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Le notti bianche
Al centro delle ""Notti bianche"""", racconto pubblicato per la prima volta nel 1848, c'è un sognatore, un giovane che vive una vita tutta sua, avulsa dalla realtà, fatta di chimere, fantasticherie, impalpabili emozioni. Nelle calde notti senza tramonto di una Pietroburgo estiva e deserta, il timido e notturno protagonista, triste vittima della vita urbana, vagabonda senza meta per la città fra palazzi e canali, e sogna a occhi aperti. Proverà a inseguire l'amore: quello della bella e appassionata Nasten'ka, che però ama, desidera, attende un altro. Così, dopo quattro notti di esaltata eccitazione, l'ultimo mattino porta con sé un amaro risveglio: il disincanto di un addio. Introduzione di Fausto Malcovati."" -
Emma
"Sono andata a scegliermi un'eroina che nessuno tranne me potrebbe amare..."""": così diceva, della protagonista, la sua creatrice. Emma Woodhouse è una giovane donna intelligente, indipendente, che ha sviluppato una forte individualità e una decisa coscienza della propria posizione sociale. E tuttavia è straordinariamente cieca di fronte ai sentimenti: propri e altrui. Jane Austen costringe la sua eroina a una tardiva quanto autoironica presa di coscienza, attraverso la quale prende forma anche la sua sottile critica dei costumi, della vanità e dell'egoismo, visti alla luce di una profonda comprensione dell'animo umano. Introduzione di Attilio Bertolucci." -
I quaderni di Malte Laurids Brigge
Sei anni di incessante lavoro precedono l'uscita del libro, nel 1910, e dieci anni di ""siccità"""" artistica la seguono. Sorta di romanzo-diario autobiografico in cui il protagonista, alter ego di Rilke, annota sogni, incubi, reminiscenze dell'infanzia e meditazioni sulla morte, Malte è la testimonianza artistica, e per molti aspetti rivoluzionaria, di una tormentosa condizione umana: quella dell'artista chiuso nella propria interiorità che, in una Parigi trasognata e allucinata, sperimenta la solitudine e la paura, la miseria ma anche l'ansia di Dio. Libro che riesce a tradurre in parola gli eventi infimi e impercettibili come anche l'orribile e il terribile, il """"Malte"""" si colloca sulla soglia della modernità letteraria: prova sconcertante della crisi del romanzo ottocentesco, precorre la narrativa esistenzialista del secondo dopoguerra. Introduzione, traduzione e note di Furio Jesi."" -
Tristano e Isotta
Nel mondo contemporaneo i nomi di Tristano e Isotta devono sicuramente parte della loro fama all'opera musicale di Wagner, ma la loro vicenda affonda in una sorta di ""trama narrativa"""" che ha preso forma in più opere letterarie di epoca medievale. Quella di Thomas - databile intorno al 1170 - è chiamata """"versione cortese"""", perché alle sofferenze degli amanti è dato un significato, un carattere, che discende appunto dalle concezioni dell'""""amor cortese"""". Questo mito dell'amore fatale è sopravvissuto al mondo medievale grazie anche alle molte rivisitazioni romantiche e non ha ancora cessato di avvincere e affascinare."" -
Il principe
"Libro vivente, in cui l'ideologia e la scienza politica si fondono nella forma drammatica del mito"""": così Gramsci definisce Il Principe, il trattato che ha fatto di Machiavelli il profeta dello stato moderno, l'inventore della politica come scienza autonoma, il teorico della contraddizione tra """"forza"""" e """"morale"""". Preparato da quindici anni di studio dell'""""arte dello stato"""", ispirato a una concezione realistica della natura umana e a una visione spregiudicata dell'agire politico, Il Principe è anche l'opera che ha bollato il suo autore di immoralità e ateismo, perfidia e diabolica obliquità. Introduzione di Delio Cantimori. Note di Stefano Andretta." -
Teatro
