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Una terra chiamata Alentejo
Nella regione portoghese dell'Alentejo per tutto il Novecento, dalle prime occupazioni delle terre fino alla Rivoluzione dei garofani, l'economia latifondista ha segnato duramente la vita degli umili braccianti, con una lunga catena di soprusi e prevaricazioni, in un contesto di miseria e ignoranza. A questa grande Storia è intestricabilmente legata la storia minore e marginale, ma emblematica, di una famiglia di contadini: i Mau-Tempo, le cui stesse origini sono connesse a un'antica violenza e sulla quale continuano ad abbattersi prepotenza e sfruttamento. La narrazione ne segue lungo quattro generazioni l'esistenza fatta di sacrifici e fatica, ma anche di passioni, aspirazioni, lotte, sconfitte. È una saga di vinti, l'emozionante epopea di tutta una classe sociale, scandita dal ritmo dell'oralità, dove si mescolano poetica rappresentazione del paesaggio, amara ironia nel descrivere le secolari ingiustizie e commossa partecipazione per le sorti degli eterni sfruttati. -
Una pantera in cantina
Gerusalemme 1947: mentre gli eventi storici incalzano, un ragazzino ebreo di dodici anni vive un momento di grande significato nella sua vita. Ora che è adulto lo racconta. Dopo l'Olocausto, quando si rafforza il movimento clandestino per la nascita dello stato di Israele, anche lui ha fondato con un paio di amici una società segreta con l'obiettivo di combattere gli inglesi, che occupano la Palestina, rivendicando il diritto a una patria dopo tanta sofferenza. Lui è soprannominato Profi, abbreviazione di professore, perché è molto intelligente, ha una cultura enciclopedica, ama studiare le parole e leggere. Di carattere è comunque socievole e vivace, si considera coraggioso come una pantera e gode della simpatia dei compagni di gioco e di cospirazione. Almeno fino al giorno in cui non fa amicizia con il nemico, un sergente inglese che gli insegna la sua lingua in cambio di lezioni di ebraico. Da quel momento agli occhi degli altri diventa un vile traditore, e come tale va punito nonostante la sua pretesa di innocenza. ""Una pantera in cantina"""" racconta una piccola grande storia di emozioni e sentimenti adolescenti, un'avventura di amicizia e di crescita, che pone domande incalzanti sulla colpa e sulla fiducia, in un contesto storico di epocali stravolgimenti. Profi è infatti testimone di fatti più grandi di lui, ma ci consente di coglierne appieno gli effetti sulle relazioni umane grazie al suo sguardo ancora candido, alla sua sensibilità intatta."" -
Il sapore della gloria
Naboru Kuroda ha tredici anni, vive a Yokohama solo con la madre Fusako da quando il padre è morto, cinque anni prima. È un ragazzo duro e orgoglioso della propria insensibilità, che ama però spiare la madre quando si spoglia nuda per coricarsi. Una sera viene ospite da loro un ufficiale di marina, Tsukazaki Ryuji, e la donna gli si concede di nascosto dal figlio che però li osserva alla luce della luna. E questa sarà per lui un'esperienza voluttuosa e illuminante. Intanto Ryuji pur impacciato nell'esprimere e riconoscere i sentimenti, capisce che Fusako, con la sua bellezza imperturbabile e sensuale, è la donna della sua vita. Naboru, da parte sua, prova a spiegare alla sua piccola banda di amici, nichilisti come lui e crudeli per scelta, che meraviglioso uomo di mare sia l'amante della madre. Ma si ricrederà e dovrà rassegnarsi alla volontà sadica dei compagni, al loro delittuoso anelito di negare ogni senso al mondo. Mishima scandaglia con maestria il fondo oscuro dell'animo di questi ragazzi per i quali, che si tratti di un gatto sfortunatamente capitato nelle loro mani o di un uomo, conta solo la capacità di non provare compassione o emozione nell'aggredire. Per loro che si affacciano alla vita, la maturazione pare non consistere in altro che nell'impassibilità davanti all'esperienza del sangue e della morte. -
Storia abbreviata della letteratura portatile
