probabilmente anche perché il destino ha messo sulla sua strada l'affascinante ed enigmatico Trott, che nell'arco di un decennio, con tre impreviste apparizioni, comprometterà definitivamente il precario equilibrio del suo matrimonio. La protagonista incarna infatti un momento di trasformazione di un'intera società: troppo moderna per adattarsi docilmente a proseguire nel solco tracciato dalle altre donne di famiglia e al tempo stesso ancora troppo fragile, e soprattutto troppo poco abituata a dare ascolto ai sentimenti e alle emozioni, per vivere la propria ribellione sino alle estreme conseguenze. Ma è come se Trott l'avesse risvegliata da un incantesimo e fin dal primo incontro avesse innescato in lei un processo di cambiamento che non può più essere arrestato. Da qui la scelta di trasferirsi da sola nella campagna senese, a San Biagio, abbandonando una città, Torino, che sta rapidamente cambiando sotto l'impulso della nascente industria, e un marito che ha sempre sentito estraneo e che la tradisce sfacciatamente. -
Prima esecuzione
Domenico Stasi è un anziano ex insegnante, uomo colto, sollecito, impegnato e di apparente pacatezza. Quando apprende che Nina, una sua antica allieva, è indagata per partecipazione a banda armata, decide di incontrarla per essere rassicurato della sua innocenza. Ma Nina si proclama colpevole e affida a Stasi un incarico delicato: dovrà recarsi in un appartamento abbandonato, cercare una copia della ""Morte di Virgilio"""" di Hermann Broch, trascrivere una frase sottolineata a pagina 46 e farla avere a un non meglio precisato """"contatto"""". Con leggerezza, quasi per gioco, Stasi esegue gli ordini. Non si tratta affatto di un gioco. Stasi viene convocato dalla polizia, che segue ogni sua mossa; il contatto non si accontenta del messaggio e gli fa recapitare una pistola con la quale dovrà sparare a un importante bersaglio... Un meccanismo inesorabile si è messo in moto. Ma è realmente così? Chi è, realmente, il professor Stasi? È un assassino? È una vittima? È un innocuo zimbello?"" -
La figlia dell'altra
Adottata alla nascita dalla famiglia Homes, A.M. ha trentun anni quando viene contattata dalla madre naturale: si ritrova improvvisamente scaraventata in un'identità parallela, dove i suoi genitori non sono i suoi genitori, ma due strani individui pieni di problemi irrisolti e inquietanti somiglianze fisiche. Cercando di rimettere insieme i pezzi della sua famiglia, A.M. si sottopone a un test del Dna, ai ricatti affettivi della madre biologica e al dolore di riporne la vita in pochi scatoloni dopo la sua morte, all'umiliazione di altre promesse non mantenute del padre, a un viaggio nel tempo per ricostruire il suo albero genealogico, sforzandosi di non perdere l'equilibrio e di non farsi sopraffare dall'assurda fatica di far rientrare nella propria identità un'altra famiglia, un'altra storia. -
Donne e uomini
Tre racconti, tre diverse angolature per osservare i rapporti tra donne e uomini. Un uomo tenta di far innamorare una donna e l'unico risultato che ottiene è di farsi accusare, ingiustamente, di molestie sessuali. Una donna provoca l'uccisione di uno sconosciuto incontrato in un bar. Una stanca relazione si conclude con un suicidio e il sopravvissuto non riesce nemmeno a capirne le ragioni. I tre racconti di Ford sono altrettante istigazioni a riflettere sulla vita, ad arrestare provvisoriamente il ritmo dell'esistenza per tentare di intuirne il senso e la profondità. -
Velocemente da nessuna parte
Torna in questo noir la protagonista di ""Quo vadis, baby?"""": l'investigatrice privata Giorgia Cantini. Quarantenne single, """"tenera con rabbia"""", disincantata in amore, che ama bere e ascoltare musica. Un giorno, nella sua agenzia investigativa di Bologna, si presenta Dora, che le affida un caso di sparizione: vuole scoprire cosa sia accaduto all'amica Vanessa. Van, come la chiamano tutti, è una giovane prostituta che conduce una vita solitaria e ha un figlio di dieci anni, Willy. Ora è scomparsa senza lasciare apparentemente traccia. Giorgia inizia a indagare concentrandosi sulle confessioni affidate da Van a un diario. Si immerge nella realtà di una provincia ipocrita e corrotta, e si scontra con le dinamiche di una famiglia dal passato ingombrante. Facendo avanti e indietro tra una Bologna afosa e deserta e Sasso Marconi dove abita la famiglia di Van, Giorgia approfondisce la conoscenza della madre Lena, del nonno Rolando, partigiano della seconda guerra mondiale, e di Willy. Riesce, grazie all'intuito, alla sensibilità e alla musica degli Smiths, a cogliere le più lievi sfumature emotive delle persone coinvolte nel caso e a captare i segni di una tragedia che ha le sue radici in antiche violenze e ferite non rimarginabili. Fino a scoprire un'atroce verità, in cui non mancano colpi di scena e si compie un inevitabile destino."" -
