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Tramonto di un cuore
Una notte, il vecchio Salomonsohn, ricco borghese austriaco in villeggiatura a Gardone, sorprende la figlia mentre esce dalla stanza d'albergo di uno sconosciuto. Padre amorevole, egli ha consacrato ogni sforzo, ogni momento della propria vita ad assicurarle un futuro agiato. Ma ora, ossessionato da immagini di grottesca promiscuità, è incapace di accettare ciò che la sua mente, in un furioso ritornello, continua a ripetergli: sua figlia è cresciuta, è ormai una donna. E più Salomonsohn rifiuta di parlarne, più, dentro di lui, si fa strada un violento senso di rivalsa. Solo, abbrutito, preda di un'avarizia dei sentimenti ancor prima che dei beni materiali, il vecchio padre precipita in un baratro di livida impotenza, incapace sia di recuperare il rapporto con la figlia, sia di chiedere ragione a chi gliel'ha rapita. Fulminante parabola della disperazione di un uomo che si lascia consumare dal dolore e dall'astio, ""Tramonto di un cuore"""" (1927) racconta l'eterno conflitto tra aspettativa e delusione che può deflagrare all'improvviso e cambiare per sempre il corso di una vita."" -
Saul
Considerato il capolavoro di Alfieri, ""Saul"""" è una tragedia di argomento biblico, lineare nell'intreccio ma potente e drammatica. In primo piano la figura del sovrano: nel suo animo nobile e sensibile albergano uno smisurato orgoglio e una cupezza sconsolata; diviso tra cielo e terra, ribelle a Dio, non riesce a dominare l'anelito che lo avvelena: oltrepassare """"il limite"""". Vittima della sua brama di potere si macchia di crudeltà e delitti, pur consapevole che porteranno solo rovina. Il contrasto insanabile stringe a poco a poco Saul nel cerchio della follia, da cui evade con un ultimo gesto: l'eroico suicidio, catarsi della tragedia."" -
Gli acarnesi-Le nuvole-Le vespe-Gli uccelli
Mentre Atene, travolta dal conflitto con Sparta, precipita verso la definitiva sconfitta di Egospotami (405 a.C.), la delusione e l'amarezza per l'inarrestabile agonia producono in Aristofane una straordinaria felicità inventiva. Il suo vagheggiamento del passato sfocia nella creazione di mondi fantastici, come negli Uccelli, commedia dell'evasione totale, giocata sull'utopia comica di un immaginario ed etereo regno in cui le leggi di natura trionfano sulle nefandezze degli uomini. Ma Aristofane non rinuncia a confrontarsi con la complessa realtà politica e culturale del suo tempo. Così negli Acarnesi polemizza contro i demagoghi e i profittatori della guerra del Peloponneso; nelle Nuvole satireggia la nuova filosofia dei sofisti che, esautorando gli dei tradizionali, decreta il primato dell'immoralità; nelle Vespe , che sin dal titolo alludono alla petulanza dei giudici popolari, torna a irridere i difetti della democrazia ateniese e l'uso demagogico del sistema giudiziario, asservito agli umori di politici consumati. Introduzione, traduzione e note di Guido Paduano. -
L'Abbazia di Northanger
L'Abbazia di Northanger, antica dimora medievale del futuro suocero, accende l'immaginazione della protagonista, Catherine Morland, una giovane ingenuamente romantica, nutrita dalla lettura di romanzi gotici, che fantastica di misteri e delitti inesistenti. Entro questa cornice noir si dipana una storia d'amore contrastata ma a lieto fine, nella quale la luce del buon senso e la banalità del reale intervengono a dissolvere i fantasmi e a ridimensionare i sogni. Scritto nel 1797-98, ma pubblicato postumo, questo romanzo giovanile della Austen contiene già tutti gli elementi della sua produzione matura: quel mondo caro e familiare di persone attente al quotidiano e disattente alla storia, alle prese con doti, matrimoni, rendite e benefici, che poggia sulla solidità economica, sugli affetti domestici, sulla responsabilità degli individui, un microcosmo che l'autrice sa rendere con tocco squisito e graffiante ironia. -