"Verso la fine del 1924, sulla vetta dove Nietzsche aveva avuto l'intuizione dell'eterno ritorno, lo scrittore russo Andrei Belyj fu colto da una crisi nervosa nel constatare l'inarrestabile avanzata della lava del supercosciente. Quello stesso giorno e alla stessa ora, a non molta distanza da lì, il musicista Edgar Varèse cadeva improvvisamente da cavallo mentre, per scimmiottare Apollinaire, fingeva di accingersi ad andare in guerra. A me sembra che quelle due scene siano state i pilastri su cui fu edificata la storia della letteratura portatile. Una storia europea, alle origini, e leggera quanto la valigia-scrittoio con la quale Paul Morand percorreva su treni di lusso la luminosa Europa notturna: scrittoio mobile che ispirò a Marcel Duchamp la sua bôite-en-valise, senza dubbio il tentativo più geniale di esaltare il portatile in arte. La cassetta-valigia di Duchamp, che conteneva riproduzioni in miniatura di tutte le sue opere, si trasformò rapidamente nell'emblema della letteratura portatile e nel simbolo in cui si riconobbero i primi shandy.""""" -
La bellezza e gli oppressi. Dieci lezioni sull'idea di giustizia
Senza perdere la fede in una società migliore, in un'utopia ragionevole di un mondo più giusto, e senza dimenticare che bisogna prendere sul serio il mondo come è, le dieci lezioni qui raccolte accettano la sfida che il processo dilagante della globalizzazione lancia anche nell'ambito apparentemente astratto della filosofia politica, imponendole un ripensamento dei propri criteri di base e delle proprie nozioni. Il contributo di Veca al dibattito teorico internazionale sul tema della possibilità di una teoria della giustizia senza frontiere pone anche questioni che riguardano le sorti dell'agire politico, in particolare le sorti della tradizione di sinistra di cui si riconosce erede. -
Altman racconta Altman
"Altman racconta Altman"""" è la storia di uno dei grandissimi registi americani, il frutto delle sue conversazioni informali con David Thompson. Altman, nato a Kansas City nel 1925 e scomparso nel 2006 a Los Angeles poco dopo l'Oscar alla carriera, è stato per lo più restio a offrire un resoconto completo della propria lunga carriera, ma in questo libro si abbandona piacevolmente a un dialogo che ne ripercorre l'intero percorso artistico. Partendo dagli esordi, come factotum in uno studio cinematografico, narra dei primi documentari, dell'esperienza in televisione, dei film fatti come regista e poi come produttore, racconta con entusiasmo della vita sul set che è il suo vero elemento, di come nascono i film e della genesi delle loro idee da intuizioni improvvise, della sua libertà dai copioni nelle riprese, dell'importanza per lui dell'indipendenza nella creazione e nella produzione, della passione per il suo mestiere. Un mestiere dove contano l'atto del fare e il divertimento, e che lui stesso sintetizza così: """"Per me girare un film equivale a fare castelli di sabbia"""". Genio ribelle, provocatorio, trasgressivo, ma che ha goduto del rispetto e dell'ammirazione di tutti, ha legato il suo nome a opere inimitabili e indimenticabili, che hanno il sapore della genuinità artigianale e insieme il tocco dell'arte, come l'esilarante """"M.A.S.H."""", il corale """"Nashville"""", lo sconcertante """"Quintet"""", il dissacrante """"America oggi"""", fino agli ultimi """"Gosford Park"""" e """"Radio America""""." -
Jack
Jack è un adolescente americano. Ama il basket. Il suo migliore amico è Max. Vive solo con la madre, e con i suoi amanti di turno, da quando i genitori hanno divorziato. È passato del tempo da allora, ma i suoi ancora non riescono ad andare d'accordo e quando il padre lo viene a prendere si ferma sempre con la macchina in mezzo alla strada per mantenere una certa distanza dalla sua ex casa. Ma fin qui niente di troppo traumatico, una realtà talvolta penosa con cui però Jack può fare i conti. Tutto cambia invece quando il padre un giorno, all'improvviso, gli confessa la vera ragione per cui ha lasciato la moglie: vive con un altro uomo, ci dorme assieme, insomma è gay. Questo è troppo per Jack, non riesce proprio ad accettarlo, teme che lo stigma e la riprovazione sociale ricadano su di lui. Dapprima rifiuta anche solo di rivedere il padre, poi pian piano comincia a scardinare i propri pregiudizi, la sua idea di famiglia e il suo criterio di normalità. A. M. Homes, in questo suo romanzo d'esordio, si mette nei panni del teenager alle prese con una realtà più grande di lui e, narrando in prima persona la vicenda, ne segue l'ambivalente alternarsi di emozioni, la conflittuale maturazione, con ironia, acume e freschezza. Ne esce un originale romanzo di formazione commovente e divertente insieme, profondamente autentico nel cogliere gli stati d'animo dell'adolescenza. -
Alfred e Emily