Autore che sfugge a qualsiasi etichetta, ferocemente introverso, acuto osservatore del decadimento intellettuale e morale della società russa, Cechov anticipa caratteri e temi del moderno teatro novecentesco. L'attitudine rassegnata e dolente di fronte a un ineluttabile sempre sottinteso, l'attenzione quasi morbosa per il dettaglio psicologico aberrante e rivelatore, la capillare ricostruzione di atmosfere più che di vicende, sono alcuni degli elementi caratteristici del suo teatro, modellato sul tragico quotidiano, sul sentimento della ""mancanza"""", sulle minute pene dell'esistenza umana che celano l'incapacità di trovare una ragione di vita. Il volume contiene le seguenti opere: Sulla strada maestra; Il canto del cigno; Sul danno del tabacco; L'orso; La proposta di matrimonio; Tat'jana Repina; Tragico suo malgrado; Le nozze; La notte prima del processo; L'anniversario; Ivanov; Il gabbiano; Zio Vanja; Tre sorelle; Il giardino dei ciliegi. Introduzione di Fausto Malcovati."" -
La morte di Ivan Il'ic
In questo racconto di assoluta perfezione stilistica, la penna impietosa di Tolstoj descrive, con ineguagliabile minuzia e impareggiabile maestria, il progressivo decadimento fisico e la conseguente metamorfosi psicologica di un appagato borghese al culmine della carriera. Sorpreso dalla morte che lo incalza attraverso la malattia, costretto a confrontarsi con le piccole e grandi ipocrisie, le menzogne e l'inautenticità della sua vita, solo alla fine Ivan Il'ic?trova un senso ai suoi giorni e una possibilità di pacificazione. Introduzione di Serena Vitale. -
Cime tempestose
Al centro di ""Cime tempestose"""" è la passione dell'orgoglioso e ribelle Heathcliff per Catherine, unita inestricabilmente a lui, da cui pure la dividono censo e cultura, da un sentimento che non le dà pace, neppure dopo il suo matrimonio con sir Edgar Linton: un amore impossibile che porta a trasgredire ogni legge e ordine; una passione fatale e tremenda che impone ai due amanti un vincolo di reciproco, esclusivo possesso, fino all'autodistruzione. Nel capolavoro di Emily Brontë l'aspro realismo della vita quotidiana nella solitaria brughiera dello Yorkshire si fonde con spunti di eccezionale intensità emotiva e con suggestioni simboliche inquietanti in cui l'autrice fa rivivere temi e atmosfere del romanzo """"gotico"""" e soprannaturale. Introduzione di Paolo Ruffilli."" -
La vita è sogno
Autentico capolavoro del teatro barocco, l'opera mette in scena il conflitto tra libertà e destino, vita e sogno (un sogno presunto, insinuato da altri), verità e ingannevole apparenza. ""Sogno"""" infatti non è emblema solo d'una condizione sfuggente e precaria, ma anche d'uno strato di finzione e di menzogna, di paralisi parziale della volontà, di un'angoscia esistenziale """"il delitto d'esser nato"""" - che consiste nel non poter imporre agli altri il proprio essere e il proprio esistere. Introduzione di Andrea Baldissera."" -
L'iliade
Ci sono libri fondamentali, ""obbligati"""": in una parola, imprescindibili. L'lliade è uno di questi. Insieme con l'Odissea è tra i testi capitali che il mondo antico ci ha lasciato in eredità. """"Poema della forza"""", come l'ha definito Simone Weil, l'Iliade racconta l'epilogo della guerra scatenata dagli achei in Troade: i cinquantuno giorni nel decimo anno di guerra dominati dalla funesta ira di Achille verso Agamennone. Giovane, guerriero terribile e invincibile, destinato a morte precoce e imperitura fama, Achille è il prototipo dell'eroe greco. Ma è Ettore, principe troiano e antagonista diretto di Achille, la figura più profondamente umana del poema e quella che il lettore moderno sente più vicina a sé. Nella sua vita non ci sono stirpi divine, passioni scatenate, invulnerabilità eroiche, ma solo umanissime ed esemplari virtù. Nel suo cuore si agitano sentimenti d'onore, dignità e amore e il suo tragico sacrificio suggella la fine di un'epoca. Introduzione di Fausto Codino. Versione in prosa di Giuseppe Tonna."" -
