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Salambò
Ambientato a Cartagine, il romanzo alterna tinte cupe e squarci luminosi animando storie di amori e di guerre, di orrori e passioni, di magie e di superstizioni. E sopra a tutto campeggia la vicenda della vergine sacerdotessa Salambò, promessa sposa del guerriero Narr'Havas, e del suo misterioso rapporto con Matho, il ladro del sacro velo, talismano della potenza di Cartagine. Quando il velo sarà tornato al tempio, Cartagine salvata, la vittoria celebrata e Matho portato al supplizio davanti a Narr'Havas e Salambò, lei fisserà lo sguardo negli occhi morenti e senza una parola morirà insieme a lui. -
Le avventure di Pinocchio
"L'arte straordinaria di questo romanzo si nutre di un irriducibile conflitto che ha sede nelle categorie dello spirito. La vicenda narra del lungo viaggio di Pinocchio dal buio prenatale alla luce: la dolorosa catarsi che lo porterà verso la cruda realtà. Una sorta di """"epoché"""" di sospensione del giudizio governa l'affettività di Collodi per la sua creatura allegra e patetica. Di qui la poesia e la """"durevolezza"""" di un personaggio il quale, grazie alla sua lotta contro l'impossibile, si fa metafora del passaggio dal principio di piacere al principio di realtà."""" (Dalla prefazione di Vincenzo Cerami) Età di lettura: da 8 anni." -
L' eterno marito
Scritto dopo Delitto e castigo e L'idiota, questo romanzo breve mette in scena la rivalità e la sfida tra due personaggi maschili, che rappresentano due diversi tipi umani. Trusozkij, notabile di provincia nato e vissuto solo per sposarsi, è succube delle donne a tal punto da essere disposto a subirne tutte le umiliazioni. Marito tradito, dopo la morte della moglie si mette sulle tracce di colui che un tempo ne fu l'amante. Si tratta di Vel'caninov, quarantenne nevrotico e in crisi di coscienza, ipocondriaco e sentimentalmente inquieto. Tra i due si instaura un rapporto tanto ambiguo quanto bizzarro, un'apparente e improbabile amicizia che nasconde una sopita volontà di vendetta. Anni dopo, il destino li farà reincontrare, protagonisti di un nuovo triangolo amoroso e ancora una volta nei panni il primo di «eterno marito», il secondo di «eterno amante». Commedia surreale, imperniata sul gioco di ruolo tra i due protagonisti, L'eterno marito occupa un posto a sé fra le opere di Dostoevskij per l'insolita vena umoristica che lo attraversa e la sorprendente autoironia con cui l'autore sembra aver voluto esorcizzare la sfortunata esperienza del suo primo matrimonio. -
Cantare del Cid. Testo spagnolo a fronte
Il Cantar de mio Cid (1207) è il capolavoro dell'epica spagnola. Il protagonista, Rodrigo Díaz de Vivar, detto dai cristiani El Campeador, «il campione», e dagli arabi El Cid, «il signore», è un personaggio storico vissuto nell'xi secolo, un abile guerriero al servizio di Alfonso vi che, sfruttando le sue capacità militari e la situazione politica di una Spagna divisa tra regni cristiani e musulmani, riuscì a costruirsi una propria fortuna e una signoria personale. La retorica nazionalista ha mitizzato e trasfigurato il personaggio facendone il simbolo della Reconquista. Ma nelle canzoni di gesta medievali il Cid è celebrato come un gigante della misura: un eroe che riunisce in sé forza e prudenza, sapientia e fortitudo. Ardito ma accorto, leale e generoso, è un modello di equilibrio e di coraggio mai disgiunto dalla consapevolezza dei limiti del fare umano e non esente da abbandoni all'intimità del sentimento. Introduzione, traduzione e note di Andrea Baldissera. -
Don Giovanni o l'ingannatore di Siviglia. Testo spagnolo a fronte
Vertice della drammaturgia di Tirso, El burlador de Sevilla y Convidado de piedra (1630) inaugura la tradizione europea del mito di Don Giovanni. Ingannatore prima ancora che seduttore, il personaggio di Tirso esibisce tinte drammatiche e moraleggianti che in seguito perderà. Nel disegno dell'autore, impregnato di ideali controriformistici, Don Giovanni è destinato alla dannazione non perché si fa beffe dell'onore femminile, ma per la sua empietà, deliberata per sfida, e la sua superficialità di fronte al mistero della morte e della salvezza. Il fuoco della passione trapassa così nel fuoco eterno della punizione divina, e il gioco delle peripezie e degli inganni si risolve nel confronto con l'eternità, davanti alla quale il disordine mondano, la rottura delle leggi dell'equilibrio sociale, cede all'ordine divino. Introduzione di Andrea Baldissera. Prefazione di Maria Grazia Profeti. -