Eugénie Grandet
Considerato da molti il capolavoro di Balzac, ""Eugénie Grandet"""" presenta due figure tra le più straordinarie della letteratura francese: Félix Grandet, commerciante ricchissimo, prigioniero della propria smisurata avarizia, e la figlia Eugénie, d'animo nobile e sensibile, prigioniera di un sogno d'amore. Due ritratti indimenticabili, tratteggiati con vigore e grande maestria psicologica, che si fronteggiano in un dramma di """"ordinaria famiglia"""". Nulla può distrarli dal perseguimento del proprio credo, dalla fatale attuazione del proprio destino: nella scena memorabile della morte del vecchio Grandet, l'ultimo """"gesto spaventoso"""" è quello per afferrare il crocifisso dorato che il parroco gli porge, """"e quest'ultimo sforzo gli costò la vita"""". Introduzione di Lanfranco Binni."" -
Papà Goriot
In Papà Goriot Balzac scolpisce il ritratto intenso e drammatico di un uomo totalmente dominato dall'amore esclusivo e cieco per le proprie figlie. Avide, egoiste e frivole, esse lo prosciugano a poco a poco di ogni avere e lo abbandonano: il vecchio Goriot è ridotto a vivere in una squallida pensione e muore in solitudine. Come altre figure balzachiane, Goriot è un eroe della passione vissuta fino alle estreme conseguenze. La sua mania disinteressata, tragicamente ridicola in un mondo governato dall'avidità, ne fa una sorta di martire laico. Il dramma di Goriot, incarnazione borghese del re Lear shakespeariano, da vicenda individuale assume un potente valore emblematico se inserita nel vivo della società dell'epoca, in quella Parigi crudele e infernale asservita al mito del denaro che Balzac dipinge con spietato realismo. Introduzione di Lanfranco Binni. -
I fiori del male. Testo francese a fronte
Insieme all'osservazione complice e ardente della vita in ogni sua forma, dalla più pura alla più perversa, ciò che non ha mai smesso di attirare Baudelaire, di ferirlo, di colmarlo di sofferenza e di voluttà, è stato lo spettacolo intimo e crudele della propria angoscia, della propria solitudine, del proprio immenso e immensamente insoddisfatto bisogno d'amore. La noia, lo spleen, non sono atteggiamenti snobistici o estetizzanti, ma simboli esatti e spaventosamente sinceri della condizione esistenziale di un uomo profondamente attaccato alla vita, che tuttavia non ha potuto né voluto sottrarsi alla certezza di essere un escluso, un disadattato, un oggetto di incomprensione e di scherno. Introduzione di Giovanni Macchia, con una nota di Giovanni Raboni. -
Decameron
Capolavoro del Boccaccio, il ""Decameron"""" è la rappresentazione della commedia dell'esistenza nei suoi risvolti comici, tragici, grotteschi, elegiaci, recitata dall'intelligenza e dall'ingegno nella lotta contro la natura e il caso. Dallo scontro, dalla dialettica tra queste forze - movente pittoresco, non unico, l'amore - nascono l'avventura, l'intrigo, la beffa, il gioco degli equivoci: sfilano le figure indimenticabili degli sciocchi, delle femmine astute, dei preti ipocriti e degli imbroglioni sinistri. Ma accanto all'affresco ridanciano e scanzonato brillano le virtù individuali: la finezza d'animo, l'eroismo, la pungente arguzia, lo struggente amore, la passione ardente e delicata."" -
Memorie scritte da lui medesimo
