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La preghiera d'Israele al tempo di Gesù
«Se è vero che Gesù si è formato nella Sinagoga e che ha inserito l’annuncio della sua messianicità nel quadro del culto sinagogale, se è vero che gli evangelisti hanno pregato e ascoltato le letture sinagogali prima di redigere i Vangeli, sarebbe davvero sorprendente se nessuna traccia di questa formazione ebraica fosse sopravvissuta nei testi. La liturgia è conservatrice per natura. Anche se i testi delle preghiere ci sono pervenuti in diverse versioni e l’accostarsi ad essi presenta problemi comuni a tutti i testi antichi, è necessario tuttavia scrutarli, se si vuole approfondire lo sfondo culturale del Nuovo Testamento e della Chiesa primitiva». (Dalla Prefazione di David Flusser) -
Il libro di Rut. Commento teologico e letterario. Nuova ediz.
Straniera, vedova e senza figli, la biblica Rut diventa progenitrice di Davide e antenata del Messia. Qual è la forza che la fa emergere dall'anonimato della sventura alla gloria della discendenza regale? Come è accaduto che da una situazione sfavorevole sia riuscita a conquistarsi un ruolo importante? Sono le domande che guidano la prima parte di questo commento, attento a fare emergere dall'analisi letteraria i temi teologici. Alle riletture del Targum e del Midrash è invece dedicata la seconda parte del volume, che risulta dunque un dittico incentrato sul tema della forza delle donne e sulla capacità dei loro sentimenti di muovere la storia. -
Gerusalemme al tempo di Gesù. Ricerche di storia economica e sociale per il periodo neotestamentario
Considerato un classico di storia sociologica dell'ebraismo, Gerusalemme al tempo di Gesù è la prima grande opera di Jeremias, uno dei maestri dell'esegesi biblica del Novecento. Con un linguaggio essenziale, una scrittura che incalza e stringe l'argomento da ogni parte e una tessitura sapiente e documentata, questo libro avvince più di un romanzo senza nulla concedere alle seduzioni romanzesche. L'autore scava dall'intimo dell'ebraismo, con l'impassibilità dello storico e la contagiosa passione dello studioso che assiste al lento e faticoso disvelarsi di una città apparentemente gelosa e inespugnabile. -
Concilio di Ferrara-Firenze (1438-1439). Storia ed ecclesiologia delle unioni
Il concilio aperto a Ferrara l'8 gennaio 1438 e trasferito l'anno dopo a Firenze proclama l'unione fra la Chiesa greca e quella latina, un accordo che dura sino alla presa di Costantinopoli, nel 1453, e viene rotto ufficialmente da un concilio della Chiesa greca poco meno di vent'anni dopo. Questo volume si propone di indagare dal punto di vista storico ed ecclesiologico le unioni che si sono verificate dopo il concilio ferrarese-fiorentino. In particolare, la ricerca si sofferma sulla prima grande unione dei ruteni del 1595, conosciuta anche come Unione di Brest, e sull'unione della Chiesa romena ortodossa della Transilvania (1697-1700). Questo avvenimento ha portato alla riscoperta delle radici latine, alla comunione ecclesiastica con la Sede di Pietro e alla nascita di un movimento illuminista che ha suscitato, nel tempo, la nascita di un solo Stato per i romeni delle province di Moldova, Valacchia e Transilvania. Dal punto di vista ecclesiologico il processo di unione della Chiesa ortodossa romena della Transilvania si compie con il Concilio Vaticano II, che con il documento sulle Chiese cattoliche orientali ""Orientalium Ecclesiarium"""" riconosce le comunità cattoliche orientali come vere Chiese."" -
Dalla theologia crucis al divenire della creazione. Il cammino teologico di Jürgen Moltmann