Origini di storie
Big bang, deriva genetica, attrattori e frattali, ma anche nascita delle lingue e delle civiltà, dei miti e delle religioni. Due secoli di ricerche, dal primo riaffiorare dei resti fossili di organismi marini e dinosauri fino alla nuova cosmologia: un tempo brevissimo rispetto agli abissi temporali che solo oggi cominciamo a percepire. Nel volgere di pochi decenni, lo scenario delle scienze si è profondamente modificato. Questo libro avanza una prima sintesi che ricompone in un unico disegno d'insieme, pur senza confonderli, i molteplici itinerari del sapere contemporaneo, troppo spesso inaccessibili e muti perché separate da rigide barriere disciplinari. Ciò che il lettore scoprirà è che nulla è accaduto necessariamente e che le storie narrate qui la storia delle civiltà arcaiche, la storia dell'evoluzione biologica, la storia della nascita del cosmo - sono quelle emerse da un gioco multiforme di regolarità e contingenze, di vincoli e possibilità, di sviluppi e intrecci imprevedibili. Che altre avrebbero potuto essere e non sono state. Che la nostra storia, inclusa quella futura, è pensabile come una scena densa di rischi, ma anche ricca di opportunità. -
Sempre nel posto sbagliato. Autobiografia
Edward W. Said resta tra gli intellettuali più stimati del nostro tempo, per l'importanza dei suoi studi critici ma anche per la coraggiosa militanza in difesa dei diritti umani. Nasce a Gerusalemme nel 1935, erede di una ricca famiglia palestinese cristiana, e conduce i suoi primi studi nel prestigioso Victoria College del Cairo. Il futuro re di Giordania Hussein e Omar Sharif sono tra i suoi compagni. Ma il giovane Edward rifiuta il modello educativo dei cosiddetti Wog (Westernised Oriental Gentlemen) e incoraggiato dal padre, imprenditore ambizioso ed esigente, si trasferisce in un college del Massachusetts. Nel 1948, dichiarato lo stato di Israele, la sua famiglia è espropriata di tutti i beni. Edward decide di combattere per i diritti del popolo palestinese, per uno stato binazionale, laico e democratico. Diventa un rifugiato politico. Vita intensa la sua, brillante ma anche scomoda, segnata dalla sofferta condizione dell'esilio ma anche da una ricchissima esperienza, in bilico tra i luoghi più prestigiosi della cultura occidentale e un Medioriente agitato da ingiustizie e conflitti. Un'autobiografia che contiene l'avventura degli incontri e delle idee ma anche la drammaticità della lotta e dell'esclusione. Al suo apparire, quest'opera ha suscitato un feroce dibattito sui giornali americani, israeliani e inglesi, come a dimostrare che l'infaticabile impegno di Said continua ancora a generare fecondi insegnamenti e inquietudini. Un testamento spirituale. -
Gli alberi ne parlano ancora
La quasi centenaria Edena rievoca la propria vita e quella del suo popolo, gli etoni. Edena è la figlia del capo villaggio Assanga Dju-li, in Camerun. Bambina all'inizio del romanzo, la vediamo crescere di capitolo in capitolo. Non bella, ma forte e intelligente, di carattere non somiglia né alla madre Andela, donna devota e rassegnata, né alla seconda moglie del padre, l'edonista e sfrontata Fondamento di Piacere. A fianco del padre si sente al riparo dai pericoli che minacciano la sopravvivenza della comunità, ma la colonizzazione avanza, sotto i tedeschi prima, poi sotto i francesi, e l'autorevolezza del capotribù ne viene travolta. Edena intanto, sebbene innamorata del primo convertito al cristianesimo nel villaggio, viene data in sposa al padre di lui, il successore designato di Assanga, Gazolo, che le impone una vita di frustrazioni e umiliazioni. Finché lei non si ribella e fugge nella giungla, per poi rifugiarsi nel locale gestito da Fondamento di Piacere dove scopre quanto sia facile il passo dalla sottomissione alla prostituzione. Una volta fuggita dal villaggio ha acquisito maggiore consapevolezza di sé, e la maturità dell'indipendenza le fa capire meglio la fragilità umana, l'ipocrisia delle convenzioni e il destino della sua gente, una civiltà in via di dissoluzione. -