Il canzoniere eddico
Anonima, approdata sulla pergamena dopo un periodo imprecisabile di tradizione orale, la raccolta del ""Canzoniere eddico"""" narra eventi divini e umani, miti ed eroi dell'antica Islanda. La rivalità, l'inganno, la vendetta, la sofferenza, l'eroismo, l'ineluttabilità del destino sono i temi ricorrenti che ne evidenziano il carattere formativo-didattico. Poesia sempre rinata per l'attività di cantori che improvvisavano davanti all'uditorio, quella che troviamo in queste pagine è il congelamento ultimo di una tradizione in movimento da secoli, che aveva accompagnato decine di generazioni di uomini nelle loro migrazioni."" -
La ragazza dagli occhi d'oro
In una Parigi notturna e sinistra, teatro di intrighi e oscure vendette, l'aristocratico e capriccioso De Marsay si invaghisce di una giovane donna dal fascino esotico e dalla sensualità conturbante. Tra i due divampa la passione, ma ben presto l'uomo scoprirà che la misteriosa fanciulla custodisce un torbido segreto. Attingendo alla propria esperienza di narratore nero, Balzac abbozza una delle più spietate scene di vita parigina: la città «dell'oro e del piacere» è un inferno in cui l'esistenza di tutte le classi, dalle più povere alle più agiate, si consuma in un'affannosa ricerca di gloria, denaro e voluttà e in cui anche l'amore soggiace alla logica del potere e della tirannia. Scritta nella primavera del 1834, ""La ragazza dagli occhi d'oro"""" completa la """"Storia dei tredici"""", trilogia romanzesca che comprende anche """"Ferragus"""" e """"La duchessa"""" di Langeais e ha al centro le imprese di una potente società segreta: «Uomini abbastanza onesti da non tradirsi mai tra loro, abbastanza diplomatici da dissimulare i legami sacri che li univano, abbastanza forti da mettersi al di sopra di tutte le leggi»."" -
La desinenza in A
Acido ritratto della condizione femminile nel secondo Ottocento, ""La Desinenza in A"""" fu definita dal Dossi stesso «una bricconeria, fatta da un galantuomo». La trama evanescente, imperniata su un collaudatissimo repertorio di motivi topici – il matrimonio d'interesse, la morte in povertà, la degradazione dell'essere umano – lascia spazio a un'eloquente serie di «ritratti donneschi» che «formano gli atti di una sola tragicommedia, “la Donna”». Il richiamo è a una pittura d'ambiente borghese, narrativa e satirica, che affranca l'autore dai modi del verismo francese e segna il suo progresso lungo una via autonoma al realismo."" -
Gli impiegati
Xavier Rabourdin, coscienzioso impiegato ministeriale, aspira per meriti e anzianità alla promozione che gli permetterebbe finalmente di compiere l'agognata scalata sociale. Incoraggiato dalla moglie, una «donna superiore», come recitava il titolo originario del romanzo, elabora un piano di riforma della pubblica amministrazione che punta a renderla più efficiente. Ma il merito, la lungimiranza e l'onestà intellettuale del protagonista devono fare i conti con le ambizioni di un collega, l'ottuso e intrigante Isidore Baudoyer. Balzac è attratto dalle straordinarie potenzialità narrative dell'universo impiegatizio, un sistema che si regge sul servilismo e l'arrivismo e in cui l'inettitudine non ostacola il successo. Nel mondo degli uffici l'autore ritrova lo stesso intreccio di rapporti umani, la stessa fitta trama di scontri e alleanze, giuramenti e menzogne che caratterizzano tante vicende della Comédie humaine: una moderna guerra senza spargimenti di sangue, tutta e solo mentale, che senza rinunciare allo scopo della guerra vera, riduce l'eroismo, l'astuzia e la viltà alle varianti di un orrido e gentile galateo. Introduzione, prefazione e note di Bruno Nacci. -
Sull'oceano
"Sull'Oceano"""", pubblicato nel 1889, è il solo romanzo italiano che affronti il tema dell'emigrazione, un fenomeno di ampiezza e importanza tali da incidere profondamente, tra Ottocento e Novecento, sulle sorti del nostro paese. Nel descrivere il proprio viaggio da Genova a Buenos Aires, l'autore illustra, con fraterna partecipazione, la miseria e la tenacia del popolo degli emigranti, costretti da condizioni di vita disumane ad abbandonare la terra natale. L'acuta percettività ai problemi della storia, insieme alla capacità di comunicare una morale ottimistica, per quanto venata di populismo, ne fanno una delle prove più riuscite di De Amicis." -