«Dopo aver ripercorso il tracciato argomentativo elaborato da Parisi in tre densi capitoli, non si può non ammettere che Moltmann ha ancora molto da dire e da insegnare a quanti vogliono giustificare l'esistenza del mondo come creazione divina. Il guadagno più proficuo che se ne ricava, innanzitutto sotto il profilo metodologico, è quello di riconoscere che il discorso va elaborato per cerchi concentrici, dove il centro è il Dio Crocifisso, e, a partire da qui, si estende poi verso il mistero trinitario di Dio e, infine, verso la creazione, intesa come unità inscindibile di mondo e umanità e come ""abitazione"""" di Dio. Ma il discorso procede anche sulla falsariga tracciata dai diversi orientamenti che attraversano il pensiero teologico di Moltmann e ne attestano la vitalità e la duttilità, propria di chi si è lasciato interrogare dalle istanze critiche e soteriologiche della cultura contemporanea. Gli orientamenti portano il nome, e l'identità, della teologia della croce, della teologia politica, della teologia della speranza, della teologia agapica, dove la teoria è comunque al servizio della prassi.» (dalla Presentazione)"" -
Scenari dalla fine del mondo. Teologia e scienza nell'opera di Robert John Russell
Nella seconda metà del Novecento, il mondo protestante anglosassone vede la teologia e le scienze naturali spingersi oltre le diffidenze reciproche per superare il fossato dei due «magisteri paralleli» e non comunicanti. Grazie all'opera di alcuni scienziati teologi, una serie di studi - fioriti sotto la dicitura Theology and Science - raggiunge una visione del reale capace di avvalersi in modo consonante dei contributi delle diverse discipline sul versante delle «origini». Su quello opposto, invece, gli scenari catastrofici sul futuro dell'universo, prefigurati dalla cosmologia scientifica contemporanea, sembrano porsi in contraddizione diretta con la fede cristiana, che nella risurrezione di Gesù afferma l'inizio della trasformazione di questo mondo nella «nuova creazione». Il fisico e teologo statunitense Robert John Russell affronta tale decisiva questione attraverso l'elaborazione di una metodologia di «interazione mutua e creativa» tra teologia e scienza. Questo volume illustra criticamente il suo tentativo, evidenziandone il contesto storico-culturale e gli aspetti più promettenti in ordine all'esercizio di una relazione tra i saperi capace di innovare profondamente l'interpretazione del dogma. -
La strada e la casa. Itinerari biblici
La Bibbia può essere paragonata a un lungo cammino che ci riconduce al paese delle nostre radici per poi farci scoprire il significato del nostro presente. Essa contiene ricordi del nostro passato culturale e spirituale e ci spiega qual è la nostra antica patria. È la storia di un Dio e del suo popolo, ma ciò che siamo noi oggi, lo dobbiamo a questa storia. Siamo nati e cresciuti in una casa costruita dai nostri antenati nella fede, dove sempre hanno insegnato l'arte di vivere insieme nella presenza di un mistero chiamato Dio. Usiamo parole che hanno percorso un lungo cammino e hanno segnato la storia. Un libro per sentire crescere il desiderio di esplorare le vie della memoria e poi trasmettere alle future generazioni le lezioni più dense e più ricche imparate alla scuola dei nostri antenati biblici. -
I personaggi del Vangelo di Giovanni. Specchio per una cristologia narrativa
Tra le diverse modalità in cui è possibile accostare il Vangelo di Giovanni, l'autore ritiene che l'approccio alla figura di Gesù attraverso la mediazione dei personaggi entrati a vario titolo in contatto con lui, a lungo o fugacemente, possa offrire una via d'accesso feconda per la lettura. In questo modo è infatti possibile scoprire, come in uno specchio, l'effetto della rivelazione di Cristo sulle persone che lo incrociano, l'accompagnano, talvolta lo tradiscono, raramente lo seguono fino all'appuntamento della croce e assistere così allo svelamento progressivo della sua figura. ""Il viaggio è organizzato prendendo come