La vita fa rima con la morte
È una calda sera d'estate a Tel Aviv. Seduto al tavolo degli oratori in veste d'ospite d'onore a un incontro letterario, lo scrittore ascolta e non ascolta i lunghi convenevoli, la barocca presentazione del critico di turno, la voce incerta della lettrice. Osserva il pubblico in sala e torna con la mente alle persone che ha visto poco prima in un bar - una cameriera dimessa ma con una provocante trasparenza di biancheria intima, due tizi dall'aria losca, una vecchia signora dalle gambe gonfie, un tipo malmostoso che non sembra affatto d'accordo con quel che sta dicendo l'oratore, un timido e occhialuto adolescente. Queste immagini captate, anzi rubate alla realtà diventano quasi simultaneamente delle storie. Finita la serata letteraria, lo scrittore prende a vagare per le strade quasi deserte della città e in questa specie di solitudine da vita ai suoi nuovi personaggi. Anzi, entra nelle loro vite, le invade e le trasforma. Accompagnato dai versi di un poeta ch'egli immagina al suo fianco, lo scrittore costruisce un affresco di vita e di morte pieno di sorprese. -
L' illusione del bene
Il protagonista è un uomo svuotato, malinconico, deluso. Ha creduto con passione all'ideale comunista e, dopo quasi dieci anni, non si è ancora del tutto rassegnato al crollo di un mondo e alla resa di quanti, come lui, avevano coltivato quella fede politica. Mario ha creduto con altrettanta passione nella famiglia, e ha cercato di crearsene una: non ci è riuscito, nonostante abbia cresciuto con dedizione e con pazienza prima i figli della moglie e poi quello nato dal suo matrimonio. E nemmeno le dinamiche del fallimento del rapporto coniugale gli sono poi molto chiare: l'amore che lo lega ai tre figli rimane dunque l'unica certezza della sua vita. Anche sul fronte professionale - è giornalista televisivo - sente fatiche e stanchezze: con la vittoria della destra è stato epurato e adesso vivacchia in radio, senza più desideri né ambizioni. L'incontro occasionale con Sonja, una giovane pianista russa che vive con l'altera nonna e la figlia di pochi anni, lo risucchia in una storia tragica e misteriosa che di donna in donna risale verso il tassello mancante, verso quel buio di domande senza risposta che è diventato il suo tormento. -
Pamphlet dal pianeta delle scimmie
Nel 1995 il Montalbán saggista impegnato aveva previsto che cosa sarebbe accaduto in campo politico negli anni a venire. Questioni che adesso sono sotto gli occhi di tutti. L'immaginario che aveva nutrito generazioni di uomini nel ventesimo secolo è crollato e con esso sono andati in crisi il sistema democratico e la sinistra occidentali. Sono scomparsi gli intellettuali critici, è ricomparso l'integralismo. L'Europa ha abbandonato l'idea che lo Stato abbia finalità di emancipazione e ha rinunciato a essere una possibile terza via tra capitalismo selvaggio e barbarie. Eppure sopravvivono le ragioni che avevano generato quegli ideali. Montalbán passa in rassegna le cause delle degenerazioni delle attuali democrazie - l'evoluzione dei moderni partiti, liberal-conservatori e socialdemocratici, la rimozione del comunismo con la caduta del modello sovietico, le nuove povertà e ingiustizie, la falsa o cattiva coscienza del Nord, per individuare una via d'uscita. È come se vivessimo in un pianeta delle scimmie sopravvissuto a una terza guerra mondiale fredda, dove dobbiamo espiare i sogni utopici, rassegnarci alla civiltà consumistico-capitalista, rinunciare a un mondo migliore. Montalbán però rifiuta tale pessimismo, non si pente di aver creduto nel progresso della democrazia e fa appello alle coscienze critiche per ricostruire una Ragione Democratica e lottare a favore del bene delle verità possibili, ma soprattutto contro il male delle non verità evidenti. -
Arte e artefatti