Middlemarch
George Eliot (pseudonimo maschile di Mary Ann Evans) è riconosciuta come una delle autrici più rappresentative della letteratura inglese di tutti i tempi. Spirito razionale e rigoroso, dotata di un profondo senso critico e di un'acuta capacità di osservazione, nei suoi romanzi ritrae con rara finezza psicologica le ipocrisie e le imposizioni della società nella vita individuale. ""Middlemarch"""" - considerato il suo capolavoro - brilla soprattutto per la ricchezza della rappresentazione ambientale e per l'analisi minuziosa del dolore, accettato come male ineluttabile della condizione umana."" -
L'isola del tesoro
Il romanzo che nel 1883 assicurò di colpo la fama a uno Stevenson poco più che trentenne è ancor oggi tra i suoi libri più amati. Perfetto modello del racconto d'avventura, è un'avvincente storia di lupi di mare, capitani di lungo corso, pirati e ammutinamenti: una caccia al tesoro in mari lontani scatenata dal ritrovamento tra le carte di un vecchio marinaio della mappa di una misteriosa isola dove una banda di filibustieri ha sepolto un favoloso bottino. Per il ritmo incalzante con cui si susseguono i colpi di scena e per i suoi indimenticabili personaggi – dal giovane Jim Hawkins, che da semplice mozzo diventa l'intrepido protagonista della spedizione, al feroce e leggendario pirata Long John Silver, entrato di diritto nell'immaginario romanzesco tanto da essere ancora dopo secoli oggetto di colte e appassionate rivisitazioni – «L'isola del tesoro» è una di quelle rare opere che soddisfano sia la sete di avventura dei ragazzi per i quali fu pensata e scritta sia il gusto raffinato dei lettori adulti che conquista col suo inimitabile smalto narrativo. -
Vita di Alberto Pisani
Ideale continuazione dell'Altrieri, la ""Vita di Alberto Pisani"""" è, come ebbe a dire lo stesso Dossi, il """"romanzo dell'adolescente"""". Di un'età, cioè, ibrida, di passaggio, contrassegnata da inquietudini e ribellioni, da sogni, da aspirazioni imprecisate, tentativi di fuga, nostalgie. In questa dimensione, volutamente ambigua quanto al rapporto tra narrazione e autobiografia, l'autore colloca un personaggio dalla tempra incostante ed eccentrica, prigioniero, fino al drammatico suicidio, della propria impotenza e inettitudine. Alberto Pisani è pure, per Dossi, l'occasione di liberarsi definitivamente dai modi della prosa mimetica e di trovare, alle radici delle parole e nella profondità della pagina, la propria identità di scrittore."" -
Eroidi. Testo latino a fronte
Nelle Eroidi, composte tra il 15 a.C. e il 5 d.C., ventuno eroine del mito classico - da Elena a Briseide, da Penelope a Didone - scrivono una lettera accorata e straziante al loro amato per convincerlo a non lasciarle. Di fronte a questi uomini lontani, insensibili e assenti, si stagliano con poetica drammaticità altrettante donne poste di fronte a un destino che si compie loro malgrado. Ogni epistola è un componimento a sé stante, eppure, lette d'un fiato, tracciano tutte un meraviglioso ritratto collettivo dell'universo femminile, indagato con sorprendente profondità fino nei recessi più oscuri dell'anima, dove risiedono le spinte primigenie dell'amore. -
Woyzeck. Testo tedesco a fronte
La colpa, l'innocenza, la miseria, l'assassinio, il disordine: questi sono gli elementi del ""Woyzeck"""". """"In esso - ha scritto Gottfried Benn - attingiamo il mistero dell'arte, la sua origine, la sua via sotto le ali dei demoni. I demoni non cercano il decoro e l'accuratezza dei costumi, il loro nutrimento faticosamente predato sono lacrime, asfodeli e sangue. Planano di notte su tutte le insicurezze terrestri, dilaniano cuori, distruggono beni e felicità. Stringono legami con il delirio, la cecità, la perfidia, l'irraggiungibile"""". Trasfigurazione spettrale e metaforica della realtà, non priva di rivendicazioni politico-sociali, """"Woyzeck"""" conserva una modernità straordinaria e solleva la tragedia alla pace sospesa di un canto popolare."" -
La morte di Empedocle. Testo tedesco a fronte