guida alcuni personaggi. Essi sono come alberi dispersi attorno a una radura, dove troneggia il grande Albero, verso cui, lo si accetti o lo si rifiuti, tutti questi personaggi ci conducono (...). Nel Vangelo di Giovanni, i discepoli sono condotti progressivamente a riconoscere che questo Albero ha la forma di una croce di legno. Per accettarlo veramente, sarà necessaria la luce della Risurrezione"""" (dall'Introduzione). L'autore presenta tre tipologie di personaggi: soggetti collettivi difficili da analizzare, come i Giudei e i discepoli, attori senza nome, con identità e caratteristiche assai diverse, figure di cui viene chiaramente esplicitata l'identità."" -
La solitudine del credente
L'autore presenta un percorso biblico che ha come filo conduttore la solitudine del credente: ""Mi è capitato di affrontare le principali figure bibliche a partire da Adamo, passando per Abramo e Giuseppe, Mosè ed Elia, Isaia e Geremia, e di riconoscere in esse, a posteriori, una comunione nella solitudine"""". E come non guardare infine anche alla solitudine di Gesù? Questa si esprime soprattutto nei momenti di preghiera e quindi nei momenti più alti della sua esperienza di Dio. La Bibbia identifica senza mezzi termini la solitudine come cosa non buona: """"Non è bene che l'uomo sia solo"""" (Gen 2,18). Eppure, solitudine e comunione, libertà e appartenenza, sono i poli di ogni esistenza umana. Occorre quindi imparare ad abitare la solitudine, ad addomesticarla, a renderla familiare: """"mi è sembrato che proprio questo potesse essere un insegnamento dei grandi credenti della Bibbia"""" (dalla Premessa)."" -
Scriba dell'Antico e del Nuovo. Il Vangelo di Matteo. Atti del Convegno (Camaldoli, 29 giugno-3 luglio 2009)
Il volume propone il testo rivisto delle conferenze che l'autore ha tenuto al convegno di Parola Spirito e Vita, svoltosi a Camaldoli (AR) dal 29 giugno al 3 luglio 2009. L'itinerario guida alla comprensione e all'approfondimento del Vangelo di Matteo. -
L'opera di Luca. Vol. 1: Vangelo del viandante
La via è la grande immagine-metafora che regge tutta la narrazione di Luca, Vangelo e Atti. Per l'evangelista esiste una terra, l'uomo cammina e ha una meta. Il suo Vangelo insegna a stare sulla via, conduce lungo il viaggio, ne descrive i soggetti in campo e gli atteggiamenti che il percorso richiede. Racconta infatti la storia di Gesù come la storia di un Dio che si mette sulla strada dell'uomo, fino alla meta finale. Il testo rielabora le conferenze che l'autore ha tenuto al 30° convegno di Parola Spirito e Vita, svoltosi a Camaldoli (AR) dal 27 giugno al 1° luglio 2011. L'itinerario guida alla comprensione e all'approfondimento del Vangelo di Luca. Un secondo volume concluderà la riflessione affrontando il testo degli Atti degli apostoli. -
«Paradosso» e «mistero». Il vangelo di Marco
"Breviator Matthaei"""": risale ad Agostino l'espressione latina che esprime il convincimento, diffusosi nei primi secoli del cristianesimo, che il Vangelo di Marco fosse un riassunto di quello di Matteo. Solo all'inizio del XX secolo ne è stato riscoperto il forte impianto teologico. La vita di Gesù e la fede, secondo Marco, sono legate al """"paradosso"""" e al """"mistero"""". Due termini che danno coerenza all'intera struttura del testo e che vengono sviluppati come filo tematico dal volume: dall'iniziale paradosso/mistero del Figlio messo alla prova, al Cristo che si nasconde, ai vicini che """"stanno fuori"""" e ai discepoli senza intelligenza, fino al paradosso/mistero della croce come via da seguire, dell'impotenza trasfigurata e dell'impotenza che salva, di un tempio senza Dio, della luce che sgorga dalle tenebre e al paradosso/mistero finale di una bella notizia avvolta nel silenzio." -
L' opera di Luca. Vol. 2: Atti degli Apostoli, il viaggio della Parola.