Da sempre il nome di Casanova evoca la figura dell'irresistibile seduttore, del libertino impenitente. Ma l'erotismo del personaggio non è che la manifestazione di una sfrenata energia vitale, di uno spettacolare appetito, di una curiosità onnivora che ha per oggetto la vita in tutte le sue forme. Nel grande libro delle sue memorie ci sono il nomadismo e il gusto dell'avventura, l'amore per il gioco, la sfacciataggine e l'amoralità, l'insofferenza per ogni disciplina. Case di piacere, sale da gioco, teatri, alberghi, palazzi nobiliari sono il palcoscenico delle sue imprese, narrate con vivacità d'immaginazione in una prosa avvincente. Sfruttatore delle altrui debolezze, cinico, beffardo, orgoglioso della propria fortuna e del proprio talento, Casanova ci lascia un compiaciuto autoritratto, ma ci consegna anche il testamento spirituale di una società e di un'epoca ormai al crepuscolo. Introduzione di Piergiorgio Bellocchio. -
Cuore di Tenebra
Al centro della tenebra che dà il titolo al racconto è l'enigmatico personaggio di Kurtz, colonialista visionario, megalomane, consumato dalla febbre e dalla follia, un reietto che si è inventato un suo regno nel cuore del Congo. Mano a mano che, attraverso il resoconto di Marlow, ci inoltriamo nella foresta africana sulle tracce del misterioso Kurtz, scopriamo che la parabola di Conrad non è solo una vibrata denuncia delle degenerazioni dell'imperialismo europeo e dello sfruttamento disumano praticato dalle compagnie commerciali nel continente nero. Il viaggio del battello fluviale nel ventre dell'Africa è soprattutto una discesa nelle profondità oscure dell'animo umano. Scrutando nell'abisso della vita di Kurtz, Conrad scopre la tenebra che è al cuore di ogni cosa, l'orrore metafisico che costituisce l'essenza del tutto e che ci lascia allo stesso tempo affascinati e sgomenti. Introduzione di Francesco Binni. -
Moll Flanders
Moll, figlia di una ladra deportata poi negli Stati Uniti, è nata in un carcere inglese. Sedotta giovanissima, dopo molte disavventure, si è sposata con un proprietario terriero della Virginia. Recatasi col marito in America, Moll scopre di aver sposato il fratellastro. Tornata in Inghilterra, sposa un rapinatore irlandese e si dà al furto con lui. Abbandonata dal marito, viene arrestata e deportata in Virginia insieme al marito irlandese che ha ritrovato in carcere. Quando, ormai vecchia, tornerà in patria, si metterà a scrivere le sue memorie. Introduzione di Claudio Savonuzzi. -
Prometeo incatenato-I persiani-I sette contro Tebe-Le supplici. Testo greco a fronte
Poeta di arcaica potenza creativa, Eschilo scolpisce nelle sue tragedie personaggi eroici di titanica grandezza che oltrepassano il limite delle umane possibilità e incorrono nella vendetta divina. Titanica per eccellenza è la figura di Prometeo, punito da Zeus per aver rubato il fuoco agli dei e averlo donato agli uomini: impotente ma indomito, rivendica con orgoglio la propria colpa e si ribella al dio supremo, che lo sprofonda nel Tartaro. I Persiani , unica tragedia superstite di argomento storico, narrano la sconfitta persiana a Salamina causata dalla hybris di Serse e il dramma dei vinti presi in un gioco di forze soverchianti. Nei Sette contro Tebe Eteocle e Polinice, figli di Edipo, si contendono in un duello fratricida il regno di Tebe, l'uno come difensore, l'altro come invasore. Tragedia corale, le Supplici hanno per protagoniste le Danaidi che si rifugiano presso il re di Argo per sfuggire alle nozze forzate, vittime innocenti e insieme colpevoli poiché rifiutano la legge sovrana dell'amore che vuole l'unione tra l'uomo e la donna. Introduzione di Umberto Albini. -
I miserabili