"La ricerca della trasversalità è stata sicuramente una costante in tutto il mio ormai lungo percorso intellettuale. Ogni volta che sono stato impegnato (praticamente o teoricamente) in un determinato campo di attività, mi sono sempre chiesto quali siano (o potrebbero essere) le possibili convergenze di questo campo con altri vicini o lontani. Il che mi ha portato spesso, nella mia riflessione, ad andare oltre l'attività che stavo svolgendo. Benché la mia formazione sia stata prevalentemente artistica, devo dire che fin dagli inizi i miei interessi sono andati ben oltre il campo specifico dell'arte. Quanto più forte era il mio impegno nella pratica artistica, tanto più si allargavano i miei interessi verso temi che avevano implicazioni filosofìche, scientifiche e sociologiche. E anche, e non per ultimo, politiche. Infatti, già da molto giovane, la mia preoccupazione (io direi quasi la mia ossessione) era quella di poter contribuire a una visione totale della cultura. Certo, visto con il senno di poi, un simile progetto era allora troppo ambizioso, ma esso di sicuro anticipava, in una certa misura, il mio sempre vivo interesse per ciò che Lei ha chiamato transdisciplinarietà. E che io preferirei chiamare, adottando un'espressione che ha cominciato da poco a circolare, 'terza cultura'. E cioè il tentativo di superare (o almeno rendere meno drastica) la famosa dicotomia tra le scienze 'hard' e quelle 'soft'."""" (T. Maldonado)" -
Una risata vi risveglierà. Commenti al Dhammapada di Gautama il Buddha
"Gautama il Buddha ha sollevato l'interrogativo principale, la domanda chiave cui si trovano di fronte tutti coloro che hanno la capacità di indagare nel Vero, nella vita, nell'esistenza. Tra tutte le domande, la più importante è: in cosa consiste la vera felicità? Ed esiste una possibilità di realizzarla? La vera felicità è veramente possibile, oppure ogni cosa è soltanto momentanea? La vita è solo un sogno, oppure in essa esiste anche qualcosa di sostanziale? L'esistenza inizia con la nascita e termina con la morte, oppure esiste qualcosa che trascende sia la nascita sia la morte? Infatti, senza l'eterno, la vera felicità non può affatto esistere. Con ciò che è momentaneo la felicità resta qualcosa di evanescente: esiste per un attimo, quello successivo è svanita, e tu vieni lasciato in una profonda disperazione, nell'oscurità più totale. Nella vita comune accade, le cose stanno così nella vita di chi non è risvegliato: ci sono momenti di beatitudine e momenti di infelicità; ogni cosa è confusa in un amalgama senza contorni precisi."""" (Osho)" -
Sonetti del Badalucco nell'Italia odierna
Pare che il celebre attore internazionale Attilio Vecchiatto in punto di morte abbia detto: ""Qui va a finire che ci obbligheranno a bere l'olio di ricino per fare penitenza delle nostre idee, come è già successo nel passato"""". Dopo anni di successi nel Sud America, a New York, in Francia, sbarcato in Italia nel 1993 con la moglie Carlotta, si è trovato in balia degli imbrogli d'un produttore italiano (che sperava di lucrare sulla sua fama). Per sua fortuna è stato generosamente accolto da Enrico De Vivo (Angri, provincia di Salerno), poi ospitato per mesi a Capua dai fratelli Scannapieco. L'unica sua recita in Italia è quella svoltasi nel teatro di Rio Saliceto (Reggio Emilia), assieme alla moglie Carlotta. Questa rimane l'unica traccia italiana d'un nostro glorioso attore. È una recita dove i due attori interpretano il dramma della vecchiaia, in un'epoca che crede soltanto alla pubblicità per giovani e alle macchinette elettroniche per instupidirsi. Un giorno Carlotta ha detto che Attilio era spesso iroso, ma incapace di falsità e incapace di non """"defurbizzare"""" un pensiero che faccia comodo ai padroni del vapore."" -
L' anno della morte di Ricardo Reis
Nel 1936, mentre all'orizzonte si preannuncia la seconda guerra mondiale, scoppia la guerra di Spagna. In quello stesso fatidico 1936 muore Ricardo Reis, solo un anno dopo la scomparsa del suo inventore, Fernando Pessoa. Reis è infatti uno dei tanti eteronimi di Pessoa, che ne aveva immaginato l'ideale biografia (nato a Porto nel 1887, educato dai gesuiti, medico, espatriato per ragioni politiche in Brasile nel 1919) e gli aveva attribuito come poeta classicistiche odi oraziane, ma non gli aveva dato carne e sentimenti. Cosa che invece compie Saramago, che lo fa tornare dal volontario esilio in occasione della morte del suo creatore, gli fa aprire uno studio medico a Lisbona, gli fa vivere una vita sociale, gli fa avere due donne, la cameriera d'albergo Lidia e la giovane Marcenda, e un figlio, e prima di morire lo fa essere testimone di tragici eventi, filtro attraverso cui rileggere la storia della patria salazarista, allineata a fascisti, nazisti e falangisti in tutt'Europa. -