Nel romanzo Doris Lessing immagina che l'Europa non sia stata sconvolta dalla Prima e poi dalla Seconda guerra mondiale, e che tutte le pulsioni belliche siano state dirottate in imprese coloniali extraeuropee. La protagonista è Emily, fondatrice di scuole per i poveri e infaticabile ""dama di carità"""", tormentata però da una vita sentimentale infelice. Intorno a lei varie figure, tra cui quella di Alfred, agricoltore sposato con una simpatica e affettuosa cicciottella di nome Betsy. Attraverso questo singolare filtro metastorico, l'autrice rilegge in forma paradossale la vita dei suoi genitori (e di tutta una generazione di inglesi), una vita che invece è maturata nel cono d'ombra della guerra e ha patito il trasferimento in Africa. Un terribile lascito da cui la Lessing tenta pervicacemente di liberarsi."" -
Soggetto e fondamento. Il sapere dell'origine e la scientificità della filosofia
La filosofia e in genere la cultura contemporanea hanno posto come uno tra gli oggetti privilegiati di analisi la questione del soggetto. Il soggetto ha dato luogo così a un decisivo dibattito, che si enuncia nella filosofia idealista, si mantiene in forme diverse nella sua crisi e oltre, sussiste oggi come problema aperto. L'intenzione di Salvatore Natoli, in questo libro, è quella di chiarire il significato e il valore della nozione di soggetto nei suoi tratti costitutivi e dominanti. E la conclusione cui si arriva è che il concetto di soggetto coincide con quello di fondamento: il soggetto fonda in quanto con esso si pone il principio dell'identità e della differenza. In questa ricerca si concentra sull'analisi di due ""luoghi"""" della storiografia filosofica che si possono ritenere classici al fine d'enucleare l'idea di soggetto: Aristotele e Cartesio; tracciando, a partire da questi due modelli, in primo luogo un'""""ideografia"""" del soggetto, seguendone in secondo luogo il movimento e delineando così una """"dinastia"""". Con la riedizione di """"Soggetto e fondamento"""" torna uno dei testi di filosofia più importanti degli ultimi trent'anni, uno studio da cui si sono sviluppate le riflessioni etiche delle opere successive di Natoli."" -
Storie di politica sospetta
II primo racconto vede Pepe Carvalho impegnato a ritrovare uno strano personaggio scomparso: si tratta di un vecchietto squinternato che si crede l'ultimo erede della casata reale di Castilla y Leon. Le indagini lo portano a investigare all'interno di un gruppo di giovani neofascisti, decisi a utilizzare il vecchio pazzo per attuare un colpo di stato e uccidere il re legittimo Juan Carlos I. Il secondo racconto è ambientato in un ricovero per vecchi nel quale viene trovato morto soffocato un anziano ospite. Il prete del paese, amico e compagno politico di vecchia data di Carvalho, lo chiama per far luce su questa morte a partire da un libretto rosso che è il diario della vittima: ha fatto parte di un gruppo della guerriglia repubblicana, composto da altri cinque membri che si facevano chiamare ""I Mozart"""". Nell'ultimo racconto la giovane e affascinante Teresa si reca da Carvalho per chiedergli di investigare sulla morte del nonno. Apparentemente tutto fa pensare a un normale attacco di cuore, ma la giovane ha trovato in un orologio lasciatole in eredità un bigliettino in cui il nonno dice di essere in pericolo e che questa volta l'avranno vinta loro."" -
Breviario comico. A perpetua memoria
Credevamo di poter dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto come cittadini italiani? Michele Serra si adopera perché nessuno debba, perché nessuno possa dimenticare cosa ci ha portato sin qui. Di quando Berlusconi regalò alla regina d'Inghilterra un reggiseno di pizzo, pregandola di indossarlo in sua presenza. Di quando venne finalmente chiarito che ""cariche dello stato"""" non si riferiva agli esplosivi usati durante la prima Repubblica. E di quando il PD diede in affido i suoi elettori a chi garantiva di trattarli con umanità. Torna il Breviario umano, sociale e politico di Michele Serra. In una nuova edizione più vasta, più ricca, ancora più tragicamente comica."" -
A colloquio. Tutte le mattine al Centro di salute mentale