Gli Atti degli apostoli non sono una biografia di personaggi eminenti della Chiesa primitiva, ma il racconto del viaggio della Parola che copre l'arco tra Gerusalemme (la radice) e Roma (la novità). Un viaggio non tanto e non solo topografico, ma ancor più teologico. L'inizio del viaggio è posto a Gerusalemme con la narrazione di due eventi, l'Ascensione e la Pentecoste, che aprono uno squarcio sulla forza interiore che muove la Parola. A Damasco essa si trasforma nella voce del Risorto perseguitato, che pone Paolo sulle orme del Cristo crocifisso. Ad Antiochia la Parola è al centro della comunità credente, per illuminare gli interrogativi, per spingere alla missione, per donare pace. Dopo i dibattiti di Antiochia e di Gerusalemme, la Parola diventa compagna di viaggio di Paolo e lo rende grazia per tutte le comunità. L'itinerario narrativo e tematico si conclude con l'arrivo di Paolo a Roma, dove la Parola viene annunciata ""con tutta franchezza e senza impedimento"""" (At 28,31). Il viaggio della Parola è, dunque, un invito a vivere l'oggi di Dio con animo dilatato. Gli Atti degli apostoli sono costruiti attraverso un crescendo di nomi - luoghi, persone, situazioni - che indicano la forza e l'universalità del Vangelo. Dio si è fatto solidale con tutti e vuole la salvezza per tutti."" -
Il cantiere del Pentateuco. Vol. 2: Aspetti teologici e letterari.
Il Pentateuco è un ""cantiere sempre aperto"""", come dimostrano ampiamente gli studi biblici degli ultimi decenni. Lo stato dei lavori viene illustrato dal volume attraverso alcuni sondaggi che prendono in esame aspetti letterari, storici e teologici. Ad aspetti più propriamente letterari si riferiscono i capitoli I, II e V, dedicati a Genesi 1-11, a Genesi 2-3 e ad alcuni problemi di fondo che riguardano il libro dell'Esodo. Ad aspetti letterari che chiamano direttamente in causa problemi storici è invece dedicato il capitolo IV sulle genealogie nella Genesi. Temi più propriamente teologici sono proposti nel capitolo III sull'uomo e la sua dignità nella Bibbia, e nel capitolo VI sulla distinzione tra diritto e legge, un tema che attraversa tutta la Scrittura, ma che diventa fondamentale per la corretta lettura dei grandi blocchi legislativi presenti all'interno del Pentateuco."" -
Vie della giustizia secondo la Bibbia. Sistema giudiziario e procedure per la riconciliazione
La Bibbia ci sprona ad amare la giustizia, perché essa esprime la perfezione del soggetto spirituale. E la stessa divina Scrittura ci insegna come praticarla; ci indica infatti le vie da percorrere, per essere figli di Dio, simili al Padre. L'agire dell'uomo giusto è messo alla prova soprattutto quando egli si trova confrontato con il compito di ristabilire la giustizia. La Parola di Dio detta in primo luogo le regole fondamentali per un retto sistema giudiziario. Ma essa prospetta anche una diversa procedura giuridica, volta a salvare il colpevole. Uno degli apporti più significativi della tradizione biblica, non ancora adeguatamente recepito, riguarda infatti le dinamiche della ""controversia bilaterale"""" (in ebraico chiamata rîb). Una volta tematizzata e illustrata, questa via che conduce alla riconciliazione sorprende per la sua luminosa evidenza e commuove per l'impatto di consolazione che induce nella storia personale e comunitaria. Perché questo è il modo con cui Dio si rivela nella storia. Ed è questo il progetto più alto assegnato a ogni persona e a ogni civiltà."" -
Al cuore della sapienza. Aspetti del vivere nell'Antico Testamento
Dal racconto della creazione come profezia alla ""gioia materiale"""" del Qoèlet; dal valore teologico della nudità degli amanti nel Cantico dei cantici alla sofferenza dell'anziano Tobi, che chiede la morte ma scopre il sorprendente agire di Dio; dalla paura dei malvagi nel libro della Sapienza al rifiuto della violenza da parte di David. Le pagine dell'Antico Testamento consentono un viaggio nelle oscillazioni del sentire e sollevano interrogativi: in che modo il saggio può convivere con la consapevolezza che la vita è fugace? Si può accettare la finitudine dell'esistenza o, addirittura, riconciliarsi con essa? Il Dio di Israele, si legge nei Salmi, non si dimentica dei suoi poveri e si ricorda sempre della sua alleanza e del suo popolo. Perché se agli uomini è necessario il medico - come ricorda il Siracide - non smette di essere indispensabile il Signore, quel Dio che """"non ha fatto la morte"""" ma """"tutto per la vita""""."" -