Chie-chan e io
Kaori è una quarantenne single che lavora nel settore dell'importazione di abiti, accessori e articoli griffati dall'Italia. Viaggia spesso per lavoro, per acquistare la merce da rivendere nel negozio di una zia. Parla molto bene la nostra lingua, avendo vissuto per un certo periodo in Italia. Sua cugina Chie è una ragazza sui trentacinque anni, estremamente silenziosa e introversa, che dopo la morte della madre si è trasferita a vivere da Kaori. Fra le due si è instaurato un rapporto di amicizia molto profondo. Sarà un segreto nella vita dell'una e un amore nella vita dell'altra a scombussolare la serenità della loro esistenza in comune e a portare Chie a fare i conti con il proprio passato mettendo Kaori davanti a una scelta dolorosa. Un romanzo sull'amicizia, su come un'amica possa diventare anche una sorella, una figlia e una madre affettuosa. -
Beethoven era per un sedicesimo nero
Tredici racconti. Tredici frammenti di vite. Storie d'amore. Gli incontri veri o immaginati dell'autrice con alcuni grandi scrittori del ventesimo secolo. La storia che dà il titolo alla raccolta, vede un professore di biologia di Johannesburg ripercorrere la propria storia familiare. Al centro un tema paradossale e significativo: se un tempo tutti desideravano avere almeno una goccia di sangue bianco nelle vene, oggi vale l'esatto contrario, e avere almeno un sedicesimo di sangue di colore è raccomandato quasi si trattasse di un indizio di ""nobiltà sociale"""". Con mano sicura Gordimer indaga fra le pieghe dei sentimenti e del rapporto di coppia: attraverso i sensi (udito, olfatto) i diversi protagonisti prendono coscienza di dolorose verità."" -
Un mondo senza povertà
Con ""Il banchiere dei poveri"""" ha raccontato la storia straordinaria della fondazione della Grameen Bank e ha mostrato come il sistema del microcredito sia capace di sottrarre milioni di persone alla miseria e allo sfruttamento. Da allora ha esteso il raggio d'azione di Grameen dal campo strettamente finanziario a quelli dell'alimentazione, dell'educazione, dell'assistenza sanitaria, delle telecomunicazioni. Oggi il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus è pronto per una nuova sfida: proporre quell'esperienza come un modello e un punto di riferimento per riuscire finalmente a estirpare la piaga della povertà mondiale. La sfida si può vincere, secondo Yunus, con lo sviluppo e la diffusione del """"business sociale"""": un nuovo tipo di attività economica che ha di mira la realizzazione di obiettivi sociali anziché la massimizzazione del profitto. Una forma di iniziativa economica capace di attivare le dinamiche migliori del libero mercato, conciliandole però con l'aspirazione a un mondo più umano, più giusto, più pulito. Sembra un sogno a occhi aperti. Ma è un sogno che ha aiutato il Bangladesh quasi a dimezzare il suo tasso di povertà in poco più di trent'anni. E che comincia a coinvolgere multinazionali, fondazioni, banche, singoli imprenditori, organizzazioni no profit in ogni parte del mondo."" -
I miracoli della vita
Tutta l'opera di James G. Ballard è un'autobiografia segreta. Utilizzando se stesso come lente su cui far convergere i raggi della contemporaneità, Ballard ha costruito una delle mappe più acute dell'immaginario tardomoderno: media landscape e geometrie dell'atrocità, tecnologia e sessualità. Ma ha sempre tenuto nascosta quella lente. Adesso la svela, in questa straordinaria autobiografia. Solo adesso, che si sente vicino alla fine, può raccontare direttamente la sua infanzia a Shanghai, i lunghi anni dell'apprendistato alla vita nel campo di prigionia di Lunghua, la morte prematura e insensata della moglie, la dedizione ai figli. Come ogni autobiografia, neanche questa racconta la ""verità"""", inaccessibile per definizione, ma diventa un'inestimabile chiave di lettura per tutti gli altri suoi libri.""