Jean Valjean, un forzato, si rifugia presso il vescovo di Digne, ma lo deruba di due candelabri. Arrestato, il vescovo testimonia in suo favore e Valjean, commosso, cambia vita. Il suo nuovo nome è Madeleine e, diventato sindaco, difende una donna, Fantine che, sedotta e abbandonata con la figlia Cosette, era stata arrestata e maltrattata dal commissario Javert che sospettava che Madeleine e Valjean fossero la stessa persona. Per salvare un innocente, Valjean confessa la sua vera identità. Poi fugge, si rifugia a Parigi dove, dopo varie vicende, riuscirà a salvare Cosette dal violento Thénardier. Nel 1832 si trova sulle barricate con Marius che, salvato da lui, sposerà Cosette. Quando Valjean morirà al suo capezzale ci saranno i candelabri del vescovo. Introduzione di Giuseppe Anceschi. -
Racconti e novelle
Maupassant si distingue per la sua acutezza dello sguardo sul mondo, l'attenzione a un'umanità piccola e affaccendata. Narratore prolifico e vivace che dal maestro Flaubert prende avvio per una produzione novellistica vasta e polifonica. Scrittore disincantato e uomo inquieto, Maupassant riversa in questi racconti ciò che i suoi occhi vigili registrano di un mondo annoiato e borghese, ricavandone una interpretazione impietosa ma onesta di una realtà in cui ognuno è condannato all'impotenza del vivere. -
L'avaro. Testo francese a fronte
In Arpagone, Il protagonista della commedia, l'avarizia ha soffocato ogni sentimento e offuscato ogni residuo barlume di coscienza. Sordido, autoritario, egoista, egli progetta di sistemare i suoi due figli, Elisa e Cleante, secondo il proprio tornaconto, senza alcun rispetto per la loro volontà e i loro affetti. Il denaro è il suo demone, il suo assoluto, la passione che io devasta. Dietro la figura tradizionale dell'avaro, che molto deve a Plauto, Molière lascia intravedere un personaggio del XVII secolo, un ricco borghese parigino con l'anima del finanziere e dell'affarista che sarà propria dei suoi epigoni balzachiani, da Grandet a Mercadet. Molière non è un censore dei vizi né un pedante apologeta della moderazione: si limita a ritrarre gli uomini come sono, a disegnare campioni di dissennatezza, monomaniaci in bilico tra commedia e tragedia che suscitano il riso ma anche amare riflessioni sulla natura umana. -
Sei personaggi in cerca d'autore-Ciascuno a suo modo-Questa sera si recita a soggetto
Le opere qui raccolte compongono la cosiddetta trilogia del «teatro nel teatro», paradigma di gran parte dell'avanguardia europea e americana fra le due guerre e oltre. Pirandello vi sperimenta originali novità costruttive e metateatrali e vi saggia un'inedita scrittura della rappresentazione che si sostituisce a quella dell'intreccio e della narrazione: la messinscena viene inscritta nel dramma stesso e nella trama si innesta l'illustrazione dei processi attraverso i quali i fatti diventano situazioni teatrali. In particolare, Pirandello si interroga sul rapporto tra i personaggi e l'autore, il cui ruolo è messo in discussione dall'anelito delle proprie creature a una totale autonomia sulla scena e nella realtà. La vita irrompe nel teatro pirandelliano a violentare la struttura chiusa della drammaturgia tradizionale: finzione e verità si fondono in un intreccio inestricabile. Introduzione di Nino Borsellino. Prefazione e note di Giovanna Romei. -
Racconti del mistero, fantastici e grotteschi
Sia che Poe s'avventuri fin sulla soglia del cuore umano e se ne ritragga, impietrito dal terrore dei fantasmi che l'assediano, sia che dia vita a tutta un'umanità sfigurata, spettrale, perversa, abitatrice di un mondo che esiste solo negli allucinati scenari dell'immaginazione, il nucleo fondamentale dei suoi racconti è da ricercare in un'angoscia metafisica che non lascia scampo e si nutre di se stessa. Sebbene Poe si ispiri in parte alla tradizione gotica inglese, in parte al fantastico tenebroso dei romantici tedeschi, i temi della sua narrativa, nutrita di ossessioni anche personali, si traducono in figure, situazioni, simboli del tutto inediti che trascendono l'origine psichica per farsi linguaggio, geroglifici di un nuovo alfabeto dell'incubo. Introduzione di Gabriele Baldini. -