Il signor L. ha una questione aperta con le donne: negli ultimi tre mesi, sei appuntamenti con sei donne diverse. E non uno che abbia funzionato. Il signor K. è molto solo, e i suoi problemi sono cominciati con una frattura. Ma non esistenziale, una banale frattura al polso. Il signor F. ha qualche difficoltà a controllare l'aggressività, almeno così dice sua mamma. Il signor C. si sente la depressione appiccicata addosso e ha cambiato decine di specialisti, ma il dottor G. gli piaceva. La signorina D. pare di un altro secolo, lontanissima nel tempo perché è lontana da tutto. La signora A. logora i nervi. Questo fa, in estrema sintesi. Lo psicologo Massimo Cirri racconta i suoi incontri in un Centro di salute mentale. Vita vissuta all'interno del Servizio sanitario nazionale, persone, dolori, umanità. E infermiere sindacalizzate, colleghi pescecani, informatori farmaceutici avvoltoi e fascinose dottoresse con cui tuffarsi in un cappuccino tra una storia e l'altra. Quando si ascoltano le storie degli altri si ripassa la propria e viene voglia di raccontarle tutte da vicino. Perché da vicino nessuno è normale. -
Manuale di pittura e calligrafia
La voce narrante è un pittore che conosciamo solo per la sua iniziale, H. (così come l'antagonista, S., e la donna amata, M.), privo di qualsiasi talento, un ritrattista ufficiale che entra in crisi comprendendo finalmente che la sua non è affatto ""arte"""" ma una forma di schiavitù al potere. Da quel momento sarà la scrittura - e quindi la calligrafia - a dover trasmettere quanto fino ad allora passava attraverso la pittura. Nella migrazione da una forma d'arte all'altra, dalla pittura alla calligrafia, dalle immagini alla rappresentazione verbale, si snoda la storia della crisi di un uomo e di un paese, un percorso che simbolicamente si conclude il giorno della definitiva caduta del regime fascista portoghese. Un'autobiografia, un romanzo di formazione sospeso fra Portogallo e l'amatissima Italia, un percorso di rinascita di un uomo, di un artista e di una nazione."" -
Trentatré attimi di felicità
È San Pietroburgo a ispirare e ospitare questi trentatré attimi di felicità sotto forma di altrettanti racconti. Sfila un serissimo carnevale di malavitosi, impiegati, prostitute, turisti, miserabili e milionari, maschere che si alternano e incrociano su un palcoscenico sempre mobile che si tinge di giallo, rosa, nero e rosso. Un microcosmo dove sesso e violenza sembrano spesso gli unici punti di riferimento. Un mondo illuminato da quella felicità che nessuno sembra trovare ma che si trova ovunque. -
Scolpire l'immenso. Discorso sul mistico sufi Hakim Sanai
Trasformato dall'incontro con Lai-Kur, un mistico sufi illuminato, Hakim Sanai diventa a sua volta vettore di quella fiamma di consapevolezza che lo aveva risvegliato e il frutto più squisito da lui donato all'umanità è il poema di cui Osho commenta i brani salienti in queste pagine: UHadiqa, il Giardino Cintato della Verità. Osho inizia il suo commento con questa affermazione: ""Di nuovo, per qualche giorno, ti accompagnerai a una delle anime più grandi mai esistite [...]: camminerai su un suolo sacro. Stai molto attento, sii presente e consapevole, in amore, aperto e vulnerabile, in questo caso in te può affiorare qualcosa che può diventare una trasformazione; qualcosa può essere innescato. Ma ricorda: non è qualcosa provocato dall'esterno, non si tratta di una dinamica causa/effetto; ecco perché è al di là di qualsiasi comprensione scientifica. [...] Tuttavia, alla presenza del Maestro può accadere. Accade senza essere causato: è una sincronicità"""". In questo caso i Maestri sono due, ne scaturisce la sensazione tangibile di una dimensione in cui si è assorbiti, un avvento che può risvegliare al nostro vero destino di esseri umani."" -
Delfini
Kimiko, giovane scrittrice di romanzi d'amore, esce con Goro. Una sera, dopo una visita all'acquario di Tokio per vedere i delfini, fanno l'amore, ma Kimiko capisce subito che la loro storia non ha futuro; Goro convive infatti con un'altra donna, più grande di lui e dalla quale non vuole separarsi. Kimiko decide allora di abbandonare Tokio per trovare rifugio in un tempio vicino al mare, dove conosce Mami, ragazza dalle doti soprannaturali. È da lei che viene a sapere di essere incinta. Le notti di Kimiko, i suoi sogni, si popolano di delfini, meravigliose creature che l'accompagnano, insieme ad Akane, la bambina che porta in grembo, verso un futuro che non si era immaginata. Un romanzo molto intimo, quasi privato, che apre una nuova area di esperienza emozionale del mondo di Banana Yoshimoto. -
Scintille. Una storia di anime vagabonde