La linea d'ombra
La ""linea d'ombra"""" conradiana non è solo quella che si deve oltrepassare per lasciare indietro la giovinezza e addentrarsi nella maturità. Essa affonda nell'inconoscibile, nel """"perturbante"""", è una sottile linea di demarcazione, sempre presente, mai visibile. Il giovane capitano di mare protagonista di questo romanzo, che è ritenuto tra i migliori di Conrad, la oltrepassa per un istante quando, sedendosi nella poltrona della sua cabina di comando, vede in un lampo la lunga sequela dei volti che vi si sono seduti prima di lui. Di colpo egli coglie la propria immagine nello specchio del regresso infinito, un volto che dal passato s'inabissa nel futuro del proprio invecchiamento e lo induce a intraprendere un viaggio al cuore dell'esperienza della vita. Introduzione di Francesco Binni."" -
La coscienza di Zeno
Scritto all'indomani della prima guerra mondiale e pubblicato solo nel 1923, La coscienza di Zeno deve essere considerato a pieno titolo una pietra miliare nella cultura letteraria del Novecento italiano. La vicenda narrata è quella di Zeno Cosini, che «si crede un malato eccezionale di una malattia a percorso lungo», come dice lo stesso Svevo. Storia della snervante lotta ingaggiata da Zeno con la sua coscienza, il romanzo segna l'ingresso prepotente della psicoanalisi nella letteratura. La personalità abulica del protagonista, incapace di affrontare la realtà e preoccupato solo di nascondere a sé stesso la propria inettitudine, diventa simbolo dell'elusivo, inguaribile malessere dell'uomo moderno, specchio della crisi di un'intera società ormai priva di fedi e valori incrollabili. Introduzione di Gabriella Contini. Prefazione di Eduardo Saccone. -
La metamorfosi e altri racconti
Frugando negli interstizi del quotidiano, Kafka modella le sue parabole con brevi pennellate dai toni quasi espressionistici, che fanno emergere il non-senso sotto l'apparenza del senso, il problematico e il precario sotto la maschera della certezza e della stabilità, la corruzione sotto lo schermo della legge. Il simbolismo kafkiano non è tale da poter essere letto in funzione di un contenuto particolare e i suoi racconti, come tutte le sue opere, vibrano di suggestive risonanze che toccano in profondità i problemi dell'esistenza come si presentano alla coscienza e agli istinti dell'uomo moderno. Introduzione di Ferruccio Masini. -
Racconti di Pietroburgo
Un apologo sull'insanabile conflitto tra ideale e banalità quotidiana (La Prospettiva Nevskij); la dilatazione iperbolica di un nonsenso surreale (Il naso); una storia sull'aspetto demoniaco del denaro e sul destino dell'artista (Il ritratto); le vicende di un umile funzionario che trasferisce il cocente desiderio di dignità nel sogno di un cappotto nuovo (Il cappotto); l'analisi morbosamente minuziosa della follia di un misero e frustrato impiegato (Le memorie di un pazzo): sono queste le pedine di un allucinato ""mondo alla rovescia"""" di cui Gogol' si serve per rivelare gli inconsci meccanismi della tragica condizione moderna di sdoppiamento e alienazione. Introduzione di Serena Vitale."" -
Le confessioni
Le ""Confessioni"""" di Agostino iniziano un'epoca nuova del pensiero filosofico. Non c'è, per imparare la sapienza, altro curriculum che l'ordine dei giorni, altra """"via"""" che un percorso esistenziale. Quello dell'esistenza ansante e inappagata, che non si è sottratta alle comuni speranze e disperazioni, che ha corso in lungo e in largo la terra e ha voluto sperimentare ogni cosa umana, senza tenerne a distanza alcuna, assaporandole tutte o lasciandosene urtare, ferire, dominare, invece di limitarsi a esercitare il sereno potere della vista, che le domina da lontano. La metafisica non si svela veramente che nello specchio - e nell'enigma - di un destino personale."" -
Il servitore di due padroni-La famiglia dell'antiquario-La bottega del caffè