La congiura di Catilina. Testo latino a fronte
Considerato uno dei capolavori della storiografia romana, La congiura di Catilina racconta il tentativo di Lucio Sergio Catilina, politico privo di scrupoli, forse fomentato dallo stesso Cesare, di sovvertire l'ordinamento repubblicano a Roma. L'esposizione di questo controverso episodio storico risalente al 63-62 a.C. non è priva di tendenziosità. Pur essendo un difensore dell'ordine costituito, Sallustio non sa resistere al fascino delle personalità risolute, che portano a compimento i loro propositi anche se delittuosi. In questa cronaca appassionata della cospirazione antisenatoria, narrata con un periodare serrato e vibrante che affascina alla lettura, non v'è ancora il tono grave e il cupo pessimismo della storiografia tacitiana. Vi sono sì indignazione e disincanto, ma vi resiste intatta la vitalità dello spirito repubblicano, seppure già ferito a morte. Sallustio è lo storico che meglio ha saputo interpretare, nella sua complessità e nelle sue contraddizioni, la stagione della crisi che ha portato alla ribalta della storia di Roma energie immense ma anche vizi profondi. Introduzione e note di Riccardo Scarcia. Prefazione di Luca Canali. -
Riccardo III. Testo inglese a fronte
Dalla prima rappresentazione teatrale fino alle recenti produzioni cinematografiche, la ""leggenda nera"""" di Riccardo III ha sempre goduto di una vasta fortuna. L'intelligenza sfavillante e demoniaca dell'usurpatore, la sua mostruosità morale, emblema di un mondo governato dalla violenza, dalla frode e dalla paura, mettono in ombra ogni altro personaggio di questo dramma della volontà di potenza. Shakespeare non giudica Riccardo né lo condanna, ma suggerisce un nesso tra la sua smodata malvagità e la sua deformità fisica. Contro quella """"perfida natura"""" che l'ha """"solo per metà sbozzato"""", Riccardo III ingaggia una sfida disperata: """"Visto, dunque, che il cielo ha così formato il mio corpo/l'inferno perverta la mia mente sicché corrisponda ad esso"""". Introduzione di Nemi D'Agostino."" -
Frankenstein ovvero il moderno Prometeo
A Ginevra, nella fredda e piovosa estate del 1816, Mary Shelley scrive, a soli diciannove anni e in attesa del secondo figlio, la terrificante storia di un mostro, il più famoso ""uomo artificiale"""" della letteratura. Il protagonista di Frankenstein non è l'automa stolido e brutale reso popolare da tante trasposizioni cinematografiche, che semina il terrore per appagare un'insaziabile sete di sangue. La creatura nata dall'audace progetto di un moderno Prometeo è un fratello gotico di Edipo: uccide per vendicarsi dell'indifferenza del suo artefice che, accecato da una folle e smisurata ambizione scientifica, lo ha prima assemblato con membra umane, poi gli ha dato la vita e infine l'ha rinnegato e maledetto per il suo aspetto ripugnante, simbolo del fallimento del proprio ingegno di inventore. Ispirato al mito antichissimo dell'uomo che si fa dio e accende la scintilla della vita, il racconto sostituisce al prodigio la chimica e il galvanismo, e intreccia al plot riflessioni sui temi al centro del dibattito speculativo dell'epoca: l'ambiguità della scienza, la paura della diversità, l'originaria bontà della natura umana, la necessità della bellezza, il mistero delle origini della vita. Introduzione di Maria Paola Saci.""