Gilgul, nella Qabbalah ebraica, è il frenetico movimento delle anime vagabonde che ruotano intorno a noi quando la separazione dal corpo è dovuta a circostanze ingiuste o dolorose. Tanto violenti possono essere i conflitti che attendono gli spiriti rimasti sulla terra, che la tradizione parla addirittura di ""scintille d'anime"""" prodotte dalla loro frantumazione. Gad Lerner si addentra nel suo gilgul familiare, nelle """"scintille d'anime"""" della sua storia personale. Suo padre Moshé reca il trauma della Galizia yiddish spazzata via dalla furia della guerra. Dietro di lui si staglia enigmatica la figura di nonna Teta, incompresa e dileggiata perché estranea alla raffinatezza levantina della Beirut in cui è cresciuta Tali, la moglie di Moshé. Ma anche la Beirut degli anni Quaranta si rivela un recinto di beatitudine illusoria. Vano è il tentativo di rimuovere lo sterminio degli ebrei d'Europa e la Guerra d'indipendenza nella nativa Palestina: anche se taciuti, questi eventi si ripercuotono nella vicenda familiare generando malessere e inconsapevolezza. Un'indagine sulla memoria e sui conflitti familiari si rivela occasione per un viaggio nel mondo contemporaneo minato dalla crisi dei nazionalismi. Una storia sospesa tra biografia e reportage."" -
Sull'orlo del precipizio. 1939. I dieci giorni che trascinarono il mondo in guerra
25 agosto 1939: l'Inghilterra e la Polonia firmano un patto di alleanza per garantirsi mutua assistenza in caso di attacco militare tedesco. 3 settembre 1939: l'Inghilterra e la Francia dichiarano separatamente guerra alla Germania, che due giorni prima ha invaso la Polonia. Per dieci giorni l'Europa vive sull'orlo di una crisi di cui nessuno prevede ancora tutte le conseguenze. Lo scoppio della guerra la precipiterà in una delle più grandi tragedie della sua storia. Richard Overy ci immerge nel ritmo incalzante degli eventi di quei drammatici dieci giorni. Giorno per giorno seguiamo l'evolvere della situazione fino al terribile epilogo finale: l'ultimatum tedesco, i travagli di inglesi e francesi, le manovre italiane, gli estremi tentativi diplomatici, l'atmosfera febbrile in cui maturano scelte decisive. Tutto inevitabile? Forse sì, se per molti europei la guerra appariva ormai l'unico sbocco possibile per le troppe tensioni politiche, economiche e sociali accumulatesi nel corso degli anni trenta. -
Amore 14
Carolina ha quasi quattordici anni. È unica, come lo sono molte ragazze di quell'età. È un momento magico. Ci sono le amiche con cui dividere i giorni e i sogni. Ci sono i primi baci rubati nella penembra del portone. C'è la musica che capita sempre al momento giusto e quelle parole che sembrano sempre parlare di lei. Poi ci sono le feste. C'è la scuola, ci sono gli scherzi tra gli alunni, a quel professore che è un soggetto, ma anche gli esami da preparare. C'è una nonna meravigliosa che la sa guardare in fondo all'anima. C'è un fratello leggendario che aiuta il suo cuore a sognare. E l'amore? Com'è per davvero l'amore? Ha forse gli occhi di Massimiliano, incontrato per caso? È quello l'amore? Chissà... Peccato che Carolina ha perso il cellulare e con il cellulare tutto quello che sapeva di lui. Però non ha dubbi, ritroverà quel ragazzo. E così, mentre sogna di arrivare presto tre metri sopra il cielo, la vita scivola spensierata tra le avventure di ogni giorno, tra le ombre della vita famigliare, ancora lontana dal sospetto e dalla sfiducia, accelera ogni volta che gli affetti le aprono il cuore, si arrampica con agilità sulla speranza, sull'alba, sul futuro. La strada è lì, di fronte a lei, invitante, morbida, infinita. E Carolina è pronta a essere felice. -
Una pace perfetta
Kibbutz Granot. È un inverno piovoso, interminabile. Il buio cala presto, fa freddo e solo il calore dentro le case è capace di consolare. Yoni e Rimona sono due giovani sposi malinconici: lei sogna i figli che non ha avuto, lui il deserto, la fuga. Hava e Yolek invece rimuginano su vecchi rancori e nuove delusioni. Bolognesi, un ex detenuto graziato, un tipo strano ma con delle mani d'oro, lavora a maglia e borbotta frasi incomprensibili. Poi, nell'ennesima sera di pioggia, fa la sua comparsa Azariah, un ragazzo tutto ingenuità ed entusiasmo. Da quella sera, le cose a poco a poco cambiano. Ciascuno sembra andare progressivamente verso il proprio destino. E forse smetterà di piovere. Ambientato alla vigilia della Guerra dei Sei Giorni, nel 1967, ""Una pace perfetta"""" incastona la vita di un kibbntz nella storia d'Israele e nel presente.""