Commedia tra le più popolari di Goldoni, ""Il servitore di due padroni"""" è un ingranaggio perfetto, giocato sui senso del ritmo, sull'improvvisazione, sui lazzi e l'inventiva linguistica; una prova d'altissimo virtuosismo che lascia stupefatti per le difficili astuzie e la finezza di molte intuizioni. """"La famiglia dell'antiquario"""" mette in scena lo scontro sociale e morale tra due mondi antitetici: l'aristocrazia, gelosa della propria schiatta, e la borghesia, orgogliosa del proprio potere economico. Rappresentazione corale, """"La bottega del caffè"""" trasferisce sul palcoscenico un'intera porzione di Mondo nella sua concretezza e quotidianità, intrecciando in un campiello un viluppo di esistenze."" -
Il piacere
Il poeta-pittore Andrea Sperelli, protagonista del romanzo, è il primo alter ego di D'Annunzio, e il più significativo: incarna una raffinata sensibilità, carica di civiltà e di corruzione, scettica e cinica, che agisce secondo l'istanza estetica di vivere per il piacere e paga un duro scotto per la sua resa incondizionata ai sensi. Libro apparentemente senza azione, dove tutto sembra accadere nella mente del protagonista, modernamente sospesa tra aspettazione e memoria, ""Il piacere"""" ha una svolta narrativa cruciale nel lapsus mentale e linguistico del protagonista che, mentre abbraccia la donna virtuosa e dolente che ha sedotto, pensa alla perduta e appassionata amante finendo per pronunciare il nome sbagliato. Introduzione di Pietro Gibellini, prefazione e note di Ilvano Caliaro."" -
Mirra
Mirra arde di un'indomabile passione per il padre Ciniro, re di Cipro. Tutto il dramma si concentra e si identifica nella figura e nella caratterizzazione psicologica della fanciulla, della sua tormentata coscienza in cui si scontrano l'aspirazione a una vita normale e una pulsione incontenibile alla morte. Incapace di trovare una via d'uscita, la giovinetta sceglie infine il suicidio. Tragedia dell'impossibilità di trovare ascolto negli altri, dell'incomprensione e della solitudine, Mirra non fa della sua protagonista un'eroina, ma una povera creatura umana, che si dibatte in un conflitto più grande di lei e da questo è fatalmente travolta e annientata. Lo spunto mitologico, ovidiano, diventa in Alfieri pretesto per la scoperta delle infinite angosce nascoste nell'animo umano, fatalmente condannato a una condizione di dolore e di sofferenza, vittima di quelle stesse passioni che ne fanno la grandezza. -
Così è (se vi pare)-Il giuoco delle parti-Come tu mi vuoi
Tre capolavori del teatro pirandelliano: il primo, un girotondo vertiginoso nel chiuso di un'asfissiante contiguità condominiale, un balletto sincopato di entrate e uscite dalla ribalta, fra reiterati colpi di scena per venire a capo dell'enigma di un'identità. Il secondo, una ""black comedy"""" dai toni cinici, quasi glaciali, che senza disdegnare motti di spirito e punte grottesche, dipana l'intrigo mortale che avviluppa i protagonisti inchiodandoli al """"gioco"""" al quale si sono autocondannati. Il terzo, una """"dimostrazione"""" della impossibilità di un'oggettiva conoscenza, una lezione sulla pluralità degli sguardi, sulla pericolosa contiguità tra reale e immaginario. Introduzione di Nino Borsellino, prefazione e note di Paolo Puppa."" -
Operette morali
"Libro dei sogni poetici, d'invenzione e di capricci malinconici"""" le aveva definite scherzosamente il Leopardi, consegnando invece a queste pagine la dialettica drammatica del suo pensiero e della sua stessa vita. Opera filosofica, libro di poetica, sincera passione laica, le """"Operette morali"""" rappresentano - scrive Paolo Ruffilli nell'introduzione - il testo limite della nostra letteratura non soltanto ottocentesca: luogo di coincidenza di poesia e di prosa, di fantasia e di ragionamento, di invenzione e di lucida analisi del reale."