La figura del grande pensatore antico ispira a Hölderlin il progetto di una tragedia in versi, cui lavora, senza portarla a compimento, dal 1797 al 1800. La riflessione sul gesto estremo di Empedocle - che la tradizione vuole sia morto suicida nel cratere dell'Etna - trasforma di continuo la stesura dell'opera, pervenutaci in tre versioni diverse, qui raccolte insieme con alcuni documenti relativi alla sua complessa gestazione. Nel segno del mito della grecità, che tanta parte ha avuto nella cultura tedesca da Winckelmann a Nietzsche, l'Empedocle nasce da una immensa, elegiaca nostalgia per l'Ellade, regno della bellezza e dell'armonia, e da un sentimento panteistico della Natura, vivente incarnazione del divino. Il filosofo agrigentino assume agli occhi di Hölderlin la statura di un eroico vate che, dopo aver invano provato a realizzare nella società la perfetta unione di spirito e natura, ricerca questa conciliazione attraverso il martirio, unica via per quel ritorno all'indistinto Tutto cui l'uomo sempre anela e che solo la poesia può presagire. Prefazione di Beda Allemann. Introduzione di Giuseppe Bevilacqua. -
Enrico VIII
L'""Enrico VIII"""", o meglio """"La famosa storia della vita di Enrico VIII"""" è l'ultimo dramma di Shakespeare, e segna il ritorno, dopo un intervallo di ben 14 anni, ai grandi temi della storia nazionale affrontati nelle due grandi tetralogie che trattano le vicende del governo inglese dal 1398 al 1521, come anche nel """"Re Giovanni"""", che risale agli esordi della sua attività di drammaturgo. Se il dramma di Giovanni Senzaterra prelude alla ricca e fortunata stagione delle """"chronicle plays"""", l'""""Enrico VIII"""" ne costituisce la più che degna conclusione. Entrambi i drammi presentano un sovrano che vuole riaffermare l'autorità della corona e riscattarla dalle ingerenze della Chiesa di Roma, entrambi offrono memorabili, nobili esempi di fermezza d'animo di fronte all'avverso destino e si chiudiono con fervidi accenti di un patriottismo che in Shakespeare non si dà mai per scontato."" -
Giorni rappresentativi
Scritto negli ultimi anni della guerra di secessione americana, mentre l'autore si prodigava con straordianaria energia negli ospedali da campo unionisti, ""Giorni rappresentativi"""" - pubblicato nel 1883 - è una testimonianza, reale e insieme ideale, della più profonda crisi spirituale vissuta da Walt Whitman. In queste pagine il poeta statunitense raccoglie appunti e lettere di un decennio, abbracciando l'intero arco della sua singolare e tormentata esperienza umana: dalle riflessioni letterarie e filosofiche al pensiero politico-religioso, dalla descrizione delle atrocità dei campi di battaglia all'assistenza prestata ai sofferenti. Un'autobiografia-mosaico che rappresenta una sorta di intimo compendio dell'intera sua opera."" -
Cécile
La figura di Cécile è diversa dalle altre protagoniste femminili di Fontane. Come le altre è infelice, insoddisfatta di un matrimonio di convenienza e dell'ambiente angusto in cui è costretta a vivere: vorrebbe stabilire rapporti umani più autentici, avre amici, ma gli altri la fraintendono, la giudicano dalle apparenze. La sua natura però è particolare: sotto la dolcezza e la remissività nasconde un fondo di durezza e intransigenza ""cattolica"""". Nel corso della storia segni che trasfigurano la realtà ci suggeriscono che non ci sarà lieto fine: manca la consueta riconciliazione con il mondo. La bontà che solitamente tutto fa capire, in questo caso lascia spazio alla verità dei giudizi e pregiudizi borghesi."" -
Paludi-I nutrimenti terrestri
Scrittore tra i più rappresentativi e influenti del Novecento, Gide è stato il maestro di due generazioni, quella che si espresse nel movimento surrealista e quella ""esistenzialista"""", e ha lasciato un segno profondo nella cultura e nel costume contemporanei. La rivolta contro la morale puritana e borghese, l'evasione e il ritorno, il fascino dell'altrove, l'aspirazione alla sincerità, il conflitto tra il demoniaco immoralista e il mistico spiritualista, sono alcuni dei nuclei tematici """"forti"""" della sua opera. Nella strenua esplorazione degli spazi segreti dell'io, nel suo lavoro di autoanalisi, nel suo sforzo di far coesistere etica e istinti, Gide è riuscito a illuminare ampie zone della natura umana.""