Matteo, Marco, Luca e Atti degli apostoli
Nei primi secoli del cristianesimo era diffuso il convincimento che il Vangelo di Marco fosse un riassunto di quello di Matteo e solo nel XX secolo le peculiarità di questi antichi scritti sono state evidenziate e approfondite. Se nel secondo evangelista la vita di Gesù e la fede sono legate al ""paradosso"""" e al """"mistero"""", due termini che danno coerenza all'intera struttura del testo, nella narrazione di Luca, composta da Vangelo e Atti degli apostoli, la grande metafora di riferimento è il viaggio di un Dio che si mette sulla strada dell'uomo fino alla meta finale. Gli stessi Atti non si configurano come una """"biografia di personaggi eminenti della Chiesa primitiva"""", ma come il racconto del viaggio - geografico e soprattutto teologico - che la Parola di Dio compie tra Gerusalemme e Roma. Il volume presenta e commenta i vangeli di Matteo e Marco, nonché tutta l'opera lucana e raccoglie i contributi che l'autore ha già offerto separatamente per ogni libro biblico."" -
Il Vangelo secondo Giovanni. Elementi di introduzione e teologia
La prima parte del volume delinea le coordinate storico-letterarie del quarto vangelo e offre le informazioni generali sull’opera, dalla formazione alla struttura, dallo stile letterario al contesto della composizione. La seconda parte è invece più marcata dall’esegesi e dalla teologia; in particolare, l’analisi di alcuni testi consente di comprendere il cammino dell’uomo nel Vangelo di Giovanni nel senso di un percorso di ricerca che ha come motivazione profonda «imparare a credere». rnDalla prima parola che Gesù rivolge a due discepoli che lo seguono («Che cosa cercate?») sino al momento supremo, quando rivolgendosi a Maria di Magdala, il Risorto le chiede: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?», l’autore del quarto vangelo costruisce il cammino dell’uomo come un itinerario che dalla ricerca di qualcosa arriva all’incontro con Qualcuno. -
Paura e consolazione nell'Apocalisse
Paura e consolazione sono i poli emotivi più caratteristici dell'intera letteratura apocalittica. Non a caso il genere nasce nei momenti storici di maggiore smarrimento, come la persecuzione con la quale il potente di turno cerca di negare l'identità religiosa, culturale ed etnica di una comunità attraverso il terrore e la paura. Al tempo stesso, l'Apocalisse è parola di speranza: svelamento e rivelazione di un esito positivo, che Dio garantisce alla comunità credente dopo la tribolazione. Ed è rivelazione di un futuro garantito da Dio, oltre gli uomini, visione di cieli aperti nei quali l'attesa umana diventa nuova creazione. Nella sua decennale collaborazione al periodico Parola Spirito e Vita, il biblista Giancarlo Biguzzi ha fatto emergere i sentimenti che operano all'interno del testo o rimbalzano come reazione nel lettore, offrendo un'originale chiave interpretativa a uno dei testi più enigmatici del Nuovo Testamento. -
«Quando il ramo diventa tenero». La tenerezza nel Vangelo di Marco
Per chi non cerca la tenerezza a basso prezzo, ma desidera avere la qualità e la forza creativa del «ramo tenero», l’evangelista Marco può essere un buon compagno di viaggio e un’ottima guida. La sua sensibilità all’intenerirsi di Gesù Pastore, la preoccupazione costante per l’inconsapevole durezza di cuore dei discepoli, la nitida certezza che soltanto la giusta percezione dei segni dei tempi potrà rendere veramente duttili sono i tre punti cardine di un’attenzione alla tenerezza priva di sbavature e di facili sentimentalismi. Marco è l’evangelista che più di tutti ha tematizzato il rischio della durezza di cuore e che offre come rimedio la sequela dietro Gesù risorto. Le parole che, al culmine della narrazione di Marco, le donne trasmettono ai discepoli – «Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto» – mostrano che la risurrezione è una forza che non solo riguarda la corporeità di Gesù, ma si estende ai discepoli. La rinascita del discepolato avviene perciò nel clima di una rinata circolarità della